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MINISTERO DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER IL COORDINAMENTO E LO SVILUPPO DELLA RICERCA PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE RICHIESTA DI COFINANZIAMENTO (DM n. 1175 del 18 settembre 2007) PROGETTO DI UNITÀ DI RICERCA - MODELLO B Anno 2007 - prot. 2007S8JLFN_002 1 - Area Scientifico-disciplinare 13: Scienze economiche e statistiche 100% 2 - Durata del Progetto di Ricerca 24 Mesi 3 - Coordinatore Scientifico DE SANTIS GUSTAVO Professore Ordinario Università degli Studi di FIRENZE Facoltà di SCIENZE POLITICHE Dipartimento di STATISTICA 4 - Responsabile dell'unità di Ricerca DI PINO INCOGNITO ANTONINO Professore Associato confermato 26/03/1961 DPNNNN61C26I726M Università degli Studi di MESSINA Dipartimento di ECONOMIA, STATISTICA, MATEMATICA E SOCIOLOGIA 'PARETO' 090-6411070 (Prefisso e telefono) 090-6416275 (Numero fax) dipino@unime.it 5 - Curriculum scientifico Testo italiano Antonino Di Pino Incognito n. a Siena il 26/3/1961. Professore associato di Statistica (SECS-S01) presso l'università degli Studi di Messina, Facoltà di Scienze Politiche. ATTIVITA' SCIENTIFICA SVOLTA NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI Gli interessi di ricerca dell'ultimo triennio sono stati rivolti allo studio e all'applicazione di modelli di stima delle relazioni fra fenomeni di natura socio-economica e demografica. I temi trattati vanno dall'analisi longitudinale della mortalità alle determinanti delle decisioni di pensionamento anticipato, alla relazione fra fecondità e offerta di lavoro e, in quest'ultimo contesto, alla stima del costo indiretto dei figli e del valore economico del lavoro familiare. Qui di seguito, verranno riportati in termini essenziali i risultati raggiunti, con gli opportuni riferimenti alle pubblicazioni e alle altre forme di divulgazione (relazioni a convegni, etc.). Con l'utilizzo di un'apposita funzione di derivazione logistica è stata proposta una stima delle tavole di mortalità per generazioni utili per l'analisi longitudinale della mortalità in Italia (cfr. Rivista Statistica Applicata, 2000; N.3 Vol. 12), particolarmente utile per la determinazione corretta della speranza di vita al pensionamento e del tasso interno di rendimento di una prestazione pensionistica (cfr. Studi Economici, 2001, vol. 73). In particolare, quest' ultimo tasso unitamente ad altri fattori economici sono stati utilizzati come variabili esplicative in un modello a scelta discreta adottato per la stima e la successiva simulazione delle decisioni di anticipo del pensionamento in Italia (cfr. GE - Diritto ed Economia dello Stato Sociale. vol. 1, pp. 39-59). Nell'ambito della collaborazione ai progetti di ricerca di interesse nazionale sugli aspetti socio-demografici della fecondità in Italia, sono stati intrapresi diversi studi sull'analisi della relazione fra fecondità e offerta di lavoro. In particolare, è stata stimata l'incidenza dei comportamenti riproduttivi della donna sull'accesso al mercato del lavoro e sull'intensità dell'attività lavorativa. Attraverso la specificazione di modelli a più equazioni, è stata stimata, utilizzando i dati forniti dalle indagini della Banca d'italia sui bilanci delle famiglie italiane, la probabilità della donna di accedere al mercato del lavoro congiuntamente al salario e al "costo - opportunità" (o costo indiretto) connesso alla cura dei figli; ovvero, il costo derivante dalla rinunzia alle opportunità di lavoro a causa dell'impegno nella cura dei figli (cfr. Atti della XLI Riunione Scientifica della S.I.S. - Società Italiana di Statistica, Milano, 5-7 Giugno 2002, nonché il volume a cura di Ferrari e Dagum: Equivalence Scales, Household Behaviour and Welfare, New York/Berlin, Phisica Verlag sept. 2003 pp. 55-74). Fra i risultati più significativi, emerge che il costo - opportunità dei figli dipende oltre che dai fattori già noti in letteratura, come il livello di istruzione della donna e l'esperienza lavorativa già maturata, anche dall'età della donna alla prima maternità. MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 1 -

Proseguendo sulle stesse linee di ricerca, gli ultimi studi hanno avuto per oggetto la modellizzazione del comportamento della coppia nell'allocazione del tempo fra lavoro esterno, cura dei figli e lavoro familiare in genere, in modo da ottenere una stima metodologicamente rigorosa del costo indiretto dei figli, anche attraverso l'adozione di un modello a equazioni simultanee "apparentemente scollegate" (procedura SURE). I risultati della ricerca hanno trovato divulgazione sia nelle relazioni tenute a convegni di interesse nazionale (Roma, Accademia dei Lincei, 15-16 maggio 2003, con successiva pubblicazione negli Atti dei convegni Lincei n. 202, pp. 197-221) sia nella pubblicazione su riviste specializzate (GENUS Vol. LX, No 1. pp. 139-159). In atto, gli obiettivi dell'attività di ricerca hanno per oggetto lo studio dei meccanismi di causa ed effetto che presiedono alla relazione fra offerta di lavoro e comportamento riproduttivo. Ciò implica la ricerca di una corretta identificazione dei due fenomeni finalizzata al conseguimento di stime "consistenti" dei modelli di offerta di lavoro femminile. I risultati di un'analisi preliminare sono stati discussi recentemente nell'ambito dei convegni tenuti presso l'università di Verona sul tema "Corso di vita, famiglie e riproduzione fra scelte e costrizioni" (Verona, 19-20 Ottobre 2004); a Roma (Accademia dei Lincei 28-29 Aprile 2005) sul tema "Famiglie, nascite e politiche sociali"; nonché a Padova (16-18 Febbraio 2005) alle "Giornate di Studio sulla Popolazione, Padova 16-18 Febbraio 2005". Relazioni presentate a convegni nell'ultimo triennio: 1)(con G. De Santis) "Female Labour Participation: the Impact of Demography" Convegno su "Causal Analysis in Population Studies: Concepts, Methods, Applications" Vienna, Accademia delle Scienze November 30 to December 2, 2006 2)(con M. Mucciardi e M. G. Campolo) "Tipologie familiari e uso del tempo in Italia" Convegno del gruppo di Ricerca COFIN/MIUR 2004 "Instabilità familiare: aspetti causali e conseguenze demografiche, economiche e sociali", Messina, 10-11 Novembre 2006 3) (con Gustavo De Santis)Riunione Scientifica della S.I.S. - Società Italiana di Statistica, Torino 14-16 Giugno 2006 Titolo della relazione: "Stima dell'attività lavorativa femminile con 'endogenous switching " 4) (con Gustavo De Santis)Convegno su "Instabilità Familiare. Aspetti causali e conseguenze demografiche economiche e sociali" Università di Urbino "Carlo Bo" 15-16 settembre 2005. Titolo della relazione: "Le nuove famiglie, tra produzione e riproduzione" 5) (con Gustavo De Santis) Convegno finale su "Famiglie, nascite e politiche sociali ", Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 28-29 Aprile 2005. Titolo della relazione: "Quando la fecondità differisce da quella del vicino. Un'analisi econometrica " 6) Giornate di Studio sulla Popolazione, Padova, 16-18 Febbraio 2005, titolo della relazione "Stima dell'offerta di lavoro delle famiglie italiane con fecondità endogena". 7) Convegno su Corso di vita, famiglie e riproduzione fra scelte e costrizioni, Verona, 19-20 Ottobre 2004 - Progetto di ricerca MURST- COFIN 2002 su "I costi economici degli eventi coniugali e riproduttivi nel corso della vita individuale e di coppia". Titolo della relazione: "I comportamenti riproduttivi dei coniugi nella stima dell'offerta di lavoro delle famiglie italiane" 8) Convegno finale su "La bassa fecondità italiana tra costrizioni economiche e cambio di valori", Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 15-16 Maggio 2003. Titolo della relazione: "Cura dei figli e valutazione differenziale del reddito da autoproduzione familiare in Italia" 9) Giornate di Studio sulla Popolazione, Bari 27-29 gennaio 2003, titolo della relazione: "An Endogenous Dummy Variable Estimator of Women's Opportunity Costs of Children in Italy" 10) International Workshop: Equivalences Scales, Household Behaviour and Welfare, Florence, 27-28 June 2002. Titolo della relazione: "Women's Opportunity Costs of Children in Italy. An Estimation model". 11) (con M. Mucciardi) XLI Riunione Scientifica della S.I.S. - Società Italiana di Statistica, Milano, 5-7 Giugno 2002 titolo della relazione: "Estimation of Women's Job-Search Intensity and Children's Opportunity-Costs in Italy" 12) Workshop: La bassa fecondità italiana tra costrizioni economiche e cambio di valori, Firenze, Dipartimento Statistico "G. Parenti". 8-9 novembre 2001. Sessione: Economia, famiglia e costo dei figli. Titolo della relazione: "Costi opportunità dei figli e fecondità: un'analisi differenziale per grado di istruzione su dati Bankitalia". Partecipazione a progetti di ricerca di interesse nazionale negli ultimi cinque anni: Anno 2000 Murst Massimo LIVI BACCI (naz.) Gianpiero DALLA ZUANNA (loc.) La bassa fecondità italiana tra costrizioni economiche e cambio di valori Anno 2001 Murst Guido FERRARI (naz.) Gustavo DE SANTIS (loc.) Benessere, povertà, distribuzione dei redditi nelle famiglie italiane: un'analisi quantitativa integrata. Anno 2002 Murst Massimo LIVI BACCI (naz.) Rosella RETTAROLI (loc.) I costi economici degli eventi coniugali e riproduttivi nel corso della vita individuale e di coppia Anno 2004 MURST Massimo LIVI BACCI (naz.) Gustavo DE SANTIS (loc.) Famiglia, non famiglia, non più famiglia: le conseguenze economiche dei diversi percorsi coniugali. Progetti di ricerca di cui è responsabile, condotti presso l'università di Messina negli ultimi cinque anni: - - Progetto di ricerca di Ateneo (ex 60% ) anno 2004 "Stima dell'offerta di lavoro delle famiglie italiane sotto l'ipotesi di fecondità endogena" - Progetto di ricerca di Ateneo (ex 60% ) anno 2003 "Stima dell'offerta di lavoro familiare e dell'uso del tempo all'interno delle famiglie: modelli teorici e verifiche empiriche" - Progetto di ricerca di Ateneo (ex 60% ) anno 2002: "Salari di riserva e costi-opportunità dei figli per le donne italiane" ALTRE ATTIVITA' IN AMBITO SCIENTIFICO - attività di referaggio condotta per conto dell' International Business Review - attività di discussant e curatore di una sessione parallela delle Giornate di Studio sulla Popolazione VI edizione, tenute a Padova nei giorni 16-18 febbraio 2005, a cura del Gruppo di Coordinamento Nazionale della Demografia e della Società Italiana di Statistica. -Componente del Comitato Organizzatore Locale della Riunione Scientifica intermedia della Società Italiana di Statistica a Messina 21-23 Settembre 2005. Tema "Statistica e Ambiente" - Componente Commissione S.I.S. - Istat per lo studio del "Costo dei figli" ATTIVITA' DIDATTICA i. docente di Statistica (SECS- S01) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Messina. ii. docente di Econometria (SECS- P05) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Messina. iii. docente di Econometria (SECS- P05) nell'ambito del Dottorato di Ricerca in "Economia ed Istituzioni" XVI ciclo, che si svolge presso l'università di Messina,. iv. docente di Metodi Statistici per le Scienze Sociali (SECS- S05) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Messina - Corso di Laurea Magistrale in "Manager del Governo e dell'amministrazione" v. Componente del Collegio dei docenti per il Dottorato di Ricerca in "Economia ed Istituzioni" XVI ciclo, che si svolge all'università di Messina, Facoltà di Giurisprudenza. Dal 31 maggio 2004 svolge le funzioni di coordinatore scientifico. vi. docente di Statistica Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università di Messina. vii. docente di Didattica della Statistica Economica presso la Scuola Interuniversitaria Siciliana di Specializzazione per l'insegnamento Secondario (S.I.S.S.I.S.) - Sezione di Messina. MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 2 -

dell'università degli Studi di Messina dall'a.a. 1999-2000., Ministero dell'università, e della Ricerca ALTRE ATTIVITA' ISTITUZIONALI - Presidente, su delega del Rettore dell'università degli Studi di Messina per il triennio 2004-2007, della Commissione di controllo e monitoraggio della qualità dei servizi (UNISERV) resi all'ateneo messinese da imprese esterne. - Componente del Comitato Organizzatore della Riunione Scientifica Intermedia della Società Italiana di Statistica, Dicembre 2005 - Presidente, su delega del Rettore dell'università degli Studi di Messina per il triennio 2007-2010 del Centro Statistico di Ateneo dell'università degli Studi di Messina - Componente della Commissione SIS-Istat sulla Statistica Ufficiale, sub-commissione "Costo dei figli" (2006) - presidente dal marzo 2007 del Centro Statistico di Ateneo dell'università degli Studi di Messina Testo inglese ANTONINO DI PINO INCOGNITO Present appointment: Associate Professor in Statistics (SECS-S01) Nationality: Italian AFFILIATION: - Department of Economy, Statistics, Maths and Sociology "V. Pareto", University of Messina, via T. Cannizzaro 278, 98100 Messina, Tel. ++39090 6411070, Fax. ++39090 6416275 E-mail: dipino@unime.it - Faculty of Political Sciences, Piazza XX Settembre, 98100 Messina. EDUCATION AND PROFESSIONAL ACTIVITIES: - 2001-2007: Associate Professor in Statistics at the Faculty of Political Sciences of the University of Messina - 1994-2001 Researcher in Statistics at the Faculty of Political Sciences of the University of Messina - 1987-1994 Employee at Bank of Sicily. Work Specializations: Research and Study Department (1987-1988), M/L term loans (1989-1990), Risk Analysis (1991-1994) - 1985 Degree in Political Sciences (110 /110 with honours), Faculty of Political Sciences of University of Messina LANGUAGE Italian mother tongue English. good NATIONAL RESEARCH PROJECTS PARTICIPATION -anno2004, MURST (coordinated by) Massimo LIVI BACCI "Family instability: causal factors and demographic, economic and social consequences" -Anno 2002, MURST (coordinated by)murst Massimo LIVI BACCI "Families, births and social policies" -Anno 2001,MURST (coordinated by) Guido FERRARI Welfare, Poverty, Income Distribution in the Italian households: an integrated quantitative analysis - Anno 2000, MURST (coordinated by) Massimo LIVI BACCI "Low fertility in Italy: between economic constraints and value changes" - Anno 1999 MURST (coordinated by) Guido FERRARI "The equivalence scale in the measurement of Households' welfare: statistical, Economic and Demographic Analysis" - Anno 1998 MURST (coordinated by) Graziella CASELLI "Socio-demographic factors and the future of the welfare state in Italy" LOCAL RESEARCH PROJECTS PARTICIPATION ex 60% (last five years) -(2005) "Labour supply estimation in new family kinds" - (2004) "Italian Households' labour supply estimation under the hypothesis of endogenous fertility" - anno 2003 "Domestic labour supply estimation and time use in the Italian Households: theoretical models and empirical analysis" - anno 2002: "Reservation wage and opportunity cost of children for Italian women" OTHER SCIENTIFIC ACTIVITIES - referee (International Business Review) - chairman of a session of the Workshop "Giornate di Studio sulla Popolazione" VI edition, Padova, 16-18 february 2005. -Component of the Local Organization Comission of the Scientific Meeting of the Italian Statistical Society, on "Statistics and Environment" Messina ( 21-23 September 2005). TEACHING AND PROFESSIONAL ACTIVITIES 1. (from 1997) professor of Statistics (SECS- S01) at the Faculty of Political Sciences of the University of Messina 2. (from 1998) professor of Econometrics (SECS- P05) at the Faculty of Political Sciences of the University of Messina 3. (from 2002) professor of Econometrics (SECS- P05) at the PHD courses in "Economics and Istitutions". University of Messina 4. (from 2005) professor of Statistical Methods in Social Sciences (SECS- S05) at the Faculty of Political Sciences of the University of Messina - post graduate course in "Government and Public Administration Management" 5. (from 2004) Scientific Coordinator of the PHD courses in "Economics and Institutions" at the University of Mesina 6. (from 2007) professor of Social Statistics at the University of Messina - Barcellona PG. 7. (a.a. 1999-2000) professor of Statistical Methods in Economics at the Scuola Interuniversitaria Siciliana di Specializzazione per l'insegnamento Secondario (S.I.S.S.I.S.) - Section of Messina. 8. (2006-2007) Scientific Coordinator of the PHD courses in "Economics, Enterprise and Quantitative Methodology" University of Messina OTHER INSTITUTIONAL ACTIVITIES - (2004-2007) chairman of the Commission for Monitoring and Control of Service Qualità of the University of messina degli Studi di Messina - (from 2007) chairman of the Statistical Centre of the University of Messina SEMINAR AND PARTICIPATION TO CONFERENCES (in the last five years) - (with M. Mucciardi e M.G. Campolo) "Il tempo lavorativo nelle famiglie ricostituite in Italia" workshop "Instabilità familiare: aspetti causali e conseguenze demografiche, economiche e sociali", Accademia dei Lincei, Roma 20-21 Sept. 2007 - (with M. Mucciardi e M.G. Campolo) "A S.U.R.E. estimation procedure of italian intra-household working-time allocation" VI International Conference: Stochastic Geometry, Convex Body, Empirical Measure and Applications to Mechanics Engineering of Train-Transport, Milazzo (ME) 28 maggio - 1 Giugno 2007. - (with G. De Santis) "Female Labour Participation: the Impact of Demography" Workshop "Causal Analysis in Population Studies: Concepts, Methods, Applications" Vienna, Academy of Sciences November 30th to December 2nd, 2006 - (with M. Mucciardi e M. G. Campolo) "Tipologie familiari e uso del tempo in Italia" Workshop of th Research Group COFIN/MIUR 2004 "Instabilità familiare: aspetti causali e conseguenze demografiche, economiche e sociali", Messina, 10-11 Nov. 2006 - (with Gustavo De Santis) Scientific Meeting of the Italian Statistical Society, Torino 14-16 June 2006 Communication topic: "Stima dell'attività lavorativa femminile con 'endogenous switching " MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 3 -

- (with Gustavo De Santis) Workshop "Instabilità Familiare. Aspetti causali e conseguenze demografiche economiche e sociali" Università di Urbino "Carlo Bo" 15-16 settembre 2005. Communication topic: "Le nuove famiglie, tra produzione e riproduzione" - (with Gustavo De Santis) Final Conference on "Famiglie, nascite e politiche sociali ", Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 28-29 Aprile 2005. Communication topic: "Quando la fecondità differisce da quella del vicino. Un'analisi econometrica " - Giornate di Studio sulla Popolazione, Padova, 16-18 Febbraio 2005, Communication topic "Stima dell'offerta di lavoro delle famiglie italiane con fecondità endogena". - Workshop: Corso di vita, famiglie e riproduzione fra scelte e costrizioni, Verona, 19-20 October 2004 - Research Project MURST- COFIN 2002 on "I costi economici degli eventi coniugali e riproduttivi nel corso della vita individuale e di coppia". Communication topic: "I comportamenti riproduttivi dei coniugi nella stima dell'offerta di lavoro delle famiglie italiane" - Final conference on "La bassa fecondità italiana tra costrizioni economiche e cambio di valori", Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 15-16 Maggio 2003. Communication topic: "Cura dei figli e valutazione differenziale del reddito da autoproduzione familiare in Italia" - Giornate di Studio sulla Popolazione, Bari 27-29 gennaio 2003, Communication topic: "An Endogenous Dummy Variable Estimator of Women's Opportunity Costs of Children in Italy" - International Workshop: Equivalences Scales, Household Behaviour and Welfare, Florence, 27 28 June 2002. Titolo della relazione: "Women's Opportunity Costs of Children in Italy. An Estimation model". - (with M. Mucciardi) XLI Scientific Meeting of the talian statistical Society, Milano, 5-7 June 2002 Communication topic: "Estimation of Women's Job-Search Intensity and Children's Opportunity-Costs in Italy" 6 - Pubblicazioni scientifiche più significative del Responsabile dell'unità di Ricerca 1. DI PINO ANTONINO, MASSIMO MUCCIARDI, GABRIELLA CAMPOLO. (2007). Estimation of Working-Time Allocation of Italian Families. Società Italiana di Statistica - CONVEGNO INTERMEDIO 2007. 6-8 Giugno 2007. ISBN/ISSN: 978-88-6129-093-08. ROMA: Publications of the Italian Statistical Society (ITALY). 2. DI PINO ANTONINO. (2007). PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL MERCATO DEL LAVORO: L'IMPATTO DEI FATTORI DEMOGRAFICI. GIORNATE DI STUDIO SULLA POPOLAZIONE - VII EDIZIONE -. 14-16 FEBBRAIO 2007. FOTHCOMING - PUBBLICAZIONE SU WEB. 3. DI PINO ANTONINO. (2006). Stima dell'attività lavorativa femminile con 'endogenous switching. XLIII Riunione Scientifica della Società Italiana di Statistica. 14-16 Giugno 2006. (pp. 268-272). ISBN/ISSN: 88-7178-791-9. PADOVA: CLEUP. 4. DE SANTIS GUSTAVO, DI PINO ANTONINO. (2005). Quando la fecondità differisce da quella del vicino. Un'analisi econometrica. Accademia dei Lincei, Roma "Famiglie, nascite e politiche sociali". 28-29 Aprile 2005. (vol. Atti Convegni Lincei n. 224, pp. 235-254). ISBN/ISSN: 88-218-0956-0/0391-805X. ROMA: Bardi Editore (ITALY). 5. DI PINO ANTONINO. (2004). Economic estimation of the time devoted to household chores and childcare in Italy. GENUS. vol. LX no 1, pp. 139-159 ISSN: 0016-6987. 6. DI PINO ANTONINO, MUCCIARDI MASSIMO. (2003). An Endogenous Dummy Variable Estimator of Women's Opportunity Costs of Children in Italy. In: CAMILO DAGUM, GUIDO FERRARI. Equivalence Scales, Household Behaviour and Welfare. (pp. 55-74). ISBN: 3-7908-0108-9. Sept. 2003 ISSN 1431-1968 http//www.springer.de. BERLINO: Phisica Verlag. 7. DI PINO ANTONINO. (2003). Cura dei Figli e valutazione differenziale del reddito da autoproduzione in Italia. La bassa fecondità tra costrizioni economiche e cambio di valori. (pp. 191-216). Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 15-16 maggio 2003(Forthcoming). 8. DI PINO ANTONINO, MUCCIARDI MASSIMO. (2002). Estimation of Women's Job-Search Intensity and Children's Opportunity-Costs in Italy. XLI Riunione Scientifica della S.I.S. - Società Italiana di statistica. 5 7 Giugno. (pp. 175-178). 9. DI PINO ANTONINO, MUCCIARDI MASSIMO. (2002). Un'analisi statistico-categoriale della transizione al pensionamento in Italia. GE. vol. 1, pp. 39-59 ISSN: 1592-8624. 10. DI PINO ANTONINO. (2001). Un criterio di pseudo-equità per la determinazione dei trattamenti pensionistici di anzianità in Italia. STUDI ECONOMICI. vol. 73, pp. 75-101 ISSN: 0039-2928. 11. DI PINO ANTONINO, LIMOSANI MICHELE, NAVARRA PIETRO. (2000). Cultural Heterogeneity and Income Elasticity of the Health Care Consumption in Italy. Università di Messina- Quaderni di Economia, Statistica e Analisi del Territorio. Aprile. (vol. 33, pp. 1-16). 12. DI PINO ANTONINO. (2000). Pooling and Individual Effects Estimators for Nonstationary Panel data. XL Riunione Scientifica della S.I.S. - Società Italiana di Statistica. 26-28 Aprile. (pp. 361-364). 13. DI PINO ANTONINO. (2000). Un'Analisi longitudinale delle tendenze della mortalità in Italia. STATISTICA APPLICATA. vol. n.3 Vol. 12, pp. 315-339 ISSN: 1125-1964. 14. DI PINO ANTONINO, PIRRI P. (1998). Analysis of Survival Functions by a Logistic Derivation Model: The "Generalized De Moivre" Function. GENUS. vol. Vol LIV, n.3-4, pp. 35-54 ISSN: 0016-6987. 7 - Elenco dei partecipanti all'unità di Ricerca 7.1 - Componenti Componenti della sede dell'unità di Ricerca nº Cognome Nome Università/Ente Qualifica Impegno 1 anno 2 anno 1. AVENA Giuseppe Università degli Studi di MESSINA Ricercatore non confermato 6 6 2. BARBI Elisabetta Università degli Studi di MESSINA Professore Associato non confermato 6 6 3. DI PINO INCOGNITO Antonino Università degli Studi di MESSINA Professore Associato confermato 8 8 4. MUCCIARDI Massimo Università degli Studi di MESSINA Ricercatore non confermato 6 6 5. RIZZI Ester Lucia Università degli Studi di MESSINA Ricercatore non confermato 6 6 MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 4 -

TOTALE 32 32 Componenti di altre Università / Enti vigilati Nessuno Titolari di assegni di ricerca Nessuno Titolari di borse nº Cognome Nome Università/Ente Qualifica Impegno 1 anno 2 anno 1. CAMPOLO Maria Gabriella Università degli Studi di MESSINA Dottorando 11 11 2. PULEJO Patrizia Università degli Studi di MESSINA Dottorando 6 6 TOTALE 17 17 7.2 - Altro personale nº Cognome Nome Università/Ente Dipartimento Qualifica Impegno 1 anno Impegno 2 anno 1. CALTABIANO MARCANTONIO università di Messina D.E.S.Ma.S. "V. Pareto" dottore di ricerca 6 6 TOTALE 6 6 7.3 - Personale a contratto da destinare a questo specifico Progetto Nessuno 7.4 - Dottorati a carico del PRIN da destinare a questo specifico Progetto Nessuno 8 - Titolo specifico del Progetto svolto dall'unità di Ricerca Testo italiano Stima del costo indiretto dei figli e valutazione degli effetti su lavoro e fecondità in Italia Testo inglese Indirect cost of children estimation, and evaluation of its effects on labour and fertility in Italy 9 - Abstract del Progetto svolto dall'unità di Ricerca Testo italiano L'obiettivo di questa ricerca consiste nella valutazione empirica del costo indiretto dei figli in Italia e dei suoi effetti sulla fecondità, e nell'analisi delle relazioni intercorrenti con l'offerta di lavoro e le decisioni riproduttive dei genitori. Noi assumiamo che il costo indiretto dei figli sia dato dal valore economico dell'attività di cura dei figli da parte dei genitori. In alternativa, per la famiglia che si rivolge a terzi, individui o imprese di servizi, per l'accudimento dei figli il corrispondente esborso monetario costituisce un costo "diretto". Nell'approccio empirico da noi proposto per la valutazione del costo indiretto dei figli individuiamo due distinti aspetti: i) la stima di un modello dell'allocazione del tempo lavorativo all'interno della famiglia fra lavoro esterno e lavoro domestico (inclusa la cura dei figli), ii) la scelta di un criterio per la valutazione economica di quest'ultimo. Per la stima dell'allocazione del tempo proponiamo la specificazione di un modello di equazioni simultanee che spieghino, rispettivamente, il tempo lavorativo esterno, il tempo dedicato al lavoro domestico e alla cura dei figli e il tempo libero. La valutazione del tempo impiegato per il lavoro domestico e la cura dei figli sarà effettuata stimando il reddito potenziale cui i genitori impegnati in tale attività (soprattutto la madre) devono rinunciare nel corso della vita (criterio del costo-opportunità). In particolare, l'analisi differenziale sui costi sostenuti indirettamente da ciascuno dei genitori sarà condotta in collaborazione con l'unità di Pavia. Verranno, poi, analizzati gli eventuali effetti negativi sulla carriera lavorativa della donna delle interruzioni dell'attività lavorativa causate dall'attività di cura dei figli. Ciò sarà possibile analizzando i cambiamenti di status occupazionale della donna contestualmente al numero e alla cadenza temporale delle nascite dei figli. A questo scopo verrà proposto un approccio dinamico per la modellazione e la stima degli effetti di periodo e di coorte, utilizzando dati retrospettivi (in assenza di MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 5 -

osservazioni longitudinali). L'analisi empirica sarà incentrata sull'italia, e a questo proposito verranno utilizzate informazioni dettagliate e non distorte su: 1) l'uso del tempo dei componenti della famiglia e la sua misurazione; 2) le interruzioni nella carriera lavorativa del soggetto; 3) i redditi da lavoro e dati correlati. Tutte queste informazioni, tuttavia, devono essere ricavate da dataset differenti. In particolare, i dati sull'uso del tempo e sulle carriere lavorative possono essere reperiti, rispettivamente, su l'indagine ISTAT sull'uso del tempo (anni 2002-2003) e sull'indagine ISTAT- Multiscopo FSS03; mentre i dati sui redditi da lavoro sono disponibili sull'indagine della Banca d'italia sui Bilanci delle famiglie italiane (anni 2002 e 2004). Ne consegue che sarà necessario, ai fini dell'analisi empirica, creare un'integrazione fra questi differenti dataset, soprattutto fra i dati dell'indagine ISTAT sull'uso del tempo e quella della Banca d'italia sui bilanci delle famiglie, adottando un'idonea procedura di matching. La stima del costo indiretto dei figli può costituire uno strumento per misurare la possibile influenza degli aiuti e dei trasferimenti a favore delle famiglie sulla fecondità di queste ultime. Inoltre, i risultati della valutazione del costo indiretto dei figli possono contribuire alla determinazione degli assegni di mantenimento dei figli per le coppie divorziate, ma anche alla ripartizione, fra i genitori divorziati, del tempo da dedicare, ciascuno, alla cura dei figli, soprattutto in caso di affidamento condiviso. Quest'ultimo aspetto viene studiato in collaborazione con l'unità di Firenze. Testo inglese The aim of this research project is to evaluate empirically the indirect cost of children in Italy and to analyze the relationships of this cost with parental labour supply and fertility decision. To this purpose, we consider both the theoretical and methodological aspects of this problem. We assume that the indirect cost of children for the family is the economic value of parental child-caring. Differently, if the family pays other people or private institution or enterprises for child-caring service, the corresponding payment represents for the household a "direct" cost of children. In the empirical approach to the evaluation of the indirect cost of children we may consider two distinct phases: i) the estimation of an intra-household allocation model of the working time and of the time devoted to childcare, and ii) the choice of a method for the economic evaluation of such time. To estimate time-allocation we specify a simultaneous equation model of market and non-market working time and leisure time. We evaluate the individual domestic working-time and childcare in terms of uncollected foregone lifetime earnings of parents, especially of the mother ("opportunity-cost" criterium). A comparative analysis on the indirect costs supported by each parent is provided joining the research group of Pavia. We also analyze the setbacks in the woman's working career as a consequence of the interruption in labour market participation. The analysis of the setbacks is possible by considering jointly the changes in the working status of women and the number and timing of the births during their working life. To this purpose, a dynamic approach by modelling and estimating period and cohort effects may be introduced by utilizing retrospective information (in default of longitudinal data). The empirical analysis concerns Italy, and we must take into account that data should firstly give detailed and unbiased information about: 1) measurement and time use of the family components, 2) retrospective information about interruption in working activity 3) labour income and related variables. This information is available in different datasets. The data related to time use and labour activity are disposablevin both the ISTAT Time Use Survey 2002-2003 and in the ISTAT-Multipurpose Survey FSS03. The data on the labour income is available in the Surveys on Household Income and Wealth of the Bank of Italy (SHIW) in the years 2002-2004. It follows, that we need to adopt a matching procedure to produce an integrated dataset between the ISTAT Time Use Survey 2003 (or ISTAT-Multipurpose) and the Bank of Italy - SHIW survey of 2002-2004. The results of the estimation of indirect cost of children can be utilized to measure the impact of the cash-transfer policies to the families on fertility. Furthermore, indirect cost of children estimation can be useful to establish the proportion of both custodial time and cash support for the children of divorced parents (this research topic is studied joining the research group of Florence). 10 - Parole chiave nº Parola chiave (in italiano) Parola chiave (in inglese) 1. STIMA DELL'ALLOCAZIONE DEL TEMPO LAVORATIVO ESTIMATION OF WORKING-TIME ALLOCATION 2. CURA DEI FIGLI CHILDCARE 3. FECONDITÀ PER ORDINE DI NASCITA BIRTH ORDER FERTILITY 4. STIMA DI EQUAZIONI SIMULTANEE SIMULTANEOUS EQUATION ESTIMATION 5. PROCEDURA DI MATCHING MATCHING PROCEDURE 11 - Stato dell'arte Testo italiano L'approccio classico al problema dell'allocazione del tempo (Becker, 1965) mostra come la condizione ideale per la famiglia venga raggiunta quando ciascun componente, scegliendo fra lavoro esterno e domestico (compresa la cura dei figli), si specializza nell'attività lavorativa in cui risulta più produttivo. Nell'ambito dell'approccio del "modello collettivo", invece, ciascun membro tenta di conciliare l'utilità della famiglia con quella propria consistente nel raggiungimento di un certo status in termini di carriera lavorativa (Chiappori, 1988; Apps and Rees, 1997). Nei cosiddetti "modelli non cooperativi" il soggetto non percepisce l'utilità comune della famiglia come propria, e tenta di soddisfare le proprie preferenze anche in competizione con gli altri membri della famiglia (Lundberg e Pollak, 1993). In tutti questi approcci alla modellizzazione dell'allocazione del tempo lavorativo sorgono, tuttavia, diversi problemi di ordine teorico e metodologico. Per esempio, i fattori "demografici" come l'instabilità familiare e la fecondità risultano endogeni rispetto all'allocazione del tempo lavorativo, con la conseguenza di rendere incoerenti le stime dell'offerta di lavoro (Mroz, 1987). L'approccio neoclassico alla soluzione del problema dell'endogeneità della fecondità consiste nell'escludere la misura della fecondità e di ogni altra variabile con questa correlata dal lato destro dell'equazione dell'offerta di lavoro (Ermish, 1989) che, nel caso specifico, verrebbe specificata in una rigorosa "forma ridotta". Una proposta alternativa alla specificazione in forma ridotta pura dell'offerta di lavoro consiste nel tener conto, fra le variabili esplicative, delle determinanti della componente casuale della fecondità e delle modificazioni esogene nel livello del salario (Heckman e MaCurdy, 1980, Hotz e Miller, 1988). Inoltre, importanti fattori esogeni che influenzano l'allocazione del tempo lavorativo sono la disponibilità di servizi pubblici di child-caring e la possibilità di scegliere fra lavoro full-time e part-time, soprattutto per le donne. Alcuni studi mostrano che l'inefficienza nei servizi pubblici per la famiglia in Italia e la rigidità dell'orario di lavoro possono scoraggiare l'offerta di lavoro femminile o, in alternativa, ridurre la fecondità (Del Boca, 2002, Del Boca e Vuri, 2005). Inoltre, anche il costo elevato dei servizi privati di child-caring può causare la riduzione dell'offerta di lavoro femminile, soprattutto fra le donne meno istruite costrette a dedicarsi prevalentemente alla cura dei propri figli (Blau e Robins, 1988; Connelly, 1992). Sembra, invece, che le donne più colte non incontrino grandi difficoltà nel conciliare lavoro e fecondità, trasformando i costi indiretti della cura dei loro figli in costi diretti. I fattori determinanti di tale trasformazione sono: la diffusione territoriale dei servizi privati di child-caring e un livello adeguato del reddito familiare. Consideriamo poi, fra le determinanti dell'allocazione del lavoro familiare in Italia, anche l'aiuto prestato dalla rete parentale per la cura dei figli, normalmente a titolo gratuito. Inoltre, il problema della valutazione del tempo dedicato alla cura dei figli è legato alla scelta fra due criteri di valutazione economica: a) il costo medio di mercato del servizi domestici e di child-caring (criterio del "prezzo del servizio") e b) il criterio del costo-opportunità, basato sul reddito da lavoro potenziale che il soggetto avrebbe potuto percepire, in alternativa al lavoro familiare, sul mercato del lavoro. Fra i più importanti studi circa la convenienza ad applicare l'uno o l'altro dei due criteri, ricordiamo Gronau (1980). Se l'obiettivo è di valutare l'effetto dei costi indiretti dei figli sulla fecondità, dobbiamo assumere che 1) l'allocazione del tempo lavorativo e 2) il reddito da lavoro atteso nel corso della vita dalla donna sono fattori che influenzano sulla decisione di quanti figli da mettere al mondo. Nella letteratura sulle determinanti delle scelte di fecondità della coppia, sia l'istruzione sia il reddito atteso sono considerati proxy del costo opportunità dei figli (Joshi, 1990). La teoria economica indica due differenti meccanismi attraverso i quali reddito e istruzione influenzano la fecondità (cfr. Cigno, 1991). Il cosiddetto "effetto sostituzione" che si traduce in un effetto negativo di reddito ed educazione sulla fecondità (come conseguenza, per esempio, della scelta fra numero e "qualità" dei figli); e "l'effetto reddito" che indica come l'aumento del reddito induca la coppia ad aumentare il numero di figli. In alcuni studi empirici non si riscontrano, nelle donne, i comportamenti tipici dell'effetto di sostituzione; mentre si nota una tendenza delle donne più ricche ed istruite ad aumentare la fecondità, soprattutto per il secondo o terzo figlio (Rønsen, 1998; Kravdal, 2001). Testo inglese MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 6 -

The classical approach to this problem (Becker, 1965) implies that the ideal condition for the family can be reached if each component specializes in market or in non-market work or childcare choosing the one in which he/she is more productive. In a "collective model" perspective, each family component attempts to conciliate household utility and personal advantage in terms of working status and career (Chiappori, 1988 and 1992; Apps and Rees, 1997). In the so-called "non-cooperative" models, the subject does not perceive the common utility of the family as his own utility, and he attempts to satisfy his own preference in competition with other members (Lundberg and Pollak, 1993). In relation to the previous approaches to the modelling of working-time allocation, several theoretical and methodological problems arise. For instance, "demographic factors" such as marital instability and fertility are endogenous with respect to the allocation of working time. As a consequence, estimation of working time supply may be inconsistent (Mroz, 1987). To solve this problem, neoclassical approach suggest that measurement of fertility and related proxies cannot be included as explanatory variables in the specification of a labour supply equation (Ermish, 1989), which, in particular, must be specified in a rigorous reduced-form. A different point of view is that "pure reduced- form" specification can be substituted by a model specification which takes into account the stochastic determinant of fertility and the exogenous modifications in the individual labour supply produced by the unexpected changes in the income level (Heckman-MaCurdy, 1980, Hotz - Miller, 1988). Availability of public services for child-caring and working-time flexibility options for either full-time or part-time status are important exogenous factors which influence the working-time allocation, especially for women. Several studies show how inefficiency in public services for the family and rigidity in labour-market working hours may represent a deterrent to female labour supply or, alternatively, may depress fertility (Del Boca, 2002, Del Boca-Vuri, 2005). Furthermore, the high price of private child-caring services may be the cause of a reduction of the female participation in the labour market, especially of the less educated women who are personally devoted, in their family, in childcare activity (Blau - Robins, 1988; Connelly, 1992). Instead, it seems that more educated women should not have great difficulties in joining work and fertility by transforming the indirect cost of their children in a direct cost. The determinant factors of this transformation are: i) territorial diffusion of child-caring private services, and ii) the household income level (Kravdal, 2001). Furthermore, the parental network supporting the mother in childcare has also an important role in Italy, and may be considered a determinant factor of the allocation of working time. The family generally does not have to pay for such help. The problem of evaluating childcare time of family components involves the choice between two different evaluation criteria: a) the average market price of domestic services and child-caring ("market-price" criterium), and b) the opportunity-cost criterium, corresponding to the theoretical potential labour income that the subject could earn, alternatively, by working in the labour market. We can recall several studies about the convenience to apply each of the previous criteria (inter alia, Gronau, 1980). In evaluating the effect of the indirect cost of children on fertility, we assume that time allocation and the foregone lifetime earnings of women produce consequences on the decisions about the number of children. In the literature on determinants of the couples' fertility choice, both education and actual earnings are considered as a proxy for the opportunity cost of childbearing (Joshi, 1990). Economic theory outlines two different mechanisms through which earnings and education affect fertility choice (see, in ter alia, Cigno 1991). The first one refers to the "substitution effect", that represents generally a negative effect of income and education on fertility (as a consequence of the choice between quantity and "quality" of children). The second effect, the "income effect" plays a polar role: as the wage increases, the likelihood of having one or more children increases. In some recent empirical studies, substitution effect in woman behaviour is not verified and, apparently, a positive effect of women's income and education on fertility especially on second and third order births is found (Rønsen, 1998; Kravdal, 2001). 12 Riferimenti bibliografici Apps P., Rees R. (1997) "Collective Labor Supply and Household Production", JPE, 105 pp 178-190. Banca d'italia (2004 e 2006) Indagini sui bilanci delle famiglie italiane al 2002 e al 2004. Barbagli M., Castiglioni M., Dalla Zuanna G. (2003) "Regole di residenza alle nozze e legami fra le generazioni" in Fare famiglia in Italia. Un secolo di cambiamenti, Bologna, il Mulino. Barbi E., Bongaarts J., J.W. Vaupel (2007) (Eds.) Demographic Models and Reflexions on Tempo Effects. Springer, Heidelberg. In corso di stampa. Becker G. S. (1965) "A Theory of the Allocation of Time", Economic Journal, 75, No 298 (Sept.) pp. 493-517 Blau D. M., Robins P. K. (1988) "Child-Care Costs and Family Labor Supply", The Review of Economics and Statistics, Vol. 70 No 3, pp. 374-381 Calhoun C.A., Espenshade T.J. (1988), "Childbearing and wives' foregone earnings", Population Studies, 42, 1, pp. 5-37. Chiappori P. A. (1988) "Rational Household Labor Supply", Econometrica, 56 (Jan.), pp. 63-90. Cigno A., Ermisch J. 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Rosembaum P., Rubin D., 1983 The Central Role of the Propensity Score in Observational Studies for Casual Effects, Biometrika, 70, pp 41-50 13 - Descrizione del programma e dei compiti dell'unità di Ricerca Testo italiano Come anticipato, il nostro primo obiettivo è quello di ottenere una stima simultanea del tempo lavorativo esterno, domestico, di quello dedicato direttamente alla cura dei figli e del tempo libero. In tale contesto, il salario orario stimato in forma ridotta (utilizzando solo regressori esogeni) verrà utilizzato fra le variabili esplicative. In una seconda fase, il salario orario o reddito da lavoro potenziale fungerà da proxy del costo opportunità del lavoro domestico e dell'attività di cura dei figli per le persone presenti sul mercato del lavoro e, pertanto, verrà stimato con una specificazione completa dei suoi regressori. Si tenterà, poi, di risolvere il problema di identificare e stimare il "prezzo ombra" dell'attività di cura dei figli per le persone che non lavorano. Infine, verrà proposta una procedura empirica per MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 7 -

valutare l'influenza del costo indiretto dei figli sulla fecondità., Ministero dell'università, e della Ricerca 1. Stima dell'allocazione del tempo lavorativo Tenendo conto dei vari aspetti teorici e metodologici, indichiamo la stima di un sistema di equazioni simultanee come la migliore procedura per stimare l'allocazione del tempo all'interno della famiglia. In tal modo, il tempo dedicato al lavoro domestico e alla cura dei figli, il tempo impiegato sul mercato del lavoro e il tempo libero possono essere stimati congiuntamente. Inoltre, si dovrà tenere conto nella specificazione e stima del modello della presenza di variabili non osservabili, o osservabili con errore, e della potenziale endogeneità di fattori socio-demografici come la fecondità e l'istruzione, oltre che delle conseguenze di una possibile incompleta specificazione (cfr, fra gli altri, Heckman, 1979; Mroz, 1987). Un problema di natura metodologica riguarda il computo del tempo sottratto all'attività lavorativa esterna e dedicato all'attività di cura dei figli in famiglia. Risulta infatti difficile valutare in che proporzione il tempo dedicato ai figli è sottratto all'attività lavorativa e in che misura è sottratto al tempo libero o alle altre attività cosiddette "fisiologiche" (mangiare, dormire). Pertanto, l'analisi del trade-off fra cura dei figli e tempo lavorativo, o fra cura dei figli e tempo libero implica una valutazione preliminare della relazione causa-effetto fra questi fenomeni. A questo proposito, dobbiamo anche considerare che il risultato di una differente allocazione del tempo in famiglia potrebbe consistere nel cambiamento dell'organizzazione delle attività lavorative di ciascun familiare, il cui risultato potrebbe portare ognuno dei familiari a svolgere le stesse attività in minor tempo (Maume, 2006). Un problema metodologico connesso alla rilevazione del tempo sorge allorché, per l'analisi empirica, si utilizzano dati micro cross-sezionali. Per esempio, risulta impossibile osservare su un individuo l'allocazione del suo tempo "prima" e "dopo" la nascita di un figlio, e si può solo comparare l'allocazione del tempo di individui o famiglie con e senza figli (o di famiglie con un figlio e famiglie con più di un figlio). Ciò aumenta il rischio che fattori non osservabili caratterizzanti il comportamento degli individui non emergano dall'analisi, causando incompleta specificazione e relazioni spurie all'interno del modello. Per correggere gli effetti di fattori non osservabili adotteremo criteri rigorosi di identificazione del modello e di selezione delle variabili strumentali. 2. Procedura di stima per la valutazione del tempo lavorativo esterno, domestico e dell'attività di cura dei figli. Generalmente, per valutare il tempo destinato al lavoro domestico e alla cura dei figli è preferibile il metodo del costo di mercato del servizio, se lo scopo della valutazione è quello di utilizzare le stime per costruire degli aggregati di contabilità nazionale, ma tale approccio risulta poco informativo nelle micro-analisi condotte per cogliere gli aspetti sociali dell'attività di cura dei figli. Per converso, i risultati basati sul metodo del costo opportunità risultano troppo sensibili a variazioni di fattori soggettivi e sono caratterizzati da un'eccessiva variabilità delle stime. L'approccio neoclassico tradizionale mette in rilievo il fatto che sia il criterio del prezzo di mercato che quello del costo opportunità finiscono col produrre gli stessi risultati se i componenti della famiglia possono suddividere il loro tempo lavorativo fra lavoro familiare e lavoro esterno nella misura in cui si eguaglia il prodotto marginale di entrambe le attività. Nella realtà, la rigidità nell'orario di lavoro rende tale condizione di equilibrio molto difficile da raggiungere. L'introduzione del tempo libero nella specificazione di questi modelli può aumentare la difficoltà di applicare il criterio del costo opportunità per la valutazione delle attività domestiche. Infatti, è ragionevole ritenere che l'attività di cura dei figli possa essere condotta dai componenti della famiglia anche a scapito del loro tempo libero. In ogni caso, la valutazione economica del tempo dedicato alla cura dei figli e sottratto al tempo libero implica l'assegnazione di un "prezzo ombra" a quest'ultimo. Una possibile soluzione può essere quella di assumere il "salario di riserva" come prezzo-ombra del tempo libero, in analogia alla valutazione economica adottata per il tempo dedicato al lavoro familiare dai disoccupati (Di Pino e Mucciardi, 2003). Anche in questo caso, è opportuno stimare una funzione del salario orario potenziale, anche per ricavare da questa il livello individuale del salario di riserva. In generale, la valutazione economica del lavoro domestico e della cura dei figli implica il ricorso alla stima del salario orario individuale. Questa stima, com'è noto, comporta problemi metodologici a causa del fatto che il salario è osservabile soltanto sugli individui che lavorano. Per tale ragione, abbiamo necessità di adottare una procedura che tenga conto del rischio di distorsione delle stime dovuta alla presenza di selettività campionaria (Heckman, 1979; Jenkins and O' Leary, 1995). 3. La valutazione dell'influenza del costo indiretto dei figli sulla fecondità In questa parte della ricerca concentreremo l'attenzione sulle scelte di fecondità della coppia rispetto anche al differente ordine delle nascite. In particolare, siamo interessati al meccanismo di transizione della coppia verso la scelta di avere un terzo figlio; evento, questo, non molto frequente sia nel Centro-Nord che nel Sud d'italia (Barbagli e altri, 2003). A livello nazionale, soltanto negli ultimi dieci anni le coppie con tre figli e più sono diminuite dal 13% al 9% del totale delle coppie con figli. Una fra le possibili cause del fenomeno è che la necessità per la coppia di scegliere fra le due alternative di avere più figli o un maggior reddito atteso finisce con lo scoraggiare la maternità (Joshi, 1990). Pertanto, nella nostra analisi verrà considerato il costo opportunità potenziale attualizzato dei figli per la coppia, stimato utilizzando le procedure prima discusse, calcolato sul numero osservato dei figli messi al mondo più uno (per esempio, per le coppie con due figli, verrà considerato il costo opportunità potenziale attualizzato di tre figli). Il calcolo del costo opportunità terrà conto, ovviamente, dell'istruzione, dello status lavorativo e della area di residenza dei soggetti interessati, nonché delle eventuali interruzioni nella carriera lavorativa del soggetto. Saranno utilizzati i dati dell'indagine ISTAT Multiscopo FSS03, facendo riferimento in particolare alle informazioni, ivi contenute, sulla storia feconda delle donne. Ovviamente, nell'analizzare il comportamento della coppia, il calcolo del costo opportunità dei figli interesserà tanto la donna, quanto l'uomo. L'analisi empirica verterà sulla specificazione e stima di una relazione lineare fra costo opportunità e numero di figli messi al mondo. Secondo Joshi (1990) "il pattern dei costi indica che il reddito atteso effettivamente svolge un ruolo più importante nel decidere se e quando mettere al mondo il primo figlio, piuttosto che nella decisione di mettere al mondo altri figli". Tuttavia, per il caso italiano, dobbiamo tenere in considerazione alcune caratteristiche specifiche come l'aiuto della famiglia di origine offerto alle giovani coppie. Si deve, poi, tener conto di altre variabili nel nostro modello che spiega i comportamenti riproduttivi col costo opportunità, come la coorte di nascita che può essere considerata un'importante variabile di controllo. Per esempio, Kravdal (2001) ha osservato che, in Norvegia, nelle generazioni più giovani l'impatto del costo opportunità dei figli è meno evidente a causa delle maggiori possibilità di accesso ai servizi pubblici, come gli asili. Un fenomeno simile potrebbe riscontrarsi anche in Italia, soprattutto al Centro Nord. Ricordiamo che in Italia le differenze regionali sono importanti, come mostrano precedenti studi che hanno riscontrato diversità a livello regionale nei trend delle nascite per ordine di nascita (Barbagli ed altri, 2003). Saranno adottate opportune tecniche di correzione dei dati e delle stime dall'effetto di selezione che accompagna alcune classi di individui, in particolare il contingente, in genere limitato, di persone (coppie) che denotano sia un elevato costo opportunità dei figli, sia un numero di figli superiore a uno (Kravdal, 2001). Sarà applicato un metodo di stima per un modello di tre equazioni simultanee (un'equazione per ciascuno dei tre ordini di nascita considerati) che tenga conto anche dei possibili effetti dell'eterogeneità non osservabile, come quella prodotta, per esempio, dalle preferenze soggettive dei partner in termini di fecondità non dipendenti da fattori di ordine economico. Si terrà conto, inoltre, dell'influenza di altri fattori quali fecondità, istruzione e religiosità della famiglia di origine (Rizzi, 2005). Un aspetto importante da considerare per ottenere una valutazione realistica dei costi indiretti dei figli è quello relativo alla stima dell'impatto economico di tali costi in un ottica di lungo periodo ovvero considerando l'intera durata di vita degli individui. Ciò implica l'applicazione di modelli di sopravvivenza da utilizzare per la stima della relazione tra timing della fecondità e longevità (Barbi-Bongaarts- Vaupel, 2007). 4. Scelta del dataset e procedura di integrazione dei dati Quanto detto in precedenza richiama un aspetto importante: che genere di dati sono compatibili con l'analisi che si vuole condurre? Dobbiamo infatti considerare che i dati devono fornire informazioni dettagliate e non distorte su: i) la misurazione e l'allocazione del tempo fra gli individui; ii) il reddito da lavoro ed altre variabili correlate. Per i nostri obiettivi di ricerca, anche alla luce degli altri studi sul costo indiretto dei figli, la migliore rilevazione empirica possibile sulle famiglie e i loro componenti è quella condotta con rilevazioni "micro" sull'uso del tempo individuale. I dati devono fornire informazioni sul tempo impiegato da ciascun componente della famiglia in ogni tipo di attività lavorativa interna o esterna alla famiglia, nonché sul tempo libero (diversi aspetti relativi alla qualità delle rilevazioni empiriche sull'uso del tempo sono stati approfonditi da Juster e Stafford, 1991 e Hallberg e Klevmarken, 2003). In particolare, il rischio di incorrere in errori sistematici di rilevazione nelle indagini sull'uso del tempo può essere notevolmente ridotto con l'utilizzo del metodo di rilevazione del "diario delle attività giornaliere". Inoltre, l'utilizzo del metodo del diario offre la possibilità di distinguere, durante la giornata, le attività principali che sta svolgendo il soggetto rispetto a quelle secondarie condotte contestualmente (per esempio, ascoltare la musica contemporaneamente allo svolgimento di lavori domestici). In Italia, l'istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) fornisce i risultati di questo genere di indagine, spesso utilizzata per importanti analisi sulle differenze di genere. L'ultima indagine fa riferimento al biennio di rilevazione 2002-2003. Per quanto riguarda le informazioni retrospettive sulla cadenza delle nascite e sulle interruzioni nella carriera lavorativa si farà ricorso all'indagine ISTAT Multiscopo sulle famiglie e soggetti sociali al 2003 (FSS03). Se consideriamo la valutazione economica del tempo, le citate indagini ISTAT non forniscono informazioni sufficienti né sul reddito individuale né sulle risorse economiche della famiglia. Tuttavia, tali informazioni sono disponibili nell'indagine condotta dalla Banca d'italia ogni due anni (Indagine sui Bilanci delle Famiglie Italiane - SHIW). Per questa ragione abbiamo necessità di adottare una procedura di matching per ottenere un dataset integrato fra l'indagine ISTAT - Uso del tempo 2003 e le indagini SHIW della Banca d'italia nei periodi 2002-2004. L'idagine SHIW ha un buon numero di variabili di classificazione in comune con quelle dell'istat - Uso del tempo e anche con l'indagine ISTAT-Multiscopo. Queste variabili di classificazione possono essere utilizzate in una procedura di matching che adotta il metodo del "Propensity Score Matching" (Rosembaum, Rubin. 1983). In tal modo si può ottenere una stima della probabilità di inclusione di ciascuna osservazione del dataset SHIW nel dataset ISTAT- Uso del tempo (o Istat Multiscopo). Quindi sulla base della probabilità di inclusione stimata per ciascun individuo si può procedere all'abbinamento fra le osservazioni dei due dataset utilizzando uno fra i più noti algoritmi di matching (Nearest Neighbour, Caliper, Kernel). In questo caso, le variabili di classificazione comuni ai due dataset (età, sesso, area geografica, etc.) vengono assunte esogene rispetto alla probabilità di inclusione e rispetto alle variabili da importare (redditi e salari). 5. Implicazioni per le politiche sociali. Il costo indiretto dei figli può influenzare significativamente le scelte riproduttive della coppia, specialmente in alcune categorie sociali. Per questa ragione, gli interventi e le politiche volte a ridurre tali costi possono aiutare a conseguire l'obiettivo di riconciliare il lavoro con la famiglia. Allo stato attuale, le coppie italiane si trovano di fronte a un sistema che certamente non le favorisce: i servizi pubblici di childcaring sono meno efficienti rispetto alla maggioranza degli altri paesi europei e, allo stesso tempo, si sta via via riducendo l'aiuto che, tradizionalmente, proviene dalla famiglia di origine (Del Boca, 2004). La valutazione dell'impatto del MUR - BANDO 2007 - MODELLO B - 8 -