M.TERMOLATTONERIA SISTEMA DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO. Ubicazione edificio: VIA SAN MARTINO N.14/B TURATE CO

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M.TERMOLATTONERIA SISTEMA DI PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL ALTO COMMITTENTE : NORD EDIL SRL VIA SAN MARTINO N.14/B TURATE CO Ubicazione edificio: VIA SAN MARTINO N.14/B TURATE CO SARONNO 12-12-2014

1 NORMATIVA TECNICA DI RIFERIMENTO a) Norma UNI EN 795:2002 Protezione contro le cadute dall alto; Dispositivi di Ancoraggio Requisiti e prove; b) Norma UNI EN 517 Accessori prefabbricati per coperture Ganci di sicurezza; c) Norme UNI EN 353 354-355 360 361 362 363-1496 - 11158 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto e norme correlate; d) D. Lgs 81/2008 Testo Unico sulla sicurezza e successive modificazioni e integrazioni (D. Lgs. 106/2009); e) Linee Guida INAIL/ISPESL per la scelta, l uso e la manutenzione di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall alto. 2 PREMESSA NOTA: I dispositivi di ancoraggio devono essere utilizzati solo con sistemi anticaduta marcati CE, che non generino forze maggiori di 6 kn in corrispondenza del dispositivo di ancoraggio. I dispositivi di ancoraggio non possono essere utilizzati per il trasporto di cose, non possono avere come punti di ancoraggio di estremità o intermedi antenne delle televisioni ed altri elementi della copertura Il redattore non si assume nessuna responsabilità per eventuali cedimenti strutturali della struttura di supporto, che avvengano per cause diverse da un eventuale caduta dell operatore agganciato alla Linea Vita o ad un dispositivo singolo e/o per un uso scorretto del sistema anticaduta da parte degli operatori, che dovranno essere adeguatamente formati e informati dal responsabile della struttura e/o dal datore di lavoro. Il redattore non risponde dei danni conseguenti ad infortuni o, comunque, incidenti dipendenti dal mancato rispetto di quanto prescritto nel seguente elaborato tecnico. Pertanto, in ipotesi di mancata integrale rispondenza dei sistemi di prevenzione degli infortuni da caduta dall alto, il progettista è sollevato da ogni responsabilità e/o richiesta avanzata da terzi danneggiati. Il redattore/progettista dichiara di avere elaborato e redatto il seguente elaborato sulla base di informazioni tecnico strutturali fornitegli dal committente/appaltatore, che si assume ogni responsabilità in ordine alla rispondenza al vero di quanto ivi affermato allegato e descritto.

La valutazione della sicurezza e degli interventi su costruzioni esistenti terrà conto dei seguenti aspetti: - la costruzione riflette lo stato delle conoscenze al tempo della sua realizzazione; - possono essere insiti e non palesi difetti di impostazione e di realizzazione; - la costruzione può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non sono completamente manifesti; - le strutture possono presentare degrado e/o modifiche significative rispetto alla situazione originaria di cui il tecnico non può tenere conto se non sono specificate in pratica edilizia presentata in comune. Nella definizione dei modelli strutturali, si terrà conto del fatto che: - la geometria e i dettagli costruttivi sono definiti e la loro conoscenza dipende solo dalla documentazione disponibile e dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive; - la conoscenza delle proprietà meccaniche dei materiali non risente delle incertezze legate alla produzione e posa in opera, ma solo dalla omogeneità dei materiali stessi all interno della costruzione, dal livello di approfondimento delle indagini conoscitive e dell affidabilità delle stesse. La Norme Tecniche sulle Costruzioni, di cui al D.M. 14.01.2008 stabilisce tre principali tipi di intervento sulle costruzioni esistenti. - interventi di adeguamento atti a costituire i livelli di sicurezza previsti dalle norme stesse - interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle Norme Tecniche sulle Costruzioni; - riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. Nel caso di Calcolo strutturale dell ancoraggio di Sistemi Anticaduta da installare in copertura ci si trova nella terza condizione di intervento. Pertanto, gli interventi di questo tipo (interventi locali) riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura ed interesseranno porzioni limitate della costruzione. La scelta del posizionamento dei dispositivi singoli e delle Linee Vita è vincolata dagli spazi che l operatore si troverà a servire nello svolgimento delle sue mansioni. I punti di ancoraggio sono realizzati in acciaio inox AISI 304/316 e/o in ferro zincato a caldo (norma EN 362 punto 4.4) ed offrono una buona resistenza agli agenti atmosferici. I suddetti punti di ancoraggio sono collegati tra loro da altri elementi quali funi e connettori in acciaio inox, anch essi resistenti all attacco degli agenti atmosferici.

La presente relazione è corredata dei calcoli di verifica delle caratteristiche minime d infissione dei dispositivi di ancoraggio e della resistenza della struttura che lo ospita (Relazione di calcolo). Prima dell utilizzo del sistema anticaduta è necessario avere letto attentamente la presente relazione ed i manuali di uso e manutenzione allegati e dimostrare di averlo fatto apponendo una firma e la data di utilizzo in fondo ai manuali. CLASSIFICAZIONE DEI PUNTI DI ANCORAGGIO Un sistema anticaduta è sempre composto da tre elementi basilari: Il punto di ancoraggio; Il collegamento tra ancoraggio ed operatore; L imbracatura dell operatore. I punti di ancoraggio di un sistema anticaduta si suddividono in due grandi famiglie, i punti di ancoraggio fissi e i punti di ancoraggio mobili. La norma UNI EN 795:2002 classifica gli ancoraggi nel seguente modo: Classe A A1 Comprende ancoraggi progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate (per esempio: pareti, colonne e travi di copertura). A2 Comprende ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati. Classe B Comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili (per esempio: treppiedi con punti di ancoraggio). Classe C Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili ed orizzontali. Ai fini della UNI EN 795/2002 per linea orizzontale si intende una linea che devia dall orizzontale per non più di 15. Classe D Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali.

Classe E Comprende i dispositivi di ancoraggio a corpo morto, da utilizzare su superfici orizzontali (per esempio: a carico d acqua o con pesi solidi). Per l uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall orizzontale per non più di 5. 3 VALUTAZIONE DEI RISCHI DI CADUTA DALL ALTO Nei lavori in quota dove i lavoratori sono esposti a rischi particolarmente elevati per la loro salute e sicurezza, in particolare, come in questo caso, a rischi di caduta dall alto e quando il dislivello è maggiore di quello imposto dalla legislazione vigente (altezza maggiori a 2,00 m D.Lgs 81/08 e smi), devono essere adottate misure di protezione collettive (parapetti, impalcati, reti etc). I rischi residui devono essere eliminati o ridotti mediante l uso di dispositivi di Protezione Individuale di posizionamento o di arresto caduta. 3.1 Tipologie di Rischi Nei lavori in quota, l utilizzatore è esposto a rischi sia di caduta dall alto o strettamente connessi ad essa, sia di natura diversa in relazione all attività specifica da svolgere e che possono essere causa di morte o lesioni al corpo o danni alla salute. Si individuano le seguenti tipologie: a) Rischio prevalente di caduta a seguito di caduta dall alto; b) Rischio susseguente alla caduta derivante da: - Oscillazione del corpo con urto contro ostacoli(effetto pendolo) - Arresto del moto di caduta per effetto delle sollecitazioni trasmesse dall imbracatura del corpo - Sospensione inerte del corpo dell utilizzatore che resta appeso al dispositivo di arresto caduta e da tempo di permanenza in tale posizione c) Rischio connesso al D.P.I. anticaduta derivante da: - Non perfetta adattabilità del D.P.I. - Intralcio alla libertà dei movimenti causato dal D.P.I. - Inciampo su parti del D.P.I. d) Rischio innescante la caduta derivante da: - Insufficiente aderenza delle calzature - Insorgenza di vertigini - Abbagliamento

- Scarsa di visibilità - Colpo di calore o di sole - Rapido abbassamento della temperatura e) Rischi specifico dell attività lavorativa: - Di natura meccanica (bordi spigolosi, attrezzi taglienti, caduta di oggetti, ecc) - Di natura termica - Di natura chimica - Di natura elettrica f) Rischio di natura atmosferica derivante da: - Vento, pioggia o ghiaccio su superfici di calpestio, ecc 3.2 Esposizione ai rischi In ogni istante dell attività lavorativa l esposizione ai rischi, specialmente se tali rischi non sono tempestivamente percepibili dall utilizzatore prima dell evento e se gli effetti dell evento possono procurare morte o lesioni permanenti, deve essere nulla. Si sottolinea di non sottovalutare il rischio di sospensione inerte in condizioni di incoscienza, in quanto possibile causa di complicazioni che possono compromettere le funzioni vitali; in tali condizioni, tempi di sospensione anche minori di 30 min, possono portare a gravi malesseri a causa dell azione dell imbracatura. Il documento di valutazione dei rischi e il piano operativo devono prevedere, oltre il rischio di caduta dall alto, anche il rischio di sospensione inerte e devono indicare le misure o gli interventi di emergenza che riducano il tempo di sospensione inerte a pochi minuti. 3.3 Riduzione dei rischi Ai fini della prevenzione degli infortuni e dei rischi per la salute, deve essere attribuita importanza prioritaria ai provvedimenti d ordine tecnico-organizzativo diretti ad eliminare o ridurre sufficientemente i pericoli alla fonte ed a proteggere i lavoratori mediante mezzi di protezione collettivi. Tuttavia, ove queste misure da sole non bastino ad evitare o ridurre sufficientemente i rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, in relazione alla quota ineliminabile di rischio residuo, subentra l obbligo del ricorso ai DPI.

4 RELAZIONE ILLUSTRATIVA 4.1 REQUISITI RICHIESTI Il sistema serve ad impedire che gli operatori che vanno ad operare in copertura possano cadere o comunque ed evitare danni fisici. Un sistema anticaduta è obbligatorio per qualsiasi operatore che si trova a lavorare in quota. Per lavoro in quota si intende attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad una altezza superiore a 2 m. rispetto ad un piano stabile (Art. 107 D.Lgs. 81/08 s.m.i.). Pertanto in assenza di dispositivi di protezione collettiva, gli operatori devono necessariamente essere legati ad altri sistemi di protezione individuale contro le cadute dall alto mediante Dispositivi di ancoraggio. In linea generale, ma comunque dipendente dal tipo di Dispositivo di Ancoraggio, per cadute inferiori ai 5,75 metri è opportuno impedire la caduta degli operatori, per cadute superiori è possibile la caduta dell operatore ma rispettando l altezza libera di caduta per ogni lato dell edificio. Ogni operatore deve essere addestrato, informato e formato dal datore di Lavoro, all utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale di III Cat. contro le cadute dall alto. (D Lgs.475/92). Ogni operatore deve aver frequentato il corso per il lavoro in quota. 4.2 DESCRIZIONE DEL SISTEMA ANTICADUTA La linea vita è composta da n. 18 piastre SZC (art.0001298) a norma UNI 795 CL. A1 e C i dispositivi sono fissati alla copertura con resina bi-componente SIKA ANCHORFIX 2 barre filettate M12 mm dadi autobloccanti e rondelle. Per la continuità dell impianto i dispositivi sono collegati tramite cavo inox DN 8 mm a 49 fili,redance e morsetti M8 n.2 dissipatori inox di linea (art.644) n. 2 tenditori inox MB12(art.32). L accesso all impianto avviene tramite un punto esterno in prossimità della linea vita principale. I fissaggi dei dispositivi sono descritti nelle tavole allegate La presenza di parti non praticabili (con particolare riferimento al rischio di sfondamento della superficie di calpestio), quando non sia possibile segregarle, devono essere adeguatamente segnalate con appositi cartelli chiaramente visibili. La durabilità, definita come conservazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali, proprietà essenziale affinché i livelli di sicurezza vengano mantenuti durante

tutta la vita dell opera, è garantita attraverso una opportuna scelta dei materiali, comprese le misure di protezione e manutenzione. I prodotti ed i componenti utilizzati sono chiaramente identificati in termini di caratteristiche fisico-meccaniche indispensabili alla valutazione della sicurezza e dotati di idonea dichiarazione di conformità. E obbligatoria una verifica annuale del Sistema Anticaduta. Tutti i dispositivi sono certificati dalla ditta fornitrice a norma UNI EN 795:2002. La fornitura di componenti, sistemi o prodotti, impiegati per fini strutturali è accompagnata da un manuale di installazione e di manutenzione da allegare alla documentazione dell opera. I componenti, sistemi e prodotti, edili o impiantistici, non facenti parte del complesso strutturale, ma che svolgono funzione statica autonoma, 5 COLLAUDO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA ANTICADUTA Prima di compilare la DICHIARAZIONE DI CORRETTO MONTAGGIO, l'installatore è tenuto a procedere al collaudo test di verifica degli ancoraggi. Lo scopo è quello di accertarsi che il montaggio sia stato eseguito correttamente. Il COLLAUDO consiste in: Controllare tutte le componenti della Linea di Vita verificandone l'integrità e la solidità dell'intero sistema strutturale. Qualsiasi anomalia o danno riscontrato rende il sistema inutilizzabile e comporta la sospensione del lavoro e la notifica al DATORE DI LAVORO o COMMITTENTE del problema rilevato. Sarà Responsabilità del DATORE DI LAVORO o COMMITTENTE provvedere a far eseguire l'opportuna revisione dell'impianto interpellando il Tecnico che ha redatto e firmato il "Progetto della linea Vita" e l'azienda Fornitrice dei Prodotti costituenti la Linea Vita; Tutti i dispositivi costituenti una "Linea Vita di Classe C" dovranno essere sottoposti a "Prova di Trazione diretta" in direzione del cavo, a conferma della resistenza degli ancoraggi di estremità e intermedi, con intensità della forza pari a 5 kn per un tempo minimo di 15 secondi; la stessa prova dovrà essere eseguita per tutti i dispositivi di classe A, con sforzo di trazione da applicare in direzione perpendicolare alla piastra di fissaggio e intensità della forza pari a 5 kn per un tempo minimo di 15 secondi; L'installatore dovrà anche accertarsi che la distanza richiesta o necessaria per arrestare la caduta di un lavoratore non superi la distanza disponibile in sito;

E' implicito che questi controlli a cui è tenuto l'installatore devono essere un ulteriore approfondimento e sopratutto conferma dei criteri di sicurezza considerati nella progettazione della Linea Vita e che l'operatore trova esplicitati nel Presente Progetto 6 REVISIONE PERIODICA In base all art. 15 del D.lgs. 81/08 comma 1 lettera z, alle linee guida ISPESL tab. 4 par. 10.1, alla norma tecnica UNI EN 795:2002 ed alla norma tecnica UNI EN 11158:2005, le linee di ancoraggio sia flessibili sia rigide permanentemente installate devono essere sottoposte ad ispezione da parte di personale competente, con gli intervalli e le modalità indicate dal fabbricante e almeno una volta l anno se in regolare servizio o prima dell utilizzo se non usate per lunghi periodi. L ispezione deve comprendere: ispezione dei punti di ancoraggio; verifica di tensionamento delle linee di ancoraggio; controllo degli eventuali assorbitori di energia; controllo dell integrità dei punti terminali delle linee di ancoraggio; controllo delle linee di ancoraggio rigide e degli elementi terminali delle stesse: deformazioni permanenti, corrosione dovuta alla ruggine o ad altri agenti contaminanti, fissaggio degli elementi terminali; controllo dei dispositivi mobili installati permanentemente sulla linea di ancoraggio. Le linee di ancoraggio che presentano elementi difettosi o in cattivo stato devono essere eliminate dal servizio. L utilizzatore deve ispezionare, in conformità alle istruzioni del fabbricante, mediante esame visivo, il sistema di arresto caduta prima e dopo l uso compreso ogni suo componente come per esempio l imbracatura per il corpo, il cordino, la fune di trattenuta, l assorbitore di energia, i connettori. L utilizzatore deve ispezionare anche la parte interna dei sistemi, dove ne è possibile l accesso. I dispositivi di protezione individuali devono essere anch essi revisionati e verificati (D.lgs. 81/08 e s.m.i.) in base alle disposizioni dei fabbricanti ed ogni dispositivo avrà una propria scadenza oltre alla quale, il DPI non potrà essere utilizzato e dovrà essere eliminato. Ogni sistema di arresto caduta che ha subito un arresto di caduta o che presenta un difetto deve essere immediatamente identificato e ritirato dal servizio.

L utilizzatore dovrà segnalare immediatamente al Datore di lavoro e/o Committente e/o Responsabile della struttura, qualsiasi anomalia o difetto o danno riscontrato durante l ispezione. Qualsiasi anomalia o difetto o danno riscontrato rende il sistema inutilizzabile e comporta la sospensione del lavoro e la notifica al Datore di lavoro e/o Committente e/o Responsabile della struttura, che avrà la responsabilità di provvedere a far eseguire l opportuna revisione dell impianto che dovrà essere eseguita da personale competente mediante le modalità indicate dal fabbricante, che deve decidere se rimetterlo in servizio, ripararlo o eliminarlo. Ciascun dispositivo anticaduta deve avere una sua scheda di ispezione e manutenzione indicante le date degli interventi effettuati e relativi esiti. E consigliabile che, oltre che sulla scheda di ispezione e manutenzione, la data dell ultima ispezione sia riportata anche su un cartellino posto in prossimità del punto di ancoraggio. 7 MANUTENZIONE I sistemi di arresto caduta devono essere mantenuti nel modo seguente: dispositivi meccanici: manutenzione in conformità alle istruzioni del fabbricante. In ogni caso deve essere sempre rimossa la sporcizia e successivamente devono essere asciugati con aria a temperatura ambiente; ogni elemento trovato difettoso deve essere ritirato dal servizio e, quando possibile, riparato dal fabbricante o da personale da esso autorizzato; materiale tessile sintetico: deve essere effettuata la normale pulizia per i materiali sintetici con acqua e sapone neutro. Se necessario, deve essere effettuata una pulizia più accurata. In ogni caso si deve fare riferimento alle istruzioni del fabbricante; le linee di ancoraggio flessibili e rigide permanentemente installate devono essere sottoposte a manutenzione da parte di personale competente con gli intervalli e le modalità indicate dal fabbricante e comunque almeno una volta l anno, se in regolare servizio, o prima del riutilizzo, se non usate per lunghi periodi. Ogni linea di ancoraggio riscontrata difettosa deve essere ritirata dal servizio e, quando possibile, riparata dal fabbricante o da personale da esso autorizzato.

Ogni sistema di arresto caduta deve essere dotato di una propria scheda di manutenzione su cui registrare gli interventi effettuati ed il loro esito e, tale scheda, dovrà riportare i seguenti requisisti minimi: nome e indirizzo del fabbricante o del fornitore; numero di lotto del fabbricante o numero di serie; anno di costruzione; data di acquisto; data di prima messa in servizio; data e dettaglio delle ispezioni effettuate, manutenzioni e relativo esito. E consigliabile che, oltre che sulla scheda di ispezione e manutenzione, la data dell ultima ispezione sia riportata anche su un cartellino posto in prossimità del punto di ancoraggio. 8 PIANO DI EMERGENZA PER IL RECUPERO DELL OPERATORE IN SEGUITO A CADUTA Quando nei lavori in quota si rende necessario l'uso di un sistema di arresto di caduta, deve essere previsto, all'interno dell'unità di lavoro, la presenza di lavoratori in possesso dei requisiti formativi di addestramento equipaggiati di idonee attrezzature, per il salvataggio delle persone. La presenza di detto personale garantisce in modo autonomo l'attuazione del piano di emergenza e recupero, salvataggio. Nel caso in cui, a seguito di analisi del rischio e della conformazione dei luoghi di lavoro, si ritiene che non sia possibile operare in maniera autonoma, deve essere attuata una procedura con l'intervento del soccorso pubblico. Gli operatori prima di utilizzare un sistema di arresto caduta devono verificare la presenza del piano di emergenza e attuare le indicazioni ivi contenute Nel caso di assenza del piano esistono delle regole precise da seguire: 1. lavoro sempre in coppia 2. il lavoro deve avvenire esclusivamente in condizioni di totale trattenuta 3. in condizioni diverse di lavoro è bene essere collegati al punto di ancoraggio con un apposito dispositivo che permette la discesa controllata. Numero Nazionale Pubbliche Assistenze: 118 Numero Nazionale Vigili del Fuoco 115

Nella impossibilità di chiamare il soccorso, è necessario dotarsi di attrezzatura di salvataggio ai sensi della Norma UNI EN 1496. All interno del piano di salvataggio, è possibile individuare e segnalare se è preferibile utilizzare: - Dispositivi di sollevamento per salvataggio di classe A: Componente di un dispositivo di protezione individuale per salvataggio. Per mezzo di questo dispositivo di sollevamento, le persone sono in grado di sollevarsi dal basso verso l alto o sono sollevate da un soccorritore. - Dispositivi di sollevamento per salvataggio di classe B: Come il dispositivo di sollevamento per salvataggio di Classe A, ma in più consente alle persone di calarsi dall alto verso il basso o di essere calate da un soccorritore. Le informazioni riportate nelle istruzioni per l uso ( da leggere prima di salire in copertura) devono essere conformi alla EN 365. Inoltre, le istruzioni per l uso devono contenere almeno le informazioni seguenti: a) La classe del dispositivo; b) Il carico nominale del dispositivo; c) I limiti di utilizzazione, per esempio in atmosfera aggressiva, in temperatura; d) Come disinfettare il prodotto se contaminato; e) La data o il periodo di obsolescenza del dispositivo o di alcuni suoi componenti; f) Un avvertenza se le sostanze chimiche possono danneggiare i materiali utilizzati; g) Il significato delle marcature sul prodotto. Inoltre, le istruzioni per l uso dei dispositivi di classe A devono contenere l informazione seguente: il dispositivo deve essere utilizzato soltanto se è possibile un operazione di sollevamento senza intralci. Esso non deve essere utilizzato in presenza di ostacoli che costituiscono un pericolo. 9 ALLEGATI Elaborati grafici Dichiarazioni di conformità dei prodotti ai sensi della Norma UNI EN 795:2002; Dichiarazione di Corretto Montaggio firmata dalla ditta che ha eseguito il montaggio.