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2 di 81 Storia emissioni Data di Nome file Modifica / Descrizione Autore emissione /i 03/08/2000 Regole Telegrammi SCMT 1_0_2 Creazione Documento Girola mi (ADT) 03/11/2000 Regole Telegrammi SCMT 2_0_1 A seguito costituzione GdL Regole ed incontro del 27/10/00 viene modificata la struttura Girola mi 27/11/2000 Regole Telegrammi SCMT 2_1 Integrazione del contributo Alstom Girola mi 04/12/2000 Regole Telegrammi SCMT 2_2 Contributo riunione GdL Firenze 29/11/00 GdL Regole 15/12/2000 Regole Telegrammi SCMT 2_3_5 A seguito Incontro Firenze 18 e 19 dic 2000 GdL Regole 19/01/2001 Regole Telegrammi SCMT 2_4_6 Revisione a seguito incontro Milano 16, 17 e 18 gen 2001 GdL Regole 25/01/2001 Regole Telegrammi SCMT Revisione a seguito incontro Milano 23-24-25 GdL 2_4_7 gen 2001 1 Generalità 2 Regole comuni 3.3 D_Obiettivo 3.50 V_Esecuzione Regole 29/01/2001 Regole Telegrammi SCMT 2_4_9 02/02/2001 Regole Telegrammi SCMT 2_5 3.51 V_Obiettivo Completamento regole per la variabile 3.51 V_Obiettivo Sostituito P(RA), P(A) e P(R) con PRA, PA e PR Per le successive variabili sono state definite in linea di massima le regole di gestione che dovranno essere riverificate; inoltre sono da inserire i riferimenti ai scenari come fatto per le precedenti variabili: 3.2 D_GdF 3.4 D_rango 3.7 G_GDF_attuale 3.8 G_GDF_Variazione 3.9 G_Pendenza_Dgdf 3.11 G_Pendenza_Drango 3.38 Q_Itinerario_Gdf 3.39 Q_Itinerario_Rango 3.46 T_Fine_ridotta 3.49 T_Inizio_Ridotta 3.52 V_rango_A_Attuale 3.53 V_rango_A_Variazione 3.54 V_rango_B_Attuale 3.55 V_rango_B_Variazione 3.56 V_rango_C_Attuale 3.57 V_rango_C_Variazione 3.58 V_rango_P_Attuale 3.59 V_rango_P_Variazione 3.62 V_Ridotta_Attuale 13/02/2001 Regole Telegrammi SCMT Aggiornamento a seguito riunione del 07-08 GdL Rosini GdL Regole

3 di 81 2_6 Febbraio 2001 a Bologna: 3.1 D_Appuntamento 3.17 M_Dup 3.18 M_SST 3.26 Nid_PI_Successivo 3.29 Q_Appuntamento 3.41 Q_Reazione 3.43 Q_Stato Tali variabili sono state compilate per la sola parte senza codice al binario e poi estese a quella in presenza di codice al binario (da verificare) 28/02/2001 Regole telegrammi Rinumerazione delle Regole e inserimento dei SCMT2_6a 02/04/2001 Regole telegrammi SCMT_2_7 06/04/2001 Regole telegrammi SCMT_2_8 17/04/2001 Regole telegrammi SCMT_2_9 riferimenti all allegato contenente gli scenari Verificate variabili Ve, Vo e Do alla luce della gestione dell attrezzaggio parziale Variabile Do: aggiunta regola per avvisi di PdS su linea BaCC composti da boe commutate a causa degli aspetti di G/V e Gx/Vx Modificata struttura regole per G_GDF_ATTUALE Inserita nota1 su variabile M_SST Modificato T_INIZIO_RIDOTTA e T_FINE_RIDOTTA Variabile Vo: modificata la dicitura segnali in cascata e inserita regola per segnale con LAMBDA acceso Variabile Vo: inserita la regola per segnale di prima categoria con indicatore LAMBDA acceso Modificata struttura regole per V_RANGO_X_VARIAZIONE Modificata regola della variabile V_RIDOTTA_ATTUALE Aggiornamento a seguito riunione Milano 04 e 05 Aprile 2001: 3.42 Q_RICALIBRA 3.31 Q_FD 3.34Q_GIUNTO 3.40 Q_POSIZIONE_PI 3.63 V_RILASCIO Aggiunta regola alle variabili V_RANGO_X_VARIAZIONE e G_GDF_VARIAZIONE 3.3 D_Obiettivo: tolta regola 3.3.14bis per BAcc e protezione parziale e rimodificata la 3.3.14 3.26 NID_PI_SUCCESSIVO: modificata regola per maggior comprensione. 3.1 D_Appuntamento: aggiunte nota 4 e 5. 1.5: ampliato lista Aggiunto su argomenti sospesi la Regole RTI GdL Regole

4 di 81 01/09/2001 Regole telegrammi SCMT_2_10 necessità di definire regole di codifica per i PI di tipo G e per i PI L utilizzati per la sola funzione di inserzione/disinserzione RSC. 2.1 modificato regola in funzione della scelta dell arrotondamento dei valori di distanza già effettuata a livello di redazione dei PS SCMT 3.50 V_Esecuzione: aggiunto Nota1 riguardante il G/G di stazione Definito regole per: 3.2 D_Controllo_Diametri; 3.10 G_Pendenza_Do; 3.16 M_Contatore; 3.19 M_Versione; 3.20 N_Pig; 3.21 N_Totale; 3.22 Nid_Area; 3.23 Nid_Macroarea; 3.24 Nid_Pacchetto; 3.25 Nid_Pi; 3.46 Q_RSC; 3.47 Q_Tipo_Segnale_Di_Valle 3.57 Q_Consistenza; Revisionate regole alla luce del nuovo protocollo per le seguenti variabili: d_gdf, d_rango,g_gdf_attuale,g_gdf_variazione,g_p endenza_dgdf,g_pendenza_drango,m_sst,ni d_paccheto,q_guinto,q_itinerario_gdf,q_itiner ario_rango,q_reazione,v_rango_x_variazione. Per G_GDF_Attuale e G_GDF_Variazione devono essere fatte regole per i nuovo valori di GdF in salita. Inserita regola 3.3.8 bis e modificata regola 3.3.14 e tolta regola 3.3.23 sulla variabile D_Obiettivo. Modificate regola 3.41.8 della variabile Q_Reazione Modificata regola 3.46.3 di T_Fine_Ridotta e 3.49.3 di T_Inizio_Ridotta Tolta regola 3.50.10 della variabile V_Esecuzione Modificata regola 3.63.3 della variabile V_Rilascio Modificate regole 3.52.8, 3.54.8, 3.56.8 e 3.58.8 rispettivamente di V_Rango_A_Attuale, V_Rango_B_Attuale, V_Rango_C_Attuale e V_Rango_P_Attuale

Riallineata la pagina SOSPESI 5 di 81 05/10/2001 Regole telegrammi SCMT_2_11 01/10/2003 Regole telegrammi SCMT_2_12 10/04/2004 Regole telegrammi SCMT_3 15/07/2004 Regole telegrammi SCMT_3_01 16/07/2004 Regole telegrammi SCMT_4 21/09/2004 Regole telegrammi SCMT_4_1 23/03/2005 Regole telegrammi SCMT_4_2 Accennate le regole per la variabile Q_Categoria_Linea. Definito in generale le regole per le variabili di rallentamento. Saranno comunque da rivedere alla luce degli incontri del gruppo di lavoro per definire le Istruzioni per la gestione dei rallentamenti con SCMT Devono essere integrate le regole delle variabili di grado di frenatura per i valori di GDF in salita. Le regole devono essere integrate per PI di tipo RL, CC e G. Integrato il verbale 16 Maggio 2002; Integrate schede ASF, ALS e BTI; Integrate schede RFI Condivisione contenuto e forma Definizione di 3 allegati: 1. Tabella M_Contatore 2. Regole per variabili di rallentamento 3. Gestione variabile M_SST Revisione in particolare delle variabili: Q_Consistenza M_SST Q_Reazione Verificato contenuto con schede prodotte fino al 14 Aprile 2004 RFI da 001 a 016, 019 ASF da 002 a 007, da 009 a 017, da 020 a 023, da 026 a 029, da 031 a 037 ALS da 002 a 004 BTI da 003 a 008, da 010 a 017 GETS da 001 a 004 e da 006 a 007 Integrate schede: RFI da 020 a 023 ASF da 039 a 045 ALS BTI GETS 008 Integrate schede: BT_SST_019_00 BT_SST_020_00 Integrate variabili V_Rilascio, Q_Reazione per suddivisione tra binari tronchi utilizzati e non per servizio viaggiatori Rosini RFI- RTI RFI- RTI RFI- RTI RFI- RTI RFI

26/05/2006 REGOLE TELEGRAMMI SCMT_4_3 A / B 1.4 ABBREVIAZIONI ED ACRONIMI Aggiunta definizione PI di tipo RFD Aggiunta definizione PI di tipo RL/S e S/RL 2 REGOLE COMUNI Modificato requisito: 2.9 Aggiunti requisiti: 2.11, 2.12, 2.13, 2.14. 3.1 D_APPUNTAMENTO Modificate regole:1, 3, 4, 5. Aggiunta regola: 1bis. 3.4 D_OBIETTIVO Modificate regole: 4, 5, 8, 11, 14, 17, 18, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 32, 35, 36, Aggiunte regole: 16bis, 17bis, 20bis, 28bis, 32bis, 32ter. Eliminate regole: 6, 7, 13. 3.6 G_GDF_ATTUALE Modificate regole: 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 15. Aggiunte regole:2bis, 7bis, 8bis, 8ter, 8quater. 3.8 G_PENDENZA_DGDF Modificata regola: 3 3.9 G_PENDENZA_DO Modificate regole: 1, 2, 3, 4. Aggiunta regola: 3bis Eliminata regola: 5 3.10 G_PENDENZA_DRANGO Modificata regola: 3 3.11 M_CONTATORE Assegnato ID a regola: 3bis Modificata regola: 2 Aggiunte regole: 3ter, 3quater. 3.19 NID_PACCHETTO Assegnato ID a regola: 14bis Modificate regole: 5, 6, 7. 3.21 NID_PI_SUCCESSIVO Assegnato ID a regola: 4bis Modificate regole: 2, 3, 4bis. 3.23 Q_CONSISTENZA Modificata regola: 6. Aggiunta regola: 12. 3.27 Q_ITINERARIO Modificata regola: 11. Aggiunta regola: 11bis. 6 di 81 RFI- RTI

7 di 81 20/06/2006 Regole telegrammi SCMT_4_3 C 04/12/2006 Regole telegrammi rev. C 20/07/2007 Regole telegrammi rev. D 3.27 Q_ITINERARIO Eliminata regola 3 3.31 Q_REAZIONE Aggiunta regola: 1, 6bis. 3.36 Q_VERIFICA_APPUNTAMENTO Aggiunta regola: 4. 3.39 V_ESECUZIONE Modificata descrizione Assegnato ID a regola: 16bis. Modificate regole: 16, 16bis. Aggiunta regola: 6bis. 3.40 V_OBIETTIVO Modificata descrizione Assegnato ID a regola: 29ter. Modificate regole: 3, 4, 5, 10, 11, 14, 15, 16, 17, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 29, 29bis, 30 e 32.. Aggiunte regole: 2bis, 2ter, 2quater, 10bis, 10ter, 11bis, 33. Eliminate regole: 26, 27. 3.41(43/45/47) V_RANGO_A(B/C/P)_ATTUALE Modificate regole: 1, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 14 15. Aggiunte regole: 1bis, 7bis, 7ter, 7quater, 9bis. 4.0 M_CONTATORE Inserita la Tabella M_Contatore con la codifica dei primi 110 valori e la regola per l utilizzazione degli ulteriori 17. Condivisione delle modifiche apportate alla specifica con tutte le Imprese. Sono state recepite tutte le schede approvate riguardanti la presente Appendice, in alcuni casi allineandole alle scelte concordate. Inserimento regole per PI S/RL. Inserita nuova regola 2.14 su paragrafo 2. Annullata nuova regola 10bis e raccolto tutto su regola10, paragrafo 3.6. Cambio indice di revisione da 4_3 C a C Emissione ufficiale. Per gestione dell Infill tramite PI RL, inserimento regole 34bis nella D_OBIETTIVO e PI di tipo RL su quelle della variabile Q_INFILL.

8 di 81 INDICE 1. GENERALITÀ...10 1.1 SCOPO DEL DOCUMENTO...10 1.2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO...10 1.3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO...11 1.4 ABBREVIAZIONI ED ACRONIMI...11 2. REGOLE COMUNI...12 3. REGOLE PER SINGOLE VARIABILI...13 3.1 D_APPUNTAMENTO...13 3.2 D_CONTROLLO_DIAMETRI...14 3.3 D_GDF...15 3.4 D_OBIETTIVO...16 3.5 D_RANGO...20 3.6 G_GDF_ATTUALE...21 3.7 G_GDF_VARIAZIONE...23 3.8 G_PENDENZA_DGDF...24 3.9 G_PENDENZA_DO...25 3.10 G_PENDENZA_D RANGO...26 3.11 M_CONTATORE...27 3.12 M_DUP...28 3.13 M_SST...29 3.14 M_VERSIONE...30 3.15 N_PIG...31 3.16 N_TOTALE...32 3.17 NID_AREA...33 3.18 NID_MACROAREA...34 3.19 NID_PACCHETTO...35 3.20 NID_PI...37 3.21 NID_PI_SUCCESSIVO...38 3.22 Q_CATEGORIA_LINEA...39 3.23 Q_CONSISTENZA...40 3.24 Q_FD...41 3.25 Q_GIUNTO...42 3.26 Q_INFILL...43 3.27 Q_ITINERARIO...44

9 di 81 3.28 Q_ITINERARIO_GDF...45 3.29 Q_ITINERARIO_RANGO...46 3.30 Q_POSIZIONE_PI...47 3.31 Q_REAZIONE...48 3.32 Q_RICALIBRA...50 3.33 Q_RSC...51 3.34 Q_TIPO_SEGNALE_DI_VALLE...52 3.35 Q_STATO...53 3.36 Q_VERIFICA_APPUNTAMENTO...54 3.37 T_FINE_RIDOTTA...55 3.38 T_INIZIO_RIDOTTA...56 3.39 V_ESECUZIONE...57 3.40 V_OBIETTIVO...59 3.41 V_RANGO_A_ATTUALE...63 3.42 V_RANGO_A_VARIAZIONE...65 3.43 V_RANGO_B_ATTUALE...66 3.44 V_RANGO_B_VARIAZIONE...68 3.45 V_RANGO_C_ATTUALE...69 3.46 V_RANGO_C_VARIAZIONE...71 3.47 V_RANGO_P_ATTUALE...72 3.48 V_RANGO_P_VARIAZIONE...74 3.49 V_RIDOTTA_ATTUALE...75 3.50 V_RILASCIO...76 4. TABELLA M_CONTATORE...78

10 di 81 1. GENERALITÀ 1.1 SCOPO DEL DOCUMENTO Il presente documento: avrà il compito di determinare la modalità di progettazione del Telegramma per un utente che conosca gli aspetti funzionali del SCMT. conterrà inoltre anche tutti i riferimenti necessari per un maggior approfondimento e verifica di quanto regolamentato. Si precisa che tutti i valori possibili, da utilizzare per ciascuna variabile, sono gia stati definiti nella Appendice C Volume 2 SRS SCMT. 1.2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO Il documento e strutturato in maniera tale da rendere più semplice la consultazione da parte del progettista dei Telegrammi SCMT. Si ritiene indispensabile una omogeneità delle informazioni trattate per ogni variabile, anche in modo ripetitivo, ma a vantaggio della semplicità di consultazione per singola variabile. Qualora dovesse essere necessaria una particolare trattazione a fronte di particolari contesti, si evidenzierà opportunamente tale eccezione. Il documento tratta di due principali tipi di regole : Regole comuni : dedicate a tutte le variabili ed al telegramma nel suo insieme. Regole per singole Variabili : dedicate alle singole variabili presenti nella Appendice C Volume 2 SRS SCMT. Ogni singola Variabile verrà regolamentata tramite la compilazione di una Scheda Regole, contenente le informazioni ritenute utili al progettista per la corretta determinazione del valore da inserire nella variabile. Si sottolinea che le regole NON contengono i valori stessi da inserire, ma indicano come e dove ricavarli. Ogni singolo campo avrà abbinato un numero di Requisito Regola univoco all interno del DocReg, in maniera tale da rendere tracciabile quanto regolamentato. Per il concetto di omogeneità, precedentemente espresso, le Schede Regole conterranno tutte le stesse tipologie di campi. Per ogni variabile avremo perciò i seguenti campi: 1. Descrizione: contiene la spiegazione chiara del significato ed utilizzo della variabile, definendone anche la funzione all interno del sistema CMT. Questo campo e presente una sola volta per variabile. 2. Valori ammessi in Normalità: contiene la regola che definisce l utilizzo di un valore o range di valori, tra quelli già previsti dal protocollo SCMT, nell ambito del normale funzionamento degli apparati costituenti il SST. Per Normale funzionamento si intende che e nel corretto regime di funzionamento e non e in condizioni degradate. Nel caso la variabile debba prevedere un valore di default, inteso come valore da utilizzare in determinate progettazione, dovrà essere definita una chiara

11 di 81 regola in proposito. Questo campo e presente nella variabile tante volte quante sono le regole da specificare per la variabile stessa. 3. Valori ammessi in Degrado: contiene la regola che definisce l utilizzo di un valore o range di valori, tra quelli già previsti dal protocollo SCMT, nell ambito di un funzionamento degradato degli apparati costituenti il SST. Per Funzionamento degradato si intende che uno o più apparati costituenti il SST non stiano operando normalmente, rilevandone la condizione al SST stesso. Nel caso la variabile debba prevedere un valore di default, inteso come valore da utilizzare in determinate progettazione, dovrà essere definita una chiara regola in proposito. Questo campo e presente nella variabile tante volte quante sono le rilevabili dal SST. 1.3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Rif. Titolo Rev. Codifica [Rif.1] SRF SCMT D RFI TC.PATC SR IS 13 002 D [Rif.2] Appendice B Volume 2 SRS G RFI TC.PATC ST CM 02 D02 G 1.4 ABBREVIAZIONI ED ACRONIMI PI Punto Informativo PI di tipo A PI di Avviso puro PI di tipo FV e afv PI di variazione grado di Frenatura e Velocita di linea PI di tipo V e av PI di variazione Velocita di linea PI di tipo F e af PI di variazione grado di Frenatura PI di tipo L PI di inizio Linea PI di tipo N PI di Rallentamento PI di tipo PR PI di Prossimità per velocità di rilascio ridotta PI di tipo PA PI di prossimità per l anticipazione della curva di frenatura PI di tipo PRA PI che svolge sia funzioni di tipo PR che PA PI di tipo R PI di Ricalibrazione PI di tipo S PI di Segnale di prima categoria PI di tipo G PI posato per la sola funzione di controllo giunto PI di tipo CC PI posato per la sola funzione di controllo corretta inserzione/disinserzione RSC PI di tipo RL PI posato per la sola funzione di attivazione o non interruzione della catena appuntamenti PI di tipo LL PI posato per la sola funzione di non interruzione della catena degli appuntamenti PI di tipo RL/S o S/RL PI che svolgono sia la funzione di tipo RL che S. PI di tipo RFD PI di Ricalibrazione che assolve la funzione di Fine deviata

12 di 81 2. REGOLE COMUNI ID Req Titolo Regola 2.1 Risoluzione Valore Per tutte quelle variabili che prevedano (vedi protocollo) una risoluzione, il progettista deve considerare il valore riportato nel piano schematico SCMT o profilo di linea SCMT valore che è già arrotondato. 2.2 Telegramma completo Qualsiasi telegramma progettato e generato deve essere completo di tutti i valori previsti dal protocollo. 2.3 Telegramma incompleto Il telegramma incompleto non deve essere generato, per le errore conterrà solo valori nulli. 2.4 Numero di Boe Il Punto informativo può essere composto da due a 4 Boe. 2.5 Valori riservati I valori dichiarati riservati dal protocollo, non sono ammessi nei telegrammi. 2.6 Rallentamento unico nel telegramma Se Il telegramma di Rallentamento deve gestire solo un rallentamento, questo deve essere il Rallentamento A. 2.7 PI ridondati parzialmente Per Tutti i PI composti da una Boa Fissa più una Boa Commutata, Il Telegramma della Boa Fissa avrà lo stesso contenuto informativo del telegramma di default della Boa commutata, a meno di eccezioni espressamente indicate nelle regole di ogni singola variabile (vedi ad esempio la variabile Q_STATO). 2.8 Aspetti interfacciati Quando viene riportata la dicitura per qualsiasi aspetto o per l aspetto di o equivalenti sono da considerare i soli aspetti interfacciati in maniera dedicata e che quindi richiedono un telegramma proprio. In generale gli aspetti non interfacciati o interfacciati in maniera associata non richiedono un telegramma proprio e quindi l applicazione delle regole del presente documento. Tutte le eccezioni saranno riportate in modo esplicito. 2.9 DOA Rappresenta la distanza dal segnale di valle più vicino considerando tutti i possibili itinerari validi per l aspetto in esame. 2.10 Estensione del PdS Per PdS SCMT si intende la zona compresa tra la protezione o protezione esterna inclusa e il PI L escluso validi per lo stesso senso di marcia 2.11 RL/S e S/RL Per PI RL/S o S/RL quando viene trasmesso il pacchetto R dovranno essere trasmessi tanti telegrammi quante sono le configurazioni degli aspetti interfacciati. Il nome del telegramma sarà [Aspetto segnale]_rl.. 2.12 Distanza Obiettivo In presenza di PI S posticipati oltre 5 metri dal segnale/ente di riferimento la D_Obiettivo deve essere riferita al PI S. In tutti gli altri casi deve essere riferita al segnale/ente, ad eccezione dei segnali comuni a più binari ove deve essere riferita al PI S. 2.13 RFD Per i PI di tipo RFD, ad esclusione della variabile Q_FD se non espressamente specificato valgono le stesse regole dei PI tipo RL. 2.14 M_Contatore In presenza di aspetti associati, qualora la tipologia di interfaccia ne permetta la discrimina (es. ACC), saranno trasmessi tanti telegrammi, che differiscono tra loro solo per la variabile M_Contatore, quanti sono gli aspetti associati.

13 di 81 3. REGOLE PER SINGOLE VARIABILI 3.1 D_APPUNTAMENTO ID Req Campo Regola Descrizione Distanza di appuntamento al prossimo PI nel proprio senso di marcia E la distanza entro la quale il treno deve trovare il prossimo PI in appuntamento Funzione : Gestione PI Nota La variabile assume il valore da 0 a 5000 m 1 Valori ammessi in Qualora a valle del PI in esame è posato un PI di tipo A, o PA a distanze superiori a 2000m, la variabile assume il valore Fine Catena. 1bis Valori ammessi in Qualora a valle del PI in esame è posato un PI diverso da quelli di segnalamento (PA, A, PRA, e S) a distanze superiori a 5000m, la variabile assume il valore Fine Catena. 2 Valori ammessi in La variabile assume il valore della distanza dal successivo PI nei casi in 3 Valori ammessi in 4 Valori ammessi in 5 Valori ammessi in 6 Valori ammessi in 7 Valori ammessi in cui il PI successivo è univoco. Nel caso in cui il PI successivo non è univocamente discriminato e i PI da linkare sono tutti di tipo L e/o LL, la variabile assume il valore della distanza dal PI L e/o LL più lontano. Qualora particolari situazioni impiantistiche richiedano, per uno stesso itinerario non interfacciabile in maniera dedicata, la posa di due PI di tipo L e/o LL all interno della stessa finestra diagnostica e non esistano altre soluzioni, la variabile assumerà il valore Fine Catena.. Nel caso in cui il PI successivo non è univocamente discriminato e i PI da linkare sono tutti di tipo R e/o RL, la variabile assume il valore della distanza dal PI R e/o RL più lontano. Qualora particolari situazioni impiantistiche richiedano, per uno stesso itinerario non interfacciabile in maniera dedicata, la posa di due PI di tipo R e/o RL all interno della stessa finestra diagnostica e non esistano altre soluzioni, la variabile assumerà il valore Fine Catena. La variabile assume il valore Fine Catena solo con aspetto di rosso (R) quando a valle non è presente un fronte omogeneo di PI da linkare con appuntamento per tipo. Per PI di tipo PR posto in precedenza ad un paraurti di un binario tronco la variabile assume il valore Fine Catena La variabile assume il valore utilizzato per l aspetto più restrittivo del segnale di riferimento per il PI in questione

14 di 81 3.2 D_CONTROLLO_DIAMETRI ID Req Campo Descrizione 1 Valori ammessi in 2 Valori ammessi in Regola Distanza dal PI di controllo per la verifica diametri Funzione : Odometria La variabile assume il valore della distanza dal successivo PI di controllo per la verifica diametri N.A.

15 di 81 3.3 D_GDF ID Req Campo Descrizione Valori ammessi in 1 Valori ammessi in 2 Valori ammessi in 3 Valori ammessi in 4 Valori ammessi in Regola Distanza variazione grado di frenatura E la distanza tra il punto di posa del PI che la trasmette e il PVPL. Funzione : Protezione rispetto al grado di frenatura La variabile assumerà il valore da 0 a 5000 m con risoluzione di 10 m. Per PI di tipo af e afv la variabile assume il valore pari alla distanza dal PVPL Per PI di tipo F e FV la variabile assume il valore di zero Per PI di tipo av, V la variabile assume il valore di non noto Non è applicabile poiché trasmesso solo da Boe Fisse..

16 di 81 3.4 D_OBIETTIVO Descrizione E la distanza reale tra il punto di posa del PI che la trasmette ed il punto obiettivo di riferimento. La distanza obiettivo viene trasmessa a bordo oltre che dai PI anche dal codice RSC presente sui binari codificati, con le regole riportate in Vol. 3 SRS 2.6. Funzione : Vol. 1 SRS: 6.1 6.2 6.4 6.5 6.6 6.7 6.8 6.13 6.14 6.15; Vol. 3 SRS: 2.6 2.8 2.9 1 Valori ammessi in Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato o di tipo A in asse ad un segnale di avviso puro per un qualsiasi aspetto di via libera in CT, ad eccezione dell aspetto di Gx, la variabile 2 Valori ammessi in 3 Valori ammessi in 4 Valori ammessi in 5 Valori ammessi in 6 PM 7 PM 8 Valori ammessi in 9 Valori ammessi in 10 Valori ammessi in 11 Valori ammessi in 12 PM assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria privo di avviso accoppiato con un qualsiasi aspetto la variabile assume il valore Attesa Dato Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato o di tipo A in asse ad un segnale di avviso puro, per l aspetto di avviso anticipato di via impedita con itinerario di valle su corretto tracciato (Gx) la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle. Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato per l aspetto di avviso anticipato di via impedita con itinerario di valle su percorso deviato (R/Gx) la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle o secondo segnale di valle più vicino. Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato con aspetto di via libera con riduzione di velocità per itinerario deviato la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle o segnale di valle più vicino (DOA). Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato con aspetto di via impedita (R) viene trasmessa la distanza al segnale di valle più lontano raggiungibile considerando solamente il primo fronte di segnali di 1 categoria attrezzati, ad esclusione del segnale Imperativo di blocco. Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria. Munito della tabella lambda accesa, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con funzioni miste (con avviso accoppiato per una o più linee e privo di avviso accoppiato per altra o più linee) per l aspetto di via libera discriminato il valore della variabile è quello proprio della funzione che il segnale deve svolgere (prima categoria o prima categoria con avviso accoppiato). In casi particolari (non diversamente gestibili), per PI di tipo S in asse ad un segnale di prima categoria con funzioni miste (con avviso accoppiato per una o più linee e privo di avviso accoppiato per altra o più linee) per l aspetto di via libera su itinerari non discriminati la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle o segnale di valle più vicino.

17 di 81 13 PM 14 Valori ammessi in Per PI di tipo S in asse al segnale in cascata, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle 15 Valori ammessi in Binari codificati Per PI di tipo S e di tipo A in asse ad un segnale di prima categoria con funzione di avviso accoppiato composti da sole boe fisse la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle su corretto tracciato. 16 Valori ammessi in Per PI S e PI A, ubicati in asse a segnali che svolgono funzione di avviso di PdS attrezzati con boe commutate (a causa di deviate a valle a velocità non omogenea cioè sia a 30km/h che a 60km/h), per quanto riguarda gli aspetti non interfacciati la variabile assume il valore della distanza rispetto al 16bis Valori ammessi in 17 Valori ammessi in 17bis Valori ammessi in 18 Valori ammessi in 19 Valori ammessi in 20 Valori ammessi in 20bis Valori ammessi in 21 Valori ammessi in 22 Valori ammessi in 23 Valori ammessi in 24 Valori ammessi in 25 Valori ammessi in 26 Valori ammessi in segnale di valle su corretto tracciato Binari non codificati Nei PI di tipo A commutati posati in asse alla vela di attenzione del PL di cui all Art 53bis del R.S., la variabile assume il valore della distanza al relativo PI S per qualunque aspetto del segnale. Per PI di tipo PRA o PA ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato per gli aspetti G, G/V, Gx/Vx, Gx./Vx., la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle. Per PI di tipo PRA o PA ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato per gli aspetti Gx la variabile assume il valore della distanza rispetto al terzo segnale di valle. Per PI di tipo PRA o PA ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato per gli aspetti di R, G/G, V, R/G/G, R/G, R/Gx, R/V, R/G/V, R/Gx/Vx, R/Gx./Vx. la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo PR ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria con qualsiasi aspetto la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle su corretto tracciato Per PI di tipo PA ubicati in precedenza ad un segnale di avviso, per gli aspetti G, G/V, Gx/Vx, Gx./Vx., V la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle. Per PI di tipo PA ubicati in precedenza ad un segnale di avviso, per l aspetto di Gx la variabile assume il valore della distanza rispetto al terzo segnale di valle. Per PI di tipo R la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo R che precedono un segnale comune a più binari la variabile assume il valore pari alla distanza dal PI di tipo S a valle (posato in asse al segnale basso/indicatore basso di partenza o in assenza di essi a monte del giunto di immobilizzazione del deviatoi posto alla fine dell itinerario di arrivo). Per PI di tipo L, non preceduti da PI di tipo PA, e che preceda un segnale di avviso puro, la variabile assume il valore di Attesa Dato Per PI di tipo L, posizionato tra un PI anticipato di un segnale di avviso puro e lo stesso avviso puro, la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle. Per PI di tipo L, che preceda un segnale di prima categoria con o senza avviso accoppiato, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo G la variabile assume il valore Non Noto.

18 di 81 27 Valori ammessi in 28 Valori ammessi in 28bis Valori ammessi in 29 Valori ammessi in 30 Valori ammessi in 31 Valori ammessi in 32 Valori ammessi in 32bis Valori ammessi in 32ter Valori ammessi in 33 Valori ammessi in 34 Valori ammessi in 34bis Valori ammessi in 35 Valori ammessi in Binario non codificato Per PI di tipo S fisso ubicato su binari con marcia illegale per la protezione degli ingressi in stazione o transito su stazione utilizzato in assenza di segnale o in presenza di segnale di avanzamento, la variabile assume il valore della distanza al segnale di valle più lontano considerando solamente il primo fronte di segnali di 1 categoria attrezzati raggiungibile ad esclusione del segnale Imperativo di blocco. Per PI di tipo S fisso per la protezione degli ingressi in stazione o transito utilizzato in presenza di segnale con aspetto di rosso fisso (R) la variabile assume il valore della distanza al segnale di valle più lontano considerando solamente il primo fronte di segnali di 1 categoria attrezzati raggiungibile ad esclusione del segnale Imperativo di blocco. Per PI di tipo S fisso ubicato su binari con marcia illegale per la protezione degli ingressi in stazione o transito su stazione utilizzato in assenza di segnale o in presenza di segnale di avanzamento o con aspetto di rosso fisso (R), qualora l unico movimento possibile a valle sia verso il segnale Imperativo di blocco la variabile assume il valore della distanza a tale segnale. Per PI di tipo A fisso su binari con marcia illegale per la protezione degli ingressi in stazione o transito su stazione utilizzato in assenza di segnale la variabile assume il valore della distanza rispetto al successivo PI di tipo S a valle Per PI di tipo RFD che non svolge funzione di ricalibrazione in quanto precede un segnale di avviso puro, la variabile assume il valore di Attesa Dato Per PI di tipo RFD che svolge funzione di ricalibrazione in quanto precede un segnale di 1^categoria, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo CC, LL e RL che preceda solo segnali di avviso isolato la variabile assume il valore Attesa Dato Per PI di tipo LL e RL, posati sul binario per la marcia illegale la variabile assume il valore della distanza al segnale di valle più lontano considerando solamente il primo fronte di segnali di 1 categoria attrezzati raggiungibile ad esclusione del segnale Imperativo di blocco. Se l unico segnale raggiungibile è l imperativo di blocco la distanza sarà riferita ad esso. Per PI di tipo CC, LL e RL preceduti da PI S che trasmettono un valore finito e discriminato di D_O (A.D. o valore numerico) e con a valle movimenti che immettono verso linee con segnalamento a due e/o a tre aspetti, la variabile assume il valore Non Noto. Per PI di tipo L ubicato in uscita da PdS su binario di marcia illegale la variabile assume il valore Attesa Dato Per PI di tipo L, che preceda un segnale imperativo di blocco, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo RL, posati per attivare la funzione di Infill, la variabile assume il valore Non Noto. Per PI di tipo S, in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato e per i PI RL/S, la variabile assume il valore trasmesso per l aspetto di Rosso.

19 di 81 35bis Valori ammessi in 36 Valori ammessi in 36bis Valori ammessi in 37 Valori ammessi in 38 Valori ammessi in 39 Valori ammessi in Per PI di tipo S/RL in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato, la variabile assume il valore trasmesso per l aspetto di Rosso se il PI RL/S associato non è raggiungibile da tutti i movimenti che hanno origine dal relativo segnale di monte, mentre assume il valore della distanza dal PI RL/S associato se quest ultimo è raggiungibile da tutti i movimenti che hanno origine dal relativo segnale di monte. Per PI di tipo S, in asse ad un segnale di prima categoria privo di avviso accoppiato e per i PI RL/S la variabile assume il valore Attesa Dato Per PI di tipo S/RL in asse ad un segnale di prima categoria senza avviso accoppiato, la variabile assume il valore Attesa Dato se il PI RL/S associato non è raggiungibile da tutti i movimenti che hanno origine dal relativo segnale di monte, mentre assume il valore della distanza dal PI RL/S associato se quest ultimo è raggiungibile da tutti i movimenti che hanno origine dal relativo segnale di monte Per PI di tipo A in asse ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato o in asse ad un segnale di avviso puro, la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo PRA o PA o PR ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria la variabile assume il valore della distanza rispetto al segnale di valle. Per PI di tipo PA ubicati in precedenza ad un segnale di avviso puro, la variabile assume il valore della distanza rispetto al secondo segnale di valle.

20 di 81 3.5 D_RANGO ID Req Campo Descrizione Valori ammessi in Regola Distanza variazione velocità di rango E la distanza tra il punto di posa del PI che la trasmette e il PVPL Funzione : Protezione rispetto alla velocità massima della linea La variabile assumerà il valore da 0 a 5000 m con risoluzione di 10 m. 1 Valori ammessi in 2 Valori ammessi in 3 Valori ammessi in 4 Valori ammessi in Per PI di tipo av e afv la variabile assume il valore pari alla distanza dal PVPL Per PI di tipo V e FV la variabile assume il valore di zero Per PI di tipo af, F la variabile assume il valore di non noto Non è applicabile poiché trasmesso solo da Boe Fisse..

21 di 81 3.6 G_GDF_ATTUALE Descrizione Grado di frenatura attuale della linea Il grado di frenatura consente di ricavare dalle tabelle B art81 della PGOS, in abbinamento alla percentuale di peso frenato (PpF), la velocità massima ammessa dall infrastruttura per le capacità frenanti del convoglio in questione Funzione : Protezione rispetto al grado di frenatura 1 Valori ammessi in La variabile può assumere il valore da Ia a IX corrispondente al grado di frenatura corrente. Allo stato attuale per i GdF da Ia_A fino a Ia_F la variabile è sempre codificata Ia_A. 2 Valori ammessi in Per PI di tipo S la variabile assume il valore del GdF attuale per tutti gli aspetti di via libera in CT. 2bis Valori ammessi in Per PI di tipo A e PA ubicati in precedenza ad un segnale di avviso isolato (per sola boa commutata), la variabile assume il valore del GdF attuale per tutti gli aspetti. 3 Valori ammessi in Per PI di tipo S in asse a segnali di 1 categoria o di 1 categoria con avviso accoppiato per qualunque aspetto di via libera con conferma di riduzione di velocità o via impedita, la variabile assume il valore del GdF attuale se, per tutti i movimenti possibili a valle, il GdF rimane invariato. 4 Valori ammessi in Per PI di tipo S in asse a segnali di 1 categoria o di 1 categoria con avviso accoppiato per qualunque aspetto di via libera con conferma di riduzione di velocità cumulativo (aspetto comune a più direzioni) e di via impedita la variabile assume il valore del GdF più restrittivo di destinazione. (non considerando il binario Illegale). 5 Valori ammessi in Per PI di tipo S in asse a segnali di 1 categoria o di 1 categoria con avviso accoppiato, qualora per tutti i movimenti possibili a valle il GdF non rimanga invariato, la variabile assume il valore del GdF di destinazione per tutti gli aspetti di via libera con conferma di riduzione di velocità interfacciati in maniera dedicata. 6 Valori ammessi in Nei casi di linee che si diramano da una linea principale tramite un binario comune ad entrambe le linee (di precedenza per la principale e di CT per la diramata), con inizio della linea diramata posizionato in asse al FV con GdF più restrittivo di quello presente nella linea principale, il valore sarà trasmesso: dai segnali che possono immettere sulla linea diramata e che sono ubicati immediatamente a valle del punto di inizio della linea, qualora non siano presenti dispositivi che permettano la liberazione anticipata della marcia (INFILL, RCC a velocità superiore di quella ammessa sulla linea diramata) su tali segnali; dai segnali che comandano i movimenti verso il punto di inizio della linea diramata, qualora siano presenti dispositivi che permettano la liberazione anticipata della marcia (INFILL, RCC a velocità superiore di quella ammessa sulla linea diramata). 7 Valori ammessi in Per PI di tipo S fissi posati in asse a segnali di protezione per le provenienze da binario illegale con possibilità di passaggio sul binario legale, la variabile assume il valore del GdF presente sul binario adiacente, legale, alla stessa progressiva. Fa eccezione il caso di presenza di una variazione di grado di frenatura della linea tra il segnale di protezione legale e l asse del FV,

22 di 81 7bis Valori ammessi in 8 Valori ammessi in 8bis Valori ammessi in 8ter Valori ammessi in 8quater Valori ammessi in 9 Valori ammessi in 10 Valori ammessi in 11 Valori ammessi in 12 Valori ammessi in 13 Valori ammessi in 14 Valori ammessi in 15 Valori ammessi in quest ultimo compreso, nel qual caso il PI in asse al segnale di protezione per le provenienze dal binario illegale trasmetterà il nuovo grado di frenatura al posto di quella attuale. Binari codificati (Standard+Parziale) Per PI di tipo S in asse a segnali di 1 categoria o di 1 categoria con avviso accoppiato attrezzato con boe di tipo fisso (non ubicati sul binario per marcia illegale), la variabile assume il valore del GdF attuale. Per PI di tipo S commutati posati in asse a segnali di protezione per le provenienze da binario illegale con possibilità di passaggio sul binario legale per aspetti di via libera in deviata, di Rosso e per il telegramma di default la variabile assume il valore del grado di frenatura ammesso sul binario adiacente, legale, alla stessa progressiva. Fa eccezione il caso di presenza di una variazione di grado di frenatura tra il segnale di protezione legale e l asse del FV, quest ultimo compreso, nel qual caso il PI in asse al segnale di protezione per le provenienze dal binario illegale trasmetterà il nuovo grado di frenatura al posto di quella attuale; Per PI di tipo S commutati posati in asse a segnali di protezione per le provenienze da binario illegale per l aspetto di giallo il valore del GdF, sarà pari a quello attuale ammesso dal binario illegale. Per PI di tipo S fissi o commutati posati in asse a segnali di protezione per le provenienze da binario illegale senza la possibilità di passaggio sul binario legale il valore il valore del GdF sarà pari a quello attuale ammesso dal binario illegale. Per PI di tipo S fissi per le provenienze da binario illegale, posati in asse ai segnali con aspetto di rosso fisso o in loro assenza, con la possibilità di passaggio sul binario legale a valle del fronte dei segnali di partenza, il valore del GdF sarà pari a quello più restrittivo fra le linee di destinazione. Per PI di tipo PA e PRA ubicati in precedenza ad un segnale di prima categoria con avviso accoppiato (per la sola boa commutata), la variabile assume il valore del GdF attuale per gli aspetti di G, Gx, G/V, Gx/Vx, Gx./Vx.. Per PI di tipo L e LL la variabile assume il valore del GdF attuale. Per PI di tipo G la variabile assume il valore del GdF attuale. Per tutte le tipologie di PI che trasmettono la variabile qualora siano posati in precedenza ad un PVPL restrittivo e ad una distanza da questo inferiore a 50m, la variabile assume il valore del GdF a valle del PVPL. Per PI di tipo A composti da boe commutate assume il valore del GdF attuale Per PI di tipo S composti da boe commutate assume il valore del GdF trasmesso per l aspetto di via impedita. Per PI di tipo PA in precedenza ad un segnale di avviso (per la sola boa commutata), la variabile assume il valore del GdF attuale.

23 di 81 3.7 G_GDF_VARIAZIONE ID Req Campo Descrizione Valori ammessi in 1 Valori ammessi in 2 Valori ammessi in 3 Valori ammessi in 4 Valori ammessi in Regola Variazione grado di frenatura della linea Il grado di frenatura consente di ricavare dalle tabelle B art81 della PGOS, in abbinamento alla percentuale di peso frenato (PpF), la velocità massima ammessa dall infrastruttura per le capacità frenanti del convoglio in questione Funzione : Protezione rispetto al GdF La variabile può assumere il valore da Ia a IX corrispondente al grado di frenatura Per PI di tipo af, F, afv, FV la variabile assume il valore pari al Grado di frenatura richiesto sul PVPL Per PI di tipo av, V la variabile assume il valore di non noto Per PI di tipo F e FV che non si riferiscono ad PVPL la variabile assume il valore pari al grado di frenatura ammesso sulla linea N/A poiché PI di tipo fisso.

24 di 81 3.8 G_PENDENZA_DGDF Descrizione Pendenza nel tratto D_GDF Valore della pendenza da utilizzare nel tratto D_GdF Funzione: Protezione rispetto al GdF Valori ammessi in La variabile può assumere il valore da 35 +35 con risoluzione 1. I valori positivi sono utilizzati per le ascese, quelli negativi per le discese. 1 Valori ammessi in Per PI di tipo af e afv la variabile assume il valore della pendenza calcolata come definito nella appendice M del volume 2 ad esclusione del PI af e afv posato in asse al primo indicatore sussidiario di velocità massima. 2 Valori ammessi in Per PI di tipo af e afv posati in asse al primo indicatore sussidiario di velocità massima la variabile assume il valore utilizzato per il PI in asse all indicatore di velocità massima. (Il GDF è gestito con le stesse modalità delle variazioni di velocità di Rango) 3 Valori ammessi in Per PI di tipo F e FV la variabile assume il valore di non applicabile 4 Valori ammessi in Per PI di tipo V e av la variabile assume il valore di non noto 5 Valori ammessi in N/A poiché trasmessa da PI di tipo di fisso.

25 di 81 3.9 G_PENDENZA_DO Descrizione Rappresenta il valore della pendenza espressa in per mille del successivo tratto e viene utilizzata di norma in tutti i casi di riduzione di velocità per segnalamento. Funzione: Protezione rispetto ai segnali fissi 1 Valori ammessi in Per PI di tipo S, A, PA, PRA in caso di segnale che presenta l aspetto di Gx, interfacciato in maniera dedicata, la variabile assume il valore di pendenza più restrittivo tra quelli presente sul PI in questione e sul PI S del successivo segnale di valle che protegge una sezione di lunghezza ridotta. 2 Valori ammessi in Per PI di tipo S, in caso di segnale che presenta aspetto di R/Gx, interfacciato in maniera dedicata, la variabile assume il valore di pendenza più restrittivo tra quelli presente sul PI in questione e sul PI S del successivo segnale di valle che protegge una sezione di lunghezza ridotta. Qualora con tale aspetto siano gestiti più itinerari la variabile assume il valore di pendenza più restrittivo tra quelli presenti sul PI in questione e sui PI S dei successivi segnali di valle che proteggono una sezione di lunghezza ridotta. 3 Valori ammessi in In tutti in cui la variabile Do assume valore=attesa Dato, anche la variabile di pendenza assume valore=attesa Dato indipendentemente dal valore presente sul PI in questione. 3bis Valori ammessi in In tutti in cui la variabile Do assume valore=non Noto, anche la variabile di pendenza assume valore=non Noto indipendentemente dal valore presente sul PI in questione. 4 Valori ammessi in Nei restanti casi non elencati nelle regole precedenti, la variabile assume il valore di pendenza presente nel PS-SCMT. 5 PM 6 Valori ammessi in La variabile assume il valore di pendenza utilizzato per l aspetto più restrittivo.

26 di 81 3.10 G_PENDENZA_D RANGO Descrizione Pendenza nel tratto D_RANGO Valore della pendenza da utilizzare nella tratta indicata dalla D_RANGO Funzione: Protezione rispetto alla velocità massima della linea Valori ammessi in La variabile assume il valore della pendenza relativa al tratto D_Rango entro il range da 35 +35 con risoluzione 1. 1 Valori ammessi in Per PI di tipo av e afv la variabile assume il valore della pendenza calcolata come definito nella appendice M al volume 2 ad esclusione del PI av e afv posato in asse al primo indicatore sussidiario di velocità massima. 2 Valori ammessi in Per PI di tipo av e afv posati in asse al primo indicatore sussidiario di velocità massima la variabile assume il valore utilizzato per il PI in asse all indicatore di velocità massima. 3 Valori ammessi in Per PI di tipo V e FV la variabile assume il valore di non applicabile 4 Valori ammessi in Per PI di tipo F e af la variabile assume il valore di non noto 5 Valori ammessi in Nessuna poiché trasmessi da PI di tipo fisso.

27 di 81 3.11 M_CONTATORE Descrizione Contatore di messaggio Fornisce un contatore che permette l individuazione del telegramma Funzione: Gestione della messa in servizio degli impianti 1 Valori ammessi in La variabile assume il valore 0 per tutti i telegrammi contenuti nelle Boe (fisse e commutate) e per tutti i telegrammi di errore o default dell encoder 2 Valori ammessi in La variabile, per il telegramma relativo ad un aspetto del segnale, assume il valore contenuto nella tabella M_Contatore di cui al 4 del presente documento. Nel caso in cui il telegramma non compaia nella tabella, saranno assegnati in maniera non univoca valori a partire da 110 e fino 127 per ciascun aspetto non presente nella tabella. 3 Valori ammessi in Qualora uno stesso telegramma sia trasmesso per più aspetti segnali la variabile assume il valore relativo all aspetto più restrittivo per cui il telegramma è trasmesso. 3bis Valori ammessi in STEP 2 Un segnale con funzioni di avviso ai fini SCMT trasmette un telegramma con dati per gestire un aspetto di G e lo trasmette anche per l aspetto di R, oltre che per aspetti superiori al G. In tale caso si deve dare la seguente regola dedicata: Per telegramma valido per l aspetto di G (e aspetti meno restrittivi), ma trasmesso anche per l aspetto di R, la variabile M_Contatore assume il valore 3 relativo all aspetto di G. 3ter Valori ammessi in Con PI RL/S o S/RL che trasmettono il pacchetto (R) per ogni aspetto presentato dal segnale la variabile M_CONTATORE dovrà essere codificata utilizzando i valori dal 110 in poi. 3quater Valori ammessi in Binari non codificati Nei PI di tipo A commutati posati in asse alla vela di attenzione del PL di cui all Art 53bis del R.S., la variabile assume il valore 8 in presenza di segnale con aspetto bianco lampeggiante; il valore 3 in presenza di segnale spento. 4 Valori ammessi in La variabile assume il valore 0

28 di 81 3.12 M_DUP Descrizione Boa duplicata Flag per segnalare se una boa è una copia della boa adiacente Funzione: Gestione PI: gestione del del SST 1 Valori ammessi in La variabile NON assume il valore M_DUP=nessuna duplicazione poiché non sono previsti tali tipologie di PI 2 Valori ammessi in La variabile assume il valore M_DUP=duplicazione solo nel caso in cui il contenuto informativo sia identico alla Boa adiacente (PI composti da due boe fisse o due boe commutate). 3 Valori ammessi in La variabile assume il valore M_DUP=duplicazione parziale nel caso in cui il PI sia composto da una Boa fissa ed una boa commutata. 4 Valori ammessi in Il valore non cambia

29 di 81 3.13 M_SST Descrizione Attrezzaggio linea Il SST trasferisce a bordo l informazione relativa al tipo di attrezzaggio a valle della zona in cui si trova. L informazione consente al SSB di attivare o verificare il modo operativo relativo. Funzione: Controllo tipo di attrezzaggio della linea 1 Valori ammessi in Per i valori assunti in vedi l Allegato 3 al presente documento Gestione variabile M_SST 2 Valori ammessi in La variabile assume il valore trasmesso dallo stesso PI in qualora questo sia sempre uguale. 3 Valori ammessi in La variabile assume il valore non noto se il valore trasmesso dallo stesso PI in non sia sempre uguale.

30 di 81 3.14 M_VERSIONE Descrizione Versione del linguaggio SCMT Fornisce la versione del linguaggio SCMT utilizzato Funzione: Gestione telegrammi e software di bordo 1 Valori ammessi in Per la fase di sperimentazione tutti i PI trasmettono telegrammi con variabile M_VERSIONE=1^versione 2 Valori ammessi in Il valore non cambia

31 di 81 3.15 N_PIG Descrizione Posizione nel PI Definisce la posizione relativa di una boa nel PI secondo il senso di marcia per il quale tale PI è valido Funzione: Diagnostica 1 Valori ammessi in Qualora la boa sia la prima incontrata dal treno secondo il senso di marcia per cui il PI è valido la variabile assume valore prima boa 2 Valori ammessi in Qualora la boa sia la seconda incontrata dal treno secondo il senso di marcia per cui il PI è valido la variabile assume valore seconda boa 3 Valori ammessi in Qualora la boa sia la terza incontrata dal treno secondo il senso di marcia per cui il PI è valido la variabile assume valore terza boa 4 Valori ammessi in Qualora la boa sia la quarta incontrata dal treno secondo il senso di marcia per cui il PI è valido la variabile assume valore quarta boa 5 Valori ammessi in Il valore non cambia

32 di 81 3.16 N_TOTALE Descrizione Numero totale di boe nel PI Indica il numero totale di boe contenute all interno di un PI: viene utilizzato per verificare della corretta acquisizione del PI stesso Funzione: Diagnostica 1 Valori ammessi in La variabile assume il valore N_TOTALE = gruppo formato da una sola boa per i PI costituiti da 1 boa 2 Valori ammessi in La variabile assume il valore N_TOTALE = gruppo formato da una due boe per i PI costituiti da 2 boe 3 Valori ammessi in La variabile assume il valore N_TOTALE = gruppo formato da una tre boe per i PI costituiti da 3 boe 4 Valori ammessi in La variabile assume il valore N_TOTALE = gruppo formato da una quattro boe per i PI costituiti da 4 boe 5 Valori ammessi in Il valore non cambia.

33 di 81 3.17 NID_AREA Descrizione Identificativo dell area geografica La variabile individua una zona geografica all interno della quale gli identificativi dei PI sono univoci Funzione: Diagnostica 1 Valori ammessi in La variabile assume il valore riportato nel PS-SCMT 2 Valori ammessi in Il valore non cambia

34 di 81 3.18 NID_MACROAREA Descrizione Identificativo della macro area geografica La variabile individua una macro zona geografica all interno della quale gli identificativi dei PI sono univoci Funzione: Diagnostica 1 Valori ammessi in La variabile assume il valore riportato nel PS-SCMT 2 Valori ammessi in Il valore non cambia