REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI NOLA I SEZIONE CIVILE

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Margherita Papi
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REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI NOLA I SEZIONE CIVILE in composizione monocratica, in persona del giudice dott.

1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI NOLA I SEZIONE CIVILE in composizione monocratica, in persona del giudice dott.ssa Nicoletta CALISE ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile iscritta al n R.G. dell'anno 2012, avente ad oggetto: appello a sentenza del giudice di pace di Sant Anastasia n. 2462/2012, TRA ALLIANZ SPA, in persona dei procuratori speciali Andrea Cerretti e Anna Genovese, rappresentata e difesa dall avv. Francesco Napolitano, con il quale elettivamente domicilia in Nola, alla via Abate Minichini I Trav. n. 1 presso lo studio dell avv. Francesco Saverio Di Nuzzo; -Appellata- E VISONE ANNA, rappresentata e difesa dall avv. Pasquale Di Tuoro e dall avv. Luigi Di Tuoro, domiciliatari in Pollena Trocchia (NA), al Viale Regina Elena, 44; -Appellata-

2 2 PANDOLFI ASSUNTA, residente in Somma Vesuviana (NA), alla via San Sossio, 10; Conclusioni: per l'appellante: accoglimento dell appello; per l appellata: rigetto dell appello, vinte le spese di lite. Ragioni di fatto e di diritto della decisione -Appellata contumace- Va dichiarata la contumacia di Assunta Pandolfi che, benché ritualmente citata, non si è costituita in giudizio. Con la sentenza in epigrafe indicata il Giudice di Pace di Sant Anastasia ha condannato Assunta Pandolfi e la Allianz spa al pagamento della somma di euro 6.845,09, oltre interessi e spese di lite, a titolo di risarcimento dei danni subiti da Anna Visone in seguito al sinistro stradale verificatosi il alle ore 9.30 in Sant Anastasia, allorquando la Visone, mentre stava attraversando la via D Auria sulle strisce pedonali, veniva investita dalla Renault Clio, di proprietà della Pandolfi e assicurata per la r.c.a. con la Allianz spa, mentre stava eseguendo una manovra di retromarcia. Avverso detta sentenza la Allianz spa ha proposto appello affidato a tre motivi, chiedendo, in integrale riforma della sentenza, il rigetto della domanda, improcedibile ed infondata sotto ogni profilo e, in via istruttoria, disporre la rinnovazione della CTU e ammettere il giuramento decisorio dell appellata; in subordine, di dichiarare il

3 3 concorso di colpa con prevalente responsabilità della Visone, vinte in ogni caso le distraende spese di lite. Anna Visone, costituitasi, ha chiesto il rigetto dell appello, ritenuto infondato sotto ogni profilo, vinte le distraende spese di lite. Giova premettere che la Allianz spa ha prodotto, unitamente alla comparsa conclusionale, dichiarazione a firma di Esposito Rosa. E però, tale documento è inammissibile, per la disciplina posta dall art. 345 cpc, essendo stato prodotto soltanto con la memoria ex art. 190 cpc e non con l atto introduttivo del presente giudizio di appello. Con il primo motivo l appellante lamenta che, contrariamente a quanto sostenuto dal giudice di primo grado, la domanda di risarcimento danni è improcedibile, ai sensi degli artt. 145 e 148 Cod. Ass., in quanto la lettera di messa in mora prodotta non contiene tutti i requisiti formali richiesti dall art. 148 c.d.a., non avendo prodotto in giudizio alcuna certificazione medica rilasciata da struttura sanitaria pubblica attestante l avvenuta guarigione con o senza postumi permanenti, ma solo referto medico del emesso dal dott. Gregorio Vinci presso il quale l attrice si è sottoposta a visita. Il motivo è infondato. L art. 148, in particolare, prevede che la richiesta di risarcimento deve essere accompagnata da attestazione medica comprovante l avvenuta guarigione con o senza postumi permanenti.

4 4 Nel caso di specie, al fine di provare la proponibilità della sua domanda, l attrice ha prodotto una lettera moratoria inviata all Allianz ass.ni del 10/10/09 che reca, in allegato, un certificato medico di avvenuta guarigione con postumi da valutare rilasciato dal dott. Gregorio Vinci, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia, del Non è prescritto dalla citata normativa, peraltro, che l attestazione medica debba essere rilasciata da una struttura sanitaria pubblica. Con il secondo motivo, l appellante lamenta l erroneità della sentenza per aver il primo giudice ritenuto fondata la domanda proposta dalla Visone sulla scorta delle dichiarazioni rese dal teste escusso, dalle quali emergono dubbi circa la veridicità della dinamica del sinistro. L appellante, in particolare, ha evidenziato, a sostegno delle perplessità avanzate relativamente alla veridicità dell incidente per cui è causa il fatto che l attrice non abbia riportato lesioni corporali sul polo d urto del veicolo. Il motivo è fondato. Il giudice di primo grado ha ritenuto che dalla compiuta istruttoria ed, in particolare, dalla precisa e dettagliata deposizione resa dal teste introdotto nel giudizio da parte attrice, D Avino Massimo, che confermava le circostanze tutte dedotte nell atto di citazione, risulta provato l effettivo verificarsi del sinistro de quo, nel luogo, nel tempo e secondo le modalità dichiarate nell atto introduttivo. Dissente il Tribunale.

5 5 Nella specie manca la prova tranquillante che l incidente si sia verificato nei termini addotti dalla Visone, ovvero che le lesioni a lei refertate siano etiologicamente riconducibili all investimento riferito. Inducono a questo convincimento le dichiarazioni del teste Massimo D Avino, che ha riferito che la Renault Clio con la sua parte posteriore investiva il fianco sinistro delle due ragazze (atteso che il teste ha riferito che le persone investite dall autovettura furono due, mentre nell atto di citazione e nella lettera di messa in mora è stata omessa la presenza di un altra persona investita, oltre all attrice) scaraventandole a terra con la parte destra del corpo. La dinamica del sinistro riferita dal testimone appare del tutto incompatibile con i danni riportati dalla Visone (cfr. la CTU espletata in primo grado: contusione distorsione spalla dx, ginocchio dx, collo piede dx ), atteso che se l urto fu tanto violento da cagionare alla Visone i danni refertati, non si comprende come mai la stessa riportò lesioni solo alla parte destra del corpo, interessata dalla caduta, e non anche in altre parti del corpo e, soprattutto, sul fianco sinistro sul quale, secondo il teste, venne colpita dall autovettura con un urto tale da scaraventa rla a terra. Invero, la caduta sul lato destro del corpo di un pedone è certo l effetto naturale di un urto violento sul lato sinistro ad opera di un autovettura, ma resta incredibile che, poi, tale violento urto sul fianco sinistro, riferito dal teste, non produca alcun danno, neppure nella forma della

6 6 contusione o che si esprime nella mera dolorabilità, proprio sulla parte del corpo che subisce un violento impatto con l autovettura. Per l esposte ragioni, l appello va accolto. Nell accoglimento del secondo motivo di appello resta assorbito l esame del terzo motivo di appello, vertente sull erroneità della CTU espletata in primo grado. Le spese del doppio grado di giudizio, liquidate e distratte come in dispositivo, seguono la soccombenza dell appellata. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunziando, in riforma della sentenza in epigrafe indicata : -. rigetta la domanda proposta da Anna Visone; -. condanna Anna Visone al pagamento in favore dell appellante in epigrafe indicata delle spese processuali, liquidate a) in euro 420,00 per competenze, oltre I.V.A., C.P.A. e spese generali come per legge, per il primo grado di giudizio, con la precisazione che restano definitivamente a carico della Visone le spese di CTU; b) in euro 317,00 per esborsi ed euro 1.618,00 per competenze, oltre I.V.A., C.P.A. e spese generali come per legge, per il secondo grado di giudizio; il tutto con distrazione a favore dell avv. Francesco Napolitano. Nola, 16/03/2017. IL GIUDICE dott.ssa Nicoletta CALISE

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