Processo Calciopoli. Udienza del 01-03-2011. Deposizione del teste Corbelli Giorgio.



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www.ju29ro.com Processo Calciopoli. Udienza del 01-03-2011. Deposizione del teste Corbelli Giorgio. Giudice Casoria: Generalità complete. Corbelli: Giorgio Corbelli, nato a Sant Arcangelo di Romagna il 17.07.1955, residente a Brescia. Giudice Casoria: Lei in atto che attività svolge? Corbelli: Sono il Presidente di Finarte Casa D Aste, una società quotata in borsa che si occupa di vendite all asta, e responsabile di Telemarket, una società di televendita. Giudice Casoria: Lei com è che è stato parte dell ambiente del calcio? In che termine è stato parte dell ambiente del calcio? Corbelli: In una sola occasione. Sono entrato a far parte dell azionariato del Calcio Napoli alla fine di marzo del 2000 e ne sono uscito a giugno 2002. Giudice Casoria: Lei è stato sottoposto qualche volta a procedimento penale? Corbelli: Non sono stato sottoposto a procedimento penale per vicende sportive. Sono stato sottoposto a vicende penali per vicende di lavoro e, per quanto riguarda la vicenda che ha portato al mio arresto il 13.03.2002, non sono, a tutt oggi, rinviato a giudizio. Giudice Casoria: Va bene. PM PM Capuano: Buongiorno signor Corbelli. Lei ha prima riferito di aver fatto parte del Napoli Calcio. Vuole riferire che tipo di accordo intercorse e con chi affinché Lei diventasse Presidente del Napoli Calcio? Corbelli: Io il 27.03.2000 feci il contratto di acquisizione del 50% delle azioni del Napoli Calcio da Corrado Ferlaino, che poi continuò ad avere l altro 50%. Divenni Presidente il 06.07.2000, quindi con una fase preparatoria di circa 3 mesi. PM Capuano: Quindi lei entra nella società del Napoli insieme a Corrado Ferlaino, così mi è parso di capire. Corbelli: In una gestione paritetica. PM Capuano: Paritetica. 50%. Corbelli: Io Presidente, lui amministratore delegato. PM Capuano: Sì. E Ferlaino quindi la introdusse nel mondo del calcio? Corbelli: Ferlaino è certamente la persona che mi introdusse nel mondo del calcio. Io arrivavo da una lunga militanza nella pallacanestro. La carica precedente era Presidente della pallacanestro a Roma, che lasciai per l esperienza napoletana. PM Capuano: Lei nell ambito di questa sua attività come Presidente del Calcio Napoli, ha conosciuto il signor Luciano Moggi? Corbelli: Assolutamente sì. PM Capuano: Vuole riferire come, da quando l ha incontrato la prima volta, come le è stato presentato? Corbelli: Da Corrado Ferlaino, un lunedì mattina dopo una partita della stagione 99/00. Mi accompagnò a casa, qui a Napoli, Luciano Moggi. PM Capuano: All epoca il signor Moggi dove lavorava? Corbelli: Era direttore sportivo della Juventus PM Capuano: Sì Corbelli: Direttore generale, probabilmente PM Capuano: Quanto è datato questo prima incontro? Più o meno, diciamo. Corbelli: Aprile, sempre PM Capuano: Sì. Corbelli: Diciamo verso il 18-20 di aprile di quell anno.

PM Capuano: Sì. E che cosa vi diceste in questo incontro? Corbelli: Che era soddisfatto che arrivavano forze fresche all interno di questa società che arrancava e che ne aveva bisogno, che il Napoli era una risorsa importante per il calcio italiano e che era un peccato che il Napoli partecipasse alla serie B e non la A in quanto il movimento del calcio italiano aveva bisogno del Napoli, perché sotto ogni aspetto, di comunicazione, di pubblico e di numero di tifosi, era una risorsa importante per la serie A. PM Capuano: E vi diede anche dei consigli su chi acquistare, come comporre la società anche? Corbelli: Sì. Quella mattina fu un breve incontro di conoscenza, poi PM Capuano: Poi successivamente. Vada agli incontri successivi. Corbelli: Poi ce ne fu un altro a Monticiano (se ricordo bene il nome del paese), il giorno dopo Pasqua, dove chiacchierammo a lungo e dove ci diede dei consigli, certamente. PM Capuano: E che cosa vi disse? Corbelli: Parlammo di quello che poteva essere il mercato, di chi se ne poteva occupare, dell assunzione di un manager, di una collaborazione che poi ci fu con Alessandro Moggi, parlammo un po di allenatori, parlammo un po di queste cose. PM Capuano: E che nomi vi fece? Corbelli: Mah, ora non ricordo se quel giorno, ma insomma in questi incontri, il nome di Zeman saltò fuori nei colloqui che facemmo. PM Capuano: Sì. In quel periodo il Napoli che campionato faceva, in che posizione si trovava? Corbelli: In quel periodo il Napoli. fu successivamente quello di Zeman. Il Napoli in quel momento era nel campionato di serie B 1999/2000, e stava concorrendo per salire in serie A. PM Capuano: Sì. Al termine di quel campionato il Napoli poiche Corbelli: Al termine di quel campionato il Napoli poi, con almeno una giornata di anticipo, quindi verso la fine di maggio, il Napoli conquistò la serie A, a Pistoia contro la Pistoiese. PM Capuano: Sì. E quindi poi nella primavera/estate del 2000 Lei entrò nella società che andava in serie A, mi pare di capire. O no? Corbelli: Io entrai con la carica di Presidente. Di fatto ero già entrato PM Capuano: Era già entrato, esatto. Divenne Presidente Corbelli: Ero già entrato col 50% della proprietà. PM Capuano: Sì. La società da chi era composta, quindi. Da lei e da. Corbelli: E da Ferlaino. PM Capuano: Da Ferlaino. Come direttore generale/sportivo? Corbelli: Come direttore sportivo subito ai primi giorni di maggio o all ultimissimo di aprile, ora è difficile ricordare proprio il giorno, assumemmo Pavarese, Gigi Pavarese, che era in forza al Torino. Diede le dimissioni dal Torino e iniziò a collaborare con noi in prospettiva futura, perché certamente già da maggio dovevamo guardare avanti e iniziare, perlomeno, ad organizzare il campionato successivo. PM Capuano: Vi venne consigliato da qualcuno il nome di Paverese? Corbelli: In quelle riunioni uscì fuori il nome di Pavarese. PM Capuano: In quelle riunioni, quelle con Moggi. Corbelli: In quelle riunioni con Luciano Moggi e Ferlaino uscì il nome di Pavarese. Era comunque, se ben ricordo, una conoscenza di Ferlaino. Aveva già collaborato con lui. PM Capuano: Al termine poi del campionato Lei proseguì questi incontri col signor Moggi? Corbelli: Sì, ci siamo visti in alcune occasioni ed in uno breve periodo gli incontri, i contatti, erano soprattutto con Alessandro, che aveva accettato un rapporto di collaborazione con noi. PM Capuano: Sì. Negli incontri con Luciano (a noi interessa Luciano), furono fatti nomi di calciatori che poi voi acquistaste? Corbelli: Sì, due in particolare: Amoruso, che era in forza alla Juventus, e Pecchia, che fu nello stesso accordo (non ricordo se la proprietà era del Torino o della Juventus, forse della Juventus), dove comprammo la metà di Amoruso e il prestito di Pecchia. PM Capuano: Furono fatti nomi anche di altri giocatori? Corbelli: Probabilmente sì. PM Capuano: Ad esempio del giocatore Fresi, se.

Corbelli: Il giocatore Fresi era un giocatore in procura ad Alessandro Moggi. Nella costruzione di questa squadra, della quale si occupavamo principalmente tre persone, Filippo Fusco che era il direttore tecnico, Gigi Pavarese che era il direttore sportivo, ed Alessandro Moggi in qualità di consulente di mercato, proponevano i calciatori per costruire questa nuova squadra per affrontare la serie A e chiaramente l ultima decisione spettava ai due proprietari Corbelli e Ferlaino. PM Capuano: Sì. Ma ne parlaste anche con Luciano Moggi dell acquisto di Fresi? Corbelli: Francamente questo non lo ricordo. Certamente non fu proposto da lui. Certamente fu proposto da Alessandro. PM Capuano: Presidente, io procedo una contestazione. Lei nel verbale del 19 novembre 2010, davanti al Dottor Narducci, lei riferisce Moggi, intendendo per Moggi Luciano, ci indusse a rilevare anche il cartellino del giocatore Salvatore Fresi, che in quel momento era sotto contratto dell Inter, ma in realtà era un suo uomo, essendo assistito come procuratore dal figlio Alessandro. Corbelli: Bhè, io oggi non ricordo se ci fu un incontro dove venne forzata l assunzione di Fresi. Io dico che Alessandro Moggi propose questi giocatori e PM Capuano: No, mi scusi signor Corbelli. Lei in questo verbale riferisce che. Avv. Prioreschi: Facciamolo rispondere, però. PM Capuano: Sì, finisca di rispondere. Forse non aveva capito la contestazione. Soltanto per questo. Giudice Casoria: Il PM dice che fu Moggi e non il figlio a indicare Corbelli: Io questo non lo ricordo e francamente non so se la formulazione che mi dice il PM sia esatta. So che. Giudice Casoria: Vabbè, ma è recente la dichiarazione però. Corbelli: So che. Sì, però io non l ho neanche letta. PM Capuano: (sospira, ndr) Giudice Casoria: Andiamo, va. Corbelli: Certamente le proposte erano fatte da Alessandro, per correttezza, e che negli incontri con Luciano si è parlato certamente della costruzione di questa squadra, perché i consigli sono arrivati in parte da lui, in gran parte da lui. Ricordo un altro giocatore, per esempio Baccin, che era un giocatore in forza alla Ternana, che era in comproprietà o in proprietà della Juventus, che venne a giocare a Napoli su consiglio di Luciano Moggi. PM Capuano: Mi dica una cosa sempre a proposito di Fresi. Lei lo individua come un giocatore in qualche modo facente capo Diciamo Corbelli: Assolutamente sì. PM Capuano: Eh Corbelli: Lo individuo perché poi ci fu Giudice Casoria: Facente capo a chi? PM Capuano: A Luciano Moggi, mi scusi Presente. Giudice Casoria: Per la stenotipia. PM Capuano: Ha ragione. Corbelli: Assolutamente sì, in quanto ci furono degli episodi di cui ho narrato per almeno due partite e che già allora avevo contestato pubblicamente in televisione e sulla stampa, e poi qualche dubbio lo ha lasciato da sempre in me i passaggi successivi di Salvatore Fresi, che dopo la retrocessione del Napoli ebbe un contratto garantito al Bologna, società in qualche modo legata a Luciano Moggi, per amissione del dottor Gazzoni fatta al sottoscritto, e l anno successivo, se ben ricordo, terminò la carriera alla Juventus. PM Capuano: Per quanto riguarda invece la scelta di Zeman come allenatore, chi gliela suggerì? Corbelli: Se ne parlò con Luciano Moggi. Venne proposta questa candidatura e poi il gruppo di lavoro che prima ho menzionato ebbe un incontro con lui ed io fui chiamato un giorno. Ero a Napoli e fui chiamato per raggiungere immediatamente Roma dove era in corso una riunione all Hotel Hassler. C era Alessandro Moggi, Fusco, Pavarese e Ferlaino. Con un autista raggiunsi Roma e quella sera, dando io solo il parere economico, per l impatto economico sul bilancio, ma la scelta tecnica già era stata fatta

PM Capuano: Acquistate altri giocatori indicatevi da Luciano Moggi? Corbelli: Direttamente dalla Juventus Amoruso, Pecchia in prestito.. PM Capuano: Oltre a questi che ha detto.. Corbelli: e Baccin. Alessandro Moggi sicuramente aveva in procura anche Moriero, oltre a Salvatore Fresi, due giocatori in uscita dall Inter. PM Capuano: Sì. Corbelli: Dovrei PM Capuano: Sì, aveste modo di parlare tra lei e Ferlaino dell influenza che aveva Moggi all interno della società del Napoli? Corbelli: Sì, ci fu una rottura sostanzialmente. PM Capuano: Quando ci fu questa rottura e perché. Corbelli: Ci fu perché c erano Giudice Casoria: La rottura con chi? Con Ferlaino? Corbelli: No, no, no. Giudice Casoria: E con chi allora? Corbelli: La rottura fu con Alessandro Moggi, quella ufficiale. Giudice Casoria: Ah. Allora chiariamo. Corbelli:.in quanto ci fu una proposta sulla stampa prima e direttamente a noi, di un calciatore uruguaiano che si chiamava Pacheco, sull acquisto del quale Ferlaino mise il veto assoluto in quanto la presenza di giocatori provenienti da Juventus e Moggi Alessandro era già molto forte all interno della costruzione di questa squadra. E quindi non voleva assolutamente che si prendesse più alcun giocatore di quella estrazione. E ci fu poi, nei giorni seguenti, una rottura anche con Alessandro che si dimise, naturalmente, non percependo il compenso pattuito Avv. Prioreschi: Che era? Corbelli: Che era di 180 milioni l anno. Ho letto che si è offeso per le mie dichiarazioni Giudice Casoria: Si dimise da? Chiariamo PM. Corbelli: che non aveva percepito quei denari. PM Capuano: Adesso gliela avrei fatta questa domanda. Quindi voi metteste sotto contratto Alessandro Moggi? Corbelli: C era un contratto. PM Capuano: Che ruolo aveva? Corbelli: Consulente di mercato. PM Capuano: E lui di dimise all esito di questa rottura per il calciatore Pacheco? Corbelli: In quei giorni si dimise. Poi all esito della rottura Pacheco lo dico io, perché non si dimise con motivazioni precise. Non disse Me ne vado per questo. Lasciò il ruolo di consulente di mercato. PM Capuano: Sì. Come andò quel campionato, soprattutto all inizio da parte del Napoli? Corbelli: Partì male. Era naturalmente una squadra assemblata, totalmente nuova. Partì piuttosto male tanto che Ferlaino da subito voleva sostituire l allenatore Zeman già alla seconda partita dopo aver perso 5-2 mi sembra in casa col Bologna. Ci fu una riunione la sera stessa per l esonero di Zeman, al quale io mi opposi perché mi sembrava troppo presto e perché dopo due partite non ritenevo ci fossero le condizioni. Si arrivò PM Capuano: C era un gruppo di calciatori che era contrario a Corbelli: C era un gruppo di calciatori che in qualche modo si sapeva di non essere contenti del lavoro pesante che Zeman faceva fare, che aveva fatto fare in preparazione. E quindi i senatori, tra virgolette, non erano contenti. PM Capuano: E chi era questo gruppo di calciatori? Corbelli: Erano, se ben ricordo, appunto quelli menzionati prima: Amoruso, Pecchia, Fresi e Moriero. Erano loro i senatori del gruppo. Io riuscii a fermare quell esonero con la collaborazione di Filippo Fusco, che era altresì contrarissimo all esonero di Zeman. Quindi si andò avanti altre 3 partite con dei risultati ancora difficili perché perdemmo a Milano con l Inter, pareggiammo 1-1 a Lecce e poi andammo a fare una brutta partita a Perugia. E quella sera, dopo Perugia, sia io che Filippo Fusco, abbassammo la guardia e Zeman fu esonerato.

PM Capuano: Sì. Nel corso di quel campionato lei poi ha avuto più volte modo di avere dei dubbi sulle prestazioni del calciatore Fresi. L ha riferito prima, vuole riferirlo adesso? Corbelli: Soprattutto due volte. Sono acquisibili ancora oggi le cassette. Giocavamo a Verona ed al 79esimo Bellucci fece un gol da 30 metri. L allenatore Mondonico decise di sostituire Pecchia con Fresi ed in dieci minuti prendemmo due gol. Due a uno per loro. La seconda partita credo sia ancora negli occhi di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del calcio napoletano. Fu in casa con il Brescia, dove Mondonico si era raccomandato di non concedere al Brescia punizione al limite dell area perché Baggio ci avrebbe trafitto, e Fresi, al90esimo, fece un fallo con tacco all indietro su Diana. E Baggio segnò il gol dell 1-1 che decretò la nostra retrocessione. PM Capuano: All esito di quella stagione si interruppero i rapporti con Luciano Moggi? Corbelli: Sostanzialmente sì. PM Capuano: Ci fu un episodio scatenante o. Corbelli: Ci fu anche da parte mia la scelta di non continuare il rapporto, visto che era in scadenza di contratto, con l addetto stampa Iuliano. Questa era una cosa che sicuramente era dispiaciuta a Luciano Moggi e credo poiché tutto l esito della stagione non era andata come anche lui auspicava, probabilmente, visto che eravamo retrocessi. PM Capuano: Quando parla di lui, parla di Moggi? Corbelli: Sì PM Capuano: Perché avvicina Moggi a Iuliano, vostro addetto stampa? Corbelli: Perché era un antico rapporto tra i due e certamente ero stato caldeggiato per proseguire quel rapporto, che io non ritenevo di proseguire in quanto non operava nell interesse del Presidente. PM Capuano: Quindi non venne rinnovato il contratto a Iuliano? Corbelli: No, era in scadenza di contratto al 30 giugno 2001 dopo tanti anni, e non fu rinnovato. PM Capuano: Fece interrompere anche i rapporti tra lei e Ferlaino? Corbelli: Questo creò una importante frattura tra me e Ferlaino, perché Ferlaino aveva chiesto il rinnovo di quel contratto ed io mi ero opposto dicendo che ne scegliesse pure lui un altro, ma assolutamente non potevo prolungare quel contratto. Fu un momento di ira di Ferlaino che abbandonò il CdA quel giorno e poi per due mesi il rapporto fu molto difficile, anzi un rapporto distaccato, in quanto Pavarese, direttore sportivo, faceva da collante tra amministratore delegato e presidente, che dopo quell episodio per due mesi non si sono parlati. PM Capuano: Senta, ultima domanda.i medesimi sospetti su cui lei ha riferito (mi sembra Napoli-Brescia e Napoli-Verona), lei le ha avuti anche su delle partite della stagione precedente, quando lei intervenne, quindi nell ultimo periodo, per quanto riguarda le partite della serie B? Corbelli: Direi di no. PM Capuano: Allora Presidente, per sollecitare la memoria. Lei ha riferito di un Cesena Corbelli: Sìsì, scusi. Cesena-Napoli 2-2, dove era la mia prima partita alla quale assistevo. Il Cesena andò in vantaggio di due gol ed incredibilmente, in 30 secondi, il Napoli segnò 2 gol, 2-2. Quella è una partita che destò in me qualche sospetto. Ne parlai con Pavarese, il quale mi disse che non ne sapeva niente e che probabilmente gli allenatori si erano parlati tra loro. PM Capuano: Sì. Ed anche dei sospetti ha avuto per un incontro Sampdoria-Napoli? Corbelli: Bhè, io non andai a quella partita. Giocammo 70 minuti o 80 minuti, non ricordo l esatto minuto, 11 contro 10. Sicuramente questo portò al Napoli dei vantaggi. PM Capuano: Vabbè Presidente, non ho altre domande. Giudice Casoria: Va bene. Ci sono domande? Nessuno vuole fare domande. In forza di quale Perché Ferlaino attribuiva tutto questo potere, che lei dice, a Moggi? Come lo giustifica lei questo potere? Corbelli: Intanto perché era certamente il più esperto e la persona più importante del calcio italiano come conoscenza. Ferlaino conosceva Moggi da molti anni e dal primo momento mi

aveva detto: Ti devo portare a conoscere Moggi, perché sicuramente è la persona che ci può dare i consigli giusti. Giudice Casoria: Ma quindi i rapporti tra i due erano buoni? Corbelli: I rapporti tra i due erano buoni. Giudice Casoria: Lei perché ipotizza poi che Moggi avrebbe indicato come allenatore Zeman per fare un danno al Napoli... Corbelli: No, io questo Giudice Casoria: a Ferlaino Corbelli: No, no, no, io questo Giudice Casoria: indirettamente. Corbelli: No, no, no, io questo non l ho mai detto e non lo sostengo neppure. Giudice Casoria: Non lo sostiene. Corbelli:. che Moggi in quel momento se ha suggerito il nome di Zeman era per fare del male. Giudice Casoria: E i giocatori? Eh, adesso proprio ce l ha detto. Corbelli: No, no, casomai era per far del bene. Cioè, io non ho mai sostenuto che Zeman cioè, Moggi sosteneva che il Napoli era una risorsa importante per il calcio Italiano, che il Napoli doveva Giudice Casoria: Sì, ma lei adesso Corbelli: stare in serie A Giudice Casoria: Va bene, lasciamo da parte Corbelli: e che l allenatore per rimanere in serie A poteva essere Zeman. Giudice Casoria: Va bene, lasciamo da parte Zeman. Lei adesso ci ha detto che tutti questi giocatori che aveva inserito Moggi poi remavano contro. Corbelli: Uno solo. Io mi sono riferito a due episodi di un giocatore solo, Salvatore Fresi. Non ho detto che remavano contro. Il fatto che i quattro senatori non fossero contenti di fare i gradoni in ritiro, con un sacco di sabbia sulle spalle, certamente è comprensibile. Questo accade in tutte le squadre. Ranieri ha dovuto lasciare la Roma perché Totti gli ha detto: O te ne vai, o da mercoledì non giochiamo più. Cioè, quindi Giudice Casoria: Quindi non è vero che remavano contro? Corbelli: Io quando ho parlato dei quattro senatori contro Zeman, è un fatto naturale che può succedere in tante squadre. Quando ho parlato di Salvatore Fresi, ho detto che in due partite precise, acquisibili i filmati ancora oggi, lui ci ha fatto perdere le partite. L ho dichiarato nel 2002 e non mi ha querelato nessuno, compreso Salvatore Fresi. Giudice Casoria: Va bene. Va bene, può andare il testimone.