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Ricerca svolta da Mathias

Classificazione vertebrati Pesci Anfibi

Rettili Uccelli

I Mammiferi!

I vertebrati si dividono in più sezioni: - I pesci (ossei e cartilaginei) ; - Gli anfibi (apodi, anuri e urodeli); - Gli uccelli; - I rettili (squamati, cheloni e loricati); - I mammiferi (monotremi, marsupiali).

L ornitorinco (monotremi) ornitorinco Specie (Ornithorhynchus anatinus )di Mammifero Monotremo, unica della famiglia Ornitorinchidi, endemica di Australia orientale e Tasmania. Lungo fino a 45 cm, inclusa la coda a spatola, l o. ha corpo adattato al nuoto e allo scavo: muso che si prolunga in un largo becco sensibile (di cui si serve per raccogliere i minuti organismi contenuti nel limo dei fiumi), pelame denso, arti brevissimi con 5 dita, provvisti di membrana natatoria e di unghie robuste; l arto posteriore del maschio è dotato di un grosso sperone, collegato con una ghiandola velenifera, usato nei combattimenti; la femmina depone 2-4 uova in una tana scavata vicino all acqua.

L echidna (monotremi) echidna Nome comune dei Mammiferi Monotremi della famiglia Tachiglossidi (o Echidnidi) che comprende i generi Tachyglossus e Zaglossus (3 specie), presenti in Australia e Nuova Guinea. Terrestri e fossorie, si nutrono di termiti o altri insetti e vermi che cacciano scavando il terreno con le robuste unghie delle zampe anteriori. Corpo rivestito di spine e peli ruvidi, rostro e narici allungate, coda vestigiale. Possiedono un marsupio nel quale vengono incubate le uova fino alla schiusa; dopo la nascita il marsupio regredisce esponendo le ghiandole mammarie dalle quali i piccoli succhiano il latte fino al completo sviluppo.

Il lupo

Il lupo (Canis lupus) è la specie di maggiori dimensioni tra i rappresentanti del genere Canis, le dimensioni corporee variano molto, a seconda dell'area geografica considerata, e possono raggiungere anche i 60 kg di peso. Possiede un corpo slanciato, con il muso allungato, le orecchie triangolari non molto lunghe, il collo relativamente corto, la coda corta e pelosa e gli arti lunghi e sottili. Il colore del mantello è generalmente mimetico, gli occhi sono obliqui, di colore marrone chiaro, e disposti in posizione frontale e piuttosto distanziati tra loro. Caratteristica della specie è la presenza dei denti "ferini" particolarmente sviluppati la cui funzione sembra essere quella di tranciare grosse ossa e tendini.

Il lupo presente in Italia raggiunge un peso tra i 24 ed i 40 kg, mentre la lunghezza dalla punta del muso alla coda è compresa tra i 100 ed i 140 cm. Il colore del mantello varia dal fulvo al grigio e recentemente sono stati avvistati individui dal colore nero nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e nell Appennino tosco-emiliano. E' presente, con grosse popolazioni, in Nord America, nell'ex Unione Sovietica e nei paesi dell'europa centro-orientale. Popolazioni meno consistenti ed isolate tra loro sono presenti nella penisola Iberica, in Italia, in Scandinavia, nei Balcani ed in Medio Oriente. Il lupo, prima che cominciasse la persecuzione sistematica da parte dell'uomo, era diffuso in tutti gli ambienti dell'emisfero settentrionale, in Italia in particolare lo si trovava in tutti gli habitat, dalla macchia mediterranea della costa alle foreste di montagna.

Al momento, la scarsa disponibilità di prede e la sempre minore presenza di habitat naturali integri, soprattutto quelli con estesa copertura vegetale che permette ai lupi di nascondersi e sfuggire alla persecuzione umana, hanno ristretto di molto le aree frequentate dai lupi. Il lupo si accoppia verso la fine dell inverno, e la gestazione dura circa due mesi. Circa 15-20 giorni prima del parto la coppia cerca una tana che può essere costituita da un tronco cavo, da una cavità rocciosa, da una fossa scavata in terra ed in alcuni casi può essere ricavata allargando una pre-esistente tana di volpe, di istrice o di tasso. La femmina alla fine della gestazione, dà alla luce dai 4 agli 8 cuccioli dal peso di circa 300-400 grammi ciascuno. I cuccioli, che in Italia nascono tra aprile e giugno, completamente inetti e con capacità sensoriali scarse (ciechi e sordi), dipendono all inizio completamente dagli adulti.

Vengono alimentati esclusivamente con il latte materno durante i primi 20 giorni di vita. Successivamente, per un periodo di circa 40-50 giorni, gli viene offerto del latte integrato da rigurgiti a base di carne. I cuccioli lasciano la tana dopo circa 2 mesi di vita e a poco a poco iniziano a seguire i genitori nei loro spostamenti apprendendo dagli adulti le tecniche di caccia, la conoscenza e l utilizzazione ottimale del territorio, le strategie per evitare gli ambienti e le situazioni più pericolose. Le dimensioni corporee definitive vengono raggiunte a circa un anno di età, mentre la maturità sessuale verso i due anni, anche se femmine in cattività sono in grado di riprodursi già a 10 mesi. Il lupo è un carnivoro specializzato nella predazione di grossi erbivori selvatici, ma può includere nella propria dieta all occorrenza anche mammiferi di piccole dimensioni, frutti, carcasse, animali domestici e rifiuti di origine umana.

Il lupo in Italia ha una dieta molto variabile, va da una dieta che include quasi esclusivamente ungulati selvatici, in particolare il cinghiale nell'appennino tosco-romagnolo, a diete che includono in misura variabile, ma consistente, bestiame, carcasse e rifiuti, nel Parco Nazionale d Abruzzo. La caccia avviene generalmente all interno di territori in cui i lupi persistono per periodi più o meno prolungati ed il fabbisogno giornaliero medio di carne di un lupo di dimensioni medie è di circa 3-5 kg. Comunque il lupo è noto per essersi adattato ad una alimentazione non uniformemente cadenzata nel tempo, e si ha notizia di lupi che sono rimasti fino a 17 giorni senza ingerire cibo. Il tasso di successo dell attività venatoria del lupo è stimato intorno al 10% del totale degli attacchi, nel caso specifico di caccia a carico di prede di grosse dimensioni.

In Europa, segnalazioni di casi di antropofagia da parte del lupo erano frequenti in passato, ma spesso provenivano da fonti non certe ed attendibili, generalmente frutto di pregiudizi e antichi retaggi culturali avversi al lupo. In Italia, dove le segnalazioni di casi di attacchi rivolti a persone da parte di lupi e di cani sono state spesso confuse tra loro, gli ultimi casi accertati di antropofagia si sono verificati intorno al 1825. L antropofagia del lupo è in ogni caso considerata un comportamento raro del lupo, che può verificarsi occasionalmente solo in condizioni ambientali particolarmente degradate, caratterizzate per esempio da una cronica carenza di prede, una popolazione rurale in forte espansione, e, più spesso, la presenza nella popolazione di individui affetti da rabbia silvestre.

Il Canguro.

Il Canguro è un marsupiale, che vive in Australia e nelle isole vicine. E' un animale molto timido, e vive in branchi a volte molto numerosi nelle pianure erbose. I neonati vengono partoriti molto precocemente e quando nascono sono ancora in stato embrionale, pesano solo poche decine di grammi e misurano pochi centimetri. Crescono protetti nel marsupio, una tasca posta sul ventre materno, li si trovano i capezzoli per l'allattamento e li vivrà per circa dieci mesi, durante i quali uscirà solo per brevi periodi. Dopo 10 mesi uscirà definitivamente ma fino a 18 mesi resterà con la madre e continuerà a succhiare il latte infilando la testa nel marsupio. In Australia esiste la caccia ai canguri, e ogni anno vengono uccisi migliaia di esemplari.

Il corpo dei canguri adulti presenta delle grandi orecchie mobili, la testa assomiglia a quella della pecora, il torace è sottile mentre quella la parte posteriore è più robusta e massiccia. Le zampe anteriori sono molto corte e gli servono per portare alla bocca erbe, frutti, germogli e foglie di eucalipto delle quali è molto goloso. Le zampe posteriori sono lunghe e potenti, sono dotate di tendini che funzionano come molle e gli consentono di muoversi facendo salti che possono raggiungere anche i 9 m di lunghezza. In caso di pericolo, il canguro usa le zampe per difendersi, sferrando pugni con gli arti superiori. La coda è lunga e muscolosa che utilizza come sostegno e bilanciamento durante i salti e mentre cammina. La sua pelle è resistente ed è coperta da una pelliccia soffice e lanosa.

La megattera.

L'animale presenta un corpo allungato, ma piu robusto rispetto ad altri balenotteridi come la balenottera comune o la balenottera azzurra. Il capo è allungato, idrodinamico, compresso dorsoventralmente, e spesso ricoperto da molte protuberanze e da colonie di cirripedi (i denti di cane). La gola è percorsa dai cosiddetti solchi golari. La pelle della gola forma cioè pieghe parallele che si estendono in direzione muso-coda. Questi servon alla megattera per poter ampliare la capacità della bocca, in modo da poter filtrare un maggior volume d'acqua. La caratteristica morfologica principale e maggiormente identificativa dell'animale è la lunghezza delle pinne pettorali, che possono misurare fino a 5m. Il margine delle pinne pettorali e della caudale non è mai liscio e uniforme, ma presenta protuberanze distintive.

La pinna dorsale è ridotta a una bassa gobba carnosa. L'animale risulta di colore grigio scuro, tranne che per le pinne pettorali e la parte inferiore della pinna caudale, che sono invece bianche. La megattera vive nei mari tropicali e polari, prediligendo le acque vicino alla costa. Per spostarsi dalle acque calde alle acque fredde le megattere compiono lunghissime migrazioni in piccoli branchi di 15 individui al massimo. Questo perchè in inverno, quando le acque polari son troppo fredde e coperte di ghiaccio, gli animali si spostano verso acque calde per riprodursi. Quando i cuccioli son cresciuti ed è tornata l'estate, gli animali si spostano nuovamente verso i Poli ove trascorreranno mesi alimentandosi.

Le megattere si nutrono di invertebrati e piccoli pesci che catturano con una tecnica peculiare detta "rete di bolle". Avvistato un banco di pesci le megattere lo circondano e vi nuotano attorno emettendo bolle dallo sfiatatoio. Così intrappolati dalle bolle i pesci non han via di fuga; le megattere si immergono e emergono a bocca spalancata, raccogliendo così i pesci raggruppatisi. Le megattere compiono un gran numero di "acrobazie": si rotolano, sbattono le pinne sull'acqua, emergono col muso come a volersi guardare attorno, e, unico caso tra i misticeti, sono in grado di saltare completamente fuori dall'acqua.

Le megattere comunicano per mezzo di suoni a bassa frequenza. Questi sono molto caratteristici poiché son organizzati in canti altamente strutturati e complessi. Ogni canto è costituito da un minimo di due a un massimo di nove temi diversi che si susseguono in un ordine preciso. Ogni canto può durare da pochi minuti a un'ora e mezzo. In qualsiasi bacino oceanico le popolazioni di megattere intonano lo stesso canto. Con il trascorrere del tempo il canto si modifica gradualmente e tutte le megattere, in tutto il mondo, seguono contemporaneamente questo mutamento. I canti vengono utilizzati dai maschi durante la stagione riproduttiva, e son richiami molto efficaci, poiché possono essere uditi da una megattera anche a migliaia di chilometri di distanza.

PIPISTRELLO

Il CHIROTTERO, conosciuto normalmente come PIPISTRELLO, appartiene alla famiglia dei Vespertilionidae. La famiglia comprende 300 specie la maggior parte delle quali native di Europa e Nord America. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, dato che assomigliano a dei topi roditori volanti, sono invece dei mammiferi antichissimi: allattano i loro piccoli e la loro cute è ricoperta di pelo; anziché camminare e correre, volano, grazie a una speciale modificazione di mano e braccio trasformati in ala. Hanno occhi piccoli e vista limitata, il loro udito invece è molto sviluppato. Mentre volano emettono degli ultrasuoni che, rimbalzando contro gli oggetti che incontrano, provocano un'eco permettendo loro così di individuare gli ostacoli.

L'ala del pipistrello è diversa da quella di un uccello, infatti è costituita da una sottile membrana, il patagio, che è composto da un sottile strato di tessuto connettivo lasso vascolarizzato e compreso tra due strati di cute. Esso è sotteso sulle ossa della mano e delle dita.