Ex-Chiesa di Santa Caterina Foligno - Pg 2007 - in corso Prima pianta della città di Foligno redatta da Luca Ugolini, 1658. Introduzione La ex Chiesa di Santa Caterina è situata proprio nel centro della città di Foligno, in prossimità della Villa Comunale dei Canapé, inglobata nel primo nucleo storico del sito. Precedentemente parte di un antico monastero delle Clarisse fondato nel XIII sec., durante i secoli la chiesa ha subito diverse e radicali manomissioni e modifiche che hanno interessato, in maniera diversa, anche la pregiata facciata gotica e gli affreschi contenuti all interno, riconosciuti quali beni artistici dall autorità pubblica, durante i sopralluoghi del 1869. Il continuo cambiamento di destinazione d uso e le demolizioni delle parti adiacenti, hanno più volte minato la conservazione dell organismo architettonico e non hanno risparmiato neanche la facciata gotica, con la chiusura del rosone. All esecuzione di opere di risanamento più urgenti ha fatto seguito un lungo periodo di abbandono; il conseguente degrado e i danni causati dal sisma del 1997 hanno convinto l amministrazione comunale allo stanziamento dei fondi necessari per il restauro del bene architettonico, finalizzando il recupero alla realizzazione di una sala polivalente. Facciata della Chiesa prima dei lavori di restauro. Inizi XX sec. Foto Alinari. Il complesso del Monastero in una mappa catastale del 1819. Sul lato ovest della Chiesa è presente un volume di cui si conserva ancora traccia nel prospetto. Rilievo geometrico della facciata della ex-chiesa di S.ta Caterina a seguito della demolizione dell attiguo monastero, 1939. La storia La chiesa di Santa Caterina fu annessa al monastero delle Clarisse nel XIII sec. quale luogo di culto, e fu costruita con i caratteri tipici degli ordini mendicanti: navata unica coperta a tetto definente un volume semplice e ampio, suddiviso in due parti: la più grande, destinata alle celebrazioni pubbliche; la più piccola, detta coro delle monache, riservata alle religiose. Anche la facciata gotica risulta divisa in due parti: una che incornicia il portale a sesto acuto; l altra che inquadra il mirabile rosone del diametro di ca. 4 mt, oggetto di numerose manomissioni durante i secoli. È lo storico Ludovico Jacobilli a documentare la chiesa nel XIII e XIV sec., anni in 68 Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. - Aggiornamento ai recenti interventi di restauro successivi al 2003
cui il monastero risulta in espansione, fino ad inglobare nel nuovo perimetro anche brani delle antiche mura di cinta della città. Mentre artisti di notevole spessore, tra cui Dono Doni, fregiano la Chiesa e il coro di affreschi e altre opere decorative, già dal XVI sec. l interno della Chiesa viene fortemente rimaneggiato per essere meglio rispondente ai contenuti dei decreti tridentini che dal 1573 auspicavano una più agevole partecipazione delle religiose alle funzioni sacre. È in questo momento che il coro trecentesco è trasferito al piano superiore, sostituito con la sacrestia al piano terra, e vengono aperte delle grosse finestre sui prospetti laterali. Planimetria del monastero tra il XIX e il XX sec. Al piano primo compare il camminamento che collega il coro con il locale attiguo alla Chiesa sul lato ovest. Ex-Chiesa di Santa Caterina; prospetto nord-est sul camminamento esterno e sezione sul coro trasferito al piano primo. È nel 1860 che, con l espulsione e il trasferimento delle monache di S.ta Caterina, il decreto Pepoli sancisce l esproprio dei beni ecclesiastici a favore del Regno d Italia, e riconosce quali beni artistici soltanto alcuni affreschi insieme alla facciata della chiesa. Pertanto, mentre i primi sono trasferiti alla pinacoteca comunale, la seconda dovrà attendere il 1878 per essere dichiarata bene monumentale. Da quella data un susseguirsi di utilizzi impropri e di assenti o scarse manutenzioni conduce l organismo verso un livello di degrado e fatiscenza che si concluderà nel 1928 con lo sventramento dell area di Santa Caterina al fine di risanarne il tessuto edilizio. Nel 1939 la Soprintendenza Monumenti e Scavi impedì l abbattimento della ex-chiesa commissionandone il rilievo della facciata. Facciata della ex-chiesa sulla via di Santa Caterina. In primo piano il rosone gotico prima dei lavori di consolidamento e restauro. Aggiornamento ai recenti interventi di restauro successivi al 2003 - Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. 69
Scheda del progetto Enti appaltanti Comune di Foligno Facciata - stato attuale, puntellatura provvisoria. Progetto Direzione dei lavori Coordinatore per la sicurezza Arch. Bruno Guerri (capogruppo) arch. Andrea Matcovich ing. Marco Vinicio Cecchetti ing. Antonio Avorio geol. Francesco Brunelli ing. Luigi Daniele arch.giulia de Leo ing.leonardo Staccioli arch. Bruno Guerri arch. A. Matcovich L intervento Il lasso di tempo intercorso dai primi lavori di recupero promossi dall amministrazione comunale, ha comportato ulteriori danni all edificio, dovuti all abbandono e al vandalismo e aggravati dal terremoto del 97. La ripresa dei lavori dopo il 2000 è stata suddivisa in due ulteriori stralci che hanno riguardato da un lato i lavori di restauro e consolidamento della chiesa e della sagrestia; dall altro la realizzazione di un nuovo corpo come prolungamento del coro e ospitante tutte quelle funzioni necessarie al corretto funzionamento della sala polivalente ricavata nel volume della ex-chiesa. Nei locali della sagrestia dopo la rimozione degli intonaci a cemento si è proceduto con la messa in luce degli intonaci vecchi e il consolidamento e la pulizia degli affreschi, fino alla stesura degli intonaci a base di calce e la stuccatura delle lacune. In entrambi gli ambienti è stato realizzato un nuovo sottopavimento riscaldante su vespaio areato, con finitura super- Facciata - colonnine del portale di ingresso prima e dopo il restauro. A lato, la realizzazione in acciaio inox della ruota metallica con vetri anti-sfondamento, apribili elettricamente nella parte superiore. 70 Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. - Aggiornamento ai recenti interventi di restauro successivi al 2003
ficiale in cotto. Il consolidamento del volume della ex-chiesa, più danneggiato dal terremoto, è stato portato a termine con l iniezione di boiacche di calce in corrispondenza delle pareti affrescate e con cuciture armate in acciaio inox in corrispondenza delle angolate murarie. Per quanto riguarda il restauro e consolidamento della facciata il progetto,in armonia con le indicazioni della stessa amministrazione comunale, prevedeva, a seguito di un attenta Realizzazione manuale in laboratorio degli elementi da reintegrare nel rosone. Sopra: un immagine del rosone durante i lavori di consolidamento. campagna di saggi sulla controfacciata, la riapertura del rosone, sostituendo l azione espletata fino ad allora dalla grossolana tamponatura in laterizio con una ruota metallica che donasse maggiore stabilità alla ghiera lapidea. Per il restauro delle parti più degradate del cornicione e del rosone si è proceduto con il consolidamento e recupero degli elementi originali, evitando quindi la totale ricostruzione e limitando l integrazione del nuovo solo dove necessario; si è realizzato così un intervento corretto dal punto di vista della conservazione del bene architettonico, carico di storia e della sua importante patina del tempo. La nuova costruzione, relativa al secondo stralcio dei lavori, ha invece riguardato la realizzazione di un volume posto in asse e comunicante con il prolungamento del coro contenente tutti i servizi e gli impianti tecnologici necessari al funzionamento della sala polivalente. La struttura prevista dal progetto è a travi e pilastri in c.a., con giustapposizione di cappotto interno e infissi in alluminio a taglio termico e rifiniture in lastre di Trani. Facciata - pulizia manuale delle pietre calcaree grigie e rosa originali. A lato: una foto della facciata dopo i lavori di restauro e consolidamento eseguiti. Aggiornamento ai recenti interventi di restauro successivi al 2003 - Cingoli Nicola & Figlio S.r.l. 71