Piano di gestione dei rifiuti del Cantone Ticino



Documenti analoghi
Piano di gestione dei rifiuti del Cantone Ticino

Smaltimento dei residui di incendio

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

R E G I O N E P U G L I A

A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

Comune di San Martino Buon Albergo

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

TERRE E ROCCE DA SCAVO art. 186 del D.lgs. n. 152/2006, così come modificato dall art. 2, comma 23 del D.lgs n. 4/2008 LINEE GUIDA

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. Normativa di riferimento: La gestione delle terre e rocce da scavo può avvenire:

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

1.2 Base legale Piano direttore cantonale Studi pianificatori Consultazione capitolo C PGR Produzione attuale 10

Iniziativa parlamentare Impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) del Cantone Ticino

PROPOSTA DI Piano Regionale Gestione rifiuti

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il nuovo Pacchetto di Direttive sull economia circolare

schede di approfondimento.

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

INTRODUZIONE. 4 RIMOZIONE MASSICCIATA STRADALE. 5 DEMOLIZIONE MANUFATTI EDILI E STRADALI. 5 SCAVO TRADIZIONALE ALL APERTO.

COMUNE DI VILLENEUVE

Piano Integrato Transfrontaliero (PIT) Rifiuti, un nuovo percorso di responsabilità transfrontaliera

Riciclaggio di materiali da costruzione nell edilizia. Stephan Coray

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

Il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Deliberazione del Consiglio Regionale n. 301 del 5 Maggio 2009

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE

Genova, 28 febbraio 2013 Regione Liguria. Dott. Antonio Biamonte Regione Toscana

Introduzione del principio di causalità nella copertura dei costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani

PIANO REGIONALE ATTIVITA ESTRATTIVE (P.R.A.E.)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Via Ravasi Varese

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

Ministero dell Interno

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

LINEE DI INDIRIZZO PER I COMUNI

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

LE TERRE DA SPAZZAMENTO STRADALE. Stima del costo di trattamento e recupero

C O M U N E D I CIGLIANO. Provincia di Vercelli CONVENZIONE PER IL CONFERIMENTO DI MATERIALI INERTI

Servizio di trasporto pubblico locale di linea nel territorio comunale

Art. 1 Campo di applicazione

Il quadro dei costi è coerente con le disposizioni del DPR 158/99. Organico e costo del personale.

PROVINCIA DI CATANZARO ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE LINEE-GUIDA PER I COMUNI

Giorgio Bressi. CONVEGNO Terre, rocce e materiali di scavo: riutilizzo, abbandono e il problema del recupero del territorio

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Compilazione del modulo di dichiarazione per l utilizzo terre e rocce da scavo come sottoprodotto, ai sensi della legge 9 agosto 2013 n.

Anno Rapporto ambientale

Regione Autonoma Valle d Aosta COMUNE DI GRESSAN

Collaborazione con aziende terze:

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL Claudio Boldori

ENERGIA PRODOTTA DA FONTI RINNOVABILI

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

La Filiera RI-inerte - da rifiuto a risorsa

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

Testo risultante dalle modifiche ed integrazioni apportate con deliberazione 11 febbraio 2009, EEN 1/09

Linee guida per l assicurazione della qualità nelle piccole e medie imprese di revisione

Commissione federale delle case da gioco

Vigilanza bancaria e finanziaria

4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DI BONIFICA DEI SITI INQUINATI PREVENZIONE, RICICLO E RECUPERO

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Il decreto legislativo 494/96. Geom. Stefano Fiori

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Dichiarazione di conformità per caldaie a carica manuale

Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Rapporto ambientale Anno 2012

PROSPETTIVE E SVILUPPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PROVINCIA DI RIETI

PROCEDURA

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

COMUNE DI REZZO (IM)

DIRETTIVE REGIONALI PER L APPLICAZIONE DA PARTE DEI COMUNI DELLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL ART. 39, COMMA 2 DELLA L.R , N. 45 E S.M.I.

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Figura Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Funzioni di gestione degli interventi: esperti

Metodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di azoto prodotte dagli impianti termici civili.

MANUALE DELLA QUALITÀ

Ordinanza sui servizi di telecomunicazione

Punto 3 all Ordine del Giorno dell Assemblea Ordinaria

PRINCIPI FONDAMENTALI...

OPEN GROUP TANDEM. Sistemi di gestione e qualificazione ambientale dei fornitori di beni/servizi. Bologna, 31 gennaio 2008

LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI VITA UTILE DELLE APPARECCHIATURE DI LABORATORIO E FORNITURE IN SERVICE

Transcript:

Piano di gestione dei rifiuti del antone Ticino apitolo : Rifiuti edili Adattamento del 28 maggio 2013 Repubblica e antone del Ticino Dipartimento del Territorio Sezione della protezione dell aria, dell acqua e del suolo

Editore Dipartimento del territorio Autore Sezione della protezione dell aria dell acqua e del suolo Ufficio della gestione dei rifiuti Per ulteriori informazioni Sezione della protezione dell aria dell acqua e del suolo Via. Salvioni 2a, 6500 Bellinzona tel. +41 91 814 37 51, fax +41 91 814 44 33 e-mail dt-spaas@ti.ch, www.ti.ch/gestione-rifiuti Dipartimento del territorio, 2013

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 3 Rifiuti edili Indice 1. Introduzione 5 1.1 Definizione dei rifiuti provenienti dal settore dell edilizia 5 1.2 Basi legali 6 1.3 Piano di gestione dei rifiuti e Piano direttore cantonale 7 1.4 Istoriato e studi pianificatori sulle discariche per materiali inerti 7 2. Situazione attuale 9 2.1 Produzione e smaltimento 9 2.2 Riciclaggio 10 2.3 Situazione discariche pubbliche 10 3. Situazione futura 13 3.1 Produzione e smaltimento 13 3.2 Riduzione degli scarti alla fonte 13 3.3 Separazione e riciclaggio 14 3.4 Discariche pubbliche 15

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 4 Elenco delle figure Fig. 2-1 Quantità di rifiuti edili prodotti in Ticino dal 2007, suddivisi per via di smaltimento (m3) 9 Fig. 2-2 Evoluzione dei quantitativi di rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti dal 2001 (m3). 11 Elenco delle tabelle Tab. 2-1 Rifiuti edili prodotti in Ticino suddivisi per categoria (media 2007-2011) 10 Tab. 2-2 Discariche per materiali inerti in esercizio (stato 31.12.2012) 11 Tab. 2-3 Discarica reattore in esercizio (stato 31.12.2012) 12 Tab. 3-1 Elenco delle discariche per materiali inerti in esercizio e future 16 Tab. 3-2 Elenco delle discariche reattore 19 Elenco degli allegati Allegato 1 Terminologie e vie di smaltimento dei rifiuti edili 22 Allegato 2 Discariche per materiali inerti e reattore in esercizio o consolidate a livello pianificatorio cantonale 23 Allegato 3 Discariche per materiali inerti poste in consultazione, non ancora consolidate a livello pianificatorio cantonale 24 Allegato 4 Scheda d azione.1 - Impianti per la produzione di materiali edili riciclati e aree di deposito 25 Elenco dei documenti di riferimento (Studio di base) Dipartimento del territorio, Divisione dell ambiente, SPAAS Planidea SA, Pianificazione discariche per materiale i- nerti in Ticino Studio di base per la modifica della scheda PD V7 Discariche e del PGR cap., febbraio 2013

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 5 1. Introduzione 1.1 Definizione dei rifiuti provenienti dal settore dell edilizia L Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR, art. 9 cpv. 1) considera 4 tipi di rifiuti edili (v. Allegato 1): materiale di scavo e di sgombero non inquinato; rifiuti che possono essere depositati senza ulteriore trattamento in una discarica per materiali inerti (rifiuti edili minerali); rifiuti combustibili come legno, carta, cartone e materie plastiche; altri rifiuti. 1.1.1 Materiale di scavo e di sgombero non inquinato È considerato materiale di scavo, di demolizione in roccia e di sgombero (detto in seguito materiale di scavo) il materiale risultante da scavi di opere dell edilizia e del genio civile (opere di sotto- e sovrastruttura), come pure da scavi di gallerie, caverne e condotte in roccia. Il materiale di scavo è considerato non inquinato quando la sua composizione naturale non è stata modificata dall intervento umano né chimicamente né con l apporto di sostanze estranee (p.es. rifiuti urbani, scarti vegetali e altri rifiuti edili). Esso deve rispettare i valori limite indicati nell Allegato 3 dell OTR. L OTR (art. 16 cpv. 3) prescrive che il materiale di scavo non inquinato venga utilizzato per le ricoltivazioni di terreni. Il materiale che non può essere riutilizzato deve essere depositato in una discarica per materiali inerti (OTR All. 1 cifra 12 cpv. 2). 1.1.2 Rifiuti depositabili in discarica per materiali inerti (rifiuti edili minerali) Si tratta di rifiuti costituiti per almeno il 95% del peso da materiale sassoso o simile alle rocce come calcestruzzo, mattoni, cemento d amianto, vetro, calcinacci o materiale proveniente dal rifacimento di strade. I rifiuti devono essere previamente liberati da metalli, materie plastiche, carta, legno e tessili con metodi conformi allo stato della tecnica. L Allegato 1 cifra 1 dell OTR elenca tutte le categorie di materiali inerti e rifiuti edili che possono essere depositati nelle discariche per materiali inerti. I materiali inerti devono rispettare i valori limite dell Allegato 1 cifre 11 e 12 OTR. I rifiuti edili minerali è suddiviso in quattro gruppi principali: asfalto (fresatura e demolizione di rivestimenti stradali); materiale di demolizione stradale (ghiaia e strati legati idraulicamente contenenti, in piccole quantità, materiale terroso inorganico, selci, pietre porfidi di lastricature, selciati o bordure, oppure calcestruzzo); calcestruzzo (armato e non); materiale di demolizione misto (frazioni di conglomerato minerale di

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 6 parti massicce di costruzioni come calcestruzzo, opere di muratura in cotto, in mattoni silicocalcari o pietre naturali, provenienti in particolare dalla demolizione pianificata). Anche per questo tipo di rifiuto, è necessario chiarire se il riciclaggio è possibile tecnicamente e sopportabile dal profilo economico (art. 12 OTR Obbligo di riciclare ). 1.1.3 Rifiuti combustibili Nei rifiuti edili la frazione combustibile è rappresentata da legno, carta, cartone e materie plastiche. L OTR (art. 11) impone che i rifiuti combustibili, nella misura in cui non possano essere riciclati, siano bruciati in impianti idonei o, se ecologico, trattati con altri procedimenti termici. 1.1.4 Altri rifiuti Si tratta essenzialmente della frazione non combustibile dei rifiuti edili, quale il vetro e i metalli, i quali devono essere destinati al riciclaggio. Nella categoria Altri rifiuti figurano pure dei rifiuti soggetti a controllo e dei rifiuti speciali quali pitture, solventi, ecc. Ai sensi dell OTRif (Ordinanza sul traffico dei rifiuti), i rifiuti soggetti a controllo e i rifiuti speciali devono essere consegnati a ditte di smaltimento autorizzate. 1.2 Basi legali A livello federale la gestione dei rifiuti edili è regolata dalla LPAmb (art. 30e), dall OTR (art. 9, cap. 3 e Allegato 1) e, per quanto attiene l esportazione di materiale di scavo non inquinato, dall OTRif (art. 17). Oltre alla LPAmb, all OTR e all OTRif, a livello federale vi sono le seguenti direttive e raccomandazioni per la gestione dei cantieri e dei rifiuti edili: Direttiva per il riciclaggio, il trattamento e il deposito di materiale di scavo, UFAM (giugno 1999) Esame e riciclaggio del materiale di sterro (Istruzioni Materiale di sterro), UFAM (dicembre 2001) Direttiva per il riciclaggio dei rifiuti edili minerali, UFAM 2006 Direttiva sul materiale di scavo dei binari, UFAM e UFT (settembre 2002) Gestione dei rifiuti e dei materiali generati da progetti soggetti e non soggetti all'eia. Istruzioni. UFAM 2003 Raccomandazione SIA 430 concernente la gestione dei rifiuti di cantiere nell ambito di nuove costruzioni, riattazioni e demolizioni, SIA 1993 oncetto Multi-Benne, Società svizzera impresari costruttori, 1992. A livello cantonale è in vigore la Legge cantonale di applicazione della Legge federale sulla protezione dell ambiente (LALPAmb) e il Regolamento di applicazione dell Ordinanza tecnica sui rifiuti (ROTR), nel quale il tema dei rifiuti edili è regolato agli articoli 8 (norme applicabili), 9 (discariche per materiali inerti), 10 (tariffe di deposito), 11 (tassa di pianificazione) e 11a (indennizzi ai omuni).

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 7 In base all art. 10 citato le tariffe di deposito sono fissate dal Dipartimento del territorio, sentito il gestore, nell autorizzazione di gestione conformemente all art. 15 cpv. 2 lett. h LALPAmb. Il Dipartimento è anche autorizzato a procedere a controlli come pure a verifiche della contabilità di gestione. Il onsiglio di Stato per contro, ai sensi dell art. 15 LALPAmb, può adeguare d ufficio le tariffe applicate tenendo conto segnatamente dei seguenti criteri: i principi di causalità, dell equivalenza, della copertura dei costi e della trasparenza; le prestazioni specifiche dell esercente; l evoluzione dei costi; la possibilità di realizzare equi benefici. La competenza di fissare le tariffe di deposito è stata conferita al onsiglio di Stato con lo scopo di evitare abusi e costi ingiustificati che ricadono su tutto il settore dell edilizia con conseguenze negative anche di tipo ambientale (deposti abusivi, incremento dei trasporti, ecc.). Gli art. 11 e 11a autorizzano la Sezione protezione aria acqua e suolo a prelevare una tassa volta a finanziare la pianificazione e lo studio dei necessari interventi per le discariche per materiali inerti e a riversarne una parte ai omuni sede quale indennizzo per i disagi causati dall'attività di una discarica. 1.3 Piano di gestione dei rifiuti e Piano direttore cantonale Il Piano di gestione dei rifiuti (PGR) e il Piano direttore cantonale (PD) garantiscono in modo complementare la pianificazione delle discariche (scheda V7) e il riciclaggio (scheda V6). L art. 16 dell OTR impone ai antoni l elaborazione di un Piano di gestione dei rifiuti all interno del quale va specificato, fra le altre cose, il fabbisogno in volume da adibire a discarica per i prossimi 20 anni. L art. 17 dell OTR impone agli stessi la determinazione delle ubicazioni per discariche e la loro iscrizione nel Piano direttore e nel Piani regolatori. Nel PGR figura l elenco di tutte le discariche, comprese quelle di dimensioni ridotte (minimo 10'000 m 3 secondo l art. 9 ROTR). Il PD, dal canto suo, riprende unicamente le discariche con un volume superiore a 100'000 m 3, dimensione minima imposta dall art. 31 dell OTR. 1.4 Istoriato e studi pianificatori sulle discariche per materiali inerti L istoriato recente riguardante la pianificazione delle discariche per materiali i- nerti risale al 2003 quando è stato attivato il Gruppo di Lavoro Discariche (GLD) con l obiettivo di reperire ubicazioni idonee per la realizzazione di discariche per materiali inerti, in particolare nelle regioni periferiche del antone. Il GLD aveva prodotto un rapporto preliminare nell ottobre 2003, un rapporto finale nel dicembre 2004 e un aggiornamento nel gennaio 2006, quest ultimo

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 8 contenente 18 schede di dettaglio concernenti altrettante proposte di nuove discariche, per un volume utile totale di 5.4 mio di m 3. Sulla base di questo studio si era proceduto all aggiornamento del cap. del PGR nel gennaio 2006. Esso è poi stato nuovamente modificato a due riprese, parallelamente al Piano Direttore. Nel settembre 2007 con l inclusione delle discariche per materiali i- nerti di Magadino (Quartino), di Blenio (Torre, località renn-prato), della Valle Malvaglia e lo stralcio delle discariche per materiali inerti nel omune di Blenio a Olivone (Marzano) e Torre (Piazza),. Nell ottobre 2012 è invece stata aggiornata la capacità indicativa della discarica in Bassa di Personico (tappe 1-3) e sono state incluse le discariche per materiali inerti di resciano (ava) e Iragna/Lodrino (Blon). Nel corso del 2011, constatata l impossibilità di garantire il deposito di materiali inerti per i prossimi 20 anni come prescritto dall OTR e preso atto della necessità di pianificare e aprire nuove discariche, il onsiglio di Stato ha attribuito un mandato esterno per la ricerca di nuovi siti adatti a tale scopo su tutto il territorio cantonale. La metodologia di ricerca e selezione dei siti e i relativi risultati sono illustrati nel documento Pianificazione discariche per materiali inerti in Ticino Studio di base per la modifica della scheda PD V7 Discariche e del PGR cap. (febbraio 2013), che accompagna il presente aggiornamento del cap. del PGR e della scheda V7 del PD, integrandovi nuove ubicazioni per discariche, in modo da poter soddisfare il fabbisogno futuro in volume di deposito.

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 9 2. Situazione attuale 2.1 Produzione e smaltimento Il conteggio della produzione e delle vie di smaltimento dei rifiuti edili si basa sulle dichiarazioni annuali dei gestori delle discariche per materiali inerti e reattore e sui dati raccolti tramite un apposito formulario presso le principali ditte che operano nel settore della lavorazione e riciclaggio dei rifiuti edili minerali. Nei dati sottoesposti non sono considerati i rifiuti edili combustibili, i materiali depositati provvisoriamente (in attesa di riutilizzo), il materiale di scavo riutilizzato direttamente nei vari cantieri, i materiali fortemente inquinati sottoposti a trattamento oltre Gottardo e, ovviamente, i depositi abusivi. La produzione media annua di rifiuti edili (esclusi i rifiuti combustibili) è di ca. 1'400'000 m 3 (periodo 2007-2011). Di questi, circa il 50-55% viene riciclato, mentre il restante viene depositato nelle discariche per materiali inerti e reattore (Fig. 2-1). 1800000 3 m Discarica materiali inerti Riciclaggio Discarica reattore 1600000 6671 3556 1400000 7804 9991 3368 1200000 834337 681626 1000000 664784 756843 692869 800000 600000 400000 200000 0 724720 757397 630302 589554 656482 2007 2008 2009 2010 2011 Fig. 2-1 Quantità di rifiuti edili prodotti in Ticino dal 2007, suddivisi per via di smaltimento (m 3 ) La composizione dettagliata dei rifiuti edili prodotti in Ticino, suddivisa per le vie di smaltimento, è illustrata nella tabella seguente. Questi quantitativi non includono i materiali di scavo e gli altri rifiuti edili separati e riutilizzati direttamente sul cantiere.

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 10 Rifiuti edili depositati in discarica m 3 t kg/ab Materiale di scavo (1 m 3 = 1.5 t) 476 210 714 315 2 142 Materiale di demolizione 1 (1 m 3 = 1.3 t) 195 481 254 125 762 Totale 671 691 968 440 2 903 Tab. 2-1 Rifiuti edili prodotti in Ticino suddivisi per categoria (media 2007-2011) Rifiuti edili riciclati m 3 t kg/ab Asfalto e dem. stradale (1 m 3 = 1.7 t) 54 248 92 221 276 alcestruzzo (1 m 3 = 2.0 t) 19 711 39 422 118 Materiale di demolizione (1 m 3 = 1.3 t) 18 303 23 794 71 Materiale di scavo (1 m 3 = 1.5 t) 218 906 328 359 984 Mat. di scavo (export in Italia) (1 m 3 = 1.5 t) 53 362 80 043 240 Materiale alluvionale (1 m 3 = 1.7 t) 121 327 206 255 618 Detriti di cava (1 m 3 = 1.7 t) 240 236 408 401 1 224 Totale 726 092 1 178 494 3 533 Totale produzione rifiuti edili 1 397 783 2 146 935 6 437 1 : Asfalto, calcestruzzo, materiale di demolizione mista, materiali inquinati 2.2 Riciclaggio Praticamente tutti gli operatori del settore inerti/trasporti/ scavi praticano il riciclaggio dei materiali edili minerali e dispongono di aree più o meno idonee e di impianti di triage, vagliatura e frantumazione (generalmente a secco, solo alcuni con lavaggio). I materiali maggiormente trattati e riciclati sono materiali di scavo, detriti di cava, materiale alluvionale, materiali di pulizia di bacini e riali, croste bituminose e calcestruzzo di demolizione. Poco riciclati sono per ora i materiali misti da demolizione. Recentemente diverse ditte hanno iniziato la produzione di materiali misti granulari riciclati certificati impiegati per sottofondi stradali. Sebbene negli ultimi anni la necessità di riciclare rifiuti edili minerali sia stata recepita da tutti gli attori del ramo della costruzione, permangono una serie di problemi che ostacolano la diffusione in massa dei materiali edili riciclati: solo pochi operatori dispongono di impianti di trattamento all avanguardia, che garantiscono la produzione di materiali riciclati di qualità nel pieno rispetto delle normative tecniche e ambientali; difficoltà di smercio a causa della limitata richiesta per questo tipo di materiali; scarsa propensione alla separazione dei rifiuti edili minerali sul cantiere; difficoltà nel reperire terreni sufficientemente grandi e distanti da altre attività sensibili a rumori e polveri. 2.3 Situazione discariche pubbliche 2.3.1 Discariche per materiali inerti I rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti hanno subìto un forte aumento a partire dal 2006 (Fig. 2-2). iò è da imputare essenzialmente ai seguenti fattori: l incremento generale dell attività edile, favorita dalla buona congiuntura;

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 11 la realizzazione di importanti progetti infrastrutturali (AlpTransit e PTL); l aumento degli scavi per costruzioni sotterranee; l aumento delle demolizioni e ristrutturazioni. Materiale depositato [m 3 ] 900000 Materiale di scavo Materiale demolizione Popolazione residente Popolazione residente 340000 800000 335000 700000 216536 172073 330000 600000 244951 170953 325000 500000 240944 148483 320000 400000 315000 300000 78926 120269 128232 587831 585324 310000 200000 100000 0 85579 479769 485529 74393 441071 389358 256553 253693 232577 212361 184128 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 305000 300000 295000 Fig. 2-2 Evoluzione dei quantitativi di rifiuti edili depositati nelle discariche per materiali inerti dal 2001 (m 3 ). In Ticino il 70% dei rifiuti edili depositati in discarica è rappresentato dal materiale di scavo, il 30% da materiale di demolizione misto. Queste proporzioni presentano tuttavia delle grosse differenze fra Sopra- e Sottoceneri. Nel Sopraceneri, dove si produce ca. 1/3 dei rifiuti edili cantonali, la proporzione fra materiale di scavo e materiale di demolizione è del 50%, mentre nel Sottoceneri il materiale di scavo è preponderante (80%) rispetto a quello di demolizione. Nel Sottoceneri il materiale di scavo è infatti difficilmente riutilizzabile a causa della scarsa qualità geotecnica (sabbie, limi e argille). Le discariche per materiali inerti attualmente in esercizio (stato fine 2012) sono elencate nella tabella seguente, la quale indica pure il volume utile residuo. omune/i (denominazione) Apertura Volumetria [m 3 ] Volume residuo a fine 2012 [m 3 ] Bellinzonese e Tre Valli Bedretto (Ronco) 1995 200 000 20 000 Blenio (Torre) 2009 130 000 118 000 Gnosca (Spineda) 2006 1'600 000 508 000 Giornico (Rivöi) 1996 55 000 8 000 Tab. 2-2 Discariche per materiali inerti in esercizio (stato 31.12.2012) Locarnese evio (Rovana) 1997 60 000 4 000 Gambarogno (Magadino) 2013 405 000 405 000 Luganese adro 2 (amparano) 2006 312'000 9 000 Monteceneri-Mezzovico (Petasio) 2003 2 600 000 800 000 Mendrisiotto Stabio 2 2009 400 000 30 000 TOTALE 5 762 000 1'902 000

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 12 2.3.2 Discariche reattore La discarica reattore di Valle della Motta (omuni di oldrerio e Novazzano) garantisce lo smaltimento dei rifiuti edili inquinati e altri rifiuti non combustibili e non riciclabili (sostanze reattive secondo l allegato 1 cifra 3 OTR), che per loro natura non possono essere smaltiti termicamente (inceneritore) né depositati in discariche per materiali inerti. La situazione attuale riguardante la discarica di Valle della Motta è riassunta nella tabella seguente. omune/i (denominazione) Apertura Volumetria 1 [m 3 ] Volume residuo a fine 2012 [m 3 ] oldrerio e Novazzano (Valle della Motta) 2003 100 000 33 000 Tab. 2-3 Discarica reattore in esercizio (stato 31.12.2012) 1 : solo comparto DRN (Deposito Rifiuti Non ombustibili)

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 13 3. Situazione futura 3.1 Produzione e smaltimento La produzione futura dei rifiuti edili si basa sulla stima dell evoluzione demografica e della produzione pro capite (quest ultima dipendente in modo importante dall andamento economico, dall attività edile e dall applicazione di direttive concernenti questo settore). Ipotizzare scenari per i prossimi 10-20 anni è estremamente difficile se non azzardato. Tenuto conto che negli ultimi anni vi è stato in Ticino un forte incremento dell attività edile, considerato che vi è pure stato un importante aumento della popolazione residente (+ 12'000 abitanti rispetto al 2006) e accertato che esiste ancora un margine di miglioramento nel riciclaggio di materiali di scarto dell edilizia è ragionevole ipotizzare che la produzione annua complessiva di rifiuti edili possa rimanere più o meno costante anche nei prossimi anni e attestarsi dunque a 1'400'000 m 3, pari a ca. 4.2 m 3 /ab. Gli obiettivi per lo smaltimento futuro dei rifiuti edili restano quelli sanciti in generale dalla LPAmb (art. 30) e dalle precedenti versioni del cap. del PGR. Essi sono: riduzione degli scarti alla fonte; separazione e riciclaggio; pianificazione e realizzazione di discariche pubbliche. Gli ingenti volumi di materiale e rifiuti edili provenienti da grandi progetti infrastrutturali (p.es. AlpTransit e Piani viari regionali) dovranno trovare vie di smaltimento in proprio, attraverso sistemi di riciclaggio e strutture di deposito appositamente pianificate e integrate nel progetto o ricorrendo all esportazione in Italia. ontrariamente a quanto successo finora, non soltanto il materiale di scavo non inquinato dovrà essere gestito in proprio ma pure gli altri rifiuti edili e i materiali inquinati, onde evitare di sollecitare in modo sproporzionato gli impianti di trattamento a carattere pubblico (le discariche per materiali inerti in primo luogo). Per quanto concerne invece il materiale di scarto (limo di segagione) prodotto dai laboratori per la lavorazione della pietra naturale, uno studio del novembre 2005 concernente la Valorizzazione dei fanghi derivanti dalla lavorazione lapidea (INTERRG IIIA), ha evidenziato che il limo può essere riciclato per determinate applicazioni dopo aver subito un trattamento di compostaggio con del materiale verde, durante il quale gli idrocarburi vengono ridotti a livelli compatibili con la qualità di materiale non inquinato definito nella Direttiva federale sul materiale di scavo del giugno 1999. Non è al momento possibile valutare i volumi che questa via di smaltimento potrà riciclare in quanto non vi è, oggigiorno, ancora un mercato per questo materiale. 3.2 Riduzione degli scarti alla fonte La riduzione degli scarti alla fonte necessita il contributo di tutti gli attori coin-

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 14 volti nella costruzione (committenti, progettisti, imprese e autorità). Fra le misure che permettono di ridurre la produzione di rifiuti edili figurano: favorire la ristrutturazione dei vecchi edifici invece della demolizione e ricostruzione completa; adottare tecniche di demolizione orientate allo smontaggio e separazione dei materiali; favorire il riutilizzo in loco del materiale di scavo per la sistemazione del terreno e la rimodellazione paesaggistica; progettare e realizzare edifici tenendo conto della futura demolizione e smaltimento. Allo scopo di ridurre il materiale da depositare in discarica risulta importante il coordinamento cantonale, a livello di progettazione, di opere pubbliche o private di una certa entità (per esempio cantieri AlpTransit, piani viari, ripari fonici, bonifiche agricole, ripari fluviali, ecc.) che possano assorbire, nel rispetto delle esigenze di protezione dell ambiente, grossi quantitativi di materiale. In tal senso la Borsa dei materiali (www.ti.ch/boma) offre la possibilità di favorire e ottimizzare lo scambio di materiale. Un incentivo alla riduzione alla fonte è dato pure dall art. 12 lettera c del Regolamento di applicazione della Legge edilizia che chiede, già in fase di domanda di costruzione, di indicare il volume del materiale di scavo e/o demolizione, del materiale riportato in loco e della destinazione del materiale esuberante. iò viene fatto tramite un concetto di smaltimento dei rifiuti di cantiere, che da un lato impone ai progettisti di pianificare sin dalle prime fasi di progetto la separazione e lo smaltimento dei materiali, dall altro permette all autorità cantonale di individuare con anticipo i cantieri potenzialmente problematici in materia di smaltimento dei rifiuti edili, apportando se del caso i necessari correttivi. Da ricordare inoltre pure l art. 34 della Legge edilizia cantonale del 13 marzo 1991, attraverso il quale l autorità cantonale può subordinare la concessione della licenza edilizia per costruzioni o impianti che richiedano lo scavo dell ordine di almeno 10 000 m 3 alla condizione che, prima dell inizio dei lavori, sia fornita la prova della possibilità di deposito dei materiali conformemente alle prescrizioni legali vigenti. 3.3 Separazione e riciclaggio Nell ambito del riciclaggio - punto cardine della politica ambientale nel settore dei materiali inerti - risulta determinante la creazione di un mercato dove i materiali inerti si reintegrino nel ciclo produttivo, così da preservare le materie prime e, nel contempo, sfruttare con maggior oculatezza il patrimonio di volume di discarica disponibile. Il successo di questa operazione dipende, in larga misura, dalla promozione di nuovi orientamenti nel campo delle costruzioni, favorendo un maggior utilizzo di materiali inerti secondari. In questo contesto lo Stato, in particolare la Divisione delle costruzioni, si è già fatta parte attiva richiedendo nei propri capitolati d appalto la fornitura di materiali inerti di origine secondaria, ciò che dovrebbe fungere da politica trainante anche per i omuni e i privati. Lo strumento che delinea la politica cantonale in materia di approvvigionamen-

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 15 to dei materiali inerti è la scheda di Piano Direttore V6, la quale indica nei propri indirizzi di: favorire l uso di inerti d origine secondaria (recupero e riciclaggio); programmare l uso di inerti primari d origine straordinaria; assicurare l uso parsimonioso e sostenibile delle risorse indigene di materia prima rinnovabile e di risorse esterne rinnovabili e non rinnovabili; tutelare le risorse di materia prima indigena non rinnovabile; pianificare la realizzazione di una serie di centri logistici, aree di smaltimento e riciclaggio dislocati sul territorio (v. scheda.1 nell Allegato 4). Fra le misure concrete per favorire un incremento del tasso di riciclaggio dei rifiuti edili si citano: incrementare la diffusione di materiali riciclati conformi ai requisiti ecologici e tecnici al fine di rafforzarne il mercato; promuovere il riutilizzo del materiale di scavo non inquinato nell ambito di altri progetti (valli antirumore, arginature, bonifiche, passeggiate a lago, ecc.); promuovere il deposito di materiale di scavo non inquinato in depositi temporanei se sussiste la possibilità di un suo riutilizzo entro breve termine; promuovere la produzione di materiali da costruzione riciclati (granulato da conglomerato bituminoso, sabbia ghiaiosa riciclata, granulato da calcestruzzo, granulato da materiale di demolizione non separato) a partire dai rifiuti edili minerali (conglomerato bituminoso, materiale non bituminoso da demolizione stradale, calcestruzzo di demolizione, materiale di demolizione non separato); promuovere l esportazione di materiale di scavo non inquinato in Italia per il riempimento dei luoghi d estrazione di inerti nell ambito di un piano di ricoltivazione (considerata una forma di riciclaggio ma che necessita ai sensi dell OTRif dell ottenimento di un autorizzazione da parte dell UFAM). 3.4 Discariche pubbliche 3.4.1 Tipologie L OTR (art. 22) definisce tre tipologie di discariche: discarica per materiali inerti; discarica per sostanze residue; discarica reattore. Ad esse si aggiungono le seguenti sottocategorie: discarica per materiale di scavo non inquinato: è una discarica per materiali inerti dove è permesso depositare esclusivamente materiale di scavo non inquinato (OTR, Allegato 2, cifra 23 lett.9); compartimento per scorie: è un compartimento di una discarica reattore dove è possibile depositare le scorie e le ceneri lavate provenienti da

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 16 impianti d incenerimento dei rifiuti urbani (OTR, Allegato 1, cifra 32). Il genere di rifiuti depositabile in ciascuna tipologia di discarica è definito nell Allegato 1 dell OTR. In Ticino sono presenti diverse discariche per materiali inerti e una discarica reattore (Valle della Motta), mentre non ci sono discariche per sostanze residue. Questa impostazione sarà mantenuta anche in futuro. Le discariche devono avere un volume utile di almeno: 100 000 m 3 per discariche per materiali inerti o per sostanze residue; 500 000 m 3 per le discariche reattore. Nei comparti periferici del antone può essere rilasciata l autorizzazione di gestione unicamente se la discarica ha un volume utile minimo di 10'000 m 3 (art. 9 ROTR). 3.4.2 Fabbisogni Il fabbisogno annuo di smaltimento in discarica per materiali inerti è stimato sulla base dei quantitativi depositati in discarica negli ultimi anni (v. anche cap. 3 dello studio di base): 500'000 m 3 / anno di materiale di scavo 200'000 m 3 / anno di scarti di demolizione e materiali inquinati. Tenendo conto di una pianificazione sull arco di 20 anni (OTR art. 16 lett. e) il fabbisogno globale è di 14 mio di m 3. Il fabbisogno annuo di smaltimento in discarica reattore è difficilmente stimabile in quanto fortemente dipendente dalle attività di risanamento di siti inquinati. Sulla base dei quantitativi depositati negli ultimi anni nella discarica reattore di oldrerio-novazzano (Valle della Motta) si stimano quantitativi annui di 5-10'000 m 3, pari a 100-200'000 m 3 sull arco di 20 anni. 3.4.3 Elenco delle discariche Le discariche per materiali inerti in esercizio, quelle consolidate pianificatoriamente e quelle oggetto di consultazione sono elencate nella tabella seguente e negli Allegati 2 e 3. In barrato sono evidenziate le discariche contemplate nel precedente PGR del 2006 e che vengono qui stralciate perché esaurite oppure perché ritenute non necessarie a seguito dello studio di base per la ricerca delle nuove ubicazioni. Per le discariche con volumetria maggiore ai 100'000 m3 viene specificato il grado di consolidamento (informazione preliminare; risultato intermedio; dato acquisito) contenuto nella scheda di Piano Direttore V7 Discariche. Bellinzonese e Tre Valli omune/i (denominazione) apacità Stato * Osservazioni [m 3 ] Bedretto 1 e 2 Bedretto (Ronco) 93 000 200 000 In esercizio Ordine di ripristino paesaggistico del 4 maggio 2012 Biasca e Serravalle (Buzza) 1'800 000 Da Modifica PGR 17.10.2012 1'300 000 Blenio (Torre) 29 000 Stralciata da mod. PGR Tab. 3-1 Elenco delle discariche per materiali i- nerti in esercizio e future

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 17 25.09.2007 e sostituita da Blenio (Torre) Blenio (Torre) 100 000 In esercizio Modifica PGR 25.09.2007. laro (I. Genetelli) 160 000 hiusa resciano (ava) 250 000 Da Modifica PGR 17.10.2012 Faido higgiogna (Vignascia) 150 000 Da Stralciata per quanto emerso nello studio e perché vi sono delle alternative in loco (hironico o Faido) Faido hironico (Nivo) 100 000 Ip Modifica PGR 17.10.2012 Faido Osco (Ponte di Mezzo) 100 000 Da Nuova ubicazione Giornico (Rivöi) 55 000 In esercizio Gnosca (Spineda) 1'500 000 1'600 000 In esercizio Aggiornamento volumetria per uniformità con la scheda V7 del Piano Direttore 300 000 Da Elaborazione variante di PR in corso Iragna (Monda) >100 000 Ri Stralciata in quanto non necessaria nel comparto Iragna e Lodrino (Blon) 250 000 Da Modifica PGR 17.10.2012 Ludiano 65 000 Stralciata in quanto non necessaria nel comparto Olivone 118 000 Stralciata da mod. PGR 25.09.2007 e sostituita da Blenio (Torre) Personico e Pollegio (In Bassa) 315'000 (1+2) hiusa + 150'000 (3) Da Modifica PGR 17.10.2012, volumetria aggiornata + 540'000 (4) Ip Stralciata in quanto non necessaria nel comparto Serravalle (Malvaglia) 250 000 Da Modifica PGR 25.09.2007. Riservata al materiale estratto dal bacino artificiale della Valle Malvaglia Locarnese omune/i (denominazione) Avegno Gordevio 3 (Pieccio) Avegno Gordevio 4 (Pieccio) apacità Stato * [m 3 ] 450 000 hiusa Osservazioni 100 000 Stralciata perché già inclusa in Gordevio 3 Avegno Gordevio (Scigna) 150 000 Da Nuova ubicazione entovalli (Borgnone) 15 000 Brione Verzasca (Füsera) 15 000 Stralciata, sostituita da Brione Verzasca (Pradond) Brione Verzasca (Pradond) 25 000 Nuova ubicazione. Solo materiale di scavo non inquinato Brione Verzasca (Gere) 40 000 Nuova ubicazione ampo Vallemaggia (Piano 15 000 Nuova ubicazione dell Oca) evio (evio 2) 300 000 Da Gambarogno-Magadino (Quartino) 400 000 Modifica PGR 25.09.2007. Bacino d utenza limitato ai distretti di Locarno e Vallemaggia e ai omuni di adenazzo e Gudo. Gordola (Selvatica) 1'100 000 Da Lavizzara (Fusio) 9 350 Stralciata perché sostituita dall ubicazione di Peccia (v. studio del 17.11.2008)

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 18 Lavizzara (Peccia) 30 000 50 000 Aggiornamento volumetria secondo studio del 17.11.2008 Losone (Zandone) 250 000 Ip Necessità di coordinamento su diversi temi (v. scheda PD V7). Maggia (Aurigeno) 80 000 Stralciata in quanto ritenuta non necessaria e di difficile attuazione (zona agricola) Onsernone (Russo) 15 000 Luganese omune/i (denominazione) apacità Stato * Osservazioni [m 3 ] Bedigliora (Beride) 80 000 Stralciata secondo richiesta del Municipio del omune di Bedigliora (lett. 5.03.2013) adro 2 (amparano) 260 000 300 000 In esercizio Aggiornamento volumetria per uniformità con la scheda V7 del Piano Direttore anobbio (Piano Stampa) 1'000 000 Ri Nuova ubicazione imadera (Trecio) 25 000 roglio 2 400 000 hiusa Melide (Falciö) 150 000 Da Nuova ubicazione Mezzovico e Monteceneri (Petasio) 2'600'000 (1+2+3) 2'200'000 (4) In esercizio Da Nuova ubicazione Monteceneri Rivera (Monte 2'200 000 Ip Nuova ubicazione eneri) Monteceneri Sigirino (Motti) 1'300 000 Ip Nuova ubicazione Monteggio (Fonderia) 500 000 Da Ponte apriasca e Torricella Taverne (revogno) 500 000 Ri Nuova ubicazione Mendrisiotto omune/i (denominazione) apacità Stato * Osservazioni [m 3 ] Arogno 43 300 45 000 Mendrisio Genestrerio 500 000 Ri Nuova ubicazione (Prella) Mendrisio Rancate (antone) 400 000 Da Nuova ubicazione Stabio 1 + 2 650'000 (1+2) hiusa Stabio (à del Boscat) 800'000 (3) Da Denominazione precedente: Stabio 3. Volumetria aggiornata * : Riferimento a scheda V7 Piano Direttore, solo per discariche con volume > 100'000 m 3. Il grado di consolidamento di una scheda o di un oggetto ne definisce il livello di approfondimento e di consolidamento raggiunto. Da Ri Ip Dato acquisito Riguarda misure coordinate, vincolanti per le autorità. Risultato intermedio Riguarda misure parzialmente consolidate, di cui le autorità devono tenere conto. Informazione preliminare Riguarda misure delle quali sono noti pochi elementi e il cui coordinamento può intervenire solo successivamente; le autorità hanno l obbligo di informarsi reciprocamente.

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 19 L unica discarica reattore attiva in Ticino è la discarica ubicata sui omuni di oldrerio e Novazzano (Valle della Motta). omune/i (denominazione) oldrerio e Novazzano (Valle della Motta) apacità [m 3 ] 500'000 (tappa 3) Stato In esercizio Osservazioni PU Discarica Valle della Motta Tab. 3-2 Elenco delle discariche reattore Di seguito si espongono le considerazioni che hanno portato alle scelte operate nella selezione delle discariche per materiali inerti di capacità inferiori ai 100'000 m 3. Per contro, si rimanda alla scheda di Piano direttore V7 e al relativo rapporto esplicativo per quanto concerne la selezione delle discariche di capacità superiore a 100'000 m 3. Bellinzonese e Tre Valli onsiderazioni generali I fabbisogni di smaltimento del Bellinzonese e delle Tre Valli sono ben coperti e le diverse ubicazioni facilmente raggiungibili da tutte le zone del comprensorio. Non vi è dunque necessità di reperire ubicazioni a volumetria limitata per le zone discoste. Giornico (Rivöi) La discarica di Giornico, gestita direttamente dal omune, presenta ancora alcune migliaia di m 3 di volumetria utile, a disposizione per le esigenze della popolazione residente nel omune. Gli apporti annui sono piuttosto contenuti. Il sito rimane iscritto nel PGR. Ludiano Nell ambito della consultazione del precedente progetto di adattamento del PGR (2005), l allora omune di Ludiano, d intesa con il omune di Acquarossa, ha proposto un ubicazione a Ludiano per una volumetria di 50-70 000 m 3, a copertura del fabbisogno della media e bassa Valle di Blenio. La messa in esercizio della discarica di Blenio (Torre) nel 2009, che copre il fabbisogno dell intera Valle di Blenio, e la vicinanza con le prospettate ubicazioni di Personico (In Bassa) e Biasca-Serravalle (Buzza) rendono superflua e non giustificabile l ubicazione di Ludiano, la quale viene pertanto abbandonata. Locarnese onsiderazioni generali Il Locarnese presenta la conformazione territoriale più complessa, con numerose zone discoste difficilmente raggiungibili. Si giustifica pertanto, in questa regione, la pianificazione di alcune ubicazioni a volumetria ridotta nelle zone maggiormente discoste. entovalli (Borgnone) L ubicazione di entovalli (Borgnone), già presente nel PGR del 2006, viene qui confermata dopo l analisi effettuata nell ambito dello studio di base, che ha sostanzialmente valutato l ubicazione come idonea e giustificata quale discarica di servizio ad una zona discosta.

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 20 Brione Verzasca (Füsera), (Pradond) e (Gere) L ubicazione di Brione Verzasca (Füsera), già contenuta nel PGR del 2006, presenta numerose problematiche legate all accessibilità e all attraversamento del nucleo. È quindi stata individuata un altra ubicazione meno problematica in località Pradond, la quale era già stata valutata negli scorsi anni parallelamente all esigenza espressa dal omune di realizzare in questa località una zona artigianale. Le valutazioni condotte nell ambito dello studio di base hanno permesso di definire il sito di Brione Verzasca (Pradond) quale idoneo e necessario per il comparto, permettendo nel contempo di abbandonare l ubicazione di Brione Verzasca (Füsera). Essendo ubicata in un settore di protezione Au delle acque questo sito può però accogliere unicamente materiale di scavo non inquinato, mentre gli scarti di demolizione dovrebbero essere smaltiti in un altra discarica. Tenuto conto di questo aspetto, e in attesa di conoscere l esatta posizione del omune in merito all eventuale insediamento di un area artigianale in località Pradond, nel PGR viene posta in consultazione una seconda ubicazione a Brione Verzasca, in località Gere. Quest ultima, indicata nello studio di base quale sito di riserva a causa di un maggior numero di conflitti e in quanto non necessaria dal profilo dei fabbisogni volumetrici, presenta il vantaggio rispetto all ubicazione di Pradond di poter depositare anche scarti di demolizione, che in genere nelle valli discoste sono maggiori rispetto al materiale di scavo. D altro canto l ubicazione di Gere presenta diversi aspetti delicati quali la vicinanza con una zona di protezione della natura d importanza nazionale, con un prato secco d importanza nazionale e l ubicazione della strada di accesso di fronte ad un piccolo nucleo di abitazioni. Sussiste inoltre un possibile conflitto con la pianificazione locale: il piano regolatore, attualmente in fase approvazione presso il Dipartimento del territorio, prevede in quest area una zona per campeggio. L obiettivo, al termine della consultazione, sarà quello di individuare un unica u- bicazione idonea nel omune di Brione Verzasca, operando una scelta fra i siti di Pradond e Gere. ampo Vallemaggia (Piano dell Oca) L ubicazione di ampo Vallemaggia (Piano dell Oca) si giustifica quale discarica di servizio per una regione particolarmente discosta (Valli di ampo e di Bosco Gurin). Il sito individuato è già stato utilizzato come deponia nel recente passato senza le necessarie autorizzazioni. L inserimento nel PGR permette di colmare questa lacuna ponendo le basi per una corretta pianificazione ed utilizzazione locale. Lavizzara (Fusio) e (Peccia) Nell ambito della consultazione del progetto di adattamento del PGR del 2005, il omune di Lavizzara ha proposto un ubicazione nella zona artigianale di Peccia per una volumetria di 30 000 m 3. Uno studio specifico condotto nel 2008 ha portato ad elaborare una proposta concreta con un volume di 50 000 m 3 e parallelamente l abbandono della località di Lavizzara (Fusio), di soli 9'350 m 3. L ubicazione di Lavizzara (Peccia) si giustifica quale discarica di servizio per una regione particolarmente discosta (Valle Lavizzara). Maggia (Aurigeno) Nell ambito della consultazione del progetto di adattamento del PGR del 2005,

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 21 il omune di Maggia propose l ubicazione di Aurigeno quale sito idoneo per realizzare una discarica per materiali inerti, per un volume di ca. 80 000 m 3. Il sito, interamente ubicato in zona agricola pianeggiante, non è ritenuto necessario in quanto il fabbisogno della regione è già attualmente coperto dall ubicazione di evio 2. Inoltre, la ponderazione d interessi fra la discarica e la salvaguardia della zona agricola risulta in questo caso nettamente a favore della zona agricola. L ubicazione viene pertanto abbandonata. Onsernone (Russo) L ubicazione di Onsernone (Russo), già presente nel PGR del 2006, viene qui confermata dopo l analisi effettuata nell ambito dello studio di base, che ha sostanzialmente valutato l ubicazione come idonea e giustificata quale discarica di servizio ad una zona discosta. Luganese onsiderazioni generali Pur essendoci alcune zone discoste (Val olla, Alto Malcantone), nel Luganese non sono state ricercate nuove ubicazioni per piccole discariche oltre a quelle già pianificate nel PGR del 2006, delle quali una imadera viene qui confermata. Bedigliora (Beride) L ubicazione di Bedigliora (Beride), contemplata nel PGR del 2006, presenta importanti problemi legati all instabilità del versante. Il Municipio del omune di Bedigliora ha inoltre espresso la volontà di abbandonare l iniziativa. Per questi motivi l ubicazione viene abbandonata. imadera (Trecio) L ubicazione di imadera (Trecio), già presente nel PGR del 2006, viene qui confermata dopo l analisi effettuata nell ambito dello studio di base, che ha sostanzialmente valutato l ubicazione come idonea e giustificata quale discarica di servizio ad una zona discosta. Mendrisiotto onsiderazioni generali Di principio la conformazione del Mendrisiotto non determina la necessità di reperire ubicazioni a servizio di zone particolarmente discoste. Non sono quindi state ricercate ulteriori ubicazioni oltre a quella già pianificata ad Arogno. Arogno L ubicazione di Arogno, già presente nel PGR del 2006, viene qui confermata dopo l analisi effettuata nell ambito dello studio di base, che ha sostanzialmente valutato l ubicazione come idonea e giustificata quale discarica di servizio ad una zona discosta. La pianificazione locale è già in corso.

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 22 Allegato 1 Terminologie e vie di smaltimento dei rifiuti edili Terminologie e vie di smaltimento dei rifiuti edili RIFIUTI EDILI (OTR art. 9) Materiale di scavo non inquinato Rifiuti edili minerali Rifiuti edili combustibili Altri rifiuti edili RIILAGGIO Riutilizzo sul posto Riutilizzo su altri cantieri Sistemazione di luoghi d estrazione Impianto di trattamento e riciclaggio - Misti granulari - Aggr. per calcestruzzo - Granulato d asfalto - Sabbia ghiaiosa riciclata P,A,B - Granulato di calcestruzzo - Granulato mat. non separato Impianto di trattamento e riciclaggio - Legno - arta - Plastica - Scarti di lavorazione Impianto di trattamento e riciclaggio - Metalli - Vetro - Rifiuti speciali - Scarti di lavorazione SMALTIMENTO Discarica per mat. di scavo non inquinato Discarica per materiali inerti Discarica reattore Impianto d incenerimento Scorie e ceneri lavate Frazione riciclabile Frazione non riciclabile

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 23 Allegato 2 Discariche per materiali inerti e reattore in esercizio o consolidate a livello pianificatorio cantonale Discariche per materiali inerti e reattore in esercizio o consolidate a livello pianificatorio cantonale (Da)

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 24 Allegato 3 Discariche per materiali inerti poste in consultazione, non ancora consolidate a livello pianificatorio cantonale Nuove discariche per materiali inerti poste in consultazione e discariche non ancora consolidate a livello pianificatorio cantonale (Ip, Ri)

Piano di gestione dei rifiuti Aggiornamento giugno 2013 apitolo Rifiuti edili 25 Allegato 4 Scheda d azione.1 - Impianti per la produzione di materiali edili riciclati e aree di deposito Scheda d azione.1 Impianti per la produzione di materiali edili riciclati e aree di deposito Data d elaborazione : gennaio 2006 Aggiornamento: Attualmente sospeso in attesa dell adozione della scheda di Piano Direttore V6 Approvvigionamento in materiali inerti, che prevede la pianificazione di 4 centri logistici di importanza cantonale per la gestione integrata e la distribuzione di materiali inerti (entri A).