Approv.ne/Emissione Direttore Generale Monica Calamai Diffusione Resp. S.P.P. Italo Goretti Data ultima Revisione Luogo di archiviazione Resp.



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1 di 8 campionamento eseguite dai Tecnici della del Dipartimento della Prevenzione MATRICE DELLA REDAZIONE E REVISIONE Fasi Responsabilità (Funzione) Responsabilità (Nome) Data Redazione Resp. S.P.P. Italo Goretti Medico Competente Giovanni Cinti Collaborazione e RR.LL.SS. Verifica Approv.ne/Emissione Direttore Generale Monica Calamai Diffusione Resp. S.P.P. Italo Goretti Data ultima Revisione Luogo di archiviazione Resp. 05/03/09 Servizio Prevenzione e Archiviazione Silvia Marchese

2 di 8 Indice: Premessa.. Pag. 3 Valutazione del rischio.. Pag. 3 Procedure di accesso. Pag. 6 Procedure di uscita Pag. 7 Procedure di emergenza. Pag. 8

3 di 8 Premessa Il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell'esposizione e le misure preventive e protettive da attuare. I casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità sono contemplati nel DECRETO LEGISLATIVO 25 luglio 2006, n. 257 Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto durante il lavoro che integra il D.Lgs. 81/08. Valutazione del rischio Nella valutazione di cui all'articolo 28, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e dai materiali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell'esposizione e le misure preventive e protettive da attuare. Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a condizione che risulti chiaramente dalla valutazione dei rischi di cui al comma 1 che il valore limite di esposizione all'amianto non e' superato nell'aria dell'ambiente di lavoro, non si applicano gli articoli 250, 259 e 260, comma 1, nelle seguenti attività: brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili; rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice; incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato; sorveglianza e controllo dell'aria e prelievo dei campioni ai fini dell'individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale. Nelle attività di vigilanza che comprendono : il sopralluogo e campionamento su esposto; il sopralluogo per segnalazione presenza amianto in natura friabile il sopralluogo per segnalazione di abbandono materiali. La valutazione del rischio prevede l obbligo da parte del datore di lavoro di : limitare il numero di lavoratori esposti; progettare e controllare le lavorazioni in modo da limitare l emissione di fibre di amianto; raccogliere ed allontanare immediatamente dal luogo di lavoro i rifiuti di amianto in appositi imballaggi chiusi, muniti di etichettatura che indichino che contengono amianto. Il trasporto e lo smaltimento sono effettuati secondo le norme di legge. provvedere all informazione e formazione dei lavoratori. Inoltre il datore di lavoro deve adottare tutte le misure appropriate affinché i luoghi in cui si svolgono le attività di cui sopra siano : chiaramente delimitati e contrassegnati da appositi cartelli;

4 di 8 accessibili esclusivamente ai lavoratori che vi debbano accedere a motivo del loro lavoro o della loro funzione; oggetto del divieto di fumare; Devono essere messi a disposizione dei lavoratori adeguati indumenti di lavoro o adeguati dispositivi di protezione individuale; Al termine delle operazioni di campionamento detti DPI monouso devono essere inseriti in appositi contenitori chiusi, etichettati e inviati allo smaltimento. Le attività svolte dai lavoratori durante le fasi di campionamento comportano l esposizione a fibre di amianto che sono sempre inferiori a 3 fibre / cm 3. Dai dati di letteratura si ricava che : limite massimo di esposizione = FPO x VLE dove con VLE si è indicato il valore limite di esposizione adottato pertanto se prendiamo in considerazione ad esempio il crisotilo (VLE=0,1 fibre/cm3), l impiego di una semimaschera con filtro P3 (o facciale filtrante FFP3), potrà garantire una protezione fino alla concentrazione di 3 fibre/cm3. Valori FPN e FPO per i diversi tipi di respiratore Respiratore FPN FPO Semimaschera con filtro P1 (o facciale filtrante FFP1) Semimaschera con filtro P2 (o facciale filtrante FFP2) Semimaschera con filtro P3 (o facciale filtrante FFP3) 4 4 12 10 50 30 IL CORRETTO DISPOSITIVO DI PROTEZIONE RESPIRATORIA La seguente tabella indica alcuni esempi di bonifiche d amianto, indicando per ciascuno le relative concentrazioni d amianto e le protezioni respiratorie suggerite (dati INAIL). Lavorazione/Operazione Fibre/Cm3 suggerita Coperture in eternit: rimozione Coperture in eternit: restauro conservativo 0,127 FFP3/P3 FPO: 30 0,027 FFP3/P3 FPO: 30

5 di 8 Decoibentazione di amianto friabile Carrozze ferroviarie, operazioni pre e post bonifica Cantiere navale: demolizione di tubi coibentati di piccolo diametro (all aperto) Cantiere navale: demolizione del rivestimento in amianto di paratie del locale caldaie Cantiere navale: segagione di marinite in falegnameria Manutenzione e sostituzione freni Pulizia freni di autocarro: lavoro effettivo sui freni (media sulle 8 ore) 0,7943 FFP3/P3 FPO: 30 0,19 FFP3/P3 FPO: 30 0,800 FFP3/P3 FPO: 30 2,400 FFP3/P3 FPO: 30 2,900 FFP3/P3 FPO: 30 2,710 FFP3/P3 FPO: 30 1,84 FFP3/P3 FPO: 30 Riparazione freni e frizioni 0,68 FFP3/P3 FPO: 30 Operazioni di decoibentazioni (edificio pubblico): operatore durante il reinsaccamento e la pulizia dei sacchi in bigbag operatore durante la pulizia dei sacchi 0,856 FFP3/P3 FPO: 30 0,296 FFP3/P3 FPO: 30 In tutte le lavorazioni durante le quali i rischi inerenti l esposizione a polveri e fibre non possono essere evitati o sufficientemente limitati mediante l adozione di misure tecniche di prevenzione o mezzi di protezione collettiva, il datore di lavoro è tenuto a fornire ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale per le vie respiratorie (apparecchi di protezione delle vie respiratorie o respiratori). Tutti gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie FFP3 appartengono ai DPI di terza categoria, destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente.

6 di 8 Per questi dispositivi di protezione individuale, ai sensi dell art. 71 del decreto legislativo n. 81/08, oltre all attività d informazione e formazione, è obbligatorio prevedere per gli utilizzatori un adeguato addestramento. La scelta del respiratore deve essere fatta tenendo presente il grado di protezione richiesto in relazione alla concentrazione dell inquinante. Nel caso specifico la dotazione minima che deve essere fornita ai lavoratori deve consistere in semimaschera con filtro P3 (o facciale filtrante FFP3), I requisiti delle maschere in particolare devono: rispondere a criteri di ergonomia; fornire elevati livelli di protezione; essere innocue, leggere, solide, fornite di spiegazioni d uso; non limitare il campo visivo e la vista, essere compatibili con l uso di occhiali; essere dotate di filtri facilmente montabili e smontabili. Oltre alla semimaschera con filtro P3 (o facciale filtrante FFP3) gli operatori devono indossare una tuta da lavoro monouso in Tyvek (Tipo 5: a tenuta di polvere) della misura e taglia corrispondente, munita di sovrascarpe e di guanti monouso in lattice nel rispetto delle istruzioni fornite dal fabbricante. Si ricorda che la tuta in Tyvek non può essere lavata, stirata, asciugata con asciugatori, o a secco, e che è infiammabile (il Tyvek fonde a 135 C). Gli operatori che abitualmente portano gli occhiali, al fine di ottenere una perfetta tenuta facciale-viso, devono utilizzare appositi dispositivi per lenti correttive PROCEDURE Procedure di accesso Accesso alla zona: ciascun lavoratore dovrà indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di campionamento. La semimaschera con filtro P3 (o facciale filtrante FFP3) deve essere indossata nel seguente modo: impugnare il respiratore in modo da accogliere nel palmo della mano la superficie esterna del respiratore stesso, avendo l accortezza di inserire la mano tra la superficie esterna del respiratore e gli elastici; applicare il respiratore sul volto ( bocca e naso), con la parte inferiore sotto il mento e lo stringinaso a livello della piramide nasale; posizionare l elastico inferiore a livello della nuca, sotto le orecchie; posizionare l elastico superiore sulla sommità del capo. Gli elastici non devono MAI incrociarsi modellare il ferretto stringinaso sulla piramide nasale per permettere la completa adesione del respiratore al volto. verificare la TENUTA del respiratore ( prove di tenuta ): 1. respiratore senza valvola espiratoria: coprire la superficie esterna del filtrante con entrambe le mani raccolte a conchiglia ed adese alla superficie ed espirare in maniera decisa. La prova di tenuta è valida se all interno del respiratore si avverte una discreta resistenza ( pressione positiva).

7 di 8 2. respiratore con valvola espiratoria: tappare la valvola con il palmo delle mani ed inspirare in maniera decisa. La prova di tenuta è valida se all interno del respiratore si avverte una discreta depressione ( pressione negativa). La prova di tenuta deve essere eseguita : ogni qual volta si indossi il respiratore; quando si avverte l impressione di spostamento del respiratore dalla sede NOTA BENE : non utilizzare il respiratore in presenza di barba, baffi o basette lunghe che limitano il contatto diretto del filtrante con la superficie cutanea. Procedure di uscita Ciascun addetto prima di lasciare l area di lavoro dovrà rimuovere gli indumenti di protezione personale secondo il seguente ordine di priorità: sfilare la tuta ed i copri-scarpe con movimento rotatorio tale da riportare l interno all esterno dell indumento in modo da evitare che si possano disperdere le fibre depositate sulla superficie della tuta stessa e inserire nel contenitore dei rifiuti speciali in dotazione; sfilare i guanti ed inserirli nel contenitore dei rifiuti speciali in dotazione; rimuovere gli eventuali occhiali di protezione ed inserirli nel contenitore dei rifiuti speciali in dotazione; infine rimuovere il respiratore prendendolo dagli elastici posteriori, evitando di toccare la superficie esterna, ed inserirlo nel contenitore dei rifiuti speciali in dotazione. ATTENZIONE: il respiratore deve essere l ultimo DPI ad essere rimosso. Procedure di emergenza Nei casi di intervento per emergenza o per eventi calamitosi o incidentali si può avere il superamento del valore limite di esposizione ( 0,1 fibre/cm 3 ) cosa che comporta l ottemperanza ai seguenti articoli del titolo VIII Capo III del D.Lgs. 81/08: Art. 250 - Notifica Art. 251 - Misure di prevenzione e protezione Art. 252 - Misure igieniche Art. 253 - Controllo dell'esposizione Art. 254 -Valore limite Art. 259 -Sorveglianza sanitaria Art. 260 -Registro di esposizione e cartelle sanitarie e di rischio A sua volta l ottemperanza a tali articoli comporta l adozione di misure tecniche ed organizzative molto complesse e costose come ad esempio l utilizzo di una struttura mobile idonea al trasporto di un modulo composto da zona filtro,zona ricambio, zona lavaggio, zona filtro. Per questi motivi si ritiene che gli interventi in emergenza, ove esista la reale possibilità del superamento del limite di esposizione, debbano essere evitati fin quando non siano state eseguite le operazioni di bonifica effettuate dagli organismi competenti (VV.FF., Civile, ARPAT ecc).