Per cominciare Gli Italiani? Un popolo di imprenditori. I fattori sinergici Quali i settori?



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Per cominciare Gli Italiani? Un popolo di imprenditori. I fattori sinergici Quali i settori? Le leggi che agevolano Normativa sull imprenditoria femminile Normativa sull imprenditoria giovanile Normativa per l autoimpiego Le forme giuridiche Ditta individuale Impresa familiare Le società Fare impresa I primi passi Gli amici dell aspirante imprenditore I lavoratori autonomi Businnes Plan Link Glossario Credits

PER COMINCIARE GLI ITALIANI? UN POPOLO DI IMPRENDITORI E ormai a partire dalla fine degli anni novanta che i media e le sempre più numerose ricerche di mercato relative a questo trend, parlano del notevole e progressivo sviluppo dell iniziativa privata in Italia. Infatti, con oltre quattro milioni di iscrizioni alle Camere di Commercio, il nostro si conferma come uno dei Paesi a più alta vocazione imprenditoriale. Giovani alla ricerca del primo impiego, donne, ma anche persone più mature occupanti il cosiddetto posto fisso decidono di cambiare vita e di rischiare mettendosi in gioco in prima persona sul mercato del lavoro, sfruttando capacità personali e competenze acquisite nel tempo. I FATTORI SINERGICI Comprendere il trend in atto significa fare riferimento a diversi fattori sociali, tecnologici ed economici che si sono combinati fra loro ed hanno prodotto forti sinergie. Grossa importanza hanno avuto, ad esempio, gli sviluppi della net economy e delle nuove tecnologie mobili, ma anche la rivalutazione delle attività artigiane, la diffusione del franchising e lo spill over (cioè la tendenza dei lavoratori di un azienda a licenziarsi e a mettersi in proprio fornendo servizi all impresa da cui provengono). A tutto ciò sono da aggiungere forme agevolate di accesso al credito (alcuni Istituti di Credito offrono conti correnti specificatamente dedicati alle imprese) e la proliferazione di società di venture capital che credono e investono nelle nuove aziende, acquisendone delle partecipazioni azionarie. Da ultima, ma non meno importante, va segnalata una legislazione favorevole alla creazione e all implementazione d impresa che offre agevolazioni finanziarie, fiscali e formative a coloro che scelgono di intraprendere questa strada. QUALI I SETTORI? Secondo i dati di Unioncamere il trend positivo é guidato dal terziario (commercio, turismo e servizi), seguito dalle costruzioni, dai trasporti e dall intermediazione finanziaria. Si è invece registrata una flessione relativamente alle aziende legate all agricoltura, alla pesca ed al settore manifatturiero. LE LEGGI CHE AGEVOLANO Al fine di promuovere lo sviluppo sociale ed economico del nostro Paese, la Comunità Europea, il Governo e gli Enti locali hanno legiferato in merito allo sviluppo imprenditoriale, istituendo una serie di normative che prevedono agevolazioni finanziarie, fiscali e formative per coloro che decidono di creare ex novo oppure sviluppare la propria impresa. NORMATIVA PER L IMPRENDITORIA FEMMINILE Un contributo molto importante per il raggiungimento delle pari opportunità tra uomo e donna nel campo del lavoro è stato dato dall introduzione della legge nazionale 215/92, che ha l obiettivo di incentivare la creazione e lo sviluppo dell imprenditorialità femminile. Nonostante si tratti dell unica norma a carattere

nazionale che disciplina tale materia, non si deve dimenticare che alle giovani donne si applicano anche le leggi nazionali e locali sull imprenditoria giovanile. Legge Nazionale Legge Commento Legge 215/92 Prevede incentivi per la creazione e lo sviluppo di imprese femminili, costituite con qualsiasi forma giuridica ad eccezione delle società in accomandita per azioni. La legge prevede contribuiti a fondo perduto, a tasso agevolato e crediti di imposta nei settori dell industria, del commercio, dell artigianato, dell agricoltura, del turismo e dei servizi NORMATIVA PER L IMPRENDITORIA GIOVANILE Poiché la legiferazione nazionale agevola principalmente le aree del Paese più svantaggiate/depresse, la normativa di riferimento per il nostro territorio è appunto quella a carattere locale, e cioè, quella prevista dalla Regione Lombardia e dalla stessa Provincia di Milano. Legislazione Locale Legge Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Lombardia Legge 36/88 della Regione Lombardia Legge 34/96 della Regione Lombardia Legge 35/96 della Regione Lombardia Commento Commercializzazione prodotti agricoli di qualità, servizi essenziali per l economia e la popolazione rurale, sostegno allo sviluppo dell agriturismo, investimenti strutturali di imprese agricole, premio per primo insediamento di giovani agricoltori. Potenziamento e qualificazione strutture e infrastrutture turistiche in Lombardia. Agevolazione per accesso al credito delle imprese artigiane. Sviluppo delle imprese innovative.

A carattere informativo, inseriamo comunque la Legislazione Nazionale: Legge Commento Legge 95/95 Legge 236/93 Legge 135/97 Legge 448/98 Legge 388/00 Ex legge 44/86, riguarda la produzione agricola, artigianale o industriale e la fornitura di servizi alle imprese. Riguarda la fornitura di servizi, come la fruizione di beni culturali,la tutela ambientale, il turismo, l innovazione tecnologica, l agricoltura e la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agroindustriali. Dedicata ai giovani (18-35 anni) che vogliono proseguire l attività di parenti nella conduzione di un azienda di produzione, trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli, oppure in un attività di agriturismo. Legge per le cooperative sociali di tipo B che producano beni industriali, artigianali o agricoli, oppure che forniscano servizi alle imprese. Non offre finanziamenti, ma un regime fiscale agevolato per le nuove imprese individuali create da giovani.

NORMATIVA PER L AUTOIMPIEGO Il DL 185/2000 è inteso a favorire l inserimento nel mondo del lavoro di soggetti maggiorenni privi di occupazione nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda, residenti in aree territoriali determinate, che vogliano creare imprese di piccola dimensione (lavoro autonomo, franchising e microimprese) nei settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del commercio. Decreto Legislativo 185/2000 Lavoro Autonomo (o Prestito d Onore) Si rivolge ai non occupati residenti nei territori di applicazione della normativa che vogliano operare in forma di ditta individuale. Le iniziative possono riguardare qualsiasi settore ad eccezione delle attività nei trasporti, nei prodotti agricoli e nei servizi socioassistenziali-formativi se perseguono scopi pubblici. Franchising Le attività di franchisee (affiliato) possono essere svolte sia da singoli (sottoforma di ditta individuale), sia da più persone (in forma societaria). Le iniziative ammesse sono le medesime di quelle previste per i lavoratori autonomi. Microimprese Sono ammesse ai finanziamenti solo le microimprese in forma di società in nome collettivo, società semplici e società in accomandita semplice. Sono agevolabili le attività di produzione di beni e la fornitura di servizi, ma non il commercio.

LE FORME GIURIDICHE La scelta della forma giuridica da adottare per creare un impresa è di fondamentale importanza per la riuscita dell intero progetto. Per una scelta corretta è necessario tenere in considerazione le esigenze dell imprenditore, il capitale che si vuole impegnare, il grado di responsabilità che ciascuna forma giuridica comporta, le diverse implicazioni fiscali ed infine la complessità degli adempimenti contabili ed organizzativi. Proviamo ad analizzare in modo sintetico vantaggi e svantaggi di ciascuna forma giuridica. DITTA INDIVIDUALE È ideale per chi non ha soci e soprattutto ha l esigenza e la volontà di lavorare in piena autonomia. Solitamente viene scelta per imprese di dimensioni limitate, con volume di affari contenuti, come ad esempio le attività artigianali. Vantaggi Per l avvio dell attività è sufficiente iscriversi alla Camera di Commercio e una partita IVA, senza dover ricorrere ad un notaio. Gli oneri fiscali, amministrativi e contabili sono ridotti al minimo. Non è necessario tenere libri sociali e la costituzione o lo scioglimento dell impresa non sono tassati. Per liquidare l attività bisogna chiudere la partita IVA e comunicare la cessazione alla Camera di Commercio ed eventualmente, se si è iscritti, all INPS e INAIL. È obbligatorio tenere i libri previsti dalla normativa fiscale e cioè libri IVA e libri contabili. Svantaggi Il problema si pone nella denuncia dei redditi, in quanto i redditi dell impresa (dopo aver scontato l Irap) si sommano a quelli personali e quindi tassati a loro volta con le aliquote progressive previste dall Irap. In questo modo più è alto il guadagno più lieviteranno le imposte. Inoltre il rischio dell impresa coinvolge tutto il patrimonio personale dell imprenditore. IMPRESA FAMILIARE È una particolare forma dell impresa individuale dove oltre al titolare partecipano anche il coniuge o i parenti (fino al terzo grado). Particolarmente indicata per volumi di affari ridotti, quindi attività artigianali e commerciali. Vantaggi Oltre a quelli già indicati per l impresa individuale c è un vantaggio di natura fiscale, legato al fatto che il reddito viene distribuito anche sui familiari a patto che quest ultimi non percepiscano più del 49% dell intero reddito conseguito dall impresa.

LE SOCIETÀ Un altra grande possibilità per fare impresa è data dalla costituzione di una società. Esistono svariate tipologie di società, che possiamo suddividere in 4 grandi aree: Società di persone Società semplice (Ss), Società in nome collettivo (Snc), Società in accomandita semplice (Sas) Società di capitali Società a responsabilità limitata (Srl), Società a responsabilità limitata unipersonale, Società per azioni (Spa), Società in accomandita per azioni (Sapa) Società cooperative Piccole società cooperative Per tutte queste forme la costituzione della società deve avvenire per atto pubblico in presenza di un notaio. Ogni società deve possedere uno statuto, deve essere iscritta al Registro delle Imprese nella Camera di Commercio di riferimento dove ha sede legale la società stessa. LE SOCIETÀ DI PERSONE o MICROIMPRESE Il nodo cruciale per la nascita di una microimpresa sta nell ubicazione di quest ultima, infatti, la sede legale, amministrativa e operativa dell impresa deve essere situata nel medesimo posto. Non possono avviare una micro impresa le società operanti o che vorrebbero inserirsi nella produzione di beni in agricoltura, commercio, servizi socio-assistenziali e formazione. Queste società hanno caratteristiche simili alle ditte individuali, in quanto dal punto di vista contabile viene pagata prima l Irap pari al 4,25% sul reddito dell impresa, dopodiché viene ripartito l utile tra i soci (in base alle diverse quote di partecipazione), ed infine si somma ciascun utile al reddito personale dei soci determinando così la propria quota Irpef. Questa formula è particolarmente consigliata per imprese di piccole dimensioni con un numero ridotto di soci e di capitali, ad esempio per attività agricole, commerciali o di servizi. Vantaggi I costi di costituzione e della gestione ordinaria sono sufficientemente contenuti e i giovani possono trarre beneficio in quanto possono avvalersi di finanziamenti e contributi regionali. Inoltre le procedure fiscali, contabili e tributarie sono agevolate. Svantaggi Il rischio maggiore deriva dal fatto che tutti i soci (ad eccezione degli accomandanti delle Sas) hanno responsabilità illimitata quindi in caso di fallimento i creditori possono avvalersi anche sul patrimonio privato dei membri della società; non solo, se un socio non copre i debiti, saranno gli altri a doverne rispondere. È fondamentale la scelta di soci onesti, leali e professionali.

Esistono tre tipologie differenti di società di persone: Società semplice (ss) Tutti i soci solitamente hanno potere di rappresentanza e di amministrazione. È una forma giuridica spesso utilizzata per attività agricole o per gestire patrimoni immobiliari. Società in nome collettivo (snc) Per queste società non esiste un limite minimo di capitale sociale e tutti i soci hanno responsabilità illimitata. La gestione organizzativa e fiscale dell azienda è sufficientemente agile. Società in accomandita semplice (sas) Al contrario delle Snc, la responsabilità è mista. La caratteristica fondamentale è che i soci si dividono tra accomandanti e accomandatari. I primi hanno il compito di rispondere ai debiti sociali in relazione alla quota conferita e non hanno alcun potere amministrativo o di rappresentanza. I secondi invece gestiscono a tutti gli effetti l attività e sono responsabili con tutto il patrimonio personale. La scelta di questa forma giuridica è consigliata agli imprenditori che vogliono coinvolgere soci per apportare capitale nell azienda in modo da affiancare i soci che invece partecipano soprattutto con la propria competenza professionale. LE SOCIETÀ DI CAPITALE Per imprese di elevata consistenza è la scelta più adatta: i rischi sono alti in quanto gli investimenti sono elevati, ma se l attività prende piede i profitti lievitano. È previsto un amministratore o un consiglio di amministrazione e per le aziende Spa ed Srl con capitale sociale superiore a 20.000 euro è necessario eleggere un collegio sindacale con funzione di controllo del rispetto da parte della società delle norme legali e fiscali. Le tasse da pagare sono direttamente proporzionali al reddito conseguito dalla società quindi non progressive e corrispondono al 41,25% dell imponibile (4,25% per l Irap e 37% per l Irpeg). Si suddividono gli utili e questi vengono aggiunti al reddito imponibile per calcolare l Irpef dei singoli soci i quali però godono di un credito di imposta per quanto già pagato dalla società. Vantaggi La responsabilità dei soci dipende dalle quote di capitale che hanno investito e soprattutto non è personale, perciò i creditori non possono avvalersi sul loro patrimonio privato (ad eccezione dei casi in cui viene violata la legge da parte di uno o più soci). Ci sono enormi vantaggi a livello fiscale in quanto gli utili dell azienda sono liberamente gestibili, possono essere accumulati e distribuiti ai soci nei momenti fiscalmente più convenienti. La gestione aziendale può essere conferita anche a chi non è socio. Il ruolo dei soci passa in secondo piano rispetto ai capitali che loro stessi hanno investito.

Svantaggi Elevate spese di costituzione e di gestione in quanto gli aspetti burocratici e fiscali sono complessi. Il reddito fiscale è soggetto ad aliquota del 36%, quindi si avrà una maggiore tassazione nel caso in cui l'aliquota del socio è minore del 36%. In caso in cui non vengano rispettate le norme contabili e fiscali i soci sono esposti in termini di responsabilità sia dal punto di vista civilistico che penale. Fondamentale quindi affidare la conduzione dell impresa a persone fidate ed esperte. Società a responsabilità limitata (srl) Forma giuridica utilizzata per imprese di carattere non artigianale. Il capitale non può essere inferiore a 10.000 euro, è composto da quote le quali possono essere liberamente trasferite. Nelle votazioni in assemblea dei soci, il valore del voto è direttamente proporzionale alla quota che il socio possiede. Queste società non possono in ogni caso emettere obbligazioni. Società a responsabilità limitata unipersonale Si tratta di un impresa con un unico socio, una specie di ditta individuale con le caratteristiche di una Srl. Poco utilizzata, perlomeno in Italia. Società per azioni (spa) Il capitale sociale è costituito da azioni e non può essere inferiore a 100.000 euro. Sono liberamente trasferibili come avviene per le quote delle Srl. I soci si suddividono gli utili in base alle azioni che possiedono. Società in accomandita per azioni Una via di mezzo tra le Sas e le Spa, in Italia poco utilizzata. IL FRANCHISING Una possibilità in più per costituire una società è rappresentata dal franchising. Che cos è? E una licenza che ti permette di operare e vendere qualcosa per conto di un altra azienda. Si tratta dunque di un affiliazione a un marchio (il cosiddetto franchisor) magari molto conosciuto. Sicuramente un vantaggio non trascurabile questo! Se decidi di fare impresa tramite il franchising infatti potrai non solo avvalerti dei mezzi pubblicitari, delle consulenze marketing e di formazione del personale, del know how dell azienda franchisor ma anche di rientri economici sicuri e programmati nel tempo. Devi comunque tenere conto che i margini di guadagno non sono elevatissimi, così come la mancanza di completa autonomia nella gestione del marchio, che è di esclusiva competenza della casa madre. Ora vediamo quali sono i requisiti per potersi avvalere delle agevolazioni previste per le attività in franchising: essere disoccupati nei sei mesi precedenti la presentazione della domanda essere residenti nelle aree svantaggiate indicate dall articolo 14 del decreto legislativo n.185/2000, alla data 1 gennaio 2000 essere maggiorenne alla data di presentazione della domanda

Sappi inoltre che il franchising ti offre la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di società descritte in precedenza: Società in nome collettivo (s.n.c.) Società semplici (s.s.) Società in accomandita semplice (s.a.s.) Società in accomandita per azioni (s.a.p.a.) Società per azioni (s.p.a.) Società a responsabilità limitata (s.r.l.) I settori in cui meglio si addice il franchising sono quelli riguardanti la produzione e la commercializzazione dei beni e la fornitura dei servizi. LE SOCIETÀ COOPERATIVE Esistono diversi tipi di cooperative: agricole: operano per la produzione, lavorazione e/o conservazione di beni agricoli; di consumo: acquistano merci all ingrosso e le rivendono a prezzi più vantaggiosi sia ai soci che a terzi; edilizie: costruiscono o acquistano immobili da vendere o affittare ai propri soci; di produzione e lavoro: producono beni e servizi di vario genere. Sono per certi aspetti simili alle società di capitali ma hanno una struttura concepita per uno scopo mutualistico. I soci devono essere almeno 9 e ciascuno non può avere una quota societaria superiore a 10.000 euro, 15.000 solo in alcuni casi previsti dalla legge. Il capitale sociale dipende dal numero di soci, perciò varia in relazione all entrata o uscita di questi. È vietato distribuire utili maggiori al 5% del capitale versato (ovviamente calcolati dopo aver rispettato i requisiti mutualistici). Un altra particolarità è che i soci hanno il medesimo potere di voto indipendentemente dalla quota investita. Vantaggi Esistono enormi vantaggi di natura fiscale: quando le retribuzioni dei soci sono almeno il 60% delle altre spese, la cooperativa è esente dalle tasse Irap e Irpeg. I redditi che i soci percepiscono sono considerati come redditi da lavoro dipendente. L attività della cooperativa è finalizzata a trarre vantaggi per i propri soci, dando loro la possibilità di ottenere beni e servizi a costi vantaggiosi rispetto a quelli proposti dal mercato. La responsabilità dei soci può essere limitata o illimitata a seconda della tipologia scelta. Le cooperative possono godere di contributi regionali a condizioni favorevoli, contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Svantaggi Necessita di un numero consistente di soci, minimo 9 e se si vuole partecipare a gare d appalto ne occorrono 25. Esiste un vincolo prestabilito sugli utili, una piccola percentuale (5%) del capitale sociale. La cooperativa non è gestita saldamente da un individuo o da un gruppo ristretto e quindi è più soggetta a spaccature e incomprensioni. Il guadagno dei soci è costituito praticamente solo dalla retribuzione per il lavoro svolto. PICCOLA IMPRESA COOPERATIVA A introdurre questa nuova forma giuridica in Italia è stata la Legge Bersani (legge 266 del 1997). Queste cooperative sono più facilmente gestibili, il numero di soci va da minimo 3 a massimo 8, evitando così il rischio di cooperative formate da soci solo di nome e non di fatto. Sono particolarmente indicate per le forma artigianali dove i soci vogliono mantenere un buon livello di autonomia. Il vincolo è che i soci siano esclusivamente persone fisiche, non sono ammessi soci in forma di persone giuridiche. Esiste una distinzione tra socio lavoratore e socio sovventore: quest ultimo, pur non svolgendo una mansione all interno della cooperativa, può ricevere un utile in funzione della quota sociale versata. Ogni socio apporta una quota massima di 80 milioni di lire (oppure 120 per cooperative che si occupano di manipolazione, trasformazione, conservazione e commercializzazione di prodotti agricoli) nel capitale sociale o meglio definito di rischio. Una quota o azione invece può semplicemente valere 50.000 lire. Se dovesse cessare l attività, il capitale di rischio versato inizialmente viene rimborsato ma il patrimonio della cooperativa viene destinato ad enti mutualistici. Dal fatturato si accinge per gli stipendi, si sottraggono le spese, dopodiché il 20% degli utili rimasti si versa nella riserva legale della cooperativa, patrimonio non tassabile e indivisibile. Un altro 3% degli utili va ad incrementare il fondo mutualistico dell associazione di cooperative a cui si appartiene. A questo punto l utile restante è suddiviso tra tutti i soci. Vantaggi È come se fosse una piccola società semplificata, quindi gode di un regime fiscale più favorevole. Se i vincoli mutualistici descritti in precedenza sono rispettati, non occorre pagare l Irpeg. Non necessita di un consiglio d amministrazione ma solo di un presidente (a cui può essere affidata la rappresentanza legale), un vicepresidente, e un assemblea dei soci che in pratica gestisce la cooperativa. Dal punto di vista dei contributi, i soci sono come dei dipendenti e il loro stipendio può essere aumentato del 20% in più rispetto alle retribuzioni correnti. Svantaggi Quando la cooperativa si occupa di produzione industriale o artigianale occorrono capitali elevati per l acquisto delle attrezzature necessarie e per il personale adeguato. Diventa fondamentale quindi recuperare finanziamenti pubblici, cosa non sempre facile da realizzare. Per questo motivo è utile rivolgersi ai servizi competenti che hanno lo scopo di elargire informazioni sulle opportunità esistenti e soprattutto sulle modalità e i criteri per ottenerle. Un buon punto di riferimento sul territorio sono le Camere di Commercio.

FARE IMPRESA Ma cosa significa esattamente? Fare impresa significa crearsi un lavoro, ovvero una fonte di reddito, non dipendente. Fare impresa significa avere idee, credere in un progetto. Vuol dire anche mettersi in gioco, un gioco in cui le regole sono dettate dalle forze di mercato. Ti troverai a rispondere e operare secondo i dettami del mercato, delle scadenze e degli impegni. Ma sarai anche libero di esprimere le tue competenze in completa autonomia, autogestendoti il lavoro, cambiandolo e innovandolo anche secondo le esigenze della clientela. Eserciterai un ruolo nella società, tanto che la stessa legge distingue coloro che decidono di mettere su un impresa in due grandi categorie. Nella prima categoria rientrano i lavoratori autonomi, che possono svolgere il proprio lavoro sostanzialmente in tre modi: 1. esercitando un arte o una professione abitualmente (ad esempio attore o avvocato) 2. collaborando ad esempio con un giornale (in questo caso si tratta di una collaborazione coordinata e continuativa) 3. svolgendo un lavoro autonomo e occasionale pur avendo un altra fonte di reddito Nella seconda categoria rientra la figura dell imprenditore autonomo che svolge un attività economica finalizzata alla produzione e allo scambio di beni, anche l imprenditore può essere di tre tipi: 1. imprenditore commerciale, che produce beni e servizi (ad esempio commerciante, grossista, assicuratore, banchiere ) 2. imprenditore agricolo, che alleva coltiva o svolge attività connesse a questa. 3. piccolo imprenditore, ovvero un mix delle due figure precedenti (può essere un coltivatore o un artigiano). I PRIMI PASSI Per avviare una qualsiasi attività economica è necessario eseguire alcune operazioni fondamentali. Prima fra tutte: Attribuzione di un numero identificativo alle imprese individuali (partita IVA) e alle società di persone. Chi rilascia questo numero identificativo? Il numero è attribuito dal Ministero delle Finanze tramite l intermediazione del Registro delle imprese delle Camere di Commercio. Come si ottiene la partita iva cose da fare Presentare domanda d iscrizione al Registro delle Imprese, utilizzando gli appositi modelli, compilando l apposito modulo per la richiesta dell attribuzione della partita IVA.

Una volta ottenuta recarsi all Ufficio IVA presso l Ufficio Unico delle Entrate Aprire una posizione obbligatoria ai fini contributivi, assistenziali e previdenziali presso l INPS Aprire eventuale posizione assicurativa obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro presso l INAIL GLI AMICI DELL ASPIRANTE IMPRENDITORE Sei hai deciso di mettere su un attività ricordati che esistono enti, organizzazioni private e pubbliche che offrono sostegno, consulenza, servizi che possono esserti di grande aiuto. Le Camere di Commercio rappresentano il principale interlocutore per le imprese. Il loro ruolo è istituzionale, dal momento che sono enti autonomi di diritto pubblico. Esiste una rete di 102 Camere di Commercio articolate su base provinciale, 19 Unioni Regionali e 18 Centri Estero, una Unioncamere nazionale e numeroso agenzie specializzate nazionali. Qual e la loro mission? I più importanti campi di intervento sono l internazionalizzazione, la formazione, l innovazione tecnologica, la certificazione di qualità, l arbitrato e lo sviluppo di servizi avanzati alle imprese (in particolare alle piccole e medie). Per la realizzazione di queste attività, dalla promozione al supporto, le Camere di Commercio possono gestire direttamente strutture e infrastrutture, sia a livello locale sia nazionale, o partecipare a enti, associazioni, consorzi o società allo scopo di fornire servizi dalle modalità snelle. L attività più visibile, quindi più nota delle Camera di Commercio è costituita dal Registro delle Imprese, una vera e propria anagrafe delle imprese che rappresenta uno strumento di riconoscimento e di trasparenza. Gli organi governativi delle Camere di Commercio rappresentano tutte le imprese della provincia. Formaper E l azienda della Camera di Commercio specializzata nella formazione, progettazione e orientamento all imprenditorialità. Enti locali e Comunità Europea Ovvero, quando pubblico e privato si incontrano. Negli ultimi anni si sono moltiplicate iniziative volte al sostegno e allo sviluppo dell economia di aree o di settori specifici. Se hai un idea o un progetto imprenditoriale prima di buttarti a capofitto informati presso gli uffici competenti della Regione e della tua Provincia, ogni anno sono messi a disposizione risorse a fondo perduto per avviare o sviluppare impresa. Altre risorse giungono dalla Comunità Europea attraverso fondi che sono definiti strutturali Questi fondi operano in modo differenziato a seconda delle aree geografiche oggetto degli interventi. Gli obiettivi sono sostanzialmente quelli di garantire uno sviluppo e un adeguamento strutturale alle regioni maggiormente in ritardo di sviluppo, contribuire a una

riconversione socioeconomica delle aree in declino industriale, urbano e rurale ed infine promuovere politiche a sostegno e sviluppo dell istruzione, formazione e occupazione. Il ruolo della comunità europea è quello di apportare fondi agli enti locali per contribuire a una coesione economica e sociale nell intento di ridurre il divario tra le diverse regioni appoggiando lo sviluppo di quelle zone più svantaggiate. I fondi definititi strutturali sono: Fondo Europeo di Sviluppo regionale (FESR): finanzia nelle regioni svantaggiate investimenti produttivi, infrastrutture e sviluppo delle Piccole e Medie Imprese. Fondo sociale Europeo (FSE): incentivo per la formazione professionale e un sostegno all occupazione. È uno strumento creato per combattere la disoccupazione sviluppando le risorse umane nel mercato del lavoro, garantendo una parità tra uomini e donne e una coesione economica e sociale Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEAOG): sostiene le azioni per lo sviluppo rurale e tutto ciò che favorisce l adeguamento delle strutture agrarie. Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca (SFOP): sostiene le misure di ampliamento e miglioramento delle strutture del settore. Fondo di Coesione: l obiettivo è favorire la coesione europea dei paesi meno prosperi che appartengono all unione. Questi finanziamenti sono elargiti allo scopo di raggiungere gli obiettivi che il trattato di Roma si era prefissato e cioè una crescita armoniosa, equilibrata e duratura nel tempo delle attività economiche e sociali, contribuendo così alla eliminazione delle ineguaglianze. Le informazioni su queste azioni sono indicate in dettaglio nei Piani Operativi Regionali (POR) di durata quinquennale (2001-2006) che sono differenziate da regione a regione. Esistono poi i Programmi di Iniziativa Comunitaria (PIC), complementari ai fondi strutturali, stabiliti dalla Commissione Europea che intervengono su problemi specifici di aree dove emergono particolare esigenze nel campo dello sviluppo sociale e regionale.

BUSINESS PLAN Cos e? E un documento sintetico che indica le azioni da intraprendere per la costituzione dell impresa e per il suo avvio nel primo triennio. Un vero e proprio studio di fattibilità il cui obiettivo principale è quello di convincere chi legge che l attività imprenditoriale proposto non solo è realizzabile ma anche produttiva per la remunerazione degli investimenti dei soci e dei finanziatori esterni. A chi e destinato? All aspirante imprenditore, come uno strumento che consente di capire le reali possibilità di successo del proprio progetto. A investitori e finanziatori esterni, i quali avranno potere decisionale sul finanziamento per la realizzazione dell idea imprenditoriale. Nota bene Il business plan deve convincere il potenziale investitore o finanziatore che avete individuato una buona opportunità di investimento. Deve avere un taglio professionale ed essere scritto in un linguaggio chiaro, dato che i vostri interlocutori potrebbero non avere una conoscenza specifica del settore in cui la vostra impresa intende operare. Cosa deve contenere Presentazione del gruppo imprenditoriale Analisi del settore dell attività in cui si intende operare Descrizione della tipologia imprenditoriale che si intende realizzare Dati economico finanziari Come deve essere redatto In modo sintetico ma esaustivo In un linguaggio chiaro Come deve essere Credibile, quindi basato su previsioni realistiche e verificabili Realista Completo Ulteriori approfondimenti La redazione ha selezionato per te i migliori siti bussola specializzati nella creazione e consulenza per le realizzazione del Business Plan: www.businness-plan.it www.progettoimpresa.it www.giallo.it

I LAVORATORI AUTONOMI LIBERI PROFESSIONISTI CONSULENTI NON ISCRITTI AD ALBI O ORDINI Sono liberi professionisti che svolgono una professione non compresa in albi, elenchi o ordini, o che volontariamente decidono di non iscriversi all ordine di riferimento, e che hanno una partita IVA. La non classificazione come impresa è dovuta al fatto che queste figure svolgono lavoro a carattere intellettuale. E importante sapere che il libero professionista è tenuto al versamento del contributo previdenziale INPS, calcolato sul reddito imponibile annuale, a essere in possesso di registri contabili dettagliati, a effettuare versamenti IVA e a emettere fattura ad ogni prestazione svolta. PROFESSIONISTI ISCRITTI AD ALBI Si tratta di lavoratori autonomi iscritti agli albi, ordini o elenchi professionali delle rispettive categorie di appartenenza. Per l iscrizione agli albi bisogna conseguire l abilitazione per poter esercitare l attività. I liberi professionisti possono scegliere di svolgere la loro professione sotto forma di collaborazioni coordinate e continuative o aprire una partita IVA, a seconda del tipo di lavoro, della quantità di clienti e della convenienza economica. Il versamento dei contributi previdenziali viene effettuato presso la cassa previdenziale della categoria di appartenenza. CONTRATTI DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA Svolgere un lavoro in proprio non significa necessariamente creare impresa. Questo tipo di contratto offre diversi vantaggi, innanzitutto meno responsabilità ma anche più flessibilità (ad esempio alternare periodi di lavoro con altri di formazione o di svago). Ma chi sono questi collaboratori? Sono coloro che svolgono delle consulenze (ad esempio correttore di bozze, traduttori) o collaborano da esterni nelle imprese per periodi determinati senza essere per questo dipendenti. STUDI ASSOCIATI Sono costituiti da professionisti iscritti ad un albo che esercitano in forma associata un lavoro autonomo. Il reddito prodotto non si può classificare come reddito di impresa, dato che l organizzazione è uno strumento per l esercizio dell attività intellettuale. Infatti tutti gli associati devono essere professionisti iscritti al loro ordine di categoria. Il rapporto tra colui che esercita la propria professione e il cliente resta comunque individuale, e proventi sono ripartiti in base al lavoro effettivamente svolto dal singolo. Il reddito è dunque determinato secondo le regole del lavoro autonomo e viene attribuito ai singoli associati. I costi di gestione sono ripartiti fra tutti gli associati. Il trattamento fiscale: è necessario che lo studio associato apra la partita IVA presso l Ufficio competente per territorio. Ai fini contributivi gli associati devono iscriversi alla Cassa di Previdenza del proprio ordine professionale.

IL LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE E una tipologia di contratto offerta di frequenta ai giovani appena usciti dal mondo della scuola. Perché? E il contratto più economico per il datore di lavoro in quanto il costo delle spese è rappresentato solo da ciò che dà al lavoratore (ad esempio volantini, materiale pubblicitario, disegni, traduzioni). Non c è versamento di contributi previdenziali, né a carico del committente né a carico del lavoratore, che non ha obblighi di nessun tipo. Sappi che la legge non precisa un limite di reddito o di durata della prestazione oltre la quale il reddito di lavoro autonomo smetta di essere occasionale e diventi abituale, con l applicazione dell IVA dunque. Ma è meglio non rischiare: oltre il migliaio di euro è pericoloso spingersi! LINK Enti ed istituzioni Governo Italiano www.governo.it Sito ufficiale del Governo Italiano, in cui é presente la normativa specifica. Ministero del Lavoro www.minwelfare.it Ministero delle Attività Produttive www.minindustria.it Ministero dell Economia e delle Finanze www.tesoro.it Comunità Europea Sito istituzionale dell Unione Europea. www.europa.eu.int Unioncamere Sito delle Camere di Commercio www.unioncamere.it Italiane riunite Fondo Sociale Europeo Sito del Fondo Sociale Europeo in Italia www.europalavoro.it Regione Lombardia www.regione.lombardia.it Creazione e sviluppo d impresa Assofranchising Associazione che riunisce le più www.assofranchising.it importanti società di franchising presenti in Italia. Impresando.it Portale per chi vuole fare impresa. www.impresando.it Opportunitalia Sito dell agenzia Sviluppo Italia Spa. www.opportunitalia.it Promos www.promos-milano.com/ Formaper www.formaper.com Contiene anche la normativa. Azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali. Azienda speciale della CCIAA milanese che si occupa di contribuire allo sviluppo dell imprenditorialità attraverso

BIC-Business and Innovation Centre www.bic-italia.net Osservatorio Donna www.osservatoriodonna.igol.it Comitato Nazionale di Parità e pari opportunità nel Lavoro www.minlavoro.it/ministero/compar.htm Portale per donne e non solo www.bizywoman.it E-venture.it www.e-venture.it Leonardo Web www.leonardoweb.it orientamento, informazione, formazione, ricerca ed assistenza. Sito degli incubatori di impresa italiani che offrono servizi di consulenza alle imprese. Donne Osservatorio per l imprenditoria femminile costituito dal Ministero per le Pari Opportunità Ha come obiettivi quelli di favorire l occupazione femminile e di realizzare un uguaglianza sostanziale tra uomo e donna nel lavoro Finanziamenti/Venture Capital Un portale ricco di informazioni preziose per donne alla ricerca di lavoro, professione o aspiranti imprenditrici. Società di venture capital operanti soprattutto nel campo della multimedialità e di Internet Dedicato al venture capital nel settore della new economy GLOSSARIO Aliquota E' la percentuale del nostro imponibile che dobbiamo pagare. Varia a seconda della tassa; in alcuni casi è fissa (cioè la percentuale da pagare non varia qualunque sia l'imponibile), in altri aumenta con l'aumentare dell imponibile. Azioni Parti in cui è diviso il capitale delle imprese con forma giuridica. Possedere delle azioni vuol dire partecipare con i propri soldi all'attività dell'impresa sia per la parte amministrativa che per la spartizione degli utili. Due elementi determinano il "peso" di un socio all'interno dell'impresa: Il numero di azioni possedute (poiché più soldi si impegnano, più ci si espone ai rischi dell'attività imprenditoriale). Molti diritti garantiti dalle azioni sono proporzionali al numero che si possiede, e alcuni sono esclusivamente riservati ai soci che ne hanno di più. Il tipo di azioni possedute. Esiste infatti una gerarchia tra le azioni che le distingue in "ordinarie" e "speciali". La distinzione sta nella diversa combinazione di diritti e privilegi che esse danno al possessore. Alcune azioni, ad esempio, fanno guadagnare di più, ma non permettono di votare nelle assemblee dei soci. Capitale sociale E' la somma totale che i soci hanno versato per costituire una società.

Imponibile La cifra di riferimento in base alla quale è calcolata l'imposta sul reddito o il valore del bene da tassare. Ad esempio L'ICI si calcola sul valore catastale di un immobile, l'irpef sul totale dei redditi, ecc Inail Istituto Nazionale per gli Infortuni sul Lavoro che presta assicurazione per gli infortuni e le malattie professionali ai lavoratori che, per legge, sono obbligatoriamente assicurati dal datore di lavoro. Inps Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dove confluiscono i contributi sociali obbligatori versati dalle imprese e quelli trattenuti in busta paga ai dipendenti; eroga la pensione di vecchiaia, gestisce gli assegni familiari e la cassa integrazione guadagni. Irap Imposta regionale sulle attività produttive. Irpef Imposta sui redditi delle persone fisiche che grava su tutte le persone residenti in Italia; è calcolata in base al reddito complessivo netto avuto durante l'anno. Irpeg Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche. Si tratta di un'imposta proporzionale. Attualmente l'aliquota unitaria è del 37%. Libri sociali Libri obbligatori per la costituzione di una società contenenti aspetti giuridici ed economici. Obbligazioni Sono una forma di investimento sicuro in quanto, a differenza delle azioni, chi le concede è tenuto al pagamento dell'interesse promesso anche se le sue attività sono in perdita. La somma totale dei prestiti che una società chiede sotto forma di obbligazioni non può superare il totale dei soldi che ha in cassa, a meno che non vengano fornite ulteriori garanzie. Persone fisiche Termine legale per definire ciascun essere vivente. Persone giuridiche Organizzazione collettiva dotata di autonomia patrimoniale perfetta. Redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente Redditi che non risultano da un vero e proprio lavoro dipendente (es. borse di studio, indennità per pubbliche funzioni ) ma vanno dichiarati ugualmente nel quadro RC del Modello UNICO insieme a quelli da lavoro dipendente.

Responsabilità illimitata L imprenditore risponde ai debiti della società con il proprio patrimonio personale. Responsabilità limitata I soci, per i debiti della società, rispondono solo per la loro quota conferita nel capitale sociale. CREDITS Testi a cura della Redazione Web del Settore Politiche del Lavoro Provincia di Milano: Elisa Calatti Giovanna L. Furio Matteo Fumagalli Bruna Nava