Scheda 2 Tempo del catecumenato, prima fase: Rito di ingresso nel cammino di ispirazione catecumenale

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1 Scheda 2 Tempo del catecumenato, prima fase: Rito di ingresso nel cammino di ispirazione catecumenale Tema della celebrazione La prima tappa dell itinerario è l ammissione al catecumenato (RICA, nn ), nella quale il fanciullo o ragazzo che vuole conoscere meglio Gesù e meglio amarlo è accolto dalla Chiesa con il segno della croce ed è ammesso alla Liturgia della Parola (CEI/2, n. 40). Il rito segna il passaggio tra il tempo del primo annuncio, caratterizzato dall ascolto della Buona Notizia che è Gesù, e quello del catecumenato, in cui ogni ragazzo, accompagnato dalla sua famiglia, è aiutato dalla comunità cristiana ad approfondire l amicizia con Gesù, avviando un serio cammino di conversione e di progressiva accoglienza dell esperienza cristiana. Esso dunque invita le famiglie, ma soprattutto i fanciulli, a prendere una iniziale decisione pubblica di seguire il cammino che li rende discepoli di Gesù, a partire dall esperienza del primo 1 annuncio che hanno vissuto. Può essere utile anche tenere presente due ulteriori riferimenti: Grande importanza ha il «Rito dell ammissione al catecumenato» perché in tale occasione, presentandosi per la prima volta pubblicamente, i candidati manifestano alla Chiesa la loro volontà e la Chiesa, nell esercizio della sua missione apostolica, ammette coloro che intendono diventare suoi membri. Dio largisce loro la sua grazia, mentre si manifesta pubblicamente il loro desiderio mediante questa celebrazione e la Chiesa notifica la loro accoglienza e la loro prima consacrazione (RICA, n. 14). Con questa celebrazione i ragazzi insieme con i loro genitori manifestano la scelta esplicita e motivata per quanto è possibile alla loro età di voler intraprendere davvero il cammino, di mettersi a seguire Gesù, loro maestro e guida; da parte sua la comunità li accoglie e si impegna ad accompagnarli. Si tratta di un rito di passaggio che coinvolge, fanciulli, genitori e comunità; è più che una presentazione alla comunità (ICR, p. 11). Quando È possibile reperire, nei documenti di riferimento, diversi tipi di indicazioni. In primo luogo circa il momento in rapporto al cammino personale di quanti sono coinvolti nell itinerario: Per questo primo passo si richiede che i candidati abbiano assimilato i primi elementi della vita spirituale e della dottrina cristiana: la prima fede concepita durante il pre-catecumenato, l inizio della conversione, la volontà di mutar vita e di entrare in rapporto con Dio attraverso Cristo; si richiede perciò che abbiano cominciato ad avere il senso della penitenza, a invocare Dio e a pregarlo, a fare la prima esperienza della comunità e della spiritualità cristiana (RICA, n. 15). Il Rito con il quale coloro che vogliono farsi cristiani sono accolti fra i catecumeni si celebra quando, dopo aver ricevuto il primo annuncio del Dio vivente, hanno ormai una fede iniziale in Cristo Salvatore. I presupposti sono una prima evangelizzazione e un inizio di conversione e di fede, il senso della Chiesa (...) (RICA, n. 68). L ammissione al catecumenato è legata al momento in cui il fanciullo è capace di decidersi in rapporto a Gesù Cristo. Perciò la celebrazione non deve essere fatta troppo presto, suppone una prima evangelizzazione che suscita la fede e implica una prima esperienza di vita nella comunità (CEI/2, n. 40). 1 Cf. CEI/2, n. 40; DC3, pp e

2 Questo rito si compie quando il gruppo in cui è inserito uno o più ragazzi non battezzati è pronto a entrare in un itinerario di tipo catecumenale (GCEI, p. 86). Questa celebrazione si compie quando il gruppo si è formato, i fanciulli hanno fatto la prima esperienza di camminare insieme secondo uno stile catecumenale e i genitori si sono a loro volta motivati e inseriti nel loro specifico ruolo di educatori alla fede dei figli (ICR, p. 11). Poi circa la collocazione nel quadro della prima fase del tempo catecumenale: La dislocazione temporale non è precisata perché dipende molto dai tempi con cui si avvia il 2 cammino dell anno e si formano i gruppi educativi (DC3, p. 24). Infine, circa il giorno in cui collocare la celebrazione: È bene che si faccia di domenica, poiché si tratta di un rito che indica decisamente l inizio dell itinerario catecumenale (GCEI, p. 86). Questa celebrazione può anche essere inserita in una Eucaristia domenicale, specialmente se si desidera dare reale consistenza alla partecipazione dell intera comunità parrocchiale e non vi sono altri ostacoli; eventualmente, si può prevedere di congedare i ragazzi al termine della Liturgia della Parola: Il Rito che comprende l accoglienza dei candidati, la Liturgia della Parola e il loro congedo, può anche essere seguito dalla celebrazione dell Eucaristia (RICA, n. 72). L ultima parte Liturgia della Parola e consegna del Vangelo potrebbe avvenire anche in una eucaristia domenicale (GCEI, p. 86). Dove I testi di riferimento danno una duplice indicazione: La celebrazione si tiene in chiesa o in un luogo adatto a favorire, secondo l età e la comprensione dei candidati, l esperienza di una accoglienza familiare. La prima parte o rito di accoglienza si celebri, secondo le circostanze, all ingresso della chiesa o di un altro luogo; la seconda parte o Liturgia della Parola, in chiesa o nel luogo scelto per tale rito (RICA, n. 315). Il rito si volge in chiesa, o in altro luogo conveniente, tale da favorire l esperienza di un accoglienza familiare (CEI/2, n. 40). Si tratta in primo luogo di favorire l esperienza di una accoglienza di stampo familiare: la scelta del luogo è subordinata al raggiungimento di questo fine, anche se sembra di cogliere una certa preferenza per la chiesa, essendo sempre menzionata in prima battura. In ogni caso, poi, è richiesto l uso dello spazio simbolico della soglia, cioè di un luogo di ingresso, in modo rendere visibile anche spazialmente quanto la celebrazione vuole compiere: far entrare nella Chiesa quanti la vivono, sia pure solo in maniera iniziale (poiché il vero ingresso è costituito dai sacramenti dell Iniziazione). Partecipanti È auspicabile che nella celebrazione abbia parte attiva l intera comunità cristiana o una sua parte composta da amici, familiari, catechisti e sacerdoti (RICA, n. 70). Le celebrazioni si tengano con l attiva partecipazione di un gruppo, costituito da un conveniente numero di fedeli e, in particolare, dai genitori, dai familiari e dai compagni del catechismo. Infatti, spesso, all iniziazione dei fanciulli di questa età, non è bene che ci sia la presenza di tutta la comunità parrocchiale, basta una sua rappresentanza (RICA, n. 311). 2 Poi, di fatto, nelle tabelle riassuntive per la prima fase, si suggerisce di collocare la celebrazione nella prima metà dell anno (DC3, p. 41). 2

3 L ammissione si fa in un gruppo, nel quale non devono mai mancare i genitori e gli accompagnatori, ma non molto numeroso, al fine di non turbare i fanciulli (cf. RICA, n. 314) (CEI/2, n. 40). Sono invitati, oltre che gli amici, anche alcuni adulti: genitori e parenti, catechisti, accompagnatori (GCEI, p. 86). Qui di seguito sono riportate diverse proposte di celebrazione per l Iscrizione al catecumenato: due modelli di celebrazione fuori della Messa, rispettivamente per gruppi con o senza battezzandi; e due modelli di celebrazione intra Missam, anch essi rispettivamente per gruppi con o senza battezzandi. Come già ricordato in precedenza, questi sono modelli da adattare con saggezza e cura alla situazione in cui ci si trova a celebrare. 3

4 Scheda 2/A RITO PER GRUPPI CON PRESENZA DI BATTEZZANDI Caratteristiche 3 Si tratta in sostanza della celebrazione proposta da GCEI (pp ), con alcune correzioni cosmetiche 4 e alcune piccole aggiunte per rendere più chiaro o più completo lo sviluppo del rito. La celebrazione è articolata in due momenti principali (Rito di accoglienza e Liturgia della Parola), collocati rispettivamente sulla soglia del luogo celebrativo (secondo GCEI, la chiesa) e, dentro di esso, in un luogo per la celebrazione della Parola (nella chiesa, presumibilmente, l ambone). Nel primo momento i ragazzi esprimono il loro desiderio di diventare cristiani e di entrare nella fase catecumenale del loro cammino formativo e, dopo essere stati segnati con la croce, ricevono un crocifisso per ricordare loro l impegno di rimanere fedeli all amore di Cristo, restando a lui vicini. Il momento si conclude con l ingresso processionale nel luogo della celebrazione. L essere dentro la Chiesa è quindi visibilizzato da questa parte del rito in primo luogo attraverso l imposizione e l accoglienza del segno della croce (e del crocifisso), che è il simbolo radicale e primordiale dei cristiani; e, in secondo luogo, attraverso il movimento attraverso la soglia del luogo dove avverrà il resto della celebrazione: questo spostamento non ha solo valore funzionale (cioè per andare dove si deve proseguire la celebrazione), ma è soprattutto simbolico, poiché è un passare da fuori a dentro l edificio della celebrazione, cioè dalla nonappartenenza all appartenenza al gruppo che vi si riunisce (specialmente se si trattasse della chiesa). Tanto l interrogazione circa le intenzioni, quanto la segnazione avvengono con modalità differenziate, a seconda della condizione del soggetto coinvolto (non battezzato o già battezzato): nel primo caso, l interrogazione parte dalla libera espressione da parte del ragazzo di ciò che lo attira in Gesù e la segnazione viene compiuta in forma estesa, sui sensi e su altre parti del corpo, da parte del presidente, dei genitori e dei catechisti; nel secondo caso, l interrogazione è diretta da parte del presidente (due domande) e la segnazione è generale, cioè fatta dal presidente su tutti in una volta sola (segno di croce), alla conclusione della segnazione estesa dei non battezzati. Il secondo momento della celebrazione consiste di una celebrazione della Parola, seguita dalla consegna del Vangelo e da una preghiera litanica. Per la celebrazione della Parola, GCEI suggerisce di scegliere letture che possano essere adatte alla comprensione 5 dei catecumeni e al livello della catechesi ricevuta da loro e dai loro compagni; a titolo di esempio propone una possibile scelta di letture che ruota attorno al tema della chiamata per nome (Gn 12,1-4a e Mc 1,16-20), ma suggerisce anche di utilizzare le letture indicate in RICA, n. 397 (e n. 384): Ez 36,25-28 Vi darò un cuore nuovo. Abiterete la terra che io diedi ai vostri padri. Gal 5, Un solo precetto e un solo Spirito. Ef 4,1-6 Comportatevi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto. Mc 12,28-31 Il primo di tutti i comandamenti. Lc 8,4-15 Il seminatore uscì a seminare. Lc 19,1-10 Oggi devo fermarmi a casa tua. 3 Cf. anche CEI/2, n. 40, la cui descrizione, tuttavia, non coincide del tutto con quanto previsto da GCEI. 4 In particolare, è stata aggiunta la sezione dell interrogazione rivolta ai genitori, ispirata al Rito di accoglienza che in GCEI apre il tempo della prima accoglienza (cf. GCEI, pp ); questo perché essa esplicita, per la prima volta o in forma rinnovata, l impegno e il coinvolgimento dei genitori nel cammino dei loro ragazzi, che è una delle colonne portanti di questa forma di introduzione alla vita cristiana. Anche la consegna del Vangelo è stata resa eventuale, poiché GCEI la colloca all interno di questa celebrazione, mentre il testo-base della celebrazione ne fa una celebrazione a parte, collocata al termine del tempo della prima accoglienza (cf. DC3, pp ). 5 GCEI, p

5 Gv 1,35-42 Ecco l agnello di Dio. Gv 6,44-47 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre. Gv 13,34-35 Vi do un comandamento nuovo. Gv 15,9-11 Rimanete nel mio amore. Gv 15,12-17 Amatevi gli uni gli altri. Potrebbe anche essere utile sottolineare anche ritualmente la proclamazione della parola evangelica, mediante l uso delle luci e dell incenso; né va trascurata la possibilità, suggerita anche dalle rubriche, di compiere un piccolo rito di intronizzazione della Parola, all inizio della Liturgia della Parola (così GCEI) o dopo la proclamazione della lettura evangelica, con adeguato canto accompagnatorio. Se non è già avvenuta in precedenza, la consegna del Vangelo è conseguenza del rito della Parola: essa infatti impegna e vuole continuare ad essere in ogni momento la luce e lo stimolo per una vita conforme al progetto di Dio; inoltre, essa costituisce l indispensabile punto di partenza per ogni approfondimento catechetico che avverrà nel corso delle varie fasi del tempo del catecumenato nel quale i ragazzi stanno entrando: per questo viene loro consegnata. La Liturgia della Parola si presta anche ad essere la prima parte di una celebrazione eucaristica: in questo caso il Rito di accoglienza tiene il luogo dei Riti introduttivi e, al termine della preghiera dei fedeli, si possono congedare i catecumeni effettivi (cioè i ragazzi non battezzati) o anche tutti i ragazzi. Quanto ai canti, la scelta dipende strettamente dalle letture scelte; quindi, supponendo a titolo d esempio l uso dello schema direttamente riportato in GCEI (la chiamata per nome ), si potrebbe ipotizzare di proporre: S durante la consegna del crocefisso: Con te faremo cose grandi; S all ingresso in chiesa: Nella tua casa (in: Cantemus Domino [= CD], 2); S durante l eventuale consegna del Vangelo: Amare questa vita o Vocazione; Materiale Una croce astile. La Bibbia o il Lezionario da cui si leggeranno le letture. Un crocifisso per ogni ragazzo partecipante. Se lo si deve consegnare, un Vangelo con dedica firmata dai genitori, dagli accompagnatori e dal Parroco, uno per ciascun ragazzo. Schema della celebrazione RITO DI ACCOGLIENZA Il gruppo si raccoglie all entrata della chiesa. Il celebrante vi si reca con alcuni ministri e con i ministranti, che portano la croce astile e la Bibbia o il Lezionario, che saranno utilizzati nella celebrazione dell accoglienza. Qui giunto, si rivolge ai presenti, dicendo: P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen. P. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. MONIZIONE INTRODUTTIVA Dopo eventuali saluti iniziali, con una certa naturalezza, il celebrante richiama l importanza che ha per tutti quanto oggi si fa. INTERROGAZIONE Il celebrante si rivolge poi a tutti i ragazzi del gruppo con queste o simili parole: P. In questo tempo ci siamo incontrati, abbiamo avuto la possibilità di scoprire che Gesù vuole che tutti gli uomini lascino di fare il male, diventino suoi amici e fratelli, e siano amici e fratelli tra di loro. Alcuni di 5

6 voi desiderano ricevere tutti i sacramenti dell Iniziazione cristiana, altri la Cresima e l Eucaristia. Mi rivolgo prima a coloro che non hanno ancora ricevuto il Battesimo. Il celebrante chiama per nome i singoli candidati; ciascun chiamato si mette al centro del gruppo. Il celebrante si rivolge a lui con queste o simili parole: P. N., tu hai domandato di far parte di questo gruppo, hai incominciato a conoscere e credere in Gesù e vuoi ricevere il Battesimo. Puoi dirci ciò che ti attira di più in Gesù? N. risponde liberamente. Facendo riferimento alla risposta, il celebrante quindi gli domanda se vuole seguire Gesù (cioè entrare nell itinerario catecumenale). P. Hai scoperto che Gesù vuole che tutti gli uomini diventino suoi amici (fratelli) e siano amici (fratelli) tra di loro. Io ti domando: vuoi amare Gesù e diventare suo amico? R. Sì! P. Hai scoperto che Gesù ti chiama per nome: vuoi seguirlo, fare attenzione a quello che lui ti dice come tuo vero amico? R. Sì! Rivolgendosi ora agli altri del gruppo il celebrante domanda anche a loro se vogliono proseguire: P. Ora domando anche a tutti voi che volete ricevere i sacramenti della Cresima e dell Eucaristia: volete amare Gesù e diventare suoi amici? R. Sì! P. Avete scoperto che Gesù vi chiama per nome: volete seguirlo, fare attenzione a quello che lui vi dice come vostro vero amico? R. Sì! INTERROGAZIONE DEI GENITORI Quindi il presidente si rivolge ai genitori dei ragazzi: P. Cari genitori, questi vostri figli vogliono intraprendere un cammino di preparazione per la celebrazione del Battesimo, della Cresima e dell Eucaristia. Volete voi dare il vostro consenso? G. Sì, lo diamo. P. Volete anche impegnarvi ad accompagnarli, aiutarli e sostenerli nel loro cammino? G. Sì, lo vogliamo. SEGNAZIONE Il celebrante si rivolge ai candidati al catecumenato e dice: P. Ora dunque, N. e N., avvicinatevi con i vostri genitori (o parenti) e catechisti; ricevete il segno della vostra nuova condizione di catecumeni. Il celebrante si pone vicino alla croce astile e prosegue: P. Dio Padre ti (vi) ama e ti (vi) ha chiamato (i) a divenire amico (amica, fratello, sorella) di Gesù, suo Figlio. Ora io (e i vostri genitori [o parenti] e catechisti), vi segniamo con il segno della croce, un gesto che i vostri compagni hanno ricevuto da bambini nel giorno del loro Battesimo. Facendo questo gesto noi ricordiamo che Gesù ci ha amato fino a morire per noi; col suo aiuto noi vogliamo fare altrettanto. Il celebrante traccia con il pollice il segno della croce sulla fronte di N. e N. dicendo: P. N., ricevi la croce sulla fronte: Cristo stesso ti protegga con il segno del suo amore e della sua vittoria. Impara ora a conoscerlo e a seguirlo. T. (dicono o cantano) Gloria a te, Signor! Le varie formule che seguono sono pronunciate successivamente dal celebrante, mentre il gesto della segnazione può essere fatto su ciascun fanciullo o ragazzo dai parenti e dai catechisti o accompagnatori. Tutti intervengono con l acclamazione. Mentre si segnano gli orecchi: P. Ricevi il segno della croce sugli orecchi per ascoltare Gesù quando ti parla. Mentre si segna la bocca: P. Ricevi il segno della croce sulla bocca, per rispondere a Gesù che ti parla. Mentre si segnano gli occhi: P. Ricevi il segno della croce sugli occhi, per vedere ciò che il Signore ha fatto. Mentre si segna il petto: P. Ricevi il segno della croce sul petto, per poter accogliere Gesù nel tuo cuore. 6

7 Mentre si segnano le mani tese e aperte: P. Ricevi il segno della croce sulle mani, per essere capace di aiutare il tuo prossimo. Mentre si segnano le spalle: P. Ricevi il segno della croce sulle spalle, per essere forte come Gesù nelle difficoltà. Il celebrante, rivolto a tutti, dice, tracciando un segno di croce: P. Vi segno tutti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, perché viviate sempre con Gesù ora e per tutti i secoli dei secoli. T. Amen. CONSEGNA DEL CROCIFISSO Rivolto a tutti i ragazzi battezzati e non battezzati il celebrante dice: P. Tutti siete stati segnati dal segno dell amore di Cristo. Rimanete dunque fedeli al suo amore e sempre vicini a lui. Per ricordarvi questo impegno vi consegniamo un piccolo crocifisso. D ora in poi, ogni volta che farete il segno della croce ricordatevi di Gesù e del suo amore per voi. Il celebrante passa davanti a ciascuno e presenta il crocifisso; nel prenderlo tra le mani ciascuno lo bacia e se lo mette al collo. INGRESSO IN CHIESA Il celebrante invita ad entrare in chiesa con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi, ora potete prendere il vostro posto fra i cristiani riuniti nell assemblea. Venite dunque, ascoltiamo il Signore che ci parla e preghiamo tutti insieme. Il gruppo entra processionalmente e si unisce all assemblea che li accoglie con un canto. LITURGIA DELLA PAROLA Si porta il Libro delle sacre Scritture che viene collocato con onore al suo posto. Il celebrante o un catechista può spiegare brevemente la dignità della Parola di Dio che è annunziata e ascoltata nell assemblea dei cristiani. Subito inizia una breve Liturgia della Parola. PRIMA LETTURA L. Dal libro della Genesi (Gn 12,1-4a) Il Signore disse ad Abram: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore. Parola di Dio. T. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE (dal sal 32) R. Volgiti a noi, Signore: in te speriamo. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. R. Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come erede. Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. R. Ecco, l occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R. 7

8 L anima nostra attende il Signore, egli è nostro aiuto e nostro scudo. Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. R. CANTO AL VANGELO Alleluia. Il Signore li chiamò: ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Alleluia, alleluia. VANGELO P. Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,16-20) Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Parola del Signore. T. Lode a te, o Cristo. Dopo le letture, il celebrante tiene una breve OMELIA. Si raccomanda una pausa di silenzio in cui tutti i fanciulli, invitati dal celebrante, pregano in cuor loro. CONSEGNA DEL VANGELO Se non è già stata fatta in un altro momento del cammino, si fa ora la CONSEGNA DEL VANGELO: dopo il silenzio e, eventualmente, un CANTO appropriato, ciascun fanciullo o ragazzo, accompagnato dai catechisti, si presenta davanti al celebrante, che ha in mano il Vangelo e dice: P. N., ricevi il Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio. N. bacia il libro; quindi lo prende tra le mani e si reca al suo posto. PREGHIERA DEI FEDELI Si fa quindi la seguente preghiera: P. Preghiamo il Padre per questi nostri figli, compagni e amici, e che oggi iniziano un nuovo cammino che li porterà ad incontrare il Signore, conoscerlo e amarlo. L. Perché tu, Padre buono, accresca in loro di giorno in giorno il desiderio di vivere con Gesù, noi ti preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Perché nella famiglia dei figli di Dio possano trovare gioia e vita, noi ti preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Perché tu li tenga lontani dalla tentazione della sfiducia e dello scoraggiamento, noi ti preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. L. Perché tu doni loro la gioia di ricevere il Battesimo, la Confermazione e l Eucaristia noi ti preghiamo. T. Ascoltaci, Signore. Il celebrante conclude con questa preghiera: P. O Padre, che hai suscitato in questi fanciulli il desiderio di diventare discepoli di Gesù, fa che camminino con perseveranza incontro a te, e vedano esauditi i loro desideri e la nostra preghiera. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. CONGEDO Se segue la celebrazione eucaristica, secondo l opportunità, i catecumeni possono essere congedati. Altrimenti è bene prevedere una forma compiuta di conclusione della celebrazione (p.es., la BENEDIZIONE e un CANTO finale). 8

9 Scheda 2/B RITO PER GRUPPI DI SOLI BATTEZZATI Caratteristiche Si tratta in sostanza della celebrazione proposta da ICR (pp ), che a sua volta riprende integralmente e adatta al caso di un gruppo di soli battezzati la celebrazione di GCEI (pp ). Per ragioni di diritti editoriali, non è possibile riportare qui per esteso il testo dello schema: pertanto la presente scheda contiene indicazioni generali e la descrizione del modo con cui è stato modificato quanto prevede GCEI. La celebrazione è di fatto articolata in quattro momenti principali (Rito di accoglienza, Liturgia della Parola, 6 con l eventuale consegna del Vangelo, Rito di congedo), collocati rispettivamente in un luogo diverso dalla chiesa, nei posti dell assemblea per la celebrazione della Parola, e infine davanti al presidente (quindi, presumibilmente, davanti alla sede o anche in mezzo all assemblea) per l eventuale consegna del Vangelo. Lo schema proposto per la celebrazione è dunque sostanzialmente identico al precedente, salvo alcuni particolari qui di seguito evidenziati, concentrati soprattutto nel Rito di accoglienza (il quale prevede: un canto iniziale, il saluto, la conversazione - dialogo circa il cammino percorso, l interrogazione dei ragazzi, il ricordo della segnazione con la consegna del crocifisso e la processione alla chiesa): l indicazione di partire da un luogo diverso dalla chiesa, in modo da visibilizzare mediante l ingresso 7 processionale in essa l entrata nel cammino e la partecipazione ad una comunità, sfruttando il valore simbolico dell azione del varcare la soglia, come passaggio dal fuori al dentro, cioè dall estraneità all appartenenza; il suggerimento di coinvolgere dialogicamente i fanciulli nella narrazione del cammino compiuto fino a quel momento, magari con l ausilio di strumenti utili a richiamarlo (cartelloni, foto, video...); il suggerimento di adottare una disposizione circolare per il gruppo in questa parte del rito; la proposta di trasformare il rito della segnazione con la croce in un rito di memoria di questo gesto, poiché esso, per i destinatari di questo tipo di celebrazione, è già avvenuto il giorno del Battesimo: il baricentro del rito, allora, si sposta quasi naturalmente sulla consegna del crocifisso, la cui accoglienza vuole appunto significare l impegno a rimanere fedeli all amore di Cristo, restando a lui vicini, che i ragazzi assumono, scegliendo di iniziare il tempo del catecumenato ; la previsione esplicita di un rito conclusivo (saluto, benedizione e canto finale), poiché, a differenza di GCEI, ICR sembra escludere del tutto la possibilità di proseguire la celebrazione con una Liturgia eucaristica; l indicazione generale di possibili canti per la celebrazione: S introduttivo: Come è bello stare insieme (CF 82); S durante la consegna del crocefisso: Con te faremo cose grandi; S all ingresso in chiesa: Ecco il tuo posto (in: Nella Casa del Padre [= CP], LDC, 640); S durante l eventuale consegna del Vangelo: Vocazione; S conclusivo: Cammina con lui (CF 54). Per quanto riguarda la scelta delle letture, ovviamente centrale in un rito che ruota attorno ad una Liturgia della Parola, anche ICR riprende il suggerimento di scegliere letture adatte alla comprensione dei fanciulli e al livello della catechesi ricevuta e cita come esempio le stesse letture sulla vocazione proposte da GCEI (Gn 12,1-4a e Mc 1,16-20), rimandando a RICA, n. 397 (cf. Scheda 2/A). Anche in questo caso, poi, potrebbe essere utile sottolineare ritualmente la proclamazione della parola evangelica, mediante l uso delle luci e dell incenso; né va trascurata la possibilità, suggerita anche dalle rubriche, di compiere 6 In realtà ICR di parti ne enumera otto, questa granularità sembra eccessiva (se, p.es., la si applicasse alla Messa, essa risulterebbe composta di ben sedici sezioni distinte, in luogo delle usuali quattro): logicamente, invece, le prime quattro sezioni appartengono tutte al Rito di accoglienza, che si conclude con l ingresso in chiesa; mentre la preghiera comune appartiene di diritto alla struttura della Liturgia della Parola. 7 ICR, p

10 un piccolo rito di intronizzazione della Parola, all inizio della Liturgia della Parola (così ICR) o dopo la proclamazione della lettura evangelica, con adeguato canto accompagnatorio. Se non è già avvenuta in precedenza, si fa la consegna del Vangelo, poiché è naturale conseguenza del rito della Parola: essa infatti impegna e vuole continuare ad essere in ogni momento la luce e lo stimolo per una vita conforme al progetto di Dio; inoltre, essa costituisce l indispensabile punto di partenza per ogni approfondimento catechetico che avverrà nel corso delle varie fasi del tempo del catecumenato nel quale i ragazzi stanno entrando: per questo viene loro consegnata. Materiale Una croce astile. La Bibbia o il Lezionario da cui si leggeranno le letture. Un crocifisso per ogni ragazzo partecipante. Se lo si deve consegnare, un Vangelo con dedica firmata dai genitori, dagli accompagnatori e dal Parroco, uno per ciascun ragazzo. 10

11 Scheda 2/C RITO DURANTE LA MESSA PER GRUPPI CON PRESENZA DI BATTEZZANDI Caratteristiche Si tratta in sostanza di un adattamento di quanto proposto nella scheda 2/A al caso di una celebrazione durante la Messa; in questo caso, il rito si articola in tre grandi parti: il Rito di accoglienza che, in analogia con quanto avviene per il Battesimo degli infanti, si tiene alla porta della chiesa e si conclude con la processione di ingresso dei ragazzi con i catechisti (e eventualmente i loro genitori), dei ministranti e del sacerdote presidente; esso dunque sostituisce i Riti iniziali della Messa, la quale poi riprende normalmente dalla prima Orazione; la Liturgia della Parola con l eventuale consegna del Vangelo dopo l omelia e prima della preghiera universale; il resto della celebrazione eucaristica, a cui tutti i ragazzi (o anche i catecumeni) possono prendere parte, se non si sceglie per ragioni pedagogiche di congedarli al termine della parte precedente. La collocazione del rito di ammissione all interno della celebrazione eucaristica domenicale solo in apparenza è ovvia e priva di trappole per l animatore liturgico; essa, infatti, pone almeno due tipi di problemi pratici, la cui soluzione non è immediata: in primo luogo, la scelta delle letture: come già osservato nelle Note introduttive, nei giorni festivi, in assenza di ulteriori deroghe alla normativa vigente, è abbastanza limitata la possibilità di rimaneggiare il programma di letture; d altra parte, è di primaria utilità che la Parola proclamata si possa riferire a quanto si sta celebrando. In sintesi, quindi, non sarebbe una cattiva idea provare a capovolgere l istintivo approccio al problema e cercare di scegliere il giorno della celebrazione in funzione dei testi scritturistici previsti per esso. Si faccia riferimento allo schema proposto nella scheda 2/A (tema della chiamata per nome ) o alle altre letture ivi indicate. In secondo luogo, c è il problema del numero dei partecipanti al rito, che impatta direttamente sulla sua durata (oltre che su altre piccole questioni, quali la necessità di avere un adeguato numero di posti riservati e la gestione ordinata dei loro movimenti): non è infatti bene che il rito si prolunghi eccessivamente, sbilanciando lo svolgersi della celebrazione eucaristica della comunità; di fronte a un numero consistente di ragazzi coinvolti è dunque necessario immaginare dei correttivi: p.es., prevedendo più celebrazioni per gruppi numericamente più contenuti, o minimizzando i gesti o le formule che devono essere ripetuti per ogni singolo ragazzo (sostituendoli con gesti o formule generali), oppure moltiplicando il numero dei ministri che li compiono. Per quanto riguarda i canti, l inserzione nella Messa impone di tenere contro primariamente del giorno liturgico con le sue letture e i suoi temi. Tuttavia, può essere opportuno richiamare i temi connessi con la celebrazione dell Iscrizione; p.es., nel caso della chiamata per nome, per la consegna del crocifisso, si può immaginare: Amare questa vita o Vocazione. Materiale La croce processionale. L Evangeliario o il Lezionario da cui si leggeranno le letture della Messa. Un crocifisso per ogni ragazzo partecipante. Se lo si deve consegnare, un Vangelo con dedica firmata dai genitori, dagli accompagnatori e dal Parroco, uno per ciascun ragazzo. 11

12 Schema della celebrazione RITO DI ACCOGLIENZA Il gruppo si raccoglie all entrata della chiesa. Il celebrante vi si reca, con alcuni ministri, e con i ministranti, che portano la croce astile, accompagnata eventualmente dai candelieri accesi, e il Lezionario o l Evangeliario, che saranno utilizzati nella Messa. SALUTO Qui giunto, si rivolge ai presenti, dicendo: P. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen. P. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. MONIZIONE INTRODUTTIVA Dopo altri eventuali saluti iniziali, con una certa naturalezza, il celebrante richiama l importanza che ha per tutti quanto oggi si fa. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI Il celebrante si rivolge poi a tutti i ragazzi del gruppo con queste o simili parole: P. In questo tempo ci siamo incontrati, abbiamo avuto la possibilità di scoprire che Gesù vuole che tutti gli uomini smettano di fare il male, diventino suoi amici e fratelli, e siano amici e fratelli tra di loro. Alcuni di voi desiderano ricevere tutti i sacramenti dell Iniziazione cristiana, altri la Cresima e l Eucaristia. Mi rivolgo prima a coloro che non hanno ancora ricevuto il Battesimo. Il celebrante o un catechista chiama per nome i singoli candidati; ciascun chiamato si mette al centro del gruppo. Il celebrante si rivolge a ciascuno singolarmente, con queste o simili parole: P. N., tu hai domandato di far parte di questo gruppo, hai incominciato a conoscere e credere in Gesù e vuoi ricevere il Battesimo. Puoi dirci ciò che ti attira di più in Gesù? N. risponde liberamente. Facendo riferimento alla risposta, il celebrante quindi gli domanda se vuole seguire Gesù (cioè entrare nell itinerario catecumenale). P. Hai scoperto che Gesù vuole che tutti gli uomini diventino suoi amici (fratelli) e siano amici (fratelli) tra di loro. Io ti domando: vuoi amare Gesù e diventare suo amico? R. Sì! P. Hai scoperto che Gesù ti chiama per nome: vuoi impegnarti a seguirlo e a fare attenzione a quello che lui ti dirà, come suo vero amico? R. Sì! Rivolgendosi ora agli altri del gruppo il celebrante domanda anche a loro se vogliono proseguire: P. Ora domando anche a tutti voi che volete ricevere i sacramenti della Cresima e dell Eucaristia: volete amare Gesù e diventare suoi amici? R. Sì! P. Avete scoperto che Gesù vi chiama per nome: volete seguirlo e fare attenzione a quello che lui vi dirà come, vostro vero amico? R. Sì! INTERROGAZIONE DEI GENITORI Quindi il presidente si rivolge ai genitori dei ragazzi: P. Cari genitori, questi vostri figli vogliono intraprendere un cammino di preparazione per la celebrazione del Battesimo, della Cresima e dell Eucaristia. Volete voi dare il vostro consenso? G. Sì, lo diamo. P. Volete anche impegnarvi ad accompagnarli, aiutarli e sostenerli nel loro cammino? G. Sì, lo vogliamo. SEGNAZIONE Il celebrante si rivolge ai candidati al catecumenato e dice: P. Ora dunque, N. e N., avvicinatevi con i vostri genitori (o parenti) e catechisti; ricevete il segno della vostra 12

13 nuova condizione di catecumeni. Il celebrante si pone vicino alla croce astile e prosegue: P. Dio Padre ti (vi) ama e ti (vi) ha chiamato (i) a divenire amico (amica, fratello, sorella) di Gesù, suo Figlio. Ora io (e i vostri genitori [o parenti] e catechisti), vi segniamo con il segno della croce, un gesto che i vostri compagni hanno ricevuto da bambini nel giorno del loro Battesimo. Facendo questo gesto noi ricordiamo che Gesù ci ha amato fino a morire per noi; col suo aiuto noi vogliamo fare altrettanto. Il celebrante traccia con il pollice il segno della croce sulla fronte di N. e N. dicendo: P. N., ricevi la croce sulla fronte: Cristo stesso ti protegga con il segno del suo amore e della sua vittoria. Impara ora a conoscerlo e a seguirlo. T. (dicono o cantano) Gloria a te, Signor! Le varie formule che seguono sono pronunciate successivamente dal celebrante, mentre il gesto della segnazione può essere fatto su ciascun fanciullo o ragazzo dai parenti e dai catechisti o accompagnatori. Tutti intervengono con l acclamazione. Mentre si segnano gli orecchi: P. Ricevi il segno della croce sugli orecchi per ascoltare Gesù quando ti parla. Mentre si segna la bocca: P. Ricevi il segno della croce sulla bocca, per rispondere a Gesù che ti parla. Mentre si segnano gli occhi: P. Ricevi il segno della croce sugli occhi, per vedere ciò che il Signore ha fatto. Mentre si segna il petto: P. Ricevi il segno della croce sul petto, per poter accogliere Gesù nel tuo cuore. Mentre si segnano le mani tese e aperte: P. Ricevi il segno della croce sulle mani, per essere capace di aiutare il tuo prossimo. Mentre si segnano le spalle: P. Ricevi il segno della croce sulle spalle, per essere forte come Gesù nelle difficoltà. Il celebrante, rivolto a tutti, dice, tracciando un segno di croce: P. Vi segno tutti, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, perché viviate sempre con Gesù ora e per tutti i secoli dei secoli. T. Amen. CONSEGNA DEL CROCIFISSO Rivolto a tutti i ragazzi battezzati e non battezzati il celebrante dice: P. Tutti siete stati segnati dal segno dell amore di Cristo. Rimanete dunque fedeli al suo amore e sempre vicini a lui. Per ricordarvi questo impegno vi consegniamo un piccolo crocifisso. D ora in poi, ogni volta che farete il segno della croce ricordatevi di Gesù e del suo amore per voi. Il celebrante passa davanti a ciascuno e presenta il crocifisso; nel prenderlo tra le mani ciascuno lo bacia e se lo mette al collo. INGRESSO IN CHIESA Il celebrante invita ad entrare in chiesa con queste parole o con altre simili: P. Cari ragazzi, ora potete prendere il vostro posto fra i cristiani riuniti nell assemblea. Venite dunque: ascoltiamo il Signore che ci parla, preghiamo tutti insieme (se partecipano anche alla Liturgia eucaristica: e spezziamo il pane nel ricordo di lui). Il gruppo entra processionalmente e si unisce all assemblea che li accoglie con il CANTO DI INGRESSO. Il Lezionario o l Evangeliario viene collocato con onore al suo posto. Dopo la PRIMA ORAZIONE, il celebrante o un catechista eventualmente può spiegare brevemente la dignità della Parola di Dio che è annunziata e ascoltata nell assemblea dei cristiani. 13

14 LITURGIA DELLA PAROLA La Liturgia della Parola si svolge come di consueto. Dopo la lettura evangelica, il celebrante tiene una breve OMELIA. Si raccomanda una pausa di silenzio in cui tutti i fanciulli, invitati dal celebrante, pregano in cuor loro. CONSEGNA DEL VANGELO Se si deve fare la consegna del Vangelo, dopo il silenzio ed, eventualmente, un CANTO appropriato, ciascun fanciullo o ragazzo, accompagnato dai catechisti, si presenta davanti al celebrante, che ha in mano il Vangelo e dice: P. N., ricevi il Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio. N. bacia il libro; quindi lo prende tra le mani e si reca al suo posto. PREGHIERA DEI FEDELI La celebrazione riprende con la PREGHIERA DEI FEDELI, durante la quale si ricordano anche i ragazzi presenti. Essa potrebbe essere opportunamente introdotta con queste o altre simili parole: P. Cari fratelli e sorelle, questi ragazzi e ragazze hanno bisogno anche del sostegno della nostra fede e della nostra testimonianza, per poter proseguire nella strada che oggi vogliono intraprendere. Accompagnamoli e sosteniamoli perciò con la nostra preghiera. CONGEDO Se i ragazzi non partecipano a tutta la Messa, vengono congedati al termine della PREGHIERA DEI FEDELI. 14

15 Scheda 2/D RITO DURANTE LA MESSA PER GRUPPI DI SOLI BATTEZZATI Caratteristiche Si tratta, in sostanza, dell identico modello celebrativo della scheda 2/C, adattato alla situazione di un gruppo di soli fanciulli o ragazzi già battezzati: stesso schema, stessa collocazione all interno della Messa (dopo l omelia e prima della preghiera universale) e stessi elementi rituali. Tuttavia, la diversa condizione dei soggetti partecipanti (tutti battezzati, cioè già entrati a far parte della compagine ecclesiale) consiglia di omettere il rito di accoglienza alla porta: pertanto, in questo schema, la Messa inizia normalmente e prosegue come d uso fino alla proclamazione del Vangelo e all omelia, per poi passare al rito di ammissione e infine riprendere con la preghiera dei fedeli. Potrebbe eventualmente essere utile: coinvolgere comunque i ragazzi nella processione di ingresso; se si deve consegnare il Vangelo, portare l Evangeliario o il Lezionario e segnalarne l uso mediante opportuni accorgimenti rituali (luci, incenso, eventuale intronizzazione). Anche in questo caso bisogna ripetere quanto già annotato a proposito della scheda 2/C: la collocazione del rito di ammissione all interno della celebrazione eucaristica domenicale solo in apparenza è ovvia e priva di trappole per l animatore liturgico; essa, infatti, pone almeno due tipi di problemi pratici, la cui soluzione non è immediata: in primo luogo, la scelta delle letture: come già osservato nelle Note introduttive, nei giorni festivi, in assenza di ulteriori deroghe alla normativa vigente, è abbastanza limitata la possibilità di rimaneggiare il programma di letture; d altra parte, è di primaria utilità che la Parola proclamata si possa riferire a quanto si sta celebrando. In sintesi, quindi, non sarebbe una cattiva idea provare a capovolgere l istintivo approccio al problema e cercare di scegliere il giorno della celebrazione in funzione dei testi scritturistici previsti per esso. Si faccia riferimento allo schema proposto nella scheda 2/A (tema della chiamata per nome ) o alle altre letture ivi indicate. In secondo luogo, c è il problema del numero dei partecipanti al rito, che impatta direttamente sulla sua durata (oltre che su altre piccole questioni, quali la necessità di avere un adeguato numero di posti riservati e la gestione ordinata dei loro movimenti): non è infatti bene che il rito si prolunghi eccessivamente, sbilanciando lo svolgersi della celebrazione eucaristica della comunità; di fronte a un numero consistente di ragazzi coinvolti è dunque necessario immaginare dei correttivi: p.es., prevedendo più celebrazioni per gruppi numericamente più contenuti, o minimizzando i gesti o le formule che devono essere ripetuti per ogni singolo ragazzo (sostituendoli con gesti o formule generali), oppure moltiplicando il numero dei ministri che li compiono. Per quanto riguarda i canti, l inserzione nella Messa impone di tenere contro primariamente del giorno liturgico con le sue letture e i suoi temi. Tuttavia, può essere opportuno richiamare i temi connessi con la celebrazione dell Iscrizione; p.es., nel caso della chiamata per nome, per la consegna del crocifisso, si può immaginare: Amare questa vita o Vocazione. Materiale L Evangeliario o il Lezionario da cui si leggeranno le letture. Un crocifisso per ogni ragazzo partecipante. Un Vangelo con dedica firmata dai genitori, dagli accompagnatori e dal Parroco, uno per ciascun ragazzo. 15

16 Schema della celebrazione RITO DI AMMISSIONE MONIZIONE INTRODUTTIVA Dopo l OMELIA, il presidente si porta davanti all altare. Il presidente o un catechista chiama per nome i singoli ragazzi e ragazze: ciascuno di essi si alza e si porta davanti al sacerdote presidente. Questi si rivolge loro con queste parole o altre simili: P. Cari ragazzi, oggi siamo riuniti nel giorno del Signore per dargli lode e ringraziarlo per le grandi cose che lui solo sa compiere per noi. In questi primi mesi vi siete incontrati ed avete cominciato a scoprire e a conoscere Gesù ed il suo progetto che tutti gli uomini diventino suoi amici, imparino a scegliere sempre il bene e vivano tra di loro come fratelli. Voi volete ricevere i sacramenti della Cresima e dell Eucaristia e diventare così cristiani a pieno titolo: per questo ora, davanti alla comunità della nostra Parrocchia, vi chiedo di esprimere il vostro desiderio e il vostro impegno. INTERROGAZIONE DEI RAGAZZI Poi prosegue interpellando i ragazzi: Volete impegnarvi ad amare Gesù e diventare suoi amici? R. Sì, lo vogliamo. P. Volete impegnarvi a seguirlo e a fare attenzione a ciò che lui vi dirà, attraverso gli educatori e i catechisti? R. Sì, lo vogliamo. INTERROGAZIONE DEI GENITORI Quindi il presidente si rivolge ai genitori: P. Cari genitori, questi vostri figli vogliono intraprendere un cammino di preparazione per la celebrazione della Cresima e dell Eucaristia. Volete voi dare il vostro consenso? G. Sì, lo diamo. P. Volete anche impegnarvi ad accompagnarli, aiutarli e sostenerli nel loro cammino? G. Sì, lo vogliamo. CONSEGNA DEL CROCEFISSO (E DEL VANGELO) Poi il presidente consegna ai ragazzi un crocefisso e, se non è già stato fatto, un Vangelo. Ogni ragazzo, ricevuto il crocefisso se lo mette al collo. Una volta preso il Vangelo, ciascuno lo bacia e poi torna al proprio posto. PREGHIERA DEI FEDELI La celebrazione riprende con la PREGHIERA DEI FEDELI, durante la quale si ricordano anche i ragazzi presenti. Essa potrebbe essere opportunamente introdotta con queste o altre simili parole: P. Cari fratelli e sorelle, questi ragazzi e ragazze hanno bisogno anche del sostegno della nostra fede e della nostra testimonianza, per poter proseguire nella strada che oggi vogliono intraprendere. Accompagnamoli e sosteniamoli perciò con la nostra preghiera. CONGEDO Se i ragazzi non partecipano a tutta la Messa, vengono congedati al termine della PREGHIERA DEI FEDELI. 16

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