Metodologia di controllo. RIPARAZIONI DI CARROZZERIE DI AUTOVEICOLI (III edizione)



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Metodologia di controllo RIPARAZIONI DI CARROZZERIE DI AUTOVEICOLI (III edizione) Codice attività ATECOFIN 1993: 50.20.2 - Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli Codice attività ATECOFIN 2004: 50.20.2 - Riparazioni di carrozzerie di autoveicoli

Indice 1. PREMESSA...3 2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO...5 2.1 Interrogazioni dell Anagrafe Tributaria...5 2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all accesso...5 2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet...6 3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO...7 3.1 L accesso...7 3.2 Controlli prioritari...7 3.3 Ricerche presso enti privati...9 3.4 Controllo del volume d affari...9 3.4.1 - Tipologie di evasione...9 3.4.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione...10 3.4.3 - Ricostruzione del volume d affari...10 3.4.4 - Indice di produttività per addetto...14 3.5 Altri controlli e riscontri...14 3.6 Le indagini finanziarie...15 3.6.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti...17 3.6.2 - Richiesta dati, notizie e documenti agli istituti di credito e finanziari...17 CHECK LIST...18 Aggiornamento: Settembre 2002 2

1. PREMESSA La presente metodologia è individuata dal codice 50.20.2 e si rivolge ai soggetti che svolgono l attività di Riparazione di carrozzerie di autoveicoli. Il settore è caratterizzato dalla presenza di piccole imprese artigiane, organizzate in forma di ditte individuali, costituite prevalentemente dal titolare coadiuvato, a volte, da familiari, quasi assente è il personale dipendente. Gli spazi impiegati per l esercizio dell attività sono piuttosto limitati e dedicati quasi esclusivamente all attività di riparazione, con un piccolo magazzino, dove presente, per i ricambi ad alta rotazione e di impiego frequente e con un ufficio o gabbiotto destinato all accoglienza della clientela, costituita quasi esclusivamente da privati. La dotazione di beni strumentali è ridotta all essenziale e non eccessivamente sofisticata, mancano spesso, ad esempio, i banchi di riscontro della scocca, il che fa presumere che l attività di queste imprese sia limitata alla riparazione di danni non strutturali. A livello di medie e grandi officine operano invece società di persone e, con ridotta diffusione, società di capitali, in cui si rileva abitualmente la presenza di personale dipendente, che riveste un ruolo amministrativo a fianco di quello operativo, sia con qualifica generica che specializzata. Per tali soggetti le superfici dedicate all attività sono piuttosto ampie e diversificate, destinate prevalentemente all attività operativa e al magazzino, alle aree esterne, nonché all ufficio per l accesso alla clientela, costituita parimenti da privati e da società. Per questo tipo di imprese la dotazione di beni strumentali deve essere per qualità e quantità consistente e tecnologicamente aggiornata per sopportare elevati carichi di lavoro in maniera efficiente e per offrire un buon livello di servizio, che consenta l intervento anche sui veicoli industriali. La Legge del 5 febbraio 1992, n. 122 (in G.U. del 19/02/1992, n. 41) recante disposizioni in materia di manutenzione e riparazione di veicoli stabilisce gli assetti tecnico-giuridici degli operatori del settore, al quale appartengono le attività di meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista. Il successivo D.M. del 30 luglio 1997, n. 406 del Ministero dei Trasporti e della Navigazione (in S.O. alla G.U. del 28/11/1997, n. 278) recante dotazioni minime di attrezzature e strumentazioni di cui debbono essere dotate le imprese esercenti attività di autoriparazione, completa il quadro tecnico-normativo di riferimento entro il quale le attività in argomento sono tenute ad operare; lo stesso può costituire utile fonte informativa circa la struttura tecnica delle aziende del settore. L art. 12, comma 1, del D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n. 22, istituisce l obbligo della tenuta del registro di smaltimento dei rifiuti tossici, che disciplina tutte le operazioni relative al carico e scarico di materiali tossici (quali rottami di ferro, paraurti in plastica, residui di vernici, pitture, smalti, acidi, solventi e morchia del distillatore, ecc.) scartati da parte di coloro che, (come stabilito all art. 11, comma 3, del citato D.Lgs. n. 22/1997 e successive modificazioni ed integrazioni), vendono, producono, raccolgono o smaltiscono detti rifiuti speciali, altamente inquinanti, e sono tenuti a comunicarne annualmente quantità e caratteristiche qualitative. Aggiornamento: Settembre 2002 3

Le principali fasi degli interventi di ripristino, nelle quali si articola la complessa attività delle imprese del settore, possono essere sinteticamente ricondotte alle seguenti operazioni di: stacco, adattamento e riattacco di parti danneggiate: attengono a questa fase anche le medesime operazioni che si rendono necessarie sulle parti meccaniche, elettriche, di selleria, ecc., che interferiscono con l operazione principale d intervento sulla carrozzeria. I momenti della lavorazione comprendono l asportazione del lamierato danneggiato, l adattamento, il fissaggio e la saldatura del nuovo lamierato; risagomatura e sostituzione di lamierati ed elementi in materiale plastico: la risagomatura viene effettuata quando risulta tecnicamente fattibile e allo stesso tempo non risulti antieconomica rispetto alla sostituzione, oltre all ipotesi in cui il ricambio non sia reperibile in tempi accettabili o sia fuori produzione; verniciatura o sfumatura: il ciclo di verniciatura prevede l utilizzo di smalti monostrato, sintetici o acrilici, comprese eventuali applicazioni di sigillanti, protettivi P.V.C. e prodotti cerosi. L operazione di sfumatura consiste nel trattamento di verniciatura a ciclo parziale di un lamierato in buono stato. Il ciclo di finitura (pulizia e lucidatura del veicolo) completa l intervento. All attività di riparazioni si affianca a volte quella di recupero e commercio di auto usate, in presenza della quale si procederà alla opportuna disaggregazione dei relativi componenti reddituali negativi e positivi, al fine di pervenire ad una autonoma valutazione di congruità. Aggiornamento: Settembre 2002 4

2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO 2.1 Interrogazioni dell Anagrafe Tributaria L attività di controllo dovrà essere preceduta dalla raccolta dei dati e delle informazioni riguardanti il soggetto da verificare. Si dovranno acquisire notizie in ordine alle eventuali segnalazioni da parte di altri Uffici Finanziari o Comandi della Guardia di Finanza per irregolarità fiscali a carico del contribuente da verificare, nonché elementi di accertamento. Al riguardo, una prima fonte di notizie può essere acquisita dal sistema informativo dell Anagrafe Tributaria, sia in ambiente tradizionale che web, dal quale possono essere tratte le seguenti informazioni: se trattasi di società: principali soci; notizie sui comportamenti dell organo amministrativo; redditi dichiarati dalla società e dai soci (categoria e importo); esistenze di partite I.V.A., anche cessate, intestate ai soci; elementi indicatori della capacità contributiva dei soci; bilancio civilistico e relativi indici contabili; se trattasi di persona fisica: reddito complessivo dichiarato negli ultimi anni; reddito d impresa dichiarato negli ultimi anni; esistenze di partite I.V.A. cessate; elementi indicatori di capacità contributiva; per tutte le tipologie di soggetti: data di inizio dell attività; luogo di conservazione delle scritture contabili; posizione fiscale e dati relativi alle ultime dichiarazioni; precedenti fiscali: controlli già effettuati a qualunque titolo, segnalazioni, ecc.; notizie sulla sede legale e amministrativa; eventuali incrementi patrimoniali o altre manifestazioni di capacità contributiva del contribuente e dei suoi familiari o dei soci della società (possesso di auto, imbarcazioni, residenze secondarie, ecc.); atti registrati relativi a compravendite di immobili, sottoscrizioni di aumenti di capitale, appalti, ecc.; precedenti controlli effettuati dall ufficio o da altri soggetti; elementi rilevanti ai fini dell accertamento in possesso dell ufficio. 2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all accesso E opportuno riscontrare le informazioni acquisite dall interrogazione all A.T. con quelle desumibili dalla banca dati della Camera di Commercio, dell I.N.A.I.L. e dell I.N.P.S., relativamente a: tipologia delle attività esercitate dal soggetto; luogo o luoghi di esercizio dell attività; Aggiornamento: Settembre 2002 5

generalità del/i rappresentante/i legale/i della società; situazione giuridica del soggetto: normale attività, soggetto estinto, soggetto in liquidazione/fallito, ecc.; eventuale presenza di protesti a carico dell impresa, sia nella provincia di residenza che nel resto d Italia, per valutare sia lo stato di salute dell azienda che la prevedibile proficuità dell azione accertatrice. Un altro sintomo sullo stato di salute dell esercizio può essere rappresentato dalla visibilità pubblicitaria del soggetto, in quanto il relativo onere normalmente risulta proporzionale alle aspettative di crescita dei ricavi. Nella fase preparatoria al controllo può risultare utile verificare le inserzioni pubblicitarie presenti su Pagine Gialle e Pagine Utili, al fine di acquisire notizie relative all oggetto caratteristico dell attività, alla presenza di sedi decentrate, all ambito territoriale entro il quale l impresa svolge l attività, ecc.. 2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet Al fine di raccogliere maggiori informazioni sul soggetto da sottoporre a controllo sarà utile verificare la sua presenza in Internet. Tale presenza potrà manifestarsi in vari modi: dalla semplice descrizione del soggetto emersa dalla ricerca nel web, alla pagina o vetrina con poche indicazioni presente su un portale di accesso alla rete, fino al sito completo di cataloghi, listini, informazioni tecniche, ecc.. Per effettuare la ricerca è sempre opportuno partire da un indirizzo specifico del soggetto (dominio) ovvero ci si potrà avvalere dei cosiddetti motori di ricerca. Il dominio in genere si identifica con la denominazione del contribuente seguita dall estensione ad esempio (.it), (.com), (.org). I motori di ricerca contengono una finestra in cui è possibile digitare una o più parole per avviare una ricerca sulla rete; il verificatore potrà digitare il nome/denominazione del soggetto e cliccare su cerca, ottenendo una serie di collegamenti (link) e di pagine web contenenti la parola da lui cercata. Si segnala, inoltre, che nel sito www.infoimprese.it è presente una banca dati contenente, per i soggetti interrogati, alcune informazioni tratte dal registro imprese e l eventuale link con cui operare la connessione. E possibile accedere ad un motore di ricerca dei siti italiani con dominio, tramite il link di connessione www.dominitaliani.it. Aggiornamento: Settembre 2002 6

3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO 3.1 L accesso Tutte le operazioni di seguito descritte necessitano, per essere realmente efficaci ai fini delle indagini, di un elevato grado di riservatezza, determinante per acquisire ogni elemento o documento utile per la ricostruzione del reale giro d affari. 3.2 Controlli prioritari I verificatori dopo aver adempiuto alle formalità di rito, procederanno a: reperire ed acquisire agli atti della verifica tutte le registrazioni ed i documenti contabili ed extracontabili rilevanti ai fini del controllo (schedari dei clienti, quietanze, corrispondenza, indirizzi, agende, appunti, preventivi di spesa, contratti o altra documentazione inerente pacchetti di prestazioni, tariffe relative ai diversi servizi offerti, ecc.); acquisire i supporti magnetici rinvenuti. Se l'azienda si avvale di mezzi informatici, si provvederà a visionare il programma di gestione ed a richiedere la stampa dell'elenco clienti. La lettura di detti supporti magnetici potrà consentire la rilevazione di clienti, fornitori, incassi e pagamenti non presenti in contabilità. Debita attenzione va riservata ai dati registrati nell'hard disk del personal computer, utilizzato dal titolare dell'impresa o da soggetti aventi particolari responsabilità gestionali. Si rammenta che se la parte non consente l utilizzazione dei propri impianti e del proprio personale, i funzionari che procedono all accesso possono, ai sensi dell art. 52, comma 9, del D.P.R. n. 633/72, provvedere con mezzi propri alla elaborazione e lettura dei supporti magnetici fuori dai locali aziendali. Qualora vengano utilizzate chiavi di accesso o codici particolari a tutela del contenuto dei supporti magnetici si potrà chiedere al titolare dell azienda di eseguire le operazioni necessarie per accedere alle informazioni in esso contenute. Con la larga diffusione delle nuove tecnologie è sempre più frequente lo scambio di dati ed informazioni tramite posta elettronica (E-mail). Tali informazioni desunte dalla casella di posta elettronica dell azienda possono avere rilevanza ai fini del controllo. A questo proposito si fa presente che i messaggi già aperti, come per la normale corrispondenza attinente l attività, sono direttamente acquisibili, mentre quelli non ancora letti sono da trattare secondo quanto previsto dall art. 52, comma 3, del D.P.R. n. 633/72 (si evidenzia che in molti programmi di gestione della posta elettronica i messaggi aperti sono contraddistinti da una icona raffigurante una busta aperta, mentre quelli non ancora letti da un titolo in grassetto); riscontrare l esistenza di un eventuale sito internet non rilevato durante la fase preparatoria al controllo dell azienda, attraverso l esame della documentazione reperita; rilevare il personale presente in azienda, individuando, oltre ai dati anagrafici, la data di inizio dell attività, il tipo di rapporto di lavoro, le mansioni svolte ed il tipo di specializzazione; tale rilevazione potrà rivelarsi particolarmente proficua anche al fine di individuare professionalità sintomatiche della presenza di servizi collaterali. I dati rilevati saranno confrontati con i libri obbligatori in materia previdenziale e del lavoro; rilevare il numero delle ore lavorate dal personale dipendente (dai fogli di presenza o dai libri paga); Aggiornamento: Settembre 2002 7

rilevare l eventuale svolgimento di altre attività (officina, sostituzione e riparazione di pneumatici) al fine di accertare la tipologia dei servizi offerti. In tali casi si rileverà la presenza di eventuali macchinari ed il loro costo nonché l ammontare delle spese correnti (ad esempio spese di energia elettrica) e quelle relative alla manodopera. Per il controllo di tali attività si rinvia comunque alle rispettive metodologie; rilevare le tariffe praticate per le diverse tipologie di prestazioni; in presenza di officine autorizzate per le riparazioni di determinate marche di auto, acquisire il relativo tariffario; a tal fine, potranno essere acquisite informazioni direttamente dai clienti presenti nell azienda; rilevare il periodo e l orario di apertura al pubblico; inventariare le auto (in attesa, in corso di intervento o pronte per la consegna) sia all interno che su eventuali spazi esterni; controllare la cassa per verificare se i valori rinvenuti (denaro, assegni, ricevute di carte di credito) trovano riscontro con gli incassi complessivi e parziali certificati (scontrini, ricevute fiscali, fatture); rilevare quali carte di credito vengono accettate in pagamento, anche dalle etichette esposte sulle vetrine o presso la cassa o da altri avvisi alla clientela; acquisire il registro di smaltimento dei rifiuti tossici (rottami di ferro, paraurti in plastica, residui di vernici, pitture, smalti, acidi, solventi e morchia del distillatore, ecc.); inventariare gli impianti, le principali attrezzature ed i macchinari utilizzati con particolare riguardo alle strumentazioni a tecnologia avanzata da cui potrebbe essere possibile rinvenire dati relativi agli interventi eseguiti o più in generale al numero degli utilizzi. E utile ricordare che il citato D.M. del 30 luglio 1997, n. 406 elenca dettagliatamente le dotazioni degli operatori del settore; inventariare le giacenze di magazzino e classificare opportunamente i beni per categorie omogenee, distinguendo, in particolare, i beni suscettibili di utilizzazione senza significativo impiego di manodopera (spazzole tergicristalli, fanalerie, lampadine, accessori, ecc.) da quelli che invece la richiedono. Relativamente alle vernici si rende opportuna una specifica rilevazione (rimanenze iniziali, acquisti e rimanenze finali) che consenta, per quanto possibile, una correlazione, ancorché presuntiva, con le prestazioni comportanti verniciatura risultanti dalle fatture o ricevute emesse; accertare che i beni rilevati in giacenza siano coperti da regolari fatture di acquisto, estendendo tale importante indagine anche alle parti di ricambio che al momento dell accesso risultassero in fase di utilizzo sugli automezzi in corso di riparazione. Potrebbe in tal modo emergere, oltre all eventuale utilizzo di parti acquistate senza regolare fattura, anche l impiego, non infrequente, di parti provenienti da recupero presso demolitori e non fatturate ovvero acquisite direttamente a nome del cliente; rilevare e controllare i dati utilizzati e dichiarati dal contribuente ai fini dell applicazione degli Studi di Settore. I controlli da effettuare sono esplicitati nella circolare del 13 ottobre 2000, n. 185/E; controllare l esistenza e la corretta tenuta della contabilità; richiedere alla parte, con contestuale verbalizzazione delle dichiarazioni rese, notizie relative a: tempo medio di occupazione della manodopera per le diverse tipologie di prestazioni; percentuali di sconto ottenute dai fornitori; tipologia di clientela (privata, società o enti); tipologia di prestazioni rese alla clientela; tariffe praticate alla clientela. Aggiornamento: Settembre 2002 8

Le seguenti ulteriori rilevazioni potranno essere utili al fine di inquadrare la potenzialità reddituale dell esercizio: anno d inizio dell attività; titolo di possesso dell esercizio; costi sostenuti per l utilizzo dei locali; rilevazione delle dimensioni dei locali e destinazione delle superfici; capitale complessivamente investito, valutando tra l altro gli impegni finanziari assunti per gli investimenti effettuati in macchinari per le eventuali attività collaterali; ubicazione (se in zona centrale o periferica, se in zona servizi o in zona a destinazione abitativa); premi di assicurazione contro i rischi derivanti dall esercizio dell attività; comparazione dei consumi di energia elettrica (forza motrice) e di acqua, relativamente all anno verificato ed ai tre precedenti (da eseguire solo se ritenuta significativa in relazione alle modalità di svolgimento dell attività). 3.3 Ricerche presso enti privati Uffici Assicurativi Considerazioni particolari merita il ruolo svolto dalle compagnie di assicurazione in occasione delle liquidazioni dei sinistri ai loro clienti. A tale proposito potrebbe rivelarsi utile un accesso presso gli assicuratori della zona per la consultazione di atti relativi alla liquidazione dei danni a mezzi coinvolti in incidenti. Un analisi dei dati conservati dalle compagnie di assicurazione, sicuramente agevolata dalla presenza di dettagli che solitamente mancano tra i documenti delle ditte verificate, consentirà di mettere a punto, con maggior grado di affidabilità, la definizione dei rapporti tra ricavi e costi del materiale e della manodopera, utili ai fini della ricostruzione dei ricavi. Si ritiene che per una migliore gestione dell attività di controllo, i suddetti elementi potranno essere rilevati in sede preventiva nella fase di programmazione delle verifiche o desunti dall esperienza della prima verifica su soggetti del settore, al fine di minimizzare le difficoltà ed i tempi che il reperimento dei dati di volta in volta può comportare. 3.4 Controllo del volume d affari 3.4.1 - Tipologie di evasione La verifica dei ricavi dichiarati muoverà dai dati e dalle notizie acquisite nel corso del controllo e tenderà a ricostruire l effettiva entità, quantità e qualità, delle prestazioni rese dall azienda. Si possono ipotizzare i seguenti comportamenti, adottati spesso congiuntamente, strumentali all occultamento dei corrispettivi: totale occultamento dei corrispettivi conseguiti; sottofatturazione delle prestazioni rese. Aggiornamento: Settembre 2002 9

3.4.2 - Ricerca e valutazione degli indizi di evasione La verifica dei ricavi dichiarati muoverà dai dati e dalle notizie acquisite nel corso dell accesso; l obiettivo del controllo è quello di ricostruire credibilmente i ricavi corrispondenti ai servizi effettivamente resi a fronte di quelli annotati in contabilità e dichiarati, sia ai fini I.V.A. che delle imposte sui redditi. Allo scopo di verificare l attendibilità delle risultanze contabili si procederà in primo luogo a: controllare la cassa, confrontando il denaro e gli altri valori rinvenuti con gli incassi certificati a partire dal giorno dell ultimo versamento in banca. Si tenga al riguardo presente che una piccola differenza può essere giustificata da esigenze di funzionamento della cassa che richiedono una giacenza minima (per dare il resto, per esigenze improvvise, ecc.); controllare che gli assegni rinvenuti o le ricevute di carta di credito trovino riscontro con gli incassi complessivi e parziali certificati; analizzare i corrispettivi risultanti dalle ricevute e dalle fatture, scomponendoli ed imputandoli secondo la tipologia di lavori svolti: riparazioni, commercio, servizi accessori (recupero e commercio di auto usate); riscontrare che tutta l attrezzatura e la manodopera rilevata al momento dell accesso sia stata regolarmente contabilizzata; esaminare le fatture di acquisto per accertare l eventuale omessa contabilizzazione dei costi relativi ai consumi essenziali (assicurazioni, energia elettrica, telefono, acqua, ecc.); tale circostanza consente di presumere un impostazione contabile poco aderente alla realtà aziendale; riscontrare che tutti gli elementi rilevati da documentazione extracontabile e da supporti elettronici trovino corrispondenza nelle scritture contabili e documentali (brogliacci, schedari, ecc.). 3.4.3 - Ricostruzione del volume d affari In genere le imprese del settore tengono in magazzino limitate scorte, preferendo acquistare di volta in volta quanto occorre. La tenuta informatizzata del magazzino, per le officine più strutturate e che offrono molteplici servizi, semplifica le procedure di acquisto, segnalando al titolare le tipologie e le quantità di merce da ordinare. Nel caso in cui il soggetto verificato tenga una contabilità di magazzino automatizzata, sarà utile analizzarne il sistema di funzionamento, dal quale si potrebbero rilevare informazioni utili alla ricostruzione del volume d affari. In tal caso si provvederà anche a reperire il file relativo al magazzino, che potrà essere trasferito in S.A.Ve. seguendo le istruzioni disponibili nella relativa guida operativa, al capitolo import ed export dei dati. La tenuta di un magazzino informatizzato non esclude la presenza di merci acquistate a nero nel database di gestione merce (ciò è possibile in particolare per i pezzi di ricambio ad alta rotazione che, essendo solitamente acquistati all occorrenza, non necessitano di un controllo informatizzato delle giacenze). Può risultare utile, ai fini del controllo, raccordare gli acquisti con i lavori eseguiti, contestualmente o dopo un ragionevole lasso di tempo, allo scopo di riscontrare se c è stata regolare emissione del documento fiscale (ricevuta o fattura) e se sussiste congruità a fronte dei materiali impiegati nell intervento di ripristino. Aggiornamento: Settembre 2002 10

Così, ad esempio, se risulta acquistato un cofano, un paraurti, una portiera di un determinato tipo di auto, si dovrà reperire il documento che descrive e quantifica il valore del servizio reso, analizzandone la congruità in relazione ai materiali ed alla manodopera impiegati. Questo tipo di indagine diretta potrà essere utilmente eseguita, a campione o integralmente, a seconda delle dimensioni dell azienda verificata. Si dovrà, inoltre, valutare la congruità degli acquisti dei prodotti di consumo (ad esempio: pitture, vernici, smalti, acidi, solventi, ecc.) rispetto alle prestazioni contabilizzate. L eventuale scarsa significatività degli acquisiti documentati rispetto ai servizi forniti e/o alle caratteristiche dell azienda (dimensioni, numero e qualità degli addetti), potrà costituire indizio di acquisti in nero e di conseguente inattendibilità delle scritture contabili. Sarà altresì utile procedere con metodo inverso: dalle fatture emesse potranno essere individuate le parti di ricambio impiegate nella riparazione al fine di riscontrare la corrispondente fattura di acquisto. Obiettivo ostacolo alla delineata metodologia può essere costituito dalla sinteticità della descrizione delle prestazioni nella fattura o ricevuta emessa. In tal caso, si potrà ugualmente procedere all indagine ricorrendo al contraddittorio con la parte ed eventualmente anche con i dipendenti che hanno materialmente eseguito i lavori, al fine di definire il reale contenuto della prestazione sia in termini di materiali che di manodopera. L esito del contraddittorio dovrà risultare dai verbali giornalieri. Anche tali riscontri potranno essere eventualmente attuati a campione ovvero limitatamente agli interventi di maggior valore. Le effettive quantità di materiali impiegati potranno essere orientativamente ricostruite anche sulla base del registro di smaltimento dei rifiuti tossici. L esame dei dati in esso contenuti potrà fornire spunti per verificare la congruenza dei rapporti tra prodotti smaltiti e prodotti sostituiti risultanti dai documenti fiscali emessi; a tal fine dovranno essere preventivamente appurati i tempi e le modalità di smaltimento. I corrispettivi risultanti dalle fatture e ricevute fiscali emesse (il cui rilascio deve avvenire al momento della consegna del mezzo riparato, anche se non è stato pagato il corrispettivo), dovranno essere analizzati cercando di separare le prestazioni di manodopera dalle cessioni di materiali. Obiettivo della ricerca è quello di stabilire il rapporto mediamente sussistente tra costo dei materiali impiegati nella riparazione/ricavi e tra costo della manodopera/ricavi. Il procedimento di disaggregazione dei valori contabili, obiettivo centrale dell attività di verifica, è sicuramente utile alla formulazione di un ragionevole e motivato giudizio di congruità dei risultati. In questa prospettiva, i consumi di forza motrice, gli acquisti dei materiali impiegati nelle riparazioni, i costi della manodopera ed i ricavi registrati in contabilità, verranno distintamente rilevati per mese e riportati in un semplice prospetto, che consenta un immediato confronto dei valori per periodo. Dall analisi dei dati così rappresentati potrebbero emergere sfasamenti dai quali trarre, in quanto relativamente apprezzabili, le dovute conclusioni. Aggiornamento: Settembre 2002 11

Così, ad esempio, se in un determinato periodo all ammontare degli acquisti dei materiali non corrispondesse un correlato ammontare dei ricavi (calcolato sulla base dei rapporti precedentemente accertati tra i due componenti), in assenza di plausibili giustificazioni, si potrà pervenire alla logica presunzione di omessa fatturazione di una parte dei corrispettivi. Allo stesso modo si dovrebbe operare con riguardo ai consumi di energia motrice e agli impieghi di manodopera produttiva. Al fine di dare ragionevolezza alle presunzioni, sarà opportuno tener presente il momento di formazione dei ricavi, coincidente con l ultimazione del servizio, che potrebbe anche essere fisiologicamente sfasato rispetto al breve periodo. Sarà bene, quindi, sottoporre ad ulteriore verifica le eventuali discordanze evidenziate, operando riscontri anche su periodi allargati (bimestrali o trimestrali). La congruità dei ricavi potrà essere verificata sulla base delle seguenti considerazioni ed elaborazioni: a) materiali impiegati nelle riparazioni Costituisce regola comune, ancorché di valore non assoluto, che al consumatore finale si addebiti per i materiali impiegati un importo non inferiore a quello pieno di listino (in ogni caso la presunzione ha i caratteri della ragionevolezza ed è agevolmente sostenibile in presenza di risultati particolarmente deficitarii). La maggiorazione lorda sarà pertanto misurabile in relazione allo sconto mediamente praticato dalle ditte fornitrici, avendo cura di effettuare le opportune ponderazioni in relazione ai gruppi di beni con diverso sconto e quindi diverso ricarico. Va altresì tenuto conto che le strutture delle nuove auto sono realizzate al fine di garantire l incolumità dei passeggeri, in modo tale da assorbire gli urti con deformazione di parti autonome di carrozzeria; ne consegue che gli interventi di riparazione tendenzialmente si concretizzano nella sostituzione integrale delle parti danneggiate piuttosto che nella riparazione; b) manodopera I corrispettivi per le prestazioni di manodopera, preventivamente enucleati, possono essere divisi per la tariffa media oraria praticata al fine di determinare il numero delle ore complessivamente addebitate ai clienti per il servizio di riparazione. Tale dato deve essere raffrontato con il totale delle ore ordinarie e straordinarie prestato nell anno dai lavoratori dipendenti e dagli altri addetti (familiari, soci, ecc.) operanti nell azienda. Eventuali apprezzabili differenze dovranno essere giustificate, anche in contraddittorio con la parte, tenendo tuttavia conto che: il monte ore utilizzato per le riparazioni può risentire del possibile ridotto impegno del titolare, dei familiari e dei soci addetti all amministrazione oppure a servizi non direttamente connessi con la produzione. A tale proposito ed a titolo orientativo, si può considerare che l apporto del titolare alla produzione diretta diminuisce all aumentare del numero dei dipendenti e può ritenersi nullo quando questi superano le 8-10 unità; abbattimenti del 10-20% per pause e dispersioni di tempo potranno essere altresì applicati al monte ore lavorativo rilevato, limitatamente ai periodi dell anno di accertato minore impegno; Aggiornamento: Settembre 2002 12

apprendisti e dipendenti assunti con contratti di formazione dovranno essere prudentemente valutati, quanto alla resa produttiva, anche sulla base delle affermazioni del titolare o del socio responsabile dell organizzazione del lavoro. Il procedimento sopra delineato può essere applicato anche con riferimento ad un limitato periodo di tempo. In tal modo sarà possibile distinguere i periodi tradizionalmente caratterizzati da un rallentamento dell attività produttiva da quelli di più intenso impegno. Le eventuali differenze che risultassero non adeguatamente motivate potranno costituire fondamento per la legittima presunzione di mancata fatturazione di ricavi, applicando la tariffa media oraria preventivamente individuata. Moderazioni del metodo di determinazione induttiva potranno trovare applicazione a fronte di accertate, particolari situazioni, obiettivamente valutabili di volta in volta dai verificatori che ne daranno puntuale conto nella relazione di accompagnamento alla verifica. Può essere proficuo, inoltre, inviare questionari ai fornitori dell autofficina, per esaminare la documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall impresa verificata (con l indicazione del numero dell assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni ricevuti da clienti per prestazioni non contabilizzate e girati dall impresa al fornitore. Si ricorda che il comma 3, dell art. 62-sexies, del D.Lgs. del 30 agosto 1993, n. 331, consente la rettifica del reddito d impresa anche in presenza di assetti contabili apparentemente ineccepibili, qualora siano riscontrate gravi incongruenze tra i ricavi dichiarati e quelli desumibili dalle caratteristiche e condizioni di esercizio della specifica attività svolta. A tal fine anche il calcolo dell indice di produttività per addetto (ricavi/numero medio di addetti), l andamento dei consumi di energia elettrica ed acqua, i quantitativi dei rifiuti speciali smaltiti, analizzati mettendo a confronto più periodi d imposta, potranno rappresentare indizi di valido sostegno alla costruzione del risultato economico fiscale, da contrapporre a quello contabile. Inoltre l esame dei dati e delle informazioni, eventualmente assunti presso le compagnie di assicurazioni, potrà fornire ulteriori elementi di riscontro. In concreto si potrà così aggirare l ostacolo costituito, come in precedenza osservato, da fatture o ricevute con insufficiente descrizione dei lavori eseguiti ed operare, quindi, un più adeguato computo dei costi di materiali e manodopera addebitati, sulla cui base poter riscontrare la congruità dei ricavi complessivi. Le distinte incidenze dei costi della manodopera e dei materiali sui ricavi, che potranno ottenersi dalla predetta analisi, risulteranno preziose per il loro grado di affidabilità e potranno essere proiettate, con gli opportuni adattamenti, sui dati globali dell attività verificata. Si osserva infine che, almeno in linea teorica, al numero dei clienti coperti da assicurazione dovrebbe tendenzialmente corrispondere un uguale numero di clienti non assicurati (danneggiati ma responsabili dell incidente; corresponsabili; responsabili di incidenti al proprio mezzo, per mera imperizia o altra causa, senza coinvolgimento di altri; ecc.). Pertanto, analizzando le fatture e ricevute con la fattiva collaborazione della parte, sarà individuato il numero delle riparazioni liquidate attraverso compagnie di assicurazione ed il numero di quelle direttamente facenti carico al cliente. Aggiornamento: Settembre 2002 13

La riscontrata, concreta diversità dei dati potrebbe costituire indizio della mancata/parziale fatturazione delle prestazioni rese a clienti non coperti da assicurazione. Tale dato può essere utilizzato a ulteriore sostegno della ricostruzione indiretta dei ricavi operata con la metodologia avanti illustrata. Può essere proficuo, inoltre, inviare questionari ai fornitori abituali della carrozzeria, per esaminare la documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall impresa verificata (con l indicazione del numero dell assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni ricevuti da clienti per prestazioni non contabilizzate e girati dall impresa al fornitore. Occorrerà, altresì, tener conto delle informazioni che possono essere direttamente assunte dai clienti, attraverso questionari con cui vengano richiesti gli importi pagati e notizie relative ai servizi accessori forniti. 3.4.4 - Indice di produttività per addetto Il numero di addetti all interno di un attività commerciale è in stretta correlazione con la dimensione dell attività stessa. Potrebbe, dunque, essere utile calcolare l apporto di ciascun addetto in termini di ricavi: I = Ricavi al netto dell I.V.A. numero addetti I = indice di produttività per addetto Il risultato di detto rapporto dovrà essere coerente con l assunto logico secondo cui ad ogni addetto devono corrispondere ricavi che consentano un margine sufficiente a coprire almeno la rispettiva remunerazione. A tal fine, sarà utile determinare l intero costo aziendale per i dipendenti e la remunerazione corrisposta agli addetti. Qualora ci si trovi di fronte ad un costo per addetto sproporzionato rispetto al fatturato prodotto sarà necessario indagare su eventuali vendite in nero. 3.5 Altri controlli e riscontri Un ultima serie di indizi può essere considerata al solo fine di valutare l attendibilità della dichiarazione ovvero la congruità minima di quanto accertato in base agli elementi in precedenza descritti. Il capitale investito nell azienda (macchinari, impianti, attrezzature, magazzino, immobili, ecc.), il possesso a titolo di proprietà dei locali utilizzati per l esercizio dell attività e la retribuzione figurativa del titolare e degli eventuali soci impegnati a tempo pieno nell azienda, costituiscono altrettanti elementi aventi un carattere indiziario. Si può infatti porre a confronto il reddito dell impresa con quello conseguibile da un impiego alternativo dei fattori produttivi che concorrono a realizzarlo. In altri termini il reddito dichiarato non dovrebbe mai collocarsi (quantomeno in modo ricorrente e tendenziale) al di sotto di quello costituito dalla somma di: Aggiornamento: Settembre 2002 14

proventi ottenibili da un impiego alternativo (ad esempio in titoli di stato) del capitale investito nell azienda; fitto figurativo dei locali (ovviamente se di proprietà) ove si svolge l attività; retribuzione conseguibile, in posizione di lavoro dipendente, nello stesso settore di attività. Eventuali scostamenti negativi perduranti nel tempo devono essere considerati contrari ad ogni logica economica e contribuiscono a rafforzare il giudizio di inattendibilità sostanziale delle risultanze contabili, ovvero a convalidare la ricostruzione dei ricavi operata con i controlli descritti nei precedenti paragrafi. Altri elementi indiziari, come specificato nella parte dedicata alle attività preliminari, possono essere costituiti da manifestazioni di capacità contributiva (possesso di auto, imbarcazioni, acquisto di immobili, ecc.), riferibili al titolare dell impresa e/o ai soci, particolarmente stridenti con l ammontare del reddito dichiarato. In tale caso, soprattutto qualora non sia stato possibile effettuare una convincente ricostruzione del volume d affari, si potrà procedere, sia pure ai soli fini dell imposizione diretta, all accertamento sintetico del reddito complessivo delle persone fisiche in vario modo coinvolte nella gestione dell impresa, secondo la procedura di cui all art. 38, comma 4, del D.P.R. n. 600/73. 3.6 Le indagini finanziarie I controlli sulle operazioni finanziarie costituiscono uno strumento molto incisivo per l esame della posizione fiscale del contribuente. L indagine finanziaria è certamente consigliabile in presenza di gravi indizi di evasione, ovvero qualora permanga un significativo divario tra il volume d affari ed i redditi accertati con la metodologia in precedenza descritta e quanto fondatamente attribuibile al contribuente sulla base delle condizioni di esercizio dell attività, della sua potenziale capacità reddituale, della consistenza del suo patrimonio ovvero di altri elementi di valutazione. Con riferimento a tale tipologia di controllo, sono quindi delineabili diversificati percorsi d indagine, che potranno essere seguiti anche in via alternativa, tenendo presente che i commi n. 402 e 403 della Legge n. 311/2004 hanno ampliato i poteri dell Amministrazione finanziaria, sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo, modificando la normativa di cui all art. 32 del D.P.R. n. 600/73 e all art. 51 del D.P.R. n. 633/72. Al fine di una corretta applicazione della nuova disciplina, la Direzione Centrale Accertamento ha diffuso la Circolare del 19 ottobre 2006, n. 32 nella quale sono state affrontate le novità legislative ed i relativi riflessi giuridici e procedurali. I soggetti, in via generale, a cui oggi si possono effettuare le richieste di dati, documenti e notizie in merito alle suddette indagini, sono i seguenti: - Banche; - Società Poste italiane S.p.a.; - Intermediari finanziari; - Imprese di investimento; - Organismi di investimento collettivo del risparmio; - Società di gestione del risparmio; Aggiornamento: Settembre 2002 15

- Società fiduciarie. La Circolare del 19 ottobre 2006, n. 32, ha chiarito, all interno delle categorie indicate (ambito soggettivo), quali sono i soggetti destinatari delle richieste predette, fornendo indicazioni sulla procedura da seguire. Gli artt. 32, 1 comma, D.P.R. n. 600/73 e 51, 2 comma, D.P.R. n. 633/72 sono stati modificati, ai rispettivi numeri 7), con riferimento all oggetto delle richieste. Mentre nella precedente stesura si faceva esclusivo riferimento ai rapporti intrattenuti, intesi quali conti inerenti un rapporto continuativo nel tempo, la legge ha variato tale fattispecie, ampliandola, specificando che le richieste effettuate ai soggetti sopra riportati riguardano dati, notizie e documenti relativi a qualsiasi rapporto intrattenuto od operazione effettuata con i loro clienti, ivi compresi i servizi prestati, nonché alle garanzie prestate da terzi. E evidente che le fattispecie oggettive riguardano non solo i conti cui prima la norma faceva riferimento, ma tutte le operazioni, anche isolate, che il cliente ha concluso nel corso del tempo con i soggetti specificati. Ciò comporta che nel controllo rientrino tutte le operazioni extra-conto che, nella stesura precedente, come anche esplicitato nella Circolare del 10 maggio 1996 n. 116/E, non potevano essere oggetto delle richieste da parte degli Uffici. La citata Circolare del 19 ottobre 2006, n. 32 ha chiarito che, con riferimento all ambito oggettivo delle richieste di dati, documenti e notizie, le stesse si possono correlare a tutti i rapporti continuativi e non, vale a dire aperture, variazioni e chiusure di conti, libretti, depositi ed altro, operazioni singole, contratti relativi a cassette di sicurezza, mutui, finanziamenti di qualsiasi natura e tutte le altre operazioni di qualsiasi specie, sia finanziarie che relative a servizi accessori e ai mezzi di pagamento, sempreché rilevanti agli effetti dell indagine. La stessa Circolare, inoltre, ha considerato la nuova banca dati di cui all art. 37, comma 4, del D.L. del 4 luglio 2006, n. 223, con riferimento alle nuove comunicazioni all Anagrafe Tributaria degli operatori finanziari, all interno della disciplina in argomento. Pertanto, la formazione della suddetta banca dati in un apposita sezione dell Anagrafe Tributaria - alimentata dalle comunicazioni in via telematica da parte degli intermediari sui soggetti con i quali gli stessi intrattengono i rapporti (specificando la natura di questi ultimi) deve essere considerata ai fini di un attività di selezione preventiva, affinché si possano dimensionare più precisamente le indagini, coinvolgendo, almeno tendenzialmente, solo gli operatori finanziari che hanno intrattenuto i rapporti con i contribuenti medesimi. Gli uffici, indipendentemente dall entrata in funzione della nuova banca dati descritta, possono comunque agire, sempre in caso di necessità istruttoria, all interno dell ambito oggettivo riportato. Gli stessi commi n. 402 e 403, della summenzionata Legge n. 311/2004, istituiscono altresì la nuova procedura telematica relativa alle predette indagini, mediante l inoltro delle richieste agli operatori finanziari, nonché la relativa ricezione delle risposte, attraverso il sistema della posta elettronica certificata (PEC). Il mutato quadro normativo, unitamente alle più agevoli modalità di colloquio con gli operatori finanziari, richiede un attento esame delle informazioni che si intendono acquisire al fine di individuare con precisione le categorie di intermediari finanziari cui rivolgere le richieste in via telematica. Aggiornamento: Settembre 2002 16

3.6.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti (artt. 32, 1 comma n. 6-bis del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2 comma n. 6-bis del D.P.R. n. 633/72) In tal caso viene richiesta alla parte, previa autorizzazione del Direttore Regionale dell Agenzia delle entrate, la dichiarazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con banche, società Poste italiane S.p.a., intermediari finanziari, imprese di investimento, organismi di investimento collettivo del risparmio, società di gestione del risparmio e società fiduciarie. Di conseguenza agli operatori finanziari segnalati dovrà essere richiesta la copia dei conti denunziati dal contribuente e l indicazione di tutti gli altri eventuali rapporti, operazioni e servizi con lui intrattenuti. 3.6.2 - Richiesta dati, notizie e documenti agli istituti di credito e finanziari (artt. 32, 1 comma n. 7 del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2 comma n. 7 del D.P.R. n. 633/72) Indipendentemente dall esercizio della facoltà di cui al punto precedente, i verificatori possono richiedere, sempre previa autorizzazione del Direttore Regionale dell Agenzia delle Entrate, dati, notizie e documenti relativi a qualsiasi rapporto intrattenuto od operazione effettuata, ivi compresi i servizi prestati, con i loro clienti, nonché alle garanzie prestate da terzi, come precedentemente specificato, direttamente a: banche, società Poste italiane S.p.a., intermediari finanziari, imprese di investimento, organismi di investimento collettivo del risparmio, società di gestione del risparmio e società fiduciarie. Tale modalità d indagine appare particolarmente opportuna quando siano stati frapposti ostacoli all azione dei verificatori o dell ufficio, ovvero quando le violazioni e le omissioni e le false indicazioni contabili siano così gravi e i dati a disposizione così scarsi, da rendere difficile la ricostruzione degli imponibili fiscali. Le indagini dovranno comunque essere condotte secondo selezionate opzioni investigative che restringano la forbice costi-benefici dell azione di accertamento (banche che hanno sportelli nella città ove operano il contribuente e i suoi familiari più stretti, nelle province contigue, nel luogo di nascita, nella località ove possiede residenze secondarie o comunque dove si supponga l esistenza di conti). L indagine può coinvolgere anche altri soggetti motivatamente sospettati di essere intestatari di comodo di conti riferibili al contribuente (interposizione del soggetto terzo) o di cui il medesimo abbia comunque la disponibilità. Per la fattispecie in argomento, come in precedenza indicato, si deve tener conto di quanto rappresentato nella Circolare del 19 ottobre 2006, n. 32 della Direzione Centrale Accertamento. Aggiornamento: Settembre 2002 17

CHECK LIST Aggiornamento: Settembre 2002 18