DIZIONARIO DELLA MEMBRANA: Termini di uso comune parlando di membrane

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DIZIONARIO DELLA MEMBRANA: Termini di uso comune parlando di membrane Termini inerenti la membrana: CIMOSA: Definita come bordo della membrana, il quale si presenta privo di auto protezione apportata, solitamente è ricoperto con un film termolabile per consentire la giunzione tra i teli. SORMONTA (o giunzione o sovrapposizione) : Operazione con la quale si realizza la continuità tra spezzoni di membrane impermeabilizzanti. E consigliata la sovrapposizione di almeno 10cm, con almeno 8cm in adesione effettiva, per le giunzioni laterali. Le giunzioni trasversali dovranno essere di almeno 15cm, con almeno 10cm in adesione effettiva. Non sono consentite giunzioni con sovrapposizioni di più di tre teli.

GOFFRATURA: Strutturazione pronunciata della superfice/i della membrana avente un impronta con una profondità maggiore del 10% dello spessore della membrana stessa. SPESSORE (Denominazione dello): Viene eseguito secondo la norma UNI-EN 1849-1. Questo metodo di prova non è applicabile alle membrane finite con una strutturazione pronunciata, (goffratura), aventi una influenza maggiore del 10% dello spessore. Quando è richiesta la caratterizzazione di questa membrane si dovrebbe far riferimento alla massa areica. Marchio CE: Sigle che deve essere apposta in modo visibile ed indelebile sul prodotto per attestare che esso possiede i requisiti essenziali fissati da una o più direttive comunitarie. La direttiva, ovvero la legge di riferimento, europea per i materiali da costruzione è la CEE 89/106. NORME EN: Norme armonizzate, ovvero specifiche tecniche adottate da un ente di normazione europea (CEN) su mandato della commissione CE che fissano metodi e procedure per ottenere la marcatura CE. Caratteristiche della Membrana: FLESSIBILITA A FREDDO: Questa caratteristica indica la temperatura minima alla quale la membrana può essere piegata, in condizioni ben determinate, senza che si verifichi la rottura della massa bituminosa. Essa dà soprattutto informazioni sul comportamento durante la posa in opera che è la fase durante la quale, normalmente, la membrana subisce le sollecitazioni più severe. Non è da confondere con la temperatura minima di srotolamento del rotolo che è sempre largamente superiore alla flessibilità a freddo. Il metodo di prova per la determinazione del valore di flessibilità a freddo è: UNI-EN 1109

BARRIERA AL VAPORE (Norma prodotto di riferimento: EN 13970): E definita come lo strato che viene posto sulla copertura al di sotto del lato caldo dell elemento coibente. Ha lo scopo di ridurre a livelli non significativi l ingresso del vapore d acqua all interno dell isolante termico nel pacchetto di copertura. Viene adottata obbligatoriamente quando si verificano in contemporanea due condizioni: Presenza al di sopra dell elemento coibente di strati che riducono o impediscono la diffusione di vapore verso l esterno Presenza rilevante di umidità relativa negli ambienti sottostanti. SCHERMO O FRENO AL VAPORE: Strato che viene posto sulla copertura al di sotto del lato caldo dell elemento coibente. Ha la funzione di limitare il passaggio del vapore d acqua dagli ambienti sottostanti all isolante evitando così il fenomeno della condensa all interno della copertura. Adottato, di regola, in presenza di elemento termoisolante su locali in cui il tasso di vapore non sia elevato (norma UNI 9380) e al di sopra del coibente siano presenti strati che riducono o impediscono la diffusione del vapore verso l ambiente esterno. IMPERMEABILITA ALL ACQUA: Questa caratteristica indica la tenuta all acqua della membrana e, quando è superata, significa che la membrana sopporta per 24 ore una pressione pari ad una colonna d acqua alta 6 metri senza che si verifichino perdite. Per applicazioni particolari, la membrana può essere collaudata a pressioni superiori. Il metodo di prova per la determinazione dell impermeabilità all acqua è: UNI-EN 1928 PROVA DI INVECCHIAMENTO: La prova di invecchiamento vale soprattutto come prova di confronto: Per controllare nel tempo le caratteristiche di un materiale. Per fare delle valutazioni fra i materiali di tipo e composizione diversi. La prova offre un idea dell andamento nel tempo del campione sottoposto a prova. Non è possibile fare un equazione tra invecchiamento in laboratorio e durata in opera del materiale. La durata di un sistema di impermeabilizzazione dipende da molti fattori come: zona di esposizione, tipo di clima, salto termico che subisce la copertura nell arco dell anno, natura del supporto e/o dell isolante su cui viene allettata la membrana bituminosa, ecc Il metodo di prova per la determinazione dell invecchiamento artificiale è: UNI-EN 1296

RESISTENZA ALLA LACERAZIONE: Indica il carico necessario a lacerare completamente un provino della membrana in determinate condizioni normalizzate. La prova simula il comportamento di una membrana inchiodata che venga sottoposta a sollecitazioni meccaniche. Questo tipo di prova non ha niente a che fare con le prove di lacerazione (Strappo) che vengono fatte empiricamente, con le mani su membrane in cantiere e che non hanno alcun significato né scientifico né prestazionale. Il metodo di prova per la determinazione della resistenza alla lacerazione è: UNI-EN 12310-1 RESISTENZA ALLA TRAZIONE (FORZA DI TRAZIONE MASSIMA) ED ALLUNGAMENTO ALLA ROTTURA: Rappresentano caratteristiche meccaniche fondamentali in quanto consentono all utilizzatore la scelta del materiale appropriato in relazione alle sollecitazioni previste. I valori possono variare molto da membrana a membrana e dipendono dal tipo di armatura impiegato (Velo Vetro, TNT di Poliestere, supporto composito, ecc ). E importante che si tenga conto di tali valori in relazione alla destinazione finale del prodotto. Il metodo di prova per la determinazione delle proprietà di trazione è: UNI-EN 12311-1 RESISTENZA AL CARICO STATICO E ALL URTO: Ambedue le caratteristiche descrivono il comportamento della membrana qualora venga sottoposta all azione di un carico fisso (statico) o in caduta (dinamico). I valori dipendono molto dal tipo di armatura. Le membrane armate con velo vetro resistono molto meno al punzonamento statico e dinamico delle membrane armate con TNT di poliestere. Le norme di riferimento per la determinazione della resistenza al punzonamento statico e dinamico sono rispettivamente: UNI-EN 12730 e UNI-EN 12691. STABILITA DI FORMA A CALDO: Questa caratteristica indica la resistenza al calore di una membrana. Il test di laboratorio determina la temperatura massima alla quale un campione della membrana stessa può essere esposto senza che si notino scivolamenti e/o colature. E una prova adatta soprattutto a controllare rapidamente la corretta formulazione della massa bituminosa in quanto la temperatura massima raggiungibile dipende essenzialmente da quest ultima. Il metodo di prova per la determinazione della stabilita a caldo è: UNI-EN 1110

STABILITA DIMENSIONALE A CALDO: Anche detto scorrimento a caldo indica la variazione dimensionale permanente che una membrana può subire a seguito di un azione termica (Riscaldamento a 80 C). Questa variazione è più elevata nel senso della lunghezza; inoltre le membrane armate con TNT di poliestere hanno valori più elevati delle membrane armate con velo di vetro o con supporto composito. Il metodo di prova per la determinazione della stabilita dimensionale è: UNI-EN 1107-1 RITIRI E MOBILITA : Sono fenomeni intrinseci al materiale che possono essere validamente limitati da un accurata messa in opera. La tecnica di posa della membrana impermeabilizzante diventa inoltre di cruciale importanza in presenza di movimenti o fessurazioni dello strato sottostante. La posa in aderenza totale richiede maggiori precauzioni in quanto i movimenti e le relative fessurazioni si scaricano immediatamente sulla membrana stessa. In questi casi è da preferire la posa in semiaderenza, con la membrana che viene fissata solamente per punti. In questo modo gli sforzi sono più facilmente assorbibili dalla membrana stessa. Quando i movimenti sono notevoli è consigliabile la posa in indipendenza (necessaria la protezione pesante: ad esempio, il tetto rovescio).