GUIDA ALL USO DEGLI ESTINTORI



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Informazioni di base utili per il corretto utilizzo di validi strumenti di difesa dal fuoco. Dr. Angelo Scardellato Gli estintori costituiscono il presidio antincendio rappresen - tato in tutti i posti di lavoro, non sempre, però, si assiste ad una corretta scelta, ad una giusta de - finizione del numero, ad una esatta collocazione e ad una ef - ficiente gestione delle fasi della manutenzione, tale articolo si propone di fornire una linea gui - da per un più adeguato ap - proccio alla detenzione ed all uso di tali ap - parecchi. Definizione L estintore è un apparecchio che contiene un agente estinguente, la pressione interna permette che l estinguente sia proiettato sul fuoco. L estintore deve consentire un intervento immediato nei confronti di un principio d incendio o di un incendio di limitate proporzioni, quindi deve essere realizzato in maniera semplice tale da poter essere usato anche da una persona inesperta. Classificazione Gli estintori possono essere classificati in base a: La massa totale Estintori por - t a t i l i : s o n o concepiti e costruiti per essere trasportati a mano, hanno una massa totale uguale o inferiore a 20 Kg; Estintori carrellati: sono corredati di ruote che ne consentono il trasporto, hanno una massa totale superiore a 20 Kg, hanno un contenuto di sostanze estinguenti fino ad un massimo di 150 Kg. Il tipo di estinguente Ad acqua A schiuma A polvere Ad anidride carbonica Ad idrocarburi alogenati La generazione della pressione interna Estintori permanentemente a pressione: a) La pressione è data dallo stesso agente estinguente che ha una tensione di vapore s u fficiente a provocarne l erogazione (anidride carbonica); b) La pressione è data da un gas compresso (azoto) immesso nell involucro ove è contenuto l estinguente (polvere, idrocarburi alogenati); Estintori che vanno in pressione all atto dell impiego, ad esempio a seguito di una reazione chimica acido-base (schiuma). L identificazione di un estintore A norma del DM 20.12.1982 (estintore portatile) e del DM 6.3.1992 (estintore carrellato) ogni apparecchio deve recare un etichetta, suddivisa in cinque parti con le seguenti informazioni: Parte 1: la parola Estintore ; ANTINCENDIO febbraio 1998 79

il tipo di estintore e la sua carica nominale; il codice relativo al focolare tipo che è risultato capace di estinguere; Parte 2: le istruzioni d uso (mediante pittogrammi); le classi di fuoco su cui può essere utilizzato (mediante pittogrammi); Parte 3: limitazioni e pericoli di utilizzazione riguardo l elettricità e la tossicità; Parte 4: l indicazione Ricaricare dopo l uso anche parziale ; l indicazione Verificare periodicamente ; l indicazione Attenzione al gelo se necessaria; l identificazione dell agente estinguente e degli additivi; l identificazione del gas propellente; le temperature limite di utilizzazione; gli estremi dell approvazione da parte del Ministero dell Interno; Parte 5: il nome e l indirizzo del responsabile dell apparecchio; l anno di fabbricazione. La manutenzione degli estintori Il datore di lavoro è responsabile dell efficienza degli estintori d incendio, la norma tecnica UNI 9994 regolamenta tutte le attività di manutenzione riguardanti gli estintori. Per garantire costantemente l e fficienza degli estintori, è necessario, effettuare le seguenti azioni: a) la sorveglianza, per garantire che i mezzi predisposti siano sempre disponibili; b) il controllo, per valutare periodicamente, in genere sul luogo di installazione, l efficienza degli estintori. Al riguardo si ricorda che, ai sensi del DPR 27.4.1955, n. 547, art. 34, comma c, gli estintori di incendio devono essere controllati da personale esperto, almeno una volta ogni sei mesi, per verificarne lo stato di efficienza e garantire così il buon funzionamento in caso di incendio; c) la revisione, per accertare in officina specializzata con prove, a scadenze più lunghe rispetto a quelle di controllo, il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di eff i c i e n z a e sicurezza. Ogni estintore deve essere accompagnato dal cartellino di manutenzione che deve attestare gli interventi di controllo e revis i o n e. La capacità di spegnimento La capacità di spegnimento di un estintore deve essere indicata sull apparecchio da un numero che si riferisce alle caratteristiche dimensionali del focolare tipo che l estintore è in grado di estinguere sia per i focolai di classe A che di classe B. Per la classe A il focolare tipo è costituito da una catasta di tronchetti di legno di pino a sezione quadrata, posta su un telaio di metallo. Si tratta di quattordici piani di cui uno perpendicolare a quello successivo, la vista frontale (identica per tutti i focolari) ha una larghezza di 50 cm, la vista laterale (diversa per focolare)ha una lunghezza che, in decimetri, coincide con il numero, seguito dalla lettera A, che designa il focolare tipo. Per i fuochi di classe B i focolari sono realizzati da recipienti metallici cilindrici in acciaio, essi sono impiegati senza fondo di acqua. Ogni focolare è distinto da un numero, che rappresenta il volume in litri della benzina seguito dalla lettera B. Il focolare di classe C è costituito da una bombola standard di gas propano. Per gli estintori carrellati le prove su focolai A e C sono standard mentre sono diverse le prove su focolari di classe B e a tale proposito sull etichetta è riportato un indice di potenzialità (da un massimo di 1 ad un minimo di 10) che segue la lettera B. La colorazione Gli estintori devono essere verniciati in rosso. Il principio di funzionamento e i sistemi di erogazione Le parti principali che compongono un estintore sono: 1. Recipiente metallico cilindrico contenente la sostanza estinguente; 80 ANTINCENDIO febbraio 1998

2. Valvola o gruppo di erogazione; 3. Eventuale manometro; Il principio di funzionamento è uguale per tutti i tipi: il recipiente carico di sostanza estinguente è in pressione o viene messo in pressione al momento dell uso; quando viene azionato il dispositivo di erogazione, la pressione spinge energicamente la sostanza estinguente all esterno attraverso un ugello calibrato. Il tempo di scarica per estintori portatili è compreso fra 3 e 12 secondi, invece la lunghezza del getto varia fra 3 e 10 metri. Si ricordino comunque i seguenti punti: 1. Il funzionamento si ottiene mediante apertura di un otturatore; 2. Un impugnatura permette il trasporto; 3. Una leva permette l apertura della valvola e la messa in f u n z i o n a m e n t o d e l l a p p a r e c- c h i o ; 4. Gli organi di comando sono situati sulla parte super i o r e dell estintore; 5. Esistono dispositivi di i n t e r c e t t a- zione e di a u t o c h i u s u- ra per consentire l int e r r u z i o n e t e m p o r a - nea della scarica; TUBO FLESSIBILE INDICAZIONE CLASSE DI FUOCO (pittogrammi) 6. E prescritta l installazione di tubo e lancia per gli estintori con carica superiore a 3 Kg/Lt; 7. La sicura, necessaria ad evitare funzionamenti accidentali, è sbloccata con una manovra distinta da quella di azionamento; 8. C è un dispositivo di sicurezza contro le sovrapressioni. L omologazione E una procedura tecnica ed amministrativa che porta all approvazione di un prototipo con precise decorrenze da rispettare sia per gli estintori portatili che per quelli carrellati. LEVETTA SBLOCCO IMPUGNATURA MANOMETRO (indicatore di stato di carica) VALVOLA La protezione antincendio con estintori Gli estintori, in quanto mezzi di pronto intervento, sono destinati a spegnere principi di incendio o incendi di limitate proporzioni, pertanto, la loro presenza non esime dalla installazione, qualora le dimensioni del rischio lo richiedano, di altri tipi di impianto; né, d altra parte, la presenza di impianti esime dall adozione degli estintori, cui è affidata un azione caratterizzata dalla tempestività di utilizzo. La scelta del tipo di estintore La scelta ottimale relativamente al tipo di estinguente risulta sinteticamente la seguente: ORGANI DI COMANDO RECIPIENTE ISTRUZIONI COLORAZIONE ROSSA (sempre) ANTINCENDIO febbraio 1998 81

1. per intervento su fuochi di classe A, B e C ed in presenza di parti in tensione si sceglie un estintore a polvere ABC (polivalente) essendo questo superiore agli altri per efficacia, innocuità, gittata e dielettricità, nonché per il costo; 2. per intervento su fuochi di classe B e C si sceglie un estintore a polvere BC potenziata che ha le caratteristiche del precedente ma risulta più e fficace per l impiego specifico indicato; Schema 1 DIMENSIONI DEL RISCHIO D INCENDIO Rischio lieve: rientrano in questa categoria soltanto attività non industriali: edifici civili come abitazioni, scuole, palestre e uffici; Rischio medio: rientrano in questa classe la maggior parte delle attività industriali e commerciali nonché gli edifici civili aperti al pubblico come alberghi, musei, ospedali, biblioteche e autorimesse; Rischio elevato: rientrano in questa classe quelle attività industriali o commerciali in cui si svolgono p rocessi che trattano o dove sono immagazzinati materiali di elevata pericolosità di incendio come plastiche, gomme, vernici solventi infiammabili, liquidi combustibili. 3. nel caso che siano presenti apparecchiature danneggiabili dalla polvere (apparecchi telefonici, relè, apparecchiature elettroniche, macchine fotocopiatrici ecc.) o da un repentino raff r e d d a m e n t o (shock termico da anidride carbonica) si sceglie: estintore ad idrocarburi alogenati: sono dotati di elevata efficacia, dielettricità e buona conformazione del getto, ma con pericolo di formazione di prodotti tossici di decomposizione; estintore ad anidride carbonica: inferiori per efficacia e per gettata, elettivi per quadri elettrici, ma non omologati per fuochi di classe A. La capacità di spegnimento e la carica estinguente Per la scelta della capacità di spegnimento e della relativa carica di un certo tipo di estinguente deve essere considerato quanto segue: la legge fissa per il peso un limite massimo di 12 Kg per l estinguente e di 20 Kg per il peso totale; comunque già un estintore che abbia un peso totale di 10 Kg può risultare faticoso da manovrare; E anche opportuno porre un limite inferiore che si deve correlare all intensità del fuoco che presumibilmente è necessario affrontare, al valore del materiale da proteggere e alla presenza o meno di persone. Il numero di estintori Dopo aver fissato il tipo di estinguente in funzione del materiale contenuto nei singoli ambienti e della loro destinazione d uso si può ricorrere ad una correlazione fra la capacità di spegnimento di un estintore e la relativa superficie protetta, in base alla quale si potrà calcolare il numero di estintori necessari per proteggere un locale o un complesso di locali. A questo scopo può servire fare riferimento alle dimensioni del rischio di incendio: lieve, medio, elevato (schema 1). Per i fuochi di classe A (Tabella 1) la capacità estinguente è correlata con: 1. Distanza massima per raggiungere un estintore; 2. Superficie protetta da ciascun estintore; 3. Categoria di rischio. Per i fuochi di classe B (Tabella 2) appare meno significativo riferire la capacità estinguente alla superficie di ambiente protetto o proteggibile con un estintore, in quanto generalmente i liquidi infiammabili sono collocati in volumi ben definiti e pertanto la capacità estinguente deve essere quella riferita alla quantità di sostanza combustibile, che determina a sua volta la potenza del possibile incendio. Mediante i concetti espressi si è ottenuta la tabella 3 che aiuta ad orientare la scelta del numero e del tipo di estintori più adatti in alcuni ambienti in funzione delle dimensioni, del contenuto e della destinazione di uso. 82 ANTINCENDIO febbraio 1998

I criteri di installazione Una volta ricavato il numero di estintori, questi verranno distribuiti fra i vari locali tenendo conto dei differenti livelli di protezione e del tipo di estinguente. Il compito sarà facilitato segnalando gli estintori sopra una planimetria da conservare a cura dei responsabili della manutenzione periodica. Gli estintori destinati a proteggere una determinata zona saranno ubicati facendo riferimento a quanto segue: 1. all esterno dei locali di dimensioni modeste nel caso che questi stessi locali: non siano destinati di norma ad ospitare persone (archivi, depositi, centrali elettriche, centrali termiche, locali gruppi elettrogeni) o contengano persone non in permanenza, in numero limitato e con attività a basso rischio (sale di attesa, infermerie, stanze di albergo stanze di degenza, piccole aule scolastiche); 2. all interno dei locali nel caso questi contengano persone; 3. all interno e all esterno di locali nel caso questi siano estesi e a elevato rischio di incendio. La posizione degli estintori potrà poi essere scelta convenientemente come segue: 1. in generale: in prossimità degli accessi; In prossimità delle persone stazionanti nel locale protetto; in prossimità dei punti di maggior pericolo; 2. nel caso siano posti in corridoi, atri, ballatoi, vani scale e vani ascensore: nella posizione più vicina ai baricentri delle superfici la cui protezione è affidata agli estintori medesimi; 3. nel caso di magazzini o depositi di tipo tradizionale: lungo i corridoi principali di movimentazione delle merci; 4. nel caso di magazzini o depositi di tipo meccanizzato: all esterno delle scaff a l a t u r e, all estremità dei corridoi. Nel caso vi siano mezzi traslatori del tipo uomo a bordo è raccomandato che essi siano corredati di estintore idoneo anche per fuochi su apparecchiature sotto tensione. La distanza fra gli estintori Deve essere soddisfatta la condizione che un operatore, per raggiungere l estintore, non debba effettuare un percorso superiore a 20 m, riducendo tale valore a 15 m per i casi di maggior rischio. Tale requisito spiega perché siano da preferire più punti di prelievo piuttosto che la collocazione degli estintori tutti in un solo punto, in tale maniera si evita anche che, nel caso di necessità, vi sia un eccessivo affollamento di persone per prelevare tali mezzi an- Capacità Distanza massima Superficie protetta estinguente per raggiungere da un estintore un estintore in mq in base al rischio Classe A in metri R. L. R. M. R.E. Tabella 1 8 A 20 100 - - 13 A 20 200 100-21 A 20 300 200 100 34 A 20 400 300 200 Capacità Distanza max Tipo di rischio estinguente per raggiungere l estintore (m) 89 B 15 Rischio lieve 144 B 15 Rischio medio 233 B 15 Rischio elevato Tabella 2 ANTINCENDIO febbraio 1998 83

t i n c e n d i o. Le prescrizioni generali a) Gli estintori devono essere sistemati in modo che ne sia assicurata costantemente: la visibilità; la facile accessibilità; la protezione contro gli urti accidentali, caduta di oggetti, fonti di calore e gelo. b) Qualora gli estintori non siano ben visibili si devono affiggere in loro prossimità ed in posizione adeguata cartelli segnalatori; c) Gli estintori devono essere installati in più punti; d) Quando gli estintori sono installati all aperto devono essere protetti con adeguate cassette di contenimento. Gli estintori portatili possono essere sistemati: a muro, con la staffa di sostegno infissa in modo che l impugnatura risulti ad una altezza dal suolo non superiore a 150 cm; appoggiati a terra, in posizio- Tabella 3 CONTENUTO E FONTI DI PERICOLO DESTINAZIONE D USO SUPERFICIE IN MQ PROTETTA CARATTERISTICHE DA UN ESTINTORE DELL ESTINTORE Mobilio ed arredi vari Edifici civili, uffici 200 mq Polvere A B C non aperti al pubblico Mobilio ed arredi vari Uffici aperti al pubblico, 100 mq Polvere A B C sale riunioni, scuole Carta Archivi, depositi, biblioteche 50-100 mq Polvere A B C Gas in bombole Officine meccaniche 100 mq Polvere A B C Legno Falegnamerie 100 mq Polvere A B C Sostanze chimiche Laboratori 50-100 mq Polvere A B C Materiali vari Magazzini 50-100 mq Polvere A B C Fuoco 3A 89B Macchinari carburante Locali gruppi elettrogeni 50-100 mq Polvere A B C Bruciatori carburante Centrali termiche 50 mq Polvere A B C Fuoco 13A 9B Automezzi carburante Autofficine autorimesse In funzione numero auto Polvere A B C 9 Kg Fuoco 21A 113B Apparecchiature elettroniche Sale calcolatori, 50-100 mq Idr. Alogenati A B C centrali telefoniche Fuoco 8A 55B Apparecchi Magazzini e laboratori 50-100 mq Idr. Alogenati A B C e strumenti elettrici Fuoco 8A 55B Idrocarburi, GPL, Piccoli depositi 50-100 mq Polvere B C oli, vernici, solventi 9 Kg Fuoco 113B 84 ANTINCENDIO febbraio 1998

ne verticale osservando le seguenti prescrizioni: non si deve creare ingombro al passaggio ed allo stazionamento di persone e di mezzi; il piano di appoggio deve essere orizzontale, compatto, non soggetto ad essere bagnato o sporcato, privo di davanzali, passerelle, botole insomma deve mancare il pericolo di caduta dall alto; in corrispondenza del punto dove è collocato l estintore deve essere installato un cartello di segnalazione per evidenziare l assenza dell estintore medesimo in caso di asportazione e per facilitarne il successivo collocamento. Gli estintori carrellati Gli estintori carrellati vanno sistemati seguendo gli stessi criteri degli estintori portatili, essi devono essere poggiati a terra avendo cura che la zona circostante sia tale da consentire un loro agevole impiego. Le prescrizioni per l acquisto Gli estintori portatili devono essere di approvato dal Ministero dell interno a norma del DM 20.12.1982. L estintore deve essere accompagnato da quanto segue: 1. certificato di conformità al prototipo approvato dal ministero con anno di costruzione e numero di matricola; 2. indicazione degli estremi di approvazione (parte 4 etichetta); 3. punzonatura dell anno di costruzione e del numero di matricola. Tutti gli estintori, per i quali è potenzialmente previsto l uso su apparecchiature elettriche in tensione, con l esclusione di quelli a C O 2, devono aver superato la prova di dielettricità. Tutti gli estintori devono essere dotati di base di appoggio e supporto per fissaggio a parete. Gli estintori carrellati devono essere omologati secondo quanto richiesto dal DM 6.3.1992. Le regole per l uso degli estintori 1. Scegliere il tipo più idoneo disponibile ed attivarlo secondo le istruzioni; 2. agire con progressione iniziando dal focolaio più vicino e dirigendo il getto alla base della fiamma; 3. erogare con precisione e senza sprechi; 4. non erogare contro vento; 5. non erogare sostanze conduttrici su impianti ed apparecchiature elettriche; 6. nel caso di erogazione contemporanea di due operatori essi devono agire parallelamente e non uno contro l altro; 7. se si tratta di un liquido in fiamme contenuto in un recipiente aperto, si deve evitare lo spargimento del liquido infiammato e quindi si deve dirigere il getto sul lato del recipiente opposto a quello di erogazione del getto stesso; 8. nel caso di erogazione su parti in tensione, non solo usare un estinguente non conduttore, ma tenersi a distanza di sicurezza; 9. una volta estinto il fuoco assicurarsi dell avvenuto spegnimento totale delle braci; 1 0. prima di permettere il ritorno delle persone arieggiare il locale. La sorveglianza degli estintori Deve essere effettuata almeno una volta al mese per: 1. assicurarsi che l estintore sia adeguatamente posizionato; 2. assicurarsi che sia ben visibile senza ostacoli frapposti al suo accesso; 3. assicurarsi che le istruzioni d uso siano perfettamente leggibili; 4. assicurarsi che il sigillo del dispositivo che evita funzionamenti accidentali non sia manomesso o mancante; 5. assicurarsi che l indicatore di pressione sia in sede ed indichi la corretta pressione di esercizio; 6. assicurarsi che l estintore non abbia evidenti segni di deterioramento; ANTINCENDIO febbraio 1998 85

Spegnimento con estintore su focolaio provocato da liquido infiammabile: il getto è diretto alla base della fiamma e in modo da non fare aumentare la superficie del liquido. Focolaio provocato da combustibili solidi: non aumenta la superficie del solido, ma parti di esso, data l elevata temperatura, possono staccarsi ugualmente. L angolo di impatto va accentuato. 7. assicurasi che il cartellino di controllo periodico sia in sede e sia correttamente compilato; 8. assicurarsi che il registro delle manutenzioni sia correttamente compilato. Tale mansione può essere assegnata ai componenti la squadra antincendio aziendale. modalità d uso Spegnimento con estintore su fiamme in operazioni complesse. L azione richiede continue variazioni di strategia. Un po di esperienza con esercitazioni pratiche, faciliteranno il successo. Il focolaio non va mai abbandonato se non solo dopo essersi assicurati che sia impossibile la sua riaccensione. 86 ANTINCENDIO febbraio 1998