I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO



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Transcript:

I GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO

Origine Nel 1908 il filosofo, zoologo russo Kropotkin, diceva: esiste in natura la legge del mutuo aiuto, che, in un' ottica di lotta per la sopravvivenza e di evoluzione della specie, è più importante di altre leggi Schwartz nel 1969, fu il primo che introdusse l'espressione mutuo aiuto nel lessico del lavoro sociale.

Psicologia sociale e sociologia Studio delle dinamiche e dei processi di gruppo Gruppo: insieme di persone che interagiscono le une con le altre, in modo ordinato, sulla base di aspettative condivise riguardanti il rispettivo comportamento

i membri del gruppo interagiscono e si influenzano a vicenda; ogni membro deve rispettare le cosiddette norme di comportamento, che caratterizzano un determinato gruppo; ogni membro in un gruppo gioca dei ruoli; tutti i membri sono interdipendenti, cioè hanno bisogno l'uno dell'altro per arrivare agli scopi che il gruppo si è prefissato.

Definizione: I gruppi self helper sono strutture di piccolo gruppo, a base volontaria, finalizzate al mutuo aiuto ed al raggiungimento di particolari scopi. Essi sono di solito costituiti da pari che si uniscono per assicurarsi reciproca assistenza nel soddisfare bisogni comuni, per superare un problema di vita oppure per impegnarsi a produrre desiderati cambiamenti personali o sociali. I gruppi di auto aiuto enfatizzano le interazioni sociali faccia a faccia e il senso di responsabilità personale dei membri.

Sei caratteristiche principali della definizione (Katz) 1. I gruppi implicano sempre interazioni faccia a faccia 2. Le origini dei gruppi sono di solito spontanee, anche se oggi molti gruppi sono proposti da organizzazioni sociali 3. la partecipazione personale è un elemento essenziale

4. I membri esprimono condivisione e si impegnano in particolari azioni 5. Il gruppo parte sempre da una condizione di difficoltà, condivisa da tutti i membri 6. Il gruppo diventa punto di riferimento,di risocializzazione, di connessione e di identificazione con altri, una fonte autorinforzante

Definizione O.M.S. L auto mutuo aiuto è dato dall insieme di tutte le misure adottate da non professionisti per promuovere, mantenere o recuperare la salute intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità

Le funzioni del Gruppo Valorizzare le risorse dei partecipanti, secondo il principio dell'helper therapy Apprendere e usare in modo intenzionale il proprio sé Raccogliere informazioni Avere la sensazione di venire aiutati

Creare delle relazioni significative sul piano umano Percepire l'esistenza di uno scopo condiviso Esperienze comuni dei membri Promuovere l'impegno verso il gruppo Garantire un ambiente sicuro Informazione ed educazione

Dinamiche del Mutuo Aiuto 1.La condivisione delle informazioni 2.La dialettica interna 3. Discutere i tabù 4.Il sostegno emotivo reciproco 5.Le richieste reciproche 6.Il fronteggiamento dei problemi individuali

Tipologie generiche - gruppi che forniscono aiuto in situazioni di crisi: persone separate, persone che hanno subito un lutto.. questi gruppi danno informazioni su come riuscire a gestire un problema adeguatamente. Funzionano ad intensità decrescente, la necessità di aiuto e sostegno è inizialmente acuta, ma poi decresce gradualmente.

- gruppi che aiutano persone con una condizione esistenziale di tipo permanente pazienti psichiatrici, ex detenuti.. Questi gruppi aiutano la persona a sopportare lo stigma e migliorare l'immagine di se stessi, contemporaneamente cercano di aggredire il pregiudizio - gruppi di persone legate da un aspetto specifico tossicodipendenza, alcolismo... Questi gruppi aiutano i partecipanti a riacquistare controllo sul proprio comportamento

Tipologie specifiche Omosessualità Lutto Minori Gioco d'azzardo Persone senza dimora Anziani Tumori Handicap Violenza Donne Disturbi comportamento alimentare Trapianto organi Depressione Famiglie Crisi Tabagismo Adozioni Dipendenza Affettiva Malattie croniche e rare AIDS Disagio Mentale Tossicodipendenza Alcolismo

Gruppi terapeutici La terapia di gruppo è una forma di psicoterapia in cui l'intervento clinico viene effettuato in un setting gruppale. La psicoterapia di gruppo può fare riferimento a vari tipi di orientamenti teorici (dinamici, cognitivi, etc.), e può articolarsi nei suoi vari modelli in maniera estremamente diversificata, da un polo supportivo ad un polo espressivoelaborativo.

Differenze Presenza del terapeuta; Analisi delle esperienze e contributi dei partecipanti dal punto di vista clinico; Analisi profonda dei vissuti dei partecipanti; Rielaborazione e restituzioni con finalità terapeutiche; Durata predefinita; Numero di partecipanti fisso.

Composizione del gruppo corrispondenza tra le esigenze e le aspirazioni dei possibili partecipanti, e lo scopo che ci si propone capacità di interagire e di comunicare dei vari aspiranti partecipanti gli aspetti di somiglianza e differenza dei partecipanti aspetti anagrafici (età, sesso) Gruppi omogenei vs gruppi eterogeneii

Come si organizza un gruppo Colloquio con psicologo: richiesta, motivazione, aspettative, capacità relazionali Valutazione degli aspetti di somiglianza e differenza tra i vari aspiranti partecipanti Primo incontro del gruppo: presentazione delle regole, presentazione dei membri, analisi di aspettative e motivazioni Identificazione di aspetti condivisi Numero minimo 5/6 - numero massimo 10/12

La figura del facilitatore Principale criterio: capacità di aiutare gli altri, capacità di mediazione Abilità di coping (capacità di gestire con competenza situazioni problematiche) Aiutare a mantenere l'ordine nel gruppo Aiutare a passare la parola Non ruolo terapeutico o di potere rispetto agli altri Ogni partecipante può fungere da facilitatore

Svolgimento Incontri quindicinali di circa 2 ore Primi incontri con presenza psicologo Prende la parola chi sente la necessità di un confronto Nessun obbligo di intervenire o di portare subito la propria esperienza Ogni nuovo inserimento attentamente valutato e concordato con il gruppo stesso

Regole nel gruppo Impegno Costanza Pazienza Rispetto dell'altro e delle sue diversità Puntualità Non luogo politico, religioso Rispettare il regolamento

Problematiche nei gruppi AMA Rimanere in superficie Formazione di sottogruppi Abbandono di un partecipante Conflitti tra partecipanti La gestione dei momenti silenzio

Il conflitto manifestazione delle differenze interne al gruppo percepire il conflitto come qualche cosa che ha tutte le potenzialità per essere utile alla crescita del gruppo accettazione del conflitto come fisiologica componente del gruppo evitare ogni tentativo di risolvere il conflitto per conto proprio, o di appianare le differenze in modo fittizio, quasi facendo finta non ci fossero (non importa dai...) coinvolgimento attivo di tutti nel cercare di esaminare e riflettere su quello che l'ha provocato

Il silenzio Il silenzio spesso spaventa, mette in imbarazzo Tentativi di riempire il vuoto lasciato dall'assenza di parola Significati: darsi il tempo di rappresentare mentalmente alcuni vissuti Prendere tempo per riflettere su quello che si deve dire Funzione di vuoto: non si sa cosa dire Emozione troppo intensa che non può essere espressa tramite comunicazione verbale Manifestazione di sofferenza

Come gestirlo nel gruppo? Il silenzio spaventa, imbarazza, soprattutto perchè spesso nel gruppo non si è in grado di identificarne chiaramente la causa Ascoltare il silenzio, rispettarlo, condividerlo, dare il tempo alla persona che sta in silenzio di superare il momento di difficoltà Dimostrare empatia Utilizzarlo come materiale di lavoro Utilizzarlo come spunto per riflessioni sul significato che ciascuno dà al silenzio

collaborazione autenticità Riassumendo... libertà di interagire, ciascuno deve sentirsi libero di intervenire rispetto sostegno valorizzazione delle risorse personali empatia pazienza costanza fiducia