L ambiente grafico (GNOME o KDE)



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L ambiente grafico (GNOME o KDE) Abbiamo già speso alcune parole in merito alla differenza tra gestori di finestre (o window managers) e gestori di desktop, ma in questa lezione impareremo alcuni concetti di base comuni a tutti i gestori di finestre e di desktop. Poiché poi vogliamo andare a vedere le cose descritte anche nella pratica, scindiamo il discorso in una parte dove si parla di GNOME, ed una in cui si portano le conoscenze acquisite su KDE, in modo che possiate usare entrambi i programmi e decidere quale lasciare sul vostro computer e quale cancellare (se avete problemi di spazio su disco) o ignorare. Parte 1: GNOME Appena entriamo digitando il nostro nome utente (mai root) e la nostra password, ci appare il Desktop (Figura 1), cioè il nostro spazio di utente che ci permette di tenere in ordine i nostri documenti, e di trovare velocemente i programmi che vogliamo eseguire. Figura 1: Il Desktop Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 1

Come in Windows (e Mac OS), il desktop è logicamente diviso in due parti (ma vedremo che possono essere di più): la barra delle applicazioni, in basso, e lo sfondo, che comprende tutto il resto. La barra delle applicazioni, come dice il nome, è lo strumento che si usa per tenere in ordine le applicazioni, e per avere costantemente sotto controllo dei programmi di utilità che ci si installano (per esempio l orologio, che nella barra di Windows è sempre situato in basso a destra). Generalmente c è un tasto che ci permette di accedere ad un menù (quasi) completo dei programmi disponibili e delle azioni che si possono fare, e nel nostro caso è il cappello rosso (che vi perseguiterà in mille forme, usando RedHat), mentre in Windows è il bottoncino con su scritto Avvio o Start. Premendoci con il mouse, potremo vedere appunto un menù (Figura a lato). Fin qui niente di nuovo rispetto al rivale Windows, ma mentre nel sistema operativo Microsoft il gestore di Desktop è una componente essenziale e praticamente intoccabile di tutto il sistema operativo, qui siamo in presenza di un normalissimo programma (che infatti ha un concorrente nel KDE), configurabile in modo impensabile per chi è abituato a Windows. Così, tutto quello che si trova sulla barra, è un elemento opzionale e configurabile. Se per caso voleste spostare il bottone di accesso al menù programmi, basta che ci premiate sopra con il tasto centrale del mouse (o con i tasti destro-sinistro in contemporanea, se non ci riusciste), e potete muovere il bottone attraverso tutta la barra (e questo vale per qualsiasi oggetto immerso nella barra, senza distinzione). Se premete sopra il cappello rosso con il tasto destro, potete vedere tutte le opzioni legate al bottone. In questo caso sono solo due (spostare e rimuovere) più il consueto aiuto, che aprirà la guida in linea. Notate che è possibile avere una barra senza menù dei programmi, altra cosa assurda in ambiente Windows. La barra stessa può essere spostata, premendo il tasto centrale al di fuori di ogni icona e programma, e trascinandola (sul lato destro, sinitro o alto dello schermo). Premendo con il tasto destro sempre sulla barra, è possibile vedere le opzioni legate alla barra stessa. L opzione New panel permette di aprire una nuova barra in una locazione dello schermo, che può essere utile per contenere piccole applicazioni. In particolare, il cosiddetto Menu panel è una barra che si va a situare sul lato in alto, e che comprende un menù delle applicazioni, un menù di Azioni come uscita, esecuzione di programmi e ricerca di files, ed un piccolo menù sulla destra che contiene un icona per ogni applicazione che abbiamo eseguito in modalità grafica, molto simile ad una funzionalità offerta dai Mac. Personalmente vi consiglio questa barra, cancellando il bottone del menù applicazioni da quella sul lato in basso dello schermo. Gli altri tipi di barre (o pannelli) sono: Corner panel: è una barra a dimensione variabile (che cioè cresce con il numero di oggetti che ci si mettono). Edge panel: è una barra del tutto simile a quella situata in basso, ma vuota (per chi non ha spazio sufficiente nella barra originale) Floating panel: un pannello di dimensione variabile che può essere situato in qualsiasi parte del desktop, e non solo appoggiato ad un lato Sliding panel: un ulteriore pannello molto simile ad un Corner panel, ma che si può chiudere anche quando vuoto (caratteristica presa dall Edge panel) Notate che se aggiungete un pannello qualsiasi tra quelli descritti, sarà possibile eliminare la barra Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 2

originale. In poche parole: è necessario avere almeno un pannello, ma non deve necessariamente essere quello che ci è stato installato. Osserviamo ora le opzioni del pannello (sia di quello originale che di quelli eventualmente aggiunti da noi): come si vede in Figura 2, è possibile deciderne la posizione (come se lo si trascinasse), decidere se si deve nascondere automaticamente Figura 2: Gestione del pannello. quando il mouse non vi è posizionato sopra (opzione Autohide ), se mostrare i pulsanti per far nascondere il pannello (che nei pannelli aperti successivamente sono automaticamente esposti, e possono essere nascosti), e si può cambiare la dimensione. In effetti, la dimensione Medio è un po grande, e dà un idea di grossolanità, e così la Grande, X Grande e XX Grande, che sono però molto utili per utenti con problemi visivi. La mia dimensione preferita è X Piccolo, che vi consiglio di provare. Non vi preoccupate se lo strumento per gesrtire i desktop virtuali (di cui abbiamo parlato nella scorsa esercitazione) diventa così piccolo da essere quasi inusabile: avremo modo di sistemarlo! E poi possibile addirittura cambiare il colore dello sfondo del pannello, o metterci un immagine, arrivando a notevoli livelli di personalizzazione. L opzione Add to panel ci permette invece di aggiungere su un qualsiasi pannello una serie di applicazioni di grande utilità, o solo molto simpatiche. Come si può notare, sono divise per tipo di applicazioni, e si va dagli accessori (comprendenti orologio, previsioni del tempo via internet, etc), al pulsante di avvio stesso. Ci si può facilmente mettere un icona di un programma presente nel menù di avvio, andando a sceglierla nella sezione Pulsanti di avvio dal menù). Notate che nella sezione Divertimento è presente un applicazione che è la copia dei famosi occhietti, usati più volte nelle scorse lezioni come esempio, e che nella sezione Utilità sono presenti applicazioni quali il gestore dei desktop virtuali (chiamato Switcher delle aree di lavoro ), la lista delle finestre aperte (simile ma non uguale al bottone che appare in alto a destra in un pannello-menù), e tanti altri programmini. Per avere un idea di cosa siano tutti i programmi è possibile metterli sulla barra, e se non se ne capisce l utilizzo, premerci con il tasto destro del mouse (se proprio sopra l applicazione non funziona, dovrebbe esserci un area di colore differente alla sinistra di essa su cui premere, come mostra la Figura 3), e scegliere l opzione Help. Quasi tutti i manuali sono in inglese, ma presto scopriremo come installare quelli in italiano. Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 3

Figura 3: Bordo di icona A proposito del gestore di desktop virtuali, è possibile modificarne l aspetto premendoci sopra con il tasto destro del mouse, e selezionando Preferences. Come si vede dalla Figura 4, si può cambiare il numero di workspace (sinonimo di desktop virtuali), e si possono disporre in più o meno righe: nella configurazione iniziale sono 4 workspace, du due righe. Io ne tengo tre o quattro su un unica riga per motivi di usabilità. E anche possibile avere un Corner panel dedicato alla gestione dei desktop virtuali, se qualcuno avesse bisogno di usarne davvero tanti. Figura 4: Gestione dei desktop virtuali Per personalizzare il desktop, la cosa più semplice da fare è andare nel menù di avvio, nella sezione Preferenze, da cui avrete la possibilità di cambiare i suoni di sistema, i font, e moltissime opzioni quali screensaver, tastira, etc. Ovviamente è possibile cambiare il tema, ma in un modo più radicale rispetto a Windows: un tema definisce come appaiono i tasti, le voci selezionate dei menù, etc. Selezionando Theme dal menù Preferenze, vi si presenterà una finestra come quella mostrata in Figura 5), divisa in due sezioni: Application e Window border. La prima definisce le proprietà dei menù e dei bottoni comuni a tutte le applicazioni, mentre la seconda è quello che in Windows effettivamente è un tema. Ovviamente si possono scaricare nuovi temi ed installarli con il tasto Install new theme : un ottimo indirizzo per scaricarli è http://themes.freshmeat.net. Nella sezione GTK (ma ATTENZIONE: andate sul link GTK 2.x, perché i più vecchi non funzionano) troverete i temi per la parte Application, mentre nella sezione Sawfish troverete quelli per Window border. Potete vedere tutti i temi presenti (addirittura in ordine di popolarità o di numero di downloads, per avere una metrica per distinguere tra temi di successo e temi che probabilmente non sono molto usabili), scaricarli (sulla vostra directory home), e quindi, installarlo con due click: dopo aver premuto su Install new theme come già detto, premete su Browse, selezionate il tema che avete scaricato e che volete installare, e date Install. Se il tema è fatto bene (ce ne sono alcuni in effetti che non funzionano), dovrebbe apparire nella lista di scelte a disposizione. Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 4

Figure 5: Selezione di temi Una nota finale sull accesso al floppy e al cd. Linux gestisce i dischi rimuovibili in modo molto diverso da Windows. Quando inserite un cd, di norma non vi apparirà nessuna applicazione automatica. Per vedere cosa c è nel cd (o nel floppy), dovrete montarli. Se fino a qualche tempo fa questa era un opzione complessa che poteva causare dei problemi ad utenti principianti, ora è estremamente facile: in GNOME dovrete solo premere con il tasto destro sullo sfondo del desktop, e nel sottomenù Dischi dovrebbe esserci una lista dei vostri device (nel mio caso: CD-ROM e Floppy). Premendo su quello che desideriamo vedere, apparirà un icona su cui si può fare il consueto doppio click per aprire il disco che desideriamo. Prima di estrarre il cd o il floppy, è buona norma smontarlo: premendo con il tasto destro sull icona, ci sarà l opzione Espelli, oppure premendo sullo sfondo, basterà premere di nuovo sul device che vogliamo smontare. Parte 2: KDE I discorsi fatti finora si portano molto facilmente all ambiente KDE, con piccole eccezioni. Sicuramente la traduzione in italiano è nettamente superiore in ambiente KDE, e questo può certamente essere uno stimolo al suo uso (anche i manuali on-line sono scritti in italiano, a differenza di GNOME). La gestione dei pannelli è simile: premendo con il tasto destro sulla barra se ne visualizzano le proprietà, e vi si possono aggiungere piccole applicazioni (applet). Essendo stata fino a poco tempo fa una prerogativa di GNOME, ne esistono ancora pochi per KDE, ma stanno rapidamente aumentando. Aggiungere altre barre è possibile, anche se in effetti più macchinoso: tasto destro sul pannello -> Aggiungi -> Estensioni, e poi quattro diversi tipi di pannelli (a voi scoprire le affinità con quelli di GNOME). Premendo con il tasto destro sul tasto di avvio (solito cappello rosso), è addirittura possibile entrare in un Editor menù, che permette in modo piuttosto semplice di modificarne la composizione (questa è comunque un opzione di cui un principiante può fare a meno). In KDE le icone di cd e floppy sono sempre sullo sfondo del desktop, invece che apparire quando se ne ha bisogno (e si monta il device). Con un semplicissimo doppio click è possibile chiedere al sistema di montare l unità (se possibile) e di aprire una finestra per esplorarne il contenuto. Per quanto riguarda i temi, è possibile scaricarli allo stesso indirizzo che vi ho fornito in precedenza, nella sezione KDE (e sottosezione KDE 3.x), ed installarli quasi nello stesso modo che GNOME: dal tasto di avvio, selezionare Centro di controllo, e fare doppio click su Aspetto e quindi su Gestore dei temi. Notate che il tema non è diviso in due parti come in GNOME, semplificando notevolmente l installazione e la selezione di nuovi temi. Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 5

Nell installazione di RedHat sono presenti alcuni temi esemplificativi, sia GNOME che KDE, mentre nel sito citato ce ne sono ancora pochi, poiché le versioni installate sono davvero recenti. Nelle prossime settimane sicuramente aumentaranno, creati da utenti normalissimi, che hanno avuto la voglia di imparare e la pazienza di impacchettare tutte le componenti necessarie a fare un tema. In definitiva: trovare il gestore di desktop migliore è una questione personale. Io preferisco GNOME, forse per motivi affettivi, essendomici abituato quando KDE ancora non esisteva. Per un principante forse quest ultimo è più indicato, vista la sua somiglianza con Windows e la migliore traduzione. Alessandro Urpi - Manuali.Net 2003 Tutti i diritti riservati 6