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CONSULTAZIONE IN MERITO AI DECRETI MINISTERIALI DI ATTUAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO SULLE FONTI RINNOVABILI Documento di Osservazioni e Proposte R.ETE. Imprese Italia (Confartigianato, CNA, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) Venerdì 18 marzo 2011

Premessa La Direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, definisce i criteri e le misure di politica energetica che dovranno essere adottati per il raggiungimento, al 2020, dell obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili che, per il nostro Paese, e pari al 17%. Gli impegni richiesti dall Europa sono stati favorevolmente accolti dalle nostre Confederazioni e dalle imprese associate, perché funzionali alla creazione di nuovi mercati e professioni, alla crescita e allo sviluppo economico del Paese. Queste aspettative sono state poi confermate nei fatti se si pensa che, il settore delle imprese potenzialmente interessate alle FER ha registrato nel III trimestre del 2010 una crescita del 4,9%, decisamente superiore a quella del totale 1 delle imprese che, nello stesso periodo, ha registrato una crescita solo dello 0,8%. Il circolo virtuoso messo in atto, ancora più importante se si considerano le difficoltà della crisi economica congiunturale e le aspettative di crescita ulteriore, tuttavia, sono state disattese dal decreto legislativo del 3 marzo 2011 recante l attuazione della direttiva europea che doveva invece promuovere l uso delle energie da fonti rinnovabili. L art 25, comma 9 e 10 del decreto legislativo, infatti, ha inflitto un duro colpo all economia del nostro Paese bloccando, di fatto, gli incentivi a tutti gli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio successivamente al 31 maggio 2011. Tali incentivi peraltro erano stati determinati solo pochi mesi fa, con l approvazione del cosiddetto Terzo Conto Energia entrato in vigore il 1 gennaio di quest anno (DM 6 agosto 2010 Gazzetta Ufficiale n. 197 del 24 agosto 2010). Il decreto, quindi, anziché individuare una strategia stabile, trasparente e di lungo periodo per la promozione delle fonti rinnovabili, contiene una norma che rappresenta un drastico passo indietro per quanto riguarda il settore fotovoltaico, sul quale il nostro Paese negli ultimi anni aveva puntato, incentivando migliaia di imprese ad investire nel settore. R. ETE. Imprese Italia evidenzia come l approvazione del decreto legislativo ha già generato una situazione di grave incertezza e confusione per le imprese che hanno investito nel settore delle rinnovabili, determinando una paralisi degli investimenti in corso che si ripercuoterà, inevitabilmente, sulla tenuta delle imprese e sull occupazione. La crisi della filiera fotovoltaica, potrebbe coinvolgere più di 85 mila imprese che sono 2 potenzialmente interessate dalle fonti rinnovabili. Si tratta, prevalentemente, di imprese di Installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione coinvolti nell Installazione di pannelli fotovoltaici. Vi sono, anche, aziende che lavorano nella produzione dei pannelli, nella componentistica per non dimenticare quelle attività imprenditoriali impegnate ad assicurare la reperibilità dei materiali presso i propri magazzini per gli ordini già confermati ai propri fornitori. Tali imprese, in questi ultimi anni, hanno assunto impegni economici e programmato i propri investimenti nel medio e lungo periodo sulla base di un quadro normativo incentivante esistente - ed in scadenza al 2013-, che invece, oggi viene bruscamente modificato con effetto immediato 1 Fonte: Elaborazione Rete Imprese Italia 2 Fonte: Elaborazione Rete Imprese Italia

La scadenza temporale del 31 maggio 2011 non ha causato solo un danno per i futuri investimenti, ma anche per quelli in corso e in fase avanzata di progettazione. Considerando, infatti, i tempi necessari per l entrata in esercizio degli impianti, ed in particolare quelli relativi alla connessione alla rete degli stessi, gran parte degli interventi già avviati sulla base della sussistenza del terzo conto energia si ritroveranno ad essere esclusi dall accesso alle tariffe in relazione alle quali avevano pianificato i propri investimenti. Gli effetti dell interruzione immediata dell incentivazione, inoltre, ha già indotto, gli istituti di credito al blocco delle pratiche di finanziamento in corso. Il repentino cambiamento adottato dal Governo, che ha profondamente turbato gli equilibri di un mercato che garantisce crescita ed occupazione, a nostro giudizio, trova una debole giustificazione nel timore di aggravi che pesano sulle bollette degli italiani L onere relativo all incentivazione del fotovoltaico per il 2010 e stimabile in 800 milioni di euro rappresentando solo 1/5 di quanto i clienti finali finanziano con la componente A3 e solo l 1,5% della bolletta elettrica totale. Non bisogna dimenticare, inoltre, che la componete A3 finanzia non solo l incentivazione delle fonti rinnovabili ma anche le assimilate; per il solo 2010, infatti, l onere complessivo derivante dal 3 provvedimento Cip n. 6/92 è pari a circa 1,7 miliardi di Euro. Rete Imprese Italia, ritiene fondamentale questo confronto con il Governo e ribadisce l esigenza di ripristinare un quadro regolatorio stabile e di immediata realizzazione, che favorisca un più ordinato e graduale sviluppo delle rinnovabili e del relativo indotto, dando certezza agli investimenti delle imprese. 3 Fonte Aeeg, PAS 6 del 2011 Relazione dell Autorità per l energia elettrica e il gas sullo stato del mercato dell energia elettrica e del gas naturale e sullo stato di utilizzo ed integrazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili

Proposte R. ETE. Imprese Italia, reputa che il nuovo decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, in concerto con il Ministro dell Ambiente e della tutela del mare, a nostro avviso, dovrebbe contenere alcuni principi generali. _ Il nuovo decreto d incentivazione del fotovoltaico dovrà essere approvato quanto prima, senza attendere la scadenza del 30 aprile prevista dal decreto legislativo del 3 marzo all art 25 comma 10. _ E fondamentale introdurre una clausola di transizione tra il Terzo Conto Energia e la nuova riformulazione incentivante. Rete Imprese Italia, a tal proposito ritiene che, per la stabilità delle imprese, le condizioni previste dal DM del 6 agosto 2010 debbano essere mantenute almeno fino al 31 maggio 20 12, coerentemente con quanto previsto dalla precedente legislazione in materia, consentendo, così il completamento degli impianti in corso e la programmazione seria e certa per gli investimenti futuri. _ Per il periodo successivo occorre analizzare attentamente la nuova riformulazione delle tariffe incentivanti, intervenendo con meccanismi efficaci per evitare le speculazioni degli anni precedenti, senza però danneggiare gli impianti piccoli e tecnologicamente avanzati, il cui sviluppo è necessario rispetto agli impegni Europei. La revisione complessiva del meccanismo del conto energia, compresa la riduzione tariffaria, pertanto, dovrebbe essere concentrata sugli impianti di grandi dimensioni e per gli impianti a terra. _ Pur concordando che la determinazione delle nuove tariffe incentivanti deve tener conto della riduzione dei costi delle tecnologie (art. 25 comma 10 lettera b)), occorre sottolineare a tal proposito che il minor costo dei pannelli incide in maniera piu significativa nei grandi impianti; per i micro e piccoli impianti (ed in particolare per quelli realizzati sugli edifici), incidono in percentuale elevata una serie di altri costi, quali quelli dell installazione e manutenzione, che rendono meno rilevante, in proporzione al singolo intervento, la riduzione del costo dei materiali. E fondamentale pertanto che la riduzione delle tariffe rispetti effettivamente l andamento del costo totale relativo alle diverse tipologie d impianti. _ Il nuovo decreto incentivante non deve contenere un limite annuale di potenza elettrica cumulativa, cosi come indicato dal decreto legislativo del 3 marzo all art 25 comma 10 lettera a). Rete Imprese Italia, infatti, reputa che tale limite pregiudichi gli investimenti in corso di ciascun anno, determinando in tal modo un nuovo blocco degli incentivi e creando lo stesso disagio ed incertezza che le imprese stanno vivendo in questi giorni.

_ Per il raggiungimento degli impegni europei, occorre individuare nuovi obiettivi di potenza installata coerenti con una strategia complessiva di promozione delle fonti rinnovabili di lungo-medio periodo nel nostro Paese. Rete Imprese Italia, inoltre, reputa che gli obiettivi di potenza installata da riformulare debbano essere diversificati e proporzionali alla tipologia di impianto, favorendo così la diffusione dei piccoli impianti.