Progetto. Sistema Controllo Marcia Treno. SCMT SottoSistema di Bordo. SCMT SottoSistema di Terra

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Progetto. Sistema Controllo Marcia Treno. SCMT SottoSistema di Bordo. SCMT SottoSistema di Terra"

Transcript

1 Sistema Controllo Marcia Treno SCMT SottoSistema di Bordo SCMT SottoSistema di Terra Principio di funzionamento (molto) schematico: SST comunica a SSB stato e distanza del prossimo segnale SSB imposta la curva di frenatura : velocità limite in funzione della distanza per poter arrestare il treno prima del segnale Se il macchinista non mantiene il treno nella curva di frenatura, il SSB attiva la frenatura automatica 26

2 Sistema di segnalamento LEU LEU ACEI LEU LEU L ACEI comanda gli aspetti dei segnali e la posizione dei deviatoi tenendo conto Delle informazioni riportate dal campo da sensori e circuiti di binario Degli itinerari impostati dal personale di servizio Dall ACEI sono derivate le condizioni che pilotano i LEU Ciascun LEU comanda le BOE dei Punti Informativi Sulla base delle condizioni il LEU seleziona il telegramma da inviare alle Boe Alcune Boe non sono comandate dai LEU, ma trasmettono un telegramma fisso Alcuni LEU sono dislocati in stazione, altri lungo la linea 27

3 Schema di base di SST Modulo GPS Alimentatori Encoder (LEU) FED Verso PDP Boe Eurobalise Alimentazione da garitta di blocco Ingressi Encoder Linea diagnostica Alimentatori BUS sistema N BUS sistema R Connessione BOE Alimentazione di sistema Linea diagnostica PDP Linea GPS Moduli condizionamento Boe Ingressi da garitta di blocco Ogni Encoder (LEU) può pilotare 4 Boe commutate Ogni LEU ha fino a 16 input vitali dall ACEI I LEU sono raggruppati in Armadi di Stazione e di Linea Il LEU è data driven, ovvero ha una Tabella di Configurazione con le associazioni Inputs telegrammi I moduli FED hanno le funzionalità di monitoraggio e diagnostica del sistema. I FED datano le informazioni diagnostiche mediante collegamento a GPS 28

4 Preliminary Hazard Analysis a livello SCMT Hazard dovuti alle comunicazioni SST SSB (non esaustivo) SSB non riceve il telegramma La Boa non trasmette il telegramma SSB riceve un telegramma alterato La boa trasmette un telegramma alterato La boa trasmette un telegramma integro, ma inconsistente con lo stato del segnale Contromisure (non esaustivo) Ridondanza delle Boe : ogni punto informativo (PI)) è formato da almeno due Boe Una delle due Boe può essere fissa, ma comunque è utile per individuare il PI In mancanza di input dal LEU la Boa commutata trasmette un telegramma fisso restrittivo Gestione degli appuntamenti : Ciascun PI informa SSB sulla distanza del prossimo punto informativo La funzione di misura della distanza di SSB (odometria( odometria) ) è realizzata al massimo livello di integrità Se il treno non incontra il PI dove previsto, SSB passa in modalità degradata (velocità limitata) ta) La funzioni di acquisizione degli ingressi e di selezione del telegramma da inviare alla Boa da parte del LEU sono funzioni di sicurezza da realizzare al massimo livello di integrità ità La codifica dei telegrammi prevede complessi meccanismi di checksum per individuare alterazioni durante la trasmissione/ricezione 29

5 Progetto Semplificazioni accettabili Non si considera la complessità della codifica dei telegrammi li rappresentiamo come stringhe di caratteri stampabili distinguibili tra loro senza alcun CRC. Non si considera il raggruppamento di LEU in Armadi di Stazione e di Linea - ai fini del progetto, consideriamo un singolo LEU che pilota 4 Boe. Non si considera l apparato di diagnostica, ovvero FED e le relative connessioni non li rappresentiamo nel modello. I requisiti di performance sono meno restrittivi di quelli reali ci diamo temporizzazioni che permettono di seguire l evoluzione del modello con stampe di controllo. Limitiamo il modello ad un singolo programma (Ada) in cui i vari apparati sono rappresentati da task che ne riproducono la funzione in particolare, le due sezioni di apparato 2oo2 saranno rappresentate da due istanze di un task type. 30

6 Requisiti 1. Il LEU gestisce 16 ingressi vitali (VIN) (collegati all ACEI) 2. Il LEU pilota 4 Boe commutate a ciascuna delle quali invia periodicamente un telegramma (TLG) 3. Il LEU ha una tabella di configurazione (TCONF) che associa combinazioni dei VIN a TLG. TCONF contiene un numero limitato di combinazioni, tutte le altre sono illegali. In caso di combinazione illegale viene selezionato un TLG di default LEU. TCONF deve avere un TLG corrispondente alla combinazione con tutti i VIN uguali a zero. 4. Inizialmente tutti i VIN sono a zero e sono considerati stabili. Il LEU seleziona il TLG corrispondente. 5. Il LEU acquisisce periodicamente i VIN e in caso di variazioni li analizza per determinarne la stabilità. Ciascun singolo VIN è considerato instabile dal momento in cui commuta e viene considerato nuovamente stabile quando mantiene il suo valore per almeno 3 cicli di analisi consecutivi. 6. Quando tutti i VIN risultano nuovamente stabili, il LEU scandisce TCONF e seleziona il nuovo TLG da inviare a ciascuna Boa. 7. Fino a quando non esiste una nuova combinazione stabile dei VIN il LEU continua ad inviare il TLG selezionato in precedenza 8. Ad ogni istante, ciascuna BOA ha un TLG corrente, che è quello che trasmetterebbe al treno. 9. Ciascuna Boa ha un suo TLG di default BOA, diverso dal TLG di default LEU. 10. Inizialmente il TLG corrente è il TLG di default BOA. Quando la Boa riceve un TLG dal LEU questo diventa il TLG corrente. Se per un certo periodo il LEU non manda telegrammi il TLG di default Boa diventa nuovamente il TLG corrente 11. Le funzioni di analisi degli input e di selezione del telegramma devono essere eseguite in sicurezza. 31

7 Software Applicativo Progetto Con questo termine indichiamo il software che modella l ACEI, il LEU e le Boe. Complessivamente occorrono 4 task per modellare le Boe e 2 task per modellare le due sezioni dell apparato in sicurezza LEU. È importante osservare che i 2 task LEU modellano UN SOLO apparato LEU che, dovendo realizzare funzioni in sicurezza viene implementato con 2 canali 2oo2 in sicurezza composita. Nella realtà, il LEU è realizzato con 2 schede microprocessore che acquisiscono gli stessi dati di input e li sottopongono alla stessa elaborazione in modo indipendente. I canali consolidano (votano) i risultati intermedi e finali della elaborazione scambiandoseli mediante linee seriali Nella modellazione, invece, occorre un task aggiuntivo per realizzare la votazione. È necessario per evitare che i task LEU si chiamino a vicenda con rischio di deadlock. Per LEU e Boe si utilizzano array di istanze di task type. Occorre utilizzare le funzionalità del linguaggio per far si che ciascuna istanza sia in grado di autoidentificarsi in modo univoco Un ulteriore task realizza un simulatore di ambiente in grado di modellare il comportamento dell ACEI. Permette di fornire i VIN ai LEU, modificandoli nel tempo Si lascia alla implementazione il grado di sofisticazione del simulatore. Chi vuole e può lo realizzerà in modo interattivo, magari con una interfaccia grafica 32

8 Le frecce indicano rendez-vous e loro direzione Software Applicativo - schema LEU1 Put_TLG BOA1 Get_VIN SIM Vote VOTER BOA2 Put_TLG BOA3 Put_TLG Per semplificare, LEU1 manda i TLG a BOA1 e BOA2, mentre LEU2 manda i TLG a BOA3 e BOA4 LEU2 Put_TLG BOA4 33

9 Fault Injection (1) Progetto Utilizzando solo strumenti Software non si riescono a simulare fault di ogni genere. Quello che si riesce ad ottenere è essenzialmente la simulazione di guasti in RAM, transitori e (limitatamente) permanenti. Anche in questo caso occorre della collaborazione da parte del software applicativo, che deve essere strutturato in funzione delle esigenze di fault-injection Occorre fare in modo che le variabili su cui lavora il software applicativo siano visibili anche al software di fault-injection. Questo significa violare volutamente le protezioni del linguaggio. Il software applicativo è strutturato in un certo numero di task: quelle che sarebbero state le variabili locali di un task T saranno invece dichiarate nella specifica di un package, accessibile solo a T e al task che esegue la fault-injection Le variabili sono riunite in un oggetto di un opportuno tipo record. Nella stessa parte dichiarativa, si dichiara un array di byte delle stesse dimensioni e lo si alloca allo stesso indirizzo dell oggetto record. In questo modo il task di FI può rovinare i dati sia in modo mirato che in modo random. Notare che si simula un guasto transitorio, che provoca un effetto solo se avviene tra il momento in cui il dato viene scritto e quello in cui viene letto. Per questo motivo il task di FI deve essere più prioritario dei task applicativi e deve agire ad una frequenza elevata per sperare di interrompere il task applicativo durante la sua elaborazione 34

10 Fault Injection (2) Progetto Per simulare un guasto permanente in RAM, occorre un meccanismo più complesso. In questo caso il task applicativo non deve aggiornare direttamente il dato, ma attraverso un sottoprogramma. Il sottoprogramma avrà del codice che, quando si vuole simulare il guasto, altera il dato ogni volta che viene scritto Per modellare più fedelmente la realtà, la Boa non è soggetta a fault-injection. La Boa reale è un oggetto concettualmente semplice e ad alta affidabilità. Inoltre una corruzione del TLG nella Boa verrebbe diagnosticato dal SSB utilizzando i codici di rilevamento errore che, per semplicità, non utilizziamo Se il linguaggio utilizzato è Ada, i controlli inseriti automaticamente dal compilatore per supportare il controllo forte sui tipi costituiscono una valida programmazione difensiva. Per rendere il progetto più significativo, si raccomanda di applicare ovunque il pragma SUPPRESS. Da questo deriva che non sarà utilizzato l exception handling. La necessaria programmazione difensiva verrà codificata esplicitamente nel software applicativo Il software di fault-injection potrà avere un livello di sofisticazione arbitrario, per esempio interfaccia grafica su window differente da quella del simulatore di ambiente, oppure una semplice interfaccia testuale. 35

11 Fault Injection - schema FI LEU data Le frecce indicano accesso ai dati LEU1 LEU2 36

12 Software Applicativo - dichiarazioni Type T_LEU is range 1..2; Type T_BOA is range 1..4; Type T_TLG is STRING (1..10); Type T_VIN is range ; Type T_BYTE is range ; Type T_CONF_ROW is record the_vin : T_VIN; the_tlg : T_TLG; End record; Type T_CONF_ARRAY is array (TBD) of T_CONF_ROW Type T_CONF is record the_default : T_TLG; the_array : T_CONF_ARRAY; End record; type T_CONF_TABLE is array (T_BOA) of T_CONF Type T_LEU_data is record -- campi per contenere quelle che dovrebbero -- essere le variabili locali di un task LEU the_conf : T_CONF_TABLE := (); End record; Package Visible_data is THE_LEU_DATA : array (T_LEU) of T_LEU_data; THE_FI_DATA : array (TBD) of T_BYTE; -- TBD dimensionato in modo da avere lo stesso -- size di THE_LEU_DATA pragma pack (THE_FI_DATA ); for THE_FI_DATA address use THE_LEU_DATA address End Visible_data; 37

13 Software Applicativo il votatore Occorre stabilire quali dati consolidare. I task LEU potranno votare uno o più dati, ad esempio la combinazione di VIN acquisita, l indice del telegramma selezionato (per ciascuna Boa), il telegramma stesso (per ciascuna Boa) In base a questa scelta si determina l interfaccia del task VOTER, con uno o più modelli di rendez-vous a seconda di quanti dati e di che tipo si vuole consolidare. Si consiglia di iniziare con un solo dato consolidato e poi migliorare In ogni caso i punti di ingresso rendez-vous dovranno essere strutturati come entry family di indice T_LEU in modo da poter controllare che entrambi i task LEU hanno effettuato la chiamata (in quale ordine non è significativo) Le primitive del votatore non dovranno confrontare direttamente i valori, ma piuttosto restituire a ciascun task LEU il valore fornito dall altro task. Poi i task LEU eseguiranno entrambi il confronto. Di conseguenza il primo task LEU che esegue il rendez-vous dovrà essere bloccato fino a quando non lo esegua anche l altro. Poi entrambi dovranno essere rilasciati consegnandogli il valore passato dall alto task. In questo modo i task LEU vengono sincronizzati come effetto collaterale. Si può pensare anche ad un time-out: se il secondo LEU non arriva, si rilascia il primo consegnando un valore non significativo. Se opportuno il VOTER può essere un protected record piuttosto che un task. 38

14 Monitoring Progetto È necessario un meccanismo di Monitoring per evidenziare se la fault-injection raggiunge il risultato di provocare un malfunzionamento non diagnosticato Per questo occorre avere un software che prevede il risultato corretto delle elaborazioni e lo confronta con quanto prodotto dal sistema sottoposto a fault-injection In pratica, il software di monitoring coincide con il software applicativo del LEU per quanto riguarda la previsione del risultato, poi ha una sezione per il confronto Il termine di paragone è costituito essenzialmente dai telegrammi trasmessi istante per istante dalle Boe a fronte delle variazioni degli input Il software di monitoring non dovrebbe mai trovare differenze, in quanto i malfunzionamenti dovrebbero essere sempre catturati dai meccanismi di sicurezza; se vengono individuate delle differenze, questo significa che i meccanismi hanno fallito Occorre però tenere conto del fatto che il telegramma corretto per una nuova configurazione dei VIN appare sulla Boa dopo un certo tempo, dovuto alla analisi di stabilità eseguita dal software del LEU Il software di monitoring può essere vantaggiosamente inserito nel software di simulazione di ambiente 39

15 Monitoring - schema Get_VIN SIM MON LEU1 Current_ TLG BOAn Put_TLG Il Monitor deve tener conto del fatto che una nuova combinazione dei VIN viene attuata solo quando è giudicata stabile, quindi deve dare il tempo ai LEU di eseguire la serie di analisi necessaria prima di aspettarsi di trovare il nuovo TLG sulla Boa Per questo potrebbe essere necessaria una qualche sincronizzazione Per supportare il monitoring occorre che il thread BOA renda disponibile un secondo punto di sincronizzazione per leggere il telegramma corrente. Questo fatto può rendere più complesso gestire il time-out sulla chiamata a Get_TLG da parte del task LEU, allo scadere del quale il telegramma corrente diventa il telegramma di default BOA. Se non si trova una soluzione si può mettere la variabile che contiene il telegramma corrente non nel task Boa ma in una posizione accessibile direttamente dal Monitor (ma attenzione agli accessi concorrenti, occorre evitarli regolando le priorità) 40

16 Alcune note finali Il task SIM deve essere sempre disponibile al rendez-vous per fornire i VIN ai LEU, però deve anche essere capace di far variare i VIN secondo lo schema desiderato, interattivamente o utilizzando una lista di valori da scorrere automaticamente. Considerare la possibilità di utilizzare più di un task oppure un task e un protected record. I task LEU oltre alle votazioni possono avere altre tecniche di protezione, tipo defensive programming, oppure possono associare un checksum alla tabella di configurazione e ri-calcolarlo periodicamente. In ogni caso occorre un meccanismo di shut-down da utilizzare in caso di rilevazione di un errore. Potrebbe essere semplicemente utilizzato lo statement di abort : il LEU che trova l errore lo usa prima per abortire l altro LEU e poi su se stesso. Si possono considerare altri meccanismi. Per rendere più semplice la messa a punto del software e poi la simulazione, conviene investire inizialmente un po di tempo per realizzare un meccanismo che permette ai vari task del sistema di eseguire operazioni di input/output su finestre dedicate. Occorre sfruttare le caratteristiche dell ambiente di sviluppo e le sue connessioni con il sistema operativo della macchina host. Una alternativa può essere interfacciare Ada con altri linguaggi (C++, Visual Basic) che hanno librerie dedicate allo scopo. 41

Progetto. Sistema Controllo Marcia Treno. SCMT SottoSistema di Bordo. SCMT SottoSistema di Terra

Progetto. Sistema Controllo Marcia Treno. SCMT SottoSistema di Bordo. SCMT SottoSistema di Terra Sistema Controllo Marcia Treno SCMT SottoSistema di Bordo SCMT SottoSistema di Terra Principio di funzionamento (molto) schematico: SST comunica a SSB stato e distanza del prossimo segnale SSB imposta

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA MARCIA DEI TRENI SCMT

IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA MARCIA DEI TRENI SCMT Roma, 10 novembre 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA MARCIA DEI TRENI SCMT Ing. Stefano Rosini RFI Direzione Tecnica SISTEMA DI CONTROLLO MARCIA TRENI IL SISTEMA SCMT RAPPRESENTA IL SISTEMA ITALIANO DELLA

Dettagli

SPECIFICA DEI REQUISITI DI SISTEMA INDICE

SPECIFICA DEI REQUISITI DI SISTEMA INDICE 2 di 13 INDICE 1.1 S, SAFETY... 3 1.1.1 Descrizione generale del processo di analisi di sicurezza... 3 1.1.1.1 Limiti di applicabilità dell analisi... 3 1.1.1.2 Definizione del sistema... 6 1.1.1.3 Prescrizione

Dettagli

L hardware da solo non è sufficiente per il funzionamento dell elaboratore È necessario introdurre il software:

L hardware da solo non è sufficiente per il funzionamento dell elaboratore È necessario introdurre il software: Il Software L hardware da solo non è sufficiente per il funzionamento dell elaboratore È necessario introdurre il software: un insieme di programmi che permettono di trasformare un insieme di circuiti

Dettagli

UNITÀ DI GOVERNO. Architettura funzionale. Ambiente di programmazione. Architettura hardware

UNITÀ DI GOVERNO. Architettura funzionale. Ambiente di programmazione. Architettura hardware UNITÀ DI GOVERNO Architettura funzionale Ambiente di programmazione Architettura hardware ARCHITETTURA FUNZIONALE Unità di governo abilità di muovere oggetti fisici nell ambiente di lavoro, (capacità di

Dettagli

Sottosistema di Terra SCMT

Sottosistema di Terra SCMT Roma, 10 novembre 2008 Sottosistema di Terra SCMT Ing. Gavino Vargiu RFI Direzione Tecnica Mail: g.vargiu@rfi.it SCMT Definizione del Sistema SCMT: Sistema di Controllo della Marcia del Treno ATP: Automatic

Dettagli

RFI DPR-SRD.ING SR AD 04 I 03 A INDICE. pag. 2 di 9

RFI DPR-SRD.ING SR AD 04 I 03 A INDICE. pag. 2 di 9 INDICE PARTE I GENERALITA... 3 I.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 I.2 PRINCIPALE BIBLIOGRAFIA NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 3 I.3 DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI... 3 I.4 SISTEMA DI IDENTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Componenti principali

Componenti principali Componenti e connessioni Capitolo 3 Componenti principali n CPU (Unità Centrale di Elaborazione) n Memoria n Sistemi di I/O n Connessioni tra loro Architettura di Von Neumann n Dati e instruzioni in memoria

Dettagli

ALLEGATO AL DOCUMENTO ANALISI DEI FATTORI CHE INFLUENZANO GLI ASPETTI RAMS DEL SISTEMA SCMT

ALLEGATO AL DOCUMENTO ANALISI DEI FATTORI CHE INFLUENZANO GLI ASPETTI RAMS DEL SISTEMA SCMT Allegato al documento ANALISI DEI FATTORI CHE INFLUENZANO GLI ASPETTI RAMS DEL SISTEMA SCMT SCMT Codifica: DI TC PATC ST CM 01 G05 A01 FOGLIO 1 di 7 ALLEGATO AL DOCUMENTO ANALISI DEI FATTORI CHE INFLUENZANO

Dettagli

Componenti principali. Programma cablato. Architettura di Von Neumann. Programma cablato. Cos e un programma? Componenti e connessioni

Componenti principali. Programma cablato. Architettura di Von Neumann. Programma cablato. Cos e un programma? Componenti e connessioni Componenti principali Componenti e connessioni Capitolo 3 CPU (Unita Centrale di Elaborazione) Memoria Sistemi di I/O Connessioni tra loro 1 2 Architettura di Von Neumann Dati e instruzioni in memoria

Dettagli

ELENCO DELLE REVISIONI PRECEDENTI

ELENCO DELLE REVISIONI PRECEDENTI 2 di 18 ELENCO DELLE REVISIONI PRECEDENTI Rev. Data Motivo della revisione B 05/12/2008 Allineamento alla revisione del documento principale C 31/03/2009 Aggiornamento del codice del documento per la rev.

Dettagli

Componenti e connessioni. Capitolo 3

Componenti e connessioni. Capitolo 3 Componenti e connessioni Capitolo 3 Componenti principali CPU (Unità Centrale di Elaborazione) Memoria Sistemi di I/O Connessioni tra loro Architettura di Von Neumann Dati e instruzioni in memoria (lettura

Dettagli

Dichiarazione di una classe. Dichiarazione ereditarietà

Dichiarazione di una classe. Dichiarazione ereditarietà Introduzione Il Java è un linguaggio di programmazione orientato agli oggetti (OOL), perché permette di realizzare in un programma tutti i concetti alla base dell OOP quali: l astrazione dei dati, mediante

Dettagli

Modelli di programmazione parallela

Modelli di programmazione parallela Modelli di programmazione parallela Oggi sono comunemente utilizzati diversi modelli di programmazione parallela: Shared Memory Multi Thread Message Passing Data Parallel Tali modelli non sono specifici

Dettagli

Marco Tarini - Università dell'insubria A.A. 2016/17. Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate

Marco Tarini - Università dell'insubria A.A. 2016/17. Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate Astrazione e Macchine Virtuali parte 2: in un tipico calcolatore I livelli nei moderni calcolatori 6. Livello delle applicazioni

Dettagli

MATERIALI PER LA DISCUSSIONE

MATERIALI PER LA DISCUSSIONE SETTORE TECNOLOGICO MATERIALI PER LA DISCUSSIONE ISTITUTO TECNICO INDIRIZZO ARTICOLAZIONE TELECOMUNICAZIONI INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ESITI DI APPRENDIMENTO Regolamento, Art. 5 comma 1 Nota: Le Competenze,

Dettagli

Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D69 A. Storia emissioni. Data Rev. Modifica / Descrizione 16/07/04 00 Prima emissione

Codifica: RFI TC.PATC ST CM 02 D69 A. Storia emissioni. Data Rev. Modifica / Descrizione 16/07/04 00 Prima emissione 2 di 35 Storia emissioni Data Rev. Modifica / 16/07/04 00 Prima emissione 04/12/06 A Riduzione dei valori della NID_RALL Emissione ufficiale 3 di 35 INDICE 1. GENERALITÀ...4 1.1 STRUTTURA DEL DOCUMENTO...4

Dettagli

11 MOVIMOT e Diagnosi del Bus

11 MOVIMOT e Diagnosi del Bus LED di stato MOVIMOT MOVIMOT e Diagnosi del Bus. LED di stato MOVIMOT Significato del LED di stato Il LED a tre colori visualizza gli stati di esercizio e di anomalia. Colore LED - Spento Giallo Giallo

Dettagli

Modello a scambio di messaggi

Modello a scambio di messaggi Modello a scambio di messaggi Aspetti caratterizzanti il modello Canali di comunicazione Primitive di comunicazione 1 Aspetti caratterizzanti il modello modello architetturale di macchina (virtuale) concorrente

Dettagli

Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) PhD. Ing. Michele Folgheraiter

Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) PhD. Ing. Michele Folgheraiter Informatica B a.a 2005/06 (Meccanici 4 squadra) Scaglione: da PO a ZZZZ PhD. Ing. Michele Folgheraiter Funzionamento macchina di von Neumann clock Memoria Centrale: Tutta l informazione prima di essere

Dettagli

Corso di Linguaggi di Programmazione

Corso di Linguaggi di Programmazione Corso di Linguaggi di Programmazione Lezione 12 Alberto Ceselli ceselli@dti.unimi.it Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università degli Studi di Milano 21 Aprile 2007 Concorrenza a livello di

Dettagli

La memoria cache. Informatica generale

La memoria cache. Informatica generale La memoria cache Nello schema di funzionamento di un calcolatore il processore continuamente preleva informazioni ed istruzioni dalla memoria centrale e scrive in essa informazioni La memoria centrale,

Dettagli

Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi

Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi Informatica Generale 07 - Sistemi Operativi:Gestione dei processi Cosa vedremo: Esecuzione di un programma Concetto di processo Interruzioni Sistemi monotasking e multitasking Time-sharing Tabella dei

Dettagli

Il protocollo RS Introduzione. 1.2 Lo Standard RS-232

Il protocollo RS Introduzione. 1.2 Lo Standard RS-232 1 Il protocollo RS232 1.1 Introduzione Come noto un dispositivo di interfaccia permette la comunicazione tra la struttura hardware di un calcolatore e uno o più dispositivi esterni. Uno degli obiettivi

Dettagli

I SISTEMI TECNOLOGICI FERROVIARI. Roma, 4 luglio 2008

I SISTEMI TECNOLOGICI FERROVIARI. Roma, 4 luglio 2008 I SISTEMI TECNOLOGICI FERROVIARI Roma, 4 luglio 2008 Per la gestione ed il controllo della circolazione dei treni lungo le principali linee della rete fondamentale con particolari esigenze di capacità

Dettagli

Dispositivi per il controllo

Dispositivi per il controllo Dispositivi per il controllo ordini di comando PARTE DI COMANDO PARTE DI POTENZA Controllori monolitici Controllori con architettura a bus Controllori basati su PC informazioni di ritorno PLC (Programmable

Dettagli

Integrazione tra simulazione numerica e dati reali in procedure automatiche di collaudo

Integrazione tra simulazione numerica e dati reali in procedure automatiche di collaudo Integrazione tra simulazione numerica e dati reali in procedure automatiche di collaudo Multisim Connectivity Toolkit Studente: Moreno Favaro mtr:545282 Relatore: Ch.mo prof. A. Sona Università degli studi

Dettagli

Macchina Astratta: struttura e realizzazione.

Macchina Astratta: struttura e realizzazione. Macchina Astratta: struttura e realizzazione. Sommario Macchina Astratta e l interprete di Macchina Hight e Low Level Languages Implementazione di un Linguaggio Macchina Intermedia Gerarchia di Macchine

Dettagli

Un nuovo concetto di classe

Un nuovo concetto di classe Un nuovo concetto di classe Un sistema discreto è caratterizzato dalla particolarità che i suoi cambiamenti di stato hanno luogo a distanza di tempo comunque spaziati; nel simulare un sistema del genere,

Dettagli

Esempi di possibili domande d esame.

Esempi di possibili domande d esame. INFORMATICA INDUSTRIALE N.O. Esempi di possibili domande d esame. N.B. ogni prova scritta prevede indicativamente 3 o 4 domande. Indicare brevemente le operazioni svolte dal LIVELLO DI ACQUISIZIONE durante

Dettagli

Elementi di Base. Introduzione a Python.

Elementi di Base. Introduzione a Python. Elementi di Base Introduzione a Python http://www.dia.uniroma3.it/~roselli/ roselli@dia.uniroma3.it Credits Materiale a cura del Prof. Franco Milicchio Panoramica Elementi di base della sintassi (struttura,

Dettagli

Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione

Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione Macchine astratte, linguaggi, interpretazione, compilazione 1 Macchine astratte una collezione di strutture dati ed algoritmi in grado di memorizzare ed eseguire programmi componenti della macchina astratta

Dettagli

SottoSistema Tecnologico di Bordo Requisiti Funzionali

SottoSistema Tecnologico di Bordo Requisiti Funzionali Direzione Tecnica Direzione Norme Standard Sviluppo e Omologazione Progetto ATC Codifica: RFI TC.PATC SR AP 03 M01 C FOGLIO 1 di 23 SPECIFICA DEI REQUISITI DI SISTEMA SSC/SCMT BL3 VOLUME 3 SottoSistema

Dettagli

5 Thread. 5 Thread. 5 Thread. Ad un generico processo, sono associati, in maniera univoca, i seguenti dati e le seguenti informazioni:

5 Thread. 5 Thread. 5 Thread. Ad un generico processo, sono associati, in maniera univoca, i seguenti dati e le seguenti informazioni: 1 Ad un generico processo, sono associati, in maniera univoca, i seguenti dati e le seguenti informazioni: codice del programma in esecuzione un area di memoria contenente le strutture dati dichiarate

Dettagli

Il linguaggio Java. Le eccezioni

Il linguaggio Java. Le eccezioni Il linguaggio Java Le eccezioni Eccezioni Definizione: evento eccezionale che si verifica durante l esecuzione di un programma e che ne altera il normale flusso di esecuzione Situazioni che causano eccezioni

Dettagli

Il Modello a scambio di messaggi

Il Modello a scambio di messaggi Il Modello a scambio di messaggi 1 Interazione nel modello a scambio di messaggi Se la macchina concorrente e` organizzata secondo il modello a scambio di messaggi: PROCESSO=PROCESSO PESANTE non vi è memoria

Dettagli

Esame di INFORMATICA ARCHITETTURA DI VON NEUMANN. Lezione 4 ARCHITETTURA DI VON NEUMANN

Esame di INFORMATICA ARCHITETTURA DI VON NEUMANN. Lezione 4 ARCHITETTURA DI VON NEUMANN Università degli Studi di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA A.A. 2008/09 Lezione 4 ARCHITETTURA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono

Dettagli

Fasi di un Compilatore

Fasi di un Compilatore Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Camerino Un implementazione compilativa di un linguaggio di programmazione viene realizzata tramite un programma che prende il nome di compilatore

Dettagli

Introduzione alla programmazione

Introduzione alla programmazione Introduzione alla programmazione Risolvere un problema Per risolvere un problema si procede innanzitutto all individuazione Delle informazioni, dei dati noti Dei risultati desiderati Il secondo passo consiste

Dettagli

Evoluzione tecnico-normativa nell ambito della Protezione Cantieri in RFI e nuove soluzioni tecnologiche BOLOGNA, 28/05/2015

Evoluzione tecnico-normativa nell ambito della Protezione Cantieri in RFI e nuove soluzioni tecnologiche BOLOGNA, 28/05/2015 Evoluzione tecnico-normativa nell ambito della Protezione Cantieri in RFI e nuove soluzioni tecnologiche BOLOGNA, 28/05/2015 Punto Informativo Protezione Cantieri BOLOGNA, 28/05/2015 Ing. Marco PEROTTI

Dettagli

ACCM Nodo di Monfalcone

ACCM Nodo di Monfalcone ACCM Nodo di Monfalcone APPARATO CENTRALE COMPUTERIZZATO A CALCOLATORE MULTISTAZIONE PCM tecnologia BOMBARDIER NODO FERROVIARIO DI MONFALCONE SISTEMA ACCM Il sistema ACCM (Apparato Centrale a Calcolatore

Dettagli

SCHEDA DI REVISIONE INFILL INDICE. Direzione Tecnica Progetto ATC 1 SCHEDA DI REVISIONE... 3

SCHEDA DI REVISIONE INFILL INDICE. Direzione Tecnica Progetto ATC 1 SCHEDA DI REVISIONE... 3 2 di 18 INDICE 1 SCHEDA DI REVISIONE... 3 2 ULTERIORI COMMENTI ALLA DESCRIZIONE DELLA REVISIONE TRANSITORIA. 4 2.1 DESCRIZIONE DELLA LOGICA DI FUNZIONAMENTO DELL INFILL... 4 2.2 GESTIONE DELL INFILL A

Dettagli

Introduzione al Personal Computer

Introduzione al Personal Computer Introduzione al 1. Monitor 2. CPU 3. Scheda Madre (Motherboard) 4. Memoria Volatile (RAM) 5. Schede di espansione (PCI, ) 6. Alimentazione 7. Supporto ottico 8. Memoria di mass (Hard disk) 9. Tastiera

Dettagli

I dispositivi di input/output

I dispositivi di input/output I dispositivi di input/output I dispositivi di input/output (anche detti periferiche), permettono di realizzare l'interazione tra l'uomo e la macchina La loro funzione primaria è quella di consentire l'immissione

Dettagli

Elementi di Informatica A. A. 2016/2017

Elementi di Informatica A. A. 2016/2017 Elementi di Informatica A. A. 2016/2017 Ing. Nicola Amatucci Università degli studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e Delle Scienze di Base nicola.amatucci@unina.it Cos'è un Sistema Operativo?

Dettagli

Pagina 2 di 5. SCMT - Volume 0. Codice: RFI TC.SCC SR CM 01 R01 versione A. Volume 0. Albero della documentazione

Pagina 2 di 5. SCMT - Volume 0. Codice: RFI TC.SCC SR CM 01 R01 versione A. Volume 0. Albero della documentazione VERSIONE CODIFICA REV. DATA SRF-SCMT RFI TC.PATC SR IS 13 002 D 30/09/2016 SRF-SCMT SRS SCMT Volume 1 SRS - Sistema RFI TC.PACT SR IS 13 D21 B 30/09/2016 Volume 1 SRS - SISTEMA RFI TC.PACT SR IS 13 FFF

Dettagli

1 Descrizione del sistema

1 Descrizione del sistema Il candidato progetti il software per l applicazione qui specificata, e ne implementi una parte significativa. Il progetto sia scritto in linguaggio naturale integrato da diagrammi UML ed eventualmente

Dettagli

2. Cenni di sistemi operativi

2. Cenni di sistemi operativi 2. Cenni di sistemi operativi Andrea Marongiu (andrea.marongiu@unimore.it) Paolo Valente Contiene slides dal corso «Sistemi Operativi» dei prof. Gherardi/Scandurra dell Università degli studi di Bergamo

Dettagli

INFORMATICA INDUSTRIALE

INFORMATICA INDUSTRIALE INFORMATICA INDUSTRIALE Lezione 8: PLC Controllori Logici Programmabili Prof. Christian Forlani forlani@disco.unimib.it Logica Cablata E possibile realizzare un automatismo con: componenti elettromeccanici

Dettagli

Organizzazione Fisica dei Dati (Parte II)

Organizzazione Fisica dei Dati (Parte II) Modello Fisico dei Dati Basi di Dati / Complementi di Basi di Dati 1 Organizzazione Fisica dei Dati (Parte II) Angelo Montanari Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Udine Modello Fisico

Dettagli

SISTEMA DI CONTROLLO E GESTIONE STAZIONI DI RICARICA E-CORNER PER VEICOLI ELETTRICI

SISTEMA DI CONTROLLO E GESTIONE STAZIONI DI RICARICA E-CORNER PER VEICOLI ELETTRICI 1/10 SISTEMA DI CONTROLLO E GESTIONE STAZIONI DI RICARICA E-CORNER PER VEICOLI ELETTRICI 2/10 ARCHITETTURA DI SISTEMA Il sistema è basato su una rete di stazioni di ricarica, con configurazione e tipologia

Dettagli

Esercitazioni 13 e 14

Esercitazioni 13 e 14 Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea in Ingegneria Informatica A.A. 2001/2002 Sistemi Operativi Corsi A e B Esercitazioni 13 e 14 Comunicazione tra processi (IPC) Meccanismo per la comunicazione

Dettagli

Corso di Informatica

Corso di Informatica Corso di Informatica Modulo T4 A1 Allocazione dinamica 1 Prerequisiti Programmazione elementare Programmazione ad oggetti Dati semplici e strutturati 2 1 Introduzione In molti problemi capita di non conoscere

Dettagli

Architettura dei Calcolatori elettronici

Architettura dei Calcolatori elettronici Architettura dei Calcolatori elettronici CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I) DIS - Università degli Studi di Napoli Federico II Dal punto di vista architetturale un calcolatore

Dettagli

Laboratorio di Informatica. Introduzione

Laboratorio di Informatica. Introduzione Introduzione 1 Informatica: definizione Informatica: disciplina che cerca di dare un fondamento scientifico ad argomenti come la progettazione di computer, la programmazione, l elaborazione delle informazioni,

Dettagli

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C

Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Funzioni, Stack e Visibilità delle Variabili in C Laboratorio di Programmazione I Corso di Laurea in Informatica A.A. 2018/2019 Argomenti del Corso Ogni lezione consta di una spiegazione assistita da slide,

Dettagli

Manuale tecnico. Rivelatore movimento IR con crepuscolare Easy GW GW GW

Manuale tecnico. Rivelatore movimento IR con crepuscolare Easy GW GW GW Manuale tecnico Rivelatore movimento IR con crepuscolare Easy GW 10 756 - GW 12 756 - GW 14 756 1 Sommario 1 Introduzione... 3 2 Applicazione... 3 2.1 Limite delle associazioni... 3 3 Menù Impostazioni...

Dettagli

Architettura dei sistemi di elaborazione (Input/Output parte 1)

Architettura dei sistemi di elaborazione (Input/Output parte 1) Architettura dei sistemi di elaborazione (Input/Output parte 1) Sottosistema di I/O Il sottosistema di I/O è la parte attraverso la quale si esplica la comunicazione tra il calcolatore e il mondo esterno.

Dettagli

Corso di Linguaggi di Programmazione

Corso di Linguaggi di Programmazione Corso di Linguaggi di Programmazione Lezione 20 Alberto Ceselli alberto.ceselli@unimi.it Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università degli Studi di Milano 14 Maggio 2013 Programmazione concorrente:

Dettagli

Internetworking V a nno

Internetworking V a nno Internetworking V anno Introduzione ad Arduino Introduzione La scheda Arduino nasce nel 2005 dall idea di alcuni giovani ricercatori guidati da Massimo Banzi. Il loro obiettivo era quello di creare una

Dettagli

Esame di INFORMATICA Lezione 4

Esame di INFORMATICA Lezione 4 Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Il sottosistema di memorizzazione (memoria) contiene dati + istruzioni, inseriti inizialmente tramite

Dettagli

ALLEGATO 2 SPECIFICHE DCS IMPIANTO UL3

ALLEGATO 2 SPECIFICHE DCS IMPIANTO UL3 ALLEGATO 2 SPECIFICHE DCS IMPIANTO UL3 Edizione 1 del 16 Giugno 2018 I sistemi realizzano il monitoraggio, il controllo, la visualizzazione di allarmi, di record e di trend per tutti gli input/output assegnati

Dettagli

Reti a commutazione di circuito

Reti a commutazione di circuito Prof. Roberto De Prisco TEORIA - Lezione 5 Reti a commutazione di circuito Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in Informatica Commutazione 2 Trasmissione di dati al di fuori di un area locale

Dettagli

Manuale tecnico. Tasca porta trasponder

Manuale tecnico. Tasca porta trasponder Manuale tecnico Tasca porta trasponder GW 10 682 GW 12 682 GW 14 682-1 - Sommario 1 Introduzione... 3 2 Applicazione... 3 2.1 Limite delle associazioni... 3 3 Menù Configurazione Relay x... 4 3.1 Parametri...

Dettagli

ISIS C. Facchinetti INDIRIZZO: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA. OPZIONE apparati,impianti e servizi tecnici industriali e civili

ISIS C. Facchinetti INDIRIZZO: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA. OPZIONE apparati,impianti e servizi tecnici industriali e civili INDIRIZZO: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE apparati,impianti e servizi tecnici industriali e civili DISCIPLINA: tecnologie e tecniche di installazione e manutenzione PIANO DELLE UDA CLASSE 4BIP

Dettagli

Sicurezza e funzionalità: un unione non facile da realizzare Gli aspetti importanti da considerare in caso di integrazione di sensori Ex-i in un PLC

Sicurezza e funzionalità: un unione non facile da realizzare Gli aspetti importanti da considerare in caso di integrazione di sensori Ex-i in un PLC Sicurezza e funzionalità: un unione non facile da realizzare Gli aspetti importanti da considerare in caso di integrazione di sensori Ex-i in un PLC La realizzazione di un classico loop di corrente per

Dettagli

Il calcolatore. È un sistema complesso costituito da un numero elevato di componenti. è strutturato in forma gerarchica

Il calcolatore. È un sistema complesso costituito da un numero elevato di componenti. è strutturato in forma gerarchica Il calcolatore È un sistema complesso costituito da un numero elevato di componenti. è strutturato in forma gerarchica ogni livello di descrizione è caratterizzato da una struttura rappresentante l organizzazione

Dettagli

Specifiche del protocollo di comunicazione semplificato per il modulo seriale di I/O

Specifiche del protocollo di comunicazione semplificato per il modulo seriale di I/O Specifiche del protocollo di comunicazione semplificato per il modulo seriale di I/O Architettura del frame di comunicazione Il frame di comunicazione è lungo 13 bytes ed ha questo formato nell ordine

Dettagli

Attuatore 4 canali 10A Easy DIN GW 90 835. Manuale tecnico

Attuatore 4 canali 10A Easy DIN GW 90 835. Manuale tecnico Attuatore 4 canali 10A Easy DIN GW 90 835 Manuale tecnico 1 Sommario 1 Introduzione... 3 2 Applicazione... 3 2.1 Limiti delle associazioni... 3 2.2 Priorità tra le funzioni... 3 3 Menù Impostazioni...

Dettagli

Evoluzioni delle reti ferroviarie metropolitane e regionali. Francesco Inzirillo

Evoluzioni delle reti ferroviarie metropolitane e regionali. Francesco Inzirillo Evoluzioni delle reti ferroviarie metropolitane e regionali Francesco Inzirillo Bari, 8 Giugno 2011 Agenda Introduzione Il Sistema HDTS Il Sistema ERTMS Conclusioni Introduzione Il Sistema HDTS Il Sistema

Dettagli

Commutazione di pacchetto

Commutazione di pacchetto Commutazione di pacchetto Tecniche di commutazione Le principali sono: Commutazione di circuito Rete telefonica Commutazione di pacchetto Servizio datagram Servizio orientato alla connessione Esempi di

Dettagli

Prova automatica del freno

Prova automatica del freno 4.3.1. Prova automatica del freno Prova automatica del freno Prima di iniziare la procedura di prova automatica del freno, verificare l esistenza di tutte le seguenti pre-condizioni: 1. Un banco di manovra

Dettagli

Programmazione a oggetti

Programmazione a oggetti Programmazione a oggetti Quanti oggetti, tra di loro parlando, fanno programmi. Pilu Crescenzi piluc@dsi.unifi.it Università di Firenze Programmazione a oggetti p.1/32 Cosa è un oggetto Una scatola software

Dettagli

Progettazione curricolo verticale percorso formativo per Unità di Apprendimento (UDA)

Progettazione curricolo verticale percorso formativo per Unità di Apprendimento (UDA) Progettazione curricolo verticale percorso formativo per Unità di Apprendimento (UDA) Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni Articolazione Telecomunicazioni L asse scientifico-tecnologico Allegato1

Dettagli

Le Reti di Computer. Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Prof.re E. Modica LE RETI DI COMPUTER 1

Le Reti di Computer. Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Prof.re E. Modica LE RETI DI COMPUTER 1 Le Reti di Computer Liceo Scientifico Statale S. Cannizzaro Palermo Prof.re E. Modica LE RETI DI COMPUTER 1 DEFINIZIONE DI RETE Una RETE è un insieme di due o più dispositivi (computer, smartphone, tablet,

Dettagli

Architettura dei sistemi di elaborazione (La memoria parte 3)

Architettura dei sistemi di elaborazione (La memoria parte 3) Architettura dei sistemi di elaborazione (La memoria parte 3) Memoria Principale Contiene i programmi che la CPU esegue e i dati cui la stessa CPU può accedere direttamente. Tecnologia di implementazione:

Dettagli

Gestione della configurazione Input/Output PLC Cosa c'è di nuovo?

Gestione della configurazione Input/Output PLC Cosa c'è di nuovo? Gestione della configurazione Input/Output PLC Cosa c'è di nuovo? Indice I. Avviare il Configuration Manager... 3 II. Nuova interfaccia dell'utente... 3 III. Importazione di nuovi formati di configurazione...

Dettagli

La Programmazione. Cos è la programmazione? Concetti preliminari

La Programmazione. Cos è la programmazione? Concetti preliminari La Programmazione Cos è la programmazione? Concetti preliminari 1 Sommario La programmazione, questa sconosciuta Programmiamo Macchine Astratte Linguaggi di basso e alto livello e loro implementazione

Dettagli

Introduzione D B M G

Introduzione D B M G Introduzione D B M G Introduzione alle basi di dati Gestione delle informazioni Base di dati Modello dei dati Indipendenza dei dati Accesso ai dati Vantaggi e svantaggi dei DBMS D B M G 2 Gestione delle

Dettagli

Java: un linguaggio per applicazioni di rete

Java: un linguaggio per applicazioni di rete Java: un linguaggio per applicazioni di rete Moreno Falaschi Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Scienze Matematiche Università di Siena March 3, 2014 1 Caratteristiche di Java (SUN) Linguaggio

Dettagli

Specifica dei Requisiti di Sistema Sottosistema di Terra SSC. Allegato 4 Specifica del Telegramma

Specifica dei Requisiti di Sistema Sottosistema di Terra SSC. Allegato 4 Specifica del Telegramma 1 di 9 Specifica dei Requisiti di Sistema Sottosistema di Terra SSC Allegato 4 Specifica del Telegramma Rev. Data Descrizione Redazione Verifica Autorizzazione A 23/02/06 Prima Emissione G.Gallo F.Senesi

Dettagli

Ingegneria del software

Ingegneria del software Ingegneria del software Modulo 3 Analisi statica del software Analisi statica automatica L analisi statica è una tecnica che consente di analizzare dei semilavorati software senza eseguirli (donde l appellativo

Dettagli

Premessa. Input /output e gestione dei file. I file e gli stream. Il puntatore al file. 21. I FILE NEL LINGUAGGIO C Versione 1.

Premessa. Input /output e gestione dei file. I file e gli stream. Il puntatore al file. 21. I FILE NEL LINGUAGGIO C Versione 1. Input /output e gestione dei file Premessa Iniziamo la lezione dicendo subito che per INPUT/OUTPUT si intende l insieme delle operazioni di ingresso ed uscita, ossia lo scambio di informazioni tra il programma

Dettagli

Problema. Configurazione logica dei collegamenti tra le varie stazioni (generalmente vari componenti) della rete

Problema. Configurazione logica dei collegamenti tra le varie stazioni (generalmente vari componenti) della rete Problema Configurazione logica dei collegamenti tra le varie stazioni (generalmente vari componenti) della rete Fattori da considerare Economicità Velocità ed efficienza Affidabilità Economicità Minimizzare

Dettagli

Corso integrato di Sistemi di Elaborazione. Modulo I. Prof. Crescenzio Gallo.

Corso integrato di Sistemi di Elaborazione. Modulo I. Prof. Crescenzio Gallo. Corso integrato di Sistemi di Elaborazione Modulo I Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Basi di dati: introduzione 2 Introduzione Gestione delle informazioni Basi di dati / DBMS Modello dei

Dettagli

Comunicazione con sincronizzazione estesa

Comunicazione con sincronizzazione estesa Comunicazione con sincronizzazione estesa 1 Chiamate di procedura remota e rendez-vous Chiamata di procedura remota Rendez vous Linguaggio ADA 2 Chiamata di operazione remota Meccanismo di comunicazione

Dettagli

Livelli del sottosistema di I/O

Livelli del sottosistema di I/O Input/Output 1 Livelli del sottosistema di I/O Software di I/O di livello utente Software di sistema indipendente dal dispositivo Driver dei dispositivi Gestori delle interruzioni Hardware Modo utente

Dettagli

Elena Baralis 2007 Politecnico di Torino 1

Elena Baralis 2007 Politecnico di Torino 1 Introduzione Sistemi informativi 2 Introduzione Base di dati Modello dei dati Accesso ai dati Vantaggi e svantaggi dei DBMS 4 6 2007 Politecnico di Torino 1 7 8 9 10 Sistema informatico Nei sistemi informatici,

Dettagli

EcoRemote SISTEMA DI GESTIONE DI UNA STAZIONE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA. Ingegneria dei sistemi

EcoRemote SISTEMA DI GESTIONE DI UNA STAZIONE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL ARIA. Ingegneria dei sistemi Sistema per l acquisizione, l elaborazione e la gestione delle apparecchiature di una stazione di monitoraggio della qualità dell aria sviluppato da Project Automation S.p.A. è il sistema periferico per

Dettagli

Cenni sull architettura del calcolatore

Cenni sull architettura del calcolatore Programmazione M-Z Ingegneria e Scienze Informatiche - Cesena A.A. 2016-2017 Cenni sull architettura del calcolatore Pietro Di Lena - pietro.dilena@unibo.it hard-ware /h :dwe9 r / n. The part of the computer

Dettagli

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo

19 - Eccezioni. Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java. Paolo Milazzo 19 - Eccezioni Programmazione e analisi di dati Modulo A: Programmazione in Java Paolo Milazzo Dipartimento di Informatica, Università di Pisa http://www.di.unipi.it/ milazzo milazzo di.unipi.it Corso

Dettagli

Studio di buffer overflow in ambiente Win32

Studio di buffer overflow in ambiente Win32 e realizzazione di un tool per la ricerca automatica di programmi vulnerabili a questo tipo di attacco Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea

Dettagli

Criteri di caratterizzazione di una memoria

Criteri di caratterizzazione di una memoria La memoria Supporto alla CPU: deve fornire alla CPU dati e istruzioni il più rapidamente possibile; Archivio: deve consentire di archiviare dati e programmi garantendone la conservazione e la reperibilità

Dettagli

Acronimi Sicurezza intrinseca Risposta dell impianto all errore umano... 7

Acronimi Sicurezza intrinseca Risposta dell impianto all errore umano... 7 Sommario Acronimi... 5 1 PREMESSA...6 2 LA SICUREZZA IN CAMPO FERROVIARIO... 7 2.1 Sicurezza intrinseca... 7 2.2 Risposta dell impianto all errore umano... 7 3 ASPETTO E SIGNIFICATO DEI SEGNALI... 8 3.1

Dettagli

Certificazione Software e normative CENELEC nella pratica aziendale

Certificazione Software e normative CENELEC nella pratica aziendale Certificazione Software e normative CENELEC nella pratica aziendale 9 10 Marzo 2006 Ingegneria della Sicurezza Definizione di sicurezza Architetture ridondate Sistemi in sicurezza Certificazione di sicurezza

Dettagli

LEZIONE 4. Hardware (periferiche) Software (algoritmi)

LEZIONE 4. Hardware (periferiche) Software (algoritmi) LEZIONE 4 Hardware (periferiche) Software (algoritmi) Prof. Valle Prof. Folgieri Lez4 Hardware e Software 1 PERIFERICHE DI INPUT E DI OUTPUT Periferiche di INPUT: Tastiera Mouse Trackball, touch pad, joystick

Dettagli

BPT-2G Balise Programmer and Tester

BPT-2G Balise Programmer and Tester BPT-2G Balise Programmer and Tester Strumento di ausilio all installazione ed alla manutenzione dei punti informativi Eurobalise standard e ridotti, di qualsiasi revisione, conformi alle specifiche di

Dettagli

Studio degli algoritmi

Studio degli algoritmi COMPLESSITÀ COMPUTAZIONALE DEGLI ALGORITMI Fondamenti di Informatica a.a.2006/07 Prof. V.L. Plantamura Dott.ssa A. Angelini Studio degli algoritmi Dato un problema P, le problematiche riguardano: Sintesi

Dettagli