TARI (TASSA RIFIUTI) ILLEGITTIMA: RECUPERA QUANTO PAGATO IN ECCESSO SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA

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TARI (TASSA RIFIUTI) ILLEGITTIMA: RECUPERA QUANTO PAGATO IN ECCESSO SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA Tassa rifiuti gonfiata per errore e famiglie che per anni hanno pagato più di quanto sarebbe stato legalmente dovuto che hanno diritto alla restituzione dell indebito. Questa la Campagna Legale che AVVOCATI RANDO GURRIERI DI MARTINO & PARTNERS propone nell intero territorio nazionale e che è particolarmente attuale, soprattutto dopo che una interpellanza parlamentare ha confermato come tantissimi Comuni abbiano richiesto ai cittadini utenti somme molto maggiori di quelle che essi sarebbero stati tenuti a corrispondere come corrispettivo del servizio. Somme, pagate in eccedenza, che adesso devono essere restituite. Procediamo con ordine e spieghiamo di cosa si tratta. La tassa smaltimento rifiuti (dal 2014 denominata TARI) viene calcolata dal Comune di residenza secondo alcuni parametri tra cui la dimensione dell immobile abitato dall utente e il numero dei componenti del suo nucleo familiare. Una quota fissa (legata alla superficie e al numero degli occupanti) ed una variabile (legata solo al numero degli occupanti). Spesso capita, anche all insaputa del contribuente, che questi parametri siano erroneamente applicati al caso specifico. Succede quando, per esempio, vengono conteggiati familiari in più rispetto a quelli risultanti all anagrafe, quando il Comune considera una dimensione maggiore di superficie della abitazione rispetto a quella reale, ed ancora quando situazione emersa, appunto, con la risposta all interpellanza l errore di calcolo investe parti dell immobile (le cosiddette pertinenze ). Cerchiamo di capire, a tal proposito, cosa dice la legge e cosa ne pensano i giudici.

IL QUADRO NORMATIVO Come riconosciuto dalla giurisprudenza, ci sono parti dell immobile (le pertinenze, appunto) non idonee a produrre a rifiuti e, pertanto, non sottoponibili a tassazione e non conteggiabili nel calcolo. Questo, in prima battuta. Comunque, non conteggiabili nella stessa maniera delle parti abitate, ma con la sola applicazione della quota cosiddetta fissa (e non anche di quella variabile ). In generale, riguardo l attitudine o meno delle aree di un immobile a produrre rifiuti, l art. 62 del D. Lgs. 15 novembre 1993 n. 507, come precisato dalla circolare ministeriale 1994 n. 95/E, ha chiarito che non sono idonei a produrre rifiuti i locali e le aree che per condizioni obiettive derivanti dalla natura o dall assetto delle superfici siano impraticabili o interclusi o stabilmente muniti di attrezzature che impediscono la produzione di rifiuti (come la presenza di vasche per la fornitura dell acqua alla civile abitazione) o che in conseguenza del particolare uso delle superfici determinano sporadica presenza dell uomo, come i garage; o ancora luoghi caratterizzati da condizioni di non utilizzabilità immediata, come alloggi non arredati (garage). Dal canto suo, la giurisprudenza ha affermato (tra le molte pronunce) che i GARAGES sono veri e propri rimessaggi temporanei di veicoli dove la presenza umana è di norma saltuaria e fortemente limitata nel tempo strettamente necessario allo stanziamento di mezzi di trasporto (Commissione tributaria regione Lazio 2005/61). Quindi, QUESTA CATEGORIA DI LOCALI ED AREE (GARAGES CANTINE BOXEX MANSARDE SOFFITTE) NON POSSONO ESSERE CONTEGGIATE COME LE ABITAZIONI ai fini del calcolo della tassa smaltimento rifiuti. In caso contrario, la tassazione è illegittima e eccessiva. Tutti i contribuenti che abbiano pagato la TARI in eccesso perché erroneamente determinata possono ottenere il rimborso del quantum corrisposto negli ultimi 10 anni (ma certamente negli ultimi 5) e (cosa, questa, altrettanto utile) la nuova rideterminazione della tariffa per l avvenire. LO STUDIO LEGALE RANDO GURRIERI DI MARTINO & PARTNERS ha deciso di lanciare una CAMPAGNA LEGALE NAZIONALE per tutelare IL CONTRIBUENTE NEI CONFRONTI DEL COMUNE e per assisterlo nella procedura, stragiudiziale o giudiziale, di recupero e RIMBORSO delle somme indebitamente versate.

PRESUPPOSTO DI ATTIVAZIONE DELLA CAMPAGNA Il contribuente deve essere in possesso delle bollette e della prova del versamento, anche solo dell ultimo anno, per verificare se sussiste l erronea determinazione della TARI sul proprio immobile. Inoltre, ai fini della determinazione della quota che il Comune sarà tenuto a rimborsargli, deve cercare, e consegnare allo Studio, le bollette degli ultimi 10 anni e le prove dei versamenti effettuati nello stesso periodo. In alternativa, potrà chiederli autonomamente all ufficio Tributi del proprio Comune, oppure, in caso di esito negativo della richiesta, chiedere allo Studio di agire formalmente con una richiesta di accesso ad atti ex L. 241/90. CHI PUO PARTECIPARE ALLA CAMPAGNA Alla campagna legale possono partecipare tutti i contribuenti che, dopo la verifica preliminare compiuta dallo Studio, siano edotti della sussistenza di un erronea determinazione della TARI sul proprio immobile. COME COMPIERE (DA SOLI) UNA PRIMA VERIFICA Gli utenti, in moltissimi casi, possono comunque compiere una PRIMA VERIFICA anche se limitata al solo aspetto della questione derivante dalla risposta alla interpellanza parlamentare - anche da soli. A tal fine, basta leggere attentamente gli avvisi di pagamento (le bollette) inviate loro dal Comune. Tali avvisi contengono il riepilogo dell importo da pagare, le istruzioni per il versamento (scadenza rate e codice tributo) e il dettaglio delle somme, parte nella quale il Comune indica le unità immobiliari (dati catasto, foglio, particella, sub), la superficie sottoposta a tassazione, il numero delle persone occupanti, la quota fissa e quella variabile. Bene, se oltre all abitazione ci sono pertinenze (box-garage-cantine-solai eccetera) e se anche per tali pertinenze è indicata una quota variabile, allora la TARI è stata certamente pagata in eccesso! PROCEDURA

Lo Studio legale si occuperà, a beneficio di tutti coloro che compileranno il modulo allegato a questa Scheda tecnica, di una prima analisi GRATUITA del caso concreto per verificare la sussistenza dell erronea determinazione della Tari. Se non ci saranno i presupposti per procedere, gli interessati saranno informati di ciò con email e nulla saranno tenuti a pagare a qualsiasi titolo. In caso ci fossero, invece, i presupposti per agire utilmente, i richiedenti riceveranno una email con l indicazione dei costi necessari. Sussistendo il diritto al rimborso (e se essi intendano procedere) sarà posta in essere la procedura di conciliazione presso il Comune di residenza per richiedere la restituzione delle somme versate in eccesso. Se il Comune non risponderà entro 90 giorni, si procederà con la procedura giurisdizionale dinnanzi la Commissione tributaria territoriale. COSTI DELLA PROCEDURA Come detto, lo studio preliminare (analisi della posizione individuale, dei documenti, eccetera) è COMPLETAMENTE GRATUITO. Nel caso si rilevi la presenza di somme illegittimamente pagate, lo Studio invierà una email al richiedente illustrandogli le conclusioni dell esame, in modo che egli possa decidere liberamente se autorizzare lo Studio a notificare, in proprio nome e conto, un ricorso al Comune di riferimento e, in mancanza di risposta entro 90 giorni, a depositarlo presso la Commissione tributaria di riferimento. Se il richiedente non intende procedere, nulla sarà tenuto a pagare allo Studio. Se intende procedere, sarà tenuto ad effettuare il pagamento allo Studio delle seguenti somme, comprensive di ogni e qualsiasi spesa, compreso il contributo unificato: 250,00 (per importi da recuperare entro 4999,99); 600,00 (per importi da recuperare da 5000,00 ad 6999,99); 850,00 (per importi da recuperare da 7000,00 ad 9999,99); 1250,00 (per importi da recuperare da 10000,00 a 14999,99); 2000,00 (per importi da recuperare da 15000,00 a 25000,00). Tali somme, da corrispondersi in unica soluzione prima della notifica del ricorso, si intendono a saldo dell intera opera prestata. Nel caso in cui il giudice condannasse il Comune

a pagare alla parte ricorrente, a titolo di compensi legali, somme maggiori di quelle a tal titolo corrisposti come sopra, tali differenze saranno liquidate ai legali dal Cliente. GIURISPRUDENZA PRINCIPALE Commissione tributaria regione Lazio 2005/61