DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE



Documenti analoghi
RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013

Vigilanza bancaria e finanziaria

in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento

INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31/12/2014. Sintesi del documento pubblicato ai sensi della normativa di vigilanza prudenziale

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011

III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014

Informativa al pubblico

ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA

REGOLAMENTO N. 37 DEL 15 MARZO L ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo)

Camozzi & Bonissoni. L applicazione dei principi contabili internazionali agli immobili. Francesco Assegnati. Camozzi & Bonissoni

CONTABILITA E BILANCIO: IL BILANCIO PUBBLICO PRINCIPI ECONOMICI, DISCIPLINA GIURIDICA E NORMATIVA FISCALE

SOLVENCY II: PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE DELL UNIONE EUROPEA IL REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 2015/35

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

concernente la proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni Signori Azionisti,

Informativa al Pubblico

(iii) per adempiere alle obbligazioni di consegna delle azioni derivanti da programmi di distribuzione, a titolo oneroso o gratuito, di opzioni su

HYPO ALPE-ADRIA-BANK

Leasing secondo lo IAS 17

Capitolo 1 Il sistema finanziario e il sistema reale 3. Capitolo 2 I saldi finanziari settoriali e l intermediazione finanziaria 29

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

Proposte per l Assemblea ordinaria degli Azionisti

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

Pirelli & C. S.p.A. Relazioni all Assemblea del 13 maggio 2013

BILANCIO DELL ESERCIZIO 2009 PROSPETTI DEL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2009

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Banca di Credito Cooperativo di Roma

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari. Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE

POTERE SANZIONATORIO DELLA BCE: PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE VIGILANZA BANCARIA E RISCHIO DI CREDITO: IL COMITATO DI BASILEA AVVIA UNA

I Grandi Viaggi S.p.A.

REGOLAMENTO PER IL VOTO MAGGIORATO

comunicazione dell avvenuto rilascio del provvedimento di approvazione con nota del 14 novembre 2012, protocollo n (il Prospetto ).

In caso di adesioni all OPSC per quantitativi di azioni superiori alle azioni oggetto dell Offerta, si farà luogo al riparto secondo il metodo

ESAMINATI GLI EFFETTI SUL BILANCIO 2004 DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS/IFRS

SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO di REGISTRAZIONE

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione al compimento di operazioni su azioni proprie

CASSA DI RISPARMIO DI BOLZANO S.p.A. SÜDTIROLER SPARKASSE AG SECONDO SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE. relativo al Programma di Emissione di

I N V E S T I E T I C O

RELAZIONE ILLUSTRATIVA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA PROPOSTA

Tecnica Bancaria (Cagliari )

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

DOCUMENTO INFORMATIVO

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

POLITICA DI CLASSIFICAZIONE DELLA CLIENTELA

4 Punto. Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti Unica convocazione: 11 giugno 2014 ore 11,00. Parte ordinaria

Camfin S.p.A. Assemblea degli Azionisti del 14 maggio Acquisto e disposizione di azioni proprie

Legge 30 aprile 1999, n " Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti "

COMUNICATO STAMPA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A

BANCA ALETTI & C. S.p.A.

INFORMATIVA SULL APPLICAZIONE DELLE POLITICHE DI REMUNERAZIONE A FAVORE DEGLI ORGANI SOCIALI E DEL PERSONALE NELL ESERCIZIO 2015

SUPPLEMENTO AL PROSPETTO BASE

COMUNICATO STAMPA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI IW BANK S.P.A.: APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007

1. PREMESSE 2. OGGETTO DEL CODICE

CAPE LISTED INVESTMENT VEHICLE IN EQUITY S.P.A.

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione per l acquisto e la disposizione di azioni proprie

TERZO SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE

Corporate. Governance

La valutazione delle immobilizzazioni immateriali

IL PRESENTE MODELLO RIPORTA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA DI EMISSIONE DENOMINATO CASSA PADANA TASSO FISSO

Ministero dello Sviluppo Economico

FIERA MILANO S.P.A. SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/ /04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT )

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013

Indice. Presentazione, di Roberto Ruozi. pag. xiii

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie

* * * Questo comunicato stampa è disponibile anche sul sito internet della Società

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA

MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende

Relazione sulle materie all ordine del giorno della Assemblea Straordinaria dei Soci della

PROCEDURA DI INTERNAL DEALING RELATIVA ALLE OPERAZIONI SU AZIONI DI VISIBILIA EDITORE S.P.A. POSTE IN ESSERE DAGLI AMMINISTRATORI

ASSEMBLEA DEI SOCI DEL 19/20 APRILE 2013 AUTORIZZAZIONE ALL ACQUISTO ED ALL ALIENAZIONE DI AZIONI PROPRIE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Tavola 1 Requisito informativo generale

Approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 15 marzo 2013

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

Relazione del Consiglio di Amministrazione all Assemblea degli Azionisti

Dati significativi di gestione

2) il trasferimento della sede legale con relative modifiche statutarie;

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT

II.11 LA BANCA D ITALIA

SEZIONE 3 Area e Metodi di consolidamento

Basilea III. Aprile 2013

DOCUMENTO DI SINTESI DELLA POLICY SU STRATEGIA DI ESECUZIONE E TRASMISSIONE DI ORDINI

GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A. Sede legale: Milano, Via Bernardo Quaranta n. 40. Capitale Sociale sottoscritto e versato Euro

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI IFI S.p.A.

Proposta di autorizzazione all acquisto ed all alienazione di azioni proprie; deliberazioni inerenti e conseguenti.

TEMI D ESAME. Valore contabile Valore corrente Brevetti Magazzino

II SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE

Definizione strumenti finanziari

COMUNICATO STAMPA UNIPOL BANCA LANCIA UN OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO SU PROPRIE OBBLIGAZIONI SENIOR

IL CDA DI CAMFIN SPA APPROVA I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2008:

Il presente documento è conforme all'originale contenuto negli archivi della Banca d'italia

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente

Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SUL SESTO PUNTO ALL ORDINE DEL GIORNO DELL ASSEMBLEA ORDINARIA DI GEMINA

Transcript:

DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Redatto ai sensi del regolamento adottato da Consob con delibera n. 11971 in data 14 maggio 1999, come successivamente modificato e integrato e degli articoli 14 e 26-bis del Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione Europea del 29 aprile 2004, recante modalità di applicazione della Direttiva 2003/71/CE, come successivamente modificato e integrato BANCA CARIGE S.P.A. Cassa di Risparmio di Genova e Imperia Sede legale in Via Cassa di Risparmio 15, 16123 Genova www.gruppocarige.it Codice ABI 6175.4 Codice Fiscale, Partita IVA e N. Iscrizione al Registro delle Imprese di Genova 03285880104 Capogruppo del Gruppo CARIGE Capitale sociale Euro 2.580.818.989,13 i.v. Il è stato depositato presso Consob in data 5 giugno 2015 a seguito di comunicazione dell avvenuto rilascio del provvedimento di approvazione del stesso da parte della Consob con nota del 4 giugno 2015 protocollo n. 0045384/15. Ai fini di un informativa completa sull Emittente e sulle relative offerte e/o quotazioni di strumenti finanziari si invita l investitore a prendere visione del prospetto nel suo complesso, composto dal presente e dalla singola Nota Informativa e Nota di Sintesi di volta in volta approvate, ovvero dal Prospetto di Base. Si invita altresì l investitore a prendere visione attentamente del capitolo intitolato Fattori di Rischio all interno del presente e della singola Nota Informativa e Nota di Sintesi, di volta in volta approvate, e del Prospetto di Base, per l esame dei fattori di rischio che devono essere presi in considerazione con riferimento all Emittente e agli strumenti finanziari. Il contiene anche le informazioni previste dall articolo 71 e dall Allegato 3B, Schema n. 3, del Regolamento Emittenti, approvato con Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato e integrato, in materia di operazioni di cessione che superano i parametri di significatività. L adempimento di pubblicazione del non comporta alcun giudizio di Consob sull opportunità dell investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il ha validità di 12 mesi dalla data di approvazione ed è a disposizione del pubblico presso la sede legale di Banca Carige S.p.A. (Genova, via Cassa di Risparmio n. 15) e sul sito internet dell Emittente (www.gruppocarige.it)

AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell investimento, gli investitori sono invitati a valutare gli specifici fattori di rischio relativi all Emittente e al gruppo ad esso facente capo, ai mercati in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. Per una dettagliata indicazione di tali fattori di rischio si vedano il Capitolo III (Fattori di rischio) del Documento di Registrazione e il Capitolo II (Fattori di Rischio) della Nota Informativa. Si richiama l attenzione degli investitori sui rischi connessi alla mancata realizzazione del Capital Plan, all adeguatezza patrimoniale, al deterioramento della qualità del credito e al deterioramento della situazione economico-patrimoniale del Gruppo (Capitolo III, Paragrafi 3.1.1, 3.1.2, 3.1.3 e 3.1.4 del Documento di Registrazione). Banca Carige rientra tra gli istituti di credito italiani soggetti al Meccanismo Unico di Vigilanza da parte della BCE e, pertanto, è stata sottoposta al Comprehensive Assessment Exercise ( CA ) in collaborazione con le autorità nazionali competenti, avente ad oggetto l esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review o AQR) e prove di Stress Test, nello Scenario base e nello Scenario avverso, sul bilancio al 31 dicembre 2013. Il 26 ottobre 2014 la BCE ha reso noto l esito finale del CA che per il Gruppo Carige ha evidenziato un coefficiente patrimoniale CET 1 Ratio pari al 3,88% a seguito dell AQR, con un fabbisogno di capitale ( Shortfall ) pari a Euro 951,6 milioni rispetto al requisito minimo richiesto dell 8,00% e pari al 2,34% e al -2,36% (rispetto al requisito minimo dell 8% e del 5,5,%), rispettivamente nello Scenario base e nello Scenario avverso dello Stress Test, corrispondenti a uno Shortfall, rispettivamente pari a Euro 1.321,1 ed Euro 1.834,6 milioni, calcolati senza tener conto delle misure di rafforzamento patrimoniale realizzate dalla Banca nel corso del 2014. Includendo nei risultati l importo di Euro 1.021,2 milioni afferenti le principali misure sul capitale già realizzate nei primi 9 mesi del 2014, lo Shortfall nello Scenario avverso ammonta a Euro 813,4 milioni. A seguito di quanto precede, il 5 novembre 2014 la Banca ha presentato alla BCE il Capital Plan volto a colmare, entro luglio 2015, il suddetto deficit patrimoniale. In data 10 marzo 2015, BCE ha comunicato all Emittente l esito del processo di revisione e valutazione prudenziale ( SREP ) con cui ha chiesto a Banca Carige di detenere, a livello consolidato, un livello minimo di CET 1 Ratio target, da raggiungere entro il mese di luglio 2015, pari all 11,5%, nonché ha imposto il divieto di distribuzione di dividendi fino alla nuova comunicazione derivante dal periodico SREP. Nella stessa comunicazione, BCE ha altresì richiamato l Emittente all impegno di realizzare il Capital Plan nei termini prospettati, ossia: i) di eseguire un aumento di capitale di importo non inferiore ad Euro 700 milioni; ii) di procedere alle dismissioni delle controllate operanti nel settore del private banking e del credito al consumo; iii) di dar corso all acquisto delle partecipazioni di minoranza in Cassa di Risparmio di Carrara, Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di Lucca; richiedendo, qualora le dismissioni di cui sub ii) non fossero realizzate, di incrementare l importo dell aumento di capitale in modo corrispondente. A fronte della comunicazione di BCE, il 19 marzo 2015 il Consiglio di Amministrazione dell Emittente ha deliberato, inter alia, di sottoporre all approvazione dell Assemblea Straordinaria la proposta di aumento di capitale per un importo massimo complessivo di Euro 850 milioni, oggetto del presente (l Aumento di Capitale in Opzione ) approvato poi dall Assemblea Straordinaria del 23 aprile 2015 in misura tale da coprire integralmente il fabbisogno di capitale emerso ad esito dell esercizio di CA, e da consentire il raggiungimento del livello del suddetto livello di CET 1 Ratio target pari all 11,5% richiesto dalla BCE. Si segnala che in caso di parziale sottoscrizione dell Aumento di Capitale in Opzione e del venir meno, per qualsiasi motivo, del contratto di garanzia relativo a detto aumento di capitale, l impossibilità di attuare l Aumento di Capitale in Opzione ovvero la realizzazione dello stesso a termini e condizioni differenti rispetto a quelli ipotizzati, esporrebbe l Emittente ai rischi derivanti dalla permanenza del deficit patrimoniale, ivi incluso il mancato rispetto del requisito del CET 1 Ratio target, con conseguente rischio di sottoposizione dell Emittente alle misure di risoluzione delle crisi bancarie, previste tra l altro dalla Bank Recovery and Resolution Directive, e potrebbe avere ripercussioni sulle prospettive economiche e patrimoniali dell Emittente e del Gruppo, con effetti negativi sul raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Industriale, nonché ripercussioni a livello reputazionale per la Banca e il Gruppo medesimi. Si segnala inoltre che, anche successivamente al perfezionamento dell Aumento di Capitale in Opzione, a fronte di richieste da parte dell Autorità di Vigilanza e/o di fattori esterni ed eventi al momento non prevedibili e al di fuori del controllo dell Emittente, non si può escludere l esigenza di ulteriori interventi di patrimonializzazione ai fini del raggiungimento degli standard di adeguatezza patrimoniale stabiliti dalle disposizioni normative e regolamentari, pro tempore vigenti ivi inclusi quelli derivanti dal recepimento della Direttiva CRD IV (cfr. Paragrafo 3.1.2 del ) o dalla stessa Autorità di Vigilanza. Si richiama infine l attenzione degli investitori sulla circostanza che al 31 marzo 2015 il Gruppo ha registrato una perdita di pertinenza dell Emittente pari a Euro 45,3 milioni (perdita netta a livello consolidato di Euro 543,6 milioni al 31 dicembre 2014). Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia ai rischi connessi al deterioramento della situazione economico-patrimoniale del Gruppo (Capitolo III, Paragrafo 3.1.4 del ).

INDICE DEFINIZIONI... 7 GLOSSARIO... 15 TABELLA DI CORRISPONDENZA DEGLI ELEMENTI DI INFORMAZIONI DI CUI ALLO SCHEMA RIPORTATO NELL ALLEGATO XI AL REGOLAMENTO (CE) N. 809/2004... 28 CAPITOLO I - PERSONE RESPONSABILI... 31 1.1 Responsabili del... 31 1.2 Dichiarazione di responsabilità... 31 CAPITOLO II - REVISORI LEGALI DEI CONTI... 32 2.1 Revisori legali dell Emittente... 32 2.2 Informazioni sui rapporti con la società di revisione... 33 CAPITOLO III - FATTORI DI RISCHIO... 34 3.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL EMITTENTE E AL GRUPPO A ESSO FACENTE CAPO... 34 3.1.1 Rischi connessi agli esiti del Comprehensive Assessment e alla mancata realizzazione del Capital Plan... 34 3.1.2 Rischi connessi all adeguatezza patrimoniale e alle iniziative di patrimonializzazione dell Emittente... 36 3.1.3 Rischio di deterioramento della qualità del credito... 43 3.1.4 Rischi connessi al deterioramento della situazione economico-patrimoniale del Gruppo... 55 3.1.5 Rischi connessi alle verifiche periodiche da parte delle Autorità di Vigilanza Bancaria... 59 3.1.6 Rischio di liquidità dell Emittente... 61 3.1.7 Rischi connessi alla mancata attuazione del Piano Industriale... 66 3.1.8 Rischi connessi all impugnativa del bilancio 2013 da parte di Consob ai sensi dell articolo 157, comma 2, TUF... 72 3.1.9 Rischi connessi a procedimenti sanzionatori... 78 3.1.10 Rischi connessi ad alcuni procedimenti penali... 82 3.1.11 Rischi connessi al modello di organizzazione e gestione ai sensi del Decreto Legislativo 231... 84 3.1.12 Rischi connessi a procedimenti giudiziari pendenti e cause passive... 85 3.1.13 Rischi connessi all utilizzo di informazioni finanziarie riesposte e/o riclassificate da segnalare... 88 3.1.14 Rischi connessi alla presentazione dei dati pro-forma nel... 93 3.1.15 Rischi connessi all esposizione al debito sovrano... 95 3.1.16 Rischi connessi al rating dell Emittente... 100 1

3.1.17 Rischio di mercato... 102 3.1.18 Rischio di tasso di interesse: portafoglio bancario... 104 3.1.19 Rischio relativo all assenza del Credit Spread dell Emittente... 106 3.1.20 Rischi connessi all andamento del settore immobiliare... 106 3.1.21 Rischi connessi alle condizioni contrattuali di cessione delle partecipazioni detenute in Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni... 109 3.1.22 Rischi connessi alle condizioni contrattuali della cessione di Carige AM SGR e dell attività di Banca Depositaria... 112 3.1.23 Rischio operativo... 114 3.1.24 Rischio di controparte nell operatività in contratti derivati... 116 3.1.25 Rischi connessi alle attività fiscali differite... 117 3.1.26 Rischi connessi alla distribuzione dei dividendi... 119 3.1.27 Rischi connessi agli assetti proprietari della Banca... 120 3.1.28 Rischi relativi alle incertezze connesse al trattamento contabile della partecipazione detenuta in Banca d Italia... 121 3.1.29 Rischi connessi ad assunzioni e metodologie di valutazione degli attivi, alle perdite di valore dell avviamento (c.d. impairment test) e alla determinazione del fair value su base ricorrente degli strumenti finanziari... 123 3.1.30 Rischi connessi alle dichiarazioni di preminenza... 125 3.1.31 Rischi connessi alle metodologie di monitoraggio dei rischi e loro validazione... 126 3.1.32 Rischi connessi all operatività svolta attraverso titoli strutturati di credito... 127 3.1.33 Rischi connessi a verifiche e possibili contenziosi fiscali... 128 3.1.34 Rischi connessi all evoluzione e interpretazione della normativa fiscale... 131 3.2 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI AI SETTORI IN CUI OPERANO L EMITTENTE E IL GRUPPO... 132 3.2.1 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario e finanziario... 132 3.2.2 Rischi connessi all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario... 133 3.2.3 Rischi connessi all impatto della crisi economico-finanziaria e della crisi dell Eurozona sull andamento dell Emittente e del Gruppo... 138 CAPITOLO IV - INFORMAZIONI SULL EMITTENTE... 141 4.1 Informazioni sull Emittente... 141 4.1.1 Denominazione legale e commerciale dell Emittente... 141 4.1.2 Luogo di registrazione dell Emittente e suo numero di registrazione... 141 4.1.3 Data di costituzione e durata dell Emittente... 141 2

4.1.4 Domicilio e forma giuridica dell Emittente, legislazione in base alla quale opera, paese di costituzione, nonché indirizzo e numero di telefono della sede sociale... 141 4.1.5 Fatti importanti nell evoluzione dell attività dell Emittente... 141 4.2 Investimenti... 152 4.2.1 Investimenti effettuati... 152 4.2.2 Principali investimenti in corso di realizzazione... 156 4.2.3 Principali investimenti futuri... 156 CAPITOLO V - PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ... 157 5.1 Principali attività... 157 5.1.1 Natura delle operazioni dell Emittente e sue principali attività... 157 5.1.2 Indicazione di nuovi prodotti e/o servizi introdotti... 162 5.2 Principali mercati... 164 5.3 Eventuali fattori eccezionali che abbiano influenzato le informazioni precedenti... 164 5.4 Eventuale dipendenza dell Emittente da brevetti o licenze, da contratti industriali, commerciali o finanziari, o da nuovi procedimenti di fabbricazione... 164 5.5 La base di qualsiasi dichiarazione formulata dall Emittente nel Documento di Registrazione riguardo alla sua posizione concorrenziale... 165 CAPITOLO VI - STRUTTURA ORGANIZZATIVA... 166 6.1 Descrizione del Gruppo di cui fa parte l Emittente... 166 6.1.2 Descrizione delle Società Controllate dall Emittente... 167 6.2 Dipendenza all interno del Gruppo... 169 CAPITOLO VII - INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE... 170 7.1 Tendenze recenti nell andamento della produzione, delle vendite e delle scorte e nell evoluzione dei costi e dei prezzi di vendita... 170 7.2 Tendenze, incertezze, richieste, impegni o fatti noti che potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni significative sulle prospettive dell Emittente... 171 CAPITOLO VIII - PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI... 173 8.1 Principali assunzioni di carattere generale ed ipotetico alla base dei Dati Previsionali... 176 8.1.1 Principali assunzioni di carattere generale ed ipotetico e scenario macroeconomico... 176 8.1.2 Principali assunzioni di carattere ipotetico e ipotesi non totalmente controllabili dalla direzione della Società... 178 8.1.3 Assunzioni relative a variabili influenzabili in tutto o in parte da decisioni della direzione della Società... 179 8.1.4 Dati Previsionali... 181 8.2 Relazione della Società di Revisione sui dati previsionali... 183 3

8.3 Base di elaborazione delle previsioni degli utili... 186 8.4 Previsioni degli utili contenute in altri prospetti... 186 CAPITOLO IX - ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI... 187 9.1 Informazioni circa gli organi amministrativi, di direzione e di controllo e gli alti dirigenti... 187 9.1.1 Consiglio di Amministrazione... 187 9.1.2 Collegio Sindacale... 205 9.1.3 I principali Dirigenti... 211 9.2 Conflitti di interessi... 213 9.2.1 Potenziali conflitti di interessi dei membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei principali Dirigenti... 213 9.2.2 Eventuali accordi o intese a seguito dei quali sono stati scelti membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei principali Dirigenti... 216 9.2.3 Eventuali restrizioni concordate dai membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale e dei principali Dirigenti per la cessione dei titoli dell Emittente... 216 CAPITOLO X REMUNERAZIONI E BENEFICI... 217 CAPITOLO XI PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE... 218 CAPITOLO XII DIPENDENTI... 219 12.1 Partecipazioni azionarie e stock option... 219 12.2 Eventuali accordi di partecipazione dei dipendenti al capitale dell Emittente... 219 CAPITOLO XIII PRINCIPALI AZIONISTI... 220 13.1 Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale... 220 13.2 Eventuali diritti di voto diversi... 220 13.3 Indicazione dell eventuale soggetto controllante... 221 13.4 Eventuali accordi che possono determinare una variazione dell assetto di controllo dell Emittente... 221 CAPITOLO XIV - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE... 224 14.1 Procedure deliberative per le operazioni con Parti Correlate... 224 14.2 Rapporti e operazioni con Parti Correlate... 227 CAPITOLO XV INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITÀ E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL EMITTENTE... 232 15.1 Informazioni finanziarie relative agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014, al 31 dicembre 2013 e al 31 dicembre 2012... 235 15.2 Informazioni finanziarie pro-forma... 298 4

15.2.1 Ipotesi considerate per l elaborazione dei dati pro-forma... 299 15.2.2 Prospetti Consolidati Pro-Forma al 31 dicembre 2014... 301 15.2.3 Note esplicative... 303 15.2.4 Scopo della presentazione dei dati consolidati pro-forma... 306 15.2.5 Relazione della società di revisione concernente l esame dei dati consolidati pro-forma... 306 15.3 Bilanci... 309 15.4 Revisione delle informazioni finanziarie annuali relative agli esercizi passati... 309 15.4.1 Revisione delle informazioni riguardanti gli esercizi passati... 309 15.4.2 Altre informazioni finanziarie contenute nel controllate dai revisori legali dei conti... 314 15.4.3 Indicazioni di informazioni finanziarie contenute nel non estratte dai bilanci assoggettati a revisione contabile... 314 15.5 Data delle ultime informazioni finanziarie... 314 15.6. Informazioni finanziarie per il trimestre chiuso al 31 marzo 2015... 314 15.7 Politica dei dividendi... 333 15.8 Procedimenti giudiziari e amministrativi... 333 15.9 Cambiamenti significativi nella situazione finanziaria o commerciale dell Emittente... 363 CAPITOLO XVI - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI... 364 16.1 Capitale azionario... 364 16.1.1 Capitale sociale sottoscritto e versato... 364 16.1.2 Eventuali azioni non rappresentative del capitale... 365 16.1.3 Obbligazioni convertibili, scambiabili o con warrant... 365 16.1.4 Eventuali diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di un impegno all aumento del capitale... 365 16.1.5 Eventuali offerte in opzione aventi ad oggetto il capitale di membri del Gruppo... 366 CAPITOLO XVII - CONTRATTI IMPORTANTI... 367 17.1 Cessione della partecipazione detenuta da Banca Carige in Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni ad Apollo... 367 CAPITOLO XVIII - INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONI DI INTERESSI... 374 18.1 Pareri o relazioni di esperti... 374 18.2 Informazioni provenienti da terzi... 374 CAPITOLO XIX - DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO... 375 5

[QUESTA PAGINA È STATA LASCIATA VOLUTAMENTE BIANCA] 6

DEFINIZIONI Si riporta di seguito un elenco delle principali definizioni e dei termini utilizzati all interno del Documento di Registrazione. Tali definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Gli ulteriori termini utilizzati nel hanno il significato loro attribuito ed indicato nel testo. Area Euro o Eurozona Aumento di Capitale in Opzione Aumento di Capitale in Natura Autorità di Vigilanza Azioni Carige o Azioni Ordinarie o Azioni I 19 paesi dell Unione Europea che utilizzano l Euro quale valuta, a partire dal 1999. L aumento di capitale sociale, a pagamento e in denaro, in forma scindibile, per un importo massimo complessivo di Euro 850 milioni, comprensivo dell eventuale sovrapprezzo, da eseguirsi, mediante emissione di nuove azioni ordinarie aventi godimento regolare, da offrire in opzione ai titolari di azioni ordinarie e di risparmio ai sensi dell articolo 2441, comma 1, del Codice Civile, deliberato dall Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 23 aprile 2015, in unica convocazione, su proposta del Consiglio di Amministrazione della Banca deliberata nella seduta del 19 marzo 2015. L aumento di capitale sociale, in forma scindibile, a pagamento per un importo massimo complessivo di Euro 15.822.885,75 (di cui Euro 3.955.721,43 da imputare a capitale ed Euro 11.867.164,32 quale sovrapprezzo), con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell articolo 2441, comma 4, primo periodo, del Codice Civile, mediante emissione di massime n. 226.364.603 nuove azioni ordinarie, aventi godimento regolare e le medesime caratteristiche di quelle in circolazione alla data di emissione, ad un prezzo (comprensivo di sovrapprezzo) di Euro 0,0699 cadauna, da liberarsi mediante conferimento delle partecipazioni di minoranza detenute dalla Fondazione A. de Mari Cassa di Risparmio di Savona e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara rispettivamente nelle banche controllate dall Emittente Cassa di Risparmio di Savona e Cassa di Risparmio di Carrara, deliberato dall Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi in data 23 aprile 2015, in unica convocazione, su proposta deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Banca nella seduta del 19 marzo 2015 ed eseguito, integralmente, in data 7 e 8 maggio 2015. Banca Centrale Europea, Banca d Italia, Consob, IVASS (come di seguito definite) e/o ogni altra autorità e/o amministrazione indipendente a livello nazionale o comunitario, individualmente o congiuntamente considerate. Le azioni ordinarie di Banca Carige S.p.A. 7

Azioni di Risparmio Le azioni di risparmio di Banca Carige S.p.A. ai sensi dell articolo 35 dello Statuto (come di seguito definito). Banca Carige o Banca o Carige o Capogruppo o Società o Emittente o Offerente Banca Carige Italia o Carige Italia Banca Centrale Europea o BCE Banca Cesare Ponti o Banca Ponti Banca d Italia Banca del Monte di Lucca Banca Carige S.p.A. Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, con sede legale in Genova. Banca Carige Italia S.p.A., con sede legale in Genova; società interamente controllata da Banca Carige. La banca centrale responsabile unico della vigilanza sulle banche significative dell Unione e della moneta unica europea, l Euro; il suo compito principale consiste nel preservarne il potere di acquisto, mantenendo così la stabilità dei prezzi nell Area dell Euro. Banca Cesare Ponti S.p.A., con sede legale in Milano; società interamente controllata da Banca Carige. La banca centrale della Repubblica Italiana. Banca del Monte di Lucca S.p.A., con sede legale in Lucca, società controllata da Banca Carige con una partecipazione pari al 60% del capitale sociale. Bilancio Consolidato 2012 Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 19 marzo 2013 e assoggettato a revisione contabile dalla Reconta Ernst & Young (come di seguito definita). Il Bilancio Consolidato 2012 è stato riesposto in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2013 (come di seguito definito). Bilancio Consolidato 2012 Riesposto Il Bilancio Consolidato 2012 riesposto nel Bilancio Consolidato 2013 (come di seguito definito), in conformità alle disposizioni dello IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori. Bilancio Consolidato 2013 Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 27 marzo 2014 e assoggettato a revisione contabile dalla società di revisione Reconta Ernst & Young (come di seguito definita). Il Bilancio Consolidato 2013 è stato riesposto in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato 2014 (come di seguito definito). 8

Bilancio Consolidato 2013 Riesposto Il Bilancio Consolidato 2013 riesposto nel Bilancio Consolidato 2014 (come di seguito definito), in conformità alle disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate. Bilancio Consolidato 2014 Il bilancio consolidato del Gruppo relativo all esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 3 marzo 2015 e assoggettato a revisione contabile dalla società di revisione Reconta Ernst & Young (come di seguito definita). Bilancio Consolidato Intermedio 2014 Bilancio Consolidato Intermedio 2014 Riesposto Bilancio Consolidato Intermedio 2015 Il bilancio consolidato intermedio del Gruppo per il trimestre chiuso al 31 marzo 2014 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 15 maggio 2014 e assoggettato a revisione contabile limitata dalla società di revisione Reconta Ernst & Young (come di seguito definita). Il Bilancio Consolidato Intermedio 2014 è stato riesposto in sede di predisposizione del Bilancio Consolidato Intermedio 2015 (come di seguito definito). Il Bilancio Consolidato Intermedio 2014 riesposto nel Bilancio Consolidato Intermedio 2015 (come di seguito definito) in conformità alle disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate. Il bilancio consolidato intermedio del Gruppo per il trimestre chiuso al 31 marzo 2015 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Carige in data 12 maggio 2015 e assoggettato a revisione contabile limitata dalla società di revisione Reconta Ernst & Young (come di seguito definita). Borsa Italiana Borsa Italiana S.p.A., con sede in Milano, Piazza degli Affari n. 6. Carige AM SGR Carige Assicurazioni Carige Vita Nuova Cassa di Risparmio di Savona Carige Asset Management SGR S.p.A., società fusa per incorporazione in Arca SGR S.p.A. in data 26 settembre 2014. Carige Assicurazioni S.p.A., con sede legale in Milano; società controllata da Banca Carige con una partecipazione pari al 99,999% del capitale sociale. Carige Vita Nuova S.p.A., con sede legale in Genova; società interamente controllata da Banca Carige e capogruppo del Gruppo Assicurativo Banca Carige (come di seguito definito). Cassa di Risparmio di Savona S.p.A., con sede legale in Savona; società controllata da Banca Carige con una partecipazione pari al 100,00% del capitale sociale. 9

Cassa di Risparmio di Carrara Centro Fiduciario Circolare 262 Circolare 263 Circolare 285 Codice Civile Codice delle Assicurazioni Private Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A., con sede legale in Carrara; società controllata da Banca Carige con una partecipazione pari al 100,00% del capitale sociale. Centro Fiduciario C.F. S.p.A., con sede legale in Genova; società controllata da Banca Carige con una partecipazione diretta pari al 76,95% del capitale sociale e indiretta tramite la controllata Cassa di Risparmio di Savona del 20,00%. La Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d Italia, come successivamente modificata ed integrata, concernente gli schemi e regole di compilazione del bilancio bancario. La Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d Italia, come successivamente modificata ed integrata, recante le disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, che recepisce le direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE ( Basilea 2 ). La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 di Banca d Italia, come successivamente modificata ed integrata, che recepisce la Direttiva 2013/36/UE e il Regolamento (UE) n. 575/2013, raccoglie le disposizioni di vigilanza prudenziale applicabili alle banche e ai gruppi bancari italiani, riviste e aggiornate per adeguare la normativa interna alle novità intervenute nel quadro regolamentare internazionale con particolare riguardo al nuovo assetto normativo e istituzionale della vigilanza bancaria dell Unione Europea, nonché per tener conto delle esigenze emerse nell esercizio della vigilanza sulle banche e su altri intermediari. Il Regio Decreto del 16 marzo 1942, n. 262, come successivamente modificato ed integrato. Il Decreto Legislativo del 7 settembre 2005 n. 209 come successivamente modificato ed integrato. Codice di Autodisciplina Il Codice di Autodisciplina delle società quotate approvato nel luglio 2014 dal Comitato per la Corporate Governance e promosso da Borsa Italiana, ABI, Ania, Assogestioni, Assonime e Confindustria. Consob Creditis La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede legale in Roma. Creditis Servizi Finanziari S.p.A., con sede legale in Genova; società interamente controllata da Banca Carige. 10

Data del Documento di Registrazione Decreto Legislativo Antiriciclaggio Decreto Legislativo 231 Direttiva 2013/36/UE o Direttiva CRD IV Direttiva 2003/71/CE o Direttiva Prospetto EBA o European Banking Authority La data di approvazione del (come di seguito definito) da parte della Consob, ossia il 4 giugno 2015. Il Decreto Legislativo del 21 novembre 2007 n. 231, come successivamente modificato ed integrato, recante l attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione. Il Decreto Legislativo dell 8 giugno 2001, n. 231, come successivamente modificato e integrato recante la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell articolo 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300. La Direttiva 2013/36/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, sull accesso all attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la Direttiva 2002/87/CE e abroga le Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE. La Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l offerta pubblica o l ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, come modificata dalla Direttiva 2010/73/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010. Il presente documento di registrazione relativo all Emittente, depositato presso Consob in data 5 giugno 2015, a seguito di comunicazione del provvedimento di approvazione con nota del 4 giugno 2015, protocollo n. 0045384/15. L Autorità Bancaria Europea istituita con il Regolamento (CE) n. 1093/2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010, al fine di contribuire alla stabilità e all efficacia a breve, medio e lungo termine del sistema finanziario, a beneficio dell economia dell Unione Europea, dei suoi cittadini e delle sue imprese. Tra gli obiettivi istituzionali dell EBA vi è anche quello di assicurare che il rischio di credito e altri rischi tipici delle banche siano adeguatamente regolamentati e oggetto di opportuna vigilanza anche attraverso l adozione di orientamenti e la formulazione di raccomandazioni indirizzate alle autorità nazionali o alle istituzioni finanziarie finalizzate ad istituire prassi di vigilanza uniformi, efficienti ed efficaci e per assicurare l applicazione comune, uniforme e coerente del diritto dell Unione Europea. 11

ESMA o European Securities and Markets Authority ESRB o CERS o European Systemic Risk Board o Comitato Europeo per il Rischio Sistemico Fondazione Carige o Fondazione Gruppo Assicurativo o Gruppo Assicurativo Banca Carige Gruppo o Gruppo Carige Gruppo Bancario Gruppo Bancario Banca Carige IFRS o IAS o Principi Contabili Internazionali IVASS Legge 130 MTA L autorità indipendente che contribuisce a salvaguardare la stabilità del sistema finanziario europeo assicurando l integrità, la trasparenza, l efficienza e l ordinato svolgimento delle attività nei mercati finanziari, così come fornire dei presidi a tutela degli investitori. Organismo europeo composto da banche centrali e autorità di vigilanza incaricato di svolgere la vigilanza macro prudenziale del sistema finanziario in seno all Unione Europea, al fine di prevenire o attenuare i rischi sistemici alla stabilità finanziaria dell Unione Europea derivanti da sviluppi interni al sistema finanziario e tenendo conto degli andamenti macroeconomici. Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, con sede legale in Genova. Il Gruppo Assicurativo Banca Carige costituito dalle compagnie assicurative Carige Vita Nuova (capogruppo del gruppo assicurativo), Carige Assicurazioni e le società assicurative e strumentali alle stesse, iscritto all Albo speciale costituito presso l IVASS. Collettivamente, l Emittente e le società da essa direttamente o indirettamente controllate, ai sensi dell articolo 2359 del Codice Civile e dell articolo 93 del Testo Unico della Finanza (come di seguito definito). Il gruppo bancario facente capo all Emittente, individuato ai fini del bilancio ai sensi delle istruzioni della Circolare 262. Il Gruppo Bancario Banca Carige, iscritto all Albo dei gruppi bancari al n. 6175.4 e composto, ai sensi dell articolo 60 del TUB, dalla Capogruppo Banca Carige e dalle società bancarie, finanziarie e strumentali da questa controllate. Tutti gli International Financial Reporting Standards (IFRS), tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell International Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC). L Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (già ISVAP). La legge del 30 aprile 1999, n. 130, recante le Disposizioni sulla cartolarizzazione dei crediti, come successivamente integrata e modificata. Il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana. 12

Piano Industriale Parti Correlate Principi Contabili Italiani Programma EMTN Reconta Ernst & Young o Società di Revisione Regolamento (CE) n. 809/2004 Regolamento (CE) n. 1606/2002 Regolamento (UE) n. 575/2013 o Regolamento CRR Il piano industriale approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 19 marzo 2015 e contenente le linee guida strategiche e gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali per il periodo 2015-2019. I soggetti ricompresi nella definizione del principio contabile internazionale IAS 24. Le norme di legge vigenti alla data di riferimento di ciascun bilancio dell Emittente che disciplinano i criteri di redazione dei bilanci come interpretate e integrate dai principi contabili emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Programma Euro Medium Term Note: programma di emissioni di titoli obbligazionari a medio e lungo termine che prevede la preparazione di una documentazione standard attraverso la quale l Emittente può collocare in modo continuativo più strumenti finanziari. La documentazione, che viene rinnovata annualmente, stabilisce le tipologie di titoli emettibili (tipicamente sottoscritti da investitori istituzionali), l ammontare cumulativo delle emissioni e la borsa su cui vengono quotati. Il prospetto informativo, che soddisfa i requisiti della Direttiva Europea sui prospetti, include un formato standard (Final Terms) che comprende le informazioni da fornire in occasione di ogni emissione di titoli. Reconta Ernst & Young S.p.A., con sede legale in Roma, Via Po 32, 00198, iscritta nel Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell Economia e delle Finanze al n. 70945. Il Regolamento (CE) n. 809/2004 della Commissione del 29 aprile 2004, recante modalità di esecuzione della Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l inclusione delle informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione di messaggi pubblicitari, come successivamente modificato da ultimo dal Regolamento Delegato (UE) del 30 marzo 2012, n. 486 nonché dal Regolamento Delegato (UE) del 4 giugno 2012, n. 862. Il Regolamento CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 relativo all applicazione di Principi Contabili Internazionali. Il Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012. 13

Regolamento Emittenti Regolamento Parti Correlate Società Controllata o Controllata Statuto Testo Unico Bancario o TUB Testo Unico della Finanza o TUF Testo Unico delle Imposte sui Redditi o TUIR Il Regolamento approvato da Consob con deliberazione n. 11971 in data 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. Il Regolamento approvato da Consob con deliberazione n. 17221 in data 12 marzo 2010, come successivamente modificato ed integrato. Le società controllate ai sensi dell articolo 2359, comma 1, punti 1) e 2), del Codice Civile. Lo statuto sociale di Banca Carige, in vigore alla Data del Documento di Registrazione. Il Decreto Legislativo del 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) come successivamente modificato e integrato. Il Decreto Legislativo del 24 febbraio 1998, n. 58 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) come successivamente modificato ed integrato. Il Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917, come successivamente modificato ed integrato. 14

GLOSSARIO Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all interno del. Tali termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Affluent AFS o Available For Sale AFI Attività Finanziarie Intermediate AIRB Asset Management Asset Quality Review o AQR ATM Bancassicurazione Basilea 2 Clienti privati singoli o gruppi di clienti fra loro collegati con Attività Finanziarie Intermediate (come di seguito definite) da Euro 80.000 a Euro 500.000. Categoria contabile IAS utilizzata per classificare le attività finanziarie disponibili per la vendita. Il totale della raccolta diretta e indiretta. Modello avanzato di rating che prevede che tutte le componenti di rischio degli istituti finanziari vengano calcolate internamente. Tale approccio consente all istituto finanziario di ridurre i propri requisiti patrimoniali e di rischio di credito. Attività rivolta alla gestione e amministrazione, sotto varie forme, di risorse patrimoniali affidate alla clientela. Attività di analisi intesa a migliorare la trasparenza delle esposizioni bancarie attraverso la verifica della qualità degli attivi delle banche, ivi compresa l adeguatezza sia della valutazione di attività e garanzie, sia dei relativi accantonamenti, condotta nell ambito della Comprehensive Assessment Exercise (come di seguito definita). Acronimo di Automated Teller Machine. Apparecchiatura automatica per l effettuazione di operazioni, tra cui prelievo di contante, versamento di contante o assegni, richiesta di informazioni sul conto, bonifici, pagamento di utenze, ricariche telefoniche. Il terminale si attiva introducendo una carta di credito o di debito e digitando l apposito codice di identificazione. L offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete distributiva delle aziende di credito. Accordo internazionale, del giugno 2004, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10). Tale accordo prevede, tra l altro, che le banche dei paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. 15

Basilea 2.5 Accordo internazionale per la revisione delle misure adottate da Basilea 2 pubblicato nel documento Enhancements to the Basel II framework, Revisions to the Basel II market risk framework and Guidelines for computing capital for incremental risk in the trading book, July 2009. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalla Banca d Italia. Basilea 3 CAGR Capital Conservation Buffer Capital Management Capital Plan Accordo internazionale, del dicembre 2010, contenente nuove regole a garanzia della stabilità del Sistema bancario. Tale accordo modifica e integra Basilea 2. Le nuove regole introdotte con Basilea 3 definiscono nuovi standard internazionali per l adeguatezza patrimoniale delle banche e nuovi vincoli di liquidità. Le modalità di introduzione di tali regole in Italia sono state recepite attraverso la Circolare 285. Compound annual growth rate (tasso annuo composto di variazione): tasso di crescita annuale applicato ad un determinato importo/ammontare o a una grandezza di bilancio per un periodo pluriennale. Secondo la nozione contenuta nell articolo 128 della Direttiva CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa come precisato anche dalla Circolare 285 con l obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all articolo 92, paragrafo 3, del Regolamento CRR su base individuale e consolidata. Processo finalizzato a presidiare vincoli gestionali e regolamentari al fine di poter anticipare eventuali situazioni di criticità e, nel caso, ricostituire le necessarie riserve di capitale. Il piano predisposto dall Emittente che include una serie di iniziative di Capital Management per far fronte allo shortfall di capitale emerso dall esercizio del Comprehensive Assessment (come di seguito definito), approvato dal Consiglio di Amministrazione dell Emittente in data 26 ottobre 2014 e presentato in data 5 novembre 2014 per l approvazione della BCE, la quale con decisione del 10 marzo 2015 ha comunicato a Banca Carige l esito del Supervisory Rewiew and Evaluation Process (come di seguito definito), chiedendo all Emittente di realizzare il Capital Plan entro il termine del mese di luglio 2015. 16

Cartolarizzazione Collateral Common Equity Tier 1 o CET 1 Common Equity Tier 1 Ratio o CET 1 Ratio Comprehensive Assessment Exercise o Comprehensive Assessment Core Tier 1 Capital Core Tier 1 Ratio Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali a una società veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti ovvero mediante l utilizzo di contratti derivati. La società veicolo ha per oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione e, in tale ambito, emette strumenti finanziari negoziabili. In Italia, la materia è regolata principalmente dalla Legge 130. Specifico asset sottoposto a vincolo nell ambito di una operazione contrattuale effettuata da un soggetto obbligato ad eseguire una certa prestazione al fine di garantirla. Tale asset può essere venduto in danno del debitore, se questi non adempie alla propria obbligazione. La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve di sovrapprezzo, dall utile di periodo, dalle riserve, dal patrimonio di terzi (computabile entro determinati limiti), al netto di determinate rettifiche regolamentari. Coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Common Equity Tier 1 e l RWA (come di seguito definito). Il Comprehensive Assessment Exercise è consistito nell esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review AQR) e nelle prove di stress (Stress Test) a cui sono stati sottoposti i bilanci delle banche rientranti, secondo BCE, nel novero delle significative al 31 dicembre 2013 con proiezioni sul triennio 2014-2016 in uno scenario di base (sviluppato dalla Commissione Europea) e in uno scenario avverso (definito in sede BCE ed European Systemic Risk Board - ESRB), integrati con i risultati dell AQR (c.d. join-up ). In data 26 ottobre 2014 la Banca Centrale Europea (BCE), l Autorità Bancaria Europea (EBA) e le autorità nazionali di vigilanza hanno diffuso l esito finale dell esercizio di valutazione approfondita (Comprehensive Assessment Exercise) di 130 banche europee, condotto in previsione dell adozione di un Meccanismo Unico di Vigilanza (o SSM Single Supervisory Mechanism, di seguito definito) in vigore dal 4 novembre 2014. La componente principale del patrimonio regolamentare di una banca, rappresentato dal Patrimonio di Base al netto degli strumenti innovativi di capitale non computabili come Core Tier 1. (Applicabile sino ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013) Misura dell adeguatezza patrimoniale di una banca ed è rappresentata dal rapporto tra Core Tier 1 Capital e RWA, applicabile sino ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013 (come di seguito definito). 17

Corporate Coverage Ratio Covered Bond Credit file review Deduzioni Discrezionalità nazionali DTA Factoring Segmento di clientela corrispondente a medie e grandi imprese (sotto settori Mid Corporate e Large Corporate). Il rapporto tra le rettifiche di valore e l esposizione lorda degli impieghi nelle differenti classi di credito individuate nel portafoglio crediti complessivo. Speciale obbligazione bancaria che, oltre alla garanzia dell Emittente, può usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri attivi di elevata qualità ceduti, per tale scopo, ad un apposita società veicolo in coerenza con il combinato disposto degli articoli 4 e 7-bis della Legge 130. Analisi campionaria delle posizioni di credito delle banche, condotta dalla BCE nell ambito del Comprehensive Assessment. Elementi patrimoniali portati in diminuzione dagli elementi positivi del capitale regolamentare in base alle norme definite dal Regolamento UE 575/2013 (c.d. Regolamento CRR) e dalla Circolare 285. A seconda che tali deduzioni siano effettuate integralmente ovvero solo per la quota eccedente un determinato livello di capitale, si distinguono le deduzioni senza soglia (in particolare avviamenti e altre attività immateriali) da quelle con soglia (investimenti significativi e non significativi in soggetti del settore finanziario e attività per imposte anticipate che dipendono dalla redditività futura). Insieme di norme che consentono ai singoli paesi di adattare le norme sul capitale al fine di meglio riflettere le differenze proprie di ciascun sistema finanziario locale. Acronimo di Deferred Tax Assets. Indica le attività per imposte anticipate. Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un finanziamento a favore del cedente. 18

Fair Value Filtri prudenziali Fully phased Funding Gap Analysis Grandfathering graduale Hub & Spoke Il prezzo che si potrebbe ricevere per vendere un attività o pagare per trasferire una passività in una transazione ordinaria tra partecipanti al mercato alla data di valutazione. Spesso è identico al prezzo di mercato. In base agli IFRS le banche applicano il fair value nella valutazione degli strumenti finanziari (attività e passività) di negoziazione e disponibili per la vendita e dei derivati e possono utilizzarlo per la valorizzazione delle partecipazioni e delle immobilizzazioni materiali e immateriali (con diverse modalità di impatto sul conto economico per le differenti attività considerate). Le correzioni apportate alle specifiche voci di bilancio considerate nell ambito delle modalità di calcolo del patrimonio di vigilanza, allo scopo di salvaguardare la qualità dello stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall applicazione dei Principi Contabili Internazionali. Meccanismo di calcolo dei coefficienti patrimoniali che assume la Direttiva CRD IV e il Regolamento CRR completamente a regime dal 1 gennaio 2019. Approvvigionamento, in diverse forme, dei fondi necessari al finanziamento dell attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie. Tecnica di analisi della differenza nelle scadenze o nel periodo di ridefinizione del tasso di interesse delle attività e passività della banca sensibili che consente di valutare l impatto che variazioni inattese nei tassi di interesse determinano sui profitti correnti e sul valore del patrimonio netto. Meccanismo attraverso il quale anche i prestiti subordinati non conformi, per caratteristiche, al dettato normativo del Regolamento (UE) 575/2013 possono essere parzialmente computati all interno del capitale regolamentare per importi via via decrescenti in ragione di un fattore di ammortamento del 10% annuo; il meccanismo verrà ad esaurirsi nell anno 2021. Sistema distributivo della rete bancaria che prevede formati differenziati di filiale con filiali capofila presso cui vengono svolte tutte le attività tradizionali (Hub) e filiali satellite (Spoke) orientate ai servizi di base e in stretto collegamento con la propria capofila. 19

ICAAP o Internal Capital Adequacy Assessment Process Impairment Investment Banking Disciplina del Secondo Pilastro (Pillar 2) che richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare i rischi, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (Primo Pilastro o Pillar 1), nell ambito di una valutazione dell esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell evoluzione del contesto di riferimento. Nell ambito dei principi contabili IAS/IFRS (IAS 36), si riferisce alla perdita durevole di valore di un attività di bilancio, rilevata come differenza tra il valore di bilancio ed il valore recuperabile ovvero il maggior importo che può essere ottenuto con la vendita o l utilizzo dell attività stessa. L attività d intermediazione nella compravendita di strumenti finanziari e l attività, unita alla precedente o separata da essa, di gestione dei portafogli. Large corporate Le imprese con affidamenti da parte del Gruppo pari ad almeno Euro 10 milioni e fatturato pari ad almeno Euro 100 milioni. Leasing Leverage Ratio Liquidity Coverage Ratio o LCR Loan to Deposit Ratio o LTD L&R o Loans & Receivables Il contratto con il quale una parte (locatore) concede all altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con pagamento di un canone periodico, con facoltà per quest ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contratto di locazione. Il rapporto su base consolidata tra il capitale netto e il totale delle attività (definita anche leva finanziaria). L indicatore di liquidità a breve termine a 30 giorni introdotto dal Comitato di Basilea dato dal rapporto tra ammontare delle HQLA (High Quality Liquid Assets attività liquide di elevata qualità) e totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi. Il requisito relativo a tale indicatore è entrato in vigore dal 1 gennaio 2015 prevedendo i seguenti limiti minimi in regime di Phase-in (come di seguito definito): 60% per il 2015, 70% per il 2016, 80% per il 2017 e 100% dal 2018. Misura di valutazione della liquidità che rapporta il totale dei prestiti con il totale dei depositi. Categoria contabile IAS utilizzata per classificare le attività finanziarie diverse dai derivati, non quotate su mercati attivi e con pagamenti fissi o determinabili che vengono misurate al costo ammortizzato. 20