ANALISI DEI DATI IRPEF ANNO D IMPOSTA 2012

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1 ANALISI DEI DATI IRPEF ANNO D IMPOSTA 2012 Persone fisiche Persone fisiche titolari di partita Iva* Persone fisiche in base al reddito prevalente* Società di persone* *in allestimento (pubblicazione prevista per il 30 maggio 2014) 1

2 Indice Persone fisiche Premessa... 3 Numero di contribuenti e tipo di dichiarazione presentata... 4 Analisi territoriale del reddito dichiarato... 9 Tipologie di redditi dichiarati A. Redditi da lavoro dipendente, pensione, da partecipazione e da attività economica B. Redditi fondiari 18 B.1 Redditi fondiari imponibili B.2 Redditi fondiari non imponibili B.3 Redditi da immobili soggetti a tassazione sostitutiva (cedolare secca) Alcune tipologie di redditi soggetti a tassazione sostitutiva o contributo A. Somme erogate per incremento di produttività B. Contributo di solidarietà L imposta netta dichiarata e le addizionali Irpef Nuove imposte A. Imposta sul valore degli immobili situati all'estero (Ivie) B. Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero (Ivafe) Deduzioni e detrazioni Alcune tipologie di contribuenti A. Dipendenti B. Pensionati C. Soggetti che svolgono attività di impresa o lavoro autonomo D. Il regime fiscale di vantaggio (D.L. 98/2011)

3 Persone fisiche Premessa Sono rese disponibili dal Dipartimento delle Finanze le statistiche fiscali dell Irpef, relative alla totalità delle persone fisiche per l anno d imposta 2012 dopo sei mesi dal termine di presentazione di Unico PF (settembre 2013). Da quest anno, per garantire una maggiore completezza delle informazioni nella banca dati statistica, è stata perfezionata l attività di acquisizione in modo da recepire le dichiarazioni pervenute a ridosso della data di pubblicazione delle statistiche fiscali. La navigazione dinamica dei dati fiscali alla voce IRPEF, è stata arricchita con ulteriori informazioni che colgono alcuni aspetti delle recenti novità normative. In particolare è stata introdotta la tematica relativa ai redditi fondiari di immobili non locati, non imponibili ai fini Irpef e delle addizionali in virtù del principio di sostituzione introdotto dalla disciplina IMU. Si tratta nello specifico di: reddito dominicale di terreni non affittati; reddito da fabbricati di immobili non locati compresa l abitazione principale; reddito fondiario derivante da partecipazioni in società semplici. Occorre sottolineare che tali redditi non concorrono più alla formazione del reddito complessivo e non rilevano ai fini delle detrazioni fiscali e pertanto le principali grandezze fiscali e le tavole statistiche distribuite per classi di reddito complessivo vanno interpretate alla luce di questa importante novità normativa. Inoltre sono previste tavole statistiche relative alla tassazione sostitutiva (cedolare secca) applicata in via opzionale, agli immobili ad uso abitativo dati in locazione. Tali redditi non concorrono alla determinazione del reddito complessivo ai fini della tassazione ordinaria Irpef ma rilevano ai fini del riconoscimento di detrazioni ed altri benefici fiscali. A tal fine si è ritenuto necessario fornire le distribuzioni delle principali grandezze fiscali per classi di reddito complessivo comprensivo della cedolare secca. Vengono inoltre fornite informazioni sulle somme erogate per incremento della produttività assoggettate a tassazione sostitutiva del 10%, la cui disciplina applicata a partire dall anno d imposta 2008 è stata nel tempo modificata. 3

4 Nella classificazione del reddito complessivo è prevista la fascia di reddito maggiore di euro, limite previsto per l applicazione del contributo di solidarietà 1, una nuova imposta del 3% che, a partire dal 2011, si aggiunge all'irpef e alle addizionali regionali e comunali per la parte di reddito complessivo lordo annuo che eccede euro. Si rammenta come dal 2011 l effetto dell agevolazione per la crescita economica (ACE) si manifesta esclusivamente nella determinazione del reddito complessivo 2 per cui possono verificarsi casi in cui il reddito complessivo è pari a zero e quello di specie diverso da zero. Per facilitare la lettura dei dati fiscali nella navigazione dinamica è prevista una descrizione sintetica di alcune variabili esposte nelle tavole statistiche (passando il mouse sopra il nome della variabile) e viene messa a disposizione la definizione delle variabili, documento che contiene la descrizione analitica di tutte le variabili e l indicazione dei campi dei quadri della dichiarazione presi in considerazione. Numero di contribuenti e tipo di dichiarazione presentata Il contesto macroeconomico nel 2012 è stato caratterizzato da un Pil in consistente contrazione 3 (-0,8% in termini nominali e -2,5% in termini reali), annullando la risalita registrata nei due anni precedenti (nel 2011 l incremento del Pil era stato +1,8% in termini nominali e +0,4% in termini reali). L anno in esame è stato contraddistinto dalla caduta della domanda interna che si è riflessa in una forte riduzione delle importazioni di beni e servizi, mentre la domanda estera ha mostrato una buona tenuta. 1 Il contributo è dovuto nella misura del 3% da tutti i soggetti passivi Irpef sulla parte di reddito eccedente i 300 mila euro lordi annui: tale base imponibile, differentemente da quanto avviene nell Irpef ordinaria, prende in considerazione il reddito complessivo al lordo degli oneri deducibili. È esentata dal pagamento del contributo di solidarietà la parte di reddito sulla quale è calcolata la riduzione delle pensioni (del 5% sulla parte che va dai 90 mila ai 150 mila euro, del 10% sulla parte eccedente i 150 mila euro e del 15% sulla parte eccedente i 200 mila euro). Si ricorda che la Corte Costituzionale con la sentenza 223/2012 ha ritenuto incostituzionale la riduzione degli stipendi pubblici e conseguentemente con apposito Dpcm è stata disposta la restituzione degli arretrati negli anni 2012 e La legge di stabilità 2014 ha prorogato per il triennio il contributo di solidarietà. 2 Infatti il reddito di specie rimane immutato mentre la quota deducibile viene esplicitata nel quadro RS. 3 Cfr. Rapporto annuale 2013 dell ISTAT nel paragrafo 1.2 Aspetti dell economia nazionale. La variazione del Pil è riferita a dati aggiornati a ottobre 2013 e provenienti dal DataWarehouse delle statistiche prodotte dall Istat e disponibili sul sito Il Pil in termini reali è riferito a valori concatenati con anno di riferimento

5 Nonostante la fase recessiva nel corso del 2012 l inflazione è risultata elevata, con i prezzi al consumo 4 cresciuti del 3%. I contribuenti che hanno assolto all obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi Irpef per l anno d imposta o in via diretta, attraverso i modelli Unico e 730, o come soggetti sottoposti a trattenute per opera del soggetto che eroga loro i redditi (MOD.770) - sono stati più di 41,4 milioni in lieve aumento (+0,23%) rispetto all anno precedente. Occorre sottolineare che numerosi soggetti sono esonerati dall obbligo di presentare la dichiarazione annuale dei propri redditi. A titolo di esempio si ricorda che questa agevolazione è concessa a soggetti che possiedono: solo reddito da lavoro dipendente o da pensione corrisposto da un unico sostituto d imposta obbligato ad effettuare le ritenute d acconto; redditi da lavoro dipendente corrisposti da più soggetti, se l ultimo datore di lavoro ha effettuato le operazioni di conguaglio; solo redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta; soltanto redditi fondiari (terreni e/o fabbricati) per un ammontare complessivo non superiore a 500 euro. Da quest anno, in virtù del principio di sostituzione IMU-IRPEF, si aggiunge una nuova casistica di esonero dalla presentazione della dichiarazione, che riguarda i soggetti che possiedono redditi da fabbricati non locati ed eventualmente redditi da lavoro dipendente o pensione. Nelle statistiche fiscali l informativa reddituale dei soggetti che rientrano nelle casistiche di esonero viene recuperata attraverso il modello 770 presentato dal soggetto che ha loro erogato le somme. Dalla tabella di seguito indicata si evince che il 45% delle persone fisiche assolve all obbligo dichiarativo utilizzando sempre più il modello 730 (+1,21% rispetto al 2011), incremento più contenuto rispetto all anno precedente. Si rileva, inoltre, un incremento delle dichiarazioni presentate con il mod. Unico, in controtendenza all anno precedente 5, mentre continua a diminuire il recupero dei percipienti da mod I prezzi al consumo, misurati in base all indice per l intera collettività, sono stati estratti dal Datawarehouse delle statistiche disponibili sul sito 5 Il fenomeno è influenzato dall incremento delle aperture di partite Iva (fonte: Osservatorio partite Iva) indotto sia dall introduzione del regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile sia dalla crisi del mercato del lavoro. 5

6 PERSONE FISICHE (anno d'imposta 2012) TOTALE TAB DISTRIBUZIONE DEL NUMERO DI CONTRIBUENTI SECONDO IL TIPO DI DICHIARAZIONE PRESENTATA PER REGIONE REGIONE Modello Unico Modello 730 Modello 770 TOTALE Piemonte Valle d'aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige(P.A.Trento) Trentino Alto Adige(P.A.Bolzano) Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Mancante/errata TOTALE

7 Interessante il grafico che evidenzia il diverso utilizzo dei modelli in funzione della classe di reddito: da quest anno nella fascia di reddito fino a zero rientrano i casi di dichiarazione congiunta del mod. 730, in cui uno dei due coniugi detiene soltanto reddito fondiario non imponibile in virtù del principio di sostituzione IMU; nelle fasce basse fino a euro, trattandosi di soggetti che si trovano entro la soglia di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, prevalgono i soggetti che non presentano dichiarazioni e quindi il recupero dei dati attraverso il mod. 770; l uso del modello 730 si concentra nelle classi di reddito complessivo da a euro; nelle classi di reddito più elevato prevale l utilizzo del modello Unico. COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI CONTRIBUENTI PER TIPO MODELLO E CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO 100,00 90,00 80,00 70,00 26,36 11,64 27,26 43,01 64,09 47,64 29,89 13,55 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 73,64 fino a zero* 61,10 da 0 a ,97 34,02 da a ,01 13,90 da a ,53 68,04 84,27 3,83 2,06 2,19 da a da oltre a Unico 770 *Nella classe di reddito fino a zero sono presenti soggetti che possiedono tipologie di reddito che possono assumere valore negativo (redditi d impresa, di lavoro autonomo o partecipazione) e che per la loro natura sono obbligati alla presentazione del modello Unico. 7

8 Il grafico seguente evidenzia un incremento dei contribuenti fino a euro (+2,9% rispetto al 2011) per effetto dei redditi fondiari non imponibili che non concorrono più alla formazione del reddito. Si assiste, inoltre, ad un forte incremento della classe da a euro (+5% rispetto al 2011) influenzato dalla riduzione del limite di accesso alla tassazione sostitutiva dei premi di produttività (reddito da lavoro dipendente dell anno precedente non superiore a euro rispetto ai euro del 2011). Nelle classi di reddito più elevato si assiste ad una contrazione dei soggetti, indice di un contesto economico non favorevole. 8

9 Analisi territoriale del reddito dichiarato Il reddito complessivo ammonta a più di 800 miliardi di euro (-0,52% rispetto al 2011) per un valore medio di euro (+0,47% rispetto al 2011). Si sottolinea che quest anno non concorrono più alla formazione del reddito complessivo il reddito da abitazione principale e i redditi fondiari di immobili non locati 6. Ai fini di un confronto omogeneo, se si considerano anche tali importi (che vanno comunque riportati in dichiarazione) il reddito complessivo sale a circa 816 miliardi di euro (+1,41% rispetto al 2011); tale incremento è determinato principalmente da: crescita dei redditi da pensione (+2,12%); fuoriuscita dei soggetti dal vecchio regime dei minimi che ritornano a tassazione ordinaria 7. L'analisi territoriale mostra che la regione con reddito medio complessivo 8 più elevato è la Lombardia ( euro), seguita dal Lazio ( euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con euro. Si evidenzia nelle regioni settentrionali e nelle isole una crescita del reddito complessivo medio in linea con quello nazionale, mentre al centro la crescita è inferiore alla media nazionale (+0,02% rispetto al 2011); rimane comunque notevole la distanza tra il reddito medio delle regioni centrosettentrionali e quello delle regioni meridionali. Il grafico seguente rappresenta il reddito medio per area geografica di residenza. 6 Dal 2013, secondo quanto stabilito dalla Legge di Stabilità (n. 147/2013), è stato disposto che "il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune nel quale si trova l'immobile adibito ad abitazione principale, assoggettati all'imposta municipale propria, concorre alla formazione della base imponibile dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali nella misura del cinquanta per cento". 7 Il reddito dichiarato dai contribuenti minimi è assoggettato a tassazione sostitutiva e non rientra nel reddito complessivo dichiarato. 8 Nelle analisi statistiche si fa sempre riferimento al reddito complessivo inteso come reddito al netto dei redditi fondiari di immobili non locati compresa l abitazione principale. 9

10 PERSONE FISICHE (anno d'imposta 2012) TOTALE Graf. 1 - REDDITO MEDIO PER AREA GEOGRAFICA DI RESIDENZA* NORD- EST: EURO (+0,68% rispetto al 2011) CENTRO: EURO (+0,02% rispetto al 2011) NORD- OVEST: EURO (+0,51% rispetto al 2011) SUD: EURO (+0,42% rispetto al 2011) ISOLE: 16,038 EURO (+0,66% rispetto al 2011) TOTALE NAZIONALE: EURO (+0,47% rispetto al 2011) * Ci sono soggetti con regione non indicata Il reddito medio è comprensivo dei redditi soggetti a tassazione sostitutiva (cedolare secca) 10

11 Tipologie di redditi dichiarati A. Redditi da lavoro dipendente, pensione, da partecipazione e da esercizio di attività economica Le tipologie di reddito maggiormente dichiarate, sia in termini di frequenza sia di ammontare, sono quelle relative al lavoro dipendente (53% del reddito complessivo) ed alle pensioni (30% del reddito complessivo). Si sottolinea che il reddito da lavoro dipendente comprende sia i compensi corrisposti per prestazioni di collaborazione coordinate e continuative compresi i collaboratori a progetto (10% dell ammontare complessivo del reddito da lavoro dipendente), i sussidi 9 e prestazioni di previdenza complementare 10, mentre non comprende i premi di produttività soggetti a tassazione sostitutiva 11. Per un analisi più dettagliata di quest ultimo aspetto si rimanda al paragrafo Imposta sostitutiva sulle somme erogate per incremento di produttività. Il confronto con l anno precedente mostra che l ammontare del reddito da pensione, pari a 239 miliardi i euro, è aumentato del +2,12% 12 ed il reddito da lavoro dipendente (pari a 422 miliardi di euro) dello 0,6%. La crescita del reddito da lavoro dipendente, più contenuta rispetto all anno precedente, è influenzata da vari fattori quali: i rinnovi contrattuali 13 intercorsi nell anno; l effetto della non applicabilità della riduzione dei trattamenti economici dei lavoratori pubblici, in quanto ritenuta incostituzionale dalla Corte Costituzionale con la sentenza 223/2012; la riduzione dell importo dei premi di produttività soggetto a tassazione sostitutiva (che passa da euro a euro). 9 Per sussidi si intendono le prestazioni non pensionistiche erogate dall Inps tra le quali la cassa integrazione e mobilità. 10 Comprende i trattamenti integrativi maturati fino al 31 dicembre Nel 2012 l importo soggetto a tassazione sostitutiva è stato abbassato a euro (nel 2011 era di euro) e riguarda i lavoratori che, nell anno precedente, hanno percepito redditi da lavoro dipendente non superiore a euro (nel 2011 era euro). 12 L incremento è in linea con i dati forniti dall Inps (Abstract Bilancio sociale 2012). Dal 2012 i dati INPS comprendono quelli dell INPDAP e dell ENPALS. 13 I contratti nazionali siglati nel corso del 2012 (tra i più rilevanti, quelli dei settori del credito, alimentare, chimico e metalmeccanico) risultano pressoché in linea con la dinamica dell indice dei prezzi. In caso di crisi aziendali o per agevolare l avvio di nuove attività, alcuni contratti hanno introdotto la possibilità per i datori di lavoro di posticipare, d intesa con i sindacati, la decorrenza di singole tranche di aumenti. Da rammentare il blocco della contrattazione ed il congelamento delle progressioni stipendiali nel pubblico impiego (Relazione annuale Banca d Italia). 11

12 erogazione dall Inps di 12,6 miliardi di prestazioni per ammortizzatori sociali, che hanno significato un aumento di spesa per la CIG nel suo complesso del 21,7%, incremento della spesa per l indennità di disoccupazione (18,2%) e dell indennità di mobilità (17,3%) 14. Nonostante il funzionamento degli ammortizzatori sociali, si assiste comunque ad una riduzione dei soggetti con reddito da lavoro dipendente (-0,72% rispetto al 2011) che rispecchia il negativo andamento del mercato del lavoro caratterizzato da una diminuzione dell occupazione. Ponendo l attenzione sui redditi da attività economica emerge un incremento sia in termini di frequenza che di ammontare del reddito da lavoro autonomo (+9,06% rispetto al 2011) e del reddito di spettanza dell imprenditore in contabilità semplificata (+8,25% rispetto al 2011), che, tuttavia, non recupera i valori del 2008, ultimo anno prima della crisi economica. Tale andamento è stato influenzato sia dalla fuoriuscita di soggetti dal vecchio regime dei minimi che sono ritornati a tassazione ordinaria sia dalla crisi del mercato del lavoro che ha spinto all apertura di nuove partite Iva. Si sottolinea che, nonostante le chiusure di attività siano cresciute del 4,6% rispetto al 2011, il saldo tra aperture e chiusure risulta ancora positivo. 15 Di converso si assiste ad una riduzione sia del reddito di spettanza dell imprenditore in contabilità ordinaria (-12,03%), in linea con il trend degli anni precedenti, sia del reddito da partecipazione (-3,9%). Soffermandosi sui valori medi occorre sottolineare che i redditi d impresa, da lavoro autonomo e di partecipazione tengono conto solo dei valori positivi 16 e dei soggetti con reddito nullo. Rispetto al valore medio del reddito complessivo (pari a euro), il reddito medio da pensione è inferiore del 20% ( euro), il reddito da lavoro dipendente è superiore di circa il 3% ( euro) mentre quello da lavoro autonomo è circa il doppio ( euro). 14 Abstract del Bilancio Sociale 2012 dell Inps. 15 Il dato è confermato da Movimprese nel comunicato stampa Natalità e mortalità delle imprese italiane presso le Camere di Commercio anno Non sono considerate le eventuali perdite. 12

13 Il grafico seguente consente una comparazione temporale dei redditi medi; si sottolinea che il confronto tra le differenti categorie reddituali deve tener conto sia delle diverse norme fiscali per la loro determinazione sia delle singole peculiarità. In particolare, non è possibile dai dati pubblicati comparare il reddito degli imprenditori con quello dei propri dipendenti in quanto la definizione di imprenditore 17 non può essere assunta come sinonimo di datore di lavoro. Inoltre la categoria dei lavoratori dipendenti comprende sia coloro che prestano l attività presso una ditta individuale che presso una società. Per un corretto confronto tra redditi medi dei lavoratori e dei propri datori di lavoro si rimanda all analisi delle Persone fisiche in base al reddito prevalente che sarà disponibile nei prossimi mesi con la pubblicazione delle statistiche fiscali di maggio. 17 Tra gli imprenditori sono compresi coloro che non hanno personale alle loro dipendenze. 13

14 Il successivo grafico (grafico 2b) mostra una contrazione dei redditi medi da lavoro autonomo (-14,7%), di spettanza dell imprenditore in contabilità semplificata (-6,3%), redditi da partecipazione (-4,9%) e ordinaria (-4,5%), mentre i redditi medi da pensione (+1,7%) e da lavoro dipendente (+1,3%) crescono rispetto all anno precedente. Occorre sottolineare che il reddito da lavoro dipendente risente della modifica normativa 18 riguardante la tassazione sostitutiva dei premi di produttività; in particolare le somme agevolabili per il 2012 sono state complessivamente pari a 5,4 miliardi di euro con una forte diminuzione rispetto al 2011 (-46%). Considerando anche tali somme nel calcolo del reddito medio da lavoro dipendente il valore medio 2012 passa da euro a euro (+0,3% rispetto al reddito medio del lavoro dipendente 2011 comprensivo dei premi di produttività). 18 L importo delle somme agevolabili (soggette ad aliquota sostitutiva del 10%) scende a euro (nel 2011 era euro) e viene abbassato a (nel 2011 era euro) la soglia reddituale entro cui poter fruire dell agevolazione. 14

15 variazione percentuale PERSONE FISICHE (anno d'imposta 2012) TOTALE Graf. 2b - VARIAZIONI PERCENTUALI RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE DEI REDDITI MEDI SOGGETTI A TASSAZIONE ORDINARIA (AL NETTO DEI CONTRIBUENTI MINIMI) ,0% 1,3% 1,7% reddito complessivo medio 2012 : +0,47% -2,0% -6,3% -4,5% -4,9% -7,0% -12,0% -14,7% -17,0% Reddito da lavoro dipendente e assimilati** Reddito da pensione Reddito da lavoro autonomo* Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' semplificata* Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' ordinaria* Reddito da partecipazione* * i redditi sono comprensivi dei valori nulli **non comprende le somme erogate per incrementi di produttività assoggettate a tassazione sostitutiva 15

16 Nelle statistiche viene fornita un integrazione delle informazioni sul reddito d impresa e di lavoro autonomo delle persone fisiche, dando evidenza: 1. al reddito dei soli soggetti che operano in continuità di esercizio per 365 giorni dell anno d imposta 19 ; 2. per le imprese in contabilità ordinaria e semplificata, sia al reddito di spettanza dell imprenditore sia all informazione reddituale al lordo delle quote imputate ai familiari collaboratori e/o dei soggetti ad imposta sostitutiva. Il grafico seguente mette in evidenza l impatto di queste informazioni statistiche sui redditi medi a tassazione ordinaria 20. Per i redditi d impresa e di lavoro autonomo il reddito medio dei soli soggetti in continuità d esercizio è di circa il 5% superiore a quello del totale dei contribuenti che percepiscono la stessa tipologia di reddito. Le quote imputate ai familiari collaboratori influiscono in maniera significativa sul reddito d impresa in contabilità ordinaria: in questo caso il reddito d impresa al lordo delle quote imputate ai familiari è superiore del 47% al reddito di spettanza dell imprenditore 21 (al netto delle quote). Nel caso delle imprese in contabilità semplificata il reddito al lordo delle quote è di circa l 11% superiore rispetto a quello al netto. 19 Vengono pertanto esclusi coloro che hanno iniziato o cessato l attività nel corso dell anno. 20 Ossia al netto dei contribuenti minimi e dei soggetti a tassazione sostitutiva. 21 Vista la natura personale dell Irpef, l imprenditore calcola la sua imposta dovuta in base al reddito di spettanza dell imprenditore, mentre le quote imputate ai familiari collaboratori confluiscono nelle rispettive dichiarazioni Irpef come reddito da partecipazione. 16

17 Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' semplificata* Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' semplificata in continuità* Reddito di impresa in contabilita' semplificata*1 Reddito di impresa in contabilita' semplificata in continuità*1 Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' ordinaria* Reddito di spettanza dell'imprenditore in contabilita' ordinaria in continuità* Reddito di impresa in contabilita' ordinaria*2 Reddito di impresa in contabilita' ordinaria in continuità*2 Reddito da lavoro autonomo* Reddito da lavoro autonomo in continuità* Ammontare in euro PERSONE FISICHE (anno d'imposta 2012) TOTALE Graf. 2c - REDDITI MEDI D'IMPRESA E DI LAVORO AUTONOMO (AL NETTO DEI CONTRIBUENTI MINIMI) impresa in contabilità semplificata impresa in contabilità ordinaria lavoro autonomo * i redditi sono comprensivi dei valori nulli 1 comprende le "quote imputate ai collaboratori dell'impresa familiare" e/o i redditi dei "Soggetti ad imposta sostitutiva" 2 comprende le "quote imputate ai collaboratori dell'impresa familiare" 17

18 B. Redditi fondiari B.1 Redditi fondiari imponibili A partire dall anno d imposta 2012 i redditi fondiari di immobili non locati sono assoggettati all imposta municipale propria (IMU) in sostituzione dell imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali. Pertanto tali redditi non concorrono più alla formazione del reddito complessivo e non incidono nella determinazione delle detrazioni. Questa novità normativa ha avuto impatto sulle tipologie di reddito fondiario, come si evince dal grafico seguente. In particolare, il confronto con il 2011 evidenzia una riduzione dell ammontare dei redditi da fabbricati del -40% (passando da 35 miliardi di euro del 2011 a 21,17 miliardi di euro del 2012); tale riduzione è stata influenzata dalla non imponibilità sia del reddito da abitazione principale, che non concorre più alla formazione del reddito complessivo, sia dei redditi da fabbricati relativi ad altri immobili non locati. 18

19 Occorre inoltre sottolineare che da quest anno è stata modificata la modalità di determinazione dell imponibile Irpef degli immobili di interesse storico dati in locazione determinando una maggiore base imponibile. In particolare fino al 2011 il reddito era determinato mediante l'applicazione della minore delle tariffe d'estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale è ubicato il fabbricato, mentre dal 2012 il reddito è costituito dal maggiore importo tra il 50% della rendita catastale effettiva (rivalutata del 5%) e il canone di locazione ridotto del 35%. Anche il reddito dominicale presenta una riduzione consistente del -48% (passando da 1,14 miliardi di euro del 2011 a 0,60 miliardi del 2012). Il reddito agrario rimane costante in quanto tale tipologia di reddito non è stata interessata dal principio di sostituzione IMU. Invece i redditi da fabbricati di immobili locati soggetti a tassazione sostitutiva (cedolare secca) presentano un incremento del 38% (per l aliquota al 21%) e del 44% (per l aliquota al 19%). Per un analisi più approfondita di tale tipologia reddituale si rimanda al paragrafo ad essa dedicata. B.2 Redditi fondiari non imponibili Spostando l attenzione sui redditi fondiari non imponibili ai fini Irpef, in virtù del principio di sostituzione IMU, si rileva un ammontare complessivo di 15,5 miliardi di euro di cui 8,7 miliardi imputabili al reddito da abitazione principale e 6,8 miliardi imputabili ai redditi fondiari di immobili non locati 22. Come si evince dal grafico successivo il peso percentuale del reddito da abitazione principale rispetto al totale dei redditi fondiari non imponibili è rilevante nelle classi di reddito complessivo medio basse raggiungendo il 64% (nella classe da a euro), mentre assume un andamento decrescente nelle classi di reddito più elevate. Occorre sottolineare che la presenza del solo reddito da abitazione principale o da altri fabbricati non locati costituisce una casistica di esonero dalla presentazione della dichiarazione e pertanto l informazione esposta si riferisce soltanto ai soggetti che dichiarano nel mod. Unico o 730 la presenza di tale tipologia reddituale. 22 Comprende il reddito dominicale di terreni non locati, il reddito da fabbricati di immobili non locati diversi da abitazione principale e il reddito fondiario derivante da partecipazioni in società semplici, non imponibili in virtu' del principio di sostituzione IMU. 19

20 Di particolare interesse è l incidenza dei redditi fondiari non imponibili su quelli imponibili 23 che presenta un andamento decrescente rispetto all ammontare del reddito complessivo e raggiunge il 121,89% nella classe fino a euro (vedi grafico seguente). 23 Per rendere omogeneo il confronto dai redditi fondiari imponibili sono stati esclusi i redditi agrari e i redditi da fabbricati di immobili ad uso abitativo soggetto ad imposta sostitutiva (cedolare secca). 20

21 B.3 Redditi da immobili soggetti a tassazione sostitutiva (cedolare secca) A partire dal 2011 è prevista una tassazione sostitutiva (cedolare secca) opzionale da applicare ai redditi da fabbricati ad uso abitativo dati in locazione. La cedolare secca, in pratica, sostituisce: - l Irpef e le relative addizionali; - l imposta di registro; - l imposta di bollo. L opzione non può essere effettuata nell esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. L importo dell imposta si calcola applicando un aliquota del 21% sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti. E prevista un aliquota ridotta del 19% per i contratti di locazione a canone concordato relativi ad abitazioni ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative e nei comuni ad alta tensione abitativa. I soggetti che hanno optato per questa tassazione sono più di (+58% rispetto al 2011) per un ammontare di imponibile pari a circa 6 miliardi di euro (+41% rispetto al 2011). L imposta dichiarata è pari a 1,2 miliardi di euro, di cui l 88% derivante da aliquota al 21%. La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che la cedolare secca al 21% è utilizzata prevalentemente dai soggetti con reddito complessivo compreso tra e euro (52% dei soggetti); non trascurabile è l utilizzo da parte dei soggetti con reddito complessivo fino a euro (5% dei soggetti). Rispetto al 2011 l imponibile soggetto a tassazione sostitutiva subisce un incremento maggiore nelle classi di reddito medio basse. La distribuzione regionale evidenzia che l utilizzo della cedolare secca al 21% è prevalente nella Lombardia (22% dei soggetti) mentre quella al 19% è stata utilizzata principalmente in Emilia Romagna (24% dei soggetti). 21

22 La comparazione con l anno precedente mostra un forte incremento dell ammontare soggetto a cedolare secca nelle regioni meridionali e isole rispetto all incremento nazionale del 41% (vedi grafico seguente). 22

23 Alcune tipologie di redditi soggetti a tassazione sostitutiva o contributo di solidarietà A. Somme erogate per incremento di produttività Nell ambito della realizzazione di misure sperimentali per l incremento della produttività del lavoro, nella seconda metà del 2008, il D.L. 93/2008 introduceva una tassazione sostitutiva dell Irpef, pari al 10%, applicabile agli straordinari ed i premi legati alla produttività (sino ad un importo massimo di euro) erogati ai lavoratori dipendenti del settore privato, con un reddito da lavoro dipendente inferiore ai euro. Nel corso degli anni tale normativa ha subito delle modifiche; in particolare tali misure sono state prorogate anche per gli anni 2009 e 2010, raddoppiando l importo complessivo delle somme agevolabili (6.000 euro) ed elevando a euro la soglia reddituale di reddito da lavoro dipendente entro cui poter fruire del trattamento agevolato. La proroga, tuttavia, ha riguardato i soli emolumenti legati alla produttività, innovazione ed efficienza organizzativa. Nel 2011 la soglia reddituale del reddito da lavoro dipendente veniva elevato a euro mentre rimaneva invariato l importo agevolabile (6.000 euro). Tuttavia, veniva prevista una nuova condizione per l operatività del beneficio fiscale: le somme devono essere erogate in attuazione di contratti collettivi territoriali o aziendali. Per l anno 2012 l importo delle somme agevolabili scende a euro e viene abbassata a euro la soglia reddituale entro cui poter fruire dell agevolazione. Per l anno 2012 la quota di retribuzione sottratta all ordinaria applicazione dell Irpef è stata di oltre 5,3 miliardi di euro, con un forte decremento del 46% rispetto al 2011, per effetto della modifica normativa sopra esposta. La tassazione sostitutiva è stata utilizzata prevalentemente in Lombardia (21,5%), Veneto (14,4%) ed Emilia Romagna (12,3%). La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che tale tassazione ha interessato i soggetti con classi comprese tra e euro (64% del totale). Come già evidenziato nei paragrafi precedenti, il reddito medio da lavoro dipendente è pari a euro; se si considera anche l ammontare delle somme erogate per incrementi di produttività il valore medio aumenta dell 1,3% ed è pari a euro ( euro nel 2011). 23

24 B. Contributo di solidarietà Il contributo di solidarietà, introdotto dal D.L. 13 agosto 2011 n. 138, prevede, a decorrere dal 2011, un prelievo del 3 per cento da applicare sulla parte di reddito complessivo eccedente i euro lordi annui. Il reddito complessivo su cui applicare il contributo è dato dalla somma dei redditi elencati nell articolo 6 del Tuir e, quindi, non rilevano i redditi soggetti a tassazione separata, quelli esenti, i redditi soggetti a ritenute a titolo di imposta e quelli soggetti a imposte sostitutive dell Irpef, anche su opzione del contribuente. Nel determinare la base imponibile del contributo di solidarietà, occorreva tener conto anche di altre disposizioni di carattere straordinario che, con analoghe finalità, hanno previsto una riduzione dei trattamenti economici, che nel 2012 hanno riguardato esclusivamente i trattamenti pensionistici superiori a euro lordi annui 24. Tale riduzione è stata però poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 116/2013 e nel corso del 2013 sono stati disciplinati i rimborsi da parte dell INPS. Ai fini delle dichiarazioni dell anno d imposta 2012, comunque, il contributo di solidarietà è stato applicato solo sulla parte del reddito complessivo eccedente euro, che trovava capienza nei redditi di categoria diversa da quelli di pensione già assoggettati a contributo di perequazione: circa soggetti sono pensionati che hanno avuto una riduzione dell importo corrisposto per un ammontare di 64 milioni di euro. L analisi per classi di reddito complessivo evidenzia che solo lo 0,07% dei soggetti (pari a ) dichiara redditi maggiori di euro: il reddito dei soggetti di questa classe è composto prevalentemente da redditi da lavoro dipendente (46%), da lavoro autonomo (19%), da partecipazione (15%), da capitale (6%), da pensione (3%), fabbricati 25 (4%) e redditi d impresa (3%). I soggetti che hanno pagato il contributo di solidarietà sono circa per un ammontare complessivo di 247 milioni di euro, di cui circa 84 milioni trattenuti dal sostituto d imposta. 24 Prima che intervenisse la sentenza n. 116/2013 della Corte Costituzionale era previsto che a decorrere dal 1 agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, i trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi complessivamente superavano euro lordi annui, erano assoggettati ad un contributo di perequazione pari al 5 per cento della parte eccedente il predetto importo fino a euro, nonché pari al 10 per cento per la parte eccedente euro e al 15 per cento per la parte eccedente euro. Inoltre, già nel 2012 la Corte Costituzionale con la sentenza 223/2012 aveva ritenuta incostituzionale l analoga misura che prevedeva la riduzione degli stipendi pubblici e conseguentemente, con apposito Dpcm, è stata disposta la restituzione degli arretrati negli anni 2012 e Comprende anche i redditi soggetti a tassazione sostitutiva (cedolare secca). 24

25 CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO L imposta netta dichiarata e le addizionali Irpef I soggetti che dichiarano un imposta netta Irpef sono (il 75% del totale contribuenti), per un valore medio di euro; più di 10 milioni di soggetti hanno imposta netta pari a zero. Si tratta, ad esempio, di contribuenti con livelli reddituali compresi nelle fasce di esonero oppure di contribuenti che fanno valere detrazioni tali da azzerare l imposta lorda. Analizzando la distribuzione dell imposta per classi di reddito complessivo si evidenzia che l'86% dei contribuenti con redditi fino a euro dichiara il 48% dell'imposta totale, mentre il 14% dei contribuenti con redditi più alti dichiara il 52% dell'imposta (di cui il 4,54% proveniente da soggetti con classi di reddito complessivo maggiore di euro). Tale andamento è in linea con quello del PERSONE FISICHE (anno d'imposta 2012) TOTALE DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI SOGGETTI CON IMPOSTA NETTA E DELL'IMPOSTA NETTA oltre ,10 4,54 da a ,14 2,62 da a ,08 9,82 da a ,81 9,42 da a ,90 26,07 da a ,77 17,66 da a da a ,25 19,05 14,52 9,91 da a ,21 4,95 fino a ,69 0,49 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 Numero soggetti imposta netta 25

26 L addizionale regionale Irpef ammonta nel 2012 a più di 11 miliardi di euro (+0,46% rispetto al 2011), mentre quella comunale è pari a 4 miliardi di euro (+20% rispetto al 2011). Il 50% dell addizionale regionale totale proviene da quattro regioni: Lombardia (20%), Lazio (12%), Emilia Romagna (10%) e Campania 26 (8%); non trascurabile è l incidenza del 6% dell addizionale regionale della Sicilia. La distribuzione per classi di reddito complessivo evidenzia che il 49% dell addizionale regionale proviene da soggetti con classi di reddito comprese tra e euro. Nuove imposte A. Imposta sul valore degli immobili situati all'estero (Ivie) A decorrere dal periodo d'imposta 2011 è istituita una nuova imposta sul valore degli immobili situati all'estero (Ivie), detenuti a titolo di proprietà o di altro diritto reale dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato italiano. Con la legge di stabilità per il 2013 l'entrata in vigore dell'ivie è stata differita al 2012 (in concomitanza con l entrata in vigore dell IMU) e quindi l'imposta sul valore degli immobili all'estero versata nel 2011 per il 2012 è considerata in acconto dell'ivie dovuta per il L'imposta è dovuta nella misura dello 0,76 per cento in proporzione alla quota di titolarità del diritto di proprietà o altro diritto reale e ai mesi dell'anno nei quali si è protratto tale diritto. Dalle dichiarazioni 2012 (quadro RM sezione XV-A) risulta che oltre soggetti hanno dichiarato immobili situati all estero per un valore di circa 23 miliardi. B. Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero (Ivafe) A decorrere dal periodo d'imposta 2011 è stata introdotta anche un imposta sulle attività finanziarie detenute all estero. Essa ha una natura patrimoniale ed è dovuta, in proporzione ai giorni di detenzione ed alla quota di possesso, nella misura dell'1 per mille per il biennio e dell'1,5 per mille per gli anni successivi. 26 In Campania l aliquota dell addizionale regionale Irpef è del 2,03% a causa del deficit sanitario. 26

27 La legge di stabilità per il 2013 ha stabilito che l'ivafe si applica dal 2012, e i versamenti fatti nel 2012 per il 2011 si considerano in acconto. La decorrenza è così allineata con quella degli investimenti finanziari in Italia assoggettati all'imposta di bollo in misura percentuale solo a partire dal I soggetti che risultano aver dichiarato attività finanziarie detenute all estero (quadro RM sezione XV- B) sono circa soggetti per un ammontare di 28 miliardi di euro. Deduzioni e detrazioni Nel calcolare l imposta viene preso in considerazione il reddito complessivo al netto di alcune spese che sono previste come deducibili dall articolo 10 del Tuir. Una volta ottenuta l imposta, essa viene ridotta da detrazioni indicate dagli articoli da 12 a 16 del Tuir. Nel 2012 le deduzioni ammontano a circa 24 miliardi di euro (-22% rispetto al 2011) e sono imputabili esclusivamente agli oneri deducibili 27. Il decremento è influenzato dall eliminazione nel 2012 della deduzione per abitazione principale (nel 2011 pari a 8,5 miliardi di euro), in quanto tale reddito non concorre più alla formazione del reddito complessivo, in virtù del principio di sostituzione IMU Irpef. Rispetto al 2011 gli oneri deducibili subiscono un incremento del 7,1% imputabile prevalentemente ai contributi previdenziali e assistenziali (+6,2%) e ai contributi per previdenza complementare (+9,2%). Si riscontra inoltre una forte contrazione delle frequenze dell utilizzo dei contributi previdenziali e assistenziali, imputabile alla modifica normativa che ha limitato la deducibilità dei contributi sanitari obbligatori per l assistenza erogata nell ambito del Servizio sanitario nazionale agli importi superiori a 40 euro. I successivi grafici mettono in evidenza sia la frequenza di utilizzo sia la composizione percentuale dell ammontare delle singole componenti. 27 Tra gli oneri deducibili è compreso il contributo di solidarietà al netto della quota trattenuta dal sostituto d imposta. 27

28 COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELL'AMMONTARE DEGLI ONERI DEDUCIBILI 3,44 2,90 0,10 1,87 9,47 2,11 Contributi previdenziali ed assistenziali Contributi servizi domestici e familiari Erogazioni a favore istituzioni religiose Spese mediche per portatori handicap Assegno al coniuge 80,11 Previdenza complementare Altri oneri deducibili 28

29 Le detrazioni ammontano a circa 63 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2011) e sono composte prevalentemente da: redditi da lavoro dipendente e pensione (66%), carichi di famiglia (18%), oneri detraibili al 19% (9%), spese per recupero edilizio (4%) e spese per il risparmio energetico (2%). Le detrazioni per spese di recupero del patrimonio edilizio subiscono un incremento del 12% rispetto al 2011 influenzato dall innalzamento al 50% per le spese sostenute dal 26/06/2012 al 30/06/2013. Di particolare interesse è l analisi dei dati relativi agli oneri detraibili al 19% (circa 29 miliardi di euro) dove si rileva un incremento dell 1%. I successivi grafici mettono in evidenza sia la frequenza di utilizzo che la composizione percentuale dell ammontare delle principali componenti. L analisi delle componenti, confrontate con l anno precedente, consente di cogliere la generale diminuzione delle spese sostenute per interessi passivi relativi a mutui (per abitazione principale, altri immobili, recupero edilizio), delle spese per assicurazioni sulla vita (-8% rispetto al 2011) e delle erogazioni a favore delle Onlus (- 2,7%). Invece continuano ad aumentare le spese sanitarie (+5,7%) e quelle sostenute per addetti all assistenza personale (badanti) (+10,35% rispetto al 2011). 29

30 DISTRIBUZIONE DELLE FREQUENZE DEGLI ONERI DETRAIBILI AL 19% Spese sanitarie Assicurazioni sulla vita e contro infortuni interessi mutui Spese corsi istruzione Spese attivita' sportive ragazzi Altri oneri detraibili Erogazione a favore delle Onlus Spese funebri Spese locazione per studenti fuori sede Spese per addetti assistenza personale Spese intermediazione immobiliare

31 Il grafico seguente consente di evidenziare che le deduzioni per oneri deducibili, sono più consistenti nelle classi di reddito più alte (oltre euro): in particolare gli oneri deducibili passano da un valore medio di euro (nella classe tra e euro) fino ad arrivare ad un valore di euro (nelle classi oltre euro). Invece le detrazioni incidono maggiormente nelle classi di reddito più basse con un valore medio che passa da euro (per classi da a ) a euro (per classi da a euro). Occorre sottolineare che per i soggetti con classi di reddito basse le detrazioni possono non essere interamente godute in quanto maggiori dell imposta lorda (fenomeno dell incapienza) 28. Tale fenomeno riduce gli effetti positivi delle detrazioni sulla progressività dell imposta; invece in senso opposto opera il meccanismo di calcolo di alcune detrazioni che le rende decrescenti al crescere del reddito. Nelle classi di reddito medio-basse (da euro a euro) i valori medi delle deduzioni e detrazioni tendono a coincidere a differenza di quanto riscontrato nel ; occorre tener presente che i soggetti che possono usufruire degli oneri deducibili diminuiscono del -24%, per effetto sia della modifica normativa che ha limitato la deducibilità dei contributi sanitari obbligatori per l assistenza erogata nell ambito del Servizio sanitario nazionale agli importi superiori a 40 euro, sia della non imponibilità dei redditi fondiari di immobili non locati e la diminuzione incide maggiormente in tali classi. 28 Nel caso di ulteriore detrazione per figli a carico e detrazione per spese sanitarie per determinate patologie la parte eccedente l imposta lorda (incapiente) può essere utilizzato come credito d imposta nella successiva dichiarazione. 29 Ad esempio nella classe da a euro nel 2011 il valore medio degli oneri deducibili era 980 euro a fronte di euro di detrazioni mentre nel 2012 il valore medio è di euro per gli oneri deducibili e euro per le detrazioni. 31

32 32

33 Alcune tipologie di contribuenti A. Dipendenti I lavoratori dipendenti 30 sono circa 20,8 milioni (50,2% del totale contribuenti) e dichiarano un reddito medio da lavoro dipendente 31 di euro (+1,3% rispetto al 2011). Se si considerano anche i premi di produttività soggetti a tassazione sostitutiva, la cui normativa è stata modificata nel 2012, il reddito medio sale a euro (+0,3% rispetto al 2011) Se si considera il reddito complessivo posseduto da tali soggetti il valore medio sale a euro (+8,83% rispetto al reddito medio da lavoro dipendente). Analizzando la composizione del reddito complessivo si evidenzia un incidenza di circa il 92% del reddito da lavoro dipendente. Il restante 8% è composto prevalentemente da: redditi da pensione (3,31%), redditi d impresa e di lavoro autonomo (1,16%), fabbricati (1%), e redditi da partecipazione (0,9%). L 82% dei dipendenti dichiara un imposta netta per un valore complessivo di 92 miliardi di euro (61% del totale imposta netta dichiarata) ed un valore medio di euro;più di 3,8 milioni di dipendenti non dichiarano invece imposta netta per effetto sia di livelli di reddito che rientrano nelle fasce di esonero sia per effetto delle detrazioni. 30 In questa sede i dipendenti ed i pensionati vengono analizzati nella loro totalità, a prescindere dalla prevalenza o meno del reddito. 31 Si ricorda che tale reddito comprende sia i compensi corrisposti per prestazioni di collaborazioni coordinate e continuative che i sussidi. 33

34 91,89 3,31 0,86 0,24 0,85 1,37 1,45 DIPENDENTI COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEL REDDITO COMPLESSIVO FABBRICATI LAVORO DIPENDENTE PENSIONE LAVORO AUTONOMO IMPRESA PARTECIPAZIONE ALTRI REDDITI* *Altri redditi comprende: terreni, allevamento, altri redditi assimilati al lavoro dipendente, altri redditi da lavoro autonomo, plusvalenza di natura finanziaria, redditi di capitale, redditi diversi e redditi assoggettati a tassazione separata con opzione a tassazione ordinaria. 34

35 B. Pensionati I pensionati sono oltre 15 milioni (36,5% del totale contribuenti) e dichiarano un reddito medio da pensione di euro. Se si considera il reddito complessivo posseduto da tali soggetti il valore medio sale a euro (+18% rispetto al reddito medio da pensione). Analizzando la composizione del reddito complessivo si evidenzia un incidenza dell 85% del reddito da pensione. Il restante 15% è composto prevalentemente da: lavoro dipendente (5,5%), redditi da fabbricati (3,5%), redditi d impresa e di lavoro autonomo (2,6%), redditi da partecipazione (1,8%). Oltre il 75% dei pensionati dichiara un imposta netta per un valore complessivo di 50,88 miliardi di euro (33% del totale imposta netta dichiarata) ed un valore medio di euro. Analogamente ai dipendenti, anche tra i pensionati 3,7 milioni di soggetti non dichiarano imposta netta per effetto sia di livelli reddituali rientranti nelle fasce di esonero sia dell utilizzo delle detrazioni. 35

36 84,54 5,54 1,34 1,20 1,75 1,14 4,50 PENSIONATI COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEL REDDITO COMPLESSIVO REDDITO DA FABBRICATI LAVORO DIPENDENTE PENSIONE AUTONOMO IMPRESA PARTECIPAZIONE ALTRI REDDITI* *Altri redditi comprende: terreni, allevamento, altri redditi assimilati al lavoro dipendente, altri redditi da lavoro autonomo, plusvalenza di natura finanziaria, redditi di capitale, redditi diversi e redditi assoggettata a tassazione separata con opzione a tassazione ordinaria. 36

37 CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO Confrontando la distribuzione dei dipendenti e dei pensionati per classi di reddito complessivo (vedi grafico successivo) emerge che più del 51% dei pensionati dichiara redditi bassi (fino a euro), mentre i dipendenti si concentrano nella classi di reddito fino a (87%). DISTRIBUZIONE PER CLASSI DI REDDITO COMPLESSIVO DEI DIPENDENTI E PENSIONATI OLTRE ,09 0,05 DA A ,13 0,08 DA A ,93 0,63 DA A ,61 1,11 DA A ,13 6,97 DA A ,10 10,04 DA A ,49 12,55 DA A ,50 17,51 DA A ,82 28,56 FINO A ,20 22,50 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 Dipendenti Pensionati 37

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