nostrum S O M M A R I O S O M M A R I O R U B R I C H E CENTO LEGNI ALLA CLASSICA DEL MEDITERRANEO di Antonio Mannu

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1 S O M M A R I O S O M M A R I O R nostrum 30 CENTO LEGNI ALLA CLASSICA DEL MEDITERRANEO di Antonio Mannu 88 SFIDA TRA LE ISOLE TRAVERSATA DELLE BOCCHE DI BONI- FACIO IN WINDSURF ottobre/dicembre ZIO PEPPE di Paolo Ajello L EPOCA DEGLI EX VOTO di Wally Paris CP 541 BANNOK CAMPAGNA PELAGOS 2000 di Giampiero Dore ORSAMARE LA CANTIERISTICA SARDA DIVENTA GRANDE VELA LATINA DA DIPORTO A STINTINO di Luigi Scotti OLOTURIA BILANCELLA CARLOFORTINA DEL 1953 VELE LATINE IN TUTTA L ISOLA di Antonio Mannu CANOE IN CAMPO di Sergio Casano 80 UNA SCUOLA PER TUTTE LE STAGIONI TROFEO ENTE GIULIANO DI SARDE- GNA 10 TROFEO TURRITANO BIG GAME A DRIFTING di Alberto Ruiu R U B R I C H E 11 EDITORIALE 13 NAVIGANDO 92 PAGINE DI MARE 93 CIRCOLI E ASSOCIAZIONI 95 ABBONAMENTI Questo periodico é associato alla Unione Stampa Periodica Italiana 82 CAMPIONATO ITALIANO 420 di Sergio Casano In copertina: la banchina del porto di Stintino durante la Regata della Vela Latina. Mare Nostrum Sardegna nautica rivista trimestrale di nautica della Sardegna Anno II numero 4 Ottobre/dicembre 2000 Registrazione Tribunale di Sassari n 360 del 10 Marzo 1999 Redazione: via P. Iolanda 77, Sassari Tel Fax lettori@marenostrum.it Editore: Mare Nostrum Editrice di Simone Poddighe via P. Iolanda 77, Sassari Tel Fax OPTIMIST MEETING E CAMPIONATO ZONALE ORI- STANO di Paolo Ajello Direttore Editoriale Simone Poddighe Direttore responsabile Graziano Cesaraccio La Mare Nostrum Editrice ringrazia: Alberto Ruiu Antonio Ruju Claudio Triglia Filippo Sanna Giampiero Dore Gianluca Manca Luigi Scotti Mauro Carta Menico Manca Paolo Ajello Paolo Pintus Pierfranco Fois Piero Ajello Sergio Casano Vittore Mannazzu Wally Paris Stampa: Stampacolor Muros (SS) Lastre: Sema s.r.l. (ss) Richiedete il materiale informativo per investire in immagine efficace con la Mare Nostrum Editrice e le sue pubblicazioni Pubblicità Tel. 0335/ Fax 079/ info@marenostrum.it Naviga in internet Mare Nostrum viene distribuito nelle edicole della Sardegna o in abbonamento Crediti fotografici Antonio Mannu Copertina, 15,27,30-36,60-64,66-69,74-79 Sandro Re 18,21,22,24,25,70-72,82-85 Paolo Ajello 17,23,38-41,86,87,93 Giampiero Dore Alberto Ruiu 91 A.Deschamps (Expression media, Paris) 88 Disegni Filippo Sanna 69 David Meloni 41,37 8 9

2 E D I T O R I A L E Anche quest anno la regata della vela latina di Stintino si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico e una flotta sempre più numerosa di imbarcazioni in gara. La vittoria della lancia carlofortina Francesca, timonata con entusiasmo dalla giovanissima Francesca Napoli, è la conferma di una tradizione marinara che si rinnova e cresce. Mare nostrum ha seguito la manifestazione in un piccolo stand che presto si é trasformato in un luogo di ritrovo per gli appassionati di mare. In particolare vogliamo ricordare gli amici dell equipaggio di Eos che hanno improvvisato la scena di un improbabile ritrovamento di un antico fenicio disperso a bordo di un fassoi. Al grido di Continentali, venite a vedere l ultimo fenicio hanno allegramente incitato i turisti a scoprire la bellezza selvaggia della nostra isola e la sua storia. Chi viene a visitare la Sardegna, infatti, desidera principalmente godere del mare e della natura ma non può non sentire il fascino di questo luogo mitico e leggendario. Già i viaggiatori di fine ottocento, sbarcati sull isola per esplorare un luogo estraneo allo sviluppo culturale europeo, si imbattevano in una cultura autonoma e sconosciuta. Al centro del mediterraneo i sardi avevano elaborato un proprio percorso che solo più tardi é stato assorbito dalla cultura europea del 900 grazie alle opere di scrittori e pittori quali, in particolare, Grazia Deledda e Giuseppe Biasi. Oggi più di allora é importante valorizzare questa cultura; cultura che proviene da un sapere antropologico che i sardi hanno sviluppato nei secoli. Continentali, venite a vedere l ultimo fenicio. Simone Poddighe

3 I nostri uffici: Alghero: Arbatax: Cagliari: Olbia: Sassari: Tortolì: Valledoria: Aeroporto Fertilia Aeroporto Aeroporto Elmas Aeroporto C. Smeralda Via Roma, 56 Via Mons. Virgilio, 54 Via Roma snc EURORENT srl Centro prenotazioni e sede amministrativa : Sassari Via Roma, 56 Tel./Fax Internet: reservation@rent.it Il presente coupon se presentato al banco di noleggio o inviato contemporaneamente alla prenotazione, dà diritto ad uno sconto del 20% sul tariffario in vigore. Buono sconto del 20% L autonoleggio EuroRent/Auto Europa offre servizi nuovi e si rivolge, certo di poterla soddisfare, ad una clientela esigente. Il rinnovamento continuo del parco auto, il servizio esclusivo di noleggio scooters, cabriolet e vans sono punti di forza della società. Le autovetture sono tutte fornite di aria condizionata. N A V I G A N D O CAPITANERIA DI PORTO Concluso il grande esodo dei turisti, che anche quest estate hanno preso d assalto le spiagge e le località marine della Sardegna, alla Direzione Marittima della Sardegna, che ha coordinato la marina organizzativa, si fanno i primi consuntivi della stagione. A tracciarli è Antonio Pagliettini, Comandante della capitaneria di porto di Cagliari e direttore marittimo della Sardegna. Il bilancio non è negativo dice Pagliettini nonostante sia notevolmente aumentato il flusso turistico nelle coste sarde. Il numero dei morti in mare è diminuito rispetto all anno scorso, grazie soprattutto ad una maggiore sorveglianza in alcune spiagge a rischio dove prima non vi erano postazioni. Per la prima volta, quest ultima estate, le postazioni sono state potenziate dai volontari della Guardia Costiera Ausiliaria, che hanno dato un grande contributo alle operazioni Spiagge sicure e Mare d amare che si sono protratte sino alla fine di Agosto. Le campagne promosse dalle Capitanerie sembra stiano dando pian piano dei frutti per quanto riguarda il rispetto dell ambiente marino. In effetti, c è stata una sensibilizzazione nei confronti dell ambiente rivolta soprattutto ai giovani: basti pensare che poco prima dell estate sono stati effettuati ben ventidue incontri nelle scuole e quaranta manifestazioni di pulizia delle spiagge e fondali marini in tantissimi porti turistici. Iniziative che hanno coinvolto diverse associazioni di volontari e la Guardia Costiera Ausiliaria, che sta ormai raggiungendo la piena operatività. Per la prima volta, in Sardegna c è stata un ordinanza balneare unica: il turista, sia di Stintino che di Villasimius, doveva rispettare le stesse regole, uguali in tutta l isola. E stato un successo riuscire ad avere una legislazione unica. La Sardegna si è rivelata all avanguardia: in nessun altra parte d Italia si è riusciti a mettersi d accordo con tutti i presidi, come è avvenuto appunto nella nostra isola. Quest anno molte violazioni sono state depenalizzate. E stato un vantaggio per i cosiddetti cafoni della spiaggia? La legge è diventata molto più rigida ed è prevalso il buon senso del cittadino. Giocare a racchettoni o a pallone, portare un cane sulla spiaggia poteva costare una multa salatissima, fino a sei milioni. Sanzioni senz altro sproporzionate che hanno fatto anche da deterrente, scoraggiando comportamenti che violavano l ordinanza. Il nostro compito, tuttavia, non era reprimere ma fare anche opera di convincimento. Il cittadino che veniva disturbato in spiaggia, comunque poteva comporre il 1530, il numero blu che fa intervenire rapidamente i nostri uomini. L estate del 2000 è da ricordare anche per la campagna di sensibilizzazione con il pieghevole Sardegna, un mare di tranquillità. Finalmente siamo riusciti, con la collaborazione del Consiglio Regionale, a distribuirlo in tutte le spiagge e approdi della Sardegna, compresi porti ed aeroporti, dove sono sbarcati i turisti. Una sorta di vademecum, di decalogo dei comportamenti del turista, che indica soprattutto le regole del buon senso, per quanto riguarda la balneazione, la nautica e la subacquea. Sergio Casano STOP ALL ITTICOLTURA DA SPIAGGIA Il Tribunale Amministrativo Regionale, al quale si erano rivolti gli amministratori dei comuni di Palau e Santa Teresa, hanno stabilito che le autorizzazioni regionali e la concessione a favore della società Arcipelago Itticoltura, volte a permettere la creazione di un impianto di itticoltura intensiva a Porto Liscia. Una lunga striscia di sabbia bianca situata nei pressi della foce del fiume Liscia una delle spiagge più belle del Nord Sardegna. L impianto avrebbe dovuto avere un estensione di dieci ettari, da 60 RIMESSAGGIO - RIPARAZIONI - ASSISTENZA E CANTIERISTICA RICOSTRUZIONE E RESTAURO BARCHE D EPOCA Concessionario Punto vendita Assistenza Arzachena - Loc. Monte Aguisi - RTF 0336/

4 N A V I G A N D O N A V I G A N D O a 90 vasche galleggianti suddivise in tre pennelli paralleli muniti di camminamenti ed elementi mobili di collegamento, una piattaforma di servizio di 360 mq. con un avannottiera a terra, e produzione stimata di quintali annui di orate e spigole. Il costo annuo della concessione? Ridicolo: lire. A quanto pare il TAR ha cassato il progetto perché il nulla osta rilasciato a suo tempo dalla Capitaneria di Olbia, competente per quel territorio, si riferiva ad un altro tratto di mare, situato nella vicina baia di Porto Pozzo. Con estrema disinvoltura, a quanto pare, il luogo in cui realizzare l impianto era cambiato durante l iter burocratico e amministrativo. Per questo il TAR ha decretato l illegittimità del tutto. Con grande soddisfazione dei sindaci dei due comuni, della Comunità Montana, di numerosi cittadini e dei membri del Comitato Salvaguardia La Sciumara (com.sciumara@ tiscalinet.it). Ma non bisogna abbassare la guardia anche perché quello degli impianti di itticoltura é un problema grosso. Vi sono problemi, ancora oggetto di studi, per ciò che riguarda lo smaltimento dei rifiuti organici dei pesci allevati e la dispersione dei mangimi. Sotto un impianto di itticoltura una spessa coltre di sedimenti provenienti dall impianto distrugge la vita della sottostante porzione di fondo marino. Pare che realizzando impianti di dimensioni modeste ed attivando una catena biologica di almeno parziale smaltimento dei residui organici e dei mangimi, sarebbe possibile contenere e quasi annullare gli effetti negativi di questo tipo di impianti. Unico svantaggio. Minori profitti. Ma non sempre il maggior profitto può essere la ragione per cui si fanno le cose in un certo modo. Antonio Mannu CARRETTE DEL MARE Venerdì 7 settembre alle la motonave EuroBulcker IV si é incagliata su una secca di fronte a Porto Scuso, in mezzo al canale che separa la Sardegna dall isola di S.Pietro. La nave trasportava tonnellate di carbone destinato alla centrale Enel di Porto Vesme. Sulla causa del disastro si sono diffuse molte voci: che la carta nautica a disposizione del comandante Kostantin Djadkov, ucraino di 41 anni, poi arrestato con l accusa di disastro colposo, fosse la carta generale del tirreno centrale; che la nave abbia imboccato il canale senza attendere l intervento del rimorchiatore e del pilota; che vi siano state negligenze anche a terra. Resta il fatto che, durante una notte di bufera, una nave é andata in secca, degli uomini hanno rischiato la vita, centinaia di quintali di gasolio si sono riversati in mare e il carico è ancora da recuperare, come il relitto. Si poteva evitare? Probabilmente si. Come si potrebbe evitare, con norme adeguate e fatte rispettare, che navi cisterna e petroliere lavino le sentine a mare, come pare sia accaduto di recente al largo della Costa Smeralda. Basterebbe far obbligo alle navi, una volta scariche, di pulire le sentine in modo controllato e in modo che i reflui possano essere adeguatamente smaltiti prima che la nave riprenda il mare. Pare sia così negli Stati Uniti, ed anche in altri paesi. L incidente riporta drammaticamente d attualità la necessità di impedire che navi che trasportano carichi pericolosi transitino attraverso le Bocche di Bonifacio. Ma questo, pur se importante, non basta. E il mare tutto che va salvaguardato. Gli strumenti ci sono o si possono creare, basta volerlo. Basta non accettare più che navi non sicure possano transitare nei porti italiani. Esser severi con chi, dal comandante di una nave al pilota di un porto, non svolge in modo rigoroso le proprie incombenze. Varare e far rispettare le norme che servano a salvaguardare l ambiente. Antonio Mannu C E!un messaggio per te La Mare Nostrum Editrice ricerca, in tutta l isola, collaboratori per l area commerciale. Inviateci il vostro curriculum vitae. Speriamo di potervi accogliere nel nostro equipaggio. dal 1969 Nautica Salvatore Pirisi vendita - assistenza - rimessaggio solo i migliori marchi 14 Zona Industriale Predda Niedda Nord strada nr Sassari telefono e fax 079/ / nauticapirisi@tiscalinet.it 15

5 N A V I G A N D O N A V I G A N D O 16 WIND CUP Le acque del Poetto come quelle di Auckland. Per otto giorni, dal 21 al 28 agosto, nello specchio di mare della VI fermata della spiaggia cagliaritana, oltre ottocento persone hanno sognato le imprese di Luna Rossa. Grazie alla Wind Cup 2000, infatti, i frequentatori del Poetto e gli aficionados della tintarella, hanno provato l emozione dei match races ( uno contro uno ), la spettacolare formula adottata in Nuova Zelanda, nell ultima edizione della coppa America, la regata più antica del mondo. Per poter partecipare e sognare le imprese di Francesco De Angelis e compagni, è bastato compilare un coupon disponibile nel beach stadium del Poetto ( di fronte all ippodromo ) che veniva poi sorteggiato dagli organizzatori per formare ogni giorno gli equipaggi capeggiati da tre skipper al timone delle imbarcazioni: Andrea Cittadini, Luca Pelosio e Andrea Barbera. Tre velisti con alle spalle diverse regate e maratone sul mare, come il giro d Italia di Cino Ricci, che hanno insegnato agli improvvisati equipaggi le basi dei primi segreti dell andar per mare, prima in un mini corso in spiaggia, poiin barca durante una vera e propria regata su un percorso a bastone con la formula del match race. A disposizione degli aspiranti velisti due Tom 28, imbarcazioni di circa otto metri e mezzo, che su scala hanno tutte le caratteristiche tecniche delle sorelle maggiori della coppa America. Due scafi molto maneggevoli, dotati di una randa di 22 metri quadri, di un genoa di 15 e di uno spinnaker di 55, che hanno trovato subito il consenso di tantissimi giovani, i quali hanno fatto la fila per riuscire ad essere estratti e poter poi partecipare ai match races; Sinceramente, non ci aspettavamo un successo di queste dimensioni dice Susanna Molon, responsabile delle pubbliche relazioni della Wind Cup anche se la gente non ha dimenticato le notti magiche di Luna Rossa, che in primavera ha tenuto svegli milioni di italiani. I cagliaritani, insomma, hanno scoperto la vela e gli avvincenti match races sentendosi per circa un ora (tanto durava ogni regata) degli skipper. La formula ha funzionato e torneremo sicuramente anche la prossima estate. La Wind Cup 2000 è approdata a Cagliari dopo aver toccato altre cinque città italiane: Civitanova Marche, Ostia, San Benedetto del Tronto, Fregene, Sabaudia. La manifestazione, che ha preso il via il 24 giugno, si è conclusa nella spiaggia di Pescara il 24 settembre. Sergio Casano LA MORTE DI FRANCO FOSSA GRANDE APPASSIO- NATO DELLA VELA E DEL MARE Franco Fossa se ne è andato, ha deciso di lasciarci e la notizia è arrivata come uno schiaffo sul viso di chi lo aveva visto, ancora pochi giorni prima, godere del mare, del vento e della compagnia degli amici sulla barca sulla quale era ormai da anni protagonista del circo della vela latina, la Francesca - Asinara Libera. Proprio nell equipaggio più allegro e spensierato, è arrivata una tragedia così inaspettata e incomprensibile. L Asinara continuerà a veleggiare ma l allegria non sarà più la stessa. Abbiamo chiesto un ricordo a Giancarlo Acciaro, amico di Franco e armatore di Asinara Libera. (p. a.) Il soffio di una brezza amica. Era una giornata d estate. Il risveglio da una notte passata tra insonnia e curiosità : una liberazione! La quiete notturna attira le aspettative del giorno che sta per arrivare. Il nervosismo invade la normale vita di un uomo d esperienza che tutte le volte prova delle sensazioni irripetibili e non comuni nella vita quotidiana: e il giorno della regata. Ogni cosa programmata nei giorni precedenti e da rifare: il ghiaccio non arriva, le cime non vanno bene, l equipaggio tarda, la confusione e nell aria. La tensione aumenta scoprendo il carattere dei nostri compagni d avventura che sembrano trasformati da questo evento. Gli equipaggi sono eccitati, ma ognuno: timonieri, tattici, marinai, armatori e zavorre, nascondono la verità. La verità e vincere. Questa grande esperienza, quella di vincere, che ogni giorno dell anno si rinnova negli incontri, nelle letture di cronache di regate e che ci tiene in allenamento aspettando la data della sfida. Eccola la sfida. Si lasciano gli ormeggi, la concentrazione si fa spazio, gli uomini ritrovano le proprie conoscenze, le proprie esperienze marinare. A bordo si respira aria di regata: le manovre sono automatiche, gli sguardi ordini, il controllo degli avversari vangelo. Tutto e ormai vero, tutto e vita. Si parte finalmente. L imbarcazione comincia a rispondere alle sollecitazioni delle manovre di mani esperte che cazzano e lascano scotte e drizze; regolano fiocchi e rande che sembrano rispondere a rumori e vibrazioni dello scafo. Equipaggio e imbarcazione sono un unica armonia. Sembrerebbero da sempre integrati uno con l altra per vincere il vento, per vincere il concorrente, per vincere la sfida. Le boe sono in lontananza, il vento non ci aiuta, la stanchezza comincia a subentrare all entusiasmo, l equipaggio comincia a sbandare. Qualcuno pensa già a ritirarsi, ma e difficile convincere tutti. Lo spirito di corpo, la convinzione di potercela fare, recuperano anche chi per un istante vorrebbe abbandonare ed ecco che una leggera brezza che sembra aver sentito le nostre invocazioni, ci viene in aiuto facendo rivibrare l entusiasmo e restituendoci più forza e coraggio. E cosi via, più carichi di prima, più agguerriti di prima, per concludere la sfida, per vincere. Finalmente si taglia il traguardo: non siamo primi. La sfida forse non era vincere, ma il confronto con gli altri, il confronto con la natura, la forza di esistere in mezzo agli altri con i propri mezzi, le proprie capacita e la propria umiltà per poter apprendere e migliorarsi. Vivere. Franco era uno di noi, un marinaio regatante, ma soprattutto un amico disponibile ed altruista. Forte da poter imporre il suo volere, ma umile nell accettare il parere degli altri. Questo era Franco, con il suo sorriso e la sua stazza che rassicurava tutti e che ci incoraggiava ad andare avanti. Mai ultimo nel tendere la mano, mai ultimo nel capire gli altri. Però Franco, questa volta ha voluto regatare da solo: il vento e calato, la stanchezza e aumentata, uno sbandamento ed il traguardo si e fatto più lontano, gli altri sembravano più bravi e veloci. Imprendibili. Neppure un soffio di quella flebile brezza amica. Non abbiamo sentito le sue invocazioni, le sue speranze e non abbiamo potuto rispondere. Così Franco si e ritirato. Così Franco ha abbandonato la sfida. Cosi tutti noi ci sentiamo sconfitti. Giancarlo Acciaro 17

6 N A V I G A N D O N A V I G A N D O DRAGONI CAGLIARITANI IN SVEZIA Il tam- tam del dragone sardo varca il Tirreno e si fa sentire anche in Europa. L imbarcazione porta colori del Team Kayak Sardegna, dopo aver sfiorato il podio ai Tricolori che si sono disputati lo scorso luglio a Roma, ha vinto clamorosamente a Malmoe, in Svezia, due titoli europei, conquistando anche un terzo posto. L equipaggio cagliaritano targato Quattro Mori si è imposto nella categoria Open Juniores sulla distanza dei 250 e 500 metri, precedendo squadre blasonate come la Germania e il Regno Unito, dove la disciplina del dragon boat è molto diffusa. Il dragone isolano, con un team composto da diversi canoisti dell Istituto Nautico Buccari di Cagliari, era all esordio di una competizione internazionale. I ragazzi sembravano dei veterani spiega Giorgio Carboni, presidente del Team Kayak Sardegna- tanto da non risentire il confronto con quotatissimi avversari di grande tradizione, che con il dragone pagaiano da anni. Non ci aspettavamo un successo così clamoroso con la conquista di due medaglie d oro e una di bronzo. I ventidue protagonisti dell Europeo sono approdati in Svezia dopo essersi allenati per circa un mese, tra luglio e agosto, nel mare prospiciente la spiaggia del Poetto, dove il rumore del tamburino che dà il ritmo ai pagaiatori ha suscitato la curiosità e l interesse dei bagnanti, che per la prima volta hanno visto sfilare il dragone: Per la maggior parte delle persone è stata non solo una novità conclude Giorgio Carboni ma anche una nota di colore di quest ultima calda estate al Poetto, dove il dragone si è incrociato con le barche a vela. Il dragone è una canoa di origine cinese, con a prua e a poppa, rispettivamente la testa e la coda di un drago, di circa dodici metri. A condurla è un equipaggio composto Alcuni Dragon Boat nel canale di Malmoe, in Svezia, durante i campionati europei. da ventidue elementi, al quale dà il ritmo a colpi di tamburo il capo voga. In Sardegna è approdato per la prima volta quest anno, lo scorso maggio, in occasione della prima edizione del Festival dei Dragon Boat, che ha avuto come scenario il canale di Terramaini, che costeggia le saline e lo stagno di Molentargius, tra Cagliari e Quartu. Al Campionato europeo di Dragon Boat, che si è disputato nel canale di Malmoe dal 12 al 13 agosto, hanno partecipato nove nazioni: Svezia, Polonia, Olanda, Norvegia, Germania, Russia, Danimarca, Inghilterra e Italia. Sergio Casano Centro Servizi Turistici Tel./fax 0789/ Cell Servizi immobiliari - Affittanze Noleggio di ogni genere Pulizie ville - Appartamenti - Manutenzione Escursioni: cavallo - barca - subaquee - fuoristrada - gite organizzate in pullman Battute di pesca d altura Servizi di segreteria / collegamenti Internet Servizio taxi - transfert da e per aeroporto e porto Siamo operativi in tutto il Nord Sardegna ci trovi a Cannigione in via Lungomare, 35 professionalità e cortesia al servizio dei tuoi occhi Attrezzato laboratorio per il montaggio di tutti i tipi di lenti Centro specializzato lenti progressive ARZACHENA: v.le Costa Smeralda 74 - Tel.fax BAJA SARDINIA: Piazzetta Centrale - Tel otticaangius@tiscalinet.it 18 19

7 N A V I G A N D O N A V I G A N D O 20 IL LANCIO DI UNA SFIDA La SFIDA 2000 è una manifestazione velica con regate match race che sarà lanciata dallo Yacht Club Alghero, tra un suo portacolori e il vincitore di una selezione tra gli equipaggi non professionisti dei club che aderiranno alla manifestazione. La squadra defender dello Yacht Club Alghero incontrerà lo sfidante in una serie di 7 regate. Lo sfidante sarà il vincitore degli scontri fra club, dopo una selezione articolata in tre fasi: un girone all italiana, uno scontro fra i primi quattro classificati, una finalissima tra i primi due al meglio di 7 regate. Saranno accettate le prime 8 iscrizioni di club sfidanti che perverranno e saranno perfezionate entro il 30 ottobre prossimo. L organizzazione si riserva la facoltà di altri due inviti. Le squadre di circolo dovranno essere formate da un equipaggio di 5 atleti. All atto dell iscrizione dovranno essere indicati i nomi di tutti gli atleti (massimo 10), compresi skipper e riserve. Tutti dovranno essere tesserati dal circolo sfidante. Il peso dell equipaggio dovrà essere contenuto tra 370 e 400 chilogrammi, non potranno essere sostituiti piu di quattro concorrenti oltre allo skipper di riserva, previa comunicazione e approvazione della Giuria e del Comitato Organizzatore. Lo skipper, o la sua riserva, dovrà corrispondere al timoniere in regata e sarà identificato come il comandante della squadra, sarà l unico responsabile a tutti gli effetti nei confronti dell Organizzazione, sia dell imbarcazione assegnata che della sua condotta, anche durante l allenamento. Il periodo della manifestazione sarà compreso da novembre 2000 a aprile 2001, a domeniche alterne. Lo Yacht Club Alghero, armatore di quattro imbarcazioni ARC, monotipo di 10 metri, progettate espressamente per le regate match race, le metterà a disposizione delle squadre dei club che accetteranno la SFIDA Il briefing, sarà obbligatorio per tutti gli skipper, titolari e riserve, sarà tenuto da un giudice Umpire Nazionale. Nell occasione sarà illustrata la modalità di utilizzo delle imbarcazioni, compresi i divieti vigenti che dovranno essere osservati nell utilizzo delle imbarcazioni. E previsto un deposito cauzionale. Le quote di iscrizione saranno diverse tra le squadre con o senza sponsor. In quest ultima eventualità sarà a disposizione delle squadre un ampio spazio sulla Randa dove potrà essere applicato il marchio dello sponsor. Particolari agevolazioni sono previste per le squadre e i propri supporter che soggiorneranno ad Alghero. Divers Training Center Via Manno 14 - Sassari Tel. e Fax 079/ Hanno già anticipato il loro gradimento: Angelo Corrias da Cagliari, Angelo Usai da Olbia, Mariolino DiFraia dalla Maddalena, Peppino Murgia da Porto Rotondo, Luigi Scotti da Stintino. Nei giorni precedenti la prima prova si scontreranno gli aspiranti defender dello Yacht Club Alghero, questa potrebbe essere un occasione per tutti gli interessati alla SFIDA 2000 per approfondire i contatti. Per informazioni rivolgersi alla Segreteria dello Yacht Club Alghero fax yachtclubaho@tiscalinet.it. IL CALENDARIO DI MASSIMA NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO FEBBRAIO MARZO MARZO APRILE APRILE APRILE MOTONAUTICA A CAGLIARI La tradizione non è stata rispettata. Nel Gran Premio del Mediterraneo ( valido come sesta tappa del campionato mondiale di formula 1 Inshore di motonautica ), che si è disputato a Cagliari l 1 e il 2 luglio, Guido Cappellini non è riuscito a salire sul podio, dopo due successi consecutivi conquistati nelle edizioni del 98 e del 99. ad impedire il tris al pilota comasco, diventato un beniamino del pubblico sardo appassionato di motonautica, è stato il suo eterno rivale, l americano Scott Gillman, che si è aggiudicato la tappa mondiale cagliaritana davanti agli italiani Francesco Cantando e Massimo Roggiero Guido Cappellini, campione del mondo in carica, non ha concluso la gara: è stato tradido dal motore dopo tredici giri, proprio quando stava tentando di sferrare l attacco decisivo allo statunitense Scott Gillman, protagonista di una buona partenza. Una gara emozionante, quella che ha avuto come scenario lo specchio di mare di Su Siccu ( di fronte alla scalinata della basilica di Bonaria ), gremito di folla come non mai, nonostante la contemporanea gara di automobilismo del Gran Premio di Francia e la giornata afosa. Ma i cagliaritani, dopo aver passato la mattinata al Poetto, non hanno voluto rinunciare allo spettacolo dei coloratissimi bolidi di formula uno e, nel primo pomeriggio, hanno preso d assalto le gradinate e i moli della pineta di viale Colombo. Un vero e proprio villaggio, quello allestito a Su Siccu da Event Group, dove oltre alle tribune per il pubblico sono stati montati gazebo riservati ai numerosi sponsor e i box che hanno ospitato le scuderie dei piloti. I più visitati, quest ultimi, non solo dagli addetti ai lavori ma da tantissimi curiosi e appassionati di motori. Uno stand anche per la Guardia Costiera e la Direzione marittima della Sardegna che ha consentito la riuscita della manifestazione. Ancora un successo, dunque, per il circo della Formula Uno del mare che ha lasciato la Sardegna per approdare in Polonia, dove si è disputata la settima tappa. Al Gran 21

8 N A V I G A N D O N A V I G A N D O Premio del Mediterraneo, organizzato da Event Group con il patrocinio dell assessorato allo sport del Comune di Cagliari, della Regione Autonoma, della Provincia e dell Autorità Portuale, hanno partecipato diciotto piloti in rappresentanza di una decina di nazioni. Il campionato del mondo di motonautica si conclude a novembre ad Adu Dhabi, negli Emirati Arabi, dove si appresta a suggellare il quinto titolo iridato Guido Cappellini il quale, dopo la sfortunata tappa cagliaritana, si è riscattato a suon di vittorie. Sergio Casano Classifica della sesta tappa: 1) Scott Gillman ( Emirati Arabi ), 2) Francesco Cantando ( Italia ), 3) Massimo Roggiero (Italia ), 4) Jonathan Jones ( Gran Bretagna ), 5) Fabrizio Rocca ( Italia ). La nostra vita é fatta anche di piacevoli emozioni... Profumeria Accessori & UN GOZZO SARDO SUL LAGO DI GARDA La Fraglia Vela Desenzano, sul basso Lago di Garda è uno dei circoli nautici più titolati d Italia, regno di campioni del calibro di Bruno Fezzardi ed Oscar Tonoli, e attivissimo nel campo delle classi olimpiche e dei fantascientifici classe libera gardesani. Sulle sue banchine staziona una parata permanente di modernissimi e lucidi scafi da regata, in un trionfo di tecnologia velica. Al molo però c è anche una barca proveniente da lontano che contrasta decisamente con la flotta circostante. Si tratta della Maddalena, un vero gozzo sardo armato a vela latina originario proprio dalla zona della Maddalena e ormai definitivamente trapiantato sul Lago di Garda. L hanno portato qui i coniugi Renate e Luciano Fabbri, grandi innamorati della Sardegna, dove lo acquistarono due anni fa dopo un colpo di fulmine scoccato nella rada di Cala di Volpe. Non avrei mai pensato di poter possedere un giorno una barca ci dice Luciano, un po fuor d acqua nei panni dell armatore di una barca tradizionale mediterranea, ma quando l abbiamo vista ci è piaciuto l oggetto, così elegante, starebbe bene anche in giardino!. E a vederla, la Maddalena, si comprende l immediata passione: si tratta di un gozzo di sei metri, dalle linee classiche della barca da lavoro, ma molto rifinita: coperta, falche, pernaccia e timone sono un trionfo di legni pregiati tenuti perfettamente a vista dalle cure amorevoli dei coniugi Fabbri e dalla figlia Lisa. Unico problema quasi insormontabile l armamento della vela latina e la sua conduzione; alla Fraglia Vela, fucina di campioni, provano ad aiutare i Fabbri, ma si arrendono di fronte a questa velatura così diversa dalla moderna marconi e allora, proprio grazie a Marenostrum, Desenzano ha chiesto aiuto a Stintino, sede di una delle rarissime scuole di vela latina, quella del Circolo Nautico Torres Yacht Club Sassari. Infatti Marenostrum è conosciuto anche alla Fraglia Vela e con un paio di telefonate si riesce ad organizzare una veloce spedizione sul Garda. In due giorni la Maddalena è armata e naviga agilmente sulle acque del lago tra la curiosità dei velisti gardesani. Tanto è l entusiasmo da parte dei Fabbri che ricambiano la visita venendo ad assistere alla Regata della Vela Latina di Stintino. A quando una partecipazione delle vele latine alle regate gardesane? Paolo Ajello SOLUZIONI ABITATIVE PERSONALIZZATE CON PROGETTAZIONE D INTERNI FALEGNAMERIA ARTIGIANA apeddu A R R E D A M E N T I 22 LA MADDALENA VIA XX SETTEMBRE TEL. 0789/ LA MADDALENA VIA AMENDOLA TEL. 0789/ POLTU QUATU - CANNIGIONE In alto, La Maddalena al molo della Fraglia Vela di Desenzano sul garda. Sotto, l inconsueto ingresso di un gozzo a vela latina nel porto di Desenzano. ESPOSIZIONE - STABILIMENTO SASSARI - Viale Porto Torres 44 Tel. 079/ Fax

9 24 N A V I G A N D O CAMPIONATI ZONALI DERIVE A cura di Sergio Casano Si sono ormai quasi conclusi tutti i campionati zonali riservati alle derive che, come nella passata stagione agonistica, si sono disputati in un solo turno. L unico campionato a tappe e stato quello della classe olimpica Laser, che consuma l ultima tappa, quella decisiva, il 1 ottobre a Cagliari, dove è appunto prevista l ottava serie di regate che dovranno assegnare il titolo. FUNBOARD Il campionato sardo della tavola a vela più spettacolare ed acrobatica, che si è disputato a Cagliari in due tappe, è stato vinto da Mario Covre. Il surfista del Windsurfing Club Cagliari ha preceduto in classifica generale il compagno di circolo Arcangelo Delogu che, pur ottenendo gli stessi punti di Covre (vincitore dell ultima regata), ha dovuto accontentarsi del secondo posto perché il regolamento premia, in caso di parità di punteggio in graduatoria, chi si aggiudica l ultima manche. E Mauro Covre si è imposto nella regata decisiva davanti allo stesso Arcangelo Delogu e a Francesco Cico Natale. Classifica: 1) Mauro Covre (Windsurfing Club Cagliari), 2) Arcangelo Delogu (Windsurfing Club Cagliari), 3) Francesco Natale (Windsurfing Club Cagliari). 420 Sebastiano Napoli e Mauro Arca sono i nuovi campioni sardi. L equipaggio portacolori della Lega Navale di Carloforte ha vinto il titolo a Siniscola davanti agli algheresi Giorgio Catta e Marco Fertuzzi, campioni in carica, e ai cagliaritani Gabriele Marica e Francesco Russo. Napoli e Russo hanno soffiato il titolo ai catalani grazie ai due primi ed un terzo posto fatti registrare nelle quattro prove disputate nello specchio di mare di fronte alla Caletta. Classifica: 1) Sebastiano Napoli Mauro Arca (Lega navale Carloforte), 2) Giorgio Catta Marco Fertuzzi (Lega Navale Alghero), 3) Gabriele Marica Francesco Russo (Yacht Club Cagliari). 470 E giunto due volte primo al traguardo, suggellando il campionato sardo, che si è disputato nelle acque di Oristano, anche con un secondo posto tra i parziali. Così l equipaggio cagliaritano composto da Livio Duce e Stefano Congiu ha vinto il titolo italiano della classe olimpica 470. Sulla scia del tandem dello Yacht Club Cagliari i fratelli Marco e Michele Abis che, rispetto ai vincitori, hanno ottenuto una vittoria e due terzi posti. In terza posizione gli oristanesi Pierluigi Pibi e Davide Sechi, leader della deriva olimpica nella fine degli anni Ottanta. Classifica: Livio Duce - Stefano Congiu (Yacht Club Cagliari), Marco e Michele Abis (Yacht Club Cagliari), Pierluigi Pibi e Davide Sechi (Circolo Nautico Oristano). OPTIMIST A Oristano, dove si è disputato il campionato zonale, ha messo in fila tutti i più quotati avversari, aggiudicandosi tre delle quattro prove in programma. Enrico Strazzera dello Yacht Club Cagliari ha vinto così il titolo sardo della classe più piccola delle derive, utilizzate da tutte le scuole vela per insegnare i primi segreti dell andar per mare. In classifica generale ha preceduto i suoi compagni di circolo Andrea Fancellu e Lorenzo Gemini, vincitore della prima prova della manifestazione organizzata dal Circolo Nautico Oristano. L anno scorso Enrico Strazzera si era piazzato al secondo gradino del podio, preceduto da Corrado Pinna anch esso dello Yacht Club Cagliari. Classifica: 1) Enrico Strazzera (Yacht Club Cagliari), 2) Andrea Fancellu (Yacht Club Cagliari), 3) Lorenzo Gemini (Yacht Club Cagliari). HOBIE CAT I cagliaritani AntonelloCiabatti e Salvatore Paderi si sono confermati campioni sardi, ribadendo la loro leadership negli acrobatici catamarani nati negli anni Settanta in California. I velisti del Windsurfing Club Cagliari (il circolo che può vantare in Sardegna la flotta più numerosa di queste imbarcazioni) hanno vinto il campionato sardo che si è disputato a Cagliari lasciandosi nella propia scia gli equipaggi composti da Roberto Caddeo e Pierpaolo Massoni, seguiti da Gabriele Loy e Stefano Castiglione. Combattutissima e molto dura la regata che ha assegnato il titolo, disputata in condizioni meteorologiche quasi proibitive : maestrale con 30 nodi. Classifica: AntonelloCiabatti - Salvatore Paderi (Windsurfing Club Cagliari), Roberto Caddeo - Pierpaolo Massoni (Windsurfing Club Cagliari), Gabriele Loy - Stefano Castiglione (Windsurfing Club Cagliari). ISOTEX N A V I G A N D O LASER Il titolo della più diffusa deriva olimpica sarà assegnato il 1 ottobre al Poetto, dove è prevista l ultima tappa. Al comando della classifica generale svetta il cagliaritano Mario Orlich, che sembra avviarsi a conquistare il suo ventesimo successo. L intramontabile velista dello Yacht Club Cagliari (classe 1950) precede in graduatoria, con 13 punti di vantaggio, il sassarese Alessandro Masala, seguito da Filippo Masia. Il Campionato sardo della classe Laser è senz altro quello più impegnativo: è infatti articolato in otto tappe e ha toccato tutte le località della Sardegna: Porto Rotondo, Cagliari, Carloforte, Stintino, Oristano, Arbatax e Alghero. Classifica:1) Mario Orlich (Yacht Club Cagliari), 2) Alessandro Masala (Lega Navale Alghero), 3) Filippo Masia (Lega Navale Alghero). A PORTO RAFAEL IL TROFEO FORMENTON Il 20 agosto, a Porto Rafael, si é disputata la dodicesima edizione del Trofeo Mario Formenton, una giornata di vela e di mare organizzata dallo Sporting Club Sardinia, dallo Yacht Club Costa Smeralda e dallo Yacht Club Punta Sardegna in ricordo di Mario Formenton, velista appassionato e presidente della Mondadori. Vi han preso parte una trentina di barche, divise nelle classi crociera, regata, monotipo J24 e Smeralda 888, barche classiche e vele latine. Nella classe crociera vittoria del Mascalzone Latino, seguito da La Tartaruga di Gianni Marchetti, con Giancagì di Claudio Germiniasi in terza posizione. Nella classe regata primo posto per Nafta, con Red Red Wine di Umberto Carrara in seconda posizione e Shedir di Paolo Generali al terzo posto. Tra i J 24 vittorioso Babitours, seguito da Botta Dritta e Breeze, mentre nell altra classe monotipo partecipante, gli Smeralda 888, Giada ha avuto la meglio su Smeralda tre e Smeralda due. Infine, tra le barche d epoca, primo posto per Famalù di Paolo Benetti e, tra le vele latine, vittoria di Miriella di Franco Degortes. BLOCCO CASSERO in legno - cemento C & P COSTRUZIONI Per la tua casa il massimo comfort abitativo! ECOLOGIA ISOLAMENTO TERMO-ACUSTICO INERZIA TERMICA TRASPIRAZIONE STRUTTURA ANTISISMICA CLASSE REI 180 G.S.P. snc concessionario esclusivo per la Sardegna Reg. Galboneddu Alghero Tel. e Fax R 25

10 26 N A V I G A N D O CALENDARIO 2001 DI VELA LATINA E in fase di realizzazione un calendario, per l anno 2001, sulla vela latina in Sardegna. Il calendario, di 13 pagine a colori compresa la copertina, sarà realizzato nel formato orizzontale di cm. 48x33 su carta opaca da 170 grammi con rilegatura a spirale con appendino. Per chi dovesse ordinare una o più copie del calendario entro il 30 novembre 2000 verrà praticato il prezzo scontato di lire per ciascuna copia. Per informazioni od ordini contattare Antonio Mannu al numero telefonico o la redazione di Mare Nostrum allo LETTERE DI VELA LATINA Al Presidente del Comitato Organizzatore della Regata della Vela Latina Gentilissimi Dopo le discussioni e le chiacchere di banchina che hanno seguito la Regata della Vela Latina di Stintino 2000, sull attribuzione dei compensi, il loro calcolo, nonchè sulle Regole di ammissione alla Regata, desideriamo esprimere alcune nostre brevi considerazioni, perché a nostro modesto avviso è necessario che siano forniti dei chiarimenti inequivocabili da parte degli organi competenti che rappresentate. Il rispetto dei principi, prima ancora delle regole, che sono esposti quali fondamentali dovrebbero essere la linea guida da seguire nella manifestazione stintinese, ovvero la preservazione del patrimonio storico, culturale ed estetico costituito dalle imbarcazioni tradizionali a Vela Latina d Epoca e Classiche è assolutamente preminente. Questi giusti principi sembrano ormai divenuti derogabili, considerato il continuo evolversi degli scafi partecipanti e delle loro armature, pertanto un nuovo sistema di valutazione dovrebbe essere preso in considerazione per le prossime edizioni, affinché l aspetto storico riprenda la sua rilevanza su quello agonistico. La stesura di una classifica prevede che i metodi di handicap assegnati alle imbarcazioni partecipanti, nel caso in cui una regata si disputi in tempo compensato sia assolutamente neutro ed inequivocabile, ed i relativi controlli di veridicità sulle caratteristiche dichiarate. Quanto accaduto quest anno ha lasciato troppi dubbi, alimentando non poche perplessità circa il metodo ed il calcolo dei compensi. Il ritorno a dei sistemi più semplici e comprensibili, per esempio dei nuovi raggruppamenti delle classi, sia per la lunghezza al galleggiamento con alcuni correttivi secondo la superfice, il taglio ed il materiale delle vele, ed anche un ulteriore suddivisione in barche d epoca e ricostruzioni o nuovi scafi. Per concludere auspichiamo l emanazione di norme certe e tempestive, per evitare che gli armatori osservanti delle regole non si trovino a confrontarsi in regata con quelli che dei regolamenti fanno una più elastica interpretazione. In particolare: Rapporto massimo ammesso per la vela ed applicazione corretta delle formule della Lunghezza Teorica di Stazza. Riconoscendo alla Regata di Stintino il merito indiscusso del successo e della rivalutazione della Vela Latina, nonché il riarmo e la costruzione di numerose imbarcazioni, riteniamo che un attenta osservanza di tutte le regole, proprie della Regata di Stintino e soprattutto del Regolamento di Regata ISAF, porterà sicuramente maggiori consensi e soddisfazione tra i partecipanti e incrementare ancora gli armatori appassionati di Vela Latina. Buon vento Gli amici della Vela Latina d Alghero Giovanna d Arco, Barbara, MariaPaolina, Penelope VOLVO PENTA SERVICE RIMESSAGGIO ASSISTENZA FORNITURE NAUTICHE Lungomare A. Doria (zona porto) CANNIGIONE (SS) cell negozio N A V I G A N D O RISPONDE IL PRESIDENTE Rispondo alle osservazioni avanzate da un gruppo di armatori della marineria algherese in merito alle regole che stanno alla base della Regata della Vela Latina, con alcune considerazioni: 1. Nel corso dell ultima edizione della Regata nessuna protesta o ricorso in forma regolare avverso l ammissione e l attribuzione della lunghezza di stazza (comunemente detta rating) di alcuna fra le imbarcazioni iscritte è pervenuto al Comitato di Regata, le qui citate chiacchiere di banchina, come in tutte le regate, restano tali. Anche in mancanza di proteste il Comitato di Stazza ha provveduto, come ogni anno, a eseguire dei controlli d ufficio sulle misure dichiarate senza peraltro rilevare irregolarità. 2. Proprio grazie alle Norme di Ammissione in vigore dal 1997 si sono tutelati i valori e i principi della preservazione delle caratteristiche tradizionali delle imbarcazioni, contro le ricorrenti tentazioni di cedimento ai ritrovati della moderna tecnica nautica, come è ben testimoniato dalle vicende delle ultime edizioni della Regata. 3. Le misurazioni richieste e la formula di compenso adottata nelle Norme di Ammissione, sono il frutto della massima semplificazione e sono state studiate anche per consentire il calcolo della lts (rating) a chi è in possesso della licenza media. Il criterio alla base del raggruppamento in classi, basato esclusivamente sulla lunghezza dello scafo, è di gran lunga più semplice e più preciso e comprensibile di quello che mi sembra di capire sia qui prospettato (lunghezza al galleggiamento corretta con la superficie velica ecc.). 4. Tra i firmatari delle osservazioni in questione l imbarcazione Barbara non era iscritta, mentre Penelope non correva in tempo compensato. 5. Senza pretendere di affermare che l attuale regolamento non sia perfettibile, debbo tuttavia rilevare che le Norme di Ammissione hanno avuto un ruolo determinante nel forgiare il fenomeno vela latina e dare alla nostra isola una flotta di imbarcazioni tradizionali tanto ammirata in Italia e all estero. Ringraziando gli Amici della Vela Latina di Alghero per i suggerimenti, ricordo che Il Comitato Organizzatore resta aperto all esame di qualunque osservazione, critica o suggerimento riguardo al Regolamento e alle modalità di svolgimento della Regata della Vela Latina. Il Presidente del Comitato Organizzatore della Regata della Vela Latina di Stintino Piero Ajello A destra in alto, Quinta da Masque e, in basso, Maria C. durante la regata di Stintino. 27

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12 Cento legni alla classica del Mediterraneo Testo e foto di Antonio Mannu L edizione 2000 della Sardegna e per il successo e la coerenza membro della squadra olimpica della Barracuda, il gozzo di Cecconi Roberto Regata della Vela Latina di questa manifestazione ha fatto tanto; classe Tornado, e i cugini Stefano da Varazze, ormai ribattezzato il carabiniere della vela latina ( nei secoli di Stintino ha raggiunto non lo si potrà mai ringraziare abbastanza. La vittoria assoluta é andata a tini, tutti allievi o ex diplomati dell Isti- fedele -é dappertutto); Buriana, la e Antonello Cambedda. Tutti carlofor- le cento barche iscritte, un grande successo che Francesca Napoli, una bionda e simpatica ragazzina di soli 15 anni. E Nella prima regata, disputata sabato 26 cava in terza posizione. Domenica 27 tuto Nautico, a parte papà Gianfranco. lancia della Marina Militare, si classifi- premia gli organizzatori, 30 gli armatori più fedeli, gli appas- sionati e il comune di Stintino, che molto ha fatto, negli ultimi anni, per far crescere questa bellissima manifestazione. Non tutte le barche iscritte hanno partecipato alle regate, ma lo spettacolo a mare e in banchina é stato comunque di grande effetto. Non ha partecipato alle regate, e non ha neppure preso parte alla veleggiata non competitiva che ha portato la flotta all Asinara, la barca iscritta con il numero cento: Carmenia, la bella spagnoletta algherese di Angelo Dessì, che, per la rinascita della vela latina in la prima volta che una donna vince la regata e, a giudicare dalla grinta della signorina, non sarà vita facile per i maschietti latini nelle prossime edizioni. Francesca ha vinto al timone di Francesca, una lancia costruita a Carloforte, nel 1985, dal mastro d ascia Quintino Rivano, bisnonno della signorina, in occasione della sua nascita. A bordo insieme a lei il padre Gianfranco, felicissimo di questa vittoria e autodefinitosi papà zavorra, Giampaolo Serventi, il tattico, già vincitore a Stintino nel 97 con l Altair, la lancia dell Istituto Nautico di Carloforte, e agosto con una leggerissima brezza da grecale, Francesca, dopo una gara impeccabile, tagliava la linea del traguardo davanti a tutti gli altri concorrenti, anche davanti alle velocissime Guzzette, le belle lance monotipo progettate dall ing. Luigi Scotti e costruite amatorialmente, che partecipano alla Regata facendo classe a se stante. A causa del poco vento la prima prova é stata corsa su un percorso ridotto, appena quattro miglia e mezzo; soltanto venticinque barche concludevano la regata prima dello scadere del tempo massimo. Dietro Francesca il la seconda prova, disputata con un maestrale leggero ma sufficiente per andare a vela; vittoria dell Altair con Francesca seconda, e ancora dei carlofortini al terzo posto: il bel gozzo Maria C., costruito ad Alghero ma di proprietà della famiglia Greco, i padroni della Tonnara di Carloforte. Al timone Siaula Salvatore Aste. La classifica finale vedeva vincitrice Francesca, che per l ennesima volta porta nel Sulcis il Trofeo Presidente della Repubblica, Barracuda si classificava al secondo posto e l Altair, tre volte vincitore nel passato, terminava in terza posizione. Il 31

13 Nella foto a destra alcuni momenti del Venerdi preregata a Cala Sant Andrea sull isola dell Asinara. La passeggiata all Asinara, che precede la due giorni di regate, è diventata il momento di incontro tra gli equipaggi e la caratterizzazione di una manifestazione unica che rappresenta la Sardegna nel mondo. Trofeo Antonio Addis, messo in palio dal Comune di Stintino per premiare il primo classificato in tempo reale, è andato a Penelope, una delle lance Guzzette, terza in reale nella prima prova e al secondo posto nell ultima. Il maddalenino Nuovo Aquilone di Enzo Di Fraia vinceva tra i velieri, aggiudicandosi il prestigioso Trofeo Presidente del Senato; secondo il Miriella, di Francolino Degortes, altro scafo maddalenino, e terzo posto per il Piranha di Angelo Moretti. Nella classe lance prima Francesca, seguita da Altair e da Buriana; tra i gozzi primo Barracuda, con Antioco il Moro 1 di Stefano Radaelli al secondo posto e Quinta da Masque di Raffaele La Picca in terza posizione. Tra le guzzette, vittoria di Calasettana, seguita dalla stintinese Anna di Eugenio De Negri e da Luisella di Franco Cherchi. Infine Guzzetta, la capostipite delle lance monotipo, ha vinto la classifica in tempo reale della classe monotipo Guzzette. Le Guzzette, infatti, non sono ammesse a partecipare al Trofeo Challenge Presidente della Repubblica, e a rientrare nella classifica in tempo compensato. Corrono soltanto in tempo reale. Secondo posto per Alubè e terzo posto per Penelope, vincitrice del Trofeo Addis. Questo perché nella classifica di classe Penelope risultava al secondo posto in entrambe le prove e veniva quindi superata da Guzzetta, al terzo posto nella prima prova ma vincitrice nell ultima e con una miglior somma di tempi rispetto ad Alubè, che concludeva anch essa con un primo e un terzo posto. Come sempre sono stati assegnati diversi premi speciali: il Trofeo Challenge Ministro della Pubblica Istruzione, riservato agli equipaggi formati da studenti di istituti medi superiori o da universitari, é stato vinto dall Altair. A bordo Mario Maurandi al timone, Angelo Aste, Carlo Olla, Fabio Parodo, Francesco Lastretto, tutti studenti del Nautico di Carloforte, e due ex allievi dello stesso Il premio Città di Stintino, istituito quest anno, va all imbarcazione stintinese meglio classificata. Lo ha vinto Anna, la guzzetta di Eugenio De Negri. Un riconoscimento é andato alla feluca tunisina Mahfoud Ellah di Mohamed Ben Mrad, proveniente dal Marina di Capo Monastir: la barca giunta dal porto più distante. Non son molte le barche nord africane che partecipano a manifestazioni veliche nel nostro paese. La Mahfoud Ellah, una barca da pesca senza motore e con la sola maestra, durante la prima prova ha ricordato ai tutti come si andava a pesca, quando il vento é poco: a remi! In Tunisia e in tante altre parti del mondo, nonostante Internet, a volte si fa ancora così. E a bordo non ci sono ne gps, ne radio, ne verricelli idraulici. A Giuseppe Zio Peppe Benenati, 95 anni, mitico mastro d ascia stintinese, é andato il Trofeo istituito dal Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna. Purtroppo, nel frattempo, Zio Peppe ci ha lasciati, é andato a riposar per sempre. Naturalmente anche quest anno non sono mancate le polemiche, seppur non concretizzate in una protesta formale ma limitatesi a discussioni tra i concorrenti. La quistione, vecchia di qualche hanno, riguarda il rapporto tra la base e l altezza della maestra ed é stata posta per le vele di Francesca e di qualche altro scafo. A polemizzare col comitato organizzatore é stato soprattutto Pasquale Chessa, giornalista di Panorama e armatore di Paolina, una spagnoletta algherese. Chessa, a proposito delle vele di Francesca, ha sostenuto che non sia più corretto chiamarle vele latine e che inoltre il loro utilizzo sia espressamente proibito dal regolamento della regata. Secondo il regolamento della Regata di Stintino questo non deve essere superiore ad 1,75 mentre alla manifestazione erano presenti diverse barche con un altezza più che doppia della base. Questo rende le barche più efficienti di bolina, un po il punto debole dell armo 32 istituto, Alberto Serventi e Luca Rosso. latino, ma se si va a vela 33

14 Un riconoscimento é andato alla feluca tunisina Mahfoud Ellah di Mohamed Ben Mrad, proveniente dal Marina di Capo Monastir: la barca giunta dal porto più distante. Non son molte le barche nord africane che partecipano a manifestazioni veliche nel nostro paese. La Mahfoud Ellah, una barca da pesca senza motore e con la sola maestra, durante la prima prova ha ricordato ai tutti come si andava a pesca, quando il vento é poco: a remi! latina occorre conservare, ed é questo forse il significato principale della manifestazione stintinese, le caratteristiche di quest armo, e non v é dubbio alcuno che il rapporto tra la base e l altezza della maestra sia fondamentale. Riguardo a questo problema vi sono comunque dei retroscena: nel 1997 le norme di ammissione alla regata stabilirono la proibizione dell uso di maestre con un rapporto altezza/base superiore ad 1,75. Quell anno i sulcitani, in massa, disertarono Stintino, con la sola eccezione dell Eos del comandante Pietro Luigi Cossu da Sant Antioco, tacciato in patria di quasi alto tradimento. Le barche sulcitane quasi tutte armate con vele realizzate dal velaio cagliaritano Andrea Mura con basi molto corte rispetto all altezza e non conformi alla nuova regola, si ritennero fortemente penalizzati, e anche danneggiati economicamente. In verità, per por rimedio ad una situazione delicata, il comitato organizzatore decise di introdurre una norma transitoria che permetteva l uso di vele non rispondenti alla tradizione con una penalizzazione che sarebbe poi dovuta crescere col tempo. Questo avrebbe permesso agli armatori di usare vele anche appena realizzate e alla tradizione di venir,col tempo, pienamente rispettata. I sulcitani comunque quell anno non presero parte alla manifestazione stintinese, ma tornarono l anno successivo, come al solito facendo man bassa di premi. Si badi bene. I sulcitani vincono perché vanno bene in barca non perchè hanno le vele con la base stretta. Anche armatori nordisti si son fatti fare le vele da Andrea Mura, con base corta e antenne verticalizzate, ma, pur facendo buoni risultati, non hanno colto i successi dei sudisti. Fatto é che la norma transitoria non é stata rimossa, la penalizzazione é rimasta la stessa e non é aumentata nel tempo, e qualcuno ha continuato a fare vele che sembran più rande marconi che altro. Questo ha portato Pasquale Chessa a prender posizione e a criticare il comitato organizzatore, colpevole di non rispettare norme stabilite dallo stesso comitato. Probabilmente é necessario porre rimedio alla quistione rendendo definitiva e tassativa la regola che proibisce l uso di vele con un rapporto base U Can Neigru altezza superiore ad 1,75. La Regata della Vela Latina é una manifestazione importante e nel suo spirito occorre disciplinare al meglio una serie di particolari e privilegiare l aspetto della conservazione rispetto al lato agonistico, che ha certo la sua importanza, ma non deve essere anteposto al rispetto della tradizione e delle barche. La regola poi servirà anche da stimolo ai velai per fare vele migliori ma rispettando i canoni. Quest anno ad esempio Francesca indossava vele di Ulmer & Kolius, realizzate da Giorgio Zuccoli, già campione mondiale della classe Tornado. Alta tecnologia al servizio della velocità e della competizione, vele progettate col computer e tracciate col plotter. Niente di male, il mondo cambia, ma il tennis si gioca con le racchette e con una palla di gomma piena, per quanto ultramoderne, non con la leggiadra piuma del badminton. Le polemiche e le diversità di opinione nulla tolgono comunque al successo di una manifestazione che è oggi la più importante del mediterraneo dedicata alle barche da lavoro. Eventuali lacune del regolamento di ammissione pos

15 36 La vittoria assoluta é andata a Francesca Napoli, una bionda e simpatica ragazzina di soli 15 anni. E la prima volta che una donna vince la regata e, a giudicare dalla grinta della signorina, non sarà vita facile per i maschietti latini nelle prossime edizioni. Francesca ha vinto al timone di Francesca (sotto e a destra) sono essere colmate, di modo che si vada sempre più a tutelare la tradizione e la storia della vela latina. Basta avere buona volontà e provare a ragionare nella prospettiva di andare avanti crescendo. Tenendo presente che la Regata è anche uno spettacolo, un occasione di incontro ed una festa. Tra i protagonisti indiscussi di questa festa vi erano anche quest anno, bellissimi e ben restaurati, i velieri. Ricordiamo il leudo Nuovo Aquilone di Enzo Di Fraia, proveniente da La Maddalena e vincitore di classe, l altro leudo proveniente dall arcipelago, il Miriella di Francolino Degortes, restaurato di recente dal cantiere Carrano di La Maddalena; l aragostiera Asinara Libera di Giancarlo Acciaro; Giovanna D Arco di Giovanni Del Rio, il Maria di Giampiero Degortes; il Piranha di Angelo Moretti e infine l Isla Bonita di Marco Rossi. A corollario della Regata molte, forse troppe, manifestazioni collaterali: dalla fiera dell antiquariato agli stand di diversi comuni della Sardegna, da quello della nostra rivista, che ospitava un tipico fassoi, a quello che ospitava la mostra La Rinascita della Vela Latina, realizzato dall Associazione ligure Storie di Barche. Moltissimi i visitatori e molto da fare per tutti quelli che hanno contribuito al successo di questa edizione: in particolare Piero Ajello, presidente del comitato organizzatore della Regata e Antonio Diana, onnipresente e attivissimo assessore al turismo del Comune di Stintino. E uno spettacolo nello spettacolo l ha offerta, il giorno della passeggiata non competitiva all Asinara, Cala Sant Andrea, dove si trova una delle più belle spiagge dell isola. Per un giorno presa d assalto dai gozzi e dalle lance. Chissà che un giorno all Asinara non possa nascere una scuola, con corsi anche per mastri d ascia, dove imparare a costruire, condurre e rispettare queste meravigliose, gentilissime barche. MENZIONI SPECIALI Centesima imbarcazione iscritta: Carmenia di Angelo Dessì Prima imbarcazione araba a partecipare: feluca tunisina Marina di Cap Monastir di Mohamed e Moncef Mrad Mario Marzari e Carlo Delfino quali autore ed editore del libro La Regata della Vela Latina Targa dell Associazione Vela Latina Tradizionale per il miglior restauro:bilancella Miriella di Franco Degortes restaurata dal cantiere Vincenzo Carrano. L associazione Storie di Barche per l allestimento della mostra La Rinascita della Vela Latina Imbarcazione giuria: schooner Grande Zot di Tomaso Manca Imbarcazione più antica: U Can Neigru di A. Perrando (Varazze 1895) Joseph Frigara, presidente della Societè Nautique di Ajaccio per l organizzazione della Regata Ajacciu 2000 L unica imbarcazione ad aver partecipato a tutte le edizioni della Regata della Vela Latina: Antares II di Rodolfo Pinnaparpaglia Esordio di un imbarcazione di Propriano (Corsica): Santa Libertà di Giacomo Fieschi Saggio finale del corso di vela latina: Istituto Nautico Paglietti di Porto Torres Un gradito ritorno dopo qualche anno di assenza: Istituto Nautico Millelire La Maddalena e Barceloneta (Palomba Alghero) Le matricole: Isla Bonita (Rossi), V. di Valverde (Masu), Maria C. (Greco) I migliori allestimenti fra gli espositori: Arcipelago del Sulcis e 16^ Comunità Montana Monte Arci - Grighine Targa del Comitato Organizzatore per la flotta più numerosa: Porto Torres (10 vele latine) Trofeo Citta di Stintino : Anna di Eugenio Denegri Un fitto scambio di doni e riconoscimenti si è svolto fra il Sindaco di Stintino, il Comitato Organizzatore, Il Consorzio Operatori Turistici e la Pro Loco di Stintino da una parte e le delegazioni ufficiali dell Ente Nazionale del Turismo della Tunisia, del Comune di Pieve Ligure e della Societè Nautique di Ajaccio dall altra. Prenota la tua copia! Luigi Scotti NAVIGARE A VELA LATINA Armo, manovre e tecnica di navigazione a vela latina TIRATURA LIMITATA Mare nostrum editrice Per le prenotazioni: libri@velalatina.it Fax 079/ DISPONIBILE DA DICEMBRE Mare nostrum editrice, via P. Jolanda, SASSARI

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17 La scomparsa di Zio Peppe Benenati: fine di un epoca. Con la morte di Giuseppe Benenati, da tutti chiamato affettuonara. Inizialmente si occupò di fale- di dodici metri, la Beatrice, pro- proprio aprendo una bottega in Via Ton- in circa tre anni, nel 1978, una goletta samente Zio Peppe, il mastro gnameria e riparazioni o rifacimenti di gettata ugualmente su modellino dello Testo e foto di Paolo Ajello d ascia stintinese, il più anziano, con i suoi 94 anni, dei carpentieri della Sardegna, termina davvero l epoca della costruzione delle barche tradizionali da lavoro nell isola. La sua vita fu legata esclusivamente al lavoro, alla famiglia e alle vicende della piccola comunità stintinese da cui si allontanò in rarissime occasioni, proprio secondo le regole di vita di un altra età ormai definitivamente tramontata. Era nato proprio a Stintino, fondata da appena vent anni, nel 1906, penultimo di una numerosa famiglia, della quale faceva parte, come marito di una sorella, un falegname, Antonio Vallebella, che durante la stagione della pesca del tonno lavorava come caposquadra presso il cantiere del locale stabilimento della Tonnara Saline. Fu proprio grazie alla Tonnara che venne introdotta a Stintino l arte costruttiva ligure, infatti i carpentieri che costruivano e riparavano i caratteristici barconi provenivano ogni anno dalla Liguria e, in quel periodo, in particolare da Alassio. All età di undici anni Giuseppe venne vecchie barche, prevalentemente i gozzi da pesca stintinesi, ma in breve tempo, man mano che faceva esperienza e seguendo il suo estro, iniziò a tracciare le linee delle prime barche di nuova costruzione, individuate dapprima sul modellino costruito in scala, e poi riportate sul tavolato, secondo il metodo prevalentemente adottato in Liguria. Così avviò e mantenne la sua vita successiva, trasferendo la sua bottega più avanti in via Tonnara, con la barca in costruzione sulla strada e il melograno sulle scale, e tante barche che uscirono dalle sue mani, anche quattro all anno nel pieno dell attività che si prolungò fino a tardissima età. Più di cento furono le barche costruite o ricostruite da Zio Peppe, e altrettante quelle su cui in varia misura intervenne con riparazioni o modifiche, quasi tutte barche tradizionali da lavoro, gozzi e guzzette da pesca, ma non solo, anche gozzi e lance da diporto, armate a vela latina, come la Cassiopea (oggi di Mario Segni), la S. Rita, la Lorella oggi tristemente e scandalosamente abbandonata stesso Fortunato, che ancora oggi naviga nelle acque dell arcipelago della Maddalena. Non lascia eredi della sua attività e della sua abilità se non il figlio dedicatosi però alla falegnameria, solo una bottega stipata di modellini e di beddi pezzi di legno come li chiamava spesso, e tante barche che ancora vivono e spesso lavorano nelle acque del golfo dell Asinara. Pochi giorni prima di morire, ricevette un premio, riconoscimento alla sua lunghissima carriera: il Trofeo del Presidente della Regione Sardegna messo in palio da Efisio Serrenti durante la 18 Regata della Vela Latina di Stintino. Lungo la sua lunga esistenza fu testimone dei cambiamenti di un secolo di navigazione e di vita, dai tempi in cui Stintino era praticamente isolata e collegata col resto del mondo dal Postale a vela latina, all attuale affollamento estivo, passando per la fine della vela e l avvento del motore nelle piccole barche da pesca, dal periodo di splendore e di fervente attività della Tonnara, una vera industria, alla sua decadenza e chiusura sullo scalo di Stintino, e barche definitiva, all attuale periodo di intro- introdotto al lavoro nella Tonnara come aiuto carpentiere proprio dal cognato meno tradizionali e più impegnative, duzione della vetroresina anche nel Foto di Zio Peppe Benenati, già novantenne, al lavoro su che ne aveva notato l abilita nelle attività manuali. Alla Tonnara zio Peppe Battista Succhi (noto Titino, un Light- demolizione obbligatoria delle storiche su progetto, come quelle per l Ingegner mondo della pesca, con conseguente un gozzo di Stintino. Sopra, la Lorella 2, una delle barche più belle costruite da imparerà l arte e il mestiere dai maestri ning, deriva a spigolo che a Stintino barche di legno, alla riscoperta della Zio Peppe, ora in abbandono nel porto di Stintino. alassini, come Mastro Ciccio Fassio, portatori della progredita tradizione cantieristica ligure, ma non solo, diventerà particolarmente abile anche nella preparazione e conservazione dei tonni, fino a mantenere il legame con la tonnara per tutto il periodo di attività di questa, ogni primavera, sia a terra, in cantiere, che in mare, durante la pesca, imparando anche il dialetto alassino che parlava correntemente. Dopo alcuni anni, nel 1926, Giuseppe venne autorizzato dalla Capitaneria di Porto Torres all esercizio della professione di maestro d ascia, grazie alla dichiarazione di Mastro Fassio, così come prevedevano soprannominarono subito cassa per aragoste ), o la Franca Testarda, progettata dall Ingegner Diana. Unica pausa e periodo di lontananza da Stintino, di cui si dilungava a parlare sulle banchine stintinesi, fu il servizio militare, svolto in marina su una grossa nave officina, la Pola, con la quale compì una lunga crociera lungo le coste europee, attraverso la quale conobbe il mondo degli anni venti e l alto mare, quel tanto che servì per dare alle sue barche la grande marinità che le ha sempre contraddistinte. Zio Peppe lavorò sempre da solo, col solo aiuto, a periodi, del figlio Fortunato, anch egli vela latina e della nautica tradizionale; ma vedendolo camminare lungo i moli, all età di novant anni, col suo grembiule di mastro d ascia e la cassetta da calafato, per andare a lavorare su qualche gozzo, si manifestava lampante la forza di una tradizione e di un mondo che sopravviveva a tutto, ancora elemento fondamentale della vita e del lavoro sul mare. 40 le norme dell epoca, e poté mettersi in falegname, con il quale portò a termine 41

18 Il mare, affascinante universo evocatore di immagini straordinarie, comprende anche l uomo e le imbarcazioni dalle più piccole alle grosse navi, nonché gli innumerevoli oggetti inventati dall uomo stesso per lavorare, per vivere e per sopravvivere in un rapporto molto stretto con l acqua. E attraverso alcuni di questi oggetti, come ad esempio le navi votive, si entra nel sentimento che ha legato l uomo in tutte le epoche con il mare. Esiste un arte del modellismo navale che riporta lontano nel tempo sino alle antiche sepolture, allorquando il defunto era circondato da tutto quello di cui poteva avere bisogno per il suo viaggio ultraterreno. Fra i vari oggetti del corredo funebre non si tralasciava, talvolta, di fornirgli un veicolo galleggiante: una barca per i morti nella quale l anima poteva navigare verso l aldilà. Fu un archeologo a scoprire in Caldea un modello di barca in argento databile 4000 anni a.c.: un oggetto legato sempre al corredo funerario che gli stessi egizi sentivano proprio. Essi infatti non si sottraevano al rito della morte e lasciavano nelle tombe barche votive per il trasporto dell anima oltre il fiume del paese dei morti. Non furono da meno neppure i popoli scandinavi poiché i vichinghi seppellivano i capi nei drakkar, ossia nel tipo di imbarcazioni da loro comandate in vita. Questo rispetto per il modello in grandezza naturale da parte degli artefici nella traduzione in miniatura costituisce grande interesse per l archeologo navale; archeologo che non può Le foto che illustrano questo arti- foto di Giampiero Medioevo in quanto sono tutti scom- L epoca degli di Wally Paris studiare altri reperti del genere sino al colo riproducono Dore parsi. Si continuò ancora a realizzare modellini votivi, ma le distruzioni per motivi alcuni ex voto che si trovano a Valverde a Alghero. diversi hanno depauperato noi contemporanei di queste preziose testimonianze del lontano passato. Arte, I modellini ex voto ricompaiono verso artigianato e il sec. XIV e più frequentemente 42 passione XVI, sebbene con uno spirito 43 ex votonel sec.

19 mutato non avendo più la funzione di trasportare le anime, ma di semplici offerte per grazie ricevute. Ne consegue che la stessa materia sia adeguata al ringraziamento reso, per cui oltre al legno e alla tela sono impiegati l oro, l argento, gli intarsi e le pietre preziose. Simili tesori non si poterono conservare 44 a lungo integri e neppure un destino migliore ebbero i modelli con i materiali più umili in quanto furono compromessi dal tempo e dall incuria. Se qualche esempio è rimasto, il merito è di quei marinai cultori di questi oggetti degradati ai quali hanno ridato vita con ringiovanimenti di gusto personale, quindi con criteri lontani da un rispetto archeologico. Nel Sei, Sette e Ottocento si predisposero modelli oggi in possesso degli antiquari: modelli barattati da parroci scarsamente coscienziosi in cambio di simulacri della Vergine o di Santi per ringraziarli di un evitato pericolo in mare. E stato riscontrato che queste opere denunciano le preoccupazioni del costruttore, per cui ne deriva a volte la cura particolare di uno scafo da parte di un carpentiere, che trascurava però l attrezzatura: per contro un gabbiere impiegava maggiore impegno nell attrezzatura piuttosto che nello scafo e un addetto alle manovre preferiva il pennone o un asta di un fiocco su altre parti. I modelli eseguiti dai marinai generalmente sono lunghi un metro per non disporre, a bordo, di spazi superiori per una loro ampiezza maggiore. La più parte di questi modelli sono molto precisi nei dettagli perché il marinaio li realizzava sulla nave nella quale era imbarcato e aveva i commenti severi degli altri componenti di viaggio. I materiali impiegati sono perlopiù di legno tenero, di abete o di pino americano, per lo scafo e la pittura è rappresentata in relazione al campionario esistente nel magazzino del carpentiere. I pezzetti di piombo erano presi in prestito dallo scandaglio per creare le ancore, i cannoni, la ferramenta e le trozze dei pennoni. Il bozzellame veniva confezionato in osso, con le ossa degli avanzi di un pasto o di quegli uccelli marini catturati e, benchè i collanti non esistessero ancora, i pezzi venivano tenuti molto saldamente insieme con gomma arabica e colla da falegname. Non veniva usata la tela per le vele, ma si preferiva lamierino molto sottile e leggero. Dalla finezza di tutti questi particolari si giudicava il lavoro del marinaio e taluni per simulare i vetri dell osteriggio del salone si servivano anche della mica. Si vuole infine rammentare che i modelli a tutto tondo descritti sopra scomparvero insieme alla navigazione 45

20 SAMER a vela, invece i mezzi scafi in diorama sono rimasti anche nei tempi della navigazione a vapore. Un cenno è rivolto altresì alle navi in bottiglia, le quali risalivano ai primi decenni del XIX secolo; probabilmente non furono iniziate prima a causa della produzione del vetro per bottiglia più scuro e meno trasparente: condizione indispensabile per godere di un lavoro tanto puntuale e accurato. La tecnica impiegata richiedeva innanzi- tutto la colatura all interno del mare con un mastice da modellare con spatole di fil di ferro per meglio imitare le onde. Seguiva una prima mano di colore e la messa a posto della scena del diorama con porto, pontile, faro, case e alberi, dopodichè si introduceva la nave, naturalmente limitata alla linea di galleggiamento. Sistemata l alberatura, i pennoni erano tenuti accostati agli alberi, le sartie e gli stragli erano incappellati al loro posto e, dopo aver tutto dipinto, si introduceva questo insieme affusolato attraverso il collo della bottiglia e con spatoline lo si affondava nel mare di mastice. Attraverso fili di ferro si raddrizzavano gli alberi e si tendevano gli stragli e si finiva l opera con le vele di carta. Le navi di recente fattura che si trovano in commercio non hanno la finezza degli esemplari dell Ottocento. In esse viene meno quella proporzione tanto misurata, vanto di una pazienza straordinaria, propria di marinai avvezzi a trascorrere giornate e giornate in mare in attesa di toccare terra. SAMER s.r.l. D AIMLERC HRYSLER Concessionaria ufficiale Mercedes-Benz Zona industriale Predda Niedda Nord Strada Sassari Amm. e Vendita /47-Ass. e Ricambi Fax