Pantalica e la sua storia
Collocazione geografica Pantalica è un sito naturalisticoarcheologico posto a 430 m sul livello del mare, che rientra geograficamente nell estesa Riserva naturale orientata Pantalica, Valle Torrente Cavagrande, compresa tra i comuni di Ferla e Sortino, nella provincia di Siracusa. Costituisce uno dei più importanti siti protostorici siciliani, utile per comprendere il passaggio dall Età del bronzo all Età del ferro in Sicilia.
Il sito Il sito archeologico si trova a 430 m sul livello del mare, su un altopiano circoscritto da due speroni rocciosi formatisi dallo scorrere a sud del fiume Anapo e a nord del suo affluente Calcinara, e congiunto al retrostante altopiano dalla stretta sella di Filiporto. Il nome del sito sembra derivare dall arabo Buntarigah, che significa grotte, per la presenza di molteplici grotte naturali e artificiali. Nel 2005 il sito è stato insignito dall UNESCO, insieme con la città di Siracusa, del titolo di Patrimonio dell umanità.
IL FIUME ANAPO Il fiume Anapo ha origine sul Monte Lauro (986 metri s.l.m.; il più alto degli Iblei) e insieme al fiume Ciane sfocia a Siracusa, nel Porto Grande. Compie un percorso di circa 59 km, attraversando i Monti Iblei entro cui ha appunto scavato l importante canyon noto come Valle dell Anapo. Il fiume ANAPO, notissimo presso gli antichi, è stato cantato da poeti e ricordato da storici di ogni periodo come Tucidide, Plutarco, Livio, Eliano, Ovidio che nelle Metamorfosi narra del mito di Anapo e Ciane. «Dai flutti emerse la ninfa sino alla vita, riconobbe la dea: "Non andrete lontano," disse "genero di Cerere non puoi essere, se lei non acconsente: chiederla tu dovevi, non rapirla. Se mi è lecito paragonare grande e piccolo, anch'io fui da Anapo amata, ma fui sua sposa dopo che ne fui pregata, non terrorizzata". (Ovidio, Metamorfosi, libro V)
CENNI STORICI Bacino globare su piede da Necropoli ovest di Pantalica (XIII- XI sec. A.C.) Museo P. Orsi Nella tarda età del Bronzo(XIII-VIII sec.a. C.) nella Sicilia orientale si trovano pochi centri urbani ma con numerosi abitanti. Ciò avviene perché la Sicilia orientale è interessata da alcuni eventi: arrivano in Sicilia e nelle Eolie nuove popolazioni dalla penisola italica, le fonti greche (Tucidide, Ellenico,Diodoro) indicano negli Ausoni, nei Morgeti e nei Siculi le popolazioni che, a ondate successive, vi si stabilirono, respingendo nella parte occidentale dell isola le popolazioni locali, i Sicani. Conseguenze: Decadono gli insediamenti della media età del bronzo (come Thapsos, dove nella media età del Bronzo (1400 a.c) si era sviluppata una civiltà proto-urbana con costruzioni, a pianta regolare, costeggiate da stradine di derivazione micenea. Nascono grandi centri urbani nell interno: tra questi il sito più importante è Pantalica (ma la stessa cultura era diffusa anche in altri centri della Sicilia: la montagna di Caltagirone, il monte Dessueri, Sabucina).
LA VITA E L ECONOMIA DI PANTALICA ANAKTORON PANTALICA Delle abitazioni di Pantalica conosciamo solo l Anaktoron, il palazzo del principe, dallo studio dei resti possiamo risalire alla struttura e alla funzione. Le poche notizie che abbiamo sull organizzazione sociale e sull economia di questi centri le dobbiamo al lavoro di scavo dell archeologo Paolo Orsi. La ricchezza di certi corredi rinvenuti, così come le diversità architettoniche di alcuni complessi di tombe, sembrano testimoniare distinzioni sociali nette tra un gruppo dominante e un gruppo subalterno.
RELAZIONI TRA POPOLI AUTOCTONI E COLONIZZATORI Non è chiaro quali relazioni siano intercorse tra gli italici e gli indigeni. Si pensa che non fossero conflittuali, perché le influenze di elementi ausoni (ad esempio le fibule ad arco di violino e ad arco semplice con noduli) nella cultura di Pantalica ci fanno pensare a rapporti non conflittuali tra i gruppi.. Fibula ad arco semplice da necropoli Nord di Pantalica (XIII-XI sec. A. C.) Museo P. Orsi
LE NECROPOLI NECROPOLISUD-EST PANTALICA Le necropoli di Pantalica sono composte da circa cinquemila tombe, scavate nella roccia e molte di esse a strapiombo sulla valle, quasi inaccessibili. I sepolcri sono a grotticella artificiale, costituiti da una camera sotterranea di varia forma, a volte collegata a più ambienti laterali dove i morti venivano deposti con il loro corredo fumerario. Sull apertura era incisa una cornice su cui si poteva poggiare la lastra di chiusura. Le tombe più antiche, composte da più celle aperte su un vestibolo, sono destinate al seppellimento di più morti, le tombe più recenti, a pianta rettangolare, contengono meno sepolture e corredi più ricchi.
ATTIVITÀ SVOLTA DALLA CLASSE III A DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE DI AUGUSTA DISCIPLINE COINVOLTE: STORIA, LATINO DOCENTE: PRIVITERA NICOLETTA