DIFFERENZE DI GENERE NELLO STUDIO VEdeTTE RISCHIO DI MALTRATTAMENTO NELLA FAMIGLIA CON GENITORI TOSSICODIPENDENTI REGIONE PIEMONTE ASLTO1 Marina Garneri, Marina Podio Trieste 2009
RISULTATI (I) Fattori di rischio e-o di protezione del genere Le donne più frequentemente degli uomini sono coniugate-conviventiseparate-divorziate-vedove e vivono con i figli Hanno una scolarizzazione più alta Sono disoccupate o sotto-occupate Hanno comportamenti autolesivi e tentativi di suicidio più frequentemente degli uomini Scambiano siringhe e strumenti più frequentemente degli uomini Compiono reati meno frequentemente Sono HIV positive o in AIDS conclamato più frequentemente degli uomini Uso di sostanze Usano meno alcol e più ansiolitici Accesso ai Servizi accedono al SerT in età più precoce hanno una storia di tossicodipendenza più breve alla presa in carico
RISULTATI (II) Trattamenti Le terapie sostitutive seguite da disintossicazione appaiono essere le più frequenti in entrambi i generi TUTTAVIA le donne mostrano maggior propensione a effettuare - terapie di sostegno - psicoterapia e sembrano avere una maggior capacità di concordare il trattamento rispetto agli uomini Ritenzione in trattamento di MM Le donne abbandonano il trattamento di MM con minor frequenza, soprattutto dopo i primi 6 mesi I fattori legati ad una maggiore gravità della tossicodipendenza Influiscono sull abbandono del trattamento in maggior misura nelle donne
RISULTATI (III) I trattamenti associati hanno un effetto protettivo nei confronti dell abbandono in entrambi i sessi, senza particolari differenze mentre Le dosi elevate di metadone hanno un effetto protettivo di entità decisamente più importante nelle donne Ritenzione in trattamento di CT Le donne abbandonano il trattamento di CT con maggior frequenza, soprattutto nei primi 6 mesi Aver avuto un trattamento di psicoterapia negli ultimi 12 mesi è predittivo di abbandono della CT negli uomini ma non nelle donne Lo scambio di siringhe e il titolo di studio Influiscono sull abbandono del trattamento in maggior misura nelle donne rispetto all uomo
RACCOMANDAZIONI (I) Nella presa in carico clinica porre particolare attenzione nell anamnesi a: comorbidità psichiatrica, tentativi anticonservativi, comorbidità infettiva, life-events (abbandoni, abusi, maltrattamenti) che la letteratura indica come determinanti della dipendenza (SPTD) nel trattamento: alla cura specifica delle patologie associate e dei traumi con i correlati psichici Per quanto riguarda il trattamento nelle donne: si ottiene una prolungata stabilizzazione utilizzando dosi di metadone adeguate, si ha una maggior propensione ad aderire ai trattamenti di sostegnoaccompagnamento e psicoterapia la psicoterapia associata a MM aumenta la retention e non incide nella maggiore propensione all abbandono della CT
RACCOMANDAZIONI (II) E inoltre necessario tenere debitamente conto delle caratteristiche specifiche e differenziate dello sviluppo psicologico femminile, sia rispetto alla singola paziente che rispetto alle rappresentazioni sociali collettive (anche la nostra cultura scientifica), caratterizzate, da una unilateralità ipertrofica maschile patriarcale (E. NEUMANN: La psicologia femminile ) SI PONE LA QUESTIONE DELLA CREAZIONE DI CONTESTI DI CURA MAGGIORMENTE ATTENTI ALLA SPECIFICITÀ FEMMINILE E NON GENDER BLIND
ESITI A BREVE E LUNGO TERMINE DEL TRATTAMENTO DELLE MADRI TD E DEI LORO BAMBINI POPOLAZIONE: Donne TD al primo parto al Centro Perinatale (1978-1999) 349 ESITI DESCRITTI: ESITI DEL TRATTAMENTO IN GRAVIDANZA Analizzati al follow-up 312 bambini (270 madri) ESITI DESCRITTI Affidamento alle diverse età, Adozioni, Inserimenti in Comunità
Esiti ostetrici e assistenza in gravidanza assistenza adeguata assistenza inadeguata * Apgar 1' <= 7 * piccolo per EG * peso < 2500 gr liquido tinto taglio cesareo forcipe/ventosa parto spontaneo * EG <= 32 * EG <= 36 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 %
Percorsi di affidamento dalla dimissione ai successivi provvedimenti 36 Mamma 47>60 Genitori 143 >71 Papà 1>2 Nonni 29>62 26 Ospedale 8>3 Comunità minori 53>27 7 Mamma Comunità 13>11 Parenti 3>8 11 21 Aff. Eterofamiliare 1>6 Adozione 4>53
1 anno 2 anno 3 anno 4 anno 5 anno 6 anno 7 anno 8 anno 9 anno 10 anno Genitori 10 Mamma 1 Percorsi dei bambini adottati N=53 Papà 1 Nonni 2 Com. madrebambino 5 Com. Minori 26 Aff. Eterofam 0 Adottati 8
Conclusioni Assistenza adeguata e mantenimento metadonico migliorano gli esiti ostetrici le disassuefazioni fallite danno esiti peggiori del proseguimento dell uso di eroina il destino dei bambini: 1. numerosi cambiamenti nell affido tra il I e il III anno di età 2. 20% di adozioni 3. la maggioranza dei bambini va in adozione tra il II e il III anno di età 4. all ultima rilevazione del follow-up solo il 23% dei bambini risultavano affidati ad entrambi i genitori DAI RISULTATI DELLO STUDIO E STATO PRODOTTO UN PROTOCOLLO OPERATIVO ADOTTATO DALLA REGIONE PIEMONTE