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Ministero dell Economia e delle Finanze Regione Emilia Romagna Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministro per l Innovazione e le Tecnologie CNIPA INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E LA REGIONE EMILIA ROMAGNA ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI SOCIETA DELL INFORMAZIONE Roma, 31 marzo 2004

IL MINISTERO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE, LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - MINISTRO PER L INNOVAZIONE E LE TECNOLOGIE - CENTRO NAZIONALE PER L INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA VISTO l articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e successive modificazioni e integrazioni, che disciplina gli istituti della programmazione negoziata; VISTA in particolare la lettera c) dello stesso comma 203, che definisce e delinea i punti cardine dell Accordo di programma quadro, quale strumento promosso in attuazione di una Intesa istituzionale di programma e per la realizzazione di un programma esecutivo di interventi d interesse comune o funzionalmente collegati; VISTA la delibera del CIPE 21 marzo 1997, n. 29, concernente la disciplina della programmazione negoziata e, in particolare, il punto 1 sull Intesa Istituzionale di Programma nel quale, alla lettera b), è previsto che gli Accordi di programma quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c), comma 203, dell articolo 2 della legge n. 662/1996; VISTA la delibera CIPE del 21 aprile 1999, n. 55 recante Integrazione del Comitato istituzionale di gestione e del Comitato paritetico di attuazione previsti dalla delibera del CIPE del 21 marzo 1997, n. 29; VISTA la delibera CIPE del 25 maggio 2000, n. 44, Accordi di programma quadro - Gestione degli interventi tramite applicazione informatica ; VISTA la delibera CIPE del 2 agosto 2002, n. 76, Accordi di programma quadro modifica scheda-intervento di cui alla delibera n. 36 del 2002 ed approvazione schede di riferimento per le procedure di monitoraggio ; VISTA la circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro emanata dal Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese e trasmessa alle Amministrazioni regionali con nota n. 0032538 del 9 ottobre 2003; VISTA la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed integrazioni concernente: "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto d accesso ai documenti amministrativi"; VISTA la legge 11 febbraio 1994, n. 109 in materia di lavori pubblici, e successive modificazioni e integrazioni; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, e successive modificazioni ed integrazioni, concernente: "Regolamento recante semplificazione e accelerazione della procedura di spesa e contabili"; 1/13

VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa"; VISTA la legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modificazioni ed integrazioni, recante: "Misure urgenti per lo snellimento dell attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo"; VISTO l art. 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l articolo 2, comma 203, lett. b), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e l articolo 10, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica del 20 aprile 1994, n. 367; VISTO il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, concernente: "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"; VISTO l art. 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, in cui si prevede, tra l altro, la costituzione di un sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) e della relativa banca dati da costruire presso il CIPE; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni ; VISTO il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, "Testo unico delle leggi dell'ordinamento delle Autonomie locali"; VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante: Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e successive modifiche e integrazioni; VISTA la legge 16 gennaio 2003 n. 3 del Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione, la quale prevede all art. 11 (Codice unico di progetto degli investimenti) che ogni nuovo progetto di investimento pubblico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data del 1 gennaio 2003, ai fini del monitoraggio previsto dall art. 1 della legge 17 maggio 1999 n. 144, sia dotato di un Codice unico di progetto, che le competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richiedono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE; VISTA la delibera CIPE del 6 agosto 1999, n. 134 che, recependo l intesa della Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 5 agosto 1999, fornisce indirizzi per la costituzione e disciplina del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici (MIP) con l individuazione di un gruppo di coordinamento presso il CIPE; VISTA la delibera CIPE del 15 febbraio 2000. n. 12 (banca dati investimenti pubblici: codifica) che prevede l approfondimento delle problematiche connesse all adozione del 2/13

codice identificativo degli investimenti pubblici e la formulazione di una proposta operativa; VISTA la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disciplina le modalità e le procedure per l avvio a regime del sistema CUP in attuazione dell art. 11 (Codice unico di progetto degli investimenti pubblici) della legge citata n. 3 del 16 gennaio 2003, con cui viene sancita l obbligatorietà del codice CUP; VISTO l art. 4, comma 1 del decreto legislativo 12 febbraio 1993 n. 39 così come sostituito dall art. 176 comma 3 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, che istituisce il Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione, che opera per l attuazione delle politiche del Ministro per l Innovazione e le tecnologie; VISTA la deliberazione del Comitato dei Ministri per la società dell'informazione di approvazione del Piano di azione di e-government, assunta nella seduta del 23 giugno 2000 in coerenza con l'iniziativa e-europe dell'unione europea; VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2001 e successive modificazioni, relativa alle modalità di utilizzo del fondo costituito dai proventi derivanti dalle licenze UMTS di cui all articolo 103 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, con la quale sono state determinate le risorse per il finanziamento del Piano di azione di e- government; VISTO il DPCM 9 agosto 2001 nel quale il Presidente del Consiglio dei Ministri delega funzioni in materia di innovazione e tecnologie al Ministro senza portafoglio Dott. Lucio Stanca al quale è stata affidata anche la competenza per la realizzazione del Piano di azione di e-government; VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2002 che disciplina procedure e modalità per l utilizzo dei fondi assegnati al finanziamento del Piano d azione di e-government; VISTO il documento programmatico Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell informazione nella legislatura presentato dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie al Consiglio dei Ministri il 30 maggio 2002 e pubblicato a giugno 2002; VISTO il decreto del Ministro per l Innovazione e le tecnologie del 14 novembre 2002 che ammette al cofinanziamento i progetti presentati dalle regioni e dagli enti locali in risposta all avviso di selezione dei progetti di e-government del 3 aprile 2002 tra i quali rientrano i progetti presentati dalle pubbliche amministrazioni della Regione Emilia-Romagna; VISTO il documento L'e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa proposto dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie, approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 24 luglio 2003, che ha l'obiettivo di fornire alle amministrazioni centrali, alle regioni ed agli enti locali un quadro di riferimento condiviso in grado di garantire una attuazione coerente e coordinata dei processi di e- government in tutto il territorio nazionale; 3/13

VISTO il documento L e-government nelle regioni e negli enti locali: II fase di attuazione proposto dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie, approvato dalla Conferenza Unificata nella seduta del 26 novembre 2003, che definisce obiettivi, azioni e modalità di attuazione per lo sviluppo della seconda fase di e-government locale, con riferimento particolare al capitolo sullo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali e il SPC; VISTE le caratteristiche tecniche e gestionali che si stanno delineando per il Sistema Pubblico di Connettività (come dal documento Scenario introduttivo all SPC approvato dal Tavolo Congiunto del 4 marzo 2004) CONSIDERATO che i sopraccitati documenti proposti dal Ministro per l Innovazione e le tecnologie individuano l Accordo di programma quadro per lo sviluppo della società dell informazione quale strumento di attuazione di interventi compresi nella seconda fase di e-government locale; VISTA la legge 30 giugno 1998, n. 208 (prosecuzione degli interventi nelle aree depresse); VISTA la delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17, Ripartizione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate rifinanziamento legge 208/1998 per il triennio 2003/2005 (legge finanziaria 2003, art. 61), e in particolare il punto 3.1 che in merito alle risorse da utilizzare nelle aree del Centro-Nord nei campi della ricerca e della società dell informazione, pari a 130 milioni di euro, i soggetti attuatori degli interventi sono le Regioni e le Province autonome e l allegato 2 che, definendo la ripartizione settoriale e regionale delle predette risorse, prevede per una somma pari 1.263,60 milioni di euro per la società dell informazione nella Regione Emilia Romagna; VISTO il DPEFR 2004-2006 della regione Emilia-Romagna che pone particolare riferimento allo sviluppo della società dell informazione in tutti i suoi capitoli ma in particolare nel capitolo sulla Nuova regione, dove l e-government è visto come elemento cruciale sia per lo sviluppo del territorio sia per la modernizzazione della PA regionale. VISTE le Linee guida per il piano telematico dell Emilia-Romagna (delibera 218/2000 e 219/2000) il Piano Telematico Regionale2002-2005 approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n. 828 del 27 maggio 2002 e il Piano telematico regionale piano operativo 2003 approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n. 1546 del 28 luglio 2003 dove è prevista la infrastrutturazione del territorio con la costruzione della rete privata a banda larga della PA e la realizzazione di un Centro per lo sviluppo della telematica regionale incaricato, tra l altro, del controllo della qualità e della sicurezza della rete nonché della connessione di questa allo SPC; VISTA la delibera della Giunta Regionale n.373 del 1 marzo 2004 Accordo di programma quadro Rete privata delle pubbliche amministrazioni dell Emilia-Romagna: quarto stralcio autorizza la stipula dell accordo di programma tra la Regione e gli Enti locali della provincia di Ferrara al fine di perseguire gli obiettivi di cui al presente Accordo. VISTO il Documento Unico di Programmazione della Regione Emilia-Romagna Obiettivo 2 (2000-2006) approvato dalla Commissione Europea il 14.11.2001 decisione 4/13

C(2001)2797, con particolare riferimento all ASSE 2 Programmazione negoziata per lo sviluppo locale Misura 2.1 e 2.2- azione n 5 e Misura 2.3 azione 3; VISTA l Intesa istituzionale di programma sottoscritta tra il Governo della Repubblica e la Regione Emilia-Romagna, approvata dal CIPE il 17/03/00 e sottoscritta in data 22/03/00; ATTESO che l evoluzione delle tecnologie della informazione e la conseguente rapida diffusione di sempre più efficaci strumenti di comunicazione sta mutando velocemente gli scenari in cui opera la pubblica amministrazione, chiamata ad adeguare velocemente strumenti e processi che le consentano di interpretare appieno il ruolo istituzionale di cui è titolare; RITENUTO di implementare l azione svolta negli ultimi anni dalla Regione Emilia- Romagna attraverso gli interventi previsti nel Piano telematico Regionale, che ha consentito di dare l avvio ad importanti progetti di e-government (ora in fase di attuazione) e a rilevanti interventi infrastrutturali a sostegno degli stessi, prevedendo la definizione di ulteriori progetti da finanziare a sostegno del sistema della società dell informazione locale; VISTA la vigente normativa nazionale e comunitaria in materia di aiuti di Stato CONSIDERATO che il Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione sottoscrivendo il presente Accordo assicura la coerenza tra le linee programmatiche del Governo in materia di sviluppo della società dell informazione e la realizzazione degli interventi previsti; VISTA la delibera della Giunta regionale del 29 marzo 2004 n. prot. DOR/04/7688 che approva lo schema del presente Accordo di programma quadro; STIPULANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE EMILIA - ROMAGNA Articolo 1 Obiettivi dell Accordo 1. Il presente Accordo di programma quadro, di seguito denominato Accordo, come descritto nella Relazione Tecnica, parte integrante dell Accordo (Allegato 1), è finalizzato alla diffusione ed il consolidamento delle opportunità offerte dall uso delle tecnologie ICT in territori ricadenti nell Obiettivo 2 che, sotto il profilo della presenza di infrastrutture a banda larga e relativi servizi infrastrutturali sono da ritenersi particolarmente critici in quanto territori vasti, caratterizzati da scarsa densità di insediamenti abitativi, industriali e commerciali; 2. L obiettivo specifico è la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a larga banda e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione nella Provincia di Ferrara; 5/13

3. L iniziativa fa parte di un progetto di potenziamento delle infrastrutture telematiche della Regione, in accordo con quanto previsto dal Piano Telematico Regionale 2002-2005 (PTR); 4. In particolare, il suddetto Piano, concordato con gli Enti Locali della regione, prevede iniziative a supporto dello sviluppo regionale della Società dell Informazione, tese a dare a tutto il territorio pari opportunità di partecipare attivamente agli sviluppi che le nuove tecnologie offrono al territorio e a i suoi cittadini. Questo scopo è perseguito con due tipi di iniziative: a) la realizzazione di una infrastruttura a larga banda (utilizzando tecnologie varie: fibra ottica prevalentemente, xdsl, satellite e ponti radio) e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione, per permettere a tutti gli enti locali della regione di «agire l e-government»; b) l investimento della Regione e degli enti locali nello sviluppo di servizi di e- government, in parte co-finanziati dal primo avviso nazionale di e-government, che sono mirati a migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese locali, a mantenere alto il livello di competitività del territorio e a sviluppare efficacemente il percorso già da tempo intrapreso di modernizzazione della Pubblica Amministrazione; 5. L intervento oggetto dell Accordo fa parte del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e dell attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione; 6. Tale progetto è già operativo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (primo stralcio), e nei Comuni della montagna emiliana (secondo stralcio) e Modena (terzo stralcio) mentre è in fase di completamento nella provincia di Ferrara (anche sulla base del presente Accordo), Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Articolo 2 Interventi e costi 1. L Accordo è costituito da un unico intervento Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese il cui costo complessivo ammonta a 9.423.508,30 euro; CODICE TITOLO INTERVENTO COSTO FE01/SI Rete privata a banda larga per la PA e attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese 9.423.508,30 2. L intervento è gestito in maniera unitaria ma, come illustrato nella relazione tecnica (Allegato 1), si articola in due categorie funzionali: a) la realizzazione della rete privata a banda larga per la Pubblica Amministrazione in Emilia- Romagna, per un costo di 8.159.908,30 euro; b) lo sviluppo di servizi infrastrutturali per la rete, per un costo di 1.263.600,00 euro; 3. L intervento è riportato nella scheda intervento (Allegato 2), parte integrante dell Accordo, redatta ai sensi della delibera del CIPE n. 76 del 2 agosto 2002 e secondo le modalità previste dalla Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; 4. L intervento è coerente con i piani nazionali per l e-government e la società dell informazione e con quanto espresso nelle Linee guida del Governo per lo sviluppo della società dell informazione nella legislatura, nonché con gli indirizzi strategici del 6/13

Piano Telematico regionale approvato con delibera della Giunta Regionale n. 828 del 27 maggio 2002; Articolo 3 Quadro finanziario 1. Il quadro complessivo delle risorse finanziarie ammonta ad euro 9.423.508,30. La successiva Tavola 2 riepiloga l ammontare di risorse per fonti di finanziamento; Tavola 2. Fonti di copertura finanziaria FONTI FINANZIARIE IMPORTI (EURO) Stato legge 208/98 - Delibera CIPE 17/2003 Quota F.1.3 1.263.600,00 Stato Legge 208/98 Delibera CIPE 70/98 - Risorse del patto territoriale per la provincia di Ferrara - Decreto del Ministero delle Attività Produttive 4 luglio 2003 Regione Emilia-Romagna Legge regionale 30/88 capitolo bilancio 3937 2.000.000,00 3.219.446,50 Altre risorse pubbliche 2.940.461,80 TOTALE 9.423.508,30 2. La quota di investimento relativa alle risorse finanziarie di cui alla delibera CIPE n. 17/2003 è pari a 1.263.600,00 euro ed è destinata alla spesa per la attivazione di servizi infrastrutturali di larga banda nei comuni del basso ferrarese; 3. Le risorse iscritte nella voce Altre risorse pubbliche saranno a carico di un soggetto a maggioranza pubblica individuato nel rispetto della normativa vigente, analogamente alla procedura già attuata con successo nei tre stralci precedenti. Eventuali scostamenti tra il valore del cofinanziamento previsto alla data odierna e quanto effettivamente accertato a seguito della suddetta procedura saranno comunque coperti dalla Regione tramite proprie risorse già iscritte a bilancio 2004; 4. La disponibilità delle risorse a valere sulla delibera CIPE n. 17/03 è vincolata al rispetto dei criteri delineati al punto 7.6 della delibera CIPE n. 36/02. In particolare, se eventuali decurtazioni legate al mancato impegno delle risorse - mediante obbligazioni giuridicamente vincolanti dei beneficiari finali entro il 31 dicembre 2005 dovessero ridurre la disponibilità effettiva della quota destinata al presente Accordo, si procederà alla conseguente rimodulazione dello stesso; 5. La procedura di trasferimento delle risorse finanziarie di cui alla delibera CIPE n. 17/2003 per la quota di competenza degli anni 2003 e 2004 pari a un totale complessivo di 252.720,00 euro verrà avviata dal Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale, in data immediatamente successiva alla sottoscrizione dell Accordo; 6. Il trasferimento della quota di competenza 2005 della citata delibera CIPE n. 17/2003 pari a 1.010.880,00 è subordinato alla chiusura dei monitoraggi dell anno precedente. 7. Il trasferimento delle risorse finanziarie ai soggetti attuatori degli interventi avverrà da parte della Regione Emilia-Romagna secondo le modalità indicate nei protocolli tecnici, ove previsti, e comunque, secondo la normativa vigente; 8. La gestione finanziaria degli interventi può attuarsi secondo le procedure e le modalità previste dall art. 8 del decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n. 367, 7/13

secondo quanto disposto dall art. 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio 1998, n. 6, convertito con modificazioni, nella legge 30 marzo 1998, n. 61; 9. Le eventuali economie di spesa derivanti da ribassi d asta nella realizzazione degli interventi previsti dal presente Accordo sono riprogrammate con le modalità previste dall articolo 10 dell Intesa istituzionale di programma. Articolo 4 Impegni dei soggetti sottoscrittori 1. Ciascun soggetto sottoscrittore dell Accordo si impegna, nello svolgimento dell attività di propria competenza, a: a) rispettare i termini concordati ed indicati nelle schede-intervento di cui all Allegato n. 2 dell Accordo; b) utilizzare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, con il ricorso, in particolare, agli strumenti di semplificazione dell attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo previsti dalla vigente normativa; c) procedere periodicamente alla verifica dell Accordo, sulla base delle relazioni di monitoraggio e proporne, se necessario, iniziative correttive, per il tramite del Soggetto responsabile dell Accordo, al Comitato paritetico di attuazione dell Intesa Istituzionale di programma; d) fornire al Soggetto responsabile tutte le informazioni e il supporto necessari per l adeguato e tempestivo svolgimento delle attività pianificate nel presente Accordo e in particolare per l espletamento delle funzioni di monitoraggio dell attuazione; e) attivare e utilizzare a pieno e in tempi rapidi, secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, tutte le risorse finanziarie individuate nel presente Accordo, per la realizzazione delle diverse attività e tipologie di intervento; 2. La Regione Emilia-Romagna, si impegna a garantire che l attuazione dei progetti sul suo territorio sia coerente con gli indirizzi tecnici a livello nazionale, elaborati dal Ministro per l Innovazione e le Tecnologie e dalle strutture tecniche di cui si avvale, condivisi nelle strutture di cooperazione operanti con le regioni e gli enti locali. Articolo 5 Soggetto responsabile dell attuazione dell Accordo 1. Ai fini del coordinamento e della vigilanza sull attuazione del presente Accordo, le parti individuano, quale Soggetto responsabile il Direttore Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica, dott. Gaudenzio Garavini. 2. Il Soggetto responsabile dell attuazione dell Accordo ha il compito di: a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori; b) governare il processo complessivo di realizzazione degli interventi ricompresi nell Accordo, attivando le risorse tecniche ed organizzative necessarie alla sua attuazione; c) promuovere, in via autonoma o su richiesta del Soggetto Responsabile di ciascun intervento, le iniziative necessarie a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori dell Accordo; 8/13

d) garantire il monitoraggio semestrale sullo stato di attuazione dell Accordo, da effettuarsi secondo le modalità indicate nella Circolare sul monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro citata in premessa; e) illustrare nell ambito del rapporto di monitoraggio semestrale, tenuto conto dell integrazione funzionale dell intervento oggetto dell Accordo con tale iniziativa, anche lo stato di attuazione del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e dell attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione nel territorio regionale, di cui ai commi 5 e 6 del precedente articolo 1; f) assicurare, da parte dei soggetti responsabili degli interventi, il completo inserimento dei dati delle schede-intervento rispettivamente entro il 31 luglio e il 31 gennaio di ogni anno; g) verificare la completezza e la coerenza dei dati delle schede intervento, così come l assenza per le stesse di codici di errore nell Applicativo Intese, e comunicare al Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale e le Intese del Ministero Economia e Finanze (di seguito SPSTI) la lista degli eventuali interventi che presentano modifiche rispetto alle previsioni effettuate nell ultima versione monitorata; h) curare, al primo monitoraggio dell Accordo, l inserimento del codice unico di progetto (CUP) per ciascuna delle schede intervento implementate nell Applicativo Intese, ove non già inserito, e, a tal fine, richiederne, in tempi utili, l attribuzione, direttamente o per il tramite di idoneo soggetto pubblico abilitato (cosiddetto concentratore); i) inviare al SPSTI entro il 28 febbraio e il 30 settembre di ogni anno a partire dal primo semestre successivo alla stipula il Rapporto di monitoraggio sullo stato di attuazione dell Accordo, redatto ai sensi della delibera CIPE 76/2002 e secondo le modalità previste dalla Circolare sulle procedure di monitoraggio degli Accordi di programma quadro citata in premessa; j) assegnare, in caso di ritardo, inerzia e inadempienza, al soggetto che ne è responsabile, un congruo termine per provvedere; k) segnalare, decorso inutilmente il predetto termine, l inadempienza al Comitato Paritetico di Attuazione, il quale provvede con le modalità previste dalla citata Intesa Istituzionale di Programma; l) esercitare, avvalendosi dei servizi e delle strutture organizzative dell Amministrazione procedente, ovvero di altre Amministrazioni pubbliche, e su conforme decisione del Comitato Istituzionale di Gestione, di cui alla citata Intesa istituzionale di Programma, i poteri sostitutivi necessari alla esecuzione degli interventi; m) provvedere, mediante attività di conciliazione, a dirimere le controversie che insorgono tra i soggetti partecipanti all Accordo, nel caso di mancata composizione, le controversi sono definite secondo le modalità previste dall articolo 7 dell Accordo. Articolo 6 Soggetto responsabile della realizzazione del singolo intervento 1. Per ogni intervento viene indicato nelle apposite schede-progetto il Responsabile di intervento, che nel caso di lavori pubblici corrisponde al soggetto già individuato come Responsabile unico di procedimento ai sensi del DPR 554/1999 e successive modificazioni; 2. Ad integrazione delle funzioni previste come responsabile di procedimento dall art. 8 del DPR 554/1999 e successive modificazioni, il Responsabile di Intervento svolge nel corso dei monitoraggi semestrali i seguenti compiti: 9/13

a) porre in essere tutte le azioni opportune e necessarie al fine di garantire la completa realizzazione dell intervento nei tempi previsti; b) verificare l attuazione degli impegni assunti dai soggetti che hanno sottoscritto la singola scheda intervento e segnalare al Soggetto responsabile dell Accordo gli eventuali ritardi ed ostacoli tecnico-amministrativi che ne impediscono l attuazione; c) raccogliere ed immettere nell Applicativo Intese, secondo le indicazioni del Soggetto responsabile dell Accordo e in ottemperanza a quanto disposto dalla citata Circolare sul monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro, i dati delle schede intervento, rispondendo della loro veridicità; d) trasmettere al Soggetto responsabile dell Accordo la scheda intervento ed ogni informazione che questi richieda circa i risultati conseguiti, le azioni di verifica svolte, le cause degli eventuali ostacoli che si frappongano alla realizzazione dell intervento e le relative azioni correttive poste in essere; e) rendere disponibile al Soggetto responsabile dell Accordo, su sua richiesta, elaborati progettuali, atti amministrativi di impegno alla realizzazione dell intervento, atti amministrativi di impegno delle risorse finanziarie, ogni altra documentazione attinente l intervento. Articolo 7 Procedimenti di conciliazione o definizione di conflitti tra i soggetti partecipanti all'accordo 1. In caso di insorgenza di conflitti tra i soggetti partecipanti all'accordo sottoscritto in merito alla interpretazione ed attuazione dello stesso, il Comitato Paritetico di Attuazione, su segnalazione del Responsabile dell'accordo, ovvero su istanza di uno dei soggetti interessati dalla controversia o anche d'ufficio, convoca le parti in conflitto per l'esperimento di un tentativo di conciliazione; 2. Qualora in tale sede si raggiunga un'intesa idonea a comporre il conflitto, si redige il verbale nel quale sono riportati i termini della conciliazione. La sottoscrizione del verbale impegna i firmatari all'osservanza dell'accordo raggiunto; 3. Qualora, invece, le controversie permangano, il Comitato Paritetico di Attuazione rimette la questione al Comitato Istituzionale di Gestione. Articolo 8 Poteri sostitutivi in caso di inerzia, ritardo ed inadempienza. 1. L'esercizio dei poteri sostitutivi si applica in conformità con quanto previsto dall'ordinamento vigente; 2. L'inerzia, l'omissione e l'attività ostativa riferite alla verifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabili di tali funzioni costituiscono agli effetti del presente accordo, fattispecie di inadempimento; 3. Nel caso di ritardo, inerzia o inadempimenti, il Soggetto Responsabile dell'accordo invita il soggetto, al quale il ritardo, l'inerzia o l'inadempimento sono imputabili, ad assicurare che la struttura da esso dipendente adempia entro un termine prefissato; 4. Il soggetto sottoscrittore cui è imputabile l'inadempimento è tenuto a far conoscere, entro il termine prefissato, le iniziative a tal fine assunte ed i risultati conseguiti; 5. In caso di ulteriore inottemperanza, il Soggetto Responsabile dell Accordo invia gli atti, con relazione motivata, al Comitato Paritetico di Attuazione, formulando, se del caso, una proposta delle misure da adottare in via sostitutiva; 10/13

6. Il Comitato Paritetico propone al Comitato Istituzionale di Gestione dell'intesa, per la relativa decisione le misure più efficaci da adottare in relazione agli accertati inadempimenti; 7. Ove le azioni di cui ai commi precedenti non garantiscano il risultato dell'adempimento o lo garantiscano in modo insufficiente, il Comitato Istituzionale di Gestione attiva le procedure per la revoca del finanziamento in ragione della titolarità dei fondi; 8. La revoca del finanziamento non pregiudica l'esercizio di eventuali pretese di risarcimento nei confronti del soggetto cui sia imputabile l'inadempimento per i danni arrecati. Ai soggetti che hanno sostenuto oneri in conseguenza diretta dell'inadempimento contestato compete comunque l'azione di ripetizione degli oneri medesimi. Articolo 9 Impegni programmatici 1. L Accordo, che si pone gli obiettivi indicati all art. 1 comma 1, fa inoltre riferimento: ai piani nazionali per l e-government e la società dell informazione, con quanto espresso nelle Linee Guida del Governo per lo sviluppo della società dell informazione nella legislatura, con il quadro di riferimento tecnico e organizzativo formulato nel documento L e-government per un federalismo efficiente: una visione condivisa, una realizzazione cooperativa e con gli obiettivi, le azioni e le modalità di attuazione indicati nel documento L e-government nelle regioni e negli enti locali: II fase di attuazione. Sono inoltre documenti di riferimento il Piano Telematico Regionale 2002-2005 approvato dalla Giunta regionale Emilia-Romagna con delibera n. 828 del 27 maggio 2002 e il Piano telematico regionale piano operativo 2003 approvato dalla Giunta regionale Emilia- Romagna con delibera n. 1546 del 28 luglio 2003; 2. Sulla base delle priorità delineate dai documenti indicati nel precedente comma, nonché sulla base dell implementazione e dello sviluppo dei programmi di settore, le parti intendono riportare le azioni di interesse comune individuate nel seguito nell ambito dell Accordo di programma quadro in materia società dell informazione, attraverso la sottoscrizione di atti integrativi finalizzati all attuazione di specifici programmi; 3. A tal fine Regione Emilia-Romagna e Ministro per l Innovazione e le tecnologie, condividono le priorità d intervento nel seguito elencate, da sviluppare congiuntamente sulla base delle disponibilità finanziarie che entrambi le parti si impegnano a reperire sui rispettivi bilanci ovvero anche mediante il coinvolgimento di altri partner pubblici e privati: a) completamento dell infrastrutturazione a banda larga per la PA regionale e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali con particolare riferimento ai piccoli comuni; b) creazione di un Centro per lo sviluppo della telematica regionale; c) ulteriore sviluppo dei progetti per l erogazione di servizi on line a cittadini ed imprese attualmente in corso; d) progettazione di nuovi servizi on line; e) comunicazione pubblica sui servizi di e-government e della attività a supporto della Società regionale dell'informazione. 11/13

Articolo 10 Comitato tecnico dell Accordo 1. Al fine di garantire piena coerenza alle specifiche tecniche che saranno emesse dal Ministro per l Innovazione e le Tecnologie e dal CNIPA, alle quali la Regione Emilia- Romagna si impegna ad adeguare il presente progetto, e per conseguire una efficace cooperazione tra Regione e CNIPA nell attuazione degli impegni di cui al precedente articolo 9, nonché di quelli al momento solo programmati, laddove per questi ultimi si concretizzino le condizioni progettuali e finanziarie per la loro realizzazione, è istituito il Comitato tecnico dell Accordo, di seguito denominato semplicemente Comitato tecnico; 2. Il Comitato tecnico garantisce il necessario supporto tecnico nelle fasi di pianificazione e realizzazione degli interventi e assolve a compiti di proposta e verifica tecnica dei risultati dell attività dei progetti per assicurarne l eccellenza e la compatibilità con gli indirizzi strategici; 3. Il Comitato tecnico è presieduto dal responsabile dell Accordo ed è composto da esperti della Regione, da soggetti che realizzano gli interventi e dal CNIPA. 4. Il Comitato tecnico è convocato dal responsabile dell Accordo, almeno una volta al semestre, su sua iniziativa o ogni qual volta una delle parti lo richieda sulla base di motivate esigenze; 5. Il Centro regionale di competenza per l e-government e la società dell informazione (CRC Regione Emilia-Romagna) svolge attività di supporto e segreteria al Comitato tecnico. Articolo 11 Disposizioni finali 1. Il presente Accordo è vincolante per tutti i soggetti sottoscrittori; 2. L'Accordo ha durata di anni tre. L Accordo è prorogabile e può essere modificato per concorde volontà delle parti sottoscrittrici. Alla scadenza dell Accordo, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione del soggetto responsabile dell Accordo, è incaricato della risoluzione di eventuali incombenze derivanti dalla definizione dei rapporti pendenti e delle attività non ultimate; 3. Previa approvazione del Comitato istituzionale di gestione, possono aderire all accordo stesso altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli individuati alla lettera b) del punto 1.3 della delibera CIPE 21 marzo 1997, la cui partecipazione e azione sia necessaria per la compiuta realizzazione delle attività e degli interventi previsti dal presente Accordo; 4. Alla scadenza dell Accordo, o allorquando se ne presenti la necessità, il Comitato paritetico di attuazione, su segnalazione del soggetto responsabile dell Accordo, è incaricato della risoluzione delle eventuali incombenze derivanti dalla sussistenza di rapporti pendenti e di attività non ultimate. 5. Le schede intervento implementate nell Applicativo Intese e riportate nell allegato 2 al presente Accordo ai sensi della Delibere CIPE 76/02, ovvero le schede che verranno implementate successivamente, riportano l indicazione del soggetto pubblico attuatore che ha redatto la scheda stessa. Tale soggetto assicura la veridicità delle informazioni in esse contenute; 6. La partecipazione del Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione al presente Accordo è finalizzata ad assicurare la coerenza tra le linee programmatiche del Governo in materia di sviluppo della società dell informazione e la realizzazione degli interventi previsti. 12/13

Roma 31 marzo 2004 Per il Ministero dell Economia e delle Finanze Dott. Paolo Emilio SIGNORINI, Direttore Generale Servizio per le Politiche di Sviluppo Territoriale Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione Per la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per l Innovazione e le Tecnologie - CNIPA Cons. Carlo D ORTA, Direttore Generale del Centro nazionale per l informatica nella pubblica amministrazione Per la Regione Emilia Romagna Dott. Gaudenzio GARAVINI - Direttore Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica........ 13/13

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI SOCIETA DELL INFORMAZIONE NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Allegato tecnico 1/34

Indice 1. LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA... 1.1 L'intervento che costituisce il progetto... 1.2 Ammissibilità degli interventi che costituiscono il progetto (Del. CIPE n. 36/2002)... 1.3 Aspetti finanziari e criteri organizzativi per lo sviluppo degli interventi che costituiscono il progetto... 1.4 Criteri generali di attuazione del progetto... 2. IL PROGETTO E LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE PER LO SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE... 2.1 Lo scenario di riferimento 9 2.2 La società dell informazione nel Documento di Programmazione economico-finanziaria per gli anni 2004 2006 della Regione Emilia-Romagna... 2.3 La cooperazione inter-istituzionale per l attuazione dell egovernment.11 2.4 La rete unitaria della pubblica amministrazione dell'emilia-romagna e la sua evoluzione tecnologica... 2.5 Riferimenti programmatici alle strategie nazionali in campo Società dell informazione 13 2.6 Riferimenti programmatici alle strategie UE in campo Società dell informazione... 3. ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE 3.1 Benchmaring della società dell'informazione in Emilia-Romagna... 3.2 La banda larga ed i servizi infrastrutturali nella nostra regione... 3.3 L'e-government in regione... 4. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO... Intervento: La rete privata a larga banda per la pubblica amministrazione ed attivazione di relativi servizi infrastrutturali nel basso ferrarese...27 2/34

1. LA SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA LA RETE PRIVATA A BANDA LARGA E ATTIVAZIONE DI RELATIVI SERVIZI INFRA- STRUTTURALI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L obiettivo generale è la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a larga banda e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione nella Provincia di Ferrara è parte di un progetto di potenziamento delle infrastrutture telematiche della Regione, in accordo con quanto previsto dal Piano Telematico Regionale 2002-2005 (PTR). Il Piano Telematico, concordato con gli Enti Locali della regione, prevede iniziative a supporto dello sviluppo regionale della Società dell Informazione, tesi a dare a tutto il territorio pari opportunità di partecipare attivamente agli sviluppi che le nuove tecnologie offrono al territorio e a i suoi cittadini. Questo scopo è perseguito con due tipi di iniziativa. La prima, che chiamiamo il Territorio digitale ovvero la realizzazione di una infrastruttura a larga banda (utilizzando tecnologie varie: fibra ottica prevalentemente, xdsl, satellite e ponti radio) e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali per la pubblica amministrazione, per permettere a tutti gli enti locali della regione di agire l e-government. È anche evidente che il sistema delle amministrazioni pubbliche della regione, come grande produttore (attuale e ancor più potenziale) di contenuti ed applicazioni, oltre che operare per il soddisfacimento di esigenze proprie, potrà costituire un traino per lo sviluppo dell intero sistema dell Emilia- Romagna, aggregando una domanda che stimoli l offerta, accelerando il circolo virtuoso tra infrastrutture e servizi che sta alla base dello sviluppo economico del settore. Nel contempo la Regione investe nello sviluppo di servizi di e-government, assieme agli enti locali, in parte co-finanziati dal primo avviso nazionale di e-government, che sono mirati a migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese locali, a mantenere alto il livello di competitività del territorio regionale e a sviluppare efficacemente il percorso già da tempo intrapreso di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. L intervento che è oggetto del presente Accordo di Programma fa parte del più generale progetto di creazione della rete privata a banda larga e l attivazione di relativi servizi infrastrutturali della pubblica amministrazione, progetto già operativo nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (primo stralcio), e i Comuni della montagna emiliana (secondo stralcio) e Modena (terzo stralcio) e in fase di completamento nella provincia di Ferrara(anche sulla base del presente Accordo), Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Tale progetto prevede appunto la creazione di una infrastruttura telematica per la connessione a larga banda dei vari soggetti pubblici della Regione, tra cui le sedi decentrate della Regione, delle Province, dell Università, i Comuni, le Comunità Montane, l Unione dei Comuni, le A- ziende Sanitarie e Ospedaliere L intervento in questione fa parte dello stralcio che interessa l intera provincia di Ferrara. La Regione e le amministrazioni locali della provincia di Ferrara reputano particolarmente importante che l iniziativa non lasci indietro le zone Obiettivo 2 (basso ferrarese) che costituiscono una parte rilevante del territorio provinciale e sono già impegnate in progetti supporto della Società dell informazione grazie a quelli inclusi nel DOCUP 2000-2006. Peraltro uno degli scopi principali dell iniziativa è proprio quello di evitare la creazione di zone di digital divide in regione, e dunque la massima attenzione viene data alla infrastrutturazione delle zo- 3/34

ne Obiettivo 2. La realizzazione della rete privata a banda larga e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali per la Pubblica amministrazione del basso ferrarese è appunto l intervento che costituisce il presente Accordo di programma. La natura ed i contenuti dell Accordo di programma quadro sono stati definiti in una specifica i- struttoria tecnico-amministrativa i cui risultati sono stati approvati dall Amministrazione con delibera della Giunta Regionale del 29 marzo 2004, prot. DOR/04/7688 Il caso in esame si presenta come esemplare sia per la componente tecnologica sia per quella organizzativa. La Regione Emilia-Romagna intende quindi realizzare il progetto in modo da poterlo mettere a disposizione di altre Amministrazioni che intenderanno utilizzarne in tutto o in parte le componenti. 1.1L INTERVENTO CHE COSTITUISCE L ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO Intervento: Realizzazione della rete privata a banda larga e l attivazione dei relativi servizi infrastrutturali della PA nel basso ferrarese Sotto il profilo della estensione infrastrutturale, l area interessata dai fondi di finanziamento Obiettivo 2 della provincia di Ferrara è da ritenersi particolarmente critica dal momento che è un territorio vasto, caratterizzato da una scarsa densità di insediamenti abitativi ed industriali/commerciali, ovvero un area scarsamente appetibile per potenziali investitori. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a fibre ottiche e l attivazione di servizi infrastrutturali per il collegamento di tutti i comuni della Provincia di Ferrara. La rete è strutturata su 3 livelli gerarchici: dorsali primarie dorsali secondarie (o interconnessioni) rilegamenti Le dorsali primarie costituiscono i segmenti di rete che collegano il Comune capoluogo di Provincia (Ferrara) con i principali comuni della Provincia (quelli con un numero di abitanti superiore alle 10.000 unità). Tali comuni sono: Argenta, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio e Portomaggiore. Fa eccezione a questa regola il solo Comune di Copparo che, pur avendo un numero di abitanti superiore alle 10.000 unità, per motivi tecnici non è collegato attraverso la dorsale primaria. Le dorsali secondarie (o interconnessioni) costituiscono i segmenti di rete che collegano tutti i restanti comuni dela Provincia. Infine i rilegamenti costituiscono i segmenti di accesso (o ultimo miglio) per il collegamento del Punto di Accesso Locale (PAL) alle dorsali di rete. Tutti i segmenti di rete sopra menzionati verranno realizzati con cavi a fibre ottiche monomodali conformi alle Raccomandazioni ITU G-652. In particolari, le dorsali primarie saranno equipaggiate con 144 fibre ottiche, le dorsali secondarie con 96 o 48 fibre ottiche, e infine i rilegamenti con 16 fibre ottiche. Per quanto possibile, la rete verrà realizzata utilizzando e valorizzando infrastrutture di posa esistenti, che minimizzano il costo dell opera e limitano i disagi per la cittadinanza. In tal senso, l asset più importante è costituito dal cunicolo calpestabile presente a ridosso della massicciata delle linee ferroviarie regionali. 4/34

Dove l utilizzabilità di infrastrutture esistenti non si è possibile, verranno installate delle canalizzazioni ad hoc, secondo le modalità normalmente adottate dagli operatori di telecomunicazioni. Nella figura che segue si mostrano i tracciati di posa previsti dal presente progetto, per l intera provincia, con evidenziati in verde i segmenti di dorsale primaria (142,3 km) ed in rosso i segmenti di dorsale secondaria (145,2 km). Figura 1: tracciati di posa delle dorsali Nella figura sono evidenziati su sfondo verde i Comuni interamente inclusi tra le aree interessate dai fondi Obiettivo 2 (14), mentre su sfondo giallo sono evidenziati i Comuni solo parzialmente inclusi in tali aree (6). Nella tabella che segue si fornisce un dettaglio dell estensione dei percorsi di posa previsti per la realizzazione delle rete in oggetto, evidenziando quale percentuale di tali percorsi interessa aree di Obiettivo 2. 5/34

QUANTITA' TOTALE QUANTITA' % AREE OBIET- TIVO 2 DORSALI 142.285 m 76.763 m 54% INTERCONNESSIONI 146.621 m 126.692 m 86% RILEGAMENTI 12.567 m 5.560 m 44% 301.473 m 209.015 m 69% Tabella 1: estensione della rete Descrizione servizi infrastrutturali (da finanziare con i fondi CIPE) Quella che segue è la lista dei servizi che verranno sviluppati nell intervento in oggetto: Connettività tra gli enti in modalità IP Connettività tra gli enti in modalità VPN (layer 3 o layer 2) Servizi per trattare le problematiche di sicurezza (conseguentemente si è scelto di dotare ciascun ente di un firewall e del necessario per esportare i propri servizi in modo sicuro tramite una DMZ). La stima per investimenti in apparati per distribuire i servizi infrastrutturali per il territorio oggetto di questo intervento è stata eseguita nell'ipotesi di dotare ciascun comune degli apparati attivi necessari. Per la stima economica ci si è basati su valori di mercato di apparati di commutazione ad altissime prestazioni per reti geografiche (Cisco 7209 con interfacce da 1 e 10 Gbit/s, Cisco 3750 metro) e firewall ad alte prestazioni, con servizi di antivirus inclusi (FortiGate 800). Tutti i nodi sono stati dotati di un apparato 3750 di accesso, 2 switch per LAN (uno per la rete interna ed uno per la DMZ) ed un firewall. I due nodi primari (Ferrara e Ostellato) inoltre sono stati dotati di una coppia di switch 7209, e di due ulteriori 3750 per le sedi d'utente (comune, provincia, regione). I nodi primari sono rilegati tra loro tramite interfacce a 10 Gbit/s su percorsi diversificati. 1.2 AMMISSIBILITÀ DELL INTERVENTO (DEL. CIPE N. 17/2003) L intervento oggetto del presente Accordo di programma Quadro risulta conforme ai criteri di selezione indicati dalla Delibera CIPE n. 36/2002 e riconfermati dalla delibera CIPE n. 17/2003 in quanto presenta: - coerenza programmatica in quanto ricondotti alle linee guida del vigente Piano telematico regionale 2002-2005 (delibera 828/2002), delle scelte strategiche assunte per la sua realizzazione alla luce del Piano comunitario per la società dell informazione eeurope; 6/34

- caratteri di avanzamento progettuale in quanto si configurano come evoluzioni funzionali di infrastrutture esistenti ed in via di rafforzamento e, alla luce delle fattibilità valutate, possono assicurare un profilo di spesa anticipato di natura biennale; - caratteri di aggiuntività delle risorse rispetto alle iniziative sviluppate tramite gli stanziamenti di bilancio regionale nonché dalle risorse rese disponibili per la società dell Informazione dalle Misure del Docup ob. 2 e 3 della Regione Emilia-Romagna per il periodo di programmazione 2000-2006, dal Piano nazionale di e Government utilizzate in una logica di integrazione e reciproco rafforzamento; - coerenza con i criteri di selezione indicati all Allegato 4 della Delibera CIPE n. 36/2002 per quanto relativo alla Società dell Informazione in quanto a diverso titolo riconducibili alle linee di intervento prioritarie: - ammodernamento della P.A.; 1.3 ASPETTI FINANZIARI E CRITERI ORGANIZZATIVI DELL INTERVENTO L intervento oggetto dell Accordo di programma quadro sarà attuato utilizzando: il riparto regionale delle risorse delle Amministrazioni centrali a gestione regionale riservate alla Regione Emilia-Romagna per attività supporto alla Società dell Informazione su una spesa totale dell intervento di 9.423.508,3, di cui l importo a carico della Regione Emilia Romagna è di 4.483.046,5 per la zona Obiettivo 2 di cui 1.263.600 Euro (IVA inclusa) a valere sulla Delibera CIPE n. 17 del 9 maggio 2003; quindi 3.219.446,5 provengono dal capitolo n.3937 del bilancio di previsione 2003 e 2004 della Regione Emilia-Romagna, con il seguente quadro di riferimento finanziario: Fonti finanziarie 2003 2004 2005 Totale Delibera CIPE n.17/2003 quota allegato 2 Regione Emilia- Romagna Legge regionale 28/2003 capitolo bilancio 3937 Risorse del patto territoriale per la provincia di Ferrara Altre risorse 31.590,0 221.130,0 1.010.880,00 1.263.600,0 3.219.446,5 3.219.446,5 1.000.000 1.000.000 2.000.000 1.300.946,75 1.639.515,05 2.940.461,80 TOTALE complessivo 31.590,0 5.741.523,25 3.650.395,05 9.423.508,30 L attuazione su base triennale degli interventi costituenti l Accordo di programma quadro La società dell Informazione in Emilia-Romagna richiede l adozione di criteri generali per lo sviluppo degli interventi che si identificano primariamente nell ambito delle indicazioni poste dalla Delibera CIPE n.17/2003 e dalla relativa Circolare esplicativa. 7/34