SEMINARI CTA 2015-2016 Organizzati in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia IRIS (Insegnamento e Ricerca Individuo e Sistemi) IRIS Osservare la famiglia, ascoltare i minori: il Lausanne Trilogue Play - Terapia, mediazione e valutazione della genitorialità 11 novembre 2015 Condotto da Giancarlo Francini Psicologo psicoterapeuta ad orientamento sistemico relazionale fa parte dello staff clinico e didattico dell Istituto di Terapia Familiare di Firenze ed è didatta presso l Istituto di Terapia Familiare di Siena, di Bologna ed altri Centri. E Socio Didatta dell Associazione Internazionale Mediatori Sistemici. Dal 1987 si occupa, sia come ricerca che come consulente per i Tribunali, di materie psicogiuridiche inerenti la famiglia, in particolar modo della separazione e dell affidamento dei figli, della mediazione familiare, ma anche delle tematiche inerenti l abuso ed il maltrattamento all infanzia, e recentemente del fenomeno dell immigrazione e delle famiglie multiculturali. E co-fondatore dei Centri Co.Me.Te. di cui è attualmente Presidente Nazionale. Coordina, presso il Centro Co.Me.Te di Firenze, il Servizio Post Divorzio e il Servizio In.Con.Tra per l adozione e l affidamento. Fa parte della sezione Trauma e Famiglia della SISST. Durante la giornata di lavoro sarà presentato il metodo osservativo messo a punto dalla scuola di Losanna (E. Fivaz) per leggere le relazioni familiari. Attraverso una metodologia semplice è possibile individuare la modalità specifica attraverso la quale la famiglia cioè la triade interagisce. In questo modo diventa possibile formulare delle ipotesi sulle rappresentazioni incrociate e sugli specifici schemi di essere insieme con di cui parla Stern. Particolare attenzione sarà rivolta all applicazione della metodologia in ambito clinico, psicogiuridico (Consulenze per il Tribunale in materia di Separazione oppure nella Valutazione della genitorialità) e nella mediazione familiare. Sarà, inoltre, presentata una modalità per trarre a partire dall osservazione una lettura del Desiderio del Minore nella separazione dei genitori. Il seminario avrà carattere esercitativo e si avvarrà di materiale clinico videoregistrato. La cura delle infanzie infelici 15 dicembre 2015 Condotto da Luigi Cancrini Psichiatra, psicoterapeuta, Presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale, direttore Scientifico del Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia. Con il suo libro più recente, La cura delle infanzie infelici, Luigi Cancrini muove dai territori a lungo esplorati delle manifestazioni psicopatologiche del giovane adulto per avventurarsi nel mondo dell infanzia ferita. Un viaggio imprevedibile nei pensieri e negli stati d animo del bambino che gli sta davanti in carne e ossa o di quello che viene evocato, come un fantasma dai contorni incerti, nel momento in cui ci si incontra con le situazioni di sofferenza dell adulto. Un viaggio che si traduce in un racconto appassionante e commovente: non una sintesi o frammenti di terapie, ma un 1
resoconto accurato dei molti e difficili passaggi affrontati nel corso del lavoro terapeutico o di supervisione. Quelle che verranno presentate, durante il seminario, sono storie di bambini reali e di bambini imprigionati, con il loro dolore e la loro confusione, nel corpo e nell anima dei pazienti con gravi disturbi di personalità. Storie di bambini non ascoltati e non curati, capaci di condizionare drammaticamente, dall interno, i giovani e meno giovani nei quali continuano a vivere, finché il lavoro terapeutico non riesce a raggiungerli, perché quelli che curiamo anche quando curiamo pazienti adulti sono, alla fine, i bambini feriti che ancora piangono dentro di loro ; ed è su questa strada che, partendo dalla clinica, verrà discussa l applicazione acritica dei criteri diagnostici convenzionali e della terapia farmacologica in neuropsichiatria infantile. Tra regolazione emotiva e attaccamento: strumenti di valutazione e implicazioni per lo sviluppo a rischio della relazione genitore-bambino 13 febbraio 2016 Condotto da Lavinia Barone Psicologo, psicoterapeuta e professore di ruolo all'università degli Studi di Pavia, dove insegna nei corsi di laurea in psicologia. Responsabile e direttore del Laboratorio per la Psicologia dell'attaccamento e il sostegno alla genitorialità-lag. Attualmente si occupa di adozione, in relazione al tema della valutazione dell'idoneità genitoriale e dei fattori di rischio a breve e lungo termine del processo adottivo. La giornata di seminario presenterà le basi teoriche e applicative di alcuni tra gli strumenti più accreditati per la valutazione dell attaccamento infantile, dall infanzia all età scolare. Verranno in particolare presentati strumenti osservativi validati per la valutazione dell attaccamento infantile (SSP) e dell età della fanciullezza (MCAST), unitamente a strumenti di valutazione dello scambio emotivo interattivo della diade madre (o padre)-bambino (EAS). Gli indicatori rilevati serviranno da base per discutere il nesso tra attaccamento e regolazione delle emozioni e per illustrarne le indicazioni in diversi ambiti applicativi, dal setting clinico ai contesti peritali. Percorsi di identità per un giovane adottato in un mondo che cambia 11 marzo 2016 Condotto da Harold Grotevant Titolare della Cattedra Rudd Family Foundation in Psicologia presso l'università del Massachusetts Amherst (USA) e direttore fondatore del programma Rudd Adoption Research; presidente del Dipartimento di Psicologia e Scienze della Mente all UMass Amherst. La sua ricerca si concentra sulle relazioni nelle famiglie adottive e sullo sviluppo dell identità negli adolescenti e nei giovani adulti. Il suo lavoro ha portato ad oltre 140 articoli e capitoli, nonché diversi libri, tra cui Openness in Adoption: Exploring Family Connections (con Ruth McRoy, Sage Publications, 1998). Membro della American Psychological Association, della Association for Psychological Science e del National Council on Family Relations; ricercatore senior del Donaldson Adoption Institute, ex Presidente del Consiglio delle Famiglie adottive d'america, membro del Consiglio di Amministrazione del Consiglio del Nord America sui bambini adottabili. Nel 2012, è stato premiato come Outstanding Scholar nell Adozione dalla St. John University e Montclair State University. Dirige il progetto di ricerca sull'adozione Minnesota/Texas, uno studio longitudinale iniziato con il Dr. Ruth McRoy a metà del 1980. 2
Nel costruire la loro identità, i giovani di oggi devono compiere diverse scelte (riguardanti la carriera, i valori, le relazioni interpersonali) le quali devono essere considerate alla luce della rapida evoluzione sociale e dalle opportunità e vincoli che essa pone. Questi giovani, però, devono anche dare significato agli aspetti della loro vita che non scelgono, come ad esempio al fatto di essere stati adottati. Politiche e pratiche in tema di adozione, sia in Italia che nel resto del mondo, sono in continua evoluzione e questo rende il compito dello sviluppo dell'identità adottiva sempre più difficile. Lo sviluppo dell'identità adottiva è, infatti, già di per sé complessificato anche in virtù delle diverse implicazioni concernenti l adozione: alcuni bambini provengono da contesti culturali e linguistici differenti rispetto ai loro genitori adottivi, alcuni hanno subito traumi significativi, altri hanno vissuto con la loro famiglia d'origine per un certo numero di anni, mentre altri ancora non hanno mai avuto informazioni sui loro genitori biologici; alcuni sono adottati con i loro fratelli e altri hanno problematiche concernenti la salute mentale o fisica. Infine, in alcuni paesi alcuni sono adottati da coppie omosessuali o da famiglie monoparentali. Il seminario esaminerà il processo di sviluppo dell'identità adottiva dall'adolescenza alla giovane età adulta. Esso sarà considerato alla luce delle diverse opinioni che la società ha sull adozione, del ruolo della famiglia nel facilitare lo sviluppo dell identità, degli individui o istituzioni che al di fuori della famiglia facilitano o ostacolano i giovani, nonché dalle circostanze connesse all adozione che si rivelano uniche per ogni ragazzo. La discussione includerà anche i modi in cui l'adozione internazionale, l adozione aperta, la storia traumatica e l orientamento sessuale dei genitori possono intersecarsi con il processo di sviluppo dell'identità adottiva. Fammi vedere. L uso delle immagini e dei film nei percorsi di aiuto 06 aprile 2016 Condotto da Rodolfo de Bernart Medico Psichiatra, Psicoterapeuta, Mediatore Familiare, Direttore dell Istituto di Terapia Familiare di Firenze e Docente di Terapia Familiare all Università di Siena. Past President della SITF, dell'aims, della FIAP, dell EAP, già Membro del Comitato Direttivo e della Commissione Scientifica della SIPPR e Membro del Board dell'efta. Presidente della IASA (International Association for the Study of Attachment). In Terapia Familiare si è formato con Andolfi, Saccu, Minuchin e Whitaker e con molti dei più importanti autori del campo. Esperto di tecniche non verbali attive e passive con le quali lavora dagli anni Ottanta. Per qualunque operatore che lavora a sostegno delle famiglie vedere è importante quanto sentire, se non di più. Solo il confronto fra ciò che vede e ciò che ascolta gli permette, infatti, una lettura più complessa della comunicazione familiare. Fin dalla formazione, i professionisti della relazione di aiuto vengono allenati a leggere il linguaggio non verbale insieme a quello verbale e vengono stimolati ad osservare le differenze e le incongruenze. Sulla base di queste è poi possibile costruire ipotesi relazionali di lavoro da verificare in colloquio. Il lavoro con le immagini tende a privilegiare il lavoro di costruzione e ricostruzione dell'esperienza attraverso la riattualizzazione e drammatizzazione dell'incontro tra mondi interni nell'area della relazione. L'immagine tende a proporre un primo livello di rappresentabilità, stabilendo tra i soggetti e la loro storia relazionale una distanza che favorisce l'ascolto reciproco, la 3
pensabilità ed il dialogo. Attraverso l immagine si può avere e dare accesso a mondi interni non facilmente accessibili e spesso difesi dall uso del canale verbale. L'idea di fare un seminario sull'immagine della famiglia è legata pertanto a questa operatività non verbale e all'importanza delle tecniche audiovisive - sia nel lavoro con il cliente sia nel lavoro formativo - all interno dell approccio sistemico relazionale. Attaccamento e trauma: il Traumatic Attachment Induction Procedure (TAIP) 09 giugno 2016 Condotto da Felicity de Zulueta Felicity de Zulueta è un emerita consulente Psichiatra in Psicoterapia presso l ospedale di Maudsley ed è relatrice internazionale freelance. Ha una formazione in Analisi di Gruppo, Psicoterapia Psicoanalitica, Terapia Sistemico Familiare e EMDR. Ha creato un nuovo dipartimento di psicoterapia in una struttura ospedaliera a Londra e ha sviluppato e diretto il Servizio di Stress Traumatico nell ospedale Maudsley, servizio per il trattamento delle vittime di abuso e per rifugiati affetti da gravi sintomi da PTSD, tra cui il disturbo borderline di personalità e altri disturbi dissociativi. È anche professoressa onoraria presso il Kings College di Londra. Si è specializzata sulla comprensione delle origini della violenza e sullo studio del trauma psicologico come disturbo di attaccamento. Ha sviluppato, inoltre, un grande interesse per la Video Interaction Guidance (V.I.G.), approccio che focalizza l attenzione sulla sintonizzazione e la mentallizzazione, aspetti entrambi molto importanti nella cura dei disturbi traumatici di sviluppo. Durante la giornata saranno approfonditi gli effetti del trauma nelle varie fasi di sviluppo, a partire dai numerosi contributi derivanti dalla teoria dell attaccamento e dalle ricerche sull attaccamento disorganizzato. Verrà inoltre presentata la Traumatic Attachment Induction Procedure (TAIP) e la sua applicazione nei differenti contesti (valutativo, clinico, ), con particolare attenzione alle implicazioni del suo utilizzo sull operatore, sul cliente e sulla relazione tra i due. Ampio spazio sarà dedicato alla discussione di casi esemplificativi. Per la primavera 2016 è stata invitata anche la dott.ssa Pat Odgen, per una presentazione sul tema: La terapia sensomotoria, in collaborazione con l Istituto di Terapia Familiare di Bologna. Per maggiori informazioni, contattare la segreteria del CTA. CORSI DI FORMAZIONE CTA 2015-2016 Training sulla Video Interaction Guidance (VIG) 28 e 29 settembre 2015 Training condotto da Edward Curmi, Helen Gibson, Penny Rackett (VIG Practitioner, Trainer e Supervisor) 4
La Consulenza Tecnica d Ufficio sui minori in ambito civile e penale Da ottobre 2015 a marzo 2016 Coordinato da Francesco Vadilonga e Gloria Soavi L operatore nei servizi di tutela minori A partire dall autunno 2015 Coordinato da Francesco Vadilonga Per alcuni eventi, saranno richiesti crediti ECM per psicologi, crediti di aggiornamento professionale per counselor iscritti al registro di Assocounseling, crediti formativi per assistenti sociali, crediti formativi per mediatori AIMS. Invitiamo gli interessati ad informarsi presso la nostra Segreteria. Invitiamo anche le persone che intendono iscriversi a più di un seminario e/o i gruppi di lavoro a contattare la nostra Segreteria, per ricevere informazioni in merito alle agevolazioni previste. Per informazioni e iscrizioni Segreteria Organizzativa CTA Via Valparaiso, 10/6 20144 Milano (lun-ven, dalle 9.00 alle 19.00) Tel.: 02/29511150 E-mail: formazione@centrocta.it Sito internet: www.centrocta.it 5