I.N.P.D.A.P. ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA



Documenti analoghi
ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

Nota operativa n. 21 e, p.c.

I.N.P.D.A.P. ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

ALL INPS ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE DIREZIONE CENTRALE DELLE ENTRATE CONTRIBUTIVE Via Ciro il Grande, ROMA

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

tutto quanto sopra premesso e considerato, tra:

ATTO DI ORGANIZZAZIONE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

Allegato 3. Indice generale 1. OGGETTO DEL SERVIZIO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO OBBLIGHI DEL BROKER OBBLIGHI DI ANSF...

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

Accordo Quadro. Confesercenti nazionale. Intesa SanPaolo S.p.A.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 26 aprile 2011, n. 789

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

PRIME VALUTAZIONI SULLA DUE DILIGENCE DELLE PROVINCE E DELLE CITTA METROPOLITANE. Roma 5 agosto 2014 Conferenza Stato Città Autonomie Locali

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013

Comune di San Martino Buon Albergo

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

PROTOCOLLO DI INTESA RELATIVO AI RAPPORTI DI COLLABORAZIONE TRA L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E LA GUARDIA DI FINANZA

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

DECRETI PRESIDENZIALI

Roma, 07/02/2012. e, per conoscenza, Circolare n. 19

L articolazione degli uffici di tipo B supporta l articolazione operativa per competenza ed in particolare:

Direzione Centrale Bilanci e Servizi Fiscali Direzione Centrale Risorse Strumentali Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici

Oggetto: Fondo pensione Espero : le novità introdotte nello Statuto e dalla legge 244/2007 (finanziaria per il 2008); riflessi operativi.

P R O T O C O L LO D I N T E S A

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva web: info@bdassociati.

Co.Ge.S.Co. Consorzio per la Gestione di Servizi Comunali

istitutivo del fondo di assistenza e previdenza complementare

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ

Fattura Elettronica. Flusso dati

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Circolare n.11 /2010 del 23 dicembre 2010* RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO: ENTRO IL E SUFFICIENTE AVVIARE LE ATTIVITA DI VALUTAZIONE

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/

RISOLUZIONE N. 301/E QUESITO

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Avv. Maurizio Iorio. Aggiornamento al novembre 2013

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

Vigilanza bancaria e finanziaria

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

C I R C O L A R E N 2_

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA

PROTOCOLLO D INTESA. Per la realizzazione di interventi di sviluppo dei sistemi informativi della Giustizia Amministrativa

Vista la legge regionale 22 dicembre 2008, n. 34 Norme per la promozione dell occupazione, della qualità, della sicurezza e regolarità del lavoro ;

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

IL CONSIGLIO DELL AGENZIA PER LE ONLUS

DELIBERAZIONE N. 30/7 DEL

Roma 22 settembre 2004

COMUNE DI ROCCAVIONE Provincia di Cuneo

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

IL MINISTRO DELLA SALUTE

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale

I.N.P.D.A.P. ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

REGOLAMENTO DI ATENEO PER L INTEGRAZIONE ED IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI

R E G O L A M E N T O C O M U N A L E S U I

Dipartimenti regionali

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

Direzione Centrale Previdenza Gestione ex Inpdap. Roma, 13/09/2012

GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011

COMUNE DI LIMONE PIEMONTE REGOLAMENTO RELATIVO ALLA

COMUNE DI SALUDECIO REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

Presidenza del Consiglio dei Ministri

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

Roma, 27 dicembre 2005

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale

ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione

Circolare ABI - Serie Lavoro n maggio 2014

REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO

DECRETO DEL COMMISSARIO AD ACTA (Delibera del Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009)

DECRETO N Del 13/04/2015

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

Transcript:

I.N.P.D.A.P. ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA N.195 del 23 luglio 2002 OGGETTO: relazione annuale 2001 della Struttura di valutazione e controllo strategico. IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA VISTO il D. L.vo 30 giugno 1994 n. 479 di istituzione dell'istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'amministrazione Pubblica; VISTO il D.P.C.M. del 4 agosto 1999 di costituzione del Consiglio di indirizzo e vigilanza; VISTO che nella seduta del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell 8 settembre 1999 è stato nominato il Presidente del predetto organo; VISTO il D.P.R. del 4 maggio 1999 di nomina del Presidente dell'istituto; VISTO il D.P.C.M. del 19 febbraio 1999 di costituzione del Consiglio di Amministrazione; SOTTO la Presidenza del Dott. Giancarlo Fontanelli ed alla presenza dei Consiglieri: Cons. Donatello Bertozzi Cons. avv. Giuliano Bologna Cons. Carmelo Calabrese Cons. rag. Rocco Carannante Cons. dott. Pier Luigi Cenci

Cons. dott.ssa M. Francesca Comerci Cons. Enrico Corti Cons. dott. Vincenzo Damiano Cons. dott. Vincenzo D Antuono Cons. dott. Lucio D Ubaldo Cons. dott. Natale Gatto Cons. Battista Lepidi Cons. dott.ssa Matilde Mancini Cons. dott. Mario Mancini Cons. dott. N. Antonio Marrone Cons. dott. Giorgio Pagano Cons. dott. Michele Penta Cons. Maurizio Sarti Cons. dott. Pierluigi Severi Cons. prof.ssa Paola Soncini Cons. dott. Sergio Testuzza Cons. dott. Giuseppe Trippanera Cons. prof. Giuseppe Ughi VISTO il D. L.vo 30 marzo 2001 n. 165 (Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche); VISTO che, ai sensi dell art. 3, comma 4, del D. L.vo n. 479/94, così come modificato dall art. 17, comma 23, della legge 15 maggio 1997 n. 127, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza definisce i programmi, individua le linee di indirizzo dell Ente e determina gli obiettivi strategici pluriennali; VISTO il D.P.R. 24 settembre 1997 n. 368 di emanazione del Regolamento concernente l organizzazione ed il funzionamento dell Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell amministrazione pubblica; VISTO il Regolamento generale del Consiglio di indirizzo e vigilanza approvato con delibera n. 113 del 18 luglio 2000; VISTA la relazione annuale 2001 redatta dalla Struttura di valutazione e controllo strategico in data 1 luglio 2002, ai sensi dell art.5, comma 2, del proprio Regolamento; CONSIDERATO che le Commissioni consiliari hanno preso in esame la suddetta relazione, con riguardo alle materie di rispettiva competenza; RILEVATO il notevole ritardo della relazione in oggetto rispetto al periodo di riferimento tale da impedire l efficacia delle necessarie azioni correttive ed una consapevole pianificazione; RITENUTO, al di là del rilievo sopra formulato, di poter esprimere apprezzamento per il modo in cui è strutturata la relazione, tale da consentire il confronto tra le linee di indirizzo dettate dal Consiglio di indirizzo e 2

vigilanza, i conseguenti atti gestionali ed il grado di realizzazione degli obiettivi indicati; VISTA l allegata relazione conclusiva della Commissione Verifica del 22 luglio 2002, redatta dalla stessa Commissione Verifica anche alla luce delle risultanze cui sono pervenute le Commissioni consiliari; ALL UNANIMITA dei Consiglieri presenti, DELIBERA di prendere atto della relazione annuale 2001 della Struttura di valutazione e controllo strategico, facendo proprie le osservazioni e le proposte formulate dalle Commissioni consiliari e riportate nell allegato documento della Commissione Verifica del 22 luglio 2002 che fa parte integrante della presente delibera. Il Segretario Il Presidente (Dr. Gennaro Esposito) (Dr. Giancarlo Fontanelli) F.to Gennaro Esposito F.to Giancarlo Fontanelli 3

CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA STRUTTURA TECNICO-AMMINISTRATIVA COMMISSIONE VERIFICA seduta del 22 luglio 2002 OGGETTO: relazione annuale 2001 della Struttura di valutazione e controllo strategico. Viene esaminata la relazione annuale 2001 redatta dalla Struttura di valutazione e controllo strategico in data 1 luglio 2002, ai sensi dell art.5, comma 2, del proprio Regolamento. Secondo la consueta metodologia, ciascuna delle Commissioni consiliari analizza il documento in questione per gli aspetti di specifica competenza; la Commissione Verifica tratta, pertanto, le problematiche relative al sistema dei controlli interni. Si deve innanzitutto rilevare il notevole ritardo della relazione in oggetto rispetto al periodo di riferimento; è ben vero che, secondo quanto esplicitato 4

in premessa, la relazione è aggiornata, per quanto possibile, alla situazione risultante alla data di redazione (1 luglio 2002), tuttavia ciò non toglie che la mancanza di tempestività, riferita all anno2001, è di grave ostacolo all efficacia delle necessarie azioni correttive e ad una consapevole pianificazione. La Commissione Verifica, al di là del rilievo sopra formulato, esprime apprezzamento per il modo in cui è strutturata la relazione, tale da consentire il confronto tra le linee di indirizzo dettate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, i conseguenti atti di gestionali ed il grado di realizzazione degli obiettivi indicati. La problematica delle fonti informative è stata affrontata positivamente dalla Struttura di valutazione e controllo strategico che ha evidenziato come le stesse, a tutt oggi, non siano, tutte complete e definite o, sovente, disponibili tardivamente; al riguardo, appare meritevole di attenzione la proposta di lavoro standardizzato avanzata dalla Struttura di valutazione e controllo strategico per ovviare a tale situazione e per dotare l Istituto di una documentazione statistico-economico-finanziaria omogenea e comparabile nel tempo. Al riguardo, comunque, va ribadita l assoluta necessità che i dati rappresentati al Consiglio di indirizzo e vigilanza siano attendibili, certi e validati, con carattere di ufficialità. Altra questione concerne poi il rapporto fra le relazioni trimestrali che il Consiglio di Amministrazione è tenuto a trasmettere al Consiglio di indirizzo e vigilanza ai sensi dell art.3, comma 5, del D. L.vo n. 479/94 e le relazioni trimestrali che saranno inviate dalla Struttura di valutazione e controllo strategico: queste ultime non potranno ridursi a mera ripetizione delle prime ed a tal fine si dovrà tenere ben presente la diversa funzione svolta da detti documenti. Le relazioni trimestrali del Consiglio di Amministrazione rappresentano, nell intento del legislatore, un momento di alto confronto fra Organi dell Istituto al fine di una verifica, sotto i diversi profili, dell attività svolta. 5

Le relazioni della Struttura di valutazione e controllo strategico sono invece espressione della diversa funzione di controllo dei risultati raggiunti e di valutazione propositiva, propria della Struttura stessa che l esercita assumendo come fonte, sia pure privilegiata, anche la relazione trimestrale del Consiglio di Amministrazione. Come ben si vede, si tratta di documenti di natura ben diversa per rango e per funzione, e, pertanto, si dovrà porre molta attenzione nell evitare qualsiasi semplicistica duplicazione. Con riferimento al contenuto di merito della relazione in oggetto, si ricorda che il Consiglio di indirizzo e vigilanza, con delibera n.190 del 4 giugno 2002, si è già occupato dell attività gestionale svolta al 31 dicembre 2001, in sede di esame della relazione del quarto trimestre 2001 trasmessa dal Consiglio di Amministrazione. Tutti gli aspetti di criticità allora rilevati sono confermati dalla relazione della Struttura di valutazione e controllo strategico; pertanto, le osservazioni e le indicazione già formulate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza sono pienamente attuali. Per quanto riguarda la specifica materia di competenza della Commissione Verifica, il sistema dei controlli interni, la relazione approfondisce, in particolare, le problematiche, già note alla Commissione Verifica ed al Consiglio di indirizzo e vigilanza, relative al sistema di monitoraggio: viene segnalato che, ai fini della omogeneizzazione della rilevazione delle attività per un corretto ed uniforme sistema di monitoraggio da estendere a tutte le strutture dell Istituto, è stato predisposto il Manuale operativo di pianificazione e controllo di gestione che riguarda le attività delle sedi periferiche, dei convitti e quelle già delle sedi trasferite ai compartimenti; è confermato che il monitoraggio delle Direzioni centrali è subordinato alla definizione dell assetto ordinamentale delle stesse; viene messa in evidenza l intensificazione delle attività ispettive nel quadro dei controlli interni. La Commissione Verifica, a conclusione del lavoro svolto, ritiene di: 6

esprimere apprezzamento sulla relazione annuale 2001 della Struttura di valutazione e controllo strategico, per il modo in cui è strutturata la relazione stessa, tale da consentire il confronto tra le linee di indirizzo dettate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, i conseguenti atti gestionali ed il grado di realizzazione degli obiettivi indicati; raccomandare, contestualmente, di porre la massima attenzione alla problematica relativa alle fonti dei dati rappresentati ed a quella del rapporto con le relazioni trimestrali trasmesse dal Consiglio di Amministrazione; rilevare, in ogni caso, il notevole ritardo della relazione in questione rispetto al periodo di riferimento; circostanza questa che costituisce grave ostacolo all efficacia delle necessarie azioni correttive e ad una consapevole pianificazione. OSSERVAZIONI DELLE COMMISSIONI CONSILIARI COMMISSIONE PRESTAZIONI, CREDITO ED ATTIVITA SOCIALI, ENTRATE CONTRIBUTIVE La relazione annuale 2001 è stata redatta il 1 luglio 2002 dalla Struttura di valutazione e controllo strategico in ordine ai risultati delle analisi svolte sui progetti definiti dalla tecnostruttura in base alle linee di indirizzo individuate dal C.I.V. per l anno 2001. Dallo stesso documento si evincono, inoltre, concrete proposte tese al superamento ovvero al ridimensionamento delle criticità denunciate. Circa le fonti utilizzate, è emblematica l asserzione di parziale incompletezza delle stesse a distanza di 6 mesi dalla scadenza del periodo oggetto di osservazione. Al riguardo, appare opportuna la proposta metodologica di far riferimento ad una ben individuata documentazione 7

statistico istituzionale che sia sempre omogenea e, quindi, comparabile nel tempo. In relazione agli obiettivi di competenza della Commissione riportati sulle schede di confronto e tutti rientranti nell area strategica concernente la piena funzionalità dei servizi erogati (secondo l impianto definito dal C.I.V. con delibera n.114 del 25/7/2000) si rappresenta quanto segue. 1. entrate previdenziali L opzione per la liquidazione della pensione con il sistema contributivo, prevista dall art.1, comma 23, della legge n.335/95., a decorrere dal 1/1/2001, dovrà essere effettuata mediante una scelta consapevole degli interessati, basata su dati certi. L art.69, comma 6, della legge 388 del 23/12/2000 (Finanziaria 2001) prevede che, a richiesta, vengano rilasciati due schemi di calcolo, rispettivamente con il sistema contributivo e con quello retributivo. Al riguardo, il C.I.V. ha già impartito una direttiva con delibera n.144 del 22/5/2001. La difficoltà consiste nel definire il trattamento pensionistico con le esclusive regole del sistema contributivo, stanti i ritardi nella realizzazione della B.D. unificata (Progetto SONAR ed Amministrazioni statali). I risultati ottenuti e le proposte riportati sulla scheda sono incongruenti in quanto attinenti al confronto di convenienza tra TFS, TFR e previdenza complementare. Realizzazione e conclusione del progetto SONAR, finalizzato alla ricostruzione e certificazione delle posizioni assicurative degli iscritti dipendenti dagli Enti Locali ed all aggiornamento costante in banca dati delle informazioni utili per la gestione del rapporto pensionistico e previdenziale. A fronte dell inserimento del 95% dei dati per gli anni 97/98/99, non risultano acquisite le denunce (mod.770) per il 2000. L apparente mancanza di osservanza degli obblighi di legge da parte dell Agenzia delle Entrate, induce a concordare con la proposta di introdurre 8

norme sanzionatorie, affiancate, peraltro, da misure di incentivazione in favore di specifici nuclei operativi. Creazione di centri di responsabilità nelle Sedi provinciali dell Istituto con funzioni di direzione, impulso, consulenza e vigilanza nei confronti degli Enti che versano i contributi obbligatori e non, da affidare a personale di specifica professionalità. L istituzione degli uffici Rapporti con gli Enti denominazione prevista dalla Nuova Organizzazione del Lavoro (NOL) non risulta realizzata. Di fatto continuano ad operare nelle Sedi provinciali gli Uffici Contributi costituiti nel 1998. Appare sensata la proposta di accelerare il passaggio delle competenze in materia di riscossioni, tenendo, peraltro. sempre presente l indirizzo del C.I.V. 2. banca dati delle posizioni assicurative individuali degli iscritti inpdap E un obiettivo collegato alla realizzazione del Progetto SONAR di cui sopra. Per quanto riguarda gli aspetti specifici si tratta di predisporre un progetto generale, da avviare immediatamente a realizzazione, per l implementazione delle posizioni assicurative individuali degli iscritti dipendenti delle Amministrazioni statali, civili e militari. La gravità del problema è evidente nel riscontrare l entità delle posizioni assicurative individuali acquisite. Al 31/3/2002 tali posizioni ammontano appena a 122.000 di cui 15.000 complete, sul totale di circa 1.800.000 dipendenti. Viceversa, le Amministrazioni risultano censite quasi del tutto (12.342 su 12.500 stimate), mentre le posizioni complete dei soli dati anagrafici sono 1.300.000 circa. A prescindere dalle norme sanzionatorie sulle quali si può anche concordare, sussistono le iniziative dell Istituto che si ritengono risolutive. Pervenire, mediante previsione normativa, alla nomina di un unico referente sia per la gestione di tutte le variazioni di stato giuridico ed economico degli iscritti alla Cassa Stato, sia per il pagamento delle retribuzioni fondamentali ed accessorie; 9

Consentire la diretta acquisizione presso le varie Amministrazioni dei dati occorrenti, utilizzando, ad esempio, risorse umane attinte dal lavoro interinale. 3. pensionistica obbligatoria Azzeramento dell arretrato ereditato dall amministrazione periferica del tesoro, da perseguirsi, previa puntuale rilevazione e classificazione dello stesso, con la definizione di un piano di smaltimento nell ambito del contratto integrativo 2001, debitamente monitorato secondo caratteristiche analoghe a quelle già in essere nell istituto, onde verificarne l eliminazione e pervenire alla correntezza delle attività I dati confermano il trend già accertato, per cui l Istituto fa fronte alla domanda corrente, senza intaccare la giacenza (734.852 pratiche al 31/12/2001). L azzeramento dell arretrato non è tanto legato all autonomia operativa dei Compartimenti ai quali compete la funzione di coordinamento ed impulso delle attività produttive espletate dalle Sedi provinciali quanto all attuazione degli indirizzi strategici dettati per il 2002 con delibera del C.I.V. n.179 del 28/2/2002. Si rammenta che in tale sede sono stati individuati interventi concernenti l organico da adibire alle attività produttive ed il ridimensionamento dell arretrato a livelli ragionevoli, previa programmazione in via definitiva di un progetto speciale. Al riguardo, è di ostacolo il ritardo nell approvazione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali della delibera del C.d.A. n.1579 del 27/12/2001, relativa al nuovo fabbisogno di personale dell INPDAP. Decentramento nelle sedi territoriali dell attività di produzione delle aree metropolitane (Roma-Torino-Napoli-Milano) e conseguente organizzazione degli uffici territoriali e degli Uffici Relazioni con il pubblico. Mentre l obiettivo risulta realizzato per le sedi di Roma e Torino, non sono operative quelle di Milano e Napoli. Si concorda sulla ricerca delle migliori condizioni logistiche. 10

Acquisizione delle funzioni per la gestione diretta delle istanze pensionistiche del personale statale e connesso, tempestivo reperimento delle professionalità già operanti (ad es. nel comparto scuola ed in quello militare). Anche questo obiettivo risulta tra quelli strategici per il 2002 ed il transito di personale viene ipotizzato nell ambito dell incrementato fabbisogno di cui alla surriferita delibera del C.d.A. 1579/2001. L operazione è condizionata, come già citato, dal ritardo nell approvazione della predetta delibera. Riunificazione di tutto il personale in sedi adeguate e dignitose, dotate di strutture comuni (informatica, utenze, arredi ecc.). Si concorda sulla proposta di definire credibili e realizzabili proposte operative per le 37 città in cui non è stata ancora compiuta la riunificazione. 4. attivita creditizie e sociali Previsione, in rapporto alle capacità di stanziamento, dell istituzione di ulteriori forme di intervento creditizio in caso di mutamenti peggiorativi delle condizioni sociali degli iscritti : estendere l erogazione dei piccoli prestiti anche ai pensionati. E stata impressa una ulteriore sollecitazione con l indirizzo di predisporre un piano di fattibilità nell ambito dell Assicurazione Vita, giusta delibera del C.I.V. n.187 del 21/5/2002. 11

5. prestazioni sociali a favore dei giovani Favorire l avviamento all attività lavorativa attraverso il collegamento tra l individuazione delle esigenze formative e l effettiva domanda di lavoro da parte delle imprese situate sul territorio. Stipulare convenzioni con soggetti pubblici e privati finalizzate ad agevolare i percorsi di formazione professionale a favore dei giovani figli di iscritti. Decentrare agli uffici provinciali dell Istituto, con il coordinamento delle Direzioni compartimentali, la politica delle sinergie con le istituzioni pubbliche e private locali per la gestione della politica dei giovani. Le criticità esposte, concernenti il mancato inserimento nel mercato del lavoro e l assenza di sinergie con le Amministrazioni pubbliche territoriali, sono condivisibili ed hanno indotto il C.I.V. a rimodulare gli obiettivi in sede di individuazione di quelli a carattere strategico per il 2002 (delibera n.179 del 26/2/2002). A dimostrazione che la situazione è in fase evolutiva, sono stati pianificati per il corrente anno alcuni progetti, presentati dalla Direzione centrale competente, derivanti dallo studio compiuto dal gruppo di esperti nominato dal C.d.A. con delibera n.1314 del 25/10/2000. In particolare, spicca la realizzazione di un Laboratorio di Opportunità presso il Convitto di Anagni, finalizzato alla valorizzazione ed inserimento professionale dei giovani, in connessione alle esigenze occupazionali delle locali realtà territoriali economiche ed industriali. 6. prestazioni sociali a favore degli anziani Convenzioni per l assistenza in case di riposo o di soggiorno in Italia o all estero a favore di persone di età molto avanzata, con istituzioni pubbliche e private o con Enti religiosi specializzati nel campo; stesura di protocolli d intesa che li impegnino ad assicurare agli ospiti una condizione dignitosa e non costrittiva. Convenzioni con case di accoglienza munite di presidi sanitari qualificati, che superino il modello di ospitalità tradizionale e offrano strutture 12

di avanguardia in grado di ospitare i pensionati INPDAP non autosufficienti la cui condizione non sia più sostenibile da parte della famiglia di origine. Promozione dell assistenza domiciliare ai propri iscritti in collaborazione con associazioni di volontariato, con forme di finanziamento e di sponsorizzazione dell INPDAP. L unica criticità denunciata riguarda l assenza di convenzioni ai fini dell assistenza domiciliare. Peraltro, anche in questo settore gli obiettivi sono stati rimodulati ed annoverati tra quelli strategici per il 2002. Analogamente ai progetti per i giovani, figurano pianificati per l anno in corso una serie differenziata di servizi : Sportelli informativi per pubblicizzare le iniziative; Assistenza domiciliare ( aiuto per il governo della casa e nelle attività della persona, sostegno nel favorire l autosufficienza giornaliera nonché le relazioni private, la mobilità e la socializzazione); Ospitalità in case di soggiorno convenzionate; Sperimentazione per lo studio di alloggi per la terza età. La concretezza dei progetti depone, pur nell equilibrio dei vari capitoli di spesa, per il reale impegno dell Istituto in questo settore del welfare destinato ad ulteriori espansioni, stante il peso sempre più consistente che va assumendo la popolazione anziana nel nostro Paese, a conferma della generale problematica esistente nella U.E. In conclusione, si può affermare che la relazione in esame risponde nel complesso alle esigenze di verifica del C.I.V., risultando efficace, soprattutto, nel riscontro delle criticità e delle proposte di superamento totale o parziale delle stesse. PREVIDENZA COMPLEMENTARE TFR TFS ED ATTIVITA INTERNAZIONALE Dalla relazione annuale, redatta e trasmessa dalla Struttura di Valutazione e Controllo Strategico, risultano le attività poste in essere nel 2001 dell Ente. Tale relazione è impostata per progetti definiti in base ad 13

obiettivi strategici nonché alle linee di indirizzo espressi dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza. Le attività poste in essere in materia di Previdenza Complementare TFS e TFR sono: l elaborazione di 2 bozze di convenzione per disciplinare lo scambio di informazioni con il Dipartimento del Tesoro; la definizione, d intesa con il Ministero del Tesoro, delle modalità di trasferimento delle risorse stanziate a copertura dei contributi al fondo pensione, relativamente al Fondo Esperia (per i dipendenti della scuola); corsi (da metà ottobre a metà novembre 2001) sulla Previdenza Complementare; Predisposizione di applicativi in grado di effettuare proiezioni degli importi attesi con il TFS o il TFR e la Previdenza Complementare. Nell ambito delle relazioni comunitarie ed internazionali l attività dell Istituto si è estrinsecata nella presenza in associazioni internazionali di assetto quali: l EAPSPI e l AISS e l avvio di relazioni bilaterali con i Paesi dell area mediterranea, oltre che l istituzione nonché l avvio dell Ufficio INPDAP a Bruxelles. Per ogni obiettivo indicato dal CIV la Struttura di Valutazione e Controllo Strategico ha redatto apposite schede in cui risultano nel loro insieme le determinazioni di pianificazione approvate dal C.d.A.; le decisioni operative assunte dalla tecnostruttura; i risultati ottenuti; le criticità emerse nonché le proposte formulate. Dall esame della relazione emerge che l attività posta in essere dall Istituto nelle materie in argomento, si è limitata a pochi adempimenti di carattere generale lasciando insolute problematiche di fondamentale importanza necessarie, peraltro, al completo decollo della previdenza complementare. A questo proposito, la Commissione Previdenza Complementare TFS TFR e Attività Internazionale ritiene opportuno distinguere il giudizio sulla mancata realizzazione degli obiettivi, richiamando da un lato le responsabilità di coloro che non adottando le necessarie determinazioni - non hanno consentito la realizzazione completa degli obiettivi e dall altro i meriti della Struttura medesima che ha agito con la massima professionalità. 14

COMMISSIONE INVESTIMENTI E PATRIMONIO Nell ambito della programmazione triennale 2001-2003 il Consiglio di indirizzo e vigilanza, con delibera n.114 del 25/7/2000, ha fissato gli obiettivi prioritari per l anno 2001, ritenuti propedeutici alla realizzazione delle linee di indirizzo del triennio. Gli obiettivi hanno riguardato: A. la banca dati unificata; B. il nuovo sistema informatico; C. il nuovo modello gestionale del patrimonio immobiliare. La struttura di valutazione e controllo strategico dell Istituto ha trasmesso al Consiglio di indirizzo e vigilanza, in data 1 luglio 2002, la relazione annuale sui risultati delle analisi svolte, con proposte di miglioramento della funzionalità dell INPDAP. In linea generale nella relazione si evidenzia che le fonti informative a tutt oggi non sono ancora complete e definite e sovente sono disponibili tardivamente, sicchè riesce difficoltoso effettuare verifiche e valutazioni in linea con quanto deliberato dagli organi dell Istituto, siano esse riferite alle linee di indirizzo siano riferite alle attività operative. Peraltro va sottolineato che la proposta presentata dalla struttura di controllo di un lavoro standardizzato, non ha trovato accoglienza da parte delle Direzioni Centrali. Per quanto attiene più specificatamente all attività riferita al patrimonio immobiliare e mobiliare dell Istituto, si è evidenziato in modo chiaro, attraverso delle schede di confronto fra gli obiettivi fissati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza e i risultati realizzati nell anno, i punti di criticità e le relative proposte correttive. In ordine all attuazione del nuovo modello gestionale del patrimonio immobiliare, il 2001 è stato caratterizzato dalla aggiudicazione della gara di affidamento ai nuovi gestori e relativa stipula dei contratti. I risultati del 2001, si riferisce nella relazione, non hanno fornito quadri di verità amministrativo-contabile. 15

S impone, quindi, una puntuale ed efficace attività di vigilanza per evitare ulteriori slittamenti dei tempi di taluni obiettivi primari, come il censimento degli immobili, indispensabile per favorire il miglioramento della redditività e l attuazione delle dismissioni programmate secondo il business plan. L altro obiettivo, quello del decentramento dell attività immobiliare mediante trasferimento delle competenze alle Direzioni Compartimentali, si riferisce completato ma presenta la criticità della incompleta migrazione dei dati del PIM1 al PIM2, tant è che la situazione amministrativo-contabile non risulta chiara e completata. Non meno critica appare la situazione dell organico presente nelle Direzioni Compartimentali che copre il 45,4% dell organico necessario. Detta situazione, di non poco conto, può mettere a rischio il raggiungimento degli indici fissati nel Business plan della cartolarizzazione. Si rammenta che ad oggi l obiettivo del business plan appare in linea con le percentuali programmate ma riguardano principalmente le alienazioni realizzate nel Compartimento del Lazio; infatti, delle 9340 unità abitative distribuite tra i compartimenti, al 31.12.2001 risultano alienate 4126 unità di cui 3570 (87% del totale) nel solo Compartimento del Lazio, il cui obiettivo era fissato in 4000 unità da dismettere. Per quanto riguarda la gestione del patrimonio mobiliare, si riferisce che l anno 2002 sarà caratterizzato dall affidamento del servizio di cassa e della gestione mobiliare ad un Istituto bancario, pur limitatamente agli investimenti in titoli di Stato e garantiti. Occorre, quindi, monitorare l andamento della gestione dinamica, avviata alla fine del 2001 al fine di verificare il profilo della redditività. In conclusione la Commissione Patrimonio ritiene che l insufficienza dei dati riportati non consenta una analisi più precisa in grado di prevedere eventuali modifiche ed integrazioni alle azioni da intraprendere, anche perché, in parte vengono ripresi dati parziali dell ultima relazione trimestrale. 16

CONCLUSIONI In definitiva, la Commissione Verifica, alla luce anche del lavoro svolto dalle altre Commissioni consiliari, propone al Consiglio di indirizzo e vigilanza di prendere atto della relazione della Struttura di valutazione e controllo strategico concernente l attività dell anno 2001, facendo proprie le osservazioni e le proposte di cui in premessa. IL DIRIGENTE IL COORDINATORE (Dr. Stefano Lo Re) (Dr. Lucio D Ubaldo) F.to Stefano Lo Re F.to Lucio D Ubaldo 17