Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva)



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LUISANNA USAI, FRANCESCO SARTOR, ANDREINA COSTANZI COBAU Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) La necropoli di Sa Pala Larga. Recenti indagini hanno portato alla scoperta di un importante ipogeo, ricco di decorazioni soprattutto dipinte nella necropoli di Sa Pala Larga di Bonorva (Sassari), che già in passato aveva restituito significativi esempi di arte funeraria prenuragica 1. La tomba n. 7 della necropoli di Sa Pala Larga è stata scoperta e scavata tra il settembre 2008 e l aprile 2009 durante una campagna di scavi, finanziata con fondi regionali gestiti dal Comune di Bonorva 2. Lo scavo, sotto la direzione della scrivente, è stato seguito da Francesco Sartor con la preziosa collaborazione della Dr.ssa Cecilia Parolini che ha eseguito la complessa documentazione grafica 3. In particolare l intervento effettuato si inserisce in un ampio lavoro di ricognizione delle evidenze archeologiche nell ambito della c.d. «Tenuta Mariani», un ampia proprietà ora acquisita dal Comune di Bonorva 4. L area interessata dalla necropoli si trova sul versante sud-occidentale del rilievo di Sa Pala Larga (Fig. 1), nel quadrante nord-orientale della tenuta; Fig. 1. Bonorva, loc. Sa Pala Larga. Inquadramento geografico dell area di indagine a varie risoluzioni; regionale, su tavoletta IGM (foglio 193IISE) e posizionamento delle evidenze su aerofotogrammetrico derivato dal volo del febbraio 2004, appositamente eseguito dal comune di Bonorva (rilievo C. Parolini). 1 SOLINAS 1997; EAD. 1999, pp. 106 107, figg. 105, 108, 109. 2 Il lavoro si inserisce all interno di un più esteso progetto di indagini archeologiche nel territorio di Bonorva (IALONGO, SCHIAPPELLI, VANZETTI 2007), condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Sassari e Nuoro e dall Università di Roma Sapienza - Dipartimento di Scienze Storiche, Archeologiche e Antropologiche dell antichità (prof. Alessandro Vanzetti). 3 Al Dr. Sartor, alla Dr.ssa Parolini, al direttore dei lavori, arch. Paolo Stochino e ad Antonio Gudenzi, titolare dell impresa che ha eseguito i lavori, va il mio ringraziamento per l attenzione con cui, ciscuno per le proprie competenze, hanno seguito lo scavo in un monumento particolarmente fragile e, quindi, bisognoso di costante cura e attenzione. 4 La ricognizione dell intera tenuta è stata effettuata da Francesco Sartor tra novembre 2007 e gennaio 2008. 13

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau esso è un rilievo strutturale costituito da rioliti, riodaciti e daciti messe in posto durante l attività vulcanica oligo-miocenica (32-14 m.a.) in espandimenti ignimbritici (unità 11 della Carta Geologica della Sardegna 5 ) e successivamente modellate dal sollevamento tettonico con il versante a reggipoggio che guarda a sud-est e il versante a franapoggio che guarda a nord-ovest. La necropoli si trova all estremità occidentale del versante a reggipoggio, in prossimità di una sella che separa i due versanti, a quote comprese fra 604 e 610 m s.l.m. Gli scavi avevano come obiettivo l estensione delle ricerche già iniziate nel 1996 nell area, che avevano portato, allora, alla scoperta di cinque tombe 6. Le tombe della necropoli di Sa Pala Larga si trovano in un area di forte concentrazione d ipogei neolitici. Sono note, infatti, finora nel territorio di Bonorva ed, in particolare, nella zona collinare ad E della fertile piana di Santa Lucia, quasi un centinaio di domus de janas. Sono note in letteratura, seppure mai pubblicate in dettaglio, le necropoli di Monte Donna, Monte Cannas, Furria Cuguttu, Scala Accalzos, Mariani, Sa Pala Larga, San Lorenzo, Sant Andrea Priu, Cadreas, Funtana Tutturche, Funtana Elighe, Funtana Su Cannisone, Abialzu, Zuffinu, Fruiles, Puttos de Inza e Monte Abile 7. Le necropoli del territorio di Bonorva sono state scavate lungo i costoni e negli affioramenti di ignimbriti rossastre di facile erosione, il che comporta problemi di conservazione e salvaguardia. Gli ipogei testimoniano la capillare presenza, nell area più fertile del territorio, di popolose comunità agricole neo-eneolitiche, anche se mancano quasi totalmente le emergenze degli abitati di riferimento, come del resto in gran parte della Sardegna settentrionale; il sito di Ferulosu 8 con strutture abitative di pianta rettilinea e circolare, individuato con la ricognizione del 2008, costituisce una rara eccezione. Nella necropoli di Sa Pala Larga il recente ampliamento dell indagine ha portato al rinvenimento di altre due tombe ipogee 9, di cui una, la 6, appena abbozzata ed una, la 7, articolata in più vani, preceduti da un dromos (Fig. 2). La scoperta della tomba 7 conferma l importanza della necropoli di Sa Pala Larga già evidenziata con lo scavo condotto negli anni novanta del secolo scorso. Il quell occasione furono, tra le altre, scavate: una tomba (domus 3) con pilastro decorato su un lato a bassorilievo e incisione. La ricca decorazione è costituita da una protome taurina in rilievo dalla quale si diparte una fascia, ugualmente in rilievo che divide longitudinalmente la superficie; da questa fascia partono quattro spirali. Altre quattro grandi spirali sono disposte simmetricamente e parallele ai lati del motivo centrale 10. La decorazione è realizzata a bassorilievo ed incisione, ma all interno della domus sono rilevabili ampie tracce di colore 11, il che fa supporre che anche questa, come la tomba 7, fosse dipinta in rosso; un ipogeo (domus 1) con tetto a capanna e pilastro centrale; il soffitto è a doppio spiovente con travi in rilievo. I motivi decorativi sono costituiti da fasce in rilievo e corna sovrapposte, triangoli incisi, due spirali e fascia di triangoli a bassorilievo. Sul pilastro centrale sono scolpite due protomi taurine, su due facce contigue, unite da una fascia che schematizza le corna. L ipogeo conserva in molti tratti la pittura ottenuta con l ocra 12. Come si vedrà la tomba n. 7 ripete i motivi delle tombe scavate in precedenza, raggruppandoli tutti in un unico ipogeo, con una valenza simbolica ed una perizia esecutiva assolutamente eccezionali. La tomba è apparsa già sconvolta in antico ed i materiali rinvenuti nello scavo, tutti molto fram- 5 Carta Geologica della Sardegna a cura del Comitato per il Coordinamento della Cartografia Geologica e Geotematica della Sardegna. 6 SOLINAS 1997; EAD. 1999, pp. 106 107, figg. 105, 108, 109. 7 BAFICO e SOLINAS 1997, p. 180; SOLINAS 1997, p. 101: EAD. 1999, p. 111. Il censimento effettuato negli anni 1994 1996 ha notevolmente incrementato il numero di ipogei del territorio di Bonorva dove studi precedenti indicavano solo 31 domus de janas (MELONI 2000, pp. 789 790). 8 Il sito è stato individuato da F. Sartor nella recente indagine territoriale (vedi nota 3). 9 Una notizia preliminare della scoperta è stata data in occasione della XLIV Riunione Scientifica dell Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (USAI, SARTOR in stampa) 10 Per la presenza di questo motivo decorativo la tomba è stata definita delle spirali. In realtà attualmente, come vedremo, questa denominazione sarebbe più opportuna per la tomba n. 7. 11 SOLINAS 1997, pp. 111, figg. 33 35; EAD. 1999, p. 106, fig. 108. 12 SOLINAS 1997, pp. 111 112; EAD. 1999, p. 107 fig. 109. 14

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) mentari e spesso non diagnostici, necessitano ancora di analisi di dettaglio. I frammenti ceramici attestano un utilizzo della tomba, a partire dal Neolitico Recente fino all Eneolitico avanzato, in linea con i dati emersi dagli altri ipogei della necropoli 13. In attesa della pubblicazione integrale, si segnalano alcuni frammenti di cultura Ozieri, Monte Claro e Campaniforme. L.U. Lo scavo La sequenza stratigrafica della tomba 7. Il testo che segue è una descrizione sintetica della sequenza stratigrafica scavata all interno ed all esterno della tomba e fa riferimento principalmente ad una sezione studiata, descritta e rilevata sulla parete ovest di un testimone longitudinale (Fig 3A, sezione A-A I posizionata in fig. 2); ad essa Fig. 2. Bonorva, loc. Sa Pala Larga. Planimetria della tomba 6 e della tomba 7 con il posizionamento delle sezioni e dei prospetti (rilievo C. Parolini). 13 SOLINAS 1977 15

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau fa da complemento una sezione trasversale (Fig. 3A, sezione D-D I posizionata in fig. 2), ricavata sulla parete nord di un testimone lasciato in risparmio all esterno della tomba, in corrispondenza del dromos. La sequenza viene descritta in ordine stratigrafico dall alto al basso. Una volta asportato l orizzonte invegetato attuale US 42 è venuto alla luce un deposito a matrice sabbiosa limosa di colore grigio (US 12) con brecciola di roccia, dal quale sub-affioravano gli spigoli di un accumulo roccioso sottostante (USS 13, 19), accumulo che è stato subito logico attribuire al crollo/degrado/franamento del fronte del monumento e del banco circostante. L US 13 è costituita da una serie di livelli di pietrame di dimensioni mediamente pluridecimetriche, in matrice limosa sabbiosa. Gli elementi hanno forme eterogenee che vanno dalla lastra al blocco sub-arrotondato al blocco sub-angoloso; rari sono gli elementi di dimensioni metriche i quali sono emersi soprattutto alla base dello strato. L assetto è caotico, venendosi a trovare elementi in infissione, in semi-infissione o semplicemente poggianti su una delle facce e l orientamento degli oggetti è random. Vi sono elementi (in genere quelli di dimensioni decimetriche o pluridecimetriche) sostenuti da matrice e altri (in genere quelli di dimensioni maggiori) in vuoti con matrice infiltrata. Lo strato ha forma lenticolare biconvessa, inclinata da sud verso nord; in pianta esso occupa un terzo circa del dromos, l intero vano 0, il vano 1, per terminare come conoide all interno del vano 2, in prossimità dell accesso tra i vani 1 e 2. Sotto all US 13, all incirca in corrispondenza del passaggio tra il dromos ed il vano 0 è emersa una lente di sedimento limoso sabbioso di colore bruno scuro (US 15), arricchito in frazione organica, soprattutto matrice carboniosa e frustoli di carbone, con frammenti ceramici di manifattura preistorica, schegge di ossidiana ed un frammento di selce 14 ; questo deposito, prosegue sotto il testimone ma non lo oltrepassa ad est: si configura quindi come una chiazza di spessore pluricentimetrico e di limitata estensione, la cui genesi può essere forse ricondotta allo scarico di residui di una frequentazione antropica, compresa fra due momenti di crollo e degrado della struttura che la delimitano al tetto (US 13) e alla base (US 19). L US 19, in pianta, occupa la metà del dromos verso valle; in sezione presenta un corpo lenticolare biconvesso al centro del dromos, dello spessore di 50 cm circa e che verso sud digrada in assottigliamento fino a terminare a punta in prossimità dell ingresso del dromos. Questo strato è costituito da pietrame di dimensioni eterogenee, mediamente decimetriche, sostenuto da matrice limosa-sabbiosa massiva, compatta. Sotto all US 19, all interno del dromos è presente l US 18; in pianta essa è limitata al corridoio centrale, a differenza dei livelli soprastanti che arrivavano a coprire anche i banconi laterali (vedi sezione trasversale nella fig. 3B); in sezione si presenta sostanzialmente tabulare, con un leggero inspessimento a monte e una debole inclinazione verso sud. Dal punto di vista compositivo l US 18 è un livello a matrice limosa-sabbiosa, con frequente scheletro di pietrisco e di clasti di roccia alterata; ha consistenza piuttosto compatta, spessore mediamente decimetrico; sono presenti frammenti ceramici, ossidiana e selce. All interno del dromos, verso l accesso al vano 0 (vale a dire la porzione di dromos che si suppone coperta da volta e che in letteratura viene denominata padiglione ), l US 18 si trova in diretta copertura dell US 21: quest ultimo è un livello tabulare dello spessore medio di 20 cm circa; è costituito da grossi blocchi e lastre in scarsa matrice sabbiosa limosa; i blocchi sono concentrati soprattutto sulla parte ovest, a ridosso della parete del dromos, mentre verso il centro del corridoio la pezzatura è di dimensioni inferiori e comprese fra decimetriche e pluricentimetriche. Verso la parte est del dromos, sono stati rinvenuti tre grossi blocchi, in copertura dell US 21: essi sono stati interpretati come il crollo definitivo di parte del cosiddetto padiglione. All interno del vano 0 lo strato sopra descritto si interdigita senza soluzione di continuità con l US 23, un livello pluricentimetrico a clasti di roccia alterata di colore giallastro sostenuti da matrice limosa-sabbiosa; lo strato ha consistenza piuttosto compatta; sono presenti lenticelle centimetriche e plurimillimetriche di matrice carboniosa con frustoli di carbone millimetrici. Scarsi sono i frammenti ceramici e di selce ed ossidiana rinvenuti in questo strato. All interno del vano 1 e nel vano 2, in prossimità dell accesso, sono stati rinvenuti corpi sedimentari analoghi per matrici e scheletro, in cui predominano i clasti di roccia alterata. 14 Lo studio dei manufatti rinvenuti durante lo scavo è tuttora in corso di studio: non è pertanto possibile, in questa sede, dare un attribuzione cronologica alla sequenza stratigrafica qui descritta. 16

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Fig. 3. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Sezioni stratigrafiche (A) e prospetto est (B) della tomba (rilievo C. Parolini). Nel vano 1, sotto all ingressione dell US 13, vi è un livello a matrice sabbiosa limosa (US 32) con scheletro frequente costituito da pietrischetto e clasti di roccia alterata e frequenti clasti di roccia di dimensioni da pluricentimetriche a decimetriche il quale si trova in diretta copertura del pavimento roccioso del vano. Molto scarsi sono i manufatti rinvenuti all interno di questa US. Nel vano 2, al tetto della sequenza, è presente per tutta l estensione del vano ad eccezione dell area occupata dal conoide di US 13, una crosta tabulare, uniforme, dello spessore di 5 cm circa, denominata US 49: la sua genesi è dovuta ad un episodio di ingressione idrica che ha rimaneggiato i sedimenti già presenti nel vano i quali sono decantati durante una successiva fase di ristagno; di questo momento di presenza di acqua ferma all interno della tomba vi sono i segni sulle pareti del vano in forma di una fascia nerastra, orizzontale, tabulare, di ossidi depositati sulla roccia. Sotto al sottile livello di US 13 vi è un conoide (US 40) dello spessore massimo di 30 cm circa in prossimità dell ingresso che termina a punta a circa metà del vano; esso è costituito da matrice sabbiosa limosa grigia con scheletro frequente di graniglia trachitica, con pietrame decimetrico e sub-decimetrico presente in corpo; sono presenti frammenti di ceramica e di litica. Sempre all interno del vano 2, sotto all US 40 e visibile in pianta in tutto il vano vi è un livello di matrice sabbiosa (US 37), massiva, pulita, granulometricamente omogenea 15 e pressoché priva di scheletro; sono frequenti, in corpo a questo strato, i frammenti ceramici; è presente pietrame di dimensioni da decimetriche a pluridecimetriche in corpo al sedimento; lo strato, nella parte nord del vano, a ridosso della spalletta che divide il vano 2 dal vano 4, raggiunge e copre direttamente il pavimento stesso del vano 2, mentre verso sud si trova in diretta copertura dell US 39 (vedi infra) ed è a sua volta coperto dal 40. Gli strati fin qui descritti coprono, sia nel settore dromos-vano 0 che nel vano 2, dei livelli pluricentimetrici di matrici limose brune nerastre, ricche di frazione organica, frustoli di carbone, e materiali antropici. Detti livelli sono presenti e ammantano in maniera pressoché uniforme il corridoio centrale 15 Osservazioni effettuate solamente sul campo e che necessitano di conferme tramite analisi sedimentologiche di laboratorio; sono stati raccolti numerosi campioni sciolti di sedimento allo scopo. Altri campioni, indisturbati, sono stati prelevati per analisi micro morfologiche. 17

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau del dromos (US 25), il vano 0 (US 29) e il vano 2 (US 39); è assente, invece, un livello analogo all interno del vano 1. All interno del vano 2-ovest, in prossimità della parete sud è stato rinvenuto al tetto dell US 39 un accumulo di lastre e blocchi di trachite di dimensioni pluridecimetriche (US 38); essi erano visibili anche all inizio dello scavo, in affioramento rispetto agli strati che li coprivano e durante l asporto dei sedimenti soprastanti è stato verificato che si tratta di un accumulo di pietrame, in vuoti, con matrici (prevalentemente US 37) infiltrate in seguito; verso est, in prossimità dell ingresso le pietre contenevano e delimitavano il conoide US 40; la concentrazione maggiore di questo pietrame si trova a ridosso della parete sud dove i blocchi presentano un embricatura da sud verso nord mentre verso il centro del vano essi sono più radi e vi sono alcuni blocchi isolati. Un interpretazione plausibile per questo oggetto, è che si tratti dell abbattimento di una chiusura dell accesso tra il vano 1 e 2, realizzato in origine con la sovrapposizione dei blocchi a formare una sorta di muro a secco; gli elementi, una volta abbattuti in antico sarebbero stati ridislocati a lato dell ingresso per non ostruire il passaggio (cfr infra il vano 5). Nell interfaccia fra gli strati basali e la roccia lavorata che costituisce i pavimenti del monumento è pressoché onnipresente un tappeto di radichette fresche di diametro da centimetrico a millimetrico, a reticolo, in matrice limosa nerastra: esse, talvolta (come nel caso del focolare al centro del vano 2), si sono insinuate all interno delle fessurazioni della roccia fino a sollevare e quasi scalzare porzioni di pavimento. I pavimenti dei vani laterali, al momento del rinvenimento, erano coperti da uno spessore medio di 10 cm di sedimento sabbioso sciolto (UUSS 33, 34, 35, 36) e privo di scheletro. In corpo al sedimento sono presenti frammenti ceramici così come litoidi centimetrici e decimetrici. La genesi di questi sedimenti è ancora da determinare, tuttavia si possono escludere alcune ipotesi: la distribuzione omogenea e tabulare dei sedimenti porta ad escludere che si tratti di apporti dall esterno tramite fessurazioni della roccia, anche in considerazione del fatto che non tutti i vani presentano tali fessurazioni; il sedimento è sciolto, massivo, privo di alcuna figura deposizionale che possa far pensare ad un trasporto idrico (come per l US 49), con la presenza di pietrame in corpo che ancor di più porta ad escludere questa ipotesi: inoltre, solo le pareti del vano 2 presentano una evidente traccia del livello massimo raggiunto dall ingressione idrica; infine, la presenza, sui soffitti e sulle pareti di alcuni vani, di intonaco e pittura rossa ancora conservate porta ad escludere che si tratti del disfacimento graduale della roccia in posto. Nel vano 5 e più precisamente sul gradino prossimale all accesso con il vano 6 vi è un accumulo di pietrame (US 41) del tutto simile all US 38 sopra descritta all interno del vano 2-ovest. Laddove le lastre e i blocchi sono scivolati giù dal gradino, sul pavimento del vano, sono parzialmente coperti dall US 35. Anche in questo caso è stata formulata l ipotesi che si trattasse in origine di una chiusura dell accesso tra il vano 5 e il vano 6, abbattuta in antico, comunque prima della formazione di US 35. In conclusione, ricostruendo la sequenza in senso formativo dal basso all alto, si possono raggruppare i singoli livelli, fin qui descritti in ordine stratigrafico, per prossimità compositiva e genetica. Alla base della sequenza, a diretto contatto con la roccia sono presenti sia all esterno (dromos e padiglione) che all interno della tomba (ad eccezione del vano 1 e dei vani laterali sopraelevati) livelli caratterizzati da matrici fini (USS 29, 25, 39), di colore bruno scuro e in cui spicca la percentuale relativa di manufatti: per questi si può avanzare un ipotesi interpretativa di una fase di occupazione antropica del monumento. In copertura a questi strati vi sono dei livelli (USS 18, 20, 21, 23) caratterizzati per lo più da matrici sabbiose, compattate e con frequenti clasti di roccia alterata; essi sono presenti all esterno della tomba e in corrispondenza del vano 0, mentre sono molto meno espressi all interno: si presuppone pertanto una formazione a causa di una prima, graduale alterazione sub-aerea e disfacimento del fronte del monumento, esposto agli agenti atmosferici. Detti livelli sono coperti da più potenti corpi detritici (USS 32, 19 e 13) in cui domina la presenza di pietrame di medie e grosse dimensioni e che contengono scarsi manufatti: essi corrispondono al crollo ed alla obliterazione definitiva del monumento; è interessante notare la presenza di una lente di matrici fini antropizzate (US 15) contenente materiale antropico nell interfaccia fra le USS 19 e 13 e che sembra testimoniare una breve fase di rioccupazione della struttura. Elementi descrittivi dell architettura e della decorazione del monumento. Il dromos Il corridoio d accesso alla tomba è lungo, in to- 18

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Fig. 4. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Pianta finale della tomba (rilievo C. Parolini). 19

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 5. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Panoramica del dromos e del vano 0, verso nord (foto F. Sartor). tale, circa 7 m ed è composto da una corsia centrale e due banconi laterali sopraelevati di circa 20 cm rispetto ad essa (Figg. 4 e 5); la corsia centrale è larga 170 cm all imboccatura e si allarga fino a 262 cm in prossimità dell accesso al vano 0, venendo ad assumere una pianta trapezoidale; essa ha una pendenza verso sud del 9,6%. Il bancone laterale ovest è meglio definito nei suoi limiti nonostante esso sia, per buona parte, scavato all interno di uno strato roccioso che si presenta attualmente del tutto alterato in blocchetti centimetrici. Esso presenta a nord, in prossimità dei setti che separano il dromos dal vano 0, quattro piccole cavità, profonde 2 cm circa e con il bordo in debole rilievo; ve ne sono due a nord, di forma quadrangolare, di cui una addossata alla parete ovest ed una a ridosso del gradino sulla corsia centrale; le altre due cavità si trovano poco più a sud: una quadrangolare ed una circolare (Æ 9 cm). Altre piccole cavità, circolari, del diametro di circa 13 cm e profonde circa 4 cm, sono scavate nel gradino che separa il bancone dal corridoio centrale: esse sono visibili sia in pianta (Fig. 4) che in prospetto (Fig. 3B) Il bancone laterale est è meno definibile, per quanto riguarda i suoi limiti verso sud: infatti l alterazione a cui è stata soggetta nel tempo la roccia del pavimento ha cancellato, soprattutto nella parte sud, le tracce di lavorazione e pertanto non è possibile determinare con certezza dove si fermi l azione di scavo e modellamento della roccia e dove inizi la superficie naturale (vedi limite ricostruito a tratteggio nella Fig. 4). Anch esso presenta delle piccole cavità circolari scavate nel gradino che dà sul corridoio centrale: esse sono molto più piccole rispetto a quelle del gradino ovest e asimmetriche a esse rispetto all asse longitudinale del dromos. La parete ovest del dromos (Fig. 3B), come già anticipato nel paragrafo precedente, è per buona parte compromessa dalla fitta fessurazione che interessa questa parte del substrato roccioso (US 4b) è ciò ne compromette la leggibilità; verso nord esso è scavato in uno strato roccioso più tenace che permette di rilevare ancora tracce di lavorazione: esse hanno un pattern a picchettature uniformemente distribuite che danno alla parete una superficie piuttosto scabra e differente dalle lavorazioni delle pareti di tutti gli altri vani (cfr infra). La parete est è meglio conservata per quanto riguarda le tracce di lavorazione (del tutto analoghe a quelle residue sulla parete ovest) visibili in tutta la lunghezza della parete: tuttavia essa presenta grosse fratture verticali connesse ad uno scivolamento e rotazione verso valle dello strato di roccia e riempitesi poi di terriccio e detrito: la più evidente di queste fessure si trova in corrispondenza dello spigolo con il setto che separa il dromos dal vano 0 (Fig. 3B). Il dromos è chiuso a nord da due setti che lo separano dal vano 0 e che delimitano un accesso largo 75 cm (Fig. 6). La parete sud del setto est presenta tracce piuttosto evidenti di una cornice in rilievo della larghezza approssimativa di 20 cm e che doveva riquadrare tutta la parete del setto in corrispondenza del corridoio centrale: di essa rimane la parte orizzontale inferiore e verticale destra che sale in corrispondenza del gradino. Nessuna traccia 20

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Fig. 6. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Panoramica del vano 0, verso nord (foto F. Sartor). analoga è stata rinvenuta sulla parete sud del setto ovest ma il grado di conservazione del setto stesso, piuttosto residuo, può spiegare questa lacuna. Il dromos nel suo complesso ha una pianta trapezoidale, con la base maggiore a nord ed un prolungamento verso sud costituito dal solo corridoio centrale che si restringe fino al punto in cui si perde nella roccia naturale e non vi sono più segni di incisione antropica; la parete nord-est sembra più inclinata verso sud e asimmetrica alla parete nord-ovest rispetto all asse centrale ma ciò sembra l esito delle numerose ed ampie fessurazioni che caratterizzano questa parte del substrato e che hanno fatto ruotare verso valle larghe fette di roccia (cfr infra la nicchia del vano 0) piuttosto che di un intenzionalità nel progetto. Alcuni interessanti spunti osservativi vengono dalla lavorazione e decorazione con cornici in rilievo della parte nord del dromos, prossimale all accesso al vano 0; osservazioni già effettuate in relazione ai depositi di crollo (cfr US 13, 19 supra) ed il confronto con altri monumenti (in particolare la domus n 2 di Iloi 16 ) fanno supporre che questa parte del dromos fosse originariamente coperta dalla volta (a formare quello che in letteratura viene chiamato padiglione ), per una estensione verso sud attualmente non calcolabile, ma che di certo non doveva superare di molto i 100 cm dall accesso al vano 0: oltre questa distanza il tetto del substrato roccioso ad est della tomba digrada con regolarità e pertanto la distanza fra il soffitto ed il pavimento del dromos sarebbe diventata esigua e avrebbe impedito l accesso. A supporto di tale ipotesi si richiama all attenzione il rinvenimento di due grosse lastre al tetto dell US 22 nell area nord-est del dromos, lastre che per dimensioni e forma non possono provenire da altri settori dello scavo (a meno di non ipotizzare una dislocazione ad opera dell uomo) e per le quali è verosimile supporre che si siano staccate da punti prossimali al luogo di rinvenimento. Le fossette rinvenute sul bancone ovest non hanno trovato, all attuale, una spiegazione univoca: le dimensioni, la forma e la dislocazione non permettono di ipotizzare che si tratti di cuppelle per le offerte rituali; si potrebbe avanzare l ipotesi che si tratti di alloggiamenti/incassi per strutture lignee, di cui però si ignora la funzione se siano sin-costruttive con il monumento o relative ad un momento successivo di riuso di questa parte della struttura; analogamente, per i fori praticati sui gradini dei due banconi l ipotesi più plausibile è che si tratti di incassi per pali di legno a sostegno di qualche struttura, di cui però non vi sono dati per stabilire un rapporto di contemporaneità all uso della tomba o di posteriorità in relazione ad una stazione situata all interno del dromos. Il vano 0 Il vano ha una pianta rettangolare (con il lato lungo orientato est-ovest) piuttosto regolare con gli 16 DEPALMAS 1996, p. 8, figg. 3 e 39b. 21

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 7. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Dettaglio del gradino di accesso al vano 1 con l incasso per il portello di chiusura (foto F. Sartor). Fig. 8. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Dettaglio della cuppella nel vano 0 (foto F. Sartor). angoli arrotondati; lungo il lato sud si apre l accesso al dromos: esso non è in asse con la mediana del lato lungo ma spostato di circa 30 cm verso ovest. Esso doveva essere in origine completamente voltato mentre attualmente si conserva solo parte della volta nell angolo nord-est del vano. Sul lato nord si apre l accesso al vano 1 anch esso leggermente disassato verso ovest e caratterizzato dalla presenza di un gradino alto circa 30 cm rispetto al pavimento del vano 0 e circa 17 cm rispetto al pavimento del vano 1; prima del gradino vi è un corpo modellato in risparmio nella roccia, di forma tronco piramidale a pianta trapezoidale, con un bordo in rilievo a pianta ellissoidale e interpretato come alloggiamento del portello di chiusura (Fig. 7). All incirca al centro del vano, in asse con l accesso al dromos vi è una fossetta quadrangolare, profonda 4 cm, all interno della quale è scavata una cuppella circolare (Ø 20 cm, profonda 5,4 cm, fig. 8). In corrispondenza dell angolo sud-ovest del vano, all esterno del perimetro della tomba vi è la presenza di una celletta sopraelevata di circa 130 cm rispetto al pavimento del vano, a pianta ellittica (Fig. 9); la parete conservata (nord-est) si presenta leggermente arcuata verso l interno. In origine doveva essere voltata mentre attualmente essa si presenta scoperta e fortemente compromessa da una serie di fessurazioni che hanno spaccato il pavimento della celletta in 4 parti le quali si sono allontanate fra loro, scivolando e ruotando verso valle. Osservando la pianta, la celletta presenta l asse maggiore orientato verso il vano 0 e ciò porta ad ipotizzare che essa doveva avere un accesso (per quanto ridotto come dimensioni) proprio su questo vano. Cellette ovali simili a questa sono state rinvenute nella Tomba del Capo della necropoli di Sant Andrea Priu a Bonorva 17, nella tomba n 3 di Iloi di Sedilo (nicchietta ellittica situata anch essa fra il dromos e il primo vano, anche se non è stato appurato su quale dei due ambienti essa si aprisse) 18 e nella Tomba dei Vasi Tetrapodi a Santu Pedru Alghero 19. Tutte e quattro le pareti del vano sono riquadrate da ampie cornici lasciate in rilievo rispetto al piano della parete. L accesso al vano 1 ha la luce a profilo parallelepipedo ed è riquadrato, prima che dalla cornice, da una scanalatura che si sovrappone all alloggiamento per il portello di chiusura ricavato nel gradino e che doveva essere funzionale all incasso del portello stesso. Tracce di pittura rossa sono presenti sulle cornici superiori delle pareti nord ed est. Analogamente a quanto si osserva negli altri vani, tuttora coperti, anche le cornici del vano 0 dovevano essere ricoperte di pittura rossa: la conservazione residua unicamente nell angolo nord-est può essere attribuita al fatto che esso conserva ancora parte della volta la quale ha protetto il pigmento dall usura degli agenti atmosferici. 17 CAPRARA 1986, p. 33, fig. 25. 18 DEPALMAS 2000, p. 8, figg. 2 e 40. 19 CONTU 1966, coll. 24 25, tav. II. 22

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Il vano 1 Il vano ha pianta rettangolare con il lato maggiore orientato lungo l asse longitudinale del monumento; le pareti lunghe sono leggermente arcuate verso l esterno mentre le pareti brevi, che terminano con gli stipiti degli accessi al vano 0 e al vano 2 sono leggermente rientranti. Il pavimento è sub-orizzontale (presenta una leggera pendenza del 2,7% verso l interno) e si trova pressoché alla stessa quota del pavimento del vano 0. Tutte e quattro le pareti (Fig. 10) sono riquadrate da una cornice ben conservata. Sia le cornici che lo zoccolo sono tuttora coperte da pittura rossa, uniforme, in buono stato nonostante la patina biancastra che la ammanta. Il riquadro interno è coperto da intonaco biancastro abbastanza ben leggibile nonostante le numerose fessure e lacune della roccia e le chiazze di muffa. In copertura dell intonaco biancastro sono ben visibili alcune tracce di pittura rossa: sulla parete est (parete C) esse sono composte da tratti arcuati, concentrici, spessi 1 cm circa che rappresentano il residuo di un motivo spiraliforme; le spirali sono profilate e delineate in basso ed in alto da triangoli campiti. Sulla parete ovest (parete A) vi sono tracce di colore, quasi delle brevi strisce, una a sinistra, verticale, l altra, a destra, leggermente inclinata verso destra; altre tracce, molto meno leggibili sono brevi linee dello spessore di un centimetro e lunghe 3-4 cm. Il confronto con la parete est porta a identificare in questi scarsi patterns dei motivi spiraliformi analoghi a quelli sopra descritti. Al centro della parete nord (parete B) si apre l accesso al vano 2: esso ha forma rettangolare leggermente irregolare; la parete è interessata da ampie sfaldature della roccia che interessano soprattutto la parte a sinistra dell accesso: frammenti di cornice superiore e dello stipite sinistro sono stati rinvenuti al tetto dell US 13 sia nel vano 1 che nel vano 2. Fig. 9. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Dettaglio della celletta ovale laterale, dall alto (foto F. Sartor). Il vano 2 Il vano 2 è separato dal vano 1 da un gradino e il suo pavimento è più basso di 25 cm circa; ha pianta rettangolare, molto irregolare, con i lati lunghi orientati in senso est-ovest; i lati nord ed est sono leggermente concavi mentre i lati ovest e sud leggermente convessi; nel complesso è possibile notare come la metà est del vano sia più regolare e pressoché ortogonale all asse longitudinale della tomba, mentre la metà ovest pieghi notevolmente verso sud. Il pavimento è leggermente convesso e pende debolmente verso est e verso ovest. Sulla parete nord del vano è presente un pilastro ricavato a risparmio nella roccia a pianta trapezoidale irregolare. Al centro del vano, lungo l asse longitudinale della tomba c è una struttura formata da due cerchi concentrici, scavati nel pavimento, con una coppella centrale (Fig. 11): tale oggetto viene comunemente interpretato come rappresentazione del focolare della capanna. Il pavimento presenta una lavorazione differenziale con un limite che corre in senso nord-sud poco a destra del cosiddetto focolare (Fig. 4): la parte est è piuttosto scabra, con le tracce dello strumento evidenti che formano piccoli solchi e picchettature; la parte a sinistra del limite e che coinvolge tutta la parte ovest del pavimento è invece più levigata e uniforme con le tracce di lavorazione meno evidenti. Tale differenza fra due parti dello stesso pavimento è stata evidenziata anche nel vano 4 (cfr. infra) e sottolinea ancora l asimmetricità del vano rispetto all asse longitudinale della tomba. Al centro della parete sud si apre l accesso al vano 1 sopra descritto; le due parti a destra e a sinistra dell accesso sono riquadrate da cornici (Fig. 12): sul lato destro (ovest) la cornice delimita un riquadro centrale a forma di trapezio ottusangolo all interno del quale sono scolpiti due motivi corniformi, stilizzati, concentrici; i motivi sono lasciati in rilievo (spessore 1 cm) rispetto all area del riquadro e hanno margini piuttosto irregolari e frastagliati. Dei due quello inferiore è ben leggibile, mentre quello superiore è piuttosto residuo dato che la parte destra è quasi completamente abrasa. Sul lato sinistro (est) il riquadro centrale ha la forma quadrangolare irregolare; all interno sono 23

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 10. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 1, prospetti delle pareti (rilievo C. Parolini). 24 Fig. 11. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 2, dettaglio del focolare (foto F. Sartor).

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) scolpiti due motivi corniformi, stilizzati, concentrici analoghi a quelli sopra descritti; rispetto ai loro omologhi sul lato a ovest dell accesso, questi hanno uno spessore maggiore e sono meglio leggibili sulla parte destra, mentre la parte sinistra è coperta da incrostazioni che hanno ricoperto i solchi e li rendono meno distinguibili. La parete è dipinta a pittura rossa ben conservata e visibile sulle cornici e sulla parte superiore dello zoccolo; la parte inferiore dello zoccolo è ancora ricoperta dai residui del sedimento che aveva invaso il vano e che non sono stati rimossi proprio per non ledere la pittura, in attesa di un intervento di pulizia e restauro; inoltre, a circa 2/3 dell altezza dello zoccolo, è ben visibile la striscia nerastra orizzontale sopra descritta in relazione alla fase di ristagno idrico all interno del vano. I riquadri ed i motivi corniformi recano tracce di intonaco bianco. Il pilastro si trova a metà della parete nord del vano (Fig. 12, in basso a sinistra), a ridosso e in continuità con i cordoli che bordano il margine inferiore degli accessi al vano 4. Esso è largo alla base 76 cm e 70 cm al tetto, ed è alto 128 cm e presenta tracce di decorazione pittorica sui lati sud, est ed ovest: il lato ovest presenta un lacerto di motivo spiraliforme che si sviluppa in verticale; sono infatti visibili i capi di due cordoni, larghi 4-5 cm, che sembra dovessero delineare un motivo a spirali ricorrenti simile a quelle rinvenute nel vano 3 (cfr infra); anche il lato est presenta un motivo spiraliforme residuo, formato da un cordone concentrico largo 4-5 cm, di cui non è possibile intuire lo sviluppo ma che si può supporre analogo al suo omologo sul lato ovest. Il lato nord è molto mal conservato e l unica traccia di decorazione pittorica è un breve tratto, sul margine destro in basso, che sembra accennare un arco: esso è piuttosto sottile (1cm) e potrebbe essere riferito ad una decorazione spiraliforme non campita ma profilata, sull esempio delle decorazioni delle pareti del vano 1. Il soffitto è interamente scolpito a tetto di capanna (Figg. 13 e 14) con una trave centrale isoorientata all asse maggiore del vano, e da dieci coppie di travetti che da essa si dipartono e con inclinazioni variabili raggiungono gli spigoli superiori delle pareti nord e sud. La trave e i travetti sono lasciati in rilievo asportando la roccia in corrispondenza degli interassi. La sintassi decorativa della trave vede l impiego dei colori bianco e rosso: nello specifico essa è intonacata di bianco lasciando in risparmio una fascia centrale larga all incirca 13 cm e che ora si presenta di colore nerastro a causa dell attecchimento di muffe ma che in origine doveva essere dipinta di rosso; l alterazione è molto più evidente al centro del soffitto, in corrispondenza dell accesso, dove la maggior quantità di luce proveniente dall esterno, nei momenti in cui la tomba in passato è rimasta aperta, ha favorito il proliferare dell attività biologica creando un ampia chiazza nerastra che ha nascosto e/o sostituito la decorazione(cfr. infra); la pittura è infatti molto più evidente e meglio conservata alle due estremità, verso il vano 3 ed il vano 5. Due strisce di pittura rossa dovevano inoltre bordare i lati della trave, lo spigolo di raccordo con i travetti laterali e gli interassi e si estendevano per 4 cm circa su travetti ed interassi: esse sono ben visibili all estremità ovest, in prossimità dell accesso al vano 5 e all estremità est; I travetti laterali hanno lunghezze variabili che raggiungono gli spigoli fra il soffitto e le pareti dei vani: com è possibile osservare dal rilievo, il soffitto ha un perimetro molto irregolare e ciò ha determinato la lunghezza variabile dei travetti. La sintassi decorativa dei travetti è simile a quella della trave centrale, con un rettangolo delineato in risparmio dall intonaco bianco al centro dell elemento: anch esso, analogamente alla fascia centrale della trave, reca tracce esigue di pittura rossa residua. Il vano 3 Il vano ha pianta rettangolare, piuttosto regolare, con lati pressoché paralleli, orientata con l asse maggiore in senso nord sud. Il pavimento è inclinato verso est (5,2%), e si trova ad una quota di 41 cm sopra la pavimento del vano 2; il soffitto è inclinato da est verso ovest (8,2%). Le pareti nord, est e sud del vano sono riquadrate da fasce di pittura rossa e all interno presentano una straordinaria e ben conservata decorazione a motivi spiraliformi campiti in rosso su di uno strato uniforme di intonaco bianco (Fig. 15). Sulla parete nord (parete A, figg. 15 e 16) vi è un motivo spiraliforme, ben conservato nella parte destra della parete, meno leggibile verso sinistra: esso è realizzato tramite il disegno di due cordoni della larghezza media di 4 cm che dal centro della spirale di destra si dipartono, effettuano un giro eccentrico, completo, in senso orario, risalgono verso sinistra e (sulla base del confronto con i motivi degli altri vani e delle tracce che sono qui rimaste) dovevano poi effettuare un altro giro, concentrico, in senso antiorario per terminare al centro della seconda spirale a sinistra. 25

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 12. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 2, prospetti delle pareti e del pilastro (rilievo C. Parolini). 26

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) visibili sul lato est del soffitto e portano a supporre che esso avesse una decorazione a scacchiera analoga a quella del soffitto del vano 4 (cfr infra). Fig. 13. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 2, panoramica dell ambiente, verso est e del soffitto scolpito (foto F. Sartor). Sulla parete est (parete B, figg. 15 e 17) il margine superiore è bordato da un motivo campito in nero: si tratta di due fasce dentellate (con tre punte verso il basso ciascuna), affrontate, con una lacuna rettangolare (lasciata intenzionalmente in risparmio) al centro della parete. Lo specchio della parete ha una sintassi decorativa a motivi spiraliformi più articolata delle altre due pareti: si tratta infatti di tre spirali ricorrenti, collegate fra loro e che riempiono la lunghezza e l altezza della parete. Sulla parete sud (parete C, figg. 15 e 18) lo specchio del riquadro è interamente occupato da una doppia spirale, ben conservata e molto regolare nelle sue volute, simile, ma non identica, a quella della parete nord di fronte. Il soffitto presenta tre fasce a profilo corniforme con gli angoli arrotondati, campite in nero e situate in corrispondenza degli spigoli con le pareti sud, est e nord; il colore nero è dato sopra all intonaco bianco, di cui restano ampie tracce su tutta la superficie del soffitto; tracce di colore nero, che profilano forme quadrangolari, molto lacunose sono Il vano 4 Il vano ha pianta rettangolare, con il lato lungo orientato in senso nord-sud. È separato dal vano 2 dalla doppia apertura inframezzata dal pilastro descritta sopra. Il pavimento presenta una certa pendenza verso ovest (5,4%). La pianta è asimmetrica rispetto all asse longitudinale della tomba (Fig. 4) che passa circa a metà del pilastro: la parte est è abbastanza regolare, con i lati lunghi paralleli; la parte ovest presenta il margine sud inclinato verso il vano 2 cosicché in questa parte la pianta assume una forma trapezoidale. Il pavimento (analogamente a quanto osservato per il vano 2, cfr supra) presenta una lavorazione differenziale con un limite che passa all incirca a metà, in corrispondenza di una debole rientranza della parete nord (cfr. infra): la parte est è più uniforme e si notano meno le picchettature della lavorazione; la parte ovest è molto più scabra e sono presenti solchi e piccole cunette. In prossimità della parete nord, sulla parte est del vano, sono presenti alcune gocciolature di pittura rossa del diametro di 1 cm circa, cadute sul pavimento al momento della stesura del pigmento sulla parete e lì conservatisi. La pareti nord, est ed ovest presentano uno zoccolo dipinto in rosso alto in media 26 cm in copertura di una stesura uniforme generalmente ben conservata di intonaco bianco (Fig. 20). Sulla parete nord, a 213 cm dallo spigolo ovest, è ben visibile una breve fascia di colore rosso che dal margine superiore dello zoccolo risale in verticale, come se in quel punto fosse stata iniziata una cornice verticale, subito interrotta. In corrispondenza dello spigolo nord-est del vano vi è una zona di risparmio sia dalla pittura rossa che dall intonaco bianco e di forma trapezoidale; tale risparmio coinvolge anche una porzione semicircolare del soffitto contigua allo spigolo in questione. Su questa superficie, libera dall intonaco e dalla pittura che altrove hanno uniformato le superfici delle pareti, sono ben visibili le tracce di lavorazione della roccia e degli strumenti che sono stati adoperati: nello specifico le tracce consistono in brevi solchi verticali o sub-verticali i quali all interno presentano tre striature parallele come se fosse stato utilizzato uno scalpello a tre punte. Detta lacuna è evidentemente intenzionale: i margini dell intonaco che la delimitano sono netti e rettilinei e non vi è alcuna trac- 27

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 14. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 2, rilievo del soffitto (rilievo C. Parolini). 28

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Fig. 15. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 3, prospetti delle pareti (rilievo C. Parolini). 29

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 16. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 3, parete A, dettaglio della decorazione pittorica (foto F. Sartor). Fig. 17. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 3, parete B, dettaglio della decorazione pittorica (foto F. Sartor). cia, all interno, né di intonaco né di pittura rossa. Difficile, mancando all attuale i confronti, è l interpretazione di questa area in risparmio. Il soffitto è interamente occupato da una decorazione con motivo a scacchiera (Figg. 19 e 20) realizzato con rettangoli campiti di nero su intonaco bianco: i rettangoli hanno i lati con misure comprese fra 15 e 20 cm: alcuni hanno i lati che differiscono di poco, assumendo quasi la forma di quadrati regolari mentre altri sono più allungati in senso est-ovest. In corrispondenza dell asse trasversale del soffitto, la sintassi si fa più irregolare in quanto viene a mancare la giusta alternanza fra rettangoli neri e rettangoli in risparmio: ciò avviene in corrispondenza di quello spigolo con rientranza già osservato a metà della parete nord e che marca anche la differente lavorazione del pavimento (cfr. supra). In corrispondenza degli spigoli con le pareti ovest e nord il soffitto presenta una fascia continua campita in nero che ha una larghezza non uniforme, compresa fra 13 e 23 cm; essa, analogamente alle fasce nere presenti sul soffitto del vano 3, ha le estremità caratterizzate da un allargamento che la porta ad assumere un profilo vagamente corniforme; il colore nero è dato sopra all intonaco bianco, di cui restano ampie tracce su tutta la superficie del soffitto; sul lato nord del soffitto, verso est, essa termina poco prima della lacuna sopra descritta per le pareti nord ed est del vano e che, come già anticipato riveste anche l angolo nord est del 30

Una nuova tomba dipinta della necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva) Fig. 18. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 3, parete C, dettaglio della decorazione pittorica (foto F. Sartor). soffitto: la terminazione della fascia, conclusa è un ulteriore conferma dell intenzionalità della lacuna non coperta da intonaco. Tracce esigue di una fascia nera sono presenti anche a ridosso del lato est del soffitto. L osservazione principale che scaturisce dai dati fin qui riportati in merito al vano 4 è che esso sembra presentare una bipartizione fra lato est ed ovest; richiamiamo brevemente i punti principali: in pianta il vano presenta una notevole asimmetria fra parte est ed ovest; la parete nord non è rettilinea ma presenta un evidente, per quanto poco espresso, spigolo a metà della lunghezza; in corrispondenza di questo spigolo il pavimento presenta due tipi di lavorazioni differenti nelle due metà; la decorazione del soffitto, tutto sommato regolare nel suo alternarsi di rettangoli bianchi e neri alle estremità, diventa più incerta e irregolare al centro, in corrispondenza del limite sopra accennato; poco prima dello spigolo sulla parete nord vi è un accenno di fascia verticale in continuità con lo zoccolo. Una spiegazione per questa asimmetria è che il lavoro di scavo del vano prima e poi di decorazione siano proceduti contemporaneamente da est e da ovest verso il centro; un passo ulteriore (ma non dimostrabile con certezza) è che nel progetto originario vi fosse un setto che separava le due metà del vano, poi abbattuto (o crollato in fase di lavoro) e le decorazioni siano state unificate: ciò non si noterebbe nel caso dello zoccolo dipinto di rosso ma giustificherebbe l incongruità dei rettangoli della scacchiera al centro del soffitto. Il vano 5 Il vano ha pianta rettangolare molto irregolare, con il lato lungo orientato in senso nord-sud (Fig. 4). È separato dal vano 2 da un ampia apertura e sopraelevato rispetto ad esso: in pianta è visibile il setto di 16 cm di larghezza che verso sud si allarga a formare un gradino lasciato in risparmio rispetto al pavimento: esso è adiacente all accesso al vano 6 riducendo il dislivello fra i due piani pavimentali. Il pavimento presenta una notevole pendenza verso ovest (7,6%). Sulla sinistra della parete sud si apre l accesso al vano 6, il quale ha una luce a forma di trapezio irregolare (Fig. 21). Tutte le pareti conservano ampie macchie d intonaco bianco coperto da fasce di pittura rossa, lacunose ma leggibili: una fascia verticale doveva ricoprire la porzione di parete fra l accesso al vano 6 e lo spigolo dell apertura sul vano 2; un altra fascia verticale, borda lo stipite destro dell accesso al vano 6 e continua a L con una fascia orizzontale: sembra evidente, anche in questo caso, la volontà di riprodurre con la pittura, lo zoccolo che nei vani 1 e 2 è scolpito in rilievo. Il vano 6 Il vano ha pianta rettangolare con i lati lunghi orientati in senso est-ovest, angoli arrotondati, in particolare l angolo nord-est il quale è anche leggermente aggettante sul vano 2 (Fig. 4); le pareti sono rettilinee, il pavimento orizzontale, piuttosto irregolare sia a causa della una lavorazione che lo ha lasciato molto scabro che per il reticolo di radichette che ne ha sbriciolato e scalzato alcune porzioni lasciando delle evidenti cavità. La quota del pavimento si trova a 32 cm sopra al pavimento del vano 5. Il soffitto presenta una notevole pendenza (12%) da sud verso nord; tutte le pareti presentano tracce di intonaco bianco e alcune deboli tracce di pittura rossa, soprattutto nella parte inferiore F.S. I motivi decorativi. La tomba, pur rientrando nella tipologia abbondantemente nota in tutta la Sardegna e pur trovando, per i singoli particolari, riscontri in ipogei più o meno noti nella letteratura archeologica 20, rappresenta un unicum sia per l accurata lavora- 20 MELONI 2008; TANDA 2009, pp. 206 217. 31

Luisanna Usai, Francesco Sartor, Andreina Costanzi Cobau Fig. 19. Bonorva, loc. Sa Pala Larga Tomba 7. Vano 4, rilievo del soffitto (rilievo C. Parolini). 32