Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Giovedì 09 marzo 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 11 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 13 Prima pagina 19
Rassegna associativa
QUOIDIANO.NET Sangue e trasfusioni, tutti i volti dei donatori I giovani volontari della Federazione italiana associazioni donatori di sangue (Fidas) si incontrano per tre giorni. Spazio all'integrazione tra culture diverse Roma, 9 marzo 2016 - "Mi chiamo Syla, sono nata in Turchia e sono in Italia da tredici anni. Grazie alla Fidas sono entrata nel mondo dei giovani donatori di sangue e sono cresciuta molto a livello personale e ho visto tante belle persone". Parole semplici ed efficaci, pronunciate davanti alla telecamera, per promuovere il meeting nazionale Giovani della Fidas, la Federazione italiana associazioni donatori di sangue, in programma a Mondovì, in provincia di Cuneo, da venerdì a domenica. L'appuntamento, giunto alla diciassettesima edizione, ha l'obiettivo di formare i ragazzi dai 18 ai 28 anni e di confrontare le strategie tra i giovani delle 73 associazioni Fidas presenti su tutto il territorio nazionale. Il filo rosso di quest'anno è dedicato a un tema speciale: il dono come strumento di integrazione tra culture diverse. E per questo motivo, nel video di presentazione della tre giorni piemontese, insieme a Syla, intervengono anche Mohamed, Elia, Christelle rispettivamente originari del Marocco, dell'argentina e della Costa d Avorio, e altri loro coetanei. Le nuove etnie, infatti, pur avendo i nostri stessi gruppi sanguigni, possono presentarne, con maggiore frequenza, alcuni che in Italia sono più rari. "In un Italia sempre più multietnica, in cui lo straniero ha nuovamente cominciato a suscitare sospetto, se non addirittura paura, tendere il braccio permette di valorizzare quali e quanti siano gli elementi di unione. I volti del dono possono essere i nostri vicini di casa o possono avere un colore della pelle diversa, sono coloro con cui siamo cresciuti o nuovi cittadini di un Italia integrata - sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas. - Qualunque sia la loro origine, hanno un elemento in comune: il desiderio di contribuire attraverso un gesto volontario, anonimo e gratuito al benessere collettivo". E così accanto a Luca, Francesca e Valentina, tra i cento partecipanti al meeting ci sono anche ragazzi in Italia da molti anni o da pochi mesi, ma che hanno già risposto positivamente all invito alla solidarietà. Venerdì i lavori inizieranno con l intervento di Enrico Della Rosa, dell università Cattolica di Milano, che affronterà il tema L importanza dell ambiente per favorire l integrazione. Sarà poi la volta di Claudio Boasso, presidente dell associazione di volontariato MondoQui, al quale è affidata la presentazione deele tecniche messe in atto dall associazione per favorire l integrazione con testimonianze dirette di donatori di sangue di altre culture. Al centro della giornata di sabato, l incontro con la cittadinanza del Monregalese: ci sarà spazio per le domande, con la speranza di coinvolgere nuovi donatori di sangue. Il tutto con lo sguardo verso l alto dove saranno pronte a spiccare il volo le mongolfiere, simbolo della cittadina. E la sera appuntamento con la Cena dei popoli e le specialità caratteristiche di tutte le parti del mondo. Il meeting potrà essere seguito sul canale YouTube Fidas Channel e attraverso i social Facebook, Twitter e Instagram con l'hashtag #MeMo2016. Donatella Barbetta
AGENZIA SIR Donazione sangue: Fidas, a Mondovì il Meeting nazionale giovani sull integrazione tra culture 9 marzo 2016 Un appuntamento all insegna dell integrazione tra le diverse culture per raccontare il valore della donazione del sangue. Da venerdì 11 a domenica 13 marzo, si svolgerà a Mondovì (Cuneo) il Meeting nazionale Giovani Fidas (Federazione italiana associazioni donatori di sangue); un appuntamento, giunto alla sua diciassettesima edizione, che si prefigge di formare i giovani donatori dai 18 ai 28 anni, ma anche un momento di confronto e scambio di strategie fra i giovani delle 73 Associazioni Fidas presenti su tutto il territorio nazionale. Il tema di quest anno è di grande attualità e importanza sociale, fondamentale per la donazione del sangue. Le nuove etnie, infatti, hanno gli stessi nostri gruppi sanguigni, ma possono mostrare con maggior frequenza alcuni che in Italia sono più rari. La donazione diventa, quindi, uno strumento di integrazione tra culture diverse, nelle quali sono presenti diversi volti del dono, spiega Fidas. In un Italia sempre più multietnica, in cui lo straniero ha nuovamente cominciato a suscitare sospetto, se non addirittura paura, tendere il braccio permette di valorizzare quali e quanti siano gli elementi di unione. I volti del dono possono essere i nostri vicini di casa o possono avere un colore della pelle diversa, sono coloro con cui siamo cresciuti o nuovi cittadini di un Italia integrata sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas Qualunque sia la loro origine, hanno un elemento in comune: il desiderio di contribuire attraverso un gesto volontario, anonimo e gratuito al benessere collettivo.
GIORNALE RADIO SOCIALE 09 marzo 2016 Presentazione Meeting Nazionale Giovani FIDAS Buone pratiche. Da venerdì a domenica si svolgerà a Mondovì, in provincia di Cuneo, il Meeting nazionale Giovani Fidas, la Federazione italiana associazioni donatori di sangue. Un appuntamento all insegna dell integrazione tra le diverse culture per raccontare il valore della donazione. TELEPACE 09 marzo 2016 Presentazione Meeting Nazionale Giovani FIDAS Ore 14.00
PROVINCIA GRANDA
TELEISCHIA FIDAS, DONAZIONI DI SANGUE: GINO BRA- MANTE MISTER 100 DONAZIONI http://www.teleischia.com/115115/fidas-donazioni-di-sangue-gino-bramate-mister-100- donazioni/ Messaggero Veneto 09 marzo 2016 Prenotazioni fino a luglio per donare il sangue all ospedale GEMONA Buone prospettive di permanenza per il centro trasfusionale dell ospedale San Michele. Il consistente impegno di questi mesi della sezione gemonese dell Afds, che ha potuto contare sulla collaborazione delle associazioni di donatori dei paesi limitrofi, pare dare dei risultati. «Al momento spiega il presidente Afds di Gemona Renato Copetti ci sono prenotazioni fino a luglio, e ciò grazie non solo ai nostri iscritti ma anche agli Afds di Tarcento, Buja, Artegna e di altri paesi limitrofi che hanno dato la loro disponibilità a organizzare le donazioni nell ospedale gemonese». Durante lo scorso inverno era stata proprio l associazione di donatori gemonese a segnalare che, in accordo con la direzione del centro trasfusionale operativa all ospedale di Udine, vi era il rischio di chiuderlo proprio per la poca presenza di donazioni che non giustificavano i costi per mettere a disposizione degli operatori sanitari ogni sabato mattina al San Michele. Era infatti necessario che ci fossero almeno una ventina di persone ogni settimana per poter garantire il servizio, e in questi mesi sembra che gli sforzi fatti abbiano dato i loro frutti se fino a luglio si proseguirà. A facilitare le cose è stata anche la scelta di permettere la prenotazione chiamando allo 0432 481818: in questo modo, chi vuole donare a Gemona il sabato dalle 9 alle 11 può venire quando gli è stato indicato un orario preciso e non è dunque costretto a perdere una mattinata facendo la fila. Ora, l Afds auspica che si continui in questa direzione per poter garantire anche in futuro la presenza del centro trasfusionale a Gemona. L Afds si riunisce in assemblea domenica alle 10.30 nel centro Salcons. (p.c.)
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