Palazzo Massimo alle Terme

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1 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma Palazzo Massimo alle Terme Roma, Largo di Villa Peretti Riifaciimento dell siistema dii regollaziione degllii iimpiiantii dii clliimatiizzaziione Progetto preliminare 01 - RELAZIONE ILLUSTRATIVA IL PROGETTISTA IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO ARCH. MAURO PETRECCA

2 SOMMARIO 1. Descrizione dell intervento Stato ante operam Stato di fatto: problemi rilevati Soluzioni individuate Fattibilità dell intervento Cronoprogramma Calcolo sommario della spesa...10 Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 2/11

3 1. Descrizione dell intervento L intervento descritto nella presente relazione ha in oggetto l immobile sito in Roma denominato Palazzo Massimo alle Terme, ospitante: l omonima sede del Museo Nazionale Romano, con ingresso da Largo di Villa Peretti 1; la sede della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, titolare dell immobile e committente dell intervento, con ingresso da Piazza dei Cinquecento 67. Le opere interesseranno il rifacimento completo dei sistemi di regolazione degli impianti di climatizzazione a servizio dell edificio. 2. Stato ante operam L edificio è un palazzo ottocentesco in stile neorinascimentale, sito nei pressi della Stazione Termini, organizzato su 9 livelli complessivi: n. 2 piani interrati, n. 1 piano seminterrato e n. 6 piani fuori terra, per una superficie utile lorda complessiva di circa mq e un volume di ca mc. Il fabbricato, precedentemente in condizioni fatiscenti, circa venti anni fa è stato oggetto di un complesso intervento di recupero e ristrutturazione, allo scopo di allocarvi nuovi spazi espositivi del Museo Nazionale Romano e nuovi ambienti ad uso ufficio per la Soprintendenza. Contestualmente è stato dotato di un complesso sistema di climatizzazione invernale ed estiva; gli impianti sono tuttora in servizio pressoché nella composizione originaria, come da descrizione seguente. Sistemi di distribuzione ed erogazione Per il mantenimento della temperatura degli ambienti ai valori di progetto in condizioni invernali ed estive, tale sezione utilizza un sistema misto aria-acqua a ventilconvettori. Questi sono disposti in quasi tutti gli ambienti climatizzati, alimentati dal fluido termovettore caldo/freddo prodotto in modalità centralizzata nelle rispettive stagioni. In parallelo è stato installato un sistema di distribuzione di aria primaria, ai fini gestione della qualità dell aria ambiente; tale impianto raggiunge con distribuzione a canali metallici tutti gli ambienti già serviti dai fan-coil, oltre ad Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 3/11

4 alcune limitate zone (es. depositi, locali tecnici e di servizio, etc.) non destinate ad ospitare persone in via permanente e quindi non climatizzate. In aree particolari quali servizi igienici, scale interne ed alcuni locali tecnici, non destinati a stazionamento delle persone e soggetti a forti ricambi d aria, risulta installato anche un limitato numero di radiatori per solo riscaldamento invernale. Sistemi di produzione I sistemi prevedono una produzione centralizzata del calore e del fluido vettore refrigerato. La centrale termica è dotata di n. 3 generatori di tipo tradizionale di potenza utile pari a 581 kw, per una potenza complessiva installata di kw, alimentati a gas di rete metano, installati in un apposito locale tecnico sito al piano coperture dell edificio. In condizioni ordinarie sono impiegate due caldaie, restando la terza di riserva in caso di guasto; la potenza massima normalmente impegnata è quindi pari a kw. La sezione frigo è dotata di n. 4 gruppi (i tre di maggiori dimensioni dedicati alle utenze principali, ed uno di potenza inferiore) ubicati in copertura su strutture di distribuzione del carico poggianti sul lastrico solare. Gli apparati sono alquanto obsoleti e utilizzanti fluido refrigerante R22, e saranno quindi a breve oggetto di sostituzione con altri di pari caratteristiche ma più performanti, e rispondenti alle normative vigenti. Sistemi di trattamento aria Tale comparto è dotato complessivamente di n. 9 unità di trattamento aria, distribuite in n. 3 locali utilizzati come centrali tecnologiche: centrale di trattamento aria n. 1 (piano interrato), centrale n. 2 (in coabitaizone con la centrale termica, al piano coperture), centrale trattamento aria n. 3 (piano coperture). Si riporta nel seguito una sintetica descrizione UTA presenti per destinazione d uso: - U.T.A. locale Medagliere (centrale 1 piano 1 interrato, portata max non nota); - U.T.A. locale Caveau (centrale 1, piano 1 interrato, portata max mc); - U.T.A. uffici, quota parte (centrale 2, piano coperture, portata mc); - U.T.A. sale espositive, quota parte (centrale 2, piano coperture, portata max mc); Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 4/11

5 - U.T.A. Sala conferenze (centrale 2, piano coperture, portata max mc); - U.T.A. disimpegni, quota parte (centrale 2, piano coperture, portata max non nota); - U.T.A. uffici, quota parte (centrale 3, piano coperture, portata max mc); - U.T.A. sale espositive, quota parte (centrale 3, piano coperture, portata max mc); - U.T.A. disimpegni, quota parte (centrale 3, piano coperture, portata max mc). Il trattamento consiste in filtraggio, deumidificazione e riscaldamento/raffrescamento dell aria primaria preliminari all immissione in ambiente. La temperatura dell aria di immissione dovrà essere prossima a quella di progetto prevista per gli ambienti, per non inficiare la gestione della temperatura ambiente già attuata tramite il sistema di ventilconvettori. La funzione di controllo umidità è stata revisionata in tempi più recenti, mediante l installazione di sistemi integrativi con apparati indipendenti di controllo e regolazione, sonde di rilevazione umidità e attuatori. Sistemi di regolazione Il complesso impiantistico sopra descritto è stato suo tempo dotato di un sistema di regolazione e controllo applicato a tutti gli apparati in campo. Detto sistema, realizzato con le tecnologie disponibili all epoca della ristrutturazione, risulta come somma composita dei seguenti sottosistemi, non dialoganti fra loro. - Regolazione centrale, quadro n. 1: il locale centrale di trattamento aria n. 1 ospita un quadro avente al suo interno un unità a processore programmabile ed una serie completa di attuatori, per regolazione e controllo delle UTA a servizio del Medagliere, del Caveau e dei relativi estrattori. - Regolazione centrale, quadro n. 2: il locale centrale termica ospita un quadro avente al suo interno un unità a processore programmabile ed una serie completa di attuatori, per regolazione e controllo di: centrale termica; gruppi frigo centrali; UTA a servizio di parte degli uffici; Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 5/11

6 UTA a servizio di parte delle sale espositive; UTA a servizio della sala conferenze; UTA a servizio di parte dei disimpegni; UTA a servizio di parte degli estrattori. - Regolazione centrale, quadro n. 3: il locale centrale di trattamento aria n. 3 ospita un quadro avente al suo interno un unità a processore programmabile ed una serie completa di attuatori, per regolazione e controllo di: UTA a servizio di parte degli uffici; UTA a servizio di parte delle sale espositive; UTA a servizio di parte dei disimpegni; UTA a servizio di parte degli estrattori. - Regolazione periferica di piano: a ciascun livello climatizzato dell edificio sono installate una o più centraline di termoregolazione per la gestione dei ventilconvettori; mediante tali apparati, di basso livello tecnologico, è possibile gestire orari di funzionamento e temperatura ambiente, sulla base delle rilevazioni effettuate mediante sonde poste sul ritorno aria dei fancoil. I singoli ventilconvettori sono regolabili mediante controllo della portata del fluido termovettore (con valvola a tre vie servocomandata) e della velocità della ventola. Ciascuno dei sottosistemi acquisisce i parametri forniti dalle sonde in campo e impartisce le azioni di risposta, soltanto relativamente agli apparati localmente controllati e in modo totalmente indipendente dagli altri sottosistemi paralleli; non esiste una funzione di supervisione a livello edificio in grado di operare una gestione integrata delle funzioni parziali sopra descritte. 3. Stato di fatto: problemi rilevati Il sistema di regolazione, pur completamente realizzato in tutte le sue parti, non risulta di fatto mai portato a regime e concretamente utilizzato; attualmente è del tutto disattivato. L utenza è quindi obbligata a gestire ciascuna sezione di impianto in modalità manuale: i sistemi di produzione sono soggetti al semplice controllo della temperatura del fluido in mandata mediante termostato, ed all accensione programmata degli apparati mediante orologio; le valvole miscelatrici sono bloccate in posizione sempre aperta; i ventilconvettori, le cui Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 6/11

7 valvole a tre vie sono parimenti sempre aperte, sono azionati singolarmente e manualmente dal personale di custodia negli spazi comuni e dagli occupanti nei singoli uffici, per accensione e regolazione di velocità della ventola. Gli effetti immediatamente rilevabili di tale gestione consistono in: basso livello di comfort ambientale generalizzato, con elevata disomogeneità di condizioni fra le varie zone dell edificio; elevati consumi energetici; elevati costi di gestione e manutenzione. 4. Soluzioni individuate Il presente progetto, rispondendo alle specifiche della committenza, intende dare risposta ai problemi sopra descritti, indicando gli interventi necessari per conferire la massima efficienza possibile agli impianti di climatizzazione esistenti, mantenendo gli stessi strutturalmente inalterati. A tal fine, sono state prese in esame le possibili soluzioni applicabili, di seguito riepilogate: a) ripristino e messa a regime dei sistemi esistenti, a seguito di revisione generale degli apparati; b) in via alternativa, rifacimento parziale dei sistemi, con sostituzione delle parti eventualmente più deteriorate e/o tecnologicamente obsolete; c) in via alternativa, rifacimento totale dei sistemi. In generale, i sistemi esistenti utilizzano logiche di funzionamento e tecnologie ampiamente superati dai progressi compiuti nel settore negli anni trascorsi dalla prima installazione; gli sforzi tecnici ed economici necessari per applicare le soluzioni a) o b) risulterebbero quindi a priori sproporzionati rispetto ai risultati finali oggi normalmente conseguibili in termini di comfort, efficienza energetica e sostenibilità della manutenzione. Nello specifico, la soluzione a) appare del tutto sconsigliabile, in quanto a seguito del lungo periodo di mancato utilizzo tutte le parti meccaniche in movimento (valvole, serrande etc.) non offrono sufficiente garanzia di affidabilità; sono stati eseguiti test preliminari di funzionamento a campione, in buona parte con esito positivo, ma a regime si ritiene prevedibile un elevata probabilità di guasto. Eventuali parti di ricambio possono essere reperite sul Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 7/11

8 mercato con difficoltà e non per tutti gli apparati; nel medio e lungo periodo tali problemi sono naturalmente suscettibili di ulteriore peggioramento. La soluzione b) appare ugualmente poco opportuna, poiché la quantità di materiale di cui sarebbe opportuna la sostituzione, per le stesse ragioni di cui sopra e per obsolescenza tecnologica, è tale da rendere poco conveniente tale scelta. Si renderebbe inoltre necessario realizzare sistemi non del tutto omogenei per tipologia e aggiornamento tecnologico dei componenti, con rischio di problemi aggiuntivi di compatibilità fra le varie sezioni. Si ritiene pertanto necessario optare per un rifacimento completo dei sistemi, prevedendo una soluzione unitaria, integrata e tecnologicamente adeguata. Il nuovo sistema dovrà adottare tecnologie di tipo digitale (DDC, Direct Digital Control) con apparati a microprocessore, preferibilmente operanti su protocolli standard BacNet o LON. Dovrà inoltre permettere di gestire tramite un unico sistema di supervisione tutte le parti degli impianti di climatizzazione, con funzioni di elaborazione delle informazioni utili rilevabili sui parametri in campo, centrali ed ambientali, e di risposta efficace e coordinata mediante azioni integrate alle variazioni dei fattori climatici esterni e delle condizioni di utilizzo degli ambienti. Tale modalità di gestione consentirà in ogni ambito di ottenere dagli impianti esistenti le migliori prestazioni possibili. 5. Fattibilità dell intervento Per ragioni tecniche ed economiche in tale fase si è ritenuto opportuno non modificare i sistemi di climatizzazione esistenti, bensì di realizzare una nuova regolazione modellata sull impostazione attuale degli impianti, cercando di assecondare le finalità del progetto termotecnico originario e ottenendone i migliori risultati possibili. Le nuove installazioni saranno fisicamente limitate e pienamente compatibili con gli impianti presenti; si sfrutteranno ovunque possibile gli alloggiamenti disponibili per apparati attivi e sonde di vario tipo; non si interferirà in alcun modo con le strutture edili, utilizzando alloggiamenti, condutture e cavedi esistenti; non si prevedono opere di demolizione. Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 8/11

9 Gli spazi monumentali e/o ad uso espositivo saranno interessati da interventi limitati e a carattere non invasivo; saranno comunque adottate le modalità di installazione più idonee per la migliore mimetizzazione possibile dei componenti. 6. Cronoprogramma Si prevede che le attività necessarie alla realizzazione del nuovo sistema potranno avere durata complessivamente non superiore a 180 giorni naturali e consecutivi. Il cronoprogramma dovrà prevedere, in fase esecutiva, un opportuna sincronizzazione tra le fasi di lavoro e i periodi di ordinaria attività delle varie sezioni degli impianti. A tal fine le attività determinanti necessità di arresto delle macchine specificamente interessate dall intervento saranno preferibilmente eseguite: a) nei periodi di ordinaria interruzione del servizio, normalmente dedicabili alla manutenzione programmata; b) secondo criteri di rotazione atti ad evitare interruzioni totali del servizio; c) in giorni festivi e/o di chiusura degli spazi espositivi. La calendarizzazione specifica dei singoli interventi dovrà inoltre tenere nel debito conto le potenziali interferenze delle attività di cantiere con le attività istituzionali del sito (uffici, spazi espositivi). Il cronoprogramma esecutivo di dettaglio dovrà pertanto essere preventivamente ed opportunamente concordato con la committenza. Si riporta in allegato 1 un programma generale redatto per macrofasi, con l indicazione dei tempi massimi di svolgimento delle varie attività di progettazione, approvazione, affidamento, esecuzione e collaudo. Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 9/11

10 7. Calcolo sommario della spesa Il costo dell intervento è stato valutato sommariamente come segue. Opere A - Apparati in campo: sale espositive, aree comuni ,22 B - Apparati in campo: uffici ,90 C - Controllori di piano ,50 D - Gruppo regolazione n ,52 E - Gruppo regolazione n ,97 F - Gruppo regolazione n ,78 G - Connessioni ,00 H - Sistema di supervisione ,15 Importo totale delle opere ,04 Oneri per la sicurezza Importo totale oneri per la sicurezza: 3.498,10 Spese per progettazione esecutiva Progettazione esecutiva 7.700,00 Contributo 4% Cassa previdenziale 308,00 Importo totale progettazione 8.008,00 IVA (21%) ,21 IMPORTO TOTALE COMPLESSIVO ,35 L importo totale delle opere è stato determinato mediante computo metrico estimativo per fornitura, posa in opera, configurazione e avviamento dei singoli componenti e dell impianto nel suo complesso. I prezzi unitari sono stati determinati, nella maggior parte dei casi, con riferimento al listino di uno specifico fornitore ad elevata specializzazione nel settore building automation; ciò in ragione dell attuale indisponibilità, sui prezziari locali o nazionali di più largo uso e maggiore affidabilità, di articoli rispondenti alle necessità di progetto. L identificazione degli articoli va intesa quale semplice riferimento tecnico e di valore commerciale, potendosi liberamente impiegare qualunque tecnologia similare ed equivalente. Il progetto Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 10/11

11 esecutivo potrà poi indicare differenti soluzioni tecnologiche, con nuovi riferimenti di prezzo elementare dei materiali. I singoli prezzi sono stati formulati con analisi del costo di ciascuna lavorazione, con le modalità seguenti: - applicando i rispettivi prezzi elementari di listino alle quantità dei materiali necessari per la realizzazione delle quantità unitarie di ogni voce; - applicando i rispettivi prezzi orari di fatturazione, dedotti dal listino Assistal Gennaio 2012, alle quantità di manodopera necessarie per la realizzazione delle quantità unitarie di ogni voce; - aggiungendo ulteriormente una percentuale pari al 13 per cento per spese generali; - aggiungendo infine una percentuale del 10 per cento per utile dell'appaltatore. Ove possibile, il prezzo delle lavorazioni è stato determinato mediante ricorso ad articoli estratti dal volume Prezzi Informativi dell edilizia Impianti elettrici edito da DEI Tipografia del Genio Civile a dicembre IL PROGETTISTA Documento: 01 - Relazione illustrativa Pag. 11/11

12 ALLEGATO 1 Cronoprogramma attività

13 ROMA - PALAZZO MASSIMO ALLE TERME Intervento di rifacimento sistemi di regolazione Cronoprogramma attività mese mese 1 mese 2 mese 3 mese 4 mese 5 mese 6 mese 7 mese 8 mese 9 decade I II III I II III I II III I II III I II III I II III I II III I II III I II III 1 Progettazione esecutiva 2 Approvazione progetto 2 Approvvigionamento materiali 3 Interventi su centrale termica 4 Interventi su unità trattamento aria 5 Interventi su gruppi frigo 6 Interventi piano 1 interrato 7 Interventi piano seminterrato 8 Interventi piano terra 9 Interventi piano 1 10 Interventi piano 1 ammezzato 11 Interventi piano Interventi piano 2 ammezzato 14 Realizzazione sistema di supervisione 15 Prove, tarature e collaudi

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