E la bistrattata Protesi Totale?????.



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Transcript:

http://www.infodental.it E la bistrattata Protesi Totale?????. di Graziano Prataiola Laboratorio Odontotecnico PRATAIOLA Graziano & Andrea CITTA DI CASTELLO (PERUGIA) E-mail gprataio @ tiscalinet.it tel. Fax 0758521343 Graziano Prataiola Graziano Prataiola Nato a Città di Castello il 27/08/1942 Diplomato presso la Scuola Statale E. De. Amicis di Roma negli anni 1953-64, consegue la Maturità professionale nell anno 1970. Ha frequentato diversi laboratori fra questi quello diretto dal Prof. De Vecchis ed il laboratorio del maestro Otto Winter in Austria, negli anni dal 1964 al 1965. Promotore in Umbria dell apertura della scuola di Odontotecnica Enrico Fermi. Titolare di laboratorio a Città di Castello dal 1966, si avvale da oltre 10 anni della collaborazione del figlio Andrea, diplomato in Odontotecnica e Ragioneria. Presso il suo laboratorio si eseguono lavori di Protesi Fissa su Impianti, Fresaggi,, Ceramica, Resina e Protesi Combinata oltre naturalmente alla Protesi Mobile che segue personalmente. Andrea Prataiola Siamo negli anni 2000. La ricerca ed il progresso vanno ormai sempre più veloci, basta guardare al mondo dell informatica dove, appena uscito un nuovo modello di Computer, esso risulta già superato. Il mondo del dentale non è esente da tale velocità di cambiamento, si registra continuamente infatti, l immissione sul mercato di nuovi prodotti dovuti alla grande e costante ricerca delle Aziende produttrici. Tali prodotti nascono con lo scopo di migliorare sempre più il nostro lavoro il quale è destinato ad una clientela (Odontoiatri e Pazienti stessi) sempre più esigente. In questo mondo fatto di scienza, di tecnica sofisticata, di velocità nell esecuzione dei manufatti e, di estrema ricerca della perfezione, qualche volta bisogna tornare alle origini, voltarsi indietro e ripercorrere vecchie strade su cui abbiamo iniziato a muoverci, rivalutare e rianalizzare le basi della nostra conoscenza.

PRIMA PARTE La Protesi Mobile ha vissuto momenti di grande entusiasmo negli anni 60, grazie a grandi maestri come Schreinemaker, Pound, etc i quali ci hanno indicato le basi su cui poter costruire il nostro sapere di oggi. I loro concetti restano a tuttora ancora validi e sono determinanti per la costruzione di una corretta Protesi Mobile che, lasciatemelo dire, è sempre stata considerata quasi una protesi di tipo secondario rispetto alla più nobile e sofisticata Protesi Fissa. La vecchia Dentiera è stata il nostro primo pane ed è con questa protesi che ho sempre combattuto e lottato per carpirne i segreti, sin dal lontano 1960, ed ogni volta essa, mi ha riportato alla dura realtà. Ho dovuto fare tesoro del concetto che non si deve tralasciare niente per non incorrere in un insuccesso. Il primo approccio che avremo con una Totale saranno le impronte dei mascellari. LEGGIAMOLE ATTENTAMENTE e seguiamo queste poche regole Se non sono perfettamente centrate nel cucchiaio o se vi sono alcune zone scoperte dei bordi del cucchiaio stesso, non vale la pena di andare avanti anche perché, se si parte da un errore di base, il successo non potrà più esser garantito, quindi non perdiamo tempo nel cercare di eseguire comunque il lavoro, sarà solo tempo perso. Nella mia lunga esperienza di Odontotecnico, questa protesi mi ha rimandato, come si dice sui banchi di scuola per approfondire tutte le componenti inerenti la sua esecuzione. Voglio dedicare questo articolo alla Redazione di www.infodental.it nella speranza che possa essere utile e che qualche collega, interessato come me a questa Protesi, voglia condividere la sua esperienza e farmi, se lo ritiene necessario, anche qualche critica perché le critiche, se costruttive, sono sempre necessarie, servono a crescere. Foto 1 2 Queste immagini sono state volutamente eseguite in bianco e nero per creare maggiore contrasto

Se tutto è invece corretto procediamo con il boxaggio dell impronta e coliamo il gesso. Come nella protesi fissa, anche nella protesi mobile, importante è usare un gesso a bassa espansione altrimenti ci troveremo con un modello più grande dell originale. Non ho mai capito perché vengano usati tanti accorgimenti per la Protesi Fissa, mentre per la povera Mobile tutto viene fatto in modo approssimativo. E molto importante che i modelli vengano squadrati a secco perché se useremo acqua il gesso aumenterà la sua espansione ed il nostro modello ne risulterà più grande. Ora avendo in mano dei modelli ben eseguiti ci appresteremo a creare i tray individuali. In questa fase, un passaggio di enorme importanza, è l attenta lettura del modello, quest ultima ci permetterà infatti di rilevare tutte le parti che dovremo eliminare, quali piccole asperità o imperfezioni. Segniamo ora i vari frenuli che dovranno essere opportunamente scaricati e approfondiamo la linea (Postdam) che delinea il palato duro dal palato molle, che ci permetterà di ottenere la chiusura palatina (Foto 3) Foto 3 Eseguiamo il tray secondo le indicazioni dell autore che intendiamo seguire. E cosa molto importante creare tre zone di stop, uno al centro e due all altezza dei premolari, che permettono al professionista di posizionare bene il tray nel cavo orale e quindi di poter funzionalizzare i frenuli. Dopo aver boxato le impronte che ci sono state rimandate dal professionista, coliamole con un gesso di 4 classe a bassa espansione e squadriamo sempre a secco. A questo punto possiamo eseguire i valli di masticazione. Questi dovranno risultare molto precisi e fedeli ai modelli, poiché con valli molto stabili e costruiti con precisione, non ci saranno indecisioni o spostamenti di nessun genere quando andremo a posizionarli sul nostro articolatore.

A mio avviso, per l esecuzione di una Protesi Totale, possiamo anche non avvalerci di un articolatore individuale, è sufficiente anche un articolatore semiindividuale. Un'altra regola da seguire: se non ci è stato dato, come minimo, il Piano di Camper non perdiamo tempo. Non è possibile fare nessun tipo di montaggio degno di tale nome. Montiamo il modello superiore con il vallo di masticazione sul Piano di Fox che abbiamo in dotazione su ogni tipo di articolatore, quindi gessiamo il modello superiore e ad indurimento avvenuto smontiamo il piano di Fox stesso e montiamo il modello inferiore con il suo vallo in relazione al superiore. Foto 4 Articolatore Artex Tipo TK. So benissimo che molti colleghi usano articolatori a valori medi, ma non bisogna disperarsi perché, si potranno comunque ottenere ottimi risultati anche con detti articolatori. Bisogna fare molta attenzione nell utilizzo di quest ultimi perché alcuni hanno un angolo (eminenza) estremamente accentuato e quindi tutti i montaggi risulteranno non corretti, per evitare che i denti posteriori chiudano prima degli anteriori. Foto 5 - L articolatore da me utilizzato nella routine Raccomando ai colleghi di rispettare queste poche regole, esse sono fondamentali per la corretta costruzione di una Protesi Totale.

il problema principale è il cibo che si interpone fra i denti. Sono quindi giunto alla conclusione che questo benedetto cibo deve essere sminuzzato nel più breve tempo possibile e che lo sminuzzamento debba esser effettuato in modo tale che le protesi rimangano, o per meglio dire vengano costrette a rimanere nella loro sede, proprio attraverso i movimenti di triturazione. Foto 6 E' comunque possibile eseguire il montaggio anche su articolatori diversi. Seconda parte Ora, se abbiamo seguito con attenzione tutte le precedenti regole, possiamo finalmente sbizzarrirci ad eseguire il montaggio con la tecnica che preferiamo o che ci è stata richiesta. Ritengo che l insuccesso di una protesi totale sia dovuto per il 50% ad un errato montaggio, per il 45% al cattivo piano di masticazione e per il restante 5% ad una non corretta presa delle impronte. E universalmente riconosciuto che le protesi totali in fase di masticazione non debbano avere sbilanciamenti, si verificano altrimenti dislocazioni delle stesse dalla loro sede. Con questo principio, che non e altro che quello del montaggio bilanciato, ho avuto successo solo se le creste dei mascellari erano notevoli. Spesso mi sono chiesto perché non sempre le cose vadano come dovrebbero e la risposta e semplice: Realizzazione di una protesi totale nella mia routine. Dopo aver analizzato il mascellare inferiore, vado a cercare la massima profondità della cresta ed in quel punto applico il sesto inferiore. A questo punto inizio a lavorare con il mascellare superiore e metto i sesti superiori in articolazione con gli inferiori che avevo già montato. Tolgo dall articolatore il modello inferiore e applico il piano di Fox. Inizio quindi il montaggio degli anteriori per poi passare ai posteriori sempre con l aiuto del piano di Fox che mi serve per creare la curva di compensazione. A questo punto tolto il piano di Fox stesso, rimonto in articolatore il modello inferiore e inizio il montaggio degli anteriori (non mi dilungo su come questi devono essere montati perché è di dominio pubblico). Rialzo l asta incisale dell articolatore di 0,5-1mm e inizio a montare i posteriori. Devo a questo punto modificare la posizione dei sesti che avevo precedentemente montato perché essendo questi in piano non seguivano la curva di compensazione del superiore.

Ne risulta così un montaggio rialzato e quindi dovrò effettuare un molaggio dei denti per tornare alla posizione originale. Qui inizia il lavoro più delicato che ci porterà ad avere delle grandi soddisfazioni. Il ritocco viene eseguito soltanto ed esclusivamente sui denti inferiori lasciando integri i superiori fino a ritrovare l altezza originale. Controllo quindi se le cuspidi vestibolari dei superiori sono a contatto con gli inferiori, se ciò avviene provvederò ad eliminare soltanto le cuspidi vestibolari sino a lasciarle scorrere sugli inferiori senza che interferiscano. Al termine del mio lavoro avrò dei grossi crateri sugli inferiori dove andranno ad alloggiare le cuspidi palatali dei superiori. Secondo la mia esperienza, più le creste sono riassorbite, più dovrò usare denti molto cuspidati affinchè i crateri che si andranno a formare siano molto più profondi: questo darà maggiore stabilità alla protesi. Spero che il concetto appena espresso sia chiaro. E il cosìdetto concetto del mortaio e del pestello, un ampio catino che tritura il cibo ma nello stesso tempo lo fa fuoriuscire dalle sue pareti senza trovare ostacoli così da poter rimettere in sito la protesi. Possiamo usare qualsiasi tecnica di montaggio, ma e assolutamente importante fare questo tipo di molaggio. A questo tipo di montaggio aggiungo anche l alloggiamento dei muscoli i quali hanno una notevole importanza nella tenuta della protesi ma di questo e su come fare ne parleremo in un altro articolo. Infine due cose che non vanno dimenticate e che sono molto importanti 1) non esistono denti che vanno oltre la linea miloioidea, pertanto non ci andranno neanche i nostri denti artificiali 2) questo e un eccellente sistema, in tutti i casi di implantologia, a cui si ricorre per ancorare una protesi mobile, in quanto questo crea minori dislocamenti delle protesi con il vantaggio di dare meno carico agli impianti. Foto 7 - E ora una bella vista del nostro lavoro ultimato. Graziano Prataiola