LA FILIERA DEL PIOPPO

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LA FILIERA DEL PIOPPO Progetto quadriennale per il rilancio ed il consolidamento della filiera pioppo legno Mortara, 04 dicembre 2012 con il contributo di

Le filiere basate sull utilizzo del legno di pioppo e dei suoi derivati rappresentano un eccellenza dell Italia agricola ed industriale, ampiamente riconosciuta anche a livello internazionale. La pioppicoltura italiana ha favorito per decenni lo sviluppo dell industria della carta, dei compensati e del mobile in generale, fornendo materia prima di elevata qualità. La pioppicoltura praticata secondo metodi di coltivazione sostenibile non ha mai determinato problematiche di impatto ambientale, ma ha contribuito al mantenimento di buoni livelli di biodiversità ed al conseguimento degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto. Lo stesso Protocollo di Kyoto (1997) ed il trattato internazionale per la riduzione della CO 2 atmosferica, riconoscono esplicitamente il ruolo ambientale positivo delle foreste e delle coltivazioni legnose, con particolare riguardo per quelle a rapido accrescimento.

LE CRITICITA DELLA FILIERA Nonostante il ruolo svolto dalla pioppicoltura si è assistito, a partire dalla fine degli anni novanta, ad una significativa riduzione delle superfici coltivate in Italia. La riduzione della superficie a pioppo ha inevitabilmente determinato una significativa riduzione (- 20%) dell arboricoltura da legno nel suo complesso (da 126.697 a 101.628 ettari), nonostante le superfici ad altra arboricoltura siano aumentate nell ultimo decennio. CGA 2000 CGA 2010 Pioppicoltura 83.368 39.308 Altra arboricoltura 43.329 62.320 Arboricoltura da legno 126.697 101.628 Dati CGA Censimento Generale dell Agricoltura

Superfici destinate a pioppicoltura e ad altra arboricoltura secondo i dati dei CGA 2000 e 2010 Arboricoltura da legno CGA 2000 Altra arboricoltura CGA 2010 Pioppicoltura - 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000 ettari

Valle d'aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna PLF Superfici regionali destinate alla pioppicoltura secondo i dati dei CGA 2000 e 2010 ettari 30.000 25.000 2010 2000 20.000 15.000 10.000 5.000-2010 2000

Valle d'aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna PLF Superfici regionali destinate ad arboricoltura da legno secondo i dati dei CGA 2000 e 2010 25000 2010 2000 20000 15000 10000 5000 0 2010

Superfici a pioppo in Italia secondo i dati dell Inventario Nazionale Forestale del 2005 PIOPPO ettari Piantagioni intensive 66.269 Formazioni seminaturali 29.161 Piantagioni a ceduo a ciclo breve (SRC) 6.000 Totale piantagioni 101.430

La qualità elevata del legno di pioppo prodotto in Italia è dovuta soprattutto all impiego di cloni ibridi euramericani (P. x canadensis), con particolare riguardo per il clone I-214 (80% della superficie a pioppo), e all adozione di appropriate tecniche colturali che rendono la qualità dei tronchi costante e rispondente alle esigenze dell industria dei pannelli compensati. In Italia le utilizzazioni annuali di legno di pioppo sono passate, in un solo decennio, da quasi 2,5 milioni di metri cubi a poco più di 800 mila metri cubi, di cui soltanto la metà è destinata alla sfogliatura per l ottenimento dei pannelli compensati. L attuale disponibilità annua di legno di pioppo prodotto in Italia (983.000 m 3 ), è tuttavia insufficiente se si considerano i fabbisogni complessivi dei settori dell industria del legno, della carta e dell energia.

Disponibilità annuale di legno di pioppo prodotto in Italia per le diverse utilizzazioni (Istat 2011) DISPONIBILITA DI LEGNO DI PIOPPO PRODOTTO IN ITALIA m 3 Legno tondo da lavoro 657.000 Legno da ardere e da biomassa 326.000 Totale 983.000 Fabbisogno annuale di legno di pioppo per le diverse utilizzazioni industriali (Federlegno 2008) FABBISOGNO NAZIONALE DI LEGNO DI PIOPPO m 3 Compensati e sfogliati 2.000.000 Segati e pallet 650.000 Pasta di cellulosa e biomassa 125.000 Totale 3.900.000

Il deficit di produzione interna è coperto da massicce importazioni di legno tondo da altri Paesi Europei e dall Est Europa. la filiera legno-arredamento occupa circa 400.000 dipendenti a livello nazionale, pari all 8% dei dipendenti del settore manifatturiero, ed interessa 75.000 imprese, pari a circa il 15% sul totale nazionale. Il sistema legno-arredamento rappresenta così il terzo settore italiano per contributo alla bilancia commerciale, con un saldo attivo di circa 6 miliardi di Euro. Nel suo complesso tale sistema ha fatto registrare nel 2009 un fatturato alla produzione di oltre 32 miliardi di euro, nonostante la riduzione del 18% rispetto all anno precedente. Nel primo trimestre 2010 le prime 15 province italiane esportatrici di legno e prodotti in legno hanno esportato prodotti per oltre 186 milioni di Euro, valore in aumento del +8,2% rispetto allo stesso periodo del 2009.

1.200.000 tondo segati t.eq 1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 Andamento delle importazione di legno di pioppo ( tondo e segato) dal 1991 al 2011 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

milioni di tonnellate PLF 16 14 Andamento delle importazioni di legno per le diverse utilizzazioni industriali ed energetiche 12 10 8 6 legno totale segati pannelli ardere 4 2 0 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

2008 2009 var. % 09/08 Fatturato alla produzione ( a ) 36.661 32.430-18,2% Esportazioni ( b ) 13.945 10.890-21,9% Importazioni ( c ) 6.049 4.891-19,1% Saldo ( b-c ) 7.895 5.999-24,0% Consumo interno apparente 31.766 26.431-16,8% Export/fatturato ( % b/a) 35,2% 33,6% - 4,5% Addetti 409.687 396.964-3,1% Imprese 75.407 73.618-2,4% Sistema legno-arredamento (Valori in milioni di Euro a pezzi correnti) Fonte: Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo.

PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA DI RIPRESA DELLA FILIERA E necessario elaborare nuove strategie, con interventi che abbiano effetti strutturali e duraturi, anche percorrendo strade innovative che tengano conto della necessità di coniugare le esigenze di tipo ambientale con quelle di tipo produttivo. Nell attuale quadro di problematiche ambientali legate alle emissioni antropiche di gas clima - alteranti, in cui le foreste e gli alberi svolgono un rilevante ruolo positivo, la pioppicoltura merita certamente maggiori attenzioni.

PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA DI RIPRESA DELLA FILIERA Ruolo degli ecosistemi agro-forestali nel ciclo del carbonio 1. Il bilancio del carbonio della pioppicoltura risulta più che positivo. Le produzioni della pioppicoltura, come materiale da industria e come biomassa da energia, possono contribuire a ridurre le emissioni di gas ad effetto climaalterante, legate all uso di combustibili fossili. 2. La riforestazione a lungo termine dei terreni agricoli può significativamente aumentarne lo stock di sostanza organica.

PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA DI RIPRESA DELLA FILIERA Ruolo degli ecosistemi agro-forestali nel ciclo del carbonio 3. La produzione legnosa fuori foresta può ridurre la pressione sui boschi naturaliformi, permettendo a questi ultimi di sviluppare in pieno la propria funzione di serbatoi di carbonio. 4. La pioppicoltura è in grado di ben adattarsi agli scenari di global changes, con incrementi di produttività in condizioni di maggior concentrazione di CO 2 atmosferica.

PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA DI RIPRESA DELLA FILIERA Utilizzo delle piantagioni di pioppo come fasce tampone, per interventi di fitorimedio e di salvaguardia del dissesto idrogeologico Le fasce tampone, come sistemi lineari, diversificano l ambiente agroforestale, creando nicchie ecologiche per organismi animali e vegetali, svolgendo allo stesso tempo azione di frangivento e di controllo dell erosione del suolo. Tanto le piantagioni da biofiltro, quanto quelle decontaminanti, possono assolvere egregiamente la loro funzione ecologica, producendo altresì rilevanti quantità di biomassa legnosa.

PROSPETTIVE ED OPPORTUNITA DI RIPRESA DELLA FILIERA La crescita dei consumi dei prodotti a base di legno e l esigenza crescente di biomasse lignocellulosiche a fini energetici non si potrà tradurre in un incremento dei prelievi di legname nelle foreste seminaturali e naturali. E necessario realizzare piantagioni specializzate, utilizzando specie a rapido accrescimento come il pioppo. Secondo studi ed analisi effettuate a livello mondiale (Sedjo 2001) si prevede che nel 2050 il 75% dei prelievi legnosi proverrà da piantagioni specializzate, effettuate in aree pianeggianti, facilmente meccanizzabili.

Previsioni percentuali al 2050 sul totale dei prelievi di legname a livello mondiale per tipo di formazione forestale (Fonte Sedjo, 2001) 2000 2050 Foreste primarie 22 5 Foreste secondarie a gestione irregolare 14 10 Foreste secondarie ordinariamente utilizzate 30 10 Piantagioni industriali con specie autoctone 24 25 Piantagioni industriali a rapida crescita 10 50

QUALI INTERVENTI A FAVORE DEL SETTORE PIOPPICOLO L Italia e gli Stati membri devono comprendere l importanza del pioppo e dell arboricoltura da legno, quale fonte di materia prima strategica. E necessario che a livello comunitario vengano riconosciuti gli aspetti ambientali e produttivi dell arboricoltura da legno, favorendone il rilancio mediante un adeguato sostegno economico e normativo, soprattutto in occasione della definizione del prossimo Piano di Sviluppo Rurale (PSR). Le misure del prossimo PSR e gli interventi di riforestazione dei terreni agricoli devono prevedere interventi specifici a sostegno della pioppicoltura, condotta secondo pratiche colturali sostenibili.

QUALI INTERVENTI A FAVORE DEL SETTORE PIOPPICOLO Siano riconosciuti ai pioppicoltori ed agli operatori del comparto legno i crediti di carbonio corrispondenti alla capacità di sequestro annuo di gas serra oltre che le molteplici azioni svolte a vantaggio dell ambiente e della collettività. Venga al più presto resa nuovamente operativa la Commissione Nazionale per il Pioppo.

GRAZIE PER L ATTENZIONE con il contributo di