Meccanismi di trasporto dei nutrienti

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CH 2 O CH 2 O Meccanismi di trasporto dei nutrienti Le molecole di nutrienti devono oltrepassare la barriera cellulare costituita sia dalla parete batterica che dalla membrana cellulare che rimane il principale ostacolo al passaggio della maggior parte delle molecole. Molte delle proteine della doppia membrana fosfolipidica cellulare sono proteine di trasporto coinvolte nell acquisizione di nutrienti o nell esporto di prodotti finale del metabolismo. In generale, piccole molecole come mono e disaccaridi, amminoacidi e piccoli peptidi (finoa 810) amminoacidi sono trasportati senza modifiche all interno della cellula attraverso a trasportatori specifici. Gli acidi grassi possono invece diffondere liberamente nello strato fosfolipidico, mentre i trigliceridi, i grossi peptidi, le proteine o polisaccaridi non possono essere trasportati all interno delle cellula. In questo caso, queste molecole complesse potranno essere utilizzate solo se la cellula possiede enzimi idrolitici ancorati alla parete o rilasciati nel mezzo colturale. I mono e i disaccaridi, gli amminoacidi e i piccoli peptidi sono trasportati attraverso la membrana attraverso a meccanismi di trasporto attivo. Alcune caratteristiche di questa tipologia di trasportatori sono: possono essere specifici per una molecola o per un gruppo di molecole; trasportano le molecole anche contro un gradiente di concentrazione; il processo di trasporto richiede energia.

La stessa molecola può essere trasportata attraverso il sistema PEPPTS in una specie batterica e attraverso il sistema Permeasico in un altra specie. Analogamente, nella stessa specie batterica alcuni zuccheri vengono trasportati attraverso il sistema PEPPTS mentre altri mediante il sistema Permeasico. Il sistema PEPPTS per il trasporto del lattosio in Lactococcus lactis Lattosio EIIBC EIIAP HPr EIP Pyr EIIBCLac EIIA HPrP EI PEP Lattosio P Il legame fosfato ad alta energia del fosfoenolpiruvato è trasferito sequenzialmente da EI a Hpr, EIIA (tutti a livello citoplasmatico e non specifici per il lattosio), EIIB e EIIC (entrambe sulla membrana e specifici per il lattosio), e infine al lattosio. Il lattosio viene quindi trasportato nel citoplasma cellulare come lattosiofosfato.

Il sistema Permeasico per il trasporto del lattosio Il sistema permeasico per il trasporto del lattosio è un simporto. Il lattosio trasporta con se un H attraverso una permeasi specifica per il disaccaride. Una volta all interno della cellula, a causa di un cambiamento di conformazione della permeasi, lattosio e H vengono rilasciati nel citoplasma. CH 2 O CH 2 O H lattosio permeasi CH 2 O CH 2 O ADP P In microrganismi aerobi O 2 H ATP In microrganismi anaerobi fermentanti (batteri lattici) catena respiratoria e ATP sintasi H

H lattosio H H lattosio legame legame rovesciamento rovesciamento rilascio rilascio lattosio H lattosio lattosio H lattosio permeasi

La membrana batterica cellulare è attraversata da un vero e proprio circuito protonico. I protoni sono traslocati alla superficie cellulare esterna attraverso sistemi enzimatici (pompe protoniche) che utilizzano energia e ritornano alla cellula attraverso a trasportatori specifici (simporto) che possono anche generare energia (ATPsintasi). L accumulo di protoni sulla superficie esterna della membrana cellulare determina la formazione di un potenziale di membrana. Nello stesso modo, può formarsi anche un gradiente di ph (acido all esterno). La cellula può cosi essere paragonata a una pila che si carica attraverso la reazione 1 e che genera lavoro attraverso la reazione 2. La bassa permeabilità ai protoni del doppio strato fosfolipidico della membrana rende ancora più efficiente il sistema, poiché i protoni possono rientrare nella cellula (secondo gradiente) solo attraverso a sistemi che sfruttano il loro passaggio per generare ATP (ATP sintasi). H 1 energia 2 lavoro

I batteri utilizzano le fonti di carbonio attraverso sistemi rigorosamente controllati in maniera gerarchica per i quali essi hanno sviluppato meccanismi che governano e coordinano l assunzione e il metabolismo delle fonti di carbonio. Tutto ciò è stato possibile grazie allo sviluppo di sistemi CCR (Carbon Catabolite Repression) che intervengono a livello trascrizionale e non solo. I sistemi CCR sono estremamente sofisticati e consentono al batterio di sentire il livello del proprio stato nutrizionale permettendogli di regolare di conseguenza le sue attività cataboliche. Tra i sistemi CCR, il meccanismo di controllo globale trascrizionale e il meccanismo di controllo delle proteine denominato induzione per esculsione/espulsione sono sicuramente i più importanti. Entrambi i sistemi sono stati descritti sia nei batteri del gruppo enterico dei Gram negativi sia nel gruppo dei batteri Gram positivi a basso contenuto in GC che comprende anche i batteri lattici.

Meccanismi di regolazione da cataboliti del metabolismo delle fonti di carbonio nei batteri Gram positivi a basso contenuto in GC. La rappresentazione grafica di cui sopra, indica la cellula in due differenti condizioni metaboliche: i) in presenza di una fonte di carbonio in eccesso, cioè in presenza di un alto livello energetico cellulare (zona bianca) e ii) in assenza di un eccesso di fonte di carbonio (zona grigia). Gli attori principali rappresentati nella figura sono: HPr fosfotransferase del sistema PEPPTS; HPrK/P kinasi/ fosfatasi HPr dipendente; FBP intermedio glicolitico, fruttosio 1,6 bifosfato; PEP fosfoenolpiruvato, fornisce P al sistema PEPPTS; CcpA catabolite control protein, interagisce con HPrserP nel legame ai siti cre di geni che codificano per attivatori o repressori metabolici; CCR/CCA sistema Carbon Catabolite Repression/Activation; EI enzimi fosfotransferasici del sistema PEPPTS; GK glicerolokinasi; SacT proteina antiterminantore dell operone saccarosio; CheY/A proteine della chemotassi; FM motore flagellare; CW rotazione in senso orario (clockwise) (normalmente ruota in senso antiorario)