TUTELA E AFFIDO DEI MINORI STRANIERI: LEGISLAZIONE E PROCEDURE D INTERVENTO CON NUCLEI FAMILIARI STRANIERI E MISTI



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TUTELA E AFFIDO DEI MINORI STRANIERI: LEGISLAZIONE E PROCEDURE D INTERVENTO CON NUCLEI FAMILIARI STRANIERI E MISTI La separazione e il divorzio in famiglie straniere/miste: Legge applicabile, procedure e autorità competenti secondo il diritto internazionale privato di famiglia Avv. Anna Brambilla ASGI INTRODUZIONE 1) Identità culturale e famiglia: la necessaria ricerca di un punto di equilibrio 2) Diritto e cultura: l incontro tra diversi ordinamenti PARTE PRIMA Famiglie e minori stranieri: il diritto internazionale privato, ordinamento dell Unione europea e convenzioni internazionali SEPARAZIONE E DIVORZIO: GIUDICE COMPETENTE, LEGGE APPLICABILE E RICONOSCIMENTO ED ESECUZIONE DELLE DECISIONI IN MATERIA DI SEPARAZIONE E DIVORZIO 1) Il Regolamento n. 2201/2003 del Consiglio dell Unione europea relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (CE) n. 1347/2000: a) le differenze con la L. 218/95 di riforma del diritto internazionale privato in materia di giurisdizione b) le differenze la L. 218/95 di riforma del diritto internazionale privato in materia di riconoscimento delle decisioni dei giudici nazionali 2) Regolamento n. 1259/2010 del Consiglio dell Unione europea relativo all attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale: a) le differenze con la L. 218/95 di riforma del diritto internazionale privato in materia di legge applicabile alla separazione e al divorzio: l introduzione del criterio della scelta da parte dei coniugi verso l assimilazione delle coppie straniere? b) L ordine pubblico e gli ordinamenti che prevedono condizioni di separazione o divorzio differenti per uomini e donne

RESPONSABILITÀ GENITORIALE, DIRITTI E DOVERI DEI GENITORI, PROTEZIONE DEL MINORE (CENNI) 3) Il Regolamento n. 2201/2003 del Consiglio dell Unione europea relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (CE) n. 1347/2000: a) ambito di applicazione; b) competenza; c) provvedimenti provvisori e urgenti; d) esecutività dei provvedimenti adottati e) Il rapporto con la L. 218/95 f) Il rapporto con la Convenzione dell Aja del 1961 e la Convenzione dell Aja del 1996 PARTE SECONDA Minori stranieri presenti in Italia con genitori regolarmente o irregolarmente soggiornanti, minori stranieri non accompagnati: rapporti familiari, tradizione culturale, tutela e situazione giuridica Caso 1 Minori con genitori irregolari e minori con parenti entro il quarto grado (diritti e percorsi) Vi viene segnalata la situazione di una minore di 5 anni proveniente dal Nicaragua. La minore è arrivata in Italia assieme alla madre con un visto per motivi di turismo. Alla scadenza del visto lei e la madre sono rimaste in Italia. In Italia vive una sorella della ragazza maggiorenne e regolarmente soggiornante. La madre della minore è incerta. Da una parte vorrebbe restare in Italia e cercare di regolarizzare la sua posizione, dall altra vorrebbe tornare nel Paese d origine e lasciare la figlia in Italia insieme alla sorella. Vi si chiede di dare indicazioni su quale tipo di permesso di soggiorno potrebbe essere rilasciato alla minore nel caso in cui la madre rimanesse in Italia ovvero nel caso in cui decidesse di partire e anche di dare informazioni sui diritti della minore all istruzione e all assistenza sanitaria.

Caso 2- Minori e genitori irregolari: autorizzazione all ingresso e alla permanenza del genitore Una signora vi riferisce che un amica, cittadina nigeriana, che vive in un altra città è rientrata in Nigeria l anno scorso nella speranza di poter ottenere un visto di ingresso per motivi di lavoro. Purtroppo il visto di ingresso le è stato negato e ad oggi si trova nell impossibilità di rientrare in Italia. In Italia ha lasciato una bambina di 5 anni. L amica della signora è sempre stata seguita dai servizi sociali anche in ragione di un precedente percorso di sfruttamento che la vedeva vittima assieme ad i servizi sociali. Dopo la partenza per la Nigeria, la bambina è stata affidata ai servizi sociali che hanno avviato le procedure per far dichiarare lo stato di abbandono. La signora riferisce che la sua amica vorrebbe rientrare in Italia per partecipare al procedimento e poter tornare a vivere con la figlia. È possibile? Spunto di riflessione Donne nigeriane e maternità: un interessante indagine del Centro Franz Fanon di Torino all interno del Progetto di ricerca Economie della violenza (Progetto Galileo) e del Progetto Prin Persona e società: confini, soglie, transizioni. Comparazioni interculturali e interdisciplinari. Un articolo di sintesi è stato pubblicato sulla rivista Minorigiustizia n. 2/2012 edita da Franco Angeli Caso 3 La Kafala Una cittadina marocchina vi spiega di essere tornata da poco dal Marocco e di aver ottenuto l affidamento tramite l istituto della kafalah di un minore marocchino che si trovava in grandi difficoltà materiali ed economiche. Vi chiede se può chiedere il ricongiungimento familiare e se sia meglio attendere che ottenga la concessione della cittadinanza italiana. Caso 4 Minori stranieri non accompagnati e minori affidati a parenti - Un ragazzo viene fermato dalla polizia ferroviaria durante un normale controllo sul treno perché privo di documenti. Il ragazzo afferma di essere minorenne, di essere nato in Egitto, di essere arrivato in Italia da pochi giorni e di voler raggiungere un zio che è regolarmente soggiornante in Italia, ha un ristorante e potrebbe prendersi cura di lui. Quale potrebbe essere la soluzione giuridica adottabile? Spunto di rflessione Il rischio dello sfruttamento lavorativo da parte del parente affidatario

Caso 5 -Tutela dell unità familiare e ordine pubblico Un uomo marocchino vi espone la sua situazione: Vivo in Italia da dieci anni. Sono stato sposato per tre anni con una mia connazionale dalla quale ho avuto due figlie. Attualmente però viviamo separati. Io continuo a vedere le bambine e grazie ad un piccolo lavoro che sto facendo riesco a mantenerle anche se le bambine sono affidate esclusivamente alla madre. Quattro anni fa ho perso il lavoro e sono stato a lungo senza un occupazione. Mia moglie in quel periodo voleva lavorare ma per me non era giusto perché lei doveva occuparsi delle bambine. Abbiamo avuto dei problemi. Lei è andata dai servizi sociali e io sono stato denunciato e poi c è stato il processo. Sono stato condannato ad un anno di reclusione per maltrattamenti in famiglia. La pena è stata sospesa. A seguito di tale condanna non ho più avuto problemi penali. Ho chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno ma ho ricevuto un diniego motivato dalla mia pericolosità sociale. Mi hanno detto che posso fare ricorso contro il diniego ma vorrei sapere quali sono le mie possibilità e quali sono le valutazioni che può fare il Giudice. Spunto di riflessione I cd. reati culturalmente orientati Caso 6 Filiazione, ordine pubblico, superiore interesse del minore Una donna italiana riferisce di aver avuto una breve relazione con un uomo cittadino marocchino e di essere rimasta incinta. Alla nascita del figlio, l uomo, dopo aver trascorso un lungo periodo di tempo in Marocco, ha manifestato la volontà di riconoscerlo. Lei ha tuttavia delle perplessità: la brevità del rapporto, le possibili differenze culturali e religiose, la possibilità che lui lo faccia solo ai fini dell ottenimento di un permesso di soggiorno e anche che lui possa avere in Marocco un altra moglie. Vi chiede se è vero che gli ordinamenti come quello marocchino di ispirazione musulmana vietano il riconoscimento dei figli naturali e se questo può avere conseguenze rispetto al riconoscimento del figlio Spunto di riflessione Il diritto di famiglia marocchino

Legge 31 maggio 1995, n. 218, Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. (in Suppl. ordinario n. 68, alla Gazz. Uff. n. 128, del 3 giugno 1995) Testo coordinato ed aggiornato con le modifiche introdotte dal D.L. 23 ottobre 1996, n. 542. Preambolo La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1. Oggetto della legge. 1. La presente legge determina l'ambito della giurisdizione italiana, pone i criteri per l'individuazione del diritto applicabile e disciplina l'efficacia delle sentenze e degli atti stranieri. Art. 2. Convenzioni internazionali. 1. Le disposizioni della presente legge non pregiudicano l'applicazione delle convenzioni internazionali in vigore per l'italia. 2. Nell'interpretazione di tali convenzioni si terrà conto del loro carattere internazionale e dell'esigenza della loro applicazione uniforme. Art. 3. Ambito della giurisdizione. 1. La giurisdizione italiana sussiste quando il convenuto è domiciliato o residente in Italia o vi ha un rappresentante che sia autorizzato a stare in giudizio a norma dell'art. 77 del codice di procedura civile e negli altri casi in cui è prevista dalla legge. 2. La giurisdizione sussiste inoltre in base ai criteri stabiliti dalle sezioni 2, 3 e 4 del titolo II della Convenzione concernente la competenza giurisdizionale e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale e protocollo, firmati a Bruxelles il 27 settembre 1968, resi esecutivi con la legge 21 giugno 1971, n. 804 e successive modificazioni in vigore per l'italia, anche allorchè il convenuto non sia domiciliato nel territorio di uno Stato contraente, quando si tratti di una delle materie comprese nel campo di applicazione della Convenzione. Rispetto alle altre materie la giurisdizione sussiste anche in base ai criteri stabiliti per la competenza per territorio. Art. 4. Accettazione e deroga della giurisdizione. 1. Quando non vi sia giurisdizione in base all'art. 3, essa nondimeno sussiste se le parti l'abbiano convenzionalmente accettata e tale accettazione sia provata per iscritto, ovvero il convenuto compaia nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo. 2. La

giurisdizione italiana può essere convenzionalmente derogata a favore di un giudice straniero o di un arbitrato estero se la deroga è provata per iscritto e la causa verte su diritti disponibili. 3. La deroga è inefficace se il giudice o gli arbitri indicati declinano la giurisdizione o comunque non possono conoscere della causa. Art. 5. Azioni reali relative ad immobili siti all'estero. 1. La giurisdizione italiana non sussiste rispetto ad azioni reali aventi ad oggetto beni immobili situati all'estero. Art. 6. Questioni preliminari. 1. Il giudice italiano conosce, incidentalmente, le questioni che non rientrano nella giurisdizione italiana e la cui soluzione è necessaria per decidere sulla domanda proposta. Art. 7. Pendenza di un processo straniero. 1. Quando, nel corso del giudizio, sia eccepita la previa pendenza tra le stesse parti di domanda avente il medesimo oggetto e il medesimo titolo dinanzi a un giudice straniero, il giudice italiano, se ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetto per l'ordinamento italiano, sospende il giudizio. Se il giudice straniero declina la propria giurisdizione o se il provvedimento straniero non è riconosciuto nell'ordinamento italiano, il giudizio in Italia prosegue, previa riassunzione ad istanza della parte interessata. 2. La pendenza della causa innanzi al giudice straniero si determina secondo la legge dello Stato in cui il processo si svolge. 3. Nel caso di pregiudizialità di una causa straniera, il giudice italiano può sospendere il processo se ritiene che il provvedimento straniero possa produrre effetti per l'ordinamento italiano. Art. 8. Momento determinante della giurisdizione. 1. Per la determinazione della giurisdizione italiana si applica l'art. 5 del codice di procedura civile. Tuttavia la giurisdizione sussiste se i fatti e le norme che la determinano sopravvengono nel corso del processo. Art. 9. Giurisdizione volontaria. 1. In materia di giurisdizione volontaria, la giurisdizione sussiste, oltre che nei casi specificamente contemplati dalla presente legge e in quelli in cui è prevista la competenza per territorio di un giudice italiano, quando il provvedimento richiesto concerne un cittadino italiano o una persona residente in Italia o quando esso riguarda situazioni o rapporti ai quali è applicabile la legge italiana. Art. 10. Materia cautelare. 1. In materia cautelare, la giurisdizione italiana sussiste quando il provvedimento deve essere eseguito in Italia o quando il giudice italiano ha giurisdizione nel merito.

Art. 11. Rilevabilità del difetto di giurisdizione. 1. Il difetto di giurisdizione può essere rilevato, in qualunque stato e grado del processo, soltanto dal convenuto costituito che non abbia espressamente o tacitamente accettato la giurisdizione italiana. é rilevato dal giudice d'ufficio, sempre in qualunque stato e grado del processo, se il convenuto è contumace, se ricorre l'ipotesi di cui all'art. 5, ovvero se la giurisdizione italiana è esclusa per effetto di norma internazionale. Art. 12. Legge regolatrice del processo. 1. Il processo civile che si svolge in Italia è regolato dalla legge italiana. Art. 13. Rinvio. 1. Quando negli articoli successivi è richiamata la legge straniera, si tiene conto del rinvio operato dal diritto internazionale privato straniero alla legge di un altro Stato: --a) se il diritto di tale Stato accetta il rinvio; --b) se si tratta di rinvio alla legge italiana. 2. L'applicazione del comma 1 è tuttavia esclusa: --a) nei casi in cui le disposizioni della presente legge rendono applicabile la legge straniera sulla base della scelta effettuata in tal senso dalle parti interessate; --b) riguardo alle disposizioni concernenti la forma degli atti; --c) in relazione alle disposizioni del Capo XI del presente Titolo. 3. Nei casi di cui agli articoli 33, 34 e 35 si tiene conto del rinvio soltanto se esso conduce all'applicazione di una legge che consente lo stabilimento della filiazione. 4. Quando la presente legge dichiara in ogni caso applicabile una convenzione internazionale si segue sempre, in materia di rinvio, la soluzione adottata dalla convenzione. Art. 14. Conoscenza della legge straniera applicabile. 1. L'accertamento della legge straniera è compiuto d'ufficio dal giudice. A tal fine questi può avvalersi, oltre che degli strumenti indicati dalle convenzioni internazionali, di informazioni acquisite per il tramite del Ministero di grazia e giustizia; può altresì interpellare esperti o istituzioni specializzate. 2. Qualora il giudice non riesca ad accertare la legge straniera indicata, neanche con l'aiuto delle parti, applica la legge richiamata mediante altri criteri di collegamento eventualmente previsti per la medesima ipotesi normativa. In mancanza si applica la legge italiana. Art. 15. Interpretazione e applicazione della legge straniera. 1. La legge straniera è applicata secondo i propri criteri di interpretazione e di applicazione nel tempo. Art. 16. Ordine pubblico. 1. La legge straniera non è applicata se i suoi effetti sono contrari all'ordine pubblico. 2. In tal caso si applica la legge richiamata mediante altri criteri di collegamento eventualmente previsti per la medesima ipotesi normativa. In mancanza si applica la legge italiana.

Art. 17. Norme di applicazione necessaria. 1. é fatta salva la prevalenza sulle disposizioni che seguono delle norme italiane che, in considerazione del loro oggetto e del loro scopo, debbono essere applicate nonostante il richiamo alla legge straniera. Art. 18. Ordinamenti plurilegislativi. 1. Se nell'ordinamento dello Stato richiamato dalle disposizioni della presente legge coesistono più sistemi normativi a base territoriale o personale, la legge applicabile si determina secondo i criteri utilizzati da quell'ordinamento. 2. Se tali criteri non possono essere individuati, si applica il sistema normativo con il quale il caso di specie presenta il collegamento più stretto. Art. 19. Apolidi, rifugiati e persone con più cittadinanze. 1. Nei casi in cui le disposizioni della presente legge richiamano la legge nazionale di una persona, se questa è apolide o rifugiata si applica la legge dello Stato del domicilio o, in mancanza, la legge dello Stato di residenza. 2. Se la persona ha più cittadinanze, si applica la legge di quello tra gli Stati di appartenenza con il quale essa ha il collegamento più stretto. Se tra le cittadinanze vi è quella italiana, questa prevale. ( ) Art. 26. Promessa di matrimonio. 1. La promessa di matrimonio e le conseguenze della sua violazione sono regolate dalla legge nazionale comune dei nubendi o, in mancanza, dalla legge italiana. Art. 27. Condizioni per contrarre matrimonio. 1. La capacità matrimoniale e le altre condizioni per contrarre matrimonio sono regolate dalla legge nazionale di ciascun nubendo al momento del matrimonio. Resta salvo lo stato libero che uno dei nubendi abbia acquistato per effetto di un giudicato italiano o riconosciuto in Italia. Art. 28. Forma del matrimonio. 1. Il matrimonio è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo di celebrazione o dalla legge nazionale di almeno uno dei coniugi al momento della celebrazione o dalla legge dello Stato di comune residenza in tale momento. Art. 29. Rapporti personali tra coniugi.

1. I rapporti personali tra coniugi sono regolati dalla legge nazionale comune. 2. I rapporti personali tra coniugi aventi diverse cittadinanze o più cittadinanze comuni sono regolati dalla legge dello Stato nel quale la vita matrimoniale è prevalentemente localizzata. Art. 30. Rapporti patrimoniali tra coniugi. 1. I rapporti patrimoniali tra coniugi sono regolati dalla legge applicabile ai loro rapporti personali. I coniugi possono tuttavia convenire per iscritto che i loro rapporti patrimoniali sono regolati dalla legge dello Stato di cui almeno uno di essi è cittadino o nel quale almeno uno di essi risiede. 2. L'accordo dei coniugi sul diritto applicabile è valido se è considerato tale dalla legge scelta o da quella del luogo in cui l'accordo è stato stipulato. 3. Il regime dei rapporti patrimoniali fra coniugi regolato da una legge straniera è opponibile ai terzi solo se questi ne abbiano avuto conoscenza o lo abbiano ignorato per loro colpa. Relativamente ai diritti reali su beni immobili, l'opponibilità è limitata ai casi in cui siano state rispettate le forme di pubblicità prescritte dalla legge dello Stato in cui i beni si trovano. Art. 31. Separazione personale e scioglimento del matrimonio. 1. La separazione personale e lo scioglimento del matrimonio sono regolati dalla legge nazionale comune dei coniugi al momento della domanda di separazione o di scioglimento del matrimonio; in mancanza si applica la legge dello Stato nel quale la vita matrimoniale risulta prevalentemente localizzata. 2. La separazione personale e lo scioglimento del matrimonio, qualora non siano previsti dalla legge straniera applicabile, sono regolati dalla legge italiana. Art. 32. Giurisdizione in materia di nullità, annullamento, separazione personale e scioglimento del matrimonio. 1. In materia di nullità e di annullamento del matrimonio, di separazione personale e di scioglimento del matrimonio, la giurisdizione italiana sussiste, oltre che nei casi previsti dall'art. 3, anche quando uno dei coniugi è cittadino italiano o il matrimonio è stato celebrato in Italia. Art. 33. Filiazione. 1. Lo stato di figlio è determinato dalla legge nazionale del figlio al momento della nascita. 2. é legittimo il figlio considerato tale dalla legge dello Stato di cui uno dei genitori è cittadino al momento della nascita del figlio. 3. La legge nazionale del figlio al momento della nascita regola i presupposti e gli effetti dell'accertamento e della contestazione dello stato di figlio. Lo stato di figlio legittimo, acquisito in base alla legge nazionale di uno dei genitori, non può essere contestato che alla stregua di tale legge. Art. 34. Legittimazione. 1. La legittimazione per susseguente matrimonio è regolata dalla legge nazionale del figlio nel momento in cui essa avviene o dalla legge nazionale di uno dei genitori nel medesimo momento. 2. Negli altri casi, la legittimazione è regolata dalla legge dello Stato di cui è cittadino, al momento della domanda, il genitore nei cui confronti il figlio viene legittimato. Per la legittimazione destinata

ad avere effetto dopo la morte del genitore legittimamente, si tiene conto della sua cittadinanza al momento della morte. Art. 35. Riconoscimento di figlio naturale. 1. Le condizioni per il riconoscimento del figlio naturale sono regolate dalla legge nazionale del figlio al momento della nascita o, se più favorevole, dalla legge nazionale del soggetto che fa il riconoscimento, nel momento in cui questo avviene. 2. La capacità del genitore di fare il riconoscimento è regolata dalla sua legge nazionale. 3. La forma del riconoscimento è regolata dalla legge dello Stato in cui esso è fatto o da quella che ne disciplina la sostanza. Art. 36. Rapporti tra genitori e figli. 1. I rapporti personali e patrimoniali tra genitori e figli, compresa la potestà dei genitori, sono regolati dalla legge nazionale del figlio. Art. 37. Giurisdizione in materia di filiazione. 1. In materia di filiazione e di rapporti personali fra genitori e figli la giurisdizione italiana sussiste, oltre che nei casi previsti rispettivamente dagli articoli 3 e 9, anche quando uno dei genitori o il figlio è cittadino italiano o risiede in Italia. Art. 41. Riconoscimento dei provvedimenti stranieri in materia di adozione. 1. I provvedimenti stranieri in materia di adozione sono riconoscibili in Italia ai sensi degli articoli 64, 65 e 66. 2. Restano ferme le disposizioni delle leggi speciali in materia di adozione dei minori. Art. 42. Giurisdizione e legge applicabile in materia di protezione dei minori. 1. La protezione dei minori è in ogni caso regolata dalla Convenzione dell'aja del 5 ottobre 1961, sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori, resa esecutiva con la legge 24 ottobre 1980, n. 742. 2. Le disposizioni della Convenzione si applicano anche alle persone considerate minori soltanto dalla loro legge nazionale, nonchè alle persone la cui residenza abituale non si trova in uno degli Stati contraenti.