Alcool etilico alcool isopropilico
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- Corinna Morandi
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1 DISINFETTANTI
2 DISINFETTANTI Detergenti: modifica tensione superficiale e rimozione dello sporco Decontaminazione: I presidi riutilizzabili devono, dopo l uso, essere immediatamente immersi in un disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull HIV prima delle operazioni di smontaggio o pulizia da effettuare come preparazione per la sterilizzazione Disinfettanti di basso livello: forme vegetative di maggior parte di batteri, funghi e alcuni virus Disinfettanti di medio livello: tutte le forme vegetative di batteri anche mycobacterium tub.-, maggior parte di funghi e virus - cute integra Disinfettanti di alto livello: anche molte spore (minimo per strumenti semicritici - mucose) Sterilizzanti: distruzione di tutte le forme viventi presenti (per strumenti critici distretti sterili)
3 Alcool Alcool etilico e alcool isopropilico hanno una rapida azione battericida contro le forme vegetative dei batteri; essi sono inoltre tubercolicidi, fungicidi e virucidi, ma non distruggono le spore batteriche. L attività microbicida degli alcoli crolla bruscamente dopo diluizione ad una concentrazione inferiore al 50%. Inconvenienti nell uso dell alcool sulle apparecchiature sono che esso danneggia la gomma degli strumenti, e alcune plastiche. Gli alcoli sono infiammabili e di conseguenza devono essere conservati in un luogo fresco e ben ventilato.
4 Alcool Alcool etilico: Flam. Liq. 2 H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili. Tensione vapore: 59 hp P.I. < 21 C TWA: 1000 ppm Non irritante per pelle e non particolarmente per occhi Alcool isopropilico: Flam. Liq. 2 H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili. Tensione vapore: 43 hp P.I. 12 C Eye Irrit. 2 H319 Provoca grave irritazione oculare. STOT SE 3 H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. TWA: 400 ppm Può essere irritante per pelle e occhi
5 Ipocloriti Hanno un attività antimicrobica ad ampio spettro, costano poco e agiscono in fretta. Indicazioni di pericolo variano con la concentrazione: da irritante pelle, occhi e vie respiratorie (< 5%) a provoca gravi ustioni cutanee, gravi lesioni oculari e grave irritante delle vie respiratorie (> 10% < 20%) L uso degli ipocloriti negli ospedali è limitato dalla loro corrosività, dal fatto che vengono inattivati dal materiale organico e che sono relativamente instabili. La mescolanza di ipoclorito di sodio con acido produce cloro gassoso tossico. Un altro rischio potenziale è la produzione di bisclorometiletere, cancerogeno, che si forma quando soluzioni di ipoclorito vengono a contatto con formaldeide.
6 Ipocloriti Sono molto reattivi: Reagiscono con ammine primarie (ammoniaca) con formazione di cloroammine, con soluzioni acide di sali di ammonio con formazione di tricloruro di azoto, tutti prodotti instabili ed esplosivi. Possono decomporsi, anche termicamente, dando cloro, clorato di sodio. L'acido ipocloroso, predominante a ph acido, è 4-5 volte più tossico dello ione ipoclorito. È possibile il rilascio di altri prodotti di decomposizione pericolosi
7 Glutaraldeide L aldeide glutarica viene utilizzata, negli ambienti ospedalieri, come disinfettante di alto livello e come sterilizzante chimico. Le soluzioni in uso, a concentrazioni che vanno dal 2 al 50% di principio attivo, si presentano incolori o leggermente gialline con odore pungente tipico. La gluteraldeide ha un effetto sporicida solo se alcalinizzata ad un ph compreso tra 7,5 e 8. Una volta attivata é stabile per un periodo di tempo compreso fra 15 e 45 giorni, e non presenta effetti corrosivi su materiali plastici e metallici ed effetti coagulanti su materiali proteici.
8 Glutaraldeide La sua attività antimicrobica dipende dalla concentrazione della soluzione e dalla quantità di materiale organico presente, mentre l effetto battericida completo si ottiene, mediamente, con tempi di esposizione all agente disinfettante di minuti. La glutaraldeide è volatile e l esposizione ai suoi vapori può causare irritazione delle congiuntive e danni all apparato respiratorio. Se viene incidentalmente a contatto con gli occhi può causare la causticazione della cornea. I vapori sono irritanti per il naso e per la gola, sono possibili comparse di riniti, tosse e mal di testa.gli effetti irritanti diventano più severi se si riscalda la soluzione.
9 Ortoftalaldeide L OPA è una molecola molto meno volatile della glutaraldeide e la sua tossicità, pur mantenendo gli stessi organi bersaglio della glutaraldeide, è di minore rilevanza. La concentrazione di utilizzo è di 0,55% e a questa concentrazione risulta attiva più rapidamente rispetto alla glutaraldeide nei confronti di tutti i microrganismi (circa 10 minuti), con l eccezione delle spore per le quali sono necessari concentrazioni più elevate e tempi ben superiori ( h).
10 Acido peracetico Acido peracetico: R8 comburente R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione R35 Provoca gravi ustioni, In basse concentrazioni è caratterizzato da un azione molto rapida contro tutti i microrganismi, ivi incluse le spore batteriche. R36 irritante per gli occhi. Un particolare vantaggio dell acido peracetico è che i prodotti della sua decomposizione, non sono pericolosi e non lasciano residui. L acido peracetico è instabile, specie se diluito.
11 Derivati Fenolici I composti fenolici vengono assorbiti dal materiale poroso ed i residui di disinfettante possono causare irritazione dei tessuti. Le soluzioni polifenoliche concentrate a contatto con la cute, specie per contatti frequenti o prolungati, possono causare irritazioni e sensibilizzazione Due tra i derivati del fenolo che sono costituenti comuni di disinfettanti ad uso ospedaliero sono l ortofenilfenolo e l ortobenzil-para-clorofenolo. R41: rischio di gravi lesioni oculari R38: irritante per la pelle R51-53: tossico per gli organismi acquatici
12 Formaldeide La formaldeide o aldeide formica (metanale), è la più semplice delle aldeidi, di formula HCHO, ed a temperatura ambiente è un gas incolore e con un odore pungente caratteristico.
13 Formaldeide È largamente impiegata nell industria dei materiali da costruzione (schiume isolanti) e presente in numerosi prodotti come il fumo di tabacco, gli apparecchi a combustione. Inoltre può essere utilizzata, nei prodotti di manifattura, ma anche come apprettante, come componente di colle, adesivi, isolanti, vernici, nei prodotti di pulizia e nei prodotti cosmetici.
14 Formaldeide Presente nel legno pressato, truciolato o compensato, materiali contenenti legno a media densità (MDF) La formaldeide è anche un prodotto secondario della combustione e di alcuni fenomeni naturali, pertanto è presente in concentrazioni considerevoli nell ambiente.
15 Formaldeide La formaldeide è un potente battericida; per questo motivo soluzioni acquose che la contengono trovano largo impiego come disinfettanti. La soluzione acquosa al 37% in peso è nota come formalina ed è battericida, tubercolicida, virucida, fungicida e sporicida, usata anche per conservare campioni di materiale biologico.
16 Formaldeide La formaldeide inattiva i microrganismi per mezzo dell alchilazione dei gruppi amminici e sulfidrilici delle proteine e degli atomi di azoto dell anello delle basi puriniche. Sino alla metà degli anni '90, lo IARC, basandosi sul numero di studi disponibile a quel tempo, concluse che la formaldeide era probabilmente cancerogena per l'uomo.
17 Formaldeide Il 15 giugno del 2004 lo IARC, dopo uno studio di 26 scienziati di 10 nazioni, ha concluso che la formaldeide è cancerogena per l'uomo. In particolare vi è evidenza per il cancro delle cavità nasali e seni paranasali e forte, ma non sufficiente evidenza per la leucemia. Questo perchè vi è evidenza epidemiologica, ma non è stato identificato al momento il meccanismo per l'induzione della leucemia.
18 Formaldeide A livello europeo, la raccomandazione IARC ha prodotto per la formaldeide una revisione della classificazione in uso (categoria 3), la categoria UE più bassa fra i sospetti cancerogeni.
19 Formaldeide (C = 24%) Vecchio sistema UE (Dir. 67/548/CEE) T R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione C R34 Provoca ustioni Canc. Cat.3 R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle
20 Formaldeide (C = 24%) Nuovo regolamento CLP (Reg. CE 1272/2008) PERICOLO Canc. Cat. 2 H351 Sospettato di provocare il c cancro (per inalazione) Tox Acuta Cat.3 (Orale) H301 Tossico se ingerito Tox.Acuta Cat3 (Contatto H311 Tossico per contatto con con la pelle) la pelle Tox Acuta Cat.3 H331 Tossico se inalato (Inalazione) Corrosione/Irritazione H314 Provoca gravi ustioni cutanee Cutanea Cat. 1B e gravi lesioni oculari Sensibilizzazione Cutanea H317 Può provocare una reazione Cat. 1 allergica cutanea
21 Formaldeide Tutto questo ha comportato nell'ambiente di lavoro 1. abbassamento dei livelli di formaldeide quando non si riesce ad eliminarla, 2. protezione dei lavoratori mediante DPC e, in seconda istanza, DPI. In ogni caso bisogna ridurre il numero degli esposti a questa sostanza e istituire il registro degli esposti.
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