Il nuovo atlante mondiale della brillanza artificiale del cielo Il livello e la distribuzione dell'inquinamento luminoso: come appare il pianeta di notte e di quanto è "sporcato" dall'illuminazione artificiale? L'Atlante mostra che l'italia è in cima nella lista degli stati industrializzati più inquinati. L'inquinamento luminoso è un fenomeno fisico dovuto all'eccessiva illuminazione artificiale e a dispositivi obsoleti o mal installati. Fino a pochi anni fa veniva percepito come un problema soltanto dagli amanti del cielo o degli astronomi, ma numerosi studi scientifici hanno dimostrato che sono molte le implicazioni sugli organismi notturni, sugli ecosistemi in cui essi abitano e sull'economia. L'edizione aggiornata dell' ''Atlante mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno', di recente pubblicazione, fa il punto sul livello e la distribuzione dell'inquinamento luminoso, documentando quanto di notte il cielo del Pianeta sia 'sporcato' dalla luce artificiale. Pubblicato su Science Advances 1 / 5
[liberamente scaricabile QUI] lo studio è stato condotto da un team internazionale guidato dall'italiano Fabio Falchi, ricercatore volontario dell'istituto di scienza e tecnologia dell'inquinamento luminoso (Istil), e docente di fisica all'istituto statale di istruzione superiore Galileo Galilei di Ostiglia (Mn). Dall'Atlante emerge che l'italia è in cima nella lista degli stati industrializzati più inquinati. All'interno del gruppo dei G20, l'italia è, insieme alla Corea del Sud, la nazione più inquinata in assoluto. Non esiste più alcuna zona del nostro Paese esente dall'inquinamento luminoso, spiega Falchi. Se confrontiamo ad esempio Milano e Monaco di Baviera - paragonabili quanto ad abitanti sia come città sia come aree metropolitane vediamo che Milano appare nelle mappe come una macchia brillantissima, mentre Monaco risulta quasi difficile da trovare, proprio perché è molto meno inquinata. Stessa cosa se paragoniamo le aree metropolitane di Roma e Berlino, che ha addirittura più abitanti. Ma in Italia quali sono le zone più virtuose e quali le più inquinate? Le più buie sono in Sardegna e nel Sud Tirolo; ma anche in Maremma, in parte dell'appennino e in parte della Calabria vi sono zone non troppo inquinate. La peggiore è invece la Pianura Padana, una fra le zone più ampie al mondo in cui si è persa la possibilità di vedere la Via Lattea. Lo studio è stato effettuato analizzando oltre 30 mila misure di brillanza del cielo effettuate da amatori e cittadini, che hanno raccolto dati per esempio con la app Loss of the night (*), e da astronomi professionisti. 2 / 5
Luminosità del cielo notturno o brillanza. Il cielo notturno non è mai completamente buio. Anche nelle località più isolate esiste un chiarore di fondo derivante dall interazione tra la componente naturale del flusso di fondo cielo, di origine terrestre (come la luce aurorale) o extraterrestre (come la luce zodiacale), e la componente artificiale originata dall uomo. Oggi la maggior parte della popolazione si ritrova a vivere sotto cieli che mostrano una componente di luce artificiale che supera quella naturale anche di centinaia di volte. All origine del fenomeno vi è il flusso luminoso, prodotto da attività antropiche, rivolto direttamente o indirettamente verso la volta celeste. Questo flusso è comunemente identificato come inquinamento luminoso. L aumento della luminosità del cielo notturno è importante per il suo impatto ambientale in quanto provoca effetti negativi sulla biosfera, sulla vita dell uomo ed influisce su aspetti culturali. 3 / 5
Come si misura la luminosità del cielo? La luminosità (detta brillanza) notturna viene misurata attraverso un semplice strumento detto SQM, composto da un sensore appositamente calibrato in grado di registrare la luce entro un determinato campo visuale; lo strumento viene posto in posizione fissa ed orientato verso lo zenith. L a differenza tra il dato rilevato e un cielo perfettamente buio fornisce la misura di quanto inquinamento luminoso raggiunga la località dove vengono effettuate le misure. Effettuare questo monitoraggio in continuo, fornisce, nel tempo, una stima attendibile di come stia evolvendo la situazione dell'inquinamento luminoso, in un raggio di 200 Km. La prima Stazione di Monitoraggio della Brillanza del Cielo è stata installata nel 2009 a Bazena (Brescia) dal GADS (Gruppo Astrofili Deep Sky). (*) Loss of the night è un progetto mondiale di scienza per i cittadini che misura la visibilità delle stelle e l'inquinamento luminoso. Scopo dell'app è di dare un aiuto a creare una base dati per la ricerca sulla salute, l'ambiente e la società dicendo agli scienziati quali stelle si vedono dalla vostra posizione. Questa app è una versione di Google Sky Map, modificata per consentire la misurazione della visibilità delle stelle senza costosa strumentazione. E' sufficiente guardare verso l'alto, trovare alcune specifiche stelle e dire se si è in grado di vederle! Le misurazioni sono trasmesse in forma anonima al database di GLOBE at NIght, un progetto che segue l'andamento dell'inquinamento luminoso dal 2006. 4 / 5
GLOBE at Night crea mappe globali della visibilità delle stelle e dell'inquinamento luminoso, che gli scienziati possono utilizzare per analizzare le correlazioni tra l'inquinamento luminoso e la salute, la biodiversità, la qualità della vita e molti altri fattori. AGENDA TECNICA consiglia: Norma UNI 11630: Criteri per la stesura del progetto illuminotecnico. ( vai all'articolo ) 5 / 5