VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica I N D I C E
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2 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica I N D I C E 1) PREMESSA ) INQUADRAMENTO GEO-MORFOLOGICO ) AREE DI NUOVO IMPIANTO... 5 AREE N. BP1, BP AREE BP3, AS AREE N. 1, 7, AS6, AS23, BP4, BP8, BP9, BP10, BP11, BP12, BP13, BP14, BP15, BP50, BP51, BP52, BP53, BP54, BP55, BP56, C1, C2, D AREE N. D1a, D1b, D1c, D1d, D2, D3, D4, BP5, BP6, BP AREE N. BP16, C AREE N. C3, C4, D7, AS2, AS9, AS10, BP17, BP18, BP19, BP20, BP21, BP22, BP23, BP24, BP25, BP26, BP AREE N. C6, C7, C8, AS1, AS AREE AS3, AS4, AS5, AS AREE D8, D9, D10, AS8, AS11, BP AREE N. 3, AS AREE N. 2, C17, C18, C19, C20, C21, D11, BP33, BP34, BP35, BP36, BP37, BP38, BP49, BP58, D AREE C9, C10, C11, C12, C13, C14, C15, C16, AS13, BP28, BP29, BP30, BP31, BP32, D AREE N. BP39, BP40, BP41, BP42, BP43, BP48, AS17, C22, C23, D12, 4, AREA N. AS AREE N. AS15, AS16, D16, BP44, BP57, AREE N. AS18, BP AREE N. C24, C25, C AREE N. BP46, BP47, C27, C28, C29, C30, C AREE N. AS19, C32, C33, C34, C35, C36, C37, C VIABILITA V VIABILITA V VIABILITA V VIABILITA V VIABILITA V VIABILITA V Allegati nel testo: - Stralci carta di sintesi della pericolosità geomorfologica scala 1: STUDIO TECNICO FOGLINO 1
3 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica 1) PREMESSA Con la presente, a seguito dell incarico conferito dal Comune di Alba, vengono analizzate le caratteristiche geologiche e geotecniche delle aree interessate da nuovi insediamenti e da opere pubbliche di particolare importanza nel contesto della Variante Generale al P.R.G. Il presente rapporto fa riferimento a ricognizioni geologiche delle aree di nuovo impianto ed a risultati delle indagini e dei rilievi effettuati nel territorio comunale ai sensi della C.P.G.R n. 7/LAP e PAI. Le risultanze di questo studio consentono complessivamente una positiva valutazione della fattibilità geotecnica delle nuove previsioni urbanistiche, fornendo indicazioni di carattere geologico-tecnico per i nuovi interventi, in ottemperanza a quanto disposto dalla L.R. 56/77 art. 14 e succ. mod. ed int. e dal D.M ) INQUADRAMENTO GEO-MORFOLOGICO Il territorio di Alba riflette una evidente differenziazione del paesaggio geomorfologico che contrappone ai rilievi collinari settentrionali e meridionali, una fascia centrale tipicamente pianeggiante. Nella parte N la morfologia si imposta su litotipi prevalentemente marnosi, costituenti l ossatura geologica di rilievi collinari di modesta altitudine, con quote massime intorno a 300 m, delimitati da un ampia valle modellata dal F. Tanaro, con quote medie intorno a 151 m., avente sezione concoide, scavata dal fiume sul substrato marnoso e successivamente ridepositata da alluvioni oloceniche ghiaioso-sabbioso-ciottolosi disposte su due livelli separati da un terrazzo fluviale poco pronunciato. Il concentrico è situato lungo la piana superiore, costituita da depositi continentali post-glaciali, e si espande verso sud lungo la valle del T. Cherasca, anch essa ammantata da depositi sabbioso-ghiaioso-limosi di origine continentale. Nel settore meridionale la morfologia si imposta prevalentemente su litotipi essenzialmente arenacei, incisi dal reticolo idrografico minore dando origine ad una morfologia collinare con quote comprese tra 568 (Castel Roggero) e 173 (fondo valle del T. Cherasca). In questo settore i valori di acclività sono più accentuati ed i rilievi sono separati da valli strette ed incise, caratteristiche di un attività fluviale essenzialmente a carattere erosivo. Geologicamente il Comune di Alba si sviluppa al margine occidentale del Bacino Terziario Piemontese (BTP) nell areale di affioramento di quella potente serie di depositi sedimentari di età prevalentemente terziaria che si estende dai contrafforti più settentrionali delle Alpi marittime e dell Appennino Ligure alla Collina di Torino interponendosi fra l alta e la bassa pianura padana. Recenti interpretazioni di questa struttura geologica basate sia su dati stratigrafici che tettonici e geofisici Agip permettono di connotare un grande bacino episuturale generato dalla collisione tra la placca europea e quella adriatica colmatosi con la sovrapposizione e l interdigitazione sia di unità di margine paleoeuropeo che ligure. La successione del BTP viene pertanto suddivisa in 5 sequenze deposizionali principali quali STUDIO TECNICO FOGLINO 2
4 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica Collina di Torino, Monferrato, zona Borbera Grue, Alto Monferrato e Langhe (Gelati e Graccolini, 1988), cui corrispondono identità deposizionali con caratteri parzialmente differenti. Il territorio albese posto nel settore NW della Langhe è caratterizzato dalla dominanza della successione mio-pliocenica facente parte del margine meridionale del BTP, di copertura delle unità alpine ed appenniniche. Da Note illustrative alla carta geologica d Italia F. 157 Trino - scala 1: (Schema strutturale dei bacini terziari nella zona di giunzione tra Alpi e Appennino - Modificato da CNR ) Le deposizioni del Bacino Terziario Piemontese sono rappresentate da sequenze sedimentarie prevalentemente marine. La trasgressione inizia con i depositi grossolani di ambiente continentale o transizionale, di età Oligocene Inf. (Eocene Sup.?) cui segue un progressivo approfondimento del bacino deposizionale (Olig. Sup. - Miocene), con notevoli fenomeni di subsidenza. La serie marina nel territorio albese si conclude nel Miocene Superiore con la fase regressiva a carattere evaporitico. Le formazioni presenti dalla più antica alla più recente sono: FORMAZIONE DI LEQUIO Questa formazione tortoniano-serravalliana affiora nella parte meridionale del territorio comunale di Alba ed è costituita da alternanze di sabbie addensate o arenarie poco cementate in condizioni di incipiente diagenesi e marne in sequenze ritmicamente ripetute di spessore decimetrico. Si tratta di sabbia giallo rossastra, giallo bruna o grigio rossiccia, talora gradata; sostituita di frequente da arenaria in forma di piccoli noduli tondeggianti o di straterelli con alla base impronte da corrente spesso deformate da carico e piste di organismi limivori. MARNE DI S. AGATA FOSSILI Si tratta di depositi di piattaforma esterna e di scarpata costituiti da marne omogenee di colore grigio-azzurro, marne sabbiose e, nella parte media superiore, da marne e arenarie con livelli conglomeratici e marne siltose. STUDIO TECNICO FOGLINO 3
5 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica Le Marne di S. Agata Fossili sono comprese tra le Arenarie di Diano d Alba al tetto e la Formazione di Lequio alla base; il contatto con le prime è piuttosto netto, il passaggio alla seconda è invece graduale. Nel settore rilevato la formazione comprende marne compatte grigio azzurre, generalmente limoso - siltose con interclusi rari fossili di macrofauna (lamellibranchi). La formazione di età tortoniana risulta avere uno spessore massimo di circa 200 m. Nel territorio di Alba le Marne di S. Agata Fossili costituiscono il substrato della valle del F. Tanaro. ARENARIE DI DIANO D ALBA Questa formazione di età tortoniana è scarsamente rappresentata nel territorio comunale, affiorando immediatamente ad E di Loc. S. Rosalia, ed è costituita da sabbie ed arenarie con marne nettamente subordinate. La sabbia è grigio bruna, talora gradata e alla base conglomeratica in banchi anche di tre metri; mentre la marna, spesso sabbiososiltosa, da grigio chiara a marroncina, forma interstrati di spessore massimo sui 10 centimetri, talvolta genera brandelli contorti all interno dei banchi sabbiosi. FORMAZIONE GESSOSO-SOLFIFERA Poggia in discordanza semplice sulle Marne di S. Agata Fossili con una potenza di circa 150 m. Poco rappresentata nel territorio comunale interessa il margine nordoccidentale del territorio di Alba. La formazione è costituita da peliti grige, localmente rosso - violacee, arenarie fini e siltiti. Spesso sono presenti intercalazioni di spessore variabile di debris flow costituite da clasti calcarei, gessosi e pelitici. Localmente sono presenti livelli di calcari e di gessi evaporitici in posto. I gessi specialmente nella varietà selenite si presentano in grossi blocchi spesso alloctoni risedimentati in accumuli lungo depressioni e canali. Analogo fenomeno è stato riscontrato in alcuni blocchi di calcari cariati. In limitati affioramenti sono state osservate inoltre peliti grigie e conglomerati arenacei con contenuti di faune marine a salinità normale coinvolte probabilmente in processi di risedimentazione di depositi tortoniani delle Marne di S. Agata Fossili. ALLUVIONI POST-GLACIALI Si tratta prevalentemente di depositi alluvionali con modesta alterazione, costituiti da ghiaie e sabbie sciolte con locali lenti di ciottoli in matrice sabbioso-limosa, localmente argillosa che ammantano gran parte della la superficie pseudoterrazzata in destra orografica del F. Tanaro, lungo la quale si sviluppa il concentrico di Alba. ALLUVIONI RECENTI Questi depositi occupano gran parte del fondovalle ed interessano sia la piana inferiore con prevalenti ghiaie e sabbie con locali lenti di ciottoli alla base, che la piana superiore con coperture metriche sabbioso-limose. ALLUVIONI ATTUALI Sono costituite prevalentemente da ghiaie e sabbie da sciolte a mediamente sciolte con presenza di ciottoli, lungo l alveo del F. Tanaro, e sabbie ghiaioso-limose con subordinati ciottoli lungo gli alvei dei principali affluenti. STUDIO TECNICO FOGLINO 4
6 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica 3) AREE DI NUOVO IMPIANTO Nell ambito della presente Variante di P.R.G. di Alba L.R. 56/77 e s.m.i. sono state individuate aree di nuovo impianto e di completamento, ubicate prevalentemente nel settore settentrionale ed occidentale del territorio comunale, secondo le seguenti destinazioni: - Aree C residenziali di completamento (C interstiziali) ; - Aree D non residenziali di completamento ; - Aree AS di nuova urbanizzazione ; - Aree BP a futura destinazione residenziale ; - Aree 1, 2, 4 di nuovo impianto (Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni) ; - Area 3 produttiva di nuovo impianto (Variante Egea); - Aree 5, 6, 7 di nuovo impianto (Studio di Fattibilità). Le aree sono state analizzate sotto il profilo geologico tecnico facendo particolare riferimento alla Tav Carta di Sintesi della pericolosità geomorfologica e dell idoneità all utilizzazione urbanistica per quanto attiene le classi di pericolosità geomorfologica e alle relative N.T.A. di carattere geologico. Tali norme non si applicano alle eventuali Varianti relative agli interventi edilizi in corso di realizzazione in base al titolo abitativo in materia edilizia rilasciato prima dell adozione del Progetto Preliminare del nuovo P.R.G. STUDIO TECNICO FOGLINO 5
7 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE N. BP1, BP2 Le aree in oggetto sono ubicate presso la Loc. Mussotto, nelle vicinanze di Corso Canale, questo settore è morfologicamente caratterizzato dalla piana alluvionale del T. Riddone in prossimità del Canale Mussotto, intorno a quota 170 m. s.l.m. La zona fa parte della porzione di piana alluvionale, debolmente degradante in direzione E da quota a quota 169 circa s.l.m. Sotto il profilo geomorfologico la zona è posta al margine superiore dell antica confluenza Riddone-Tanaro che, per effetto del sovralluvionamento del Riddone e della dinamica fluviale del Tanaro, ha subito un progressivo spostamento verso S. Conseguentemente i depositi alluvionali che caratterizzano questo settore sono ascrivibili ad entrambi i corsi d acqua con livelli granulari ad andamento irregolare comprendenti sabbie e ghiaie con ciottoli tipici del F. Tanaro e lenti prevalentemente sabbioso limoso localmente argillose del T. Riddone che localmente possono anche essere prevalenti. L ossatura geologica dell area è costituita da marne argilloso-sabbiose tortoniane (Marne di S. Agata Fossili). Si tratta di depositi di piattaforma esterna e di scarpata costituiti da marne omogenee di colore grigio-azzurro, marne sabbiose e, nella parte media superiore, da marne e arenarie con livelli conglomeratici e marne siltose. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini effettuate su depositi alluvionali in condizioni ben assimilabili a quelle in oggetto, hanno evidenziato una discreta variabilità litologica e nei parametri geomeccanici. Per i depositi alluvionali grossolani possono essere indicati i seguenti parametri in condizioni drenate: C'=0 KPa, ' =28-35, =18-19 KN/m 3. Il substrato presenta discrete caratteristiche geomeccaniche, che sulla base di precedenti indagini, risulta caratterizzato dai seguenti parametri geotecnici: Zona alterata: =14-20, C = KPa, =20-21 KN/m 3 ; Zona inalterata: =18-26, C = KPa, =20-21 KN/m 3 ; Secondo la nuova normativa sismica la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti. Il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D, corrispondente a depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, caratterizzati da valori di V S30 < 180 m/s. Le aree in oggetto rientrano in classe IIIb2M2, la pericolosità deriva essenzialmente da condizioni di esondato storico; gli interventi di minimizzazione del rischio idraulico in tale area sono stati peraltro già realizzati e collaudati (M2). A riguardo l Autorità di Bacino del F. Po, nella seduta del con Deliberazione n. 18/2003, prende atto del collaudo tecnico delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di limiti di progetto tra la fascia B e la fascia C del F. Tanaro. Relativamente a tali opere di difesa è opportuno sottolineare quanto espresso nel Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale n. 559 del inerente la presa d atto di aree o porzioni di aree messe in sicurezza, dove risulta che la portata di progetto delle opere idrauliche è stata calcolata con riferimento ad un tempo di ritorno di 200 anni e che gli argini contengono la portata registrata durante l evento 94 con un franco di 20 cm. STUDIO TECNICO FOGLINO 6
8 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica L edificabilità dell area, con i limiti e le condizioni imposte dallo stesso art. 47 delle N.T.A., facendo riferimento alla suddetta Deliberazione n. 559 dovrà essere comunque verificata da uno Studio di Compatibilità, parte integrante e condizionante gli atti progettuali, al fine di assicurare la corretta funzionalità dell intervento con riferimento agli eventi connessi alle dinamiche geologiche ed idrauliche senza subire danni e senza aumentare minimamente le condizioni di insicurezza per il contesto circostante. In particolare occorrerà valutare le condizioni di rischio residuo ipotizzando scenari per eventi con tempi di ritorno superiori a quelli presi come riferimento per le opere di difesa, con eventuale superamento degli argini, indicando le misure di protezione civile e precauzionali da assumere al verificarsi di tali eventi. Il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell amministrazione pubblica in ordine ad eventuali danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato. Le nuove costruzioni in classe IIIb2, nel rispetto delle norme in itinere del nuovo P.R.G., dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: a) le fondazioni dovranno essere di tipo continuo o indirette di tipo profondo; la relativa scelta dovrà essere illustrata con specifica relazione geotecnica che attesti l idoneità del tipo di fondazione prescelta in relazione alle scadenti caratteristiche del terreno e/o della presenza di acque (derivanti da eventi alluvionali) rispetto alla stabilità complessiva delle opere; b) nelle aree esondabili o potenzialmente tali, delimitate nell elaborato 4.1.3, non possono essere realizzati piani interrati a qualunque uso destinati; c) nelle aree di cui al precedente punto, nuove costruzioni residenziali vanno realizzate su pilotis con altezza minima di 2.40 m.; d) nuove costruzioni non residenziali vanno realizzate ad una quota compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94. In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Si rammenta infine un corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico che dovranno essere immesse nel reticolo idrografico esistente evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 7
9 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE BP3, AS22 Le aree in oggetto si trovano presso la Loc. Mussotto, immediatamente a S di C.na Bondente intorno a quota 168 m s.l.m.; morfologicamente la zona occupa il margine settentrionale della piana del F. Tanaro ed è delimitata a W dall alveo del T. Riddone. Questo settore è caratterizzato da depositi ghiaioso sabbiosi del F. Tanaro interdigitati a lenti prevalentemente sabbioso limoso localmente argillose del T. Riddone; sulla base di precedenti indagini geotecniche effettuate su terreni in condizioni ben assimilabili a quelle in esame possono essere attribuiti i seguenti parametri geomeccanici in condizioni drenate: Depositi alluvionali grossolani: C'=0 KPa, ' =28-35, =18-19 KN/m 3. Depositi alluvionali medio-fini: C'=0 KPa, ' =26-32, =17-18 KN/m 3. Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree rientrano interamente in classe IIa, ad eccezione di una limitata porzione del lotto AS22 che rientra in classe IIIbM2 di pericolosità geomorfologica. In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Nella porzione dell area AS22 ricadente in IIIb2 la pericolosità deriva essenzialmente da condizioni di esondato storico; gli interventi di minimizzazione del rischio idraulico in tale area sono stati peraltro già realizzati e collaudati (M2). A riguardo l Autorità di Bacino del F. Po, nella seduta del con la Deliberazione n. 18/2003, prende atto del collaudo tecnico delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di limiti di progetto tra la fascia B e la fascia C del F. Tanaro. Eventuali nuove costruzioni da realizzare all interno della limitata porzione di classe III.b.2, nel rispetto delle norme in itinere del nuovo P.R.G., dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: a) le fondazioni dovranno essere di tipo continuo o indirette di tipo profondo; la relativa scelta dovrà essere illustrata con specifica relazione geotecnica che attesti l idoneità del tipo di fondazione prescelta in relazione alle scadenti caratteristiche del terreno e/o della presenza di acque (derivanti da eventi alluvionali) rispetto alla stabilità complessiva delle opere; b) nelle aree esondabili o potenzialmente tali, delimitate nell elaborato 4.1.3, non possono essere realizzati piani interrati a qualunque uso destinati; c) in tali aree nuove costruzioni residenziali vanno realizzate su pilotis con altezza minima di 2.40 m.; STUDIO TECNICO FOGLINO 8
10 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica d) nuove costruzioni non residenziali vanno realizzate ad una quota compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94. Si ricorda infine di porre particolare cura nel corretto disciplinamento ed allontanamento delle acque di ruscellamento meteorico che dovranno essere allontanate dall area evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. AREE N. 1, 7, AS6, AS23, BP4, BP8, BP9, BP10, BP11, BP12, BP13, BP14, BP15, BP50, BP51, BP52, BP53, BP54, BP55, BP56, C1, C2, D5 Le aree in oggetto sono ubicate tra il concentrico e la Loc. Mussotto e precisamente nel settore compreso tra Ca Bianca e C. Bussoleta; sotto il profilo morfologico la zona è caratterizzata dalla piana alluvionale del settore orografico sinistro del F. Tanaro con quote intorno a 164 m. s.l.m. Il terreno di fondazione è composto da depositi alluvionali sabbioso ghiaiosi con interdigitati livelli ciottolosi alla base (Olocene) che ammantano un substrato terziario costituito da marne argilloso-sabbiose tortoniane (Marne di S. Agata Fossili) di piattaforma esterna e di scarpata. Si tratta di litofacies costituite da marne omogenee di colore grigio-azzurro, marne sabbiose e, nella parte media superiore, da marne e arenarie con livelli conglomeratici e marne siltose. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini eseguite si terreni alluvionali in condizioni ben assimilabili a quella in oggetto hanno evidenziato una discreta variabilità dei parametri geomeccanici, in particolare per i depositi alluvionali ghiaioso sabbiosi in condizioni drenate: C' = 0, φ = 26-32, = KN/m³. Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree rientrano per gran parte in classe IIIb.2.M2, limitatamente a porzioni dei lotti AS6, BP4, BP8 in classe II e a porzioni delle aree 1 e D5, in classe IIIa di pericolosità geomorfologica. Nella zona in oggetto la pericolosità deriva essenzialmente da condizioni di Fascia C P.S.F.F. unitamente a condizioni di esondato storico; gli interventi di minimizzazione del rischio idraulico in tale area sono stati peraltro già realizzati e collaudati (M2). A riguardo l Autorità di Bacino del F. Po, nella seduta del con la Deliberazione n. 18/2003, prende atto del collaudo tecnico delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di limiti di progetto tra la fascia B e la fascia C del F. Tanaro. Relativamente a tali opere di difesa è opportuno sottolineare quanto espresso nel Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale n. 559 del inerente la presa d atto di aree o porzioni di aree messe in sicurezza, dove risulta che la portata di progetto delle opere idrauliche è stata calcolata con riferimento ad un tempo di ritorno di 200 anni e che gli argini contengono la portata registrata durante l evento 94 con un franco di 20 cm. L edificabilità dell area, con i limiti e le condizioni imposte dallo stesso art. 47 delle N.T.A., facendo riferimento alla suddetta Deliberazione n. 559 dovrà essere comunque STUDIO TECNICO FOGLINO 9
11 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica verificata da uno Studio di Compatibilità, parte integrante e condizionante gli atti progettuali, al fine di assicurare la corretta funzionalità dell intervento con riferimento agli eventi connessi alle dinamiche geologiche ed idrauliche senza subire danni e senza aumentare minimamente le condizioni di insicurezza per il contesto circostante. In particolare occorrerà valutare le condizioni di rischio residuo ipotizzando scenari per eventi con tempi di ritorno superiori a quelli presi come riferimento per le opere di difesa, con eventuale superamento degli argini, indicando le misure di protezione civile e precauzionali da assumere al verificarsi di tali eventi. Il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell amministrazione pubblica in ordine ad eventuali danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato. In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Nella classe IIIa non sono ammesse nuove costruzioni a destinazione residenziale o produttiva. In riferimento alle attività agricole, ad esclusione delle aree ricadenti nelle fasce A e all'interno delle perimetrazioni di frana (Fa e Fq), è ammessa la realizzazione di nuove costruzioni che riguardino in senso stretto edifici per attività agricole e residenze rurali connesse alla conduzione aziendale, se urbanisticamente ammessi. Tali edifici dovranno risultare non diversamente localizzabili, con minore pericolosità, nell'ambito dell'azienda agricola e la loro fattibilità verificata ed accertata da approfondite indagini geologiche, idrogeologiche, geognostiche in ottemperanza al D.M Le nuove costruzioni in classe IIIb.2, nel rispetto delle norme in itinere del nuovo P.R.G., dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: a) le fondazioni dovranno essere di tipo continuo o indirette di tipo profondo; la relativa scelta dovrà essere illustrata con specifica relazione geotecnica che di prova dell idoneità del tipo di fondazione prescelta a ridurre gli effetti di scadenti caratteristiche del terreno e/o della presenza di acque (derivanti da eventi alluvionali) rispetto alla stabilità complessiva delle opere; b) nelle aree esondabili o potenzialmente tali, delimitate nell elaborato 4.1.3, non possono essere realizzati piani interrati a qualunque uso destinati; c) in tali aree nuove costruzioni residenziali vanno realizzate su pilotis con altezza minima di 2.40 m; d) nuove costruzioni non residenziali vanno realizzate ad una quota compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94. Particolare cura dovrà inoltre essere posta nel corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico di gronda e scarico dei fabbricati, evitando la dispersione nel terreno in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 10
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17 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE N. D1a, D1b, D1c, D1d, D2, D3, D4, BP5, BP6, BP7 Le aree in oggetto sono ubicate nel settore settentrionale del territorio comunale compreso tra la Loc. Mussotto e la Loc. Vaccheria; morfologicamente la zona è caratterizzata dalla piana alluvionale del F. Tanaro con quote intorno a 160 m. s.l.m. Il terreno di fondazione è composto da depositi alluvionali sabbioso ghiaiosi con interdigitati livelli ciottolosi alla base (Olocene), che ammantano un substrato terziario riferibile alla Formazione delle Marne di S. Agata Fossili (Tortoniano), costituite da marne argilloso-sabbiose grigio azzurre. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini effettuate su depositi alluvionali in condizioni ben assimilabili a quelle in oggetto, hanno evidenziato una discreta variabilità litologica e nei parametri geomeccanici. Per i depositi alluvionali grossolani possono essere indicati i seguenti parametri in condizioni drenate: C'=0 KPa, ' =28-35, =18-19 KN/m 3. Il substrato presenta discrete caratteristiche geomeccaniche, che sulla base di precedenti indagini, risulta caratterizzato dai seguenti parametri geotecnici: Zona alterata: =14-20, C = KPa, =20-21 KN/m 3 ; Zona inalterata: =18-26, C = KPa, =20-21 KN/m 3 ; Secondo la nuova normativa sismica la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti. Il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D, caratterizzato da valori di V S30 < 180 m/s. Le aree in oggetto rientrano in classe IIa, subordinatamente (limitate porzioni delle aree D1a, D1, b, D1c, D1d e D3) in classe IIIa di pericolosità geomorfologica per fascia di inedificabilità del reticolo idrografico minore. In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Nella classe IIIa non sono ammesse nuove costruzioni a destinazione residenziale o produttiva. Si rammenta infine un corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico che dovranno essere immesse nel reticolo idrografico esistente evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 16
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20 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE N. BP16, C40 I lotti in oggetto sono ubicat1 ad W del concentrico presso Fraz. Biglini in fregio alla S.S. 231 S. Vittoria e si impostano in corrispondenza della spianata superiore di un terrazzo in sinistra orografica del F. Tanaro che si sviluppa intorno a quota 173 m s.l.m. Sotto il profilo geologico le aree sono caratterizzate da depositi alluvionali recenti del F. Tanaro costituiti da sabbie limose con intercalazioni ghiaioso sabbiose verso il basso; tali depositi ammantano un substrato terziario marnoso argilloso sabbioso (Marne di S. Agata Fossili). Si tratta di depositi di piattaforma esterna e di scarpata costituiti da marne omogenee di colore grigio-azzurro, marne sabbiose e, nella parte media superiore, da marne e arenarie con livelli conglomeratici e marne siltose. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini eseguite su depositi alluvionali in condizioni ben assimilabili a quelle in oggetto consentono di definire i seguenti parametri geomeccanici in condizioni drenate: C' = 0, φ = 26-30, = KN/m³. Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree rientrano in classe IIa di pericolosità geomorfologica, in tale ambito, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Particolare cura dovrà essere posta infine del corretto disciplinamento ed allontanamento delle acque di ruscellamento meteorico evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 19
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22 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE N. C3, C4, D7, AS2, AS9, AS10, BP17, BP18, BP19, BP20, BP21, BP22, BP23, BP24, BP25, BP26, BP27 Le aree in oggetto sono ubicate nel margine NW del concentrico di Alba ed occupano il settore di pianura tra Corso Nino Bixio e il cimitero; sotto il profilo morfologico la zona è caratterizzata dalla piana alluvionale in destra orografica del F. Tanaro con quote intorno a 163 m. s.l.m. Il terreno di fondazione è composto da depositi alluvionali sabbioso ghiaiosi con interdigitati livelli ciottolosi alla base (Olocene); il substrato geologico è riferibile alle sequenze litostratigrafiche delle Marne di S. Agata Fossili. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini eseguite su terreni alluvionali in condizioni ben assimilabili a quella in oggetto hanno evidenziato una discreta variabilità dei parametri geomeccanici, in particolare per i depositi alluvionali ghiaioso sabbiosi in condizioni drenate: C' = 0, φ = 24-32, = KN/m³. Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree rientrano per gran parte in classe IIIb.2.M2, limitatamente a limitate porzioni dei lotti BP24, BP27 e C4 che rientrano in classe IIIa di pericolosità geomorfologica. Nella zona in oggetto la pericolosità deriva essenzialmente da condizioni di Fascia C e C P.S.F.F. unitamente a condizioni di esondato storico; gli interventi di minimizzazione del rischio idraulico in tale area sono stati peraltro già realizzati e collaudati (M2). A riguardo l Autorità di Bacino del F. Po, nella seduta del con la Deliberazione n. 18/2003, prende atto del collaudo tecnico delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di limiti di progetto tra la fascia B e la fascia C del F. Tanaro. Relativamente a tali opere di difesa è opportuno sottolineare quanto espresso nel Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale n. 559 del inerente la presa d atto di aree o porzioni di aree messe in sicurezza, dove risulta che la portata di progetto delle opere idrauliche è stata calcolata con riferimento ad un tempo di ritorno di 200 anni e che gli argini contengono la portata registrata durante l evento 94 con un franco di 20 cm. L edificabilità dell area, con i limiti e le condizioni imposte dallo stesso art. 47 delle N.T.A., facendo riferimento alla suddetta Deliberazione n. 559 dovrà essere comunque verificata da uno Studio di Compatibilità, parte integrante e condizionante gli atti progettuali, al fine di assicurare la corretta funzionalità dell intervento con riferimento agli eventi connessi alle dinamiche geologiche ed idrauliche senza subire danni e senza aumentare minimamente le condizioni di insicurezza per il contesto circostante. In particolare occorrerà valutare le condizioni di rischio residuo ipotizzando scenari per eventi con tempi di ritorno superiori a quelli presi come riferimento per le opere di difesa, con eventuale superamento degli argini, indicando le misure di protezione civile e precauzionali da assumere al verificarsi di tali eventi. STUDIO TECNICO FOGLINO 21
23 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica Il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell amministrazione pubblica in ordine ad eventuali danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato. In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Nella classe IIIa non sono ammesse nuove costruzioni a destinazione residenziale o produttiva. In riferimento alle attività agricole, ad esclusione delle aree ricadenti nelle fasce A e all'interno delle perimetrazioni di frana (Fa e Fq), è ammessa la realizzazione di nuove costruzioni che riguardino in senso stretto edifici per attività agricole e residenze rurali connesse alla conduzione aziendale, se urbanisticamente ammessi. Tali edifici dovranno risultare non diversamente localizzabili, con minore pericolosità, nell'ambito dell'azienda agricola e la loro fattibilità verificata ed accertata da approfondite indagini geologiche, idrogeologiche, geognostiche in ottemperanza al D.M Le nuove costruzioni in classe IIIb.2, nel rispetto delle norme in itinere del nuovo P.R.G., dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: a) le fondazioni dovranno essere di tipo continuo o indirette di tipo profondo; la relativa scelta dovrà essere illustrata con specifica relazione geotecnica che di prova dell idoneità del tipo di fondazione prescelta a ridurre gli effetti di scadenti caratteristiche del terreno e/o della presenza di acque (derivanti da eventi alluvionali) rispetto alla stabilità complessiva delle opere; b) nelle aree esondabili o potenzialmente tali, delimitate nell elaborato 4.1.3, non possono essere realizzati piani interrati a qualunque uso destinati; c) in tali aree nuove costruzioni residenziali vanno realizzate su pilotis con altezza minima di 2.40 m; d) nuove costruzioni non residenziali vanno realizzate ad una quota compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94. Particolare cura dovrà inoltre essere posta nel corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico di gronda e scarico dei fabbricati, evitando la dispersione nel terreno in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 22
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27 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE N. C6, C7, C8, AS1, AS12 Le aree in oggetto si trovano presso il concentrico nel settore delimitato a W dal T. Cherasca e ad E dal tracciato ferroviario Alba- Asti; la zona si sviluppa in corrispondenza della spianata superiore del terrazzo in destra orografica del F. Tanaro intorno a quota 163 m s.l.m. Sotto il profilo geologico le aree si impostano in corrispondenza dei depositi alluvionali recenti del F. Tanaro costituiti da sabbie limose con intercalazioni ghiaioso sabbiose che ammantano un substrato terziario marnoso argilloso sabbioso (Marne di S. Agata Fossili). Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini eseguite su depositi alluvionali in condizioni ben assimilabili a quelle in oggetto consentono di definire i seguenti parametri geomeccanici in condizioni drenate: C' = 0, φ = 26-30, = KN/m³. Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree rientrano prevalentemente in classe IIIb2M2, ad eccezione di porzioni dei lotti C6, C7, C8, AS1 che risultano perimetrate in classe IIa. Una limitata porzione marginale del lotto AS12 ricade in classe IIIa di pericolosità geomorfologica corrispondente alla fascia di inedificabilità del reticolo idrografico. Nelle porzioni delle aree C6, C7 e C8 ricadenti in classe IIIb2M2 la pericolosità deriva essenzialmente da condizioni di esondato storico; gli interventi di minimizzazione del rischio idraulico in tale area sono stati peraltro già realizzati e collaudati (M2). A riguardo l Autorità di Bacino del F. Po, nella seduta del con la Deliberazione n. 18/2003, prende atto del collaudo tecnico delle opere idrauliche programmate per la difesa del territorio in corrispondenza di limiti di progetto tra la fascia B e la fascia C del F. Tanaro. Relativamente a tali opere di difesa è opportuno sottolineare quanto espresso nel Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale n. 559 del inerente la presa d atto di aree o porzioni di aree messe in sicurezza, dove risulta che la portata di progetto delle opere idrauliche è stata calcolata con riferimento ad un tempo di ritorno di 200 anni e che gli argini contengono la portata registrata durante l evento 94 con un franco di 20 cm. L edificabilità dell area, con i limiti e le condizioni imposte dallo stesso art. 47 delle N.T.A., facendo riferimento alla suddetta Deliberazione n. 559 dovrà essere comunque verificata da uno Studio di Compatibilità, parte integrante e condizionante gli atti progettuali, al fine di assicurare la corretta funzionalità dell intervento con riferimento agli eventi connessi alle dinamiche geologiche ed idrauliche senza subire danni e senza aumentare minimamente le condizioni di insicurezza per il contesto circostante. In particolare occorrerà valutare le condizioni di rischio residuo ipotizzando scenari per eventi con tempi di ritorno superiori a quelli presi come riferimento per le opere di difesa, con eventuale superamento degli argini, indicando le misure di protezione civile e precauzionali da assumere al verificarsi di tali eventi. Il soggetto attuatore dovrà sottoscrivere un atto liberatorio che escluda ogni responsabilità dell amministrazione pubblica in ordine ad eventuali danni a cose e a persone comunque derivanti dal dissesto segnalato. STUDIO TECNICO FOGLINO 26
28 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica In classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. All interno della classe IIb nuove edificazioni saranno compatibili, con il ricorso ad eventuali accorgimenti tecnici, con il profilo geotecnico dei terreni derivante dalle indagini geognostiche e geotecniche ai sensi del D.M. 14/01/08. Nella classe IIIa non sono ammesse nuove costruzioni a destinazione residenziale o produttiva. In riferimento alle attività agricole, ad esclusione delle aree ricadenti nelle fasce A e all'interno delle perimetrazioni di frana (Fa e Fq), è ammessa la realizzazione di nuove costruzioni che riguardino in senso stretto edifici per attività agricole e residenze rurali connesse alla conduzione aziendale, se urbanisticamente ammessi. Tali edifici dovranno risultare non diversamente localizzabili, con minore pericolosità, nell'ambito dell'azienda agricola e la loro fattibilità verificata ed accertata da approfondite indagini geologiche, idrogeologiche, geognostiche in ottemperanza al D.M Le nuove costruzioni in classe IIIb.2, nel rispetto delle norme in itinere del nuovo P.R.G., dovranno rispettare le seguenti prescrizioni: a) le fondazioni dovranno essere di tipo continuo o indirette di tipo profondo; la relativa scelta dovrà essere illustrata con specifica relazione geotecnica che di prova dell idoneità del tipo di fondazione prescelta a ridurre gli effetti di scadenti caratteristiche del terreno e/o della presenza di acque (derivanti da eventi alluvionali) rispetto alla stabilità complessiva delle opere; b) nelle aree esondabili o potenzialmente tali, delimitate nell elaborato 4.1.3, non possono essere realizzati piani interrati a qualunque uso destinati; c) in tali aree nuove costruzioni residenziali vanno realizzate su pilotis con altezza minima di 2.40 m; d) nuove costruzioni non residenziali vanno realizzate ad una quota compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94. Si ricorda infine di porre particolare del corretto disciplinamento ed allontanamento delle acque di ruscellamento meteorico che dovranno essere allontanate dall area evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 27
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30 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE AS3, AS4, AS5, AS7 Le aree in oggetto sono ubicate presso il concentrico ed occupano la spianata superiore del terrazzo morfologico in destra orografica del F. Tanaro intorno a quota 170 m s.l.m. Questo settore è caratterizzato da depositi alluvionali recenti del F. Tanaro costituiti da sabbie limose con intercalazioni ghiaioso sabbiose che ammantano un substrato terziario marnoso argilloso sabbioso (Marne di S. Agata Fossili). Si tratta di depositi di piattaforma esterna e di scarpata costituiti da marne omogenee di colore grigio-azzurro, marne sabbiose e, nella parte media superiore, da marne e arenarie con livelli conglomeratici e marne siltose. Sotto il profilo geotecnico, precedenti indagini effettuate su depositi alluvionali in condizioni ben assimilabili a quelle in oggetto, hanno evidenziato una discreta variabilità litologica e nei parametri geomeccanici in condizioni drenate: C' = 0, φ = 26-30, = KN/m³. Secondo la nuova normativa sismica la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti. Il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D, corrispondente a depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, caratterizzati da valori di V S30 < 180 m/s. Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree sono perimetrate interamente in classe I di pericolosità geomorfologica, sono ammessi quindi tutti gli interventi edilizi previsti dalle norme urbanistiche. In fase di progetto esecutivo dovranno essere effettuate opportune indagini ai sensi del D.M. 14/01/08 per la caratterizzazione di dettaglio del terreno di fondazione. Particolare cura dovrà inoltre essere posta nel corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico di gronda e scarico dei fabbricati, evitando la dispersione nel terreno in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 29
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33 VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica AREE D8, D9, D10, AS8, AS11, BP28 Le aree in oggetto sono ubicate presso il concentrico ad una quota di circa 174 m s.l.m. e si impostano in corrispondenza della spianata superiore del terrazzo morfologico di destra del F. Tanaro. Il terreno di fondazione delle aree è costituito da depositi alluvionali sabbioso limosi con intercalazioni ghiaioso sabbiose, il substrato geologico è costituito da marne e marne argillose terziarie riferibili alle sequenze litostratigrafiche delle Marne di S. Agata Fossili. Secondo le NTC-08 la zona rientra nella classe T1 di amplificazione topografica, corrispondente a zone subpianeggianti, mentre il terreno di fondazione della zona è assimilabile orientativamente alla classe D (V S30 < 180 m/s). Precedenti indagini geotecniche eseguite su terreni alluvionali in condizioni ben assimilabili a quella in oggetto hanno evidenziato una discreta variabilità dei parametri geomeccanici, in particolare per i depositi alluvionali ghiaioso sabbiosi in condizioni drenate: C' = 0, φ = 26-30, = KN/m³. Ai sensi della C.P.G.R. n. 7/LAP le aree vengono perimetrate in classe IIa; all interno della classe IIa, subordinatamente all esito delle indagini geognostiche e degli studi geologici, geotecnici ai sensi del D.M. 14/01/2008 e idraulici, nonché all individuazione ed alla realizzazione degli accorgimenti tecnici individuati, sono consentiti gli interventi previsti dal P.R.G. In tale classe il piano terreno delle nuove costruzioni e la soglia di ingresso dei piani interrati, che dovranno essere completamente impermeabilizzati, dovranno essere realizzati solo con una quota di imposta compatibile con i dati dell esondato storico Alluvione 94; le fondazioni debbono essere idonee ad escludere o, ad ogni modo, minimizzare, in caso di eventi alluvionali, gli effetti della presenza di acqua sulla stabilità complessiva del fabbricato. Si rammenta infine un corretto disciplinamento delle acque di ruscellamento meteorico che dovranno essere immesse nel reticolo idrografico esistente evitandone l infiltrazione in prossimità delle fondazioni. STUDIO TECNICO FOGLINO 32
I N D I C E. VARIANTE GENERALE AL PIANO REGOLATORE CITTA DI ALBA - Relazione geologico-tecnica
I N D I C E 1) PREMESSA... 2 2) INQUADRAMENTO GEO-MORFOLOGICO... 2 3) AREE DI NUOVO IMPIANTO... 5 AREE N. BP1, BP2... 6 AREE BP3, AS22... 8 AREE N. 1, 7, AS6, AS23, BP4, BP8, BP9, BP10, BP11, BP12, BP13,
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