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Provincia di Foggia Assessorato alla Cultura La Magna Capitana Biblioteca Provinciale di Foggia Sistema Bibliotecario Provinciale di Foggia Il Sistema Bibliotecario Provinciale di Foggia in occasione di Ottobre piovono libri, i luoghi della lettura 2009 presenta I Cirillo Farrusi e i Duria, due famiglie, due classi sociali, due facce della stessa medaglia: la Capitanata Famiglie in mostra Archeoclub San Ferdinando Comune di San Ferdinando Comune di Ortanova Comune di Carapelle Comune di Sannicandro Comune di Rocchetta Sant'Antonio Istituto Comprensivo Statale di Stornarella Arcidiocesi Foggia-Bovino Biblioteca Diocesana di Foggia Realizzazione grafica ed esecutiva a cura di Valeria Cucci. Claudio Grenzi sas. Foggia

Giovanni Duria n. 13.9.1878 m. 29.12.1953 Carolina de Luca n. 2.9.1875 m. 22.2.1956 Figlia adottiva Antonio Duria n. 13.11.1904 m. 4.9.1937 Maria Roncallo n. - m. - Nicola Duria n. 16.10.1910 m. 4.2.1963 Rosa lo Campo n. 20.2.1914 m. 23.7.1973 Anna Duria n. 26.7.1908 m. 4.2.1918 Michele Duria n. 31.1.1920 m. 29.5.1920 Angiolina Ambiano n. 26.10.1906 m. 24.4.1965 Luigi Caputo n. 21.8.1906 m. 5.4.1972 Carolina Duria n. - m. - Giovanni Duria n. 1938 Maria Caputo Giovannina Caputo n. 14.3.1930 m. 16.12.1997 n. 2.4.1935 Fernando Castriota n. 31.5.1933 m. 13.1.1997 Antonio Caputo n. 9.9.1937 - m. 9.7.1989 Santa Cambareri n. 1950 Carolina Caputo n. 31.5.1940 - m. 5.8.1998 Antonio D Amico n. 12.10.1935 Giuseppe Caputo n. 3.8.1943 Maria Bozza n. 28.2.1947 Fedora Caputo n. 6.1.1948 Nicola Luppino n. 2.12.1945 Antonia Duria n. 13.8.1938 m. 11.7.1939 Antonietta Duria n. 7.11.1939 m. 17.7.1991 Savino Sciotti n. 21.10.1930 Antonio Duria n. 10.2.1941 m. 8.1.1943 Carolina Duria n. 4.4.1943 m. 14.10.1943 Giovanni Duria n. 10.11.1944 m. 23.2.1960 Michele Duria n. 16.4.1947 nato morto Luigi Duria n. 25.2.1948 Anna Lo Mele n. 21.2.1948 Mario Duria n. 6.5.1950 nato morto Angela Duria n. 17.9.1952 Gerardo Pierrotti n. 11.10.1954 n. 8.5.1954 Carolina Fiore n. 7.10.1960 Incoronata Duria n. 26.4.1957 Mario Marseno 12.5.1957 La famiglia Duria è una famiglia popolare foggiana del 900 come tante altre. Come in Cent anni di solitudine di Gabriel Garcìa Marquez la vita dei Duria scorre ciclicamente, tra gli scossoni, a volte tragici, che la vita e la sorte si divertono a generare, in una condizione di permanente lotta. Infatti le condizioni di vita fanno sì che la sopravvivenza di ogni membro dei Duria sia garantita sempre e soltanto dal quotidiano lavoro. Il più piccolo imprevisto e le immani tragedie, familiari e della storia del XX secolo, che conducono ad un contatto strettissimo con la morte, vengono affrontati nello stesso La dignità dei Duria modo, con una dignità che solo principi sani, basati sulla centralità dei diritti e dei doveri, possono dare. Nello stesso tempo la fiera appartenenza al ceto popolare si intreccia con un importante desiderio di nobiltà della famiglia. Una nobiltà di origini, data dalla eventuale diretta discendenza dal Marchese de Rosa, e una nobiltà morale, che fa di un esponente dei Duria, Antonio, uno dei protagonisti del sogno di emancipazione della sua classe sociale. La storia dei Duria ci è raccontata da Orlando, operaio, nipote del capostipite Giovanni Duria, autore di una ricerca che si basa su documenti, fotografie ed aneddoti. Una storia di una famiglia come tante altre, quindi, ma che, come tante altre, poteva e doveva essere raccontata. A cura di Franco Mercurio Elena Infantini Salvatore Speranza

Giovanni Duria Nonno Giovanni fu lasciato, appena nato, davanti all orfanotrofio di Foggia. La responsabile della struttura, Teresa Pepe, lo portò, il 14 settembre del 1878, davanti a Michele Cavaliere, Assessore del Comune di Foggia, che gli dette il nome di Duria Giovanni. Il giorno dopo fu battezzato in Cattedrale. Fu affidato alle cure di Concetta d Alessandro, che fu detta Generosa per il nobile gesto compiuto, che lo trattò e lo crebbe come un figlio naturale. Quando nonno Giovanni divenne più grande scoprì però la verità sulle sue origini. La sua vera mamma era la governante del Marchese De Rosa da Napoli che, non potendo avere un figlio dalla Marchesa, ebbe con lei una relazione nella quale fu concepito nonno Giovanni. La vera mamma di nonno Giovanni volle più volte, con banali scuse, raggiungendolo alla bottega da calzolaio dove lavorava, incontrare il figlio e, in punto di morte, gli offrì anche la disponibilità di riconoscerlo e, quindi, di rendergli disponibile una cospicua eredità. Ma nonno Giovanni, per la serietà, l orgoglio e la dignità che lo ha sempre contraddistinto, rifiutò, riconoscendo sempre come madre la signora Concetta. Nonno Giovanni Duria morì a Foggia il 29 dicembre del 1953.

Nonno Giovanni Duria si sposò il 28 aprile del 1901 con Carolina de Luca di Manfredonia. Da essa ebbe quattro figli: Antonio (nato il 13.11.1904 e morto il 4.9.1937), Nicola, mio padre (nato il 16.10.1910 e morto 4.2.1963), Anna (nata il 26.7.1908 e morta il 4.2.1918) e Michele (nato il 31.1.1920 e morto il 29.5.1920). Nonno Giovanni, memore delle sue origini, volle adottare una bambina, Angiolina Ambiano, (nata il 26.10.1906 e morta il 24.4.1965) che trattò esattamente come gli altri figli. I nonni Giovanni e Carolina e i tre figli sopravvissuti alle miserie del tempo, Antonio, Nicola e Angiolina, vissero umilmente con il lavoro di mio nonno, che era un bravo e volenteroso calzolaio. Mio nonno Giovanni confidò più volte, con le lacrime agli occhi, a mia madre, Rosa lo Campo, la sua storia, mostrandosi in alcuni casi pentito di non aver accettato l offerta della sua madre naturale e di avere così consegnato la sua famiglia ad una vita di stenti e di fatiche. Ma la dignità data dal suo lavoro e dal suo carattere gli diedero sempre la forza di andare avanti. Nicola Duria a 16 mesi Giovanni Duria e Carolina de Luca Giovanni Duria con i figli Angiolina e Antonio

Michele Angiolillo Luisa Angiolillo I miei nonni erano imparentati con la famiglia di Michele Angiolillo. Il fratello di mia nonna, de Luca Giuseppe, sposò infatti la sorella dell anarchico foggiano, Luisa Angiolillo. Giuseppe de Luca Michele Angiolillo nacque a Foggia il 15 maggio del 1871. Tipografo, fu condannato a diciotto mesi di carcere e, per sfuggire alla pena, girò mezza Europa, prima di giungere a Madrid. L 8 agosto si rese protagonista dell uccisione del primo ministro spagnolo, Antonio Canovas del Castillo, nelle terme di Santa Agueda. Il gesto, compiuto in maniera solitaria per vendicare le torture subite a Barcellona da 400 anarchici e repubblicani arrestati per una strage, mutò le sorti della storia portando come immediata conseguenza il riconoscimento dell autonomia delle colonie spagnole di Cuba e Porto Rico. Michele Angiolillo fu immediatamente arrestato e condannato a morte. Fu garrottato il 20 agosto del 1897. Michele Angiolillo. Immagine tratta da: GUALANO MICHELE, Michele Angiolillo anarchico, Foggia, Il castello, 2004.

Antonio Duria Mio zio Antonio Duria, classe 1904, fu un bel giovane, dai capelli folti ed ondulati e con splendidi occhi chiari. Visse con la famiglia nella casa di via Fornello prima di trasferirsi in Liguria dove aprì due saloni da barbiere. Fin da piccolo manifestò una profonda intolleranza nei confronti delle ingiustizie sociali. Ben presto divenne anarchico ed ebbe rapporti molto stretti con Enrico Malatesta. Con l avvento della dittatura fascista fu posto dal regime sotto sorveglianza. A dispetto di quanto asseriva la polizia politica del fascismo non era affatto ignorante, anzi. Era abbonato al giornale Pensiero e Libertà al quale fornì dei contributi e lo si ritrova nei quaderni di rubriche e appunti di Enrico Malatesta con lo pseudonimo di Antonio Dorini. Morì nel 1937 a Genova di tubercolosi. Il suo fisico non era riuscito a reggere alle continue angherie dei fascisti. Lasciò una figlia, Carolina, e la moglie, Maria Roncallo, incinta di pochi mesi. Al bambino, nato l anno successivo, fu dato, per volere paterno, il nome del nonno Giovanni. Ad Antonio Duria il Comune di Foggia ha, da poco, dedicato una via della periferia cittadina. Giovanni Duria

Nicola Duria Rosa lo Campo Antonio Duria Antonietta Duria I miei genitori Nicola e Rosa lo Campo ebbero undici figli: Antonia (nata il 13.8.1938 e morta il 11.7.1939), Antonietta (nata il 7.11.1939 e morta il 17.7.1991), Antonio (nato il 19.2.1941 e morto il 8.1.1943), Carolina (nata il 4.4.1943 e morta il 14.10.1943), Giovanni (nato il 10.11.1944 e morto il 23.2.1960), Michele (nato morto il 16.4.1947), Incoronata Duria Luigi (nato il 25.2.1948 vivente), Mario (nato morto il 6.5.1950), Angela Carolina (nata il 17.9.1952 vivente), il sottoscritto (nato il 8.5.1954) e Incoronata (nata il 26.4.1957 vivente). La mia famiglia è cresciuta con l esempio di mio padre, che è riuscito ad inculcare a tutti noi i suoi valori. Operaio capotecnico alla centrale idrica, ha sempre creduto nel lavoro e nella capacità di riscatto dello stesso. È sempre stato un cittadino attento e consapevole. Il senso del dovere ed il rispetto dei lavoratori e dei loro diritti hanno sempre costituito per lui, anche a costo di immensi sacrifici, la via da seguire nella sua vita. Angela Duria Giovanni Duria Luigi Duria

Angiolina Ambiano Luigi Caputo Mia zia Angiolina Ambiano si sposò con Luigi Caputo (nato il 21.8.1906 e morto il 5.4.1972), operaio, e con lui ebbe sei figli: Maria (nata il 14.3.1930 e morta il 16.12.1997), Giovannina (nata il 2.4.1935 vivente), Antonio (nato il 9.9.1937 e morto il 9.7.1989), Carolina (nata il 31.5.1940 e morta il 5.8.1998), Giuseppe (nato il 3.8.1943 vivente) e Fedora (nata il 6.1.1948 vivente). Figlia, sorella, madre e moglie esemplare. Ordinata e precisa, dolce ed affettuosa, è stata sempre un esempio ed un punto di riferimento per tutta la famiglia. Maria, Giovannina, Antonio e Carolina Caputo Fedora Caputo Giuseppe Caputo

La casa I miei nonni Giovanni Duria e Carolina de Luca, dopo le nozze, nel 1901, si trasferirono a vico Fornello 3. La casa, nonostante fosse una grotta, era piuttosto grande ed accogliente, dotata, a differenza di altre abitazioni simili, dell acqua corrente. A vico Fornello nacquero tutti i loro figli e lì mio nonno Giovanni vi stabilì il suo laboratorio da maestro calzolaio. Dal 1937 mio padre Nicola e mia madre Rosa lo Campo vi si stabilirono con i suoceri. Nella grotta di vico Fornello nascemmo io e tutti i miei fratelli. I Duria abbandonarono l abitazione nel 1958 e si trasferirono nel quartiere popolare di Candelaro. Da molti anni la grotta di via Fornello è murata e al suo interno vi è un magazzino di un negozio di abbigliamento. Vico Fornello, 3