Alle Associazioni e Servizi di Assistenza alle vittime di reato in Italia

Documenti analoghi
Ministero della Giustizia

Ministero della Giustizia

CARTA DEI SERVIZI CENTRO ANTIVIOLENZA DI GENERE E ANTISTALKING SAVE

IL RUOLO DELLO PSICOLOGO IN CARCERE: QUALE FUTURO?

PROTOCOLLO D INTESA TRA: COMUNE DI TRIESTE AMBITO 1.2 AREA PROMOZIONE E PROTEZIONE SOCIALE AREA EDUCAZIONE, UNIVERSITA E RICERCA

CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO PER GIOVANI AVVOCATI TUTELA E DIFESA DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI E DEI MINORI STRANIERI IN GENERE PROGRAMMA

1. La casa rifugio per donne vittime di violenza deve avere le seguenti caratteristiche:

Progetto Best Practices. Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del Molise

Corso di formazione in mediazione penale/penale minorile.

GRUPPI DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA ADOTTIVA

Progetto Aria. Università Bicocca Milano, 25 Febbraio 2013

Centro Studi e Ricerche per la Mediazione Scolastica e Familiare ad Orientamento Sistemico e per il Counselling Sistemico-Relazionale

FORMULARIO DELL AZIONE

PIANO DI ZONA Annualità SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE, SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e PRONTO INTERVENTO SOCIALE

PROTOCOLLO D INTESA TRA. Il Ministero della Giustizia Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità Ufficio di

Ciclo di Seminari Formativi

Sesso F Data di nascita Nazionalità Italiana. Servizio Affidi Sovraterritoriale area Nord provincia di Novara Incarico di Responsabile

3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI

Scheda di rilevazione centri antiviolenza (art. 3)

SERVIZI MINORILI DELLA GIUSTIZIA UFFICIO DI SERVIZIO SOCIALE PER I MINORENNI ( USSM ) CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA ( CPA )

Cos è un Centro Antiviolenza

Donna italiani progettazione di interventi per favorire una qualità migliore della vita al femminile ricerca, documentazione e formazione

Carta dei Servizi. CAV Lucía Pérez - Via Fortifiocca, 71

CENTRO ANTIVIOLENZA «LA META DI NIENTE» di LODI I DATI -ANNO Con il contributo di

Percorsi di genere: quale identità?

TELEFONO ROSA PIEMONTE

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO Il/La sottoscritto/a in qualità di legale rappresentante dell Ente con sede a

MISURA/SOTTOMISURA CENTRO PER L AFFIDO E SOLIDARIETA FAMILIARE. 4. Descrizione delle attività e delle prestazioni

RELAZIONE ANNO 2015 a cura di Lidia Frazzei

LE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI

Tutela dei minorenni nelle separazioni gravemente conflittuali

MODULO DI DOMANDA 1 ANNO 2018

VIOLENZA DI GENERE: LA TUTELA DEI DIRITTI DELLA VITTIMA NELL ORDINAMENTO EUROPEO

FORMAZIONE AVVOCATO. I MERCOLEDì DELLA MEDIAZIONE: PROFESSIONISTI SI DIVENTA

Minori stranieri non accompagnati: la legge in Gazzetta

Indagine campionaria: bambini e adolescenti fuori dalla famiglia di origine Scheda sull affidamento familiare per il SERVIZIO TERRITORIALE Anno 2016

Scheda di rilevazione case rifugio (art. 4) o case di secondo livello (art. 5)

IL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI

REGISTRO ASSOCIAZIONI ED ENTI

Avviso 5/2010 Formulario per la presentazione del progetto

MASTER IN PSICOLOGIA GIURIDICA E CRIMINOLOGIA APPLICATA

Indagine sui presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari anno 2014

Vittimologia e Victim Support

«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018

CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

CAP. 2 - SCHEDA DI DESCRIZIONE SINTETICA E VALUTAZIONE CONCLUSIVA DEL PROGETTO

PROGETTO FAMIGLIE A COLORI

Formulario per la presentazione di progetti ex art. 13 L.228/2003 Avviso 7 e progetti ex art. 18 D.Lgs. 286/98 Avviso 13.

LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE


Formazione e sensibilizzazione

SERVIZIO RESIDENZIALE

Il Progetto Con-Trat-To Un esperienza regionale per il contrasto della tratta e del traffico di esseri umani

CONVEGNO LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE

SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena

F ORMATO EUROPEO INFORMAZIONI PERSONALI MERENDI FULVIA. Italiana ESPERIENZA LAVORATIVA PER IL CURRICULUM VITAE. Nome.

Regione Toscana Consiglio regionale

IL LAVORO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA NEL TERRITORIO PIEMONTESE NEL 2018 a cura di Antonio Soggia e Silvia Venturelli IRES Piemonte

SCHEDA DEGLI INDICATORI

schema ASSISTENZA ALLE VITTIME UN APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE AOU Città della Salute e Scienza Torino

1. La necessità di contemperamento tra interessi contrapposti

DIRIGENTE SETTORE POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE. Dirigente - CAPO SERVIZIO Servizio 4 - POLIZIA LOCALE E PROTEZIONE CIVILE

Presentazione del corso di Procedura penale. a.a

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

Centro Studi e Ricerche per la Mediazione Scolastica e Familiare ad Orientamento Sistemico e per il Counselling Sistemico-Relazionale

Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza

TOSCANI MARIA NICOLETTA. Dirigente - SCUOLA DI FORMAZIONE E AGG. DI PARMA

Legge regionale 1 dicembre 2017, n. 34.

SCHEDA TECNICA TIPOLOGIA B: INCREMENTO NUMERO DI CENTRI ANTIVIOLENZA ALL INTERNO DELLE RETI GIÀ ATTIVE

Progetto PROG-1393 GESTIRE L ACCOGLIENZA FORMARE I TERRITORI

RUOLO DEI VOLONTARI. Progetto San Francesco di Paola Sede di. Modalità d impiego. Complesso delle attività.

Corso di Formazione in Criminologia e Psicologia Forense

SCHEDA DI MONITORAGGIO

CENTRO ANTIVIOLENZA della COOPERATIVA SOCIALE CENTRO DONNE MANTOVA ONLUS

PAOLA D INZEO Municipio Roma XII Eur Via Ignazio Silone,100 Telefono Ufficio

Approvato con Det. n. 77 del 09/05/2018 AREA EMERGENZE SOCIALI, DIRITTI ED INCLUSIONE

CENTRI ANTIVIOLENZA Sezione 1 - CENTRO ANTIVIOLENZA

Convegno. Serenella Pesarin DIRETTORE GENERALE

VIOLENZA DI GENERE, TRATTA E PROTEZIONE INTERNAZIONALE: STRUMENTI DI TUTELA PER LE DONNE STRANIERE. Docenti

Rapporti Interistituzionali

I GIRASOLI AMBITO TERRITORIALE AMBITO TERRITORIALE. Ulss 16 Padova PROVINCIA DI ROVIGO

SINTESI DELLE SCHEDE PER LA COSTRUZIONE DELLA MAPPATURA DEI SOGGETTI CHE OPERANO PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E M A N A il seguente decreto legislativo

Presentazione del corso di Procedura penale. a.a

STRUMENTI DI TUTELA PER LE VITTIME DI VIOLENZA DI GENERE Corso formativo per avvocate /avvocati e praticanti in 6 giornate

Modifica della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale)

Questionario di analisi dei bisogni formativi - Università del Volontariato

RILEVAZIONE INFORMAZIONI SUI MINORI STRANIERI E LORO NUCLEO FAMILIARE SCHEDE DI RILEVAZIONE PER I SERVIZI DELL ENTE COMUNALE

TRA. Prefettura di Como Provincia di Como Questura di Como

Centro AntiViolenza Demetra Lamezia Terme Regione Calabria

ALLEGATO 1. Protocollo accoglienza alunni diversamente abili

Centro Studi e Ricerche per la Mediazione Scolastica e Familiare ad Orientamento Sistemico e per il Counselling Sistemico-Relazionale

PIANO DEI TEMPI E DEGLI SPAZI COMUNE DI QUESTIONARIO DI RILEVAZIONE PER LUDOTECHE

E.V.A. Società Cooperativa Sociale ONLUS Sede legale: via Jan Palach, Central Park,10 sc. B S. Maria C.V. C.F P.

Transcript:

Alle Associazioni e Servizi di Assistenza alle vittime di reato in Italia 11 Ministero della Giustizia intende dare piena attuazione nell7ordinamento nazionale alla normativa europea in tema di assistenza alle vittime di reato. La direttiva UE/29/2012 ha infatti previsto, accanto a numerose disposizioni che riguardano i diritti della vittima nel corso delle indagini preliminari, durante il processo e dopo ìa sua conclusione/ che gli Stati Membri istituiscano un servizio nazionale di assistenza alle vittime di tutte le tipologie di reato. Tale servizio ha il compito di indirizzare le vittime verso le forme di assistenza più idonee in relazione ai bisogni manifestati dall'interessato, così da garantire un'assistenza "integrata" (emotiva, psicologica, economica, medica, legale, linguistica etc.)- L'Italia soddisfa pienamente gli standards della direttiva n. 29 sul fronte della tutela legale della vittima in quanto "persona offesa dal reato", mentre - sul versante dell'assistenza extra-processuale - la normativa appare frammentata e carente, così come appaiono molto disomogenei i servizi dedicati all'assistenza alle vittime di reato attivati sul territorio nazionale. Allo scopo di eliminare le disomogeneità esistenti e di promuovere su tutto il territorio nazionale la creazione di livelli di assistenza alle vittime di reato uniformi, è necessario verificare preliminarmente quali servizi siano operativi a livello locale nelle diverse Regioni. In particolare, la mappatura dei servizi già esistenti si pone come condizione essenziale per pervenire alla costruzione di un servizio nazionale di assistenza integrata alle vittime di reato, rivolto al superamento dell'approccio limitato alle prerogative processuali della "persona offesa" quale titolare di diritti, per promuovere, invece, una più evoluta concezione della vittima, quale portatrice anche di "bisogni". L'attività di mappatura dei servizi dovrà essere effettuata in tempi brevi, stante la procedura di valutazione della Commissione europea sullo stato di attuazione della direttiva UE/2012/29, che sarà effettuata nei prossimi mesi. Per questa ragione, il Ministero della Giustizia - Direzione Generale della Giustizia Penale, intende avvalersi della collaborazione della RETE DAFNE di Torino, associazione da molto tempo attiva nel settore dell'assistenza alle vittime di reato, anche grazie al lavoro congiunto compiuto dagli uffici giudiziari di Torino, dal servizio sanitario regionale e dal Comune di Torino. Il Ministero, del resto, ha partecipato con la RETE DAFNE ad un progetto della Commissione europea, finalizzato proprio alla realizzazione della mappatura dei servizi di assistenza già esistenti.

La RETE Dafne trasmetterà, pertanto, per conto del Ministero della Giustizia, presso tutte le associazioni riconosciute che operano nel settore della tutela delle vittime del reato, risultanti dagli albi dell'agenzia delle entrate e da quelli regionali, la scheda di rilevazione dei servizi allegata alla presente lettera, collazionerà le risposte e le trasmetterà al Ministero della Giustizia perché quest'ultimo possa adottare i passi successivi finalizzati a raggiungere l'obiettivo prefissato: promuovere su tutto il territorio nazionale la costituzione di servizi di assistenza alle vittime di reato conformi agli standard della direttiva UE/2012/29 e l'istituzione di un coordinamento nazionale di detti servizi. Appare evidente come le associazioni destinatarie della presente lettera, inserendo nella scheda i dati richiesti, forniranno al Ministero della Giustizia informazioni imprescindibili e contribuiranno pertanto in maniera determinante al processo di creazione anche in Italia di servizi di assistenza alle vittime di reato all'altezza degli standards europei. Ringrazio sin d'ora per la sensibilità con la quale vorrete accogliere questa proposta di collaborazione e porgo i miei più cordiali saluti. Andrea Orlando

Scheda di rilevazione Associazioni e Servizi di assistenza alle vittime di reato in Italia 1) Informazioni generali associazione/servizio Nome associazione/servizio e eventuale ente di appartenenza Natura giuridica Referente - Telefono Indirizzo mail - Sito internet Regione, Città e Indirizzo Anno di Fondazione...Anno di inizio delle attività... Orari di apertura Di quali tipi di reato si occupa? Quali sono le fonti di finanziamento del servizio? Per quali attività?

2) Informazioni sulle persone a cui si rivolge Età Maggiorenni Minorenni Genere Uomini Donne Altro (specificare)...... Nazionalità Italiana Comunitaria Extracomunitaria Numero di persone accolte dall'inizio dell'attività... nel 2016... 3) Attività svolte in favore delle persone accolte Accoglienza Informazioni sui diritti informazioni su servizi specialistici di assistenza o il rinvio diretto a tali servizi Sostegno emotivo e/o psicologico Informazioni relative ad aspetti finanziari e pratici derivanti dal reato Informazioni relative al rischio e alla prevenzione di vittimizzazione secondaria e ripetuta, di intimidazione e di ritorsioni Giustizia riparativa/mediazione Sostegno specialistico alle persone che hanno subito un grave danno emotivo n Sistemazione temporanea in luogo sicuro Sostegno economico finalizzato (specificare)... Altre attività (specificare)... Per alcune attività l associazione/servizio invia o fa riferimento a:

Servizi pubblici. Per quali attività?... Ordini professionali. Per quali attività?... Professionisti esterni. Per quali attività?... Altro (specificare). Per quali attività?... 4) Attività di sensibilizzazione, informazione e formazione L associazione/servizio svolge attività di sensibilizzazione, informazione e formazione? Si No A quali soggetti sono rivolte le attività di sensibilizzazione, informazione e formazione? Autorità giudiziaria Forze dell'ordine Enti pubblici Servizi sociali Servizi sanitari Istituti scolastici Cittadinanza Altro (specificare)... Quali attività di sensibilizzazione, informazione e formazione sono state realizzate? In che periodo? ) Modalità di accesso ai servizi Gratuita A pagamento Gratuita per un numero limitato di incontri 6) Caratteristiche personale dedicato alle attività a favore delle vittime Numero totale operatori retribuiti...

Numero psicologi retribuiti Numero psichiatri retribuiti Numero educatori retribuiti Numero assistenti sociali retribuiti Numero mediatori retribuiti Numero criminologi retribuiti Numero avvocati retribuiti Altro (specificare)...... Numero totale operatori volontari Numero psicologi volontari Numero psichiatri volontari Numero educatori volontari Numero assistenti sociali volontari Numero mediatori volontari Numero criminologi volontari

Numero avvocati volontari Altro (specificare)... Gli operatori hanno ricevuto una formazione specifica sul tema delle vittime? Si No Se sì, Attraverso la partecipazione a Seminari e Convegni Attraverso la partecipazione a percorsi formativi dedicati Altro (specificare)... Su quali argomenti?... È prevista l attività di supervisione? Si No 7) Collaborazioni attivate Con quali soggetti sono state attivate collaborazioni? Autorità giudiziaria Forze dell ordine Enti pubblici Servizi sociali Servizi sanitari Servizi di Mediazione e/o di Giustizia riparativa Servizi, pubblici o privati, in grado di farsi carico delle specifiche esigenze delle vittime che hanno subito un grave danno emotivo Servizi, pubblici o privati, in grado di farsi carico delle specifiche esigenze delle vittime che necessitino di una sistemazione temporanea o di un luogo sicuro a causa di un imminente rischio di vittimizzazione secondaria Altre Associazioni e/o servizi di assistenza alle vittime

In che modo sono state formalizzate le collaborazioni indicate? Ai fini della presente rilevazione potreste indicarci i riferimenti dei servizi di mediazione/giustizia riparativa e di assistenza alle vittime di cui siete a conoscenza? (si prega di specificare nome e indirizzo mail ove possibile)