MODULO DI INFORMAZIONE PER L INTERVENTO DI ARTROPROTESI D ANCA
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- Clementina Bernardini
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1 Intervento chirurgico proposto al Sig. / Sig.ra nato/a il a e residente a in via : PROTESISSAZIONE DELL ANCA DESTRA / SINISTRA (il paziente cerchi il lato da operare) Il presente modulo è da ritenersi a tutti gli effetti parte integrante della cartella clinica. INTRODUZIONE L articolazione dell anca, detta anche coxo femorale, è formata dalla testa del femore che va ad articolarsi con una cavità acetabolare detta cotile. Le superfici articolari sono rivestite da cartilagine. L articolazione è stabilizzata da una capsula, dall apparato legamentoso e dai diversi gruppi muscolari che ne permettono il movimento. Le strutture articolari possono essere interessate da lesioni degenerative e produttive di tipo cronico che nel tempo portano una alterazione della normale biomeccanica articolare, al dolore e questo viene chiamata osteoartrosi. L osteoartrosi può quindi essere primaria o secondaria a: malattie infiammatorie (artriti ), osteo-necrosi e deformità post traumatiche. La diagnosi viene sempre completata con esami strumentali come l esame radiografico. L intervento di protesizzazione dell anca trova quindi indicazione in diverse forme di artropatia cronica ad andamento evolutivo, sulla base della gravità clinica e radiografica. Le più comuni affezioni che conducono a tale tipo di intervento sono rappresentate da (contrassegnare la voce di interesse): coxartrosi; necrosi della testa del femore; dispalsia congenita dell anca artrite reumatoide; artrosi post-traumatica; esiti di fratture con viziosa consolidazione; insuccessi di osteotomie; tumori ossei della porzione prossimale del femore prossimale. Fratture ed esiti di fratture del collo o della testa femorale; Tale patologia di cui Lei è affetto/a è stata diagnosticata in data attraverso le seguenti indagini clinico-strumentali (contrassegnare la voce di interesse): visita medica; indagine radiografica: Rx Bacino + assiale di anca TC Bacino e/o anca RM del bacino o anca con o senza mdc Scintigrafia ossea La patologia è già stata trattata precedentemente mediante (contrassegnare la voce di interesse): Terapia farmacologica: Uso sporadico o cicli di FANS Condroprotettori orali o integratori alimentari specifici Cicli di terapia infiltrativa con Ac. Ialuronico Terapia fisica ed FKT Terapie antalgiche 1/6
2 La gravità del dolore e della limitazione funzionale nelle fasi avanzate di tale patologia escludono ulteriori trattamenti alternativi (medici e chirurgici), mentre l impianto di una protesi può consentire il rapido miglioramento della sintomatologia dolorosa, dell efficienza funzionale e quindi della qualità di vita. Nei casi in cui il paziente non si sottopone all intervento si assiste comunemente ad un peggioramento dei sintomi (dolore, rigidità articolare) con progressiva perdita della capacità deambulatoria. L INTERVENTO CHIRURGICO : di protesizzazione dell anca è un intervento molto frequente e con un alto tasso di soddisfazione tra i pazienti. La chirurgia protesica dell anca si è evoluta notevolmente negli ultimi anni affrontando l'esigenza dei pazienti di avere una precoce rieducazione ed una minore invasività. Tale intervento prevede che le superfici articolari, usurate dai processi degenerativi e/o malformativi, vengano sostituite dall impianto protesico. La testa femorale viene rimossa e sostituita con una testa artificiale previo impianto di uno stelo che viene adagiato nel canale femorale. La cavità acetabolare viene preparata con delle apposite frese che rimuovono la parte di cartilagine ormai degenerata in modo da permettere l impianto della componente acetabolare. L impianto viene saggiato durante l intervento per assicurarsi che sia presente un valido arco di movimento, che l impianto sia stabile e che non vi siano eterometrie (differenze nella lunghezza degli arti) clinicamente rilevanti. Si crea quindi una neo articolazione data da una nuova testa femorale che si articola con l inserto presente nella componente cotiloidea. Oggi esistono diverse tecniche chirurgiche per raggiungere l articolazione dell anca ed una vasta gamma di modelli protesici che possibile impiantare. Non esiste in assoluto una accesso chirurgico migliore ne una protesi migliore. La via di accesso e l impianto protesico dipendono da scelte che il Chirurgo Ortopedico effettua sulla base dei dati clinici e radiografici del singolo Paziente. La via di accesso proposta per il Suo caso è (contrassegnare la voce di interesse): Antero laterale Anteriore mini invasiva Laterale diretta Postero laterale Il tipo di accoppiamento protesico previsto nel Suo caso è (contrassegnare la voce di interesse): Inserto in Ceramica Testina in Ceramica Inserto in Polietilene Testina in Metallo Inserto in Polietilene Testina in Ceramica Nel corso dell intervento chirurgico possono rendersi necessarie procedure chirurgiche addizionali o diverse da quelle che le sono state preliminarmente illustrate. La via di accesso può essere cambiata, estesa o associata ad altra via per evitare o gestire possibili complicanze. L impianto protesico può essere modificato durante la procedura chirurgica rispetto a quello programmato e sopra riportato. Possono inoltre rendersi necessarie la stabilizzazioni delle componenti protesiche con viti, cementi, cerchiaggi metallici o altri presidi. 2/6
3 Preparazione all intervento. Gli accertamenti pre-operatori verranno eseguiti precedentemente al ricovero cosi come la programmazione delle strategie che si intenderà adottare per ridurre il rischio di emotrasfusioni con sangue omologo. Verranno inoltre eseguita la profilassi antibiotica stabilita dai protocolli della Casa di Cura redatti sulle indicazioni delle Linee Guida Nazionali SIOT per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e la profilassi anti-tromboembolica (secondo le Linee Guida SIOT). Decorso post-operatorio. Solitamente il decorso post-operatorio avviene secondo le seguenti tappe: - 1 giornata: a letto; - 2 giornata: rimozione del drenaggio e mobilizzazione del paziente in piedi ed in poltrona; inizio della fisioterapia; giornata: inizio del carico tutelato; giornata: dimissione o trasferimento presso struttura riabilitativa; - 15 giornata: controllo clinico, rimozione dei punti di sutura ed incremento della riabilitazione; - 30 giornata: indagine radiografica di controllo e valutazione indici di flogosi ematologici (VES e PCR) COMPLICANZE La correttezza dell impianto non è garanzia di un buon risultato funzionale e clinico, poiché questo dipende in modo anche dalla FKT e ginnastica pre e postoperatoria, ma anche da fattori non valutabili e quantizzabili. La patologia sofferta, per la quale si ricorre alla protesizzazione dell anca, influenza le possibili complicanze. Interveti per displasie severe e/o inveterate, in esiti di gravi malformazioni, cosi come gli esiti di fratture di femore e bacino con eventuale presenza o meno di mezzi di sintesi espone a complicanze ulteriori ed aumenta il rischio di quelle già note sotto riportate. Si tratta sempre di un intervento di chirurgia maggiore e come tale comporta anche alcuni rischi. Tre sono particolarmente rilevanti: l infezione periprotesica (1.5/2 %), la trombosi venosa profonda (15/20% ), e la sua grave complicanza, l embolia polmonare (0.4%< ). L infezione dopo interventi di protesi può essere acuta o latente. Viene definita acuta, l infezione che si presenta entro un mese dall operazione, quando cioè il paziente è ancora ricoverato o in riabilitazione. L infezione classica negli interventi di protesi è chiamata latente ed è causata da batteri, che penetrano in profondità e si posizionano sul metallo della protesi; questa localizzazione li rende inaccessibili alle difese immunitarie e agli antibiotici e possono lentamente moltiplicarsi. La misura contro questo tipo di infezione è la sostituzione della protesi con un altro intervento. Questa complicanza è più probabile se sono presenti altre situazioni patologiche, quali diabete o riduzione delle difese immunitarie naturali. Per prevenire questo, viene eseguita la profilassi antibiotica e vengono adottate precise norme di comportamento da parte degli operatori presenti nel blocco operatorio secondo le raccomandazioni delle Linee Guida Nazionali per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico. L infezione di una protesi può comparire a distanza di diversi anni per l entrata di germi in corso di altre procedure chirurgiche (ascessi dentari, cistiti, colecistiti). E consigliabile in queste evenienze eseguire una profilassi antibiotica per 5gg. L altra complicanza degli interventi di chirurgia ortopedica è la Trombosi Venosa Profonda (TVP). La Trombosi Venosa Profonda è un processo patologico che si verifica quando il sangue coagula all interno di una vena profonda e dà luogo alla formazione di un trombo, cioè ad una sorta di tappo nella vena. A seconda delle dimensioni, il trombo può ridurre oppure occludere del tutto il lume del vaso sanguigno e bloccarne il flusso. La TVP alla gamba è spesso asintomatica quando è limitata alle vene del polpaccio; talvolta viene percepito un senso di tensione o di dolore a livello del polpaccio stesso. Se il tratto venoso 3/6
4 interessato è al disopra del ginocchio, l aumento di volume del polpaccio può essere anche considerevole ed accompagnato da dolore ed edema fino alla coscia a secondo del livello di ostruzione. Una complicazione rara, ma molto pericolosa della TVP, è l Embolia Polmonare. Questa si verifica per fortuna molto raramente, ma è molto pericolosa e si può presentare anche improvvisamente e in assenza di sintomi della TVP. Tutti i pazienti seguono una profilassi anti-tromboembolica, cioè ricevono misure fisiche e farmacologiche finalizzate a prevenire lo sviluppo di trombi; Le più importanti sono l'uso di farmaci anti-coagulanti come le eparine a basso peso molecolare o nuovi anti coagulanti orali (che hanno dimostrato pari efficacia e sicurezza), la mobilizzazione articolare e il rinforzo muscolare e l uso di calze elastiche specifiche. Dopo un'operazione di chirurgia ortopedica maggiore il rischio rimane alto per diverse settimane, pertanto la profilassi deve protrarsi anche dopo le dimissioni, per circa 2-5 settimane, a seconda del rischio. Un'altra complicanza è la lussazione della protei ( 3 %), ovvero la fuoruscita della testina dall inserto acetabolare con conseguente perdita dei normali rapporti articolari; può essere dovuta a movimenti inconsueti e/o sconsigliati o ad una alterazione dell apparato neuro muscolare. Una delle complicazioni, sia pur poco frequente, della protesi di anca è la presenza di un dolore residuo inguinale importante (1%) o lieve (4-5%) in presenza di un intervento riuscito e con componenti ben posizionate e senza cause apparenti. Una situazione di leggera anestesia della cute nella zona laterale della ferita, causata dalla recisione di piccoli nervi afferenti alla pelle, è presente quasi sempre (90%); questa insensibilità si riduce gradualmente nei 12 mesi successivi all intervento, pur permanendo una sensibilità leggermente diversa rispetto a prima dell operazione. Infine possono verificarsi casi di rumore tipo click proveniente dalla protesi, dovuti verosimilmete ad una microinstabilità della protesi (0,5%) in alcuni specifici movimenti. In alcuni casi non si associa nessuna sintomatologia clinica in altri invece è presente dolore o sensazione di cedimento dell arto. Altre complicanze possono essere: - anemizzazione post-operatoria che può richiedere emo-trasfusioni; - emartri e versamento articolare; - danni nervosi, vascolari o muscolo tendinei per lesioni iatrogene; - cicatrici cheloidee; - cattiva guarigione della ferita con sofferenza o infezione dei bordi; - mobilizzazione e/o rottura delle componenti protesiche; - zoppia; - sindrome algo-distrofica; - dismetrie / eterometrie; - ossificazioni eteropiche; - fratture periprotesiche ; Complicanze aggiuntive legate alle eventuali patologie sofferte dal paziente: - ; COSA FARE PRIMA DELL INTERVENTO CHIRURGICO Procurarsi alcuni ausili da utilizzare al rientro: le stampelle, calze anti-trombo e la cyclette. Procurarsi anche le calzature, considerando che dopo l'intervento il piede tende a gonfiarsi; quindi è importante evitare ciabatte aperte o scarpe strette e con i tacchi, utilizzare calzature larghe, comode, preferibilmente con sistema di apertura facilitata a strappo e suola antiscivolo, così da poter essere indossate e tolte senza aiuto in sicurezza. 4/6
5 Sempre per quanto riguarda la fase preparatoria, è molto utile eseguire esercizi di ginnastica in un centro fisioterapico specializzato miranti al corretto uso degli antibrachiali con e senza carico, e ginnastica posturale. Il paziente può contribuire a diminuire drasticamente una delle complicanze più importanti di questo tipo di interventi: le infezioni. E importante preparare la cute, facendo una doccia con sapone antisettico subito prima del ricovero o la sera prima del intervento, curare l igiene dei piedi ed evitare di procurarsi ferite, lesioni o graffi a piedi e gambe. La depilazione va eseguita il più a ridosso possibile dell intervento, di solito la sera prima. Al momento del ricovero, segnalare la presenza eventuale di ferite, di infezioni alle vie urinarie o di importanti problemi ai denti come gli ascessi, in quanto tutte queste situazioni potrebbero favorire la diffusione di infezioni dal sangue. COME PRESERVARE LA PROTESI Non aumentare di peso. Presentarsi ai controlli periodici. Condurre una vita attiva, facendo gli esercizi insegnati dal fisioterapista, nuoto (no rana). Eliminare qualsiasi fonte di infezione: eseguire terapia antibiotica mirata in caso di cistiti, faringiti, ascessi dentari, tonsilliti o per qualsiasi altra fonte di infezione onde evitare che i germi possano giungere per via ematica in sede di intervento protesico. Questa tutela è importante anche a distanza di anni dall intervento. Terapia, come profilassi, con antibiotici nel caso di interventi o situazioni che possono provocare l entrata di germi nel circolo ematico (endoscopie, cateterismo, chirurgia dentaria, infiltrazioni, ferite lacero-contuse sporche, etc.). COME RINTRACCIARE LA PROTESI NEL TEMPO E PER I SUCCESSIVI REIMPIANTI. Al termine dell intervento verranno allegate in cartella le etichette identificative di ogni componente protesica e/o presidio medico utilizzato che consentiranno, in qualsiasi momento, di risalire al tipo di protesi impiantata ed al lotto di produzione. Ciò potrà essere di ausilio in occasione delle successive eventuali sostituzioni protesiche in maniera tale che anche qualora la sostituzione venisse eseguita da chirurgo ortopedico differente da chi ha impiantato la protesi primaria, egli possa avere a disposizione un quadro preciso della protesi che dovrà sostituire e richiedere lo strumentario adatto per l estrazione dell impianto primario; altresì, in caso di comparsa di complicanze, quali rottura della protesi per eventuali difetti di fabbricazione, permetterà di risalire al lotto di produzione, consentendo, quindi, di rimuovere dal mercato il lotto difettoso. I suoi dati personali verranno trattati ai sensi del Decreto Legislativo n. 196/2003. Consegnato in data: dal Dr. R. Faccini Dr. A. Cervini Firma del paziente Firma del medico chirurgo Firma dell amministratore di sostegno* *(In caso sia designato l Amministratore di Sostegno, il Medico avrà cura di verificare che l ordinanza di affidamento da parte del Giudice Tutelare comprenda anche la tutela della salute dell amministrato). 5/6
6 MODULO DI CONSENSO PER L INTERVENTO DI ARTROPROTESI DI ANCA Io sottoscritto/a informato/a dal dott. RICCARDO FACCINI in modo chiaro ed esauriente di essere affetto/a da e di avere, pertanto, necessità di sottopormi al seguente intervento chirurgico: reso consapevole - del decorso naturale che potrà avere la mia malattia in assenza dell intervento; - che lo scopo dell intervento è quello di migliorare la qualità della vita - delle prospettive prevedibili dell intervento chirurgico propostomi e delle eventuali complicanze ad esso correlate; - dei tempi e delle modalità di recupero legittimamente prospettabili a seguito dell intervento chirurgico, - che, rispetto ai trattamenti sanitari alternativi a quello propostomi per curare la mia malattia (contrassegnare la voce di interesse): non esistono trattamenti alternativi; esistono trattamenti alternativi, con i rispettivi rischi e benefici; - che, per particolari condizioni imprevedibili, è possibile si debba modificare necessariamente il trattamento senza che me ne venga data informazione, qualora ciò fosse tecnicamente impossibile; DICHIARO DI NON AVERE ALLERGIE NOTE AI FARMACI ANTIBIOTICI DI ESSERE ALLERGICO/A AI SEGUENTI FARMACI DI NON ESSERE A CONOSCENZA DI ALLERGIE A METALLI O AD ALTRI MATERIALI DI ESSERE ALLERGICO/A AI SEGUENTI MATERIALI O PRODOTTI di aver compreso quanto mi è stato detto, di aver avuto a disposizione un ragionevole tempo per prendere le opportune decisioni, di aver avuto la possibilità di chiedere chiarimenti e notizie integrative per cui (contrassegnare la voce di interesse): ACCETTO RIFIUTO di sottopormi all intervento chirurgico propostomi, libero di revocare in qualunque momento il mio consenso. Data: Firma del paziente Firma del medico chirurgo Firma dell amministratore di sostegno* *(In caso sia designato l Amministratore di Sostegno, il Medico avrà cura di verificare che l ordinanza di affidamento da parte del Giudice Tutelare comprenda anche la tutela della salute dell amministrato.) 6/6
INTERVENTO DI ARTROPROTESI D ANCA
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