3 PIANIFICAZIONE COMUNALE GENERALE

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1 3 PIANIFICAZIONE COMUNALE GENERALE

2 A Il Piano Regolatore Generale

3 Introduzione Legge n 2359 / 1865 Legge n 1150/1942 Gli strumenti urbanistici Nasce senza un confine amministrativo di riferimento Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) Piano Regolatore Generale (P.R.G.) Piani Attuativi Oggi Confine Regionale P.T.C. Regionale P.T.C.R. Confine Provinciale P.T.C. Provinciale P.T.C.P. Ha come confine la totalità del territorio comunale 3

4 Natura e denominazione La legge n 2359 del 1865 prevedeva: l espropriazione forzata a prezzi di mercato per la realizzazione di opere di pubblica utilità (strade, ferrovie, canali); l adozione di un piano regolatore per i Comuni con una popolazione riunita di abitanti, il Piano Regolatore Edilizio. Nuovi quartieri da realizzare Demolizione per aperture ed ampliamento strade Nuovi quartieri in costruzione Piano Edilizio Regolatore di Roma,

5 Natura e denominazione Piano Regolatore Edilizio: Piano strumento di pianificazione con funzioni d indirizzo; Regolatore precisa collocazione alle attività edilizie svolte nelle aree incluse nel piano 5

6 Natura e denominazione Il Piano Regolatore Edilizio poneva in evidenza il bisogno di: tracciare le linee da osservarsi nella ricostruzione degli edifici per: rimediare alla viziosa disposizione; provvedere alla salubrità degli abitati. un risanamento igienico e sanitario. organizzare la circolazione in relazione alle opere pubbliche. Legge n 2359 / 1865 Piano Regolatore Edilizio necessità risanamento sanitario Allineamenti stradali circolazione 6

7 Natura e denominazione Il Piano Regolatore Edilizio, redatto e approvato dalle amministrazioni comunali, aveva il compito di fornire delle norme a tutte le attività edilizie di: costruzione; modifica; riedificazione; al fine di provvedere alla salubrità dell abitato, ed alla più sicura, comoda e decorosa sua disposizione. 7

8 Natura e denominazione Legge n 2359 / 1865 Legge del 1865 esigenza di estendere il progetto di realizzazione di un opera pubblica alla pianificazione dell intera area, individuando: opera pubblica pianificazione contesto gli allineamenti stradali; i servizi; il sistema di viabilità. Palazzo Montecitorio, Roma 8

9 Natura e denominazione Legge n 2359 / 1865 Piano Regolatore Edilizio necessità Allineamenti stradali Risanamento igienico - sanitario Circolazione Legge n 1150/1942 9

10 Natura e denominazione Prima del 1942 Piani Regolatori La legge del 1942 P.R.G.: richiama: i concetti espressi dalla legge del 1865; introduce: la partecipazione dei cittadini alle scelte di piano ed al controllo della sua attuazione. redatto approvato amministratori attuato dopo Legge n 1150/1942 Partecipazione dei cittadini 10

11 Funzione ed obiettivi Il Piano Regolatore Generale costituisce lo strumento normativo degli insediamenti: abitativi; produttivi. È capace di coordinare lo sviluppo dell intero territorio comunale. 11

12 Funzione ed obiettivi Il P.R.G. stabilisce: le linee essenziali e gli indirizzi di evoluzione del territorio comunale, in accordo con la pianificazione sovraordinata; le prescrizioni, le norme, le destinazioni d uso, i vincoli e le limitazioni di legge, a cui deve uniformarsi la totalità dell ambito comunale di riferimento. vincoli Limite di inedificabilità 12

13 Funzione ed obiettivi Nel definire i suoi argomenti, il P.R.G. deve correlarsi e richiamarsi ad un livello di pianificazione superiore sia regionale che provinciale: è comunque un Piano Generale, quindi può essere redatto, approvato ed attuato anche in assenza di un piano sovraordinato. Piano Regionale Piano Provinciale P.R.G. 13

14 Funzione ed obiettivi La presenza di una strumentazione urbanistica sovracomunale definisce i contenuti di un P.R.G., in quanto: se esiste, il P.R.G. deve: recepirne le indicazioni e gli indirizzi e riportarli ad una scala comunale. se non esiste, il P.R.G. deve: operare delle scelte di piano, che potrebbero coinvolgere indirettamente anche competenze di tipo regionale o provinciale. esiste non esiste Pianificazione sovraordinata al P.R.G. se Piano Regionale Piano Regionale Piano Provinciale P.R.G. Piano Provinciale P.R.G. 14

15 Funzione ed obiettivi Relazione reciproca P.R.G. Pianificazione superiore Esiste Pianificazione sovraordinata al P.R.G. Non esiste P.R.G. P.R.G. collocare deve predisporre deve l intervento secondo le indicazioni contenute nei piani sovraordinati le attività e le infrastrutture contestuali all intervento scegliere l ubicazione, anche fuori il perimetro comunale, e farsi carico dell intera pianificazione 15

16 Funzione ed obiettivi Nell individuazione degli obiettivi da perseguire, i P.R.G., devono tener conto: dello stato di fatto; delle tendenze in atto; delle dinamiche delle attività insediative e del sistema dei servizi e delle infrastrutture, che compongono le singole realtà comunali, in modo da fissare regole, assetti e linee generali di sviluppo. stato di fatto P.R.G. nel definire gli obiettivi si considerano i settori dinamiche residenziali produttivi infrastrutture conoscere i meccanismi che regolano le dinamiche per dare regole, assetti di sviluppo 16

17 Funzione ed obiettivi Le attività residenziali, che si svolgono all interno di un ambito comunale, devono essere normate dal P.R.G.: la crescita edilizia deve essere controllata e regolamentata in termini: quantitativi; qualitativi. Settori Pianificazione comunale Attività produttive Attività residenziali Servizi infrastrutture 17

18 Funzione ed obiettivi Le attività produttive si relazionano con le attività residenziali attraverso un sistema di infrastrutture e di servizi quali, ad esempio: ospedali; scuole; uffici; attrezzature sportive; cimiteri; centri culturali e sociali. Attività residenziale Settori Pianificazione comunale Attività produttive Servizi Infrastrutture 18

19 Funzione ed obiettivi Settori pianificazione comunale Attività residenziali Attività produttive Servizi e Infrastrutture Norme diverse 19

20 Funzione ed obiettivi Processo di sviluppo residenziale Le attività principali: residenziali; produttive; servizi ed infrastrutture; sono regolate da norme diverse che dipendono dalle diverse dinamiche di sviluppo e di crescita fisica, economica e sociale. si devono considerare gli aspetti economici sociali 20

21 Funzione ed obiettivi Il sistema degli obiettivi di Piano ha bisogno, per originarsi e concretizzarsi, dell apporto sinergico di vari settori disciplinari. 21

22 Funzione ed obiettivi L insieme delle norme presenti in un Piano Regolatore Generale, per il controllo e l indirizzo delle attività principali, devono essere determinate studiando: la struttura economica e sociale della popolazione; l ambiente culturale; la realtà fisica, naturale e costruita; le relazioni sociali e spaziali; il loro modo di organizzarsi ed interagire. P.R.G. conoscenza realtà del territorio 22

23 contenuti La fase di conoscenza della realtà fisica, economica, politica e sociale del territorio è fondamentale per la precisa valutazione delle risorse e degli strumenti disponibili per consentire la definizione degli obiettivi e delle scelte prioritarie. La conoscenza del territorio è fondamentale per indirizzare gli interventi urbanistici 23

24 contenuti ANALISI PROCESSO DI ELABORAZIONE DEL P.R.G. PROGETTO il piano deve rispondere alle esigenze della popolazione delle realtà territoriali ATTUAZIONE 24

25 La fase di analisi STATO FISICO DEL TERRITORIO ANALISI Settori primari INFRASTRUTTURE indagini geomorfologiche ATTIVITA INSEDIATIVE individuazione edilizia relazioni = spostamenti viabilità trasporti POPOLAZIONE servizi pubblici abitativa produttiva demografia occupazione 25

26 La fase di analisi Le indagini geomorfologiche consentono l acquisizione di tutti i parametri geologico - ambientali del singolo territorio comunale: favoriscono le scelte di piano più adeguate, attraverso la consapevolezza dei limiti imposti dai fattori naturali quali l assetto: geologico; orografico; idrogeologico; sismico. Le analisi geomorfologiche forniscono lo stato di fatto della superficie e del sottosuolo del territorio in esame 26

27 La fase di analisi L analisi della popolazione consiste nella definizione delle: qualità; dinamiche; localizzazioni; trasformazioni delle componenti sociali del Comune, attraverso lo studio: dell andamento demografico; della quantificazione: degli abitanti residenti; degli addetti; di tutti gli altri parametri necessari. Popolazione residente divisa per fasce d età popolazione 0 14 popolazione popolazione oltre i 64 anni La struttura della popolazione è condizionata dagli andamenti di crescita e sviluppo 27

28 La fase di analisi Il carattere dinamico della popolazione condiziona la validità temporale delle analisi. Analisi Approfondite Tempi contenuti 28

29 La fase di analisi Lo studio della tipologia e della distribuzione delle infrastrutture all interno del Comune è utile al fine di evidenziare le relazioni, ossia gli spostamenti, che intercorrono tra la popolazione e le diverse funzioni e attività che si svolgono sul territorio. La localizzazione delle diverse funzioni è condizionata dal grado di accessibilità garantito dalle infrastrutture 29

30 La fase di progetto Legge 1150 / 1942 Legge Urbanistica Nazionale Art. 8 Ministero LL. PP. obbliga I Comuni compresi in appositi elenchi a dotarsi di P.R.G. Delega Regioni D.P.R. 8 / 1972 Legge 382 / 1975 Leggi regionali Tutti i Comuni devono redigere il P.R.G. oggi I Comuni possono attingere a risorse regionali, nazionali o della Comunità Europea soltanto se dotati di P.R.G. 30

31 La fase di progetto I contenuti generali del P.R.G. sono stati disciplinati da una serie di atti legislativi emanati per integrare, modificare e migliorare la legge 1150 / Legge Circolare Ministero LL. PP / 1954 Istruzioni per la formazione dei P.R.G. e dei Piani Particolareggiati Legge 765 / 1967 legge Ponte Limiti di edificabilità per i Comuni privi di strumento urbanistico 1150 / 1942 D.P.R. 8 /1972 L approvazione dei P.R.G. passa dal Ministero LL.PP. alle Regioni Legge 382 /1975 D.P.R. 616 /1977 Leggi regionali Leggi 1968 D.M.1444/68 zone territoriali omogenee C.C. sentenza 55 Illegittimità Art / / 1968 integrazioni alla 1150 /42 Leggi / 1971 accelerazione procedure 426 / 1971 P.R.G. attività commerciali 865 / 1971 esproprio pubblica utilità 31

32 La fase di progetto CONTENUTI fondamentali P.R.G. LOCALIZZAZIONI ZONIZZAZIONI Individuazione dei servizi pubblici Destinazione d uso delle zone 32

33 La fase di progetto Nel P.R.G. è indispensabile localizzare: la rete delle principali vie di comunicazione: stradali; ferroviarie; navigabili; le aree destinate a formare ferrovie strade spazi di uso pubblico; verde Servizi pubblici pubblico le aree da destinare agli edifici di livello urbano pubblici ed impianti di interesse collettivo o sociale. Stralcio del Piano Regolatore di Roma,

34 La fase di progetto Nel P.R.G. deve essere indicata la zonizzazione, ossia la divisione dell intero territorio comunale in zone con diverse destinazioni d uso: Ambiti di trasformazione Tessuti residenziali Tessuti consolidati sviluppo ed espansione dell aggregato urbano; limitazioni e vincoli. Ambiti trasformabilità vincolata Tessuti per attività Tessuti e ambiti di valorizzazione Stralcio del P.R.G. di Roma,

35 La fase di progetto LOCALIZZAZIONI CONTENUTI P.R.G. ZONIZZAZIONI Individuazione dei servizi pubblici vie di comunicazione spazi uso pubblico edifici pubblici Norme tecniche di carattere generale Norme per le zone d interesse: storico ambientale paesistico Individuazione delle zone con diverse destinazioni d uso sviluppo aggregato urbano determinazione vincoli 35

36 La fase di progetto La suddivisione in zone territoriali omogenee (Z.O.T.) è stata introdotta dal D.M del E consuetudine individuare le varie zone omogenee attraverso le lettere dell alfabeto. 36

37 La fase di progetto ZONIZZAZIONE ARCHITETTONICA perché P.R.G. stabilisce le norme che regolano FUNZIONALE forma funzione Le norme forniscono i parametri e gli indici che determinano l aspetto degli edifici Le norme regolano la destinazione d uso 37

38 Gli elaborati La Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n 2945 del 1954 precisa i contenuti degli elaborati che dovrebbero essere compilati per la redazione di un P.R.G.: ha costituito un riferimento per le leggi urbanistiche emanate da ogni singola Regione. Piano Regolatore di Roma, 2002 Ogni Regione nella propria legge urbanistica elenca i contenuti del P.R.G. 38

39 Gli elaborati Planimetrie inquadramento: la posizione del comune nel territorio regionale in rapporto agli altri centri. indirizzi e vincoli imposti dalla pianificazione sovracomunale; lo stato di fatto esistente: altimetrie terreno; edifici esistenti pubblici; manufatti industriali; aree demaniali; immobili soggetti a tutela monumentale, ambientale o paesistica; zone sottoposte a vincolo; altri elementi di interesse urbanistico. Elaborati Planimetrie d inquadramento e dello stato di fatto riassumono documentano la posizione gli indirizzi lo stato di fatto Planimetrie di progetto Scala > Norme tecniche di attuazione Relazione tecnica illustrativa 39

40 Gli elaborati Planimetrie di progetto: divisione territorio in zone in rapporto alle rispettive destinazioni d uso; indicazione aree destinate a formare spazi pubblici; ubicazione delle sedi degli edifici pubblici o delle opere d interesse collettivo; indicazione delle principali vie di comunicazione; zone di particolare interesse da studiare con maggior dettaglio. Elaborati Planimetrie d inquadramento e dello stato di fatto Planimetrie di progetto Scala > individuano le localizzazioni le zonizzazioni Norme tecniche di attuazione Relazione tecnica illustrativa 40

41 Gli elaborati Norme urbanistico - edilizie: caratteri e limitazioni di ciascuna zona: altezze minime e massime degli edifici; distacchi dai confini; rapporti di copertura; indici fondiari; destinazioni d uso; dotazioni e standard minimi di riferimento; prescrizioni necessarie all attuazione del P.R.G. Elaborati Planimetrie d inquadramento e dello stato di fatto Planimetrie di progetto Scala > Norme tecniche di attuazione Norme urbanistiche ed edilizie che regolamentano l attività del P.R.G. Relazione tecnica illustrativa 41

42 Gli elaborati Relazione tecnica contenuti principali: stato di fatto; illustrazione generale; indicazione delle problematiche nelle analisi; progetto: criteri di impostazione; illustrazione del dimensionamento del P.R.G.: prospettive di sviluppo; dimensionamento zone; verifica degli standard; programmazione degli interventi e loro articolazione temporale. Elaborati Planimetrie d inquadramento e dello stato di fatto Planimetrie di progetto Scala > Norme tecniche di attuazione Relazione tecnica illustrativa modalità e motivazioni della: analisi di conoscenza definizione obiettivi concretizzazione obiettivi 42

43 Gli elaborati Un Piano urbanistico deve essere capace di: interpretare: le tendenze di sviluppo e valutarne le conseguenze sul territorio individuare: gli strumenti capaci di realizzare tali obiettivi Obiettivi non raggiunti Degli obiettivi Sbagliata la scelta Degli strumenti urbanistici 43

44 La procedura di approvazione Il processo di formazione ed approvazione del P.R.G. stabilito dalla legge 1150 / 1942 ha subito delle modifiche con la delega alle Regioni delle competenze in materia urbanistica. 44

45 La procedura di approvazione Ogni Regione può adottare: provvedimenti legislativi che definiscano i termini, le modalità ed i tempi relativi: alla formazione; al processo di approvazione dei P.R.G. individuando: l organo amministrativo superiore preposto all approvazione finale. Leggi regionali Regione Formazione Approvazione Approvazione finale Provincia P.R.G. Enti intermedi 45

46 La fase di adozione comunale Il P.R.G., conseguito il suo assetto definitivo, viene trasmesso al Consiglio Comunale C.C. Il C.C. procede alla discussione, che si concluderà con la delibera di adozione. P.R.G. C.C. discussione Tecnica Politica Delibera di adozione 46

47 La fase di adozione comunale La delibera di adozione deve essere trasmessa all organo di controllo per il visto di legittimità: se il C.C. ha apportato, in fase di adozione, modifiche al P.R.G., negli elaborati grafici o nelle norme di attuazione, queste devono risultare negli allegati che accompagnano la delibera di adozione. Delibera di adozione Allegati Organo di controllo Modifiche al P.R.G. 47

48 La fase di adozione comunale Restituita la delibera con gli estremi di approvazione, il Comune provvede alla pubblicazione del progetto a norma dell art. 9 della legge 1150/42: il P.R.G. deve essere depositato in libera visione per 30 giorni consecutivi, nei quali i cittadini possono presentare osservazioni al fine di un rapporto collaborativo al perfezionamento del Piano. 48

49 La fase di adozione comunale Le osservazioni : possono essere presentate sia durante il periodo di deposito che nei 30gg successivi (per un totale di 60gg); devono essere fedelmente registrate e numerate in un libro-protocollo. 49

50 La fase di adozione comunale Valutazione osservazioni Il Consiglio Comunale è tenuto a pronunciarsi su tutte le osservazioni prodotte accogliendole o rigettandole ed adottando, nel caso, modifiche agli elaborati di P.R.G. che dovranno risultare da appositi grafici di correzione, da redigere a cura dei progettisti, nella stessa scala del P.R.G. Tecnica Progettisti Politica Relazione accoglimento diniego Relazione + P.R.G. Consiglio Comunale accetta respinge modifica Adozione definitiva P.R.G. 50

51 La fase di approvazione finale Il P.R.G. viene quindi inoltrato, per l approvazione definitiva, presso l organo superiore competente, che avrà il compito di verificare la regolarità del Piano sotto l aspetto: tecnico; amministrativo. Regione Organo superiore Provincia Enti intermedi 51

52 La fase di approvazione finale L istruttoria sulla regolarità dell aspetto tecnico riguarda la verifica del rispetto delle norme di carattere generale: parametri urbanistici; standard urbanistici; indicazioni piani sovracomunali; normativa di riferimento. Istruttoria regolarità aspetti amministrativo tecnico 52

53 La fase di approvazione finale L istruttoria sulla regolarità dell aspetto amministrativo verifica che le procedure di adozione, di pubblicazione e di revisione delle osservazioni siano state compiute in modi e in tempi corretti. Al termine delle istruttorie di verifica il P.R.G. può essere: approvato definitivamente; non approvato; modificato dall organo superiore. tecnico Approvato Istruttoria regolarità Aspetti Termine istruttorie P.R.G. Non approvato amministrativo Modificato 53

54 La fase di approvazione finale approvazione definitiva Formazione P.R.G. Fase di adozione comunale Organo superiore modifiche restituzione Acquista esistenza giuridica restituzione non approvazione motivazioni Comune Il C.C. Pubblicazione decreto d approvazione sul bollettino Entrata in vigore Comune Depositato a libera visione del pubblico restituzione P.R.G. Comune deve ripetere Il processo di formazione e adozione del Piano accetta modifiche organo superiore approvazione finale non accetta modifiche Il Comune potrebbe trovarsi senza P.R.G. 54

55 La fase di approvazione finale Il P.R.G. acquista esistenza giuridica in seguito all approvazione definitiva dell organo superiore ed entra in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale o sul B.U.R. Approvazione definitiva Pubblicazione P.R.G. Esistenza giuridica Entrata in vigore 55

56 Le misure di salvaguardia Con decorrenza dalla fase di adozione del Piano o delle sue varianti, scattano, ai sensi della legge 1902 del 1952 e successive modifiche ed integrazioni, le misure di salvaguardia. Prima adozione comunale Pubblicazione P.R.G. Presentazione osservazioni Analisi delle osservazioni Misure di salvaguardia del P.R.G. Approvazione definitiva organo superiore Discussione in sede di C.C. delle osservazioni Seconda adozione del P.R.G. in sede comunale 56

57 Le misure di salvaguardia Prima adozione P.R.G. Le misure di salvaguardia stabiliscono che una volta adottato il nuovo Piano, il sindaco deve sospendere qualsiasi richiesta di permesso di costruire non conforme alle direttive date dal P.R.G.: nuove destinazioni d uso; diversi parametri urbanistici. Misure di salvaguardia sospensione Attività edilizia Nelle aree che nel nuovo P.R.G. hanno avuto differenti: destinazioni d uso parametri urbanistici 57

58 Le misure di salvaguardia Nuove destinazioni d uso la sospensione delle attività edilizie può durare al massimo 5 anni in cui deve concludersi il processo di approvazione definitivo del P.R.G. Dopo i 5 anni Bocciata Se la destinazione d uso dell area Istanza del cittadino Si scioglie la riserva e si può richiedere il rilascio del permesso di costruire Rilascio del permesso di costruire in conformità con il vecchio P.R.G. Se il nuovo P.R.G. Vecchio P.R.G. Nuovo P.R.G. Vecchio P.R.G. Nuovo P.R.G. non è stato ancora approvato 58

59 Le misure di salvaguardia Diversi indici urbanistici le misure di salvaguardia consentono di costruire utilizzando gli indici più restrittivi. Misure salvaguardia Indici Più restrittivi Densità insediativa territoriale Dt = ab ha Ab St oppure ab mq Indice di fabbricabilità territoriale La cubatura massima che si può costruire su una determinata superficie territoriale It = Ve St volume edificabile mc mq mc ha 59

60 Le misure di salvaguardia Le misure di salvaguardia consentono la protezione del territorio comunale dalla fase di adozione fino all approvazione definitiva del P.R.G. Misure di salvaguardia Fase di adozione comunale Approvazione definitiva 60

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