La filosofia dell inclusione nel sistema scolastico italiano tra pedagogia e normativa

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1 Istituto Comprensivo n. 4 Chieti Scuola polo per l inclusione Ambito n. 6 La filosofia dell inclusione nel sistema scolastico italiano tra pedagogia e normativa Percorso informativo docenti in servizio sul sostegno sprovvisti del titolo di specializzazione Chieti, 22 novembre 2018 A cura di Ettore D Orazio

2 Le carte dell inclusione

3 LEGGE 104/92 DECRETO L.VO 66/2017

4 Per incominciare: i bisogni speciali e la disabilità Con cosa abbiamo a che fare?

5 Ragioniamo sui termini menomazione disabilità handicap caratteristica individuale limitazione funzionale, o impossibilità di eseguire alcune importanti funzioni svantaggio sociale

6 RAPPORTI E RELAZIONI menomazione disabilità handicap?

7 MODELLI

8 DUE MODELLI DI DISABILITÀ BIO-MEDICO SOCIALE

9 DUE MODELLI DI DISABILITÀ BIO-MEDICO Rapporto causa effetto tra minorazione (concepita come scarto dalla norma) e disabilità. La causa della disabilità risiede, pertanto, principalmente nella condizione biologica individuale La disabilità è considerata fondamentalmente una materia di trattamento sanitario e di riabilitazione finalizzatati alla maggiore approssimazione possibile alla normalità standard

10 BIO-MEDICO E persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione art. 3 della legge n. 104 del 5 febbraio 1992

11 DUE MODELLI DI DISABILITÀ La disabilità è qualcosa che viene imposto alle persone disabili oltre la loro minorazione dalle strutture ed istituzioni sociali oppressive e discriminanti SOCIALE La disabilità è lo svantaggio o la restrizione di attività provocata da un organizzazione sociale che non tiene conto dei bisogni delle persone con minorazioni e, di conseguenza, le esclude dalla partecipazione e dalla cittadinanza attiva.

12 Modello versus Modello medico sociale problema PERSONALE problema SOCIALE terapia medica integrazione sociale trattamento individuale azione sociale aiuto professionale responsabilità individuale e collettiva intervento sulla persona modificazione ambientale assistenza diritti umani politica sanitaria politiche adattamento individuale cambiamento sociale

13 DUE MODELLI DI DISABILITÀ BIO-MEDICO SOCIALE Entrambi i modelli presentano dei limiti teorici che costituiscono dei grossi ostacoli a renderli dei punti di riferimento adeguati per delle politiche finalizzate a garantire equità ai diritti delle persone disabili

14 Procedure di certificazione e documentazione per l'inclusione scolastica Accertamento Profilo di funzionamento Pei

15 Accertamento. quali bisogni?

16 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 febbraio 2006, n.185 Regolamento recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap, ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (G.U. n. 115, 19/05/06) Art. 2. Gli accertamenti.. sono documentati attraverso la redazione di un verbale di individuazione dell'alunno come soggetto in situazione di handicap ai sensi dell'articolo 3, comma 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni. Il verbale, sottoscritto dai componenti il collegio, reca l'indicazione della patologia stabilizzata o progressiva accertata con riferimento alle classificazioni internazionali dell'organizzazione Mondiale della Sanità nonché la specificazione dell'eventuale carattere di particolare gravità della medesima, in presenza dei presupposti previsti dal comma 3 del predetto articolo 3.

17 1 I genitori fanno richiesta all INPS per la visita di accertamento della disabilità ai sensi dell art. 3 della legge n.104/92 2 Entro 30 giorni l INPS comunica la data della visita 3 La commissione medica procede alla visita 4 La famiglia trasmette la certificazione di disabilità, redatta sulla base dell ICD all Unità di Valutazione Multidisciplinare dell ASL per la redazione del Profilo di Funzionamento, al Comune per la predisposizione del Progetto Individuale, alla scuola per la redazione del PEI

18 le commissioni mediche [ ] sono composte da un medico legale, che assume le funzioni di presidente, e da due medici specialisti, scelti fra quelli in pediatria, in neuropsichiatria infantile o nella specializzazione inerente la condizione di salute del soggetto. Tali commissioni sono integrate da un assistente specialistico o dall'operatore sociale di cui al comma 1, individuati dall'ente locale, nonché dal medico INPS I criteri, i contenuti e le modalità di redazione della certificazione di disabilità in età evolutiva, sono formulati secondo la Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei Problemi Sanitari Correlati (ICD) dell'oms

19 La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'organizzazione mondiale della sanità (OMS-WHO). L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica. La ICD-10 è la decima revisione della classificazione ICD, ossia la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta dall'oms.

20

21 Art. 3 comma 1 Art. 3 comma 3

22 Il profilo di funzionamento Parole chiave: Funzionamento Profilo

23 Successivamente all'accertamento della condizione di disabilità delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti ai sensi dell'articolo 3, è redatto un profilo di funzionamento secondo i criteri del modello bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) adottata dall'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ai fini della formulazione del progetto individuale di cui all'articolo 14 della legge 8 novembre 2000, n. 328, nonché per la predisposizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI)

24 IL MODELLO Accertamento Profilo di funzionamento Progetto individuale PEI

25 3. Il Profilo di funzionamento di cui all'articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che ricomprende la diagnosi funzionale e il profilo dinamico-funzionale, come modificato dal presente decreto, è redatto dall'unità di valutazione multidisciplinare di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 1994, composta da: a) un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona; b) uno specialista in neuropsichiatria infantile; c) un terapista della riabilitazione; d) un assistente sociale o un rappresentante dell'ente locale di competenza che ha in carico il soggetto. 4. Il Profilo di funzionamento di cui all'articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, come modificato dal presente decreto: a) È il documento propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto Individuale e del PEI; b) definisce anche le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali necessarie per l'inclusione scolastica; c) È redatto con la collaborazione dei genitori della bambina o del bambino, dell'alunna o dell'alunno, della studentessa o dello studente con disabilità, nonché con la partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i docenti della scuola frequentata; d) è aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia, nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. I criteri, i contenuti e le modalità di redazione del Profilo di funzionamento fanno riferimento alla classificazione ICF dell'oms.

26 Il Progetto Individuale Legge 8 novembre 2000, n. 328 Art. 14 (Progetti individuali per le persone disabili) 1. Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nell ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell interessato, un progetto individuale, secondo quanto stabilito al comma Nell ambito delle risorse disponibili in base ai piani di cui agli articoli 18 e 19, il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale o al Profilo di funzionamento, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, il Piano educativo individualizzato a cura delle istituzioni scolastiche i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.

27 Il Progetto Individuale Art. 6 Progetto individuale 1. Il Progetto individuale di cui all'articolo 14, comma 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, è redatto dal competente Ente locale sulla base del Profilo di funzionamento, su richiesta e con la collaborazione dei genitori o di chi ne esercita la responsabilità. 2. Le prestazioni, i servizi e le misure di cui al Progetto individuale sono definite anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche.

28 Esiste una distinzione netta per componenti e compiti tra Commissione medico legale dell INPS e Unità di Valutazione Multidisciplinare dell ASL. Commissione medico legale dell INPS La procedura dell individuazione di gravità è livello essenziale di prestazione e perciò di competenza dello Stato Unità di Valutazione Multidiscipl. dell ASL Accertamento disabilità ICD ICF Profilo di funzionamento

29 Manca lo psicologo Perché un solo docente? Commissione medico legale dell INPS Unità di Valutazione Multidiscipl. dell ASL Un medico legale Due medici specialisti Un assistente specialistico o un operatore sociale Un medico dell INPS Un esperto delle associazioni (ANMIC, UIC, ENS, ANFFFAS) Un medico specialista nella patologia certificata Un neuropsichiatra infantile Un terapista della riabilitazione Un assistente sociale Collaborano i genitori e partecipa un docente

30 La «filosofia» del profilo di funzionamento: L ICF

31 UN TERZO MODELLO DI DISABILITÀ L ICF International Classification of Functioning, Disability and Health BIO-PSICO-SOCIALE

32 condizione di salute funzioni e strutture corporee (menomazione) attività (limitazione) partecipazione (restrizione) fattori ambientali fattori personali

33 Funzioni e Strutture Corporee Funzioni mentali Funzioni sensoriali e dolore Funzioni della voce e dell eloquio Funzioni dei sistemi cardiovascolare, ematologico, immunologico e dell apparato respiratorio Funzioni dell apparato digerente e dei sistemi metabolico e endocrino Funzioni genitourinarie e riproduttive Strutture del sistema nervoso Occhio, orecchio e strutture correlate Strutture coinvolte nella voce e nell eloquio Strutture dei sistemi cardiovascolare, immunologico e dell apparato respiratorio Strutture correlate all app. digerente e ai sistemi metabolico e endocrino Strutture correlate al sistema genitourinario e riproduttivo Funzioni neuromuscoloscheletriche e correlate al movimento Funzioni della cute e delle strutture correlate Strutture correlate al movimento Cute e strutture correlate

34 Attività e Partecipazione Apprendimento e applicazione delle conoscenze Compiti generali e richieste Comunicazione Movimento Cura della propria persona Attività domestiche Interazioni interpersonali Attività di vita fondamentali Vita sociale, civile e di comunità

35 Fattori Contestuali Persona Ambiente Genere Età Altre condizioni di salute Capacità di adattamento Background sociale Educazione Professione Esperienze passate Stile del carattere Prodotti Ambiente prossimo Istituzioni Norme sociali Ambiente culturale Ambiente costruito Fattori politici Ambiente naturale

36 IN SINTESI MODELLO BIO PSICO SOCIALE DELLA SALUTE La disabilità è definita come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l individuo

37 QUALCHE ESEMPIO

38 QUALCHE ESEMPIO

39 QUALCHE ESEMPIO

40 QUALCHE ESEMPIO

41 QUALCHE ESEMPIO

42 Il Piano Educativo Individualizzato

43 b) tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di funzionamento; a) è elaborato e approvato dai docenti contitolari o dal consiglio di classe, con la partecipazione dei genitori o dei soggetti che ne esercitano la responsabilità, delle figure professionali specifiche interne ed esterne all'istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con la bambina o il bambino, l'alunna o l'alunno, la studentessa o lo studente con disabilità nonché con il supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare.

44 c) individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell'interazione, dell'orientamento e delle autonomie; d) esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata; e) definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza scuola-lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione; f) indica le modalità di coordinamento degli interventi ivi previsti e la loro interazione con il Progetto individuale;

45 g) è redatto all'inizio di ogni anno scolastico di riferimento, a partire dalla scuola dell'infanzia, ed è aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Nel passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione; h) è soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni.

46 .dove vogliamo andare?

47 Il potenziale di apprendimento zona di sviluppo prossimale livello di sviluppo potenziale livello di sviluppo attuale

48 I 3 LIVELLI DI OBIETTIVI DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (DA IANES)

49 1.BISOGNI FONDAMENTALI DI SVILUPPO (abilità cognitive, linguaggio, interazione sociale, autonomia personale, ecc.)

50 2. PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE della classe che frequenta

51 3. PROGETTO DI VITA (autonomia sociale, partecipazione comunitaria, formazione pre - lavorativa, identità autonoma, motivazioni, ecc.)

52 Un progetto di vita. verso la vita adulta

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