Allegato 4 Progetto Terre e Rocce da Scavo
Committente: Progetto: Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale - Autorizzazione alla costruzione ed all esercizio - ai sensi dell art. 1 sexies del Decreto Legge del 29.08.2003 n 239, convertito con modifiche dalla Legge del 27.10.2003 n 290, come sostituito dall art. 1, comma 26, della Legge del 23.08.2004 n 239 - dell Elettrodotto, a 380 kv, Villanova - Gissi e opere connesse. Titolo Documento: ELETTRODOTTO A 380 kv IN DOPPIA TERNA VILLANOVA - GISSI ED OPERE CONNESSE: TERRE E ROCCE DA SCAVO Eseguito da: RETI TRASMISSIONE ENERGIA ELETTRICA ASM srl Sede: Via Lamarmora, 230 25124 Brescia Tel. 030 35531 fax 030 3553204 Dott. Ing. Luciano Zuccolo Via S.Andrea n. 9 31100 Treviso luciano.zuccolo@tin.it Impresa Generale Costruzioni Corso Garibaldi, 71 66050 SAN SALVO (CH) Tel. 0873.3244200 Fax 0873.3244250-251 e-mail: informazioni@smsud.it 6 5 4 3 2 1 0 Prima emissione. CIUFFI PEDEMONTI SPEZIE ZUCCOLO SPEZIE 27 / 11 / 2009 REVISIONE OGGETTO DELLA MODIFICA REDATTO CONTROLLATO DATA DOCUMENTO NUMERO: RT - DT - 133 APPROVATO: FILE: RT-DT-133-Rev00.doc SOSTITUISCE DOCUMENTO NUMERO N Ordine: Documento di proprietà RETRASM S.r.l.: vietati la riproduzione o l'uso per scopi diversi da quelli previsti.
2 / 10 INDICE 1. PREMESSA 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 3. ATTIVITA DI SCAVO E MOVIMENTI TERRA 3.1 ASPETTI GENERALI 3.2 ELETTRODOTTI AEREI 3.3 STAZIONI ELETTRICHE 4. VOLUMI DEI MOVIMENTI DI TERRA PREVISTI 5. MODALITA DI GESTIONE DELLE TERRE MOVIMENTATE E LORO UTILIZZO
3 / 10 1. PREMESSA In relazione a quanto previsto per le terre e rocce di scavo, la gestione delle stesse deve avvenire in conformità a quanto previsto dall art. 186 del D.Lgs. n.152/2006 come modificato dal D.Lgs. 04/2008. In tale senso il Proponente l opera in progetto deve redigere un apposito progetto che sarà approvato dall autorità titolare del relativo procedimento. Nel caso specifico, essendo l opera soggetta a V.I.A., l elaborato progettuale, contenente tutte le informazioni, sarà valutato dalla Commissione VIA e incluso nel provvedimento finale. Nel presente documento vengono dunque approfondite, relativamente all elettrodotto a 380 kv in doppia terna Villanova Gissi ed opere connesse, le modalità di gestione delle terre e rocce di scavo ai sensi della normativa vigente, sopra richiamata, a seguito di specifici sopralluoghi che il Proponente ha svolto in sito e nel corso dei quali è stato effettuato un esame visivo dei luoghi di lavoro in correlazione alle tipologie di interventi previsti. Resta fermo il fatto che nel progetto esecutivo dell opera autorizzata saranno sviluppati in maniera completa e dettagliata gli aspetti descritti nella presente relazione tecnica. Relativamente agli aspetti geologici e litologici, delle aree interessate, si rimando all Appendice F - Documento n RT-DT-125 ELETTRODOTTO, A 380 kv IN DOPPIA TERNA, VILLANOVA GISSI ED OPERE CONNESSE: RELAZIONE GEOLOGICA PRELIMINARE. 2. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Si riportano nel seguito le principali informazioni acquisite nel corso dei sopralluoghi, sulle aree oggetto di indagine. Elettrodotto a 380 kv in doppia terna Villanova Gissi L elettrodotto, della lunghezza di circa 69,3 km, si caratterizza per la presenza di 138 sostegni di tipo tronco piramidale, di cui 133 di doppia terna (tradizionali e con mensole isolanti) e 5 in singola terna per consentire l ingresso e l uscita dalla S.E. di Gissi. Le aree di infissione dei sostegni ricadono in zone agricole contraddistinte, per lo più, dalla presenza di seminativo. L ubicazione dei sostegni è stata studiata infatti in modo specifico, così da arrecare il minore sacrificio possibile alle proprietà interessate e avendo cura di vagliare le situazioni esistenti sui fondi da asservire nel rispetto delle colture di pregio ed anche delle condizioni dei terreni limitrofi. Con riferimento all apertura di eventuali nuove piste temporanee di accesso alle piazzole dei sostegni, si sottolinea che, in fase di progettazione, la palificazione dell elettrodotto è stata studiata
4 / 10 provvedendo al posizionamento dei sostegni sulla marginalità della partizione dei fondi ed in prossimità di una buona articolazione della viabilità esistente. E stato così possibile contenere la lunghezza di tali piste che saranno altresì limitate alla sezione strettamente necessaria al transito dei veicoli adibiti al trasporto del materiale, evitando l asfaltatura e curandone il ripristino a cantiere ultimato. Si segnala infine che nel corso dei diversi sopralluoghi non si è avuta evidenza di attività potenzialmente inquinanti presenti nelle aree dei futuri sostegni. Variante dell elettrodotto esistente a 380 kv in semplice terna Villanova Gissi Essa è caratterizzata da interventi puntuali su alcuni sostegni e da uno spostamento dell asse della linea per una lunghezza di circa 4 km, al fine di permettere il passaggio del nuovo elettrodotto in progetto, secondo l obiettivo della migliore sostenibilità ambientale. I dettaglio si individuano i seguenti interventi: a. nuovo sostegno n.18 in DT e demolizione dell esistente, nel tratto in cui l esistente elettrodotto è in doppia terna; b. inserimento di due nuovi sostegni (26/1 e 27/1), nonché demolizione e rifacimento del n.27, nel tratto in cui l elettrodotto esistente è in singola terna; c. spostamento trasversale, verso nord-est, della linea 380 kv esistente in singola terna, per una lunghezza di circa 4070 m, tra gli attuali sostegni n.38 e n.46. Le aree di infissione dei sostegni ricadono in zone agricole contraddistinte, per lo più, dalla presenza di seminativo. L ubicazione dei sostegni è stata studiata infatti in modo specifico, così da arrecare il minore sacrificio possibile alle proprietà interessate e avendo cura di vagliare le situazioni esistenti sui fondi da asservire nel rispetto delle colture di pregio ed anche delle condizioni dei terreni limitrofi. Con riferimento all apertura di eventuali nuove piste temporanee di accesso alle piazzole dei sostegni, si sottolinea che, in fase di progettazione, la palificazione dell elettrodotto è stata studiata provvedendo al posizionamento dei sostegni sulla marginalità della partizione dei fondi ed in prossimità di una buona articolazione della viabilità esistente. E stato così possibile contenere la lunghezza di tali piste che saranno altresì limitate alla sezione strettamente necessaria al transito dei veicoli adibiti al trasporto del materiale, evitando l asfaltatura e curandone il ripristino a cantiere ultimato. Si segnala infine che nel corso dei diversi sopralluoghi non si è avuta evidenza di attività potenzialmente inquinanti presenti sia nelle aree dei sostegni esistenti sia in quelle dei sostegni futuri.
5 / 10 Adeguamento delle esistenti stazioni elettriche di Gissi e Villanova Al fine di consentire il collegamento alla S.E. di Gissi e di Villananova del nuovo elettrodotto verrà predisposto l allungamento delle sbarre di stazione e l armamento dei relativi stalli. Tale adeguamento avverrà senza alterazione del perimetro esterno attuale, data la disponibilità di idonei spazi. Si evidenzia che nel corso dei diversi sopralluoghi effettuati non sono state riscontrate attività potenzialmente inquinanti presenti nelle aree di stazione. 3. ATTIVITA DI SCAVO E MOVIMENTI TERRA 3.1 ASPETTI GENERALI Sono riportate di seguito le principali informazioni relative alle attività di scavo previste per i singoli interventi distinti per tipologia: - elettrodotti aerei; - stazioni elettriche; con indicazione di una stima preliminare dei volumi di terra da movimentare. I dettagli degli interventi sono ampiamente descritti nei relativi PTO. 3.2 ELETTRODOTTI AEREI La realizzazione di un elettrodotto aereo è suddivisibile in tre fasi principali: 1. esecuzione delle fondazioni dei sostegni; 2. montaggio dei sostegni; 3. messa in opera dei conduttori e delle corde di guardia. Solo la prima fase comporta movimenti di terra che, a seconda del tipo di fondazione da realizzare, risultano diversi, come diverse sono anche le attività esecutive da compiere in sito. Fondazioni a plinto con riseghe Predisposti gli accessi alle piazzole per la realizzazione dei sostegni, si procede alla pulizia del terreno e allo scavo delle fondazioni. Queste saranno in genere di tipo diretto e dunque si limitano alla realizzazione di 4 plinti agli angoli dei tralicci (fondazioni a piedini separati). Ognuna delle quattro buche di alloggiamento della fondazione è realizzata utilizzando un escavatore e avrà dimensioni di circa 3x3 m con una profondità non superiore a 4 m, per un volume medio di
6 / 10 scavo pari a circa 30 m 3 ; una volta realizzata l'opera, la parte che resterà in vista sarà costituita dalla parte fuori terra dei colonnini di diametro di circa 1 m. Pulita la superficie di fondo scavo si getta, se ritenuto necessario per un migliore livellamento, un sottile strato di "magrone". Nel caso di terreni con falda superficiale, si procederà all'aggottamento della falda con una pompa di aggottamento, mediante realizzazione di una fossa. In seguito si procede con il montaggio dei raccordi di fondazione, dei piedi e della base, il loro accurato livellamento, la posa dell'armatura di ferro e delle casserature, il getto del calcestruzzo. Trascorso il periodo di stagionatura dei getti, si procede al disarmo delle casserature. Si esegue quindi il rinterro con il materiale proveniente dagli scavi, se ritenuto idoneo ai sensi della normativa vigente, o con materiale differente, ripristinando il preesistente andamento naturale del terreno. L eventuale parte in eccedenza verrà trattata secondo quanto previsto dalla normativa in materia di rifiuti, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Pali trivellati La realizzazione delle fondazioni con pali trivellati avviene come segue. - Pulizia del terreno. - Posizionamento della macchina operatrice e realizzazione di un fittone, per ogni piedino, mediante trivellazione fino alla quota prevista in funzione della litologia del terreno desunta dalle prove geognostiche eseguite in fase esecutiva (mediamente 15 m) con diametri che variano da 1,5 a 1,0 m, per complessivi 15 m 3 circa per ogni fondazione. - Posa dell armatura e getto del calcestruzzo fino alla quota di imposta della fondazione del traliccio. - Dopo almeno sette giorni di stagionatura del calcestruzzo del trivellato si procederà al montaggio e posizionamento della base del traliccio, alla posa dei ferri d armatura ed al getto di calcestruzzo per realizzare il raccordo di fondazione al trivellato; ed infine al ripristino del piano campagna ed all eventuale rinverdimento. Durante la realizzazione dei trivellati, per limitare gli inconvenienti dovuti alla presenza di falda, verrà utilizzata, in alternativa al tubo forma metallico, una camicia di materiale polimerico che a fine operazioni dovrà essere recuperata e/o smaltita secondo le vigenti disposizioni di legge. Anche in questo caso il materiale di risulta potrà essere utilizzato in sito ripristinando il preesistente andamento naturale del terreno. L eventuale parte in eccedenza verrà trattata secondo quanto previsto dalla normativa in materia di rifiuti, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Micropali La realizzazione delle fondazioni con micropali avviene come segue.
7 / 10 - Pulizia del terreno. - Posizionamento della macchina operatrice e realizzazione di una serie di micropali per ogni piedino con trivellazione fino alla quota prevista. - Posa dell armatura ed iniezione di malta cementizia. - Scavo per la realizzazione della fondazione di raccordo micropali-traliccio, messa a nudo e pulizia delle armature dei micropali. - Montaggio e posizionamento della base del traliccio, posa in opera delle armature del dado di collegamento e getto del calcestruzzo. Il volume di scavo complessivo per ogni piedino è circa 4 m 3. A seconda del tipo di calcestruzzo si attenderà un tempo di stagionatura variabile tra 36 e 72 ore e quindi si procederà al disarmo dei dadi di collegamento, al ripristino del piano campagna ed all eventuale rinverdimento. Durante la realizzazione dei micropali, per limitare gli inconvenienti dovuti alla presenza di falda, verrà utilizzato un tubo forma metallico, per contenere le pareti di scavo, che contemporaneamente alla fase di getto sarà recuperato. Anche in questo caso il materiale di risulta potrà essere utilizzato in sito ripristinando il preesistente andamento naturale del terreno. L eventuale parte in eccedenza verrà trattata secondo quanto previsto dalla normativa in materia di rifiuti, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Tiranti in roccia La realizzazione delle fondazioni con tiranti in roccia avviene come segue: - pulizia del banco di roccia con asportazione del cappellaccio superficiale degradato (circa 30 cm) nella posizione del piedino, fino a trovare la parte di roccia più consistente; - scavo, tramite demolitore, di un dado di collegamento tiranti-traliccio delle dimensioni 1,5 x 1,5 x 1 m; - posizionamento della macchina operatrice per realizzare una serie di ancoraggi per ogni piedino; - trivellazione fino alla quota prevista; - posa delle barre in acciaio; - iniezione di resina sigillante, a espansione, fino alla quota prevista; - montaggio e posizionamento della base del traliccio; - posa in opera dei ferri d armatura del dado di collegamento; - getto del calcestruzzo. A seconda del tipo di calcestruzzo si attende un tempo di stagionatura variabile tra 36 e 72 ore, quindi si procede al disarmo delle casserature. Si esegue quindi il rinterro con il materiale
8 / 10 proveniente dagli scavi, se ritenuto idoneo ai sensi della normativa vigente. Il materiale di risulta, mediamente meno del 10% di quello scavato, potrà essere utilizzato in loco per la successiva sistemazione del sito. L eventuale parte in eccedenza verrà trattata secondo quanto previsto dalla normativa in materia di rifiuti, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. 3.3 STAZIONI ELETTRICHE I movimenti di terra per la realizzazione dell allungamento delle sbarre e dei nuovi stalli consisteranno nei lavori civili di preparazione del terreno e negli scavi necessari alla realizzazione delle opere di fondazione (portali, fondazioni apparecchiature, fondazioni chioschi, ecc.). L intervento iniziale consiste nello scavo dell intera area, per uno spessore di circa 80 90 cm, in modo da eliminare la porzione di terreno con presenza degli apparati radicali delle colture presenti in loco e per questo non ritenuta idonea alla posa degli elementi strutturali di fondazione dei manufatti che andranno ad insistere sull area. Si passa quindi allo stendimento di tessuto geotessile ed alla successiva messa in opera di uno strato di misto naturale di cava stabilizzato, di circa 20 cm, ottenendo un piano di posa delle opere ad una quota costante di circa 60 70 cm rispetto alla quota del piano di stazione. Si procede successivamente alla realizzazione delle opere (fondazioni, cunicoli, vie cavo, drenaggi, ecc.) e quindi al rinterro dell area con materiale misto stabilizzato di cava, mentre nelle zone non interessate dalle apparecchiature elettromeccaniche e dalla viabilità interna di stazione, potrà essere utilizzato il terreno scavato in precedenza. La fase successiva prevede lo spianamento della stessa area, eseguito con il criterio della compensazione dei volumi di sterro e di riporto, venendo così a creare un piano regolare ed alla quota ideale per procedere alla realizzazione delle opere di fondazione delle eventuali costruzioni (recinzioni esterne, fabbricati, ecc.) in progetto. Il successivo terreno di apporto si caratterizzerà per il fatto di essere di qualità differenziata a seconda che la zona ospiti le piste camionabili, le opere civili, ed elettriche, o le aree verdi.
9 / 10 4. VOLUMI DEI MOVIMENTI DI TERRA PREVISTI La realizzazione degli interventi in progetto comporterà movimenti di terra associati: - allo scavo delle fondazioni per le basi dei tralicci delle linee elettriche aeree; - alle opere civili di sistemazione del piano di stazione e delle fondazioni necessarie per le apparecchiature elettromeccaniche, delle stazioni elettriche. Si riassumono di seguito le stime preliminari dei movimenti di terra, raggruppati per tipologie di intervento, sulla base dei sopralluoghi effettuati in sito e degli elementi progettuali adottati nei PTO delle opere. Tali stime saranno oggetto di ulteriore affinamento in sede di progettazione esecutiva. Movimenti terra [ m 3 ] Elettrodotto a 380 kv in doppia terna Villanova Gissi 32300 Variante dell elettrodotto esistente a 380 kv in semplice terna Villanova Gissi 1073 Adeguamento dell esistente stazione elettrica di Gissi 4240 Adeguamento dell esistente stazione elettrica di Villanova 2160 5. MODALITA DI GESTIONE DELLE TERRE MOVIMENTATE E LORO UTILIZZO Con riferimento agli elettrodotti aerei in progetto, il criterio di gestione del materiale scavato prevede il suo deposito temporaneo, presso l area dei cosiddetti microcantieri relativi alle zone localizzate da ciascun sostegno, e comunque per un periodo non superiore a tre anni. Successivamente, in ragione della natura prettamente agricola dei luoghi attraversati dalle opere in esame, si prevede il suo utilizzo per il riempimento degli scavi e per il livellamento del terreno alla quota finale del progetto, previo comunque ulteriore accertamento, durante la fase esecutiva, dell idoneità di detto materiale per il riutilizzo. Con riferimento alle stazioni elettriche in progetto, il criterio di gestione del materiale scavato prevede il suo accatastamento in apposite aree di stoccaggio temporaneo, e comunque per un periodo non superiore a tre anni, all interno del cantiere in attesa di caratterizzazione e di conferimento alla destinazione finale, ossia al suo utilizzo in sito: - per il riempimento degli scavi; - per il livellamento del terreno alla quota finale di progetto;
10 / 10 - per lo stendimento, nelle aree destinate a verde, del materiale di risulta dello scortico superficiale. Poiché per l esecuzione dei lavori non saranno utilizzate tecnologie di scavo con impiego di prodotti tali da contaminare le rocce e terre, il materiale scavato sarà considerato, in prima ipotesi, idoneo al riutilizzo in sito. Per l espletamento del servizio verranno predisposte una o più piazzole carrabili interne al perimetro di cantiere ovvero ad esse asservite, di dimensioni e caratteristiche adeguate al transito, allo stazionamento dei mezzi d opera e realizzate in numero proporzionato al quantitativo di materiale da movimentare, alle caratteristiche dei mezzi d opera, all organizzazione delle attività di caratterizzazione ed alla programmazione delle concomitanti opere civili del cantiere. In riferimento agli accertamenti preventivi, qualora i campionamenti eseguiti forniscano un esito negativo, il materiale scavato sarà destinato ad idoneo impianto di trattamento e/o discarica, con le modalità previste dalla normativa vigente in materia di rifiuti. Il riempimento verrà effettuato con materiale inerte di idonee caratteristiche. Relativamente al trasporto si rileva che verranno utilizzati degli automezzi dotati di adeguata capacità (circa 20 m 3 ), protetti superiormente con teloni per evitare la dispersione di materiale durante il tragitto. In relazione all utilizzo prospettato sopra del materiale di scavo, si prevedono i seguenti volumi di eccedenza, distinti per tipologie di intervento: Volumi di eccedenza [ m 3 ] Elettrodotto a 380 kv in doppia terna Villanova Gissi 6596 Variante dell elettrodotto esistente a 380 kv in semplice terna Villanova Gissi Adeguamento dell esistente stazione elettrica di Gissi 2650 Adeguamento dell esistente stazione elettrica di Villanova 1350 241 Si osserva che ove sono previsti degli interventi di demolizione della linea 380 kv esistente, è possibile che parte dei volumi di terra di scavo siano riutilizzati per rinterri e riempimenti. Il volume rimanente in eccesso sarà conferito ad idoneo impianto di trattamento e/o discarica, nel rispetto della normativa vigente. In sede di progettazione esecutiva i dati di cui sopra saranno oggetto di affinamento.