Profili civilistici e fiscali delle rimanenze finali

Documenti analoghi
LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE

BILANCIO Convegno APINDUSTRIA Verona, 15 Dicembre LE RIMANENZE DI MAGAZZINO Aspetti civilistici e fiscali

Modello e Teoria del Bilancio di Esercizio. La valutazione delle rimanenze

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Ragioneria Generale e Applicata I. Rimanenze di magazzino Rimanenze di opere in corso su ordinazione Crediti

LA VALUTAZIONE DEI BENI DI MAGAZZINO

RIMANENZE DI MAGAZZINO

Ragioneria Generale e Applicata I a.a Rimanenze di magazzino Rimanenze di opere in corso su ordinazione Crediti

1.1. Prisma S.p.A. (caso svolto)

LE RIMANENZE DI MAGAZZINO

SEZIONE DI RAGIONERIA G. FERRERO LE RIMANENZE

Strumenti e Materiali - Economia Aziendale

Ragioneria A.A. 2014/2015

Rimanenze (Principi OIC nn. 13 e 23 ) Caratteristiche; Valutazione; Criteri di esposizione in bilancio.

Giurisprudenza Cass n ; Cass n. 1531; Cass n

La valutazione dell Attivo Circolante

OIC 13 LE RIMANENZE 1

LE RIMANENZE. oclassificazione secondo codice civile e rappresentazione in bilancio oregole e metodi di valutazione secondo il

LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

ATTIVO CIRCOLANTE: LE RIMANENZE

Le rimanenze di magazzino e i lavori in

I PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE

Il Magazzino. Definisci il periodo di competenza dei seguenti costi e calcola il costo di competenza del 2013:

Ragioneria Generale e Applicata I (Valutazioni di Bilancio) LA DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE E DELLE IMPOSTE

LA REGOLA DI VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE

Esercitazione: la determinazione della base imponibile e delle imposte corrente, anticipate e differite

La determinazione del reddito imponibile e il calcolo delle imposte

Le rimanenze di magazzino

Il leasing è un contratto atipico non disciplinato dal codice civile che consente all impresa o al lavoratore autonomo (conduttore) di:

APPUNTI DI RAGIONERIA

La determinazione del reddito imponibile e il calcolo delle imposte

La valutazione delle partecipazioni immobilizzate al costo

Ragioneria Generale e Applicata I (Valutazioni di Bilancio) LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO

IAS 2 RIMANENZE Inventories

IAS 2 - OIC 13: Le Rimanenze

La valutazione delle rimanenze di magazzino

La valutazione delle rimanenze: aspetti civilistici, fiscali e operativi

La determinazione del carico fiscale

LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

ECONOMIA AZIENDALE A.A PROF. G.B. ALBERTI I CRITERI DI VALUTAZIONE

Le rimanenze di magazzino (IAS 2 OIC 13)

Ragioneria Generale e Applicata. la determinazione della base imponibile e delle imposte correnti, anticipate e differite

COMPONENTI POSITIVE del REDDITO DI IMPRESA

Contabilità e bilancio 2/ed - Fabrizio Cerbioni, Lino Cinquini, Ugo Sòstero Soluzioni esercizi parte terza

15, Ragioneria 1. Complessità, cambiamento, performance, bilancio.

Studio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti

LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

IAS 2 Rimanenze di magazzino

Ragioneria Generale e Applicata I (Valutazioni di Bilancio) LA VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO

Le rimanenze. Ias n. 2. di Alfonso Lucarelli

A cura dei docenti di Bilancio

Roma,17 settembre 2009

Dottori commercialisti * Revisori Legali. Lo Studio Informa: Circolare di approfondimento n. 17 del 06/12/2017

I lavori in corso su ordinazione

Esercizi di Ragioneria Dott. Lotti Nevio

Le rimanenze di magazzino e i lavori in corso su ordinazione II parte

Capitolo 16. Contabilità e bilancio 4/ed - Fabrizio Cerbioni, Lino Cinquini, Ugo Sòstero Soluzioni esercizi parte terza

Modello e Teoria del Bilancio di Esercizio. La valutazione delle partecipazioni

ESERCIZIO N 2 Sulla base della programmazione quinquennale ( ) dell impresa DELTA S.p.A. sono disponibili i seguenti dati:

Studio Commerciale - Tributario Fabrizio Masciotti

La valutazione delle rimanenze

L INVENTARIO. Premessa. Circolare n. 40 del 30 Dicembre 2011

MODULO C. Biblioteca di L economia aziendale plus - 2 o biennio TOMO B. La gestione della logistica aziendale

AMIATEL SRL. Nota integrativa abbreviata ex Art bis C.C. al bilancio chiuso il 31/12/2012

OPERAZIONI IN VALUTA. Fabio Mongiardini. Studio Coda Zabetta, Mongiardini& Partners-Rag. Fabio Mongiardini, Dott. Massimiliano Teruggi

La valorizzazione dei movimenti di magazzino

Svolgimento 1. CALCOLO DEL VALORE DI SOSTITUZIONE. Valori di sostituzione alla fine di ogni es. Dettaglio calcoli. es.

I lavori in corso su ordinazione

AMIATEL SRL. Nota integrativa abbreviata ex Art bis C.C. al bilancio chiuso il 31/12/2013

Contabilità generale e contabilità direzionale. Esercitazioni svolte

Eser cizio LE RIMANENZE DI MAGAZZINO

Rimanenze di magazzino tra norme civilistiche e obblighi fiscali

PRIMA PROVA Esperti Contabili

Dal bilancio contabile al Bilancio d esercizio destinato a pubblicazione. Il caso TECNIC S.p.a.

ESERCIZIO 1 AMMORTAMENTI

CORSO DI CONTABILITA E BILANCIO II

IAS 2 - RIMANENZE DI MAGAZZINO

LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE

03/05/ gennaio Partecipazioni in società controllate. a Banca

Ragioneria generale e applicata Prof. Forte

PARTECIPAZIONI Caratteri economico-aziendali Valutazione in bilancio

I nuovi OIC. La disciplina dell attivo circolante e del passivo OIC 13 LE RIMANENZE TIZIANO SESANA

Corrispettivi contrattuali maturati. valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato

Il MAGAZZINO E LE SCORTE (RIMANANEZE FINALI ED INIZIALI) by Fabriziomax (diritti riservati) Conti Numerari Conti di Reddito Conti di Capitale

Lettura ed Analisi del Bilancio. Analisi dei contenuti del conto economico

Modello e Teoria del Bilancio di Esercizio GLI EFFETTI A BILANCIO DI ALCUNE OPERAZIONI

Conto economico civilistico anno 200n CE a Valore aggiunto

La determinazione del reddito imponibile e il calcolo delle imposte

Biblioteca di Pronti... via 2 o biennio TOMO h

BILANCIO D ESERCIZIO B ESERCITAZIONE

Conto Economico A) VALORE DELLA PRODUZIONE bis. Al netto di SCALARE FORMA COSTI E RICAVI INTEGRALI STRUTTURA CLASSIFICAZIONE PER NATURA

INDEDUCIBILITA AMMORTAMENTO DEI TERRENI

PRINCIPIO CONTABILE INTERNAZIONALE N. 2. Rimanenze

LE RIMANENZE DI MAGAZZINO

Costo: comma 1-3. Circolante. Minore tra costo e mercato: comma 9. Definizioni Azioni partecipazioni

Aspetti contabili. Prof.ssa Claudia Rossi 1

Profili civilistici e fiscali delle perdite su crediti e delle manutenzioni

LE SCRITTURE DI FINE ESERCIZIO

La valutazione delle rimanenze. Un caso pratico

LA NUOVA DISCIPLINA DEGLI INTERESSI PASSIVI ED IL BILANCIO 2008: LE NOVITA DI CUI TENERE CONTO

Transcript:

Profili civilistici e fiscali delle rimanenze finali Esercitazione di economia aziendale per la classe quarta ITC di Emanuele Perucci A. Rispondi alle seguenti domande. 1. Quali sono i criteri di valutazione delle rimanenze che non costituiscono immobilizzazioni, previsti dall art. 2426 c.c.? 2. Come può essere calcolato il costo dei beni fungibili sulla base della normativa civilistica? 3. Nell ipotesi di materie prime il cui valore complessivo è di scarsa importanza rispetto al totale dell attivo patrimoniale, come può avvenire la valorizzazione? 4. Nell ipotesi di un processo produttivo di durata ultrannuale, possono essere imputati gli oneri finanziari nel valore delle rimanenze? 5. Quali sono i criteri di valutazione delle rimanenze nel caso di lavori in corso su ordinazione? 6. Quali sono i criteri più utilizzati per la valutazione sulla base dei corrispettivi maturati? 7. Secondo la normativa fiscale, in che modo le materie prime, sussidiarie, di consumo e le merci partecipano al reddito dell esercizio? 1

8. Nell ipotesi in cui il valore unitario medio dei beni, determinato a norma dell art. 92 Tuir, sia superiore al loro valore normale medio nell ultimo mese dell esercizio, come deve essere effettuata la valutazione? 9. Come devono essere valutati i lavori in corso su ordinazione secondo al normativa fiscale? B. Svolgi il seguente esercizio di applicazione. Gli amministratori della Crox Spa procedono alla valorizzazione delle rimanenze finali di merci. La quantità di merce giacente in magazzino al 01/01/n è di kg 87.000. Negli esercizi precedenti la valutazione è stata effettuata applicato il metodo Lifo a scatti di cui all art. 92 Tuir, in base ai seguenti valori: la quantità di merce in giacenza al 31/12/n-3 è di kg 38.000 ed è stata valutata al costo di 3,00 al kg; nell esercizio n-2 le rimanenze sono aumentate di kg 21.000, considerando un costo unitario al kg di 3,80; nell esercizio n-1 le rimanenze sono ancora aumentate di kg 28.000, considerando un costo unitario al Kg di 4,00; nell esercizio n, sono state acquistate merci per kg 12.000 al costo medio di 4,30 oltre a oneri accessori di diretta imputazione per 1.500,00; la quantità in rimanenza alla fine dell esercizio è di kg 49.000. Procedi alla valorizzazione delle rimanenze al 31/12/n continuando ad applicare lo stesso metodo adottato dagli amministratori della Crox Spa. Successivamente determina il valore delle rimanenze alla stessa data applicando il metodo del costo medio ponderato, tenendo presente che il valore normale medio nell ultimo mese dell esercizio è di 4,10. C. Svolgi il seguente esercizio di applicazione. La Pont Spa, costituita nell esercizio n-4, ha effettuato i seguenti acquisti di merce: Esercizio Quantità acquistata (A) Costo complessivo (B) Rimanenza finale (quantità) (C) n-4 140.000 1.120.000 14.000 n-3 175.000 1.487.500 21.000 n-2 220.000 1.980.000 34.000 n-1 245.000 2.376.500 19.000 Sulla base di quanto sopra procedi alla valutazione delle rimanenze finali di ciascun esercizio, applicando il metodo Lifo a scatti. 2

Svolgimento dell esercitazione A. Domande. 1. Le rimanenze che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione (costo di acquisto al netto di resi, abbuoni, sconti incondizionati, eventuali contributi in conto esercizio + oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli oneri finanziari) ovvero, se minore, al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato. 2. L art. 2426 c.c. prevede che il costo delle rimanenze di beni fungibili possa essere calcolato col metodo del costo medio ponderato oppure con i metodi primo entrato, prima uscito (Fifo) o ultimo entrato, ultimo uscito (Lifo). Se il valore determinato sulla base di uno di questi metodi differisce sensibilmente dal costo corrente alla chiusura dell esercizio, la differenza deve essere indicata in nota integrativa. 3. La valorizzazione può avvenire sulla base di un valore costante nei vari esercizi, purché non vi siano variazioni sensibili nella loro entità, valore e composizione. 4. La regola generale, suggerita anche dai principi contabili, prevede l esclusione degli oneri finanziari dalla valorizzazione delle rimanenze. Tuttavia, nel caso in cui gli oneri si riferiscano a un finanziamento specifico, è possibile includere gli interessi passivi nel valore delle rimanenze a condizione che l onere sia stato realmente sostenuto, il costo del bene maggiorato degli interessi non ecceda il valore netto di realizzo, il tutto sia chiaramente esposto in nota integrativa. 5. La normativa civilistica prevede due diversi criteri: costo di produzione (metodo della commessa completata): le rimanenze vengono valutate al costo, mentre l imputazione dell utile avviene interamente nell esercizio in cui l opera viene completata; corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza (metodo della percentuale di completamento o dello stato di avanzamento): le rimanenze comprendono la frazione di corrispettivi ragionevolmente maturata. 6. Per la valutazione sulla base dei corrispettivi maturati i criteri più utilizzati sono: metodo del costo sostenuto (cost to cost): i costi sostenuti a fine esercizio vengono rapportati ai costi totali stimati, la percentuale che ne risulta viene poi applicata ai ricavi totali pattuiti; metodo delle ore lavorate: si considera il rapporto tra le ore effettive di lavoro e quelle totali previste; metodo delle unità consegnate: vengono rapportate le unità effettivamente consegnate alle unità totali programmate. 7. Sulla base di quanto previsto dall art. 92 Tuir, le variazioni delle rimanenze finali rispetto alle esistenze iniziali concorrono a formare il reddito dell esercizio in virtù del principio della competenza. Qualora la valutazione non sia effettuata a costi specifici, alle rimanenze deve essere attribuito un valore non inferiore a quello risultante dal raggruppamento dei beni per categorie omogenee (per natura e per valore) e attribuendo a ciascun gruppo un valore non inferiore a quello risultante dall applicazione del Lifo a scatti annuale. Le imprese che valutano in bilancio le rimanenze con i metodi del costo medio ponderato, del Fifo e del Lifo continuo, potranno conservare tali valori anche ai fini fiscali. 3

8. La valutazione avviene sulla base di tale valore normale, applicato all intera categoria di rimanenze indipendentemente dal periodo di formazione. Ai sensi dell art. 9 Tuir, per valore normale si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza, al medesimo stadio di commercializzazione (per esempio commercio all ingrosso, al dettaglio ecc.), nel tempo e luogo in cui i beni sono stati acquistati. 9. La normativa fiscale opera la seguente distinzione: lavori con tempo di esecuzione inferiore a 12 mesi: non viene riconosciuto il criterio civilistico della percentuale di completamento, ma viene disposta inderogabilmente la valutazione in base alle spese sostenute nell esercizio (metodo della commessa completata); lavori con tempo di esecuzione superiore a 12 mesi: la valutazione è fatta sulla base del criterio della percentuale di completamento, in base ai corrispettivi pattuiti, ovvero ai corrispettivi liquidati per la parte di opere, forniture e servizi coperta da stati di avanzamento lavoro. B. Esercizio di applicazione. Metodo Lifo a scatti Al termine dell esercizio n la quantità di merce in giacenza è inferiore rispetto a quella presente all inizio dell esercizio. Innanzitutto occorre valorizzare le esistenze iniziali al 01/01/n applicando il metodo Lifo a scatti e precisamente: kg 38.000 al costo unitario di 3,00 114.000 kg 21.000 al costo unitario di 3,80 79.800 kg 28.000 al costo unitario di 4,00 112.000 kg 87.000 305.800 Il valore delle esistenze iniziali dell esercizio n è pertanto di 305.800. Al termine dell esercizio, tuttavia, la quantità in giacenza è diminuita da kg 87.000 a kg 49.000. Applicando il metodo del Lifo a scatti, si ipotizza che siano state vendute le quantità acquistate nell esercizio, imputando la diminuzione delle rimanenze ai periodi di formazione precedenti, a partire dal più recente. Nel nostro caso si considerano vendute le merci acquistate nell esercizio (kg 12.000) e successivamente anche quelle vendute negli esercizi precedenti fino a concorrenza della quantità di kg 49.000. Vengono pertanto considerati venduti anche i kg 28.000 al costo unitario di 4,00 (incremento dell esercizio n-1) e i kg 10.000 al costo unitario di 3,80 (parte dell incremento dell esercizio n-2). La quantità di kg 49.000 in giacenza al 31/12/n viene quindi valutata considerando i seguenti valori: kg 38.000 al costo unitario di 3,00 114.000 kg 11.000 al costo unitario di 3,80 41.800 kg 49.000 155.800 4

La tabella seguente mostra i risultati ottenuti applicando il metodo Lifo a scatti: Esercizio Rimanenze Costo medio ponderato annuale Valore Kg n-3 n-2 n-1 n 3,00 3,80 4,00 4,30 n-3 38.000 38.000 114.000 n-2 59.000 38.000 21.000 193.800 n-1 87.000 38.000 21.000 28.000 305.800 n 49.000 38.000 11.000 155.800 Metodo del costo medio ponderato Il costo medio ponderato delle merci acquistate nell esercizio n è pari a: 4,30 x 12.000 + 1.500 = 4,42 12.000 Le rimanenze finali sono quindi valutate in 216.580,00 ( 4,42 x 49.000). Valutazione tenendo presente il valore normale medio Il valore normale medio delle merci è di 4,10, superiore rispetto al valore determinato applicando il metodo Lifo a scatti ( 155.800 : 49.000 = 3,18) e inferiore al costo medio ponderato ( 4,42). Se gli amministratori optano per la valorizzazione delle merci con il Lifo a scatti, il valore da attribuire alle rimanenze finali al 31/12/n è pari al valore ottenuto con tale metodo, essendo il valore unitario medio ( 3,18) inferiore al valore normale medio nell ultimo mese dell esercizio ( 4,10). Qualora invece gli amministratori decidano di applicare il metodo del costo medio ponderato, il valore da attribuire alle rimanenze è pari alla quantità (kg 49.000) moltiplicata per il valore normale medio ( 4,10) che, in questo caso, è inferiore rispetto al costo unitario medio ( 4,42). Nel primo caso (valutazione sulla base del Lifo a scatti annuale), il criterio adottato è valido anche da un punto di vista fiscale, con la conseguenza che in sede di dichiarazione dei redditi non si ha alcuna ripresa. Nel secondo caso (valutazione sulla base del costo medio ponderato), gli amministratori possono decidere di conservare tale valore anche ai fini fiscali. In base al principio della continuità dei valori nel tempo, se negli esercizi precedenti è stato applicato il criterio fiscale del Lifo a scatti annuale, l attribuzione alle rimanenze di un valore pari al costo medio ponderato, comporta una rettifica in sede di dichiarazione dei redditi. In alternativa può essere modificato il criterio di valutazione adottato anche ai fini fiscali, previa comunicazione all Agenzia delle Entrate nella dichiarazione dei redditi o in apposito allegato (art. 110, comma 6 Tuir). 5

C. Esercizio di applicazione. Per la valutazione delle rimanenze finali occorre innanzitutto calcolare il costo medio di acquisto di ogni esercizio e precisamente: Esercizio Costo medio (B)/(A) n-4 8,00 n-3 8,50 n-2 9,00 n-1 9,70 Le rimanenze finali dell esercizio n-4 (primo esercizio) vengono valutate moltiplicando la quantità in magazzino per il costo medio di acquisto dell anno: Al termine dell esercizio n-3, la quantità presente in magazzino è superiore rispetto a quella dell esercizio precedente, per cui si ha: fino a concorrenza della quantità di merce in magazzino all inizio dell esercizio (rimanenza finale dell esercizio n-4), ossia 14.000 pezzi, il valore delle rimanenze è lo stesso, ossia 112.000; la parte eccedente (7.000 pezzi) viene valutata al costo medio ponderato dell anno di formazione dell eccedenza ( 8,5 al pezzo). Il valore da attribuire alle rimanenze al termine dell esercizio è pertanto così determinato: 7.000 8,50 59.500 171.500 Alla fine dell esercizio n-2, le merci in magazzino sono nuovamente aumentate rispetto alle esistenze iniziali dello stesso anno, per cui occorre procedere come segue: 7.000 8,50 59.500 13.000 9,00 117.000 288.500 Alla fine dell esercizio n-1, le rimanenze finali sono in quantità inferiore rispetto alle esistenze iniziali, per cui occorre considerare come venduti tutti i pezzi acquistati nell esercizio. Essendo il decremento delle rimanenze pari a 15.000 pezzi, tale quantità corrisponde all intero incremento dell esercizio n-2 (13.000 pezzi) e a parte dell incremento dell esercizio n-3 (2.000 pezzi). 6

Il valore da attribuire ai 19.000 pezzi in rimanenza è pertanto così determinato: 5.000 8,50 42.500 154.500 Riassumendo i valori attribuiti alle rimanenze finali applicando il metodo Lifo a scatti si ha: Esercizio Rimanenze Costo medio ponderato annuale Valore pezzi n-4 n-3 n-2 n 8,00 8,50 9,00 9,70 n-4 14.000 14.000 - - - 112.000 n-3 21.000 14.000 7.000 - - 171.500 n-2 34.000 14.000 7.000 13.000-288.500 n-1 19.000 14.000 5.000 - - 154.500 In questo caso, il criterio adottato è quello fiscale previsto in via ordinaria dall art. 92 Tuir, motivo per il quale in sede di dichiarazione dei redditi non si ha alcuna variazione. 7