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Martedì 8 Luglio 2008 1 IL SINDACATO DEI CITTADINI SCUOLA ISTITUZIONI SCOLASTICHE E CULTURALI ALL ESTERO FORMAZIONE PROFESSIONALE Centrale la questione delle risorse per il rinnovo dei contratti e l aumento degli stipendi Vanno aumentate le retribuzioni Con la riduzione delle tasse e un nuovo modello contrattuale IL PUNTO Buon senso invece del mago DI MASSIMO DI MENNA La manovra sulla scuola «ipotizzata» dal recente decreto fiscale prevede un risparmio di 3.188 milioni di euro nel 2012, oltre a quelli previsti dalla precedente finanziaria. Occorre chiarirsi sul significato dei termini: previsione non è un colpo di magia di chi è in grado di vedere il futuro ma, in questo caso, un ipotesi che ha davvero poche possibilità di divenire realtà. La manovra si scontrerà con il semplice buon senso. Operare tagli di organici in modo lineare non considerando che le scuole devono funzionare, che c è differenza tra regione e regione, che c è differenza tra diversi ordini di scuola, tra diverse aree disciplinari, è frutto di chi usa troppo la calcolatrice e poco il raziocinio. Altro è rimboccarsi le maniche, approfondire tutti gli aspetti del sistema istruzione, vedere là dove la razionalizzazione delle risorse può dare efficienza e qualità, eliminare gli sprechi là dove ci sono, e fare in modo che prevalga l impegno per la modernizzazione, la sburocratizzazione, l efficienza. Su questo non siamo né pessimisti, né ottimisti, riproponiamo come Uil, idee, proposte che abbiamo già fatto senza trovare il necessario riscontro, e vorremmo realizzare un patto per la scuola che punti sul valore e sul riconoscimento del lavoro e dell impegno. L aumento delle retribuzioni è centrale. Noi vogliamo contribuire ad invertire un percorso che ormai i super-tecnici dell economia ci riportano sempre tale e quale, anche nelle cifre, senza particolare fantasia nelle varie finanziarie. Non serve un mago, servono, invece, tanto buon senso e scelte politiche che investano in istruzione. cosa di buon senso che il governo può fare è ridurre le tasse sulle retribuzioni. L unica Questa è l unica buona politica che si possa fare. E se vuole incentivare la contrattazione di secondo livello è necessario che le tasse sugli aumenti contrattuali siano basse, vicine allo zero. Per rilanciare l economia serve dare ordine a una materia fondamentale come quella degli stipendi. Torna sulla questione centrale, quella delle retribuzioni e del loro potere di acquisto, sul rinnovo dei contratti e sulla necessità di misure che alleggeriscano la pressione fiscale il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, mentre è in discussione nella trattativa sulla nuova architettura dei contratti. Un ritmo serrato quello che Per garantire la qualità del sistema scolastico, si riduce la spesa per l istruzione: è l ossimoro del governo, ammonisce il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, commentando i contenuti della manovra triennale di finanza pubblica approvata dal governo. «Il risultato», fa notare, «è che, mentre si annuncia la centralità dell istruzione, si sollecita una scuola nella quale prevalgano qualità e merito, si promuovono iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, si riducono le risorse. Si fissa a priori l entità della segue il tavolo per la riforma contrattuale, con uno sguardo alla Finanziaria e uno agli indicatori macroeconomici. «Mi aspetto di cominciare a fare una trattativa per raggiungere un accordo», ha detto Angeletti, non bisogna avere «paura del nuovo». Bisogna «avere un atteggiamento pragmatico: discutere dei problemi che ci sono e delle soluzioni che si vogliono dare. Il modello contrattuale che abbiamo», ha sottolineato, «per noi è il simbolo della moderazione salariale e doveva essere già cambiato da anni. Non ci sono alternative ad un nuovo accordo, quindi l intesa si farà. Noi la vogliamo perché c è un problema di aumentare i salari e il sistema contrattuale è la strada maestra, assieme a una riduzione delle tasse. Il tavolo riduzione di spesa e poi si vuole definire la riorganizzazione in 45 giorni. In questo modo il problema non potrebbe risolverlo nemmeno il mago Merlino. Paradossalmente diventa complicato realizzare gli stessi tagli in quanto, comunque, le scuole debbono funzionare. Le scuole», rilancia Di Menna, «non sono unità amministrative ma comunità educante. Per funzionare hanno bisogno di organici funzionali stabili, di continuità. Esiste la necessità di intervenire per razionalizzare e qualificare la spesa; occorre che il ministro apra il confronto imperniato sulla concretezza per modernizzare, eliminare gli sprechi. per la riforma contrattuale non sarà influenzato dalla querelle sull inflazione, perchè vogliamo fare un patto che elimini la questione dell inflazione programmata. La soluzione che al momento sembra essere trovata è quella dell indice europeo. «Per il calcolo dell inflazione nei rinnovi contrattuali potrebbe, infatti, essere adottato l indice di armonizzazione europeo dei prezzi al consumo, superando la querelle dell inflazione programmata, ed adottando l unico indice previsionale al momento a disposizione tra i vari panieri che calcolano l andamento del costo della vita. I prezzi vanno per conto loro», ha detto il segretario della Uil, «e non capisco perchè si devono programmare i salari». E proprio per discutere di un «nuovo indice sul costo della vita da adottare nei rinnovi dei contratti» è stato deciso di costituire un tavolo. «Abbiamo convenuto», ha commentato Angeletti, «di definire un indice che ci consenta di prendere a riferimento un inflazione che non sia un inflazione programmata ma che ci consenta di avere una previsione più realistica dell inflazione reale». Quella di raggiungere con le parti sociali un «patto per la ridistribuzione della ricchezza che verrà prodotta» è un ottimo proposito: speriamo che si faccia», ha aggiunto il segretario generale della Uil, commentando la recente proposta lanciata dal ministro del lavoro di raggiungere entro l estate un patto. Per funzionare le scuole hanno bisogno di organici funzionali stabili, di continuità L ossimoro del governo per la scuola Il paradosso è pensare alla qualità riducendo la spesa ARAN L Agenzia certifica i dati degli iscritti e dei voti Rsu a pagina 3 SCUOLE Prova nazionale e recupero dei debiti scolastici: parola agli insegnanti a pagina 4 PERSONALE ATA La nuova sequenza e il decreto sulle graduatorie della terza fascia a pagina 5 La Uil accetta la sfida di puntare sul merito, di costruire una scuola sempre più accogliente e rigorosa, in grado di innovarsi, di modernizzarsi, attraverso un processo di sburocratizzazione, e puntando sulla cultura dei risultati più che su quella delle procedure. Bisogna avere certezza di risorse per i rinnovi contrattuali, per riconoscere il merito, per ridurre le tasse. Occorre motivare il personale riconoscendone ruolo e professionalità; le basse retribuzioni sono la vera emergenza. Nel nostro paese c è un deficit di spesa per l istruzione: per la scuola l Italia spende il 4,4% del pil rispetto al 5,1% della media europea e il 7,4% della spesa pubblica rispetto al 9% della media Ocse. Centomila tagli in tre anni risulterebbero insopportabili in qualsiasi settore». A pagina 2 riportiamo nel dettaglio le misure che riguardano la scuola contenute nel decreto legge n. 112 che contiene «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria» pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 giugno scorso. L iter parlamentare prevede ora la conversione in legge del decreto, prevista in tempi rapidi e comunque prima della pausa estiva. ESPERO Le istruzioni per la scelta del profilo di investimento a pagina 7

2 Martedì 8 Luglio 2008 SCUOLA D OGGI Il titolare del dicastero dell istruzione ha illustrato alla camera le sue linee di intervento Le priorità del nuovo ministro Gelmini: non si può ripartire da zero ogni volta. Sì al merito Nelle scorse settimane il ministro Gelmini ha presentato in Parlamento le linee guida per la scuola. Ne riportiamo un estratto curato dal ministero, ricordando che il testo integrale è disponibile sul sito www.camera.it nella sezione della VII Commissione. Una sintesi è anche nel sito Uil Scuola nella sezione notizie di giugno. Lasciare lo scontro politico fuori dalla scuola. È indispensabile una grande «grande alleanza per la Scuola» in cui tutti diano il contributo per il miglioramento della più grande infrastruttura del paese. È l ora del buon senso e della condivisione delle scelte: si opererà in maniera non ideologica, ma pragmatica. Condivido le parole di Fioroni che ha auspicato una «legislatura del buon senso». Non affidare solo alle leggi di sistema la soluzione dei problemi dell istruzione. Riforme legislative solo dove è strettamente necessario. Per troppi anni si è ritenuto che le riforme legislative potessero risolvere da sole i problemi del sistema educativo. Si è investito le energie sull attività legislativa, discusso troppo a lungo su cicli, modelli pedagogici. Oggi serve buona amministrazione, progettualità, buon governo, semplificazione e chiarezza. Basta con la montagna di norme di regolamenti confuse e incomprensibili Non si può ripartire da zero ogni volta. Non cancellare come è sempre accaduto ciò che di buono i ministri precedenti hanno fatto. MERITO, VALUTAZIONE, AUTONOMIA: L ITALIA È PRONTA - Merito: è una delle più alte forme di democrazia. Come dice Abravanel è riduttivo pensare che tutto si riduca a combattere fenomeni quali i fannulloni o le raccomandazioni. La meritocrazia è un sistema di valori che promuove l eccellenza delle persone indipendentemente dalla loro provenienza sociale, economica, etnica. In Italia si fa troppo spesso carriera solo per conoscenze o anzianità. Il paradosso è che a credere che la meritocrazia produca disuguaglianza sono proprio quelli che ne beneficerebbero. L Italia è uno dei paesi più «diseguali» al mondo. Il Merito è intelligenza più impegno. - La scuola deve premiare gli studenti migliori. Nessuna ambiguità su questo tema. Se i risultati sono uguali per tutti, saranno sempre i figli dei privilegiati a prevalere. - Necessaria una rivoluzione culturale: non sarà semplice, non sarà immediato ma io voglio dare il mio contributo per spargere i «semi del merito». Germoglieranno ne sono sicura, l Italia è pronta. - Il programma del Pd sulla scuola dice «è necessaria una vera e propria carriera professionale degli insegnanti che valorizzi il merito e l impegno» e ancora «realizzare un nuovo salto dell autonomia degli istituti scolastici, facendo leva sulle capacità manageriali dei loro dirigenti». Sono d accordo. - Valutazione: che deve essere sia degli studenti che dei professori. Devono essere previsti sistemi premianti per il corpo docente e al contempo una valutazione del loro lavoro. - No a una a scuola che è stata usata come un ammortizzatore sociale con il risultato di stipendi da fame, tramonto della cultura del merito, tramonto del senso della scuola. Lo Stato dà poco, non può chiedere che poco. No alla scuola come semplice progettificio. AUTONOMIA - Il sistema scolastico italiano è maturo per forme avanzate di autonomia. Valorizzare la governance degli istituti, dotarla di poteri e risorse adeguate. Dare agli istituti gli strumenti per operare ma pretendere da essi capacità gestionale e di programmazione degli interventi. ALTRE CONSIDERAZIONI PRESENTI NELLA RELAZIONE - Il tema delle risorse: Il governo Prodi ha varato un piano triennale che noi abbiamo ereditato e rispetto al quale non possiamo che procedere nel senso di un contenimento dei costi della spesa pubblica. I conti dello Stato e la situazione economica internazionale lo impongono. Ma la scuola è una priorità non è un capitolo di bilancio qualsiasi. Da essa dipende il futuro del Paese, bisogna tenerne conto. - Elogio della fatica e del sudore: Gramsci diceva che la fatica dello studio è l unico fattore di promozione sociale. ( ) Il nostro Presidente Napolitano ci ha rammentato che «lo studio è ad un tempo fatica e alta gratificazione». - Vi è in Italia una emergenza educativa così come autorevolmente segnalato dal Santo Padre. Lo stesso presidente Napolitano ha voluto manifestarmi i suoi sentimenti di preoccupazione. - Integrazione: insegnare la lingua italiana e la costituzione della Repubblica. Oltre alle tre «i» bisogna aggiungerne una quarta, quella di italiano. ( ) - Ripristino della disciplina a scuola. Non saranno più tollerati gli atti che non rispettino i compagni di classe, gli insegnanti, le strutture, il patrimonio comune. ( ) - Aiutare tutti coloro che per motivi fisici, economici, sociali incontrano difficoltà nell apprendimento e nella didattica - Gli stipendi degli insegnanti vanno adeguati alla media Ocse. Per far questo dobbiamo aggredire la cause dell iniquità del sistema, mediocre nell erogazione dei compensi, mediocre nei risultati, mediocre nelle speranze. - Scuola paritaria: ( ) Le scuole statali servono oltre il 90% dell utenza ( ) un sistema pubblico di istruzione che fondi sul principio di sussidiarietà forme di pluralismo educativo è la risposta alle esigenze di istruzione e formazione del cittadino. MANOVRA ECONOMICA Le misure che riguardano la scuola A decorrere dall anno scolastico 2009/2010 (ed entro l anno scolastico 2011/2012) deve essere innalzato di un punto il rapporto alunni/ docenti. La dotazione organica del personale Amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) del 2007/2008 è ridotta nel triennio successivo del 17%: essendo tale dotazione pari a 253.931 unità, il taglio complessivo ammonta a 43.168 posti, in ragione di 14.389 posti per ogni anno. Entro 45 giorni dall entrata in vigore del decreto (entro l 11 agosto) il Ministero dell istruzione, università e ricerca (Miur) di concerto con il Ministero dell economia e delle finanze (Mef), sentite le regioni e le commissioni parlamentari, predispone un piano programmatico di interventi volti a razionalizzare l utilizzo delle risorse umane e strumentali con la finalità di conferire maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico. Per attuare questo piano il Miur, d intesa con il Mef e sentite le regioni, emana entro 12 mesi (25 giugno 2009) uno o più decreti, anche modificando le disposizioni legislative vigenti, per una revisione dell attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri: - razionalizzazione e accorpamento delle classi di concorso; - ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali; revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi; - revisione dei criteri e dei parametri vigenti per la determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente e Ata; - ridefinizione dell assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti e i corsi serali. Tutti i dirigenti, compresi quelli scolastici, sono corresponsabili dell attuazione del piano e degli obiettivi loro assegnati: il loro mancato raggiungimento comporta l applicazione delle misure connesse alla responsabilità dirigenziale previste dalla normativa. Fermi restando i commi 411 e 412 della legge 244/2007 (le disposizioni previste dalla Finanziaria dello scorso anno), dai commi precedenti devono derivare ulteriori economie pari a: euro 456 milioni nel 2009; euro 1.650 milioni nel 2010; euro 2.538 milioni nel 2011; euro 3.188 milioni a partire dal 2012. Il totale diventa così: euro 535 milioni per l anno 2008; euro 1.352 milioni per l anno 2009; euro 2.868 milioni per l anno 2010; euro 3.790 milioni per l anno 2011; euro 4.620 milioni a partire dal 2012. Con decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) viene istituito entro 45 giorni un comitato di verifica tecnico-finanziaria composto dal Miur e dal Mef, per monitorare l andamento della razionalizzazione ed indicare correttivi. Viene mantenuta la «clausola di salvaguardia» per assicurare i risparmi: si riducono le dotazioni complessive di bilancio del Miur, in maniera lineare, fino a concorrenza degli importi previsti. A partire dal 2010, il 30% delle economie effettivamente realizzate e certificate dal Mef è destinato ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola Il fondo per il funzionamento delle istituzione scolastiche è incrementato con 200 milioni di euro per il 2008.

SCUOLA D OGGI Martedì 8 Luglio 2008 3 L 8 e il 9 settembre a Fiuggi la convocazione dei quadri, dei dirigenti sindacali e delle Rsu Innovare il ruolo del sindacato Grande partecipazione in vista della conferenza di organizzazione DI PINO TURI A metà mandato congressuale, la Uil indice la propria conferenza d organizzazione. È l occasione per effettuare un primo bilancio della propria azione politica e organizzativa e (ri)calibrarla con nuove e più incisive attività, quelle di un sindacato, moderno, laico e riformista. La Uil Scuola, pertanto, sta discutendo nelle conferenza provinciali, la propria linea politica ed organizzativa con i quadri, dirigenti sindacali e con le Rsu elette nelle liste Uil Scuola. Saranno eletti circa 300 delegati alla conferenza d organizzazione nazionale della Uil Scuola, prevista per l 8 e il 9 settembre a Fiuggi, in cui saranno, anche, eletti i delegati alla conferenza d organizzazione confederale che si terrà a Roma dal 16 al 17 settembre. I tanti lavoratori coinvolti, oltre 5 mila, tra Rsu e dirigenti sindacali provinciali e regionali, hanno discusso e dibattuto il tema caratterizzante la procedura delle diverse conferenze provinciali, organizzate dalla Uil Scuola: «Innovare il modello e il ruolo del sindacato». Ciò ha consentito una approfondita, convinta, appassionata discussione che ci consentirà di adeguare il percorso politicoorganizzativo, conoscendo l orientamento dei nostri iscritti. Un dibattito che sta confermando un organizzazione sempre più convinta dell importanza di un sindacato laico e riformista, che fonda la sua ragion d essere sui valori, quali il raziocinio, il pensiero libero da pregiudizi ideologici, ma molto determinato nella tutela dei lavoratori, nell ambito degli interessi generali del paese. Si è discusso del rapporto con il nuovo governo, al di fuori delle opinioni, strumentali e di parte dei vari opinionisti di turno. Una discussione diretta e frutto dell esperienza quotidiana dei lavoratori della scuola che rivestono un ruolo importante per lo «spaccato» della società in cui vivono. I lavoratori chiedono solo di evitare lo shock di riforme continue che impediscono la programmazione delle attività e disorientano tutta la comunità scolastica; non si può più tornare allo stato giuridico per legge come qualche autorevole politico propugna, proprio ora che il sistema della contrattazione e delle Rsu è stato recepito e sta dando risultati. La Uil Scuola accetta la sfida della qualità, lanciata dai ministri Brunetta e Gelmini, ma avverte che la politica della formazione non può essere affidata al ministro del Tesoro di turno che propone solo tagli e, paradossalmente, lascia inalterate sacche di sprechi e di iniquità. Il vero problema sono le retribuzioni e la mancanza di investimenti in istruzione e formazione. ALL ARAN LA CERTIFICAZIONE DEI DATI RELATIVI AGLI ISCRITTI A AI VOTI RSU LA UIL SCUOLA ANCORA UNA VOLTA AUMENTA I PROPRI ISCRITTI E CRESCE NELLA PERCENTUALE DEI VOTI La segreteria nazionale ringrazia i tantissimi delegati, gli eletti delle Rsu, tutti i dirigenti territoriali perché hanno rappresentato un importante e utile riferimento per i lavoratori in un momento particolarmente delicato della vita scolastica e nell azione sindacale. Vengono premiati chiarezza di idee, concretezza, disponibilità, competenza, credibilità nell azione di rappresentanza, di tutela, di servizio. LA CERTIFICAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLA DIRIGENZA SCOLASTICA LA UIL SCUOLA CRESCE E DIVIENE RAPPRESENTATIVA DELLA V AREA CON PIENA TITOLARITÀ CONTRATTUALE Con un azione di forte identità della specifica funzione dirigenziale, la Uil Scuola conferma il trend di crescita, acquisendo la piena titolarità contrattuale. Convinti dell efficacia del libero confronto democratico e della diretta partecipazione alle fasi negoziali, la Uil Scuola insisterà perché vengano indette elezioni delle Rsu della dirigenza scolastica a livello regionale, sede di contrattazione, in modo che anche in questo settore si possano eleggere i rappresentanti con il voto. Tutti i dati sul sito www.aranagenzia.it Le quattro regioni interessate dal Pon hanno disponibili 37 mln Laboratori scolastici, fondi da spendere con organicità Di Menna sul pacchetto di 32 mila assunzioni Immissioni in ruolo accelerare le nomine DI NOEMI RANIERI Trentasette milioni di euro del fondo sociale per lo sviluppo saranno utilizzati per il 2008 a favore delle dotazioni laboratoriali tecnologiche e scientifiche delle scuole delle quattro regioni interessate dal Pon, il Programma operativo nazionale, finanziando una serie di progetti già graduati dall autorità di gestione con riferimento alla precedente programmazione e in attesa dei fondi. La scelta pare condivisibile in rapporto all esigenza di semplificare il lavoro; alle scuole si evita infatti di ripresentare progetti analoghi, e all autorità di gestione si evita di reimpegnare risorse professionali per riverificarne l ammissibilità e il conseguente finanziamento. Quello della infrastrutturazione delle scuole, sia in merito alla dotazione di laboratori che della messa a norma dei locali sembra uno degli obiettivi di completamento e raccordo con la programmazione 1999-2006, che ha già compiuto un grande sforzo per migliorare una situazione precaria dal punto di vista dell edilizia scolastica e della sicurezza dei locali. Una questione infatti di non poca rilevanza è posta dalla necessità di dare organicità agli interventi, mettere in continuità ciò che è già stato realizzato senza incorrere nel rischio di far ricadere sempre sugli stessi istituti, già avvezzi a coltivare quelle opportunità, piuttosto che favorirne la fruizione al più ampio numero di scuole possibile e soprattutto, ormai che il ricorso ad esse è tanto diffuso, a porre in una logica di successivo sviluppo le scelte compiute. Ciò può essere favorito dalla messa a punto di indicatori di risultato, di carattere qualitativo e quantitativo che permettano sia alla singola scuola sia al sistema di verificare concretamente gli esiti dei consistenti investimenti, poiché, spesso di assiste a una frammentazione degli interventi e ad una certa difficoltà di coordinamento e raccordo degli sforzi. Un esempio è dato proprio dalla disorganicità di alcuni interventi. Prendiamo a riferimento la situazione della scuola primaria. negli ultimi due decenni si è molto investito in termini di formazione in servizio degli insegnanti sulle nuove tecnologie, su cui il Sud sembrava svantaggiato per il basso rapporto tra numero computer numero studenti frequentanti Il gap è in via di superamento, e questo è un bene, ma ciò non riesce ad invertire la tendenza di un insufficiente capacità di ricorrervi, anche a causa di tagli agli organici hanno gradualmente ridotto la possibilità di utilizzare i docenti come specialisti ad esempio di informatica, e non ha creato alcuna altra condizione per favorire la valorizzazione delle competenze professionali acquisite in quel determinato ambito, con notevoli vantaggi dei docenti ma anche incontestabilmente a favore della qualificazione dell offerta formativa, attraverso la fondamentale risorsa del sistema data dalla professionalità e responsabilità del personale docente. Un maggiore coinvolgimento delle parti economico sociali potrebbe certamente favorire il superamento di alcune impasse; lo strumento delle intese previsto dal Cipe e dal quadro strategico nazionale aspetta ancora una sua definizione ai fini della realizzazione condivisa degli obiettivi all interno dei programmi operativi e all interno della politica regionale, con particolari vantaggi per la identificazione delle scelte e delle priorità, nella traduzione in obiettivi e strumenti, nella sorveglianza e nella valutazione. La stipula del protocolli di intesa è fissata al 31 marzo 2008 ma nonostante una apposita richiesta da parte delle organizzazioni sindacali confederali, tutto ancora tace. Il via libera per l immissione in ruolo per 25 mila insegnanti e 7 mila personale Ata è una buona notizia per i 32 mila che saranno assunti», commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola, «ma dati i numeri non è la soluzione al problema del precariato. Ora ci sono tre cose da fare», dice Di Menna: «Accelerare le procedure di nomina, che vanno fatte entro il 31 luglio per permettere al personale di essere in servizio a settembre. Dar seguito al piano di immissioni in ruolo e attivare nuove modalità di reclutamento per evitare il formarsi di nuovo precariato. Passare da contratti annuali a contratti pluriennali, là dove ci sono posti disponibili e vacanti. Nomine pluriennali consentirebbero non soltanto la continuità nella didattica e nei servizi ma eviterebbero le rituali, lunghissime file che si ripetono ogni anno per l incarico, nonché e i continui spostamenti di sede. Le immissioni in ruolo non devono far dimenticare che occorre superare l attuale situazione di incertezza e confusione nel reclutamento del personale. Vanno date certezze ai giovani», dice Di Menna. «I giovani laureati devono essere messi in grado di sapere quale è il percorso per accedere all insegnamento. Va data certezza al sistema di reclutamento per evitare il formarsi di nuovo precariato. E se non si decide rapidamente si pongono le basi per il suo ricostituirsi. Il rapporto percentuale tra i posti disponibili in organico di diritto e le 25 mila nomine in ruolo riservate al personale docente è di circa il 48%. Questo vuol dire che per una nomina in ruolo c è bisogno di ameno due posti liberi di partenza. Mentre andiamo in stampa è in corso il confronto tra i sindacati e l amministrazione per la definizione dei criteri per la ripartizione dei posti tra le diverse province e le varie classi di concorso. L amministrazione ha rappresentato l esigenza di tener conto sia dell entrata a regime, nel 2009/10, della riforma Moratti che della Finanziaria 2007 che prevede che le nomine in ruolo non debbano produrre saturazione di organico. La Uil, oltre a sollecitare l amministrazione a chiudere tutte le procedure nel più breve tempo possibile, ha chiesto che, attraverso una gestione centralizzata e un monitoraggio costante della situazione, venga garantito il soddisfacimento di tutte le nomine attribuite alle province. Per i Dsga, visto che in molte realtà sono esaurite le graduatorie, nelle nomine va trovato il giusto equilibrio tra graduatorie esistenti e passaggi di qualifica, al fine di valorizzare le professionalità maturate.

4 Martedì 8 Luglio 2008 Esami, le criticità per le medie SCUOLA D OGGI In questo anno scolastico l esame della scuola secondaria di primo grado ha visto per la prima volta l introduzione di una terza prova nazionale di italiano e matematica finalizzata alla verifica dei livelli di apprendimento degli studenti. Come gruppo di lavoro del dipartimento scientifico, congiuntamente a quello dell ambito linguistico, ci siamo interrogati sulle motivazioni di questa innovazione che, se da un lato ci vede tutti concordi sulla necessità di una prova oggettiva nazionale, volta a valutare gli apprendimenti sulla base di procedure standardizzate e ad arricchire la qualità della valutazione degli alunni, da un altro ci ha visto molto perplessi per i tempi ristretti dall emanazione della legge, che non hanno consentito una progettazione in grado di abituare gli alunni alle «nuove» tipologie proposte per l esame conclusivo del primo ciclo. Dalle discussioni intercorse è emersa la positività e la significatività delle prove nell ottica di una scuola che «guarda al futuro» e vuole migliorare la qualità del processo di apprendimento-insegnamento. La riflessione sugli esiti delle prove, tenendo presenti gli esiti nazionali, consentirà, infatti, di essere consapevoli delle scelte didattiche realizzate, anche di quella parte sommersa relativa alle competenze acquisite dagli studenti che non possono essere oggetto di una rilevazione quantitativa e, di conseguenza, di ri-progettarle. Come accade sempre allorquando si introduce qualcosa di nuovo, sono emerse alcune criticità relative al tempo assegnato per lo svolgimento dei quesiti che non è risultato sufficiente, se consideriamo alcune variabili legate al fattore emotivo, alla vastità degli argomenti trattati, alla concentrazione richiesta. Non tutti i quesiti proposti, poi, sono stati adeguati alle «singole realtà» dei nostri studenti. La riflessione condivisa nel gruppo dopo la somministrazione della prova ha consentito non solo di analizzare e valutare gli esiti in termini di apprendimento degli alunni, ma anche di riflettere sul processo in tutti i suoi diversi fattori, attività e interazioni per adeguare la nostra azione didattica, partendo proprio dai quesiti proposti. Certamente l esperienza è risultata particolarmente positiva e utile, perché offre l oppportunità di indirizzare le nostre scelte didattico-curricolari attraverso una più precisa e attenta articolazione del Pof, in modo che esse diventino punti di forza per perseguire i traguardi di sviluppo delle competenze presenti nelle Indicazioni per il Curricolo. Il gruppo di lavoro della Scuola secondaria di primo grado Guglielmo Marconi di San Giorgio a Cremano (Na) - Sabrina Boschetti, Brunella Calò, Mariolina Cannarile, Francesca Cipriano, Carmen Lucci, Mario Rovinello La prova Invalsi: cosa valutare? Operare un bilancio su una prova non è mai cosa semplice, si rischia o di cadere in un criticismo sterile o di esprimere valutazioni affrettate e poco aderenti alla realtà. Ci proviamo comunque, basando il giudizio sulla esperienza personale e sulla capacità di saper dare voce al mondo dei ragazzi. Sottoporre gli alunni alla prova Invalsi non è stata una scelta felice; così facendo è aumentata il loro la tensione nervosa e la paura di non operare bene. Globalmente la prova non è risultata difficile, anzi in molti aspetti era piuttosto elementare e riduttiva. Dal punto di vista metodologico non si capisce cosa si vuole valutare: il bagaglio culturale dei ragazzi? Se conoscono le principali regole di grammatica? O attraverso la preparazione dei ragazzi si vuole, di rimando, valutare l operato dei docenti? La scuola però è lo specchio della società e quando si «misura» la scuola, non si fa altro che esaminare la società. La scuola non misura se stessa, ma va contestualizzata all interno della società. I dati della prova Invalsi quindi, non devono essere valutati su quanto fa la scuola e coloro che lavorano all interno di essa, quanto piuttosto rilevare le modalità di apprendimento degli alunni, la loro capacità percettiva e interpretativa. Se per i dati di grammatica la prova può essere oggettiva, per la comprensione/produzione del testo invece la prova è più a carattere soggettivo. Il brano, infatti, si presta a varie interpretazioni da parte dei ragazzi. Le risposte che i ragazzi danno poi, scaturiscono spesso dalla loro personalità, evidenziando così le loro ansie, le loro emozioni personali, il loro mondo; riflettono quindi più il carattere. Sono tante le varianti che subentrano nel processo di apprendimento; gli alunni non sono cavie di laboratorio da osservare e valutare. Non traiamo deduzioni sbrigative e affettate, anche perché le teorie non sempre dicono la verità, sono congetture che possono essere sottoposte a severi controlli critici e come tali vanno presi. I dati statistici poi bisogna interpretarli nel reale contesto sociologico non come un arido strumento di calcolo. Bisogna trovare parametri diversi di misurazione e soprattutto, per operare bene, dovremmo rivolgere lo sguardo altrove, televisione ed internet in primo piano. La «cattiva maestra» per dirla come il filosofo Popper, non è la scuola, ma la «televisione». Smettiamo allora di puntare l indice sulla scuola e sugli insegnanti se i ragazzi sono «ignoranti» e cerchiamo di collaborare tutti per ben operare e trasmettere contenuti costruttivi. Carmen Pignataro - docente italiano Scuola media A. Fantoni-Rovetta (Bg) Basta con le favole delle 15 ore A scuola si danno agli alunni obiettivi da raggiungere insieme a lezioni, discorsi, vita, esperienza, etica strumenti per farlo, quindi si usano valori numerici che indicano il livello di raggiungimento o meno di tali obiettivi. Nei fatti noi insegnanti ci troviamo ad un bivio, che è sostanzialmente quello della coerenza: facciamo finta di nulla e ci giochiamo credibilità e fatica, perché tanto 15 ore non servono a niente oppure rimaniamo fedeli alla parola data e ci immoliamo alle 15 ore prescritte? Quando posso, propongo il recupero curriculare con l attivazione di ragazzi/tutors - più efficace e dignitoso- trovandomi però in difetto con il diritto delle famiglie ad avere un insegnante privato gratis. Rimaniamo quindi a ciò che questa fruizione privata nel pubblico riesce a produrre. Personalmente do alla coerenza un valore assoluto cercando di far corrispondere alle parole i fatti. Se un insufficienza equivale a un debito, questo va recuperato. Ma l unica cosa che sono riuscita a fare nell esiguità del tempo concesso è l insegnamento di un metodo, che nei sogni dovrebbe essere pregresso ma che nei fatti sempre meno lo è. Con classi di trenta persone e tutta la lingua e letteratura inglese da insegnare in una manciata di ore, è davvero dura. Non mi lamento dei risultati, ma le tre ore sono un terzo di quello che realmente impiego affinché gli alunni arrivino. Ma, voglio dire, mi piace farlo e lo faccio. Solo che la favoletta delle 18 ore mi ha stancata un po, sentirla. Forse ci sarà anche tra noi qualche nullafacente ma c è un mare di persone che lavora - e bene - in silenzio. Il materiale umano bellissimo con cui abbiamo a che fare non è un esercito di soldatini, tutti meccanicamente allo stesso passo, perché noi, i passi, dobbiamo farli fare alla mente. E questo richiede concentrazione, fatica, tempo e spesso una continua variazione di percorsi per inseguire le peculiarità e i tempi di ognuno. Piuttosto andrebbero evitati i continui cambiamenti di rotta con grossi danni al sapere - quello vero che sta diventando sempre più latente, quasi accessorio. Qualche ministro, una volta o l altra potrebbe fare una capatina quaggiù, non per sbalordirci con mission and vision che sulla carta fanno un effetto tanto meraviglioso quanto inconsistente, quasi come un corso di recupero di 15 ore, quanto per far seguire una vision meno fantascientifica ma più fattibile. Rosanna Gallucci Docente di Lingua e Letteratura Inglese - Liceo Classico Bernardino Telesio Cosenza Esami e corsi, slalom tra calendari Questa vuole essere la testimonianza di un docente che si è ritrovato nel mezzo della giungla del giudizio sospeso. Premetto che nella scuola dell attuale titolarità ricopro l incarico di figura strumentale che fa riferimento all area del recupero e sostegno. Sin dal mese di febbraio sono stato impegnato a organizzare e gestire corsi pomeridiani finalizzati al sostegno e al recupero degli studenti più deboli. Il collegio dei docenti della mia scuola più volte si è riunito per mettere a punto i tempi e i modi con i quali la scuola avrebbe gestito la nuova situazione che l attuale normativa prevede. Arriva la fine dell anno scolastico e la voce più ricorrente che circola negli ambienti più alti delle istituzioni scolastiche lascia intravedere che il nuovo ministro emanerà una circolare semplificativa, «la verifica degli studenti che hanno avuto il giudizio sospeso si terrà a settembre in tutte le scuola del territorio nazionale». Neanche per sogno il ministro in carica emana una circolare esplicativa dello stesso tenore di chi l ha preceduta. «Entro la fine del 31 di agosto tutte le scuole dovranno aver risolto tutti i casi di giudizio sospeso». Ogni scuola avrà libertà di organizzare corsi di recupero non più nella rigidità delle 15 ore per corso ma sulla base delle proprie risorse umane e finanziarie. Questa sembra essere l unica novità dell attuale inquilino di via Trastevere. Ma al sottoscritto le idee non sono del tutto chiare. Tra l organizzazione dei corsi e la ricerca delle disponibilità dei docenti interni arrivano anche gli esami di stato. Sono stato nominato presidente di commissione in una sede fuori del comune di appartenenza. I colleghi con i quali al momento lavoro e non solo mi hanno raccontato le loro esperienze professionali. I consigli di classe si riuniranno per esaminare gli studenti che hanno il giudizio sospeso a metà luglio inoltrato, verso la fine agosto e all inizio di settembre. Queste sono le naturali conseguenze di come si muove la scuola. Sarebbe stato forse necessario mostrare maggiore coraggio politico nel ripristinare «il collaudato esame di riparazione di settembre». Probabilmente non avrebbe accontentato chi politicamente sosteneva che i professori fanno troppe vacanze e che guadagnano tanto nel lezioni private. Se questo era l obiettivo politico che si voleva perseguire allora è chiaro che esso è stato pienamente centrato. Immaginate una famiglia che ha tre figli in tre scuole diverse che hanno adottato calendari come quelli su descritti. Sandro Simonetti docente dell I.I.S.S. di via Copernico di Pomezia

SCUOLA D OGGI Martedì 8 Luglio 2008 L ipotesi di sequenza contrattuale ha avuto delle correzioni che non ne toccano la sostanza Ata, l Aran ritocca il contratto Ma restano immutati gli obiettivi su tempi e uso delle risorse DI ANTONELLO LACCHEI A seguito di segnalazione da parte del comitato di settore, l ipotesi di sequenza contrattuale Ata ha avuto alcune modifiche che tuttavia non ne cambiano la sostanza. Il nuovo testo è stato sottoscritto dall Aran e dalle organizzazioni sindacali. La nuova sottoscrizione differisce di 15 giorni i 55 previsti per la effettiva operatività della sequenza. Questa sequenza, che in pratica rappresenta il contratto degli Ata, cerca di intercettare le istanze del momento che viviamo. Sono stati centrati gli obiettivi contrattuali che garantiranno rapidità dei tempi e certezza di utilizzo delle risorse, per riconoscere impegno e merito e dare maggiore stabilità al sistema dei servizi per la didattica e per l amministrazione. Insomma, un passo importante che produrrà i suoi effetti a partire dal prossimo anno scolastico. Si sono svolti, nel mese di giugno, gli attivi interregionali del personale Ata a Milano, Roma, Salerno ed Enna e la riunione nazionale dei direttori amministrativi che si è tenuta a Roma. In questi incontri, partendo dell analisi della sequenza contrattuale Ata, abbiamo discusso del valore del lavoro pubblico e di come utilizzare al meglio le energie professionali della scuola. Dagli interventi e dalle relazioni è emerso che la sequenza rappresenta una tappa, non certo il traguardo. Per Uil Scuola non c è realizzazione dell unità dei servizi senza costituzione in organico dei posti di area C. L intesa serve per riportare al centro del dibattito il personale Ata e le L intesa serve per riportare al centro del dibattito sulla scuola il personale Ata e le sue giuste rivendicazioni di valorizzazione professionale ed economica, nel quadro complessivo dell unicità del comparto scuola. La nuova ipotesi modifica la precedente come segue: - art. 2, comma 2 (prima posizione economica aree A e B), inserimento del riferimento Firmato il decreto per la III fascia Ata Graduatorie istituto Domande entro il 31/7 Nei giorni scorsi è stato firmato il decreto sul rinnovo e sulla costituzione delle graduatorie d istituto di III fascia Ata. L avviso è stato pubblicato in data 1 luglio 2008 e il termine della scadenza delle domande è fissato al 31 luglio 2008. L amministrazione, al fine di emanare tempestivamente il bando, ha riproposto le vecchie ordinanze con l aggiunta del profilo di collaboratore scolastico, integrando i vari testi dei precedenti decreti ministeriali. Questa nuova fase è stata possibile dall innalzamento del titolo di studio previsto dal contratto per l accesso al profilo di collaboratore scolastico che ripristinerà un reclutamento «speciale» per questo personale, sottraendolo agli uffici per l impiego. Nel decreto, infatti, si tiene conto della nuova ipotesi di sequenza Ata che consente l accesso al profilo di collaboratore scolastico anche agli aspiranti in possesso di attestati e diplomi di qualifica professionale di durata triennale rilasciati o riconosciuti dalle regioni, dei diplomi statali triennali e di qualsiasi maturità. La scuola dell autonomia ha sempre più bisogno di personale qualificato e responsabile per svolgere la sua funzione. Con le nuove emergenze sociali la presenza È un buon punto di partenza, ma non ancora il traguardo di un adulto responsabile impegnato in funzioni delicatissime di sorveglianza ed assistenza di minori, qualifica la scuola pubblica italiana in modo esclusivo. Per alleggerire la mole di lavoro che si concentrerà sulle segreterie delle scuole la Uil Scuola, ha avanzato suggerimenti come quello di riutilizzare i dati già presenti al sistema che riguardano le oltre 750 mila domande presentate per la costituzione delle graduatorie di terza fascia vigenti e di affidarne il coordinamento agli uffici provinciali, anche al fine di uniformare la valutazione; di rendere trasparente le modalità di passaggio da una fascia all altra nel caso di candidati già inclusi nelle graduatorie di I o II fascia che chiedano l inclusione nella III fascia di altra provincia e di indicare chiaramente, anche alla luce delle scelte che si opereranno sul nuovo regolamento, l interazione tra seconda e terza fascia nei vari livelli di intervento dell amministrazione. Abbiamo inoltre richiesto la pubblicazione delle graduatorie anche su internet per semplificare verifica ed eventuali reclami. Occorre inoltre definire con chiarezza le regole per le chiamate e l accettazione delle nomine in analogia con quanto introdotto per i docenti. sue giuste rivendicazioni di valorizzazione professionale ed economica, nel quadro complessivo dell unicità del comparto scuola. Quelli dell unicità del comparto e della qualificazione dell organico sono i cardini della nostra azione sindacale che, se vuole essere incisiva, deve proporre soluzioni di sistema ispirate al principio dell equilibrio retributivo e funzionale. Anche da questo accordo emerge la volontà di dare attuazione all unità dei servizi per una gestione condivisa delle risorse umane ed economiche, snodo cruciale dell organizzazione del lavoro Ata. Nel dibattito è emerso che dalle elaborazioni Uil è nata una posizione condivisa che rappresenta una all art. 48; - art. 2, comma 3 (seconda posizione economica area B - profili professionali di assistente amministrativo e tecnico), precisazione del superamento di una prova selettiva per l accesso alla graduatoria dei richiedenti; - art. 3, comma 2. Tab. 9 indennità di direzione, parte variabile, ai Dsga - sostituzione della precedente dizione della lett. d) con la nuova «istituzioni non rientranti nelle tipologie di cui alla lett. c)», ricomprendendo in tal modo ogni istituzione scolastica; - è stata soppressa la nuova formulazione sulla riduzione dell orario a 35 ore e pertanto, si ritorna a quella prevista nell art. 55 del Ccnl 29/11/2007 (l Aran ne aveva proposto una peggiorativa sia rispetto al vecchio testo che buona base di partenza. Uil Scuola è impegnata, con Uil, a dar valore al lavoro pubblico e per questo si candida a rappresentare le istanze professionali della scuola che, per noi resta il vero motore del cambiamento della società. Siamo convinti che solo liberando le energie e le potenzialità in essa contenute potremo ottenere qualità, vera cittadinanza e riconoscimenti tangibili. Questa è la sfida che ci sentiamo di raccogliere scommettendo sulla professionalità e sul merito. Per questo chiediamo al governo i soldi per i contratti e un piano pluriennale di investimenti per la scuola pubblica che restituisca dignità e riconoscimento sociale a chi vi opera. 5 al nuovo definito nella precedente stesura della presente seduta); - nella tabella A, per il profilo di collaboratore scolastico viene previsto anche l attestato e/o diploma di qualifica professionale di durata triennale rilasciato o riconosciuto dalle regioni. il testo della sequenza è sul sito Uil Scuola Troppa burocrazia invade il lavoro delle segreterie scolastiche Dsga, tra autonomia e responsabilità Iniziamo con questo articolo, a firma di Stefano Miccinelli, una serie di approfondimenti sulle professionalità del personale Ata. Un focus destinato a mettere in luce l impegno, le caratteristiche, i punti di forza del lavoro svolto dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle scuole. Sono stato cortesemente invitato a scrivere un «pezzo» sui Dsga, a esprimere, di fatto, un giudizio sul lavoro che svolgo oramai da 23 anni. In un primo momento, la cosa mi ha spaventato: io di mestiere faccio il Dsga mica il giornalista! Poi mi sono detto: «Forse ho l opportunità di raccontare alcuni aspetti del mio lavoro, evidenziare alcuni lati positivi e negativi e chissà che tutto ciò non sia di aiuto». Riuscire oggi a delineare la mia figura, poliedrica e apicale, è complesso se non impossibile. Dicevo, non a caso, una figura poliedrica con molteplicità di compiti, funzioni e mansioni, che vanno dall organizzazione dell ufficio, alla gestione delle risorse umane, alla capacità di relazionarsi con enti ed amministrazioni ecc. ecc. Attività svolte giornalmente e che in alcuni casi ci trovano in contrasto con il dirigente scolastico, a causa in una normativa poco chiara delle rispettive competenze. Una per tutte: l iniziativa nei provvedimenti disciplinari del personale Ata. Una definizione precisa e puntuale dei compiti e delle funzioni del Dsga, nella direzione indicata dall ipotesi di sequenza contrattuale Ata firmata in questi giorni, potrà senz altro, nei casi in cui il buon senso non prevalga, essere d aiuto ad evitare controversie ed incomprensioni con chi ha la rappresentanza legale delle istituzioni scolastiche. Ho usato la parola «apicale», per indicare un altro aspetto del mio lavoro: figura unica in un ambito dinamico come è la vita scolastica. Apicale nel senso che si è chiamati giornalmente a decidere, a fare scelte, a dare indicazioni, consigli, informazioni, potendo certamente avvalersi delle competenze delle qualifiche presenti nella scuola, ma comunque responsabili a rispondere in prima persona degli atti che si compiono. È forse questo l aspetto che amo di più del mio lavoro: la non ripetitività, la diversità degli argomenti, il rammarico o la soddisfazione a fine giornata di aver affrontato una serie di problematiche, situazioni mai uguali a se stesse. Non posso tuttavia non evidenziare le difficoltà che potrebbero essere evitate se le disposizioni o le nuove procedura, di cui siamo investiti, fossero «ritagliate con maggior precisione sui contorni del mondo della scuola». Ricordo lo sconforto che investì me e i miei colleghi all indomani della circolare Inpdap, che dettava le procedure per la compilazione del mod. tfr ed il fantasioso sistema escogitato per recuperare parte dei contributi non versati dai dipendenti (il famoso punto G del modello tfr1). Procedura che, se fosse stata sottoposta alla valutazione di chi, di fatto, doveva attuarla, non avrebbe provocato il caos amministrativo in cui ci siamo ritrovati per mesi. In questa breve e non certo esaustiva descrizione del mio lavoro vorrei, in conclusione, evidenziare una personale riflessione attraverso un esempio: un artigiano che passa il 90% del suo tempo a costruire attrezzi per il suo lavoro non è un modello di produttività. Ecco, io a volte mi sento come l artigiano: nonostante tutti i miei sforzi non riesco a lavorare per la mia scuola, per i miei docenti, per il mio personale, per i miei alunni, troppo preso dai monitoraggi, rilevazioni, statistiche, formulazione di graduatorie (leggi terze fasce docenti e ata). Ma dato che sono un inguaribile ottimista (sono un sopravvissuto di Ambiente Scuola e del Simpi che convive attualmente con una volubile Sissi, e un burbero Sidi) spero che la nuova piattaforma Sidi attenui il back-office, elemento troppo presente e invadente nelle segreterie, per far si che io possa in concreto e per davvero lavorare per la mia scuola. di Stefano Miccinelli Direzione didattica II Circolo Isola del Liri

6 Martedì 8 Luglio 2008 SCUOLA D OGGI Documento del Comitato direttivo del Csee in vista del «Processo d educazione 2010» L istruzione si basi sulle competenze La libertà professionale dell insegnante è fondamentale DI LELLO MACRO Il Comitato sindacale europeo dell insegnamento (Csee) è intervenuto con una suo documento ufficiale, approvato recentemente dal Comitato direttivo, di cui la Uil Scuola fa parte, nel dibattito aperto dalla Commissione dell Unione europea in vista della predisposizione di una dichiarazione relativa al «processo d educazione e formazione 2010», nell ambito dell attualizzazione della «strategia di Lisbona». Tra gli altri punti sollevati, il Csee si è soffermata sui due concetti dell autonomia professionale e della valutazione. La libertà professionale dell insegnante riveste un importanza determinante per lo sviluppo della qualità nell istruzione: occorre avere la consapevolezza che l insegnante, che conosce gli studenti, è la persona meglio in grado di decidere sui metodi da utilizzare per creare una situazione d apprendimento ottimale. Occorre che si instauri un sentimento generale di fiducia nella competenza professionale dell insegnante. Non deve succedere mai che persone esterne alla realtà della classe possano stabilire il metodo da seguire. Questo non significa che le autorità non possano suggerire nuovi metodi di lavoro tramite la formazione in servizio o altri mezzi. In effetti, se è importante e necessario che gli insegnanti ricevano la possibilità di seguire altri approcci e altri modelli nel loro insegnamento, non bisogna mai che questa possibilità divenga un obbligo da applicare pedissequamente. L autonomia professionale significa la libertà che hanno gli insegnanti di dare forma all istruzione dispensata agli allievi nel quadro della legislazione e degli obiettivi e piani dell offerta formativa. L insegnante, che agisce in inter-relazione con l intera équipe pedagogica, deve avere la responsabilità del processo d istruzione, che comprende la scelta del contenuto delle discipline, dei metodi d insegnamento, degli approcci di lavoro e della costituzione di gruppi, nel quadro dei criteri di valutazione e d esame determinati dalla legge. Significa anche che, in prima istanza, sono gli insegnanti che hanno la responsabilità dell esecuzione delle valutazioni degli esiti formativi nel quadro di norme accettate e condivise, fatte proprie dall istituzione scolastica. Il Csee ha la ferma convinzione che ogni restrizione che colpisce l autonomia professionale degli insegnanti avrà indubbiamente un incidenza negativa sul lavoro svolto in classe. I metodi utilizzati per valutare le scuole sono un elemento essenziale: la valutazione deve essere fatta in sostegno della scuola stessa. Il modo come la valutazione è organizzata (test, ispezioni o valutazioni eseguite dalla scuola) si ripercuote su tutti gli elementi del sistema di istruzione e sulla più gran parte del lavoro degli insegnanti. Essa influenza il carico di lavoro degli insegnanti, il livello di soddisfazione e l immagine generale della professione docente nella società. Uno dei rischi principali è rappresentato dal fatto che la valutazione viene centrata in troppo larga misura sugli esiti scolastici, che sono facilmente misurabili ma non prendono in considerazione la complessità della realtà nelle scuole. Non è né auspicabile né utile opporre i sistemi di valutazione interni a quelli esterni. Bisognerebbe che si stabilisca un equilibrio tra di loro ed un dialogo che arricchirebbe vicendevolmente. È essenziale che l accento sia sempre messo, nelle scuole, su un istruzione fondata sulle competenze e sulle attitudini dell apprendimento, e non sui bisogni indotti dalla prossima valutazione/tabella di classifica. Non è che in questo modo che le scuole potranno creare un ambiente di apprendimento stimolante. La cultura dello sviluppo sostenibile al centro del convegno organizzato da Uil e dalla Uil Scuola Il ruolo della scuola nel promuovere l educazione ambientale tra i giovani PARERE DEL MEF Dirigenti scolastici, sì al concorso DI AURELIO ANGELINI * La diffusione delle cultura del territorio e dell ambiente ha tra le sue finalità principali lo sviluppo di capacità progettuali e di scelta responsabile del singolo nei confronti dell ambiente, in un processo che investe il rapporto uomo-natura all interno di una concezione sistemica in continua evoluzione. Il concetto di sviluppo sostenibile presuppone il coinvolgimento di tutti gli attori sociali e un maggiore senso di responsabilità individuale, che si può ottenere attraverso un efficace azione educativa. Il concetto di educazione ambientale implica non soltanto l obiettivo di conoscere l ambiente e di agire in esso, ma anche quello di proteggere l ambiente, sia attraverso lo studio didattico e l esperienza diretta che l attività educativa a favore dell ambiente. Non esiste una formula univoca per definire la sostenibilità. Lo sviluppo sostenibile costituisce, infatti, una visione globale del concetto di sviluppo, che comprende diversi livelli, non solo economico ma anche sociale, e in cui la crescita economica avviene entro i limiti delle possibilità ecologiche degli ecosistemi. È sostenibile la gestione di una risorsa nella misura in cui, conoscendone la capacità di riproduzione, non si supera un determinato limite di sfruttamento. La questione ambientale è diventata anche la questione intorno a cui ruota l idea di modernità. Il mito di una crescita economica attraverso l espansione indefinita della produzione delle merci, è entrato in crisi. Sta emergendo non solo la necessità di una riformulazione del concetto di sviluppo ma anche una ridefinizione dei valori intorno a cui rifondare una nuova idea di società. Il processi culturali e di educazione ambientale hanno come finalità generale il cambiamento e non la costruzione di un insieme di conoscenze. Finalità che dapprima si limitava a un cambiamento di comportamenti, più rispettosi, meno distruttivi, ma che si è rapidamente trasformata in un cambiamento di modi di pensare, prima che di agire, e di modalità di guardare al mondo. I primi documenti e le prime riflessioni internazionali sull educazione ambientale avevano come obiettivo principale la conservazione della natura, ma già nel seminario di Belgrado (1975) e poi nella prima Conferenza internazionale sull educazione ambientale di Tbilisi (Georgia 1977, in un periodo in cui le nazioni avevano cominciato a rendersi conto dei danni che le tecnologie di pace, e non solo quelle di guerra, stavano portando all ambiente e in cui la crisi petrolifera rendeva evidente la limitatezza delle risorse) gli organismi internazionali propongono come «ambiente di studio» non solo l ambiente naturale ma anche il patrimonio culturale e in generale l ambiente costruito, e cominciano a porre l accento su un idea di sviluppo che aiuti a proteggere l ambiente oltre che migliorare la vita. Gli obiettivi educativi riguardano così la presa di coscienza rispetto all ambiente e ai suoi problemi, lo sviluppo di atteggiamenti, valori e comportamenti, la capacità di valutare criticamente le azioni e le situazioni, uniti alla partecipazione individuale e collettiva alle azioni proposte. Dieci anni dopo Unesco e Unep convocano a Mosca la Conferenza intergovernativa sull educazione ambientale. Viene tracciato un bilancio di ciò che è stato realizzato nel campo dell educazione ambientale. La valutazione dell operato non è molto positiva: viene riconosciuta una generale diffusione della coscienza della crisi ambientale, a cui purtroppo non fa riscontro una corrispondente inversione di tendenza sul piano economico e sociale. * docente di ambiente e sviluppo sostenibile - Università Iulm di Milano Il ministero dell economia e delle finanze ha dato parere favorevole alla richiesta di 794 posti da parte del ministero dell istruzione università e ricerca per l assunzione degli idonei dei concorsi ordinario e riservato rispettivamente del 2004 e 2006. Diffondiamo con soddisfazione tale notizia che è il risultato della mobilitazione degli interessati e del pieno sostegno manifestato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal. Il 27 giugno, il consiglio dei ministri, su proposta del ministro Gelmini, ha approvato un regolamento per il reclutamento dei dirigenti scolastici che, in base a quanto previsto nella Finanziaria dello scorso anno, detta nuove norme per l accesso alla qualifica di dirigente. Potranno partecipare al concorso tutti gli insegnanti laureati con 5 anni di servizio di ruolo. Oltre a una forte preparazione culturale sarà richiesto ai nuovi dirigenti di dimostrare le proprie capacità dirigenziali. Non ci saranno più concorsi diversi per dirigere le scuole del primo ciclo, del secondo ciclo e degli istituti educativi, ma ce ne sarà uno solo valido per tutti i tipi di scuola che si svolgerà a livello regionale. Il concorso si terrà ogni tre anni per coprire i posti vacanti.

SCUOLA D OGGI Martedì 8 Luglio 2008 7 La Finanziaria Tremonti prevede la possibilità di essere esonerati dal servizio prima dei 40 anni L esonero e i 40 anni di contributi Una norma che, come formulata, non appare del tutto chiara Per gli anni 2009, 2010 e 2011 il personale in servizio presso le amministrazioni dello stato, anche a ordinamento autonomo, le agenzie fiscali, la presidenza del Consiglio dei ministri, gli enti pubblici non economici, le università, le istituzioni e gli enti di ricerca, può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione dell anzianità massima contributiva di 40 anni. La richiesta di esonero dal servizio deve essere presentata dai soggetti interessati entro il 31 marzo di ogni anno a condizione che entro l anno solare raggiungano il requisito minimo d età richiesto e non revocabile. Lo dispone il primo comma dell art. 72 del dl manovra approvato dal governo il 18 giugno. Durante il periodo di esonero dal servizio al L ESPERTO In questi giorni stanno pervenendo agli iscritti al Fondo Espero le comunicazioni periodiche previste dallo Statuto del fondo stesso. In particolare, per la prima volta è indicata la facoltà di scegliere il profilo di investimento tra i due possibili: CRESCITA: Obiettivo di massimizzare i rendimenti con l assunzione di moderati rischi sugli investimenti; GARANZIA: Investimenti finalizzati alla conservazione reale delle somme accumulate, senza rischi ma con margini modesti di crescita effettiva. Tutti gli iscritti sono inseriti attualmente nel comparto crescita, per l ovvia ragione che tale profilo sia l unico, attualmente, giustificabile, considerate le somme modeste oggetto di investimento.il comparto garanzia ha, invece, lo scopo, di garantire, in futuro, chi ha somme alte investite ed uno spazio temporale (il tempo che manca alla pensione) molto limitato. Pertanto: chi vuol restare nel comparto crescita non deve inviare alcuna comunicazione; chi volesse (scelta da sconsigliare assolutamente in questa fase) passare al comparto garanzia, deve inviare la comunicazione allegata al plico ricevuto. Qualche informazione in più per capire meglio la composizione dei comparti. Il testo è tratto dal volume, P. Bottale - Il fondo pensione Espero quale opportunità e strumento previdenziale per il personale della scuola. GLI INVESTIMENTI DI ESPERO L obiettivo di Espero non è quello di garantire rendimenti elevati in relazione agli investimenti fatti (gli strumenti per chi si pone questi obiettivi sono altri e comportano un elevato livello di rischio); al contrario, i profili di investimento sono indirizzati al massimo della tranquillità. La gestione delle risorse è affidata, tramite bando di concorso, a professionisti quali banche, Sim (Società di intermediazione mobiliare), Sgr (Società di gestione del risparmio). Lo statuto di Espero esclude la gestione diretta del patrimonio. I principi di investimento sui quali verrà basata la gestione di Espero possono essere così riassunti: 1) diversificazione degli investimenti. Sintetizzando, si potrebbe dire che si segue la saggia massima che prevede di non mettere tutte le uova in un paniere; 2) massimizzazione dei rendimenti. È evidente che l obiettivo da raggiungere è quello di ottenere rendimenti tali da rendere significativa la pensione complementare, adeguando la tipologia di investimento; 3) efficiente gestione del portafoglio. Per realizzare questo obiettivo, come si è detto in precedenza, Espero non agirà in prima persona sul piano degli investimenti, ma si affiderà a gestori professionisti del risparmio accumulato; 4) affidabilità delle controparti contrattuali. I bandi di concorso dovranno tener conto non solo del fattore economicità, ma anche della serietà delle società che gestiranno il patrimonio; 5) contenimento dei costi. È evidente che potranno essere conseguiti significativi risultati su questo aspetto grazie alle dimensioni a cui il fondo può arrivare. Il controllo complessivo sugli investimenti dovrà essere basato su criteri obiettivi e non potrà essere trascurata la questione relativa all informazione agli iscritti e la trasparenza nei loro confronti. In concreto, il problema che Espero si dovrà porre sarà quello di realizzare rendimenti almeno pari alla crescita dei salari reali dei lavoratori (quindi superiori all inflazione) e in linea con l aumento del pil nel lungo periodo. Il portafoglio dovrà essere composto in parte da strumenti finanziari di vario genere, dipendente spetterà un trattamento temporaneo pari al 50% di quello complessivamente goduto, per competenze fisse e accessorie, al momento del collocamento nella nuova posizione. Tale trattamento sarà cumulabile con altri redditi derivanti da prestazioni lavorative rese dal dipendente come lavoratore autonomo o per collaborazioni e consulenze. Dal provvedimento, inspiegabilmente, sono esclusi i dipendenti della scuola. È auspicabile che in sede di esame del testo da parte del parlamento possa essere rivista l esclusione soprattutto per quanto riguarda il personale della scuola che nei 3 anni risulterà in esubero per effetto delle pesanti riduzioni di organico che sono state preannunciate. Stop alla permanenza in servizio oltre i 40 anni di contribuzione. Anche le disposizioni contenute nel comma 11 dell articolo lasciano perplessi. Si dispone che nel caso di compimento dell anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, le p.a., e quindi anche la scuola, possono risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici, il rapporto di lavoro con un preavviso di un anno. Così come formulata la norma non appare del tutto chiara, almeno per quanto riguarda il personale della scuola la cui disciplina in materia di permanenza in servizio oltre il 40 anno di contribuzione è regolata da norme speciali. Ad essere coinvolti nel provvedimento potrebbero essere soprattutto i dirigenti scolastici, ma anche i Dsga e gli insegnanti della scuola primaria. con una quota sostanziosa riservata agli investimenti nell area dell euro. Nel mese di marzo 2008, il cda ha proceduto alle gare d appalto per la gestione finanziaria, predisponendo i bandi in relazione a due comparti di investimento distinti, il primo definito «garanzia», con la prospettiva di una crescita del capitale modesta, ma certa, mentre il secondo comparto è denominato «crescita» ed è finalizzato alla massimizzazione del risultato dell investimento. Tutti gli aderenti sono automaticamente inseriti, all atto dell iscrizione, nel comparto «crescita»; ciascun aderente avrà comunque la facoltà di optare, entro il 15 aprile o il 15 di settembre di ogni anno (con decorrenza rispettivamente da giugno e da novembre) per l altro comparto. Tale possibilità, tecnicamente definita «switch», può essere esercitata ogni anno, previa permanenza almeno per 12 mesi nel comparto scelto. Esaminiamo la composizione del portafoglio riferita ai due profili: COMPARTO «GARANZIA»: in questo comparto tutto il patrimonio è investito in strumenti del mercato monetario. COMPARTO «CRESCITA»: la composizione media di questo portafoglio è stata individuata con i seguenti parametri: 30% obbligazioni, 30% azioni, 20% strumenti del mercato monetario 20% absolute return. Per quanto riguarda il comparto «garanzia», in pratica, l investimento è tutto in obbligazioni, anche corporate, con emittenti prevalentemente governativi e società con rating elevato, soprattutto dell area euro, con un orizzonte temporale dell investimento non superiore ai 12 mesi e un benchmark (parametro oggettivo di riferimento utilizzato dal fondo per verificare i risultati della gestione) individuato nel JP Morgan cash Indice Euribor (performance totale di un deposito Rivalutazione delle pensioni Due recenti disposizioni, una dell Inpdap e l altra contenuta nel dl 25 giugno 2008, n. 112, interessano i pensionati della scuola. Per effetto della disposizione dell Inpdap contenuta nella nota operativa n. 26 del 13 giugno 2008, l Istituto di previdenza, su formale richiesta del pensionato che al momento della cessazione dal servizio poteva fare valere oltre 40 anni di contribuzione, ricalcolerà il trattamento pensionistico spettante al personale in regime di calcolo retributivo, con una modalità diversa da quella utilizzata per la concessione della pensione. La nuova modalità di calcolo potrà comportare un aumento della pensione, seppure in qualche caso solo di poco, qualora la base pensionabile ai fini della determinazione della «quota b» era superiore a quella utilizzata per la determinazione della «quota a». Gli approfondimenti in materia e il modulo di domanda sono riportati nel sito della Uil-Scuola, www.uilscuola. it. Per effetto, invece, di quanto dispone l art. 19 del dl 112, a decorrere dal 1 gennaio 2009, le pensioni dirette di anzianità a carico dell Inpdap saranno totalmente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. Per espressa volontà del legislatore, il divieto di cumulo continuerà, invece, a sussistere nei casi indicati nell art. 4 del dpr 5 giugno 1965, n. 758. Fondo Espero, tutto sui due profili di investimento tra cui scegliere interbancario in euro con scadenza fissa a 3 mesi); più concretamente, si tratta di mantenere nel tempo la rivalutazione dell ex Tfr, affidato in gestione al fondo dai lavoratori che non hanno espresso altre opzioni. La probabilità di scostamento dall obiettivo (T.E.V.) è pari al 2%. Osserviamo ora nel dettaglio la composizione del profilo «crescita», per il 30% investito sul mercato obbligazionario il benchmark è costituito dall indice Lehman Brothers Euro Aggregate che misura la performance di un portafoglio obbligazionario comporto da obbligazioni emesse da emittenti anche non governativi e/o sovranazionali, con un T.E.V. non superiore al 3%. Il 30% che verrà investito sul mercato azionario ha come indice di riferimento il Mssci (Morgan Stanley capital investiment all country world) che riflette l andamento dei principali mercati azionari del mondo; le azioni nelle quali investire debbono infatti essere inserite in questo indice, mentre il limite di scostamento dall obiettivo è quantificato nel 6%. Per il 20% investito in strumenti del mercato monetario il riferimento è lo stesso del comparto «garanzia», mentre per la quota di gestione absolute return l obiettivo è di ottenere un livello definito a priori di rendimento indipendentemente dall andamento del mercato. L obiettivo è rappresentato dal superamento di almeno 120 punti base dell indice JP Morgan cash a 3 mesi. L orizzonte di investimento in questo comparto è di 5 anni, tempo necessario per ridurre il rischio di volatilità del mercato azionario che, mentre su base giornaliera ha una probabilità di perdita stimata nel 45%, su un periodo di 5 anni è del 10%, riducendosi al 2,5% in 10 anni. L obiettivo di questo comparto è quello di una crescita del capitale pari al 2% oltre l inflazione, rendimento medio nei 5 anni.

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