La generosità Documento base per Guide NET, catechisti, animatori, genitori ed insegnanti A cura di: Carla Manfreda Intra Sidola Monica Siorpaes Gandin Massimo Merlino, L.C. Emanuele Pica Club NET Associazione Mission Network. Tutti i diritti riservati.
FORMAZIONE SPIRITUALE: LA GENEROSITA NEL VANGELO «Beati i poveri in spirito, perchè di essi è il regno dei cieli» [Mt5,3]. Gesù ha un programma di vita che compie in pienezza fino alla croce. Le beatitudini elencano quelle qualità dell essere cristiano che Gesù ha incarnato nel suo messaggio, nel suo annuncio di salvezza: se stesso. Il Figlio di Dio si è spogliato della propria divinità e ha donato se stesso facendosi uomo. Il dono è qualcosa di assolutamente gratuito: nessuno te lo chiede, niente ti obbliga, ma tu doni in modo disinteressato quello che ti è essenziale, non il superfluo o l accessorio, ma ciò che è tuo in modo sostanziale. Il dono di sè è un inno alla generosità. Supera la virtù umana, è un atto divino. La generosità è il compimento del comandamento che ti dice di non rubare, di non togliere agli altri ciò che è loro di diritto, ma di dare ciò che è tuo e che ti è necessario. Gesù ha dato la vita. La vita hanno dato le persone consacrate che vivono davvero il Vangelo. La vita danno tutti i giorni i padri, le madri, i figli, gli amici, i colleghi in ufficio che vivono secondo giustizia sacrificando quello che gli è necessario per camminare davanti a Dio da uomini liberi. Si sentono benedetti, coloro che vivono in modo cristiano sentono lo sguardo del Padre su di loro. Per questo vanno oltre. Offrono un po più del loro tempo togliendolo a se stessi, un po più del loro riposo aiutando un amico a fare un trasloco, un po più del loro interesse rinunciando a un vantaggio concreto nelle cose di tutti i giorni. La generosità ti fa vedere la grazia che trasforma le cose, ti fa sentire libero, ti fa volere agire secondo giustizia, ti fa essere un altro Cristo: immagine riflessa di Dio che cammina nel mondo. La generosità è il certificato di autenticità di una vita evangelica concreta, reale, in atto nella quotidianità. Nemici della generosità sono gli spiriti di interesse e appropriazione che si nascondono dietro le seconde intenzioni di quello che pensiamo, che diciamo o facciamo. Debilitano la generosità lo spirito di possesso e il controllo del comportamento altrui, il desiderio di un ruolo sugli altri, l accumulazione di cose, pensieri e atteggiamenti futili. La distruggono di fatto il vizio dell invidia che fa desiderare per sè il bene altrui e l orgoglio che fa difendere quello che è proprio e personale. Alimento per la generosità contro gli spiriti che le sono contrari sono il disinteresse e la gratuità, la purezza d intenzione ricercata negli atti concreti con uno spirito di donazione affettivo ed effettivo nell offerta di ciò che arricchisce gli altri senza produrre benefici per se stessi o per i propri interessi.
FORMAZIONE UMANA: INDICAZIONI PEDAGOGICHE La generosità è la virtù che permette di agire a favore di altre persone con disinteresse e con gioia, tenendo conto delle necessità e dell utilità che l aiuto ha per quelle persone, anche a costo di notevole sforzo. Obiettivi - Nel rapporto con gli altri, primi fra tutti i genitori, i fratelli, i nonni, essere capaci di capire le loro necessità, anche quelle non espresse, e donare loro ciò che può fare piacere, sacrificando se è necessario ciò che fa piacere a noi. - Donare parte del nostro tempo a chi è meno fortunato, a chi è solo, malato e senza risorse affettive. - L obiettivo principale è contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone che ci stanno vicino e di quelle che incontriamo per un certo periodo. Che significa essere generoso? Essere generosi significa: - compiere azioni a favore degli altri, anche quando non ci sono ragioni affettive o di simpatia; - non aspettarsi gesti generosi altrui o espressioni di riconoscenza; - evitare scopi secondari se non il bene dell altro e la gioia di poterlo aiutare; - offrire aiuto, dedicare tempo, prestare ciò che si possiede, usare attenzione, accogliere, salutare e sorridere.
Cosa facilita vivere la generosità? Per abituarsi a vivere la generosità è necessario imparare sin da piccoli a vincere il proprio egoismo, anche nelle piccole cose, con l aiuto esigente di chi ci vuole bene e ci educa. Essere molto generosi è possibile se si riesce a vedere Gesù nelle persone che hanno bisogno e a spostare il nostro IO dal centro dell universo per accorgersi degli altri, pur continuando ad amare anche noi stessi, secondo il comandamento dell Amore. Per vivere la sincerità in famiglia ü avere delle attenzioni nei confronti dei genitori cercando di alleggerirli di alcune fatiche; ü capire le necessità, i bisogni, i desideri di fratelli e sorelle e limitare le proprie richieste; ü dire subito si quando papà e mamma chiedono un atto di ubbidienza; ü saper donare un sorriso e tanta allegria a tutti, specialmente ai nonni. Per vivere la sincerità a scuola, in parrocchia, al Club NET ü aiutare un compagno in difficoltà nell eseguire un compito; ü evitare di riferire ad un compagno di classe un giudizio negativo nei suoi confronti, espresso da un altro; ü essere gentile con chi non è simpatico; ü non insistere per sottolineare un successo che possa mortificare qualcun altro; ü giocare con tutti, anche con chi non si comporta da amico.
FORMAZIONE APOSTOLICA: LA MISSIONE La missione del bimestre Missione in equipe: Il dono del tempo Organizzare un uscita magari presso un centro anziani e far portare ai bambini dei piccoli doni o magari dei lavoretti da regalare agli anziani; organizzare piccoli giochi o qualche canzone. Il dono del tempo è molto importante, perchè è la cosa più preziosa che abbiamo e trascorrerlo con le persone sole o bisognose rende Gesù molto felice. Parallelamente o in alternativa si potrebbe organizzare una raccolta di materiale da portare a dei poveri della parrocchia o ai barboni. In entrambi i casi è fondamentale la presenza di qualche genitore. Missione individuale: La gioia del dono Abbiamo molti ambiti nei quali possiamo esercitarci nella generosità. Si parte con piccole cose e poi via via si diventa dei giganti della generosità. Il verbo, l azione è: donare. Per cominciare: la prima volta che un vostro amico/a viene a trovarvi regalategli/le una cosa che vi appartiene, che avete capito che a lui/lei piace. (Avvisate la mamma, perchè non vorremmo mettervi nei guai.) Se vai al parco giochi o in qualche luogo di divertimento lascia che anche altri usino i giochi senza monopolizzarli e se vedi qualcuno timido o impacciato cedigli volentieri il turno. Divertiti anche tu, però!
SPUNTI PER LE ATTIVITA Sulle orme di Spark Tenendo come base il CateKid sulla generosità far drammatizzare ai bambini la scenetta del buon samaritano. Personaggi: Narratore/Spark Briganti Uomo ferito Sacerdote Levita Buon samaritano Proprietario della locanda La banda di NET ü Perchè San Nicola/Babbo Natale va sulla terra? Chi lo manda? ü Cosa decidono di fare San Nicola e i ragazzi della banda di NET per ricordare a tutti i bambini del mondo chi è il vero festeggiato? ü Quali dei componenti della banda di NET vanno in città a stampare le cartoline? ü Come fanno i ragazzi della banda di NET ad arrivare al Polo Nord? ü Hai riconosciuto chi è la macchina speciale con la quale i ragazzi riescono ad arrivare al Polo Nord? Vita da Santo San Nicola di Bari Disegna Dividere i bambini in tre squadre e far disegnare a ciascuna squadra uno degli episodi/miracoli della vita di San Nicola. San Giuseppe Organizzare una piccola rappresentazione della vita di San Giuseppe seguendo il fumetto.
Storiella Martin, il calzolaio che aspettava Gesù Martin, avvicinandosi il Natale desiderava preparare qualcosa per Gesù. Gli preparò un paio di scarpe, una torta, e mise da parte dei risparmi che potevano servire a Gesù per i suoi poveri. Quando era tutto pronto si mise ad aspettarlo. Improvvisamente qualcuno fuori gridò: "Al ladro, al ladro...". Una donna afferrava un bambino che le aveva rubato una mela. Martin, si addolorò e pensò: "Adesso, se arriva la polizia o lo prende, come passerà il Natale?". Prese i risparmi che aveva messo da parte per Gesù e li diede alla donna, pregandola di lasciar andare il bambino. Nuovamente incominciò ad aspettare Gesù e per la finestra si accorse di un paio di piedi che camminavano scalzi sulla neve. "Chi sarà?", si domandò. E uscì a cercare il proprietario di quei piedi. Era un giovane: "Vieni, entra in casa mia, riscaldati un poco", gli disse. Afferrò le scarpe che aveva fatto per Gesù e gliele diede. Si disse felice: "Per Gesù mi rimane ancora la torta". Già il sole tramontava e vide un anziano che camminava curvo sulla strada. "Povero vecchietto, forse non avrà mangiato niente tutto il giorno". Lo invitò ad entrare nella sua casa, non gli restava che la torta, pazienza, pensò tra sè, offrendo la torta al povero, accoglierò Gesù un'altra volta. Dopo che anche l'anziano se ne andò, il povero Martin, si sentiva felice e nello stesso tempo triste, aveva preparato tutto per Gesù, ma lui non era arrivato: pazienza! Durante la notte fece un sogno: nel sogno gli si presentò Gesù e gli disse: "Martin, mi stavi aspettando?". "Sì, ti ho atteso tutto il giorno..." "Ma io sono venuto a visitarti per ben tre volte. Grazie dei tuoi regali!" E Martin vide che Gesù aveva nelle sue mani i risparmi e la torta, ai suoi piedi le scarpe. Si svegliò felice: Gesù era venuto a visitarlo.
Giochi La strada dei tappi di birra Materiale: Per ogni squadra dei tappi bianchi o colorati (si possono attaccare con del cartone) Dinamica: Si formano due squadre, i bambini si mettono in fila uno dietro l altro e costruiscono una strada: il primo bambino appoggia il suo tappo per terra e lo calpesta e così via. Gli altri bambini avanzano e passano i tappi uno alla volta in avanti. Indicazione pedagogica: Esercita la capacità di squadra, il rispetto, mettersi al posto dell altro e intendersi con il compagno. Viene stimolata l attività motoria e l equilibrio. Ufficio nazionale: 06 665 43 893 info@amicidinet.it www.amicidinet.it