ALLEGATOA alla Dgr n del 02 novembre 2010 pag. 1/10 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/10
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1 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n del 02 novembre 2010 pag. 1/10 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 1/10 COMMISSIONE TECNICA REGIONALE SEZIONE AMBIENTE SEDUTA del 25 marzo 2010 OGGETTO: ditta S.E.S.A. Società Estense Servizi Ambientali S.p.A. Autorizzazione impianto di cogenerazione alimentato a biogas sito in Comune di Este (PD). D.Lgs 387/2003 D.Lgs 152/2006 L.R. 11/2001 PREMESSE: La ditta S.E.S.A. Società Estense Servizi Ambientali S.p.A., con sede legale in Este (PD), via Principe Amedeo n 43/a, ha presentato domanda di autorizzazione alla costruzione ed esercizio per un nuovo impianto di cogenerazione alimentato a biogas prodotto dalla digestione anaerobica ed opere accessorie, alla Regione del Veneto, Unità Complessa Tutela Atmosfera, dove è stata assunta in data 15/09/2008 con protocollo n /5719. La legge regionale 13 aprile 2001 n. 11, all'art. 42 comma 2 bis, ha stabilito che l'autorizzazione all'installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica inferiori a 300 MW, è di competenza regionale. Per il rilascio dell autorizzazione è previsto, ai sensi del D.Lgs 387/2003, la partecipazione delle altre amministrazioni interessate, secondo la procedura della conferenza di servizi. Ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n del 11/07/2006, recante Primi indirizzi per la corretta applicazione del D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152 la discussione in Commissione Tecnica Regionale Sezione Ambiente costituisce una fase dell iter amministrativo, limitata all espressione del parere dell Amministrazione Regionale sugli aspetti legati alle emissioni in atmosfera e alla produzione di energia elettrica e come tale sarà riportato dal rappresentante regionale all interno della Conferenza di Servizi. La procedura autorizzativa si concluderà, all interno della Conferenza di Servizi, solamente una volta raccolti tutti i pareri degli Enti interessati. In accordo con quanto sopra detto, si è tenuto un incontro istruttorio della Conferenza di Servizi, convocata dagli uffici regionali, in data 22 ottobre 2009, al quale sono state invitate la provincia di 1 di 10
2 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 2/10 Padova, il Comune di Este, il dipartimento provinciale dell ARPAV, i rappresentanti regionali dell Unità di Progetto per l Energia e della Direzione Pianificazione Territoriale Parchi e la Ditta. Durante l incontro, la ditta ha illustrato l iniziativa ed ha informato i convenuti che l intervento è ricompreso nello studio di impatto ambientale presentato nel luglio 2008 alla Provincia di Padova con l istanza di compatibilità ambientale per il progetto Nuovo impianto di selezione e valorizzazione rifiuti urbani da raccolta differenziata con adeguamento impianto rifiuti urbani non pericolosi ed opere accessorie in Comune di Este (PD) in via Comuna, 5/B. Il procedimento di Valutazione d Impatto Ambientale si è concluso positivamente con delibera di Giunta Provinciale n 256 del 29/05/2009. In data 04/06/2009 è seguita la Commissione Provinciale VIA allargata ai componenti della Conferenza di Servizi che ha espresso parere favorevole ai sensi degli artt. 11 e 23 della L.R. 10/99 relativamente al progetto Nuovo impianto di selezione e valorizzazione rifiuti urbani da raccolta differenziata con adeguamento impianto rifiuti urbani non pericolosi ed opere accessorie in Comune di Este, dal quale ha stralciato, tra l altro, l impianto di digestione anaerobica e produzione di energia elettrica, oggetto del presente argomento, in quanto sottoposto ad autorizzazione regionale. Con nota del 16/02/2010 assunta al protocollo dell U.C. Tutela Atmosfera col n /5719 del 16/02/2010, la ditta ha prodotto nuova documentazione di progetto, chiedendo di riformulare la potenza elettrica dei gruppi cogenerativi da installare e l assetto impiantistico. Inizialmente la Ditta aveva chiesto l installazione di un impianto formato da 4 cogeneratori, ciascuno con potenza elettrica di kw per complessivi KWe alimentati dal biogas prodotto da un sistema di digestione anaerobica costituito da 2 digestori + 2 postdigestori. Nel nuovo assetto, sono previste 4 sezioni distinte ed indipendenti, composte ciascuna da un gruppo di cogenerazione, con potenza pari a 998 kw elettrici e 958 kw termici, alimentato dal biogas prodotto in un biodigestore collegato direttamente al cogeneratore dedicato. Successivamente la ditta ha consegnato 4 distinte perizie giurate circa le emissioni previste in atmosfera derivanti dai singoli cogeneratori (prot /5719 del 01/03/2010), una dichiarazione integrante la relazione di impatto acustico (prot /5719 del 11/03/10) e con trasmissione del 23/03/2010 ha sostituito le tre tavole planimetriche riportate in allegato ai punti 9, 10, 11, (prot /5719 del 23/03/2010). DESCRIZIONE DELL INIZIATIVA Il presente progetto prevede la realizzazione di 4 nuovi impianti di cogenerazione con potenza elettrica nominale pari a 998 kwe e potenza termica da recupero di circa 958 kw ciascuno, alimentati a biogas da digestione anaerobica. La potenza elettrica generata da ciascun gruppo di cogenerazione viene ceduta alla rete nazionale, mentre la potenza termica alimenta le reti di teleriscaldamento urbano del comune di Este e del comune di Ospedaletto Euganeo, con centrale termica e di pompaggio collocate presso l area impiantistica di Via Comuna. 2 di 10
3 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 3/10 L impianto di teleriscaldamento dei Comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo prevede la fornitura di calore per la copertura dei fabbisogni relativi al riscaldamento invernale e alla fornitura di acqua calda per uso igienico-sanitario e al raffrescamento estivo di utenze, situate nel Comune di Este e nel confinante Comune di Ospedaletto Euganeo. Tale rete, completa nei vari stralci funzionali, è dimensionata per una potenza termica alla punta di circa 25 MWt, mentre per quanto riguarda il primo stralcio funzionale, con sviluppo di circa 6 Km, ivi compresi gli allacciamenti finali alle singole utenze, necessitano circa 6 MWt. Il calore per la rete di teleriscaldamento è fornito dagli impianti già esistenti e dai 4 nuovi impianti in esame. In particolare gli impianti esistenti sono così costituiti: impianto di produzione di biogas da discarica con motore da kwe immessi nella rete Enel urbana e 1.345kWt da cedere alla rete di teleriscaldamento; impianto di produzione di energia elettrica e termica con biogas da digestione anaerobica costituito da un motore da kwe immessi nella rete Enel urbana e kwt da cedere alla rete di teleriscaldamento, un motore da 1.064kWe immessi nella rete Enel urbana e kwt da cedere alla rete di teleriscaldamento; Potenziamento impianto di cogenerazione esistente a biogas con due cogeneratori da kwe (cadauno) immessi nella rete Enel urbana e kwt (cadauno) autorizzati con DGRV 4077 del 29/12/2009. centrale di cogenerazione alimentata a gas metano denominata TLR ESTE SESA con gruppo di cogenerazione (gruppo di cogenerazione TLR 1 da 3048 KWe e 3077 kwt ) Autorizzato con DGRV 4262/2008 del 30/12/2008. La rete di teleriscaldamento viene completamente alimentata dalle centrali di cogenerazione in esercizio e dalle centrali di cogenerazione di progetto e, per le fasi di manutenzione o guasti, sono supportate dalla centrale termica alimentata a metano composta dal gruppo TLR 1 con potenza termica complessiva di kwt. Tale gruppo è di supporto per le emergenze e nei momenti di massimo consumo energetico (dicembre e gennaio), mentre in condizioni normali di esercizio viene privilegiato l uso delle centrali di cogenerazione a biogas. DESCRIZIONE DELL IMPIANTO Ciascuna delle 4 sezioni in cui viene suddiviso l impianto di progetto è completo delle seguenti parti costruttive: un biodigestore per la digestione anaerobica da 3000 m3 Impianto di compressione e deumidificazione del biogas completo di scrubber a servizio del gruppo di cogenerazione gruppo di cogenerazione a biogas da 998 kwe e 958 kwt. Sono inoltre presenti, a servizio dei 4 impianti: 3 di 10
4 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 4/10 un gasometro con capacità di stoccaggio di circa 500 mc che funge da deposito tampone per l accumulo di biogas in caso di fermo temporaneo di un cogeneratore una torcia per la combustione del biogas eventualmente prodotto in eccesso I biodigestori I biodigestori hanno una capacità utile di mc fino a mc e vengono alimentati, tramite pompe, con la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) che viene pretrattata e stoccata all interno della sala di conferimento del capannone di compostaggio in esercizio. Si precisa che detta FORSU è già attualmente pretrattata al fine di chiarire che il flusso di traffico non viene modificato rispetto alla situazione attuale. Il caricamento della frazione liquida nel biodigestore può avvenire sia dall alto che dal basso attraverso valvole elettrocomandate o a funzionamento manuale. All interno del biodigestore il substrato viene continuamente miscelato con un dispositivo munito di albero ad eliche e mantenuto alla temperatura di circa C, ottimale per la produzione del biogas, utilizzando la rete di teleriscaldamento. Il digestato in esubero viene disidratato con centrifughe installate nella sezione di depurazione biologica interna. La frazione solida che si ottiene viene compostata mentre quella liquida viene trattata nel depuratore biologico (in progetto). Nel caso in cui la quantità di digestato in esubero ecceda le potenzialità di trattamento del depuratore interno esso verrà conferito presso depuratori biologici del territorio. Nella parte superiore del biodigestore il biogas viene captato e convogliato all impianto di compressione (soffianti), all unità di deumidificazione e infine all impianto di cogenerazione. Dalla parte superiore dei biodigestori viene immessa aria in piccole quantità per ossidare lo zolfo contenuto nel biogas e farlo precipitare nel substrato. Il controllo del processo nei biodigestori è completo di sensori di pressione, sensori di temperatura e sonde di livello capacitive. I segnali forniti da questi strumenti vengono inviati al governo elettronico e di gestione completo di visualizzazione e registrazione dei dati. Le pressioni sono controllate da opportuni dispositivi di sicurezza: un sifone in acciaio inox, collegato al tetto del biodigestore e riempito di acqua nella sua parte inferiore per una altezza di 20 cm, in modo da assicurare uno sfogo per il gas contenuto all interno del biodigestore nel caso la pressione superi il valore di 20 mbar; una camera riempita d acqua attorno all albero dell agitatore nel punto dove questo entra nel tetto. Tale dispositivo funge da tenuta per il gas in condizioni di funzionamento normali e assicura uno sfogo per lo stesso in caso di pressione eccessiva. Il biodigestore è dotato di un sistema di ricircolo che preleva il liquido dalla parte inferiore per rimandarlo all interno del biodigestore dal tetto tramite pompa. Sono previsti inoltre tre punti di campionamento nel biodigestore a diverse altezze. 4 di 10
5 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 5/10 Sistema di trattamento del biogas Il biogas prodotto da ogni biodigestore viene trattato in uno scrubber ad acqua e soda per la rimozione di acidi grassi, ammoniaca e solfati e successivamente, prima dell immissione al singolo cogeneratore, passa attraverso un impianto di compressione (soffianti) e attraverso un gruppo di deumidificazione con scambiatore a fascio tubiero, che raffredda il gas e condensa l acqua in esso contenuto. Per la misurazione dei parametri significativi di composizione del biogas sono predisposti punti di prelievo nella linea di alimentazione dei cogeneratori, sono inoltre previsti dei flussometri per quantificare il biogas in uscita dai singoli biodigestori. I cogeneratori Ciascuno dei quattro nuovi gruppi di cogenerazione, oltre al recupero termico sul circuito motore prevede recupero di calore dai fumi di scarico per la produzione di acqua calda mediante una caldaia costituita da piastre tubiere e tubi da fumo; complessivamente l energia termica cogenerata e resa disponibile per il teleriscaldamento ammonta per singolo cogeneratore a 958 kw. La produzione elettrica nominale, come precedentemente riportato, sarà di 998 kwe a fronte di una potenza termica nominale di kw corrispondenti ad un consumo in biogas di 480 Nmc/h. Ogni modulo di cogenerazione è completo di motore a combustione interna a 4 tempi con 20 cilindri, alternatore sincrono, gruppo di scambiatori calore raffreddamento motore, quadri elettrici di controllo e comando, e trasformatore BT/MT. L intero modulo è alloggiato su struttura metallica di contenimento completamente chiusa idonea per installazione all esterno, completa di pannelli fonoassorbenti. La disposizione dei cogeneratori viene riportata nell illustrazione sottostante: 5 di 10
6 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 6/10 EMISSIONI ACUSTICHE Secondo quanto disposto dal Piano di Zonizzazione Acustica del comune di Este l area in cui sorgerà l impianto è posta in classe 3^ (aree di tipo misto) con valori limite di: immissione di 60 db(a) per il periodo diurno e 50 db(a) in quello notturno; emissione di 55 db(a) per il periodo diurno e 45 db(a) in quello notturno. La relazione previsionale dell impatto acustico, ha valutato i livelli di disturbo acustico generati dagli impianti esistenti, dal nuovo impianto di digestione anaerobica e dai nuovi cogeneratori a biogas; sono stati considerati inoltre anche che gli impatti derivanti dall inserimento di ulteriori nuovi impianti facenti parte del medesimo progetto di sviluppo aziendale, ovvero la realizzazione e attivazione di: nuovo gruppo di cogenerazione, a potenziamento dell impianto esistente costituito da 2 motori alimentati con il biogas proveniente dalla digestione anaerobica della parte liquida della FORSU. nuovo impianto di cogenerazione alimentato a metano denominato TLR ESTE SESA, costituito da 2 cogeneratori (TLR 1 e TLR 2) e due caldaie (TLR 1 e TLR 2). Le emissioni delle sorgenti future ed esistenti sono state inserite in un modello di propagazione del rumore che ha consentito al tecnico estensore della relazione di concludere evidenziando una situazione acustica generale rispettosa dei limiti fissati dalla zonizzazione comunale sia per il periodo diurno che notturno. Le conclusioni della relazione previsionale, datata 28/08/2008 e riferita ai motori di taglia superiore che la ditta intendeva installare, sono state convalidate dalla dichiarazione integrativa citata in premessa, che ha considerato analoghe al vecchio progetto le emissioni acustiche derivanti dal nuovo. INCIDENZA AMBIENTALE Alla nota citata in premessa, Ns prot. n /5719 del 16/02/2010, la SESA ha allegato nuovamente la relazione di screening già consegnata col progetto presentato il 15/09/2008 in quanto le variazioni dell assetto impiantistico risultano irrilevanti sotto l aspetto dell incidenza ambientale. Nella relazione vengono valutati i possibili impatti dell intervento sulla rete Natura 2000 considerando i siti più prossimi all impianto, denominati SIC e ZPS IT "Colli Euganei Monte Lozzo Monte Ricco e ZPS IT Le Vallette, distanti dall area oggetto d intervento rispettivamente m e m. Lo studio si conclude con l esclusione di effetti significativi negativi sui siti esaminati ed è stato inoltrato al Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità per l espressione del parere di competenza. 6 di 10
7 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 7/10 E stata successivamente acquisita la relazione istruttoria tecnica n REG/2008/47 del Comitato del 13/10/2008 della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, nella quale viene proposto il parere favorevole all intervento in progetto con le seguente prescrizione: 1. Sia realizzato nell intorno dell area di progetto un perimetro boscato (arboreo arbustivo) di larghezza non inferiore a ml 5,00 e ai fini di impedire possibili colonizzazioni di specie esotiche, siano utilizzate esclusivamente specie autoctone. Tale prescrizione si ritiene tuttavia possa essere assorbita da quelle contenute nel parere favorevole di Compatibilità Ambientale, rilasciato con delibera di Giunta della Provincia di Padova n 256 del 29/05/09, che impongono consistenti piantumazioni nell area circostante gli impianti. Inoltre il rappresentante della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, intervenuto nel corso della Conferenza di Servizi conclusiva relativa al progetto di potenziamento dell esistente impianto di cogenerazione a biogas, per il quale era stata data la medesima prescrizione, ha dichiarato che la prescrizione proposta dalla Direzione di appartenenza e relativa a piantumazioni lungo il perimetro dell area di progetto, risulta assorbita nella succitata deliberazione della Provincia. EMISSIONI IN ATMOSFERA I gas combusti entranti negli scambiatori a tubi da fumo ad una temperatura di 436 C, previo passaggio nelle marmitte silenziatrici e nel termoreattore per l abbattimento del monossido di carbonio nonché degli incombusti, saranno emessi in atmosfera tramite camini distinti con un altezza complessiva di 6 metri sul piano campagna e diametro di circa 40 cm. La portata dei fumi secchi per ogni camino sarà di circa kg/h corrispondenti ad un volume in uscita di Nmc/h. Relativamente agli inquinanti in emissione, nelle perizie giurate allegate al progetto, tenuto conto del sistema adottato di regolazione della combustione con formazione di miscela magra per il contenimento degli ossidi di azoto e del depuratore catalitico ossidante per l abbattimento degli incombusti e del monossido di carbonio, viene previsto il rispetto dei valori che seguono riferiti ad un tenore d ossigeno del 5% nell effluente: NOx 450 mg/nmc CO 500 mg/nmc Data la natura del combustibile utilizzato, si ritiene però opportuno far riferimento ai limiti indicati per la tipologia biogas nell Allegato 2, Suballegato 1 del D.M. 05/02/98 come modificato dal D.M. n 186 del 05/04/06 che si riporta nel seguito: valori medi calcolati per un periodo di campionamento di un ora e riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 5% in volume Polveri 10 mg/nm 3 HCl 10 mg/nm 3 Carbonio organico totale 150 mg/nm 3 7 di 10
8 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 8/10 HF 2 mg/nm 3 NOx 450 mg/nm 3 CO 500 mg/nm 3 Per gli altri inquinanti dovranno essere rispettati i valori limite minimi di emissione così come indicati nel DM 05/02/98 al punto 2.3 dell All2 suballegato 1 La Commissione Tecnica Regionale sezione Ambiente Considerato quanto esposto; Richiamata la normativa vigente in materia; Visto il progetto presentato e la relazione istruttoria che si intende qui richiamata; Previa ampia discussione per le motivazioni evidenziate di seguito ed in premessa; all unanimità dei presenti ESPRIME PARERE favorevole in merito alla richiesta di realizzazione di 4 impianti di produzione di energia elettrica e termica ed opere accessorie, alimentati a biogas da digestione anaerobica in comune di Este, con le prescrizioni che seguono, fatte salve tutte le prescrizioni degli atti amministrativi precedenti: 1) Il combustibile usato nell impianto dovrà essere costituito unicamente da biogas avente le caratteristiche indicate al punto 2 dell Allegato 2 - Suballegato 1 del D.M. 05/02/98 come modificato dal D.M. n 186 del 05/04/06, le emissioni inquinanti dovranno rispettare i seguenti valori: valori medi calcolati per un periodo di campionamento di un ora e riferiti ad un tenore di ossigeno nei fumi anidri pari al 5% in volume Polveri 10 mg/nm 3 HCl 10 mg/nm 3 Carbonio organico totale 150 mg/nm 3 HF 2 mg/nm 3 NOx 450 mg/nm 3 CO 500 mg/nm 3 Per gli altri inquinanti dovranno essere rispettati i valori limite minimi di emissione così come indicati nel DM 05/02/98 al punto 2.3 dell All2 suballegato 1 2) Vengano eseguite analisi dei fumi con cadenza annuale e tenuta delle registrazioni; 8 di 10
9 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 9/10 3) I camini devono essere dotati di prese per misure e campionamenti delle sostanze emesse in atmosfera secondo i dettagli costruttivi riportati nella norma UNI EN e UNI EN 13284; 4) Gli impianti devono essere predisposti per consentire l accesso in sicurezza alle Autorità competenti per il controllo periodico delle emissioni; 5) La messa in esercizio dei nuovi motori dovrà essere comunicata alla U.C. Tutela Atmosfera della Regione Veneto e all A.R.P.A. competente per territorio con un anticipo di almeno quindici giorni; 6) Il termine per la messa a regime dei nuovi cogeneratori, decorrente dalla data di messa in esercizio degli stessi, è fissato in mesi due; 7) Vengano eseguite le analisi dei fumi entro il termine di dieci giorni dalla data fissata per la messa a regime degli impianti e successivamente con cadenza annuale concludendo il procedimento di rilevamento entro lo stesso mese di ogni anno; 8) Vengano rispettati i limiti previsti dalla zonizzazione acustica comunale; la ditta dovrà predisporre, entro un mese dalla messa a regime, una valutazione di impatto acustico con metodologia di esecuzione concordata con ARPAV, da inviare al Comune per attestare il rispetto delle norme sul rumore; 9) Ogni modifica agli impianti dovrà essere preventivamente comunicata all autorità competente; 10) Il soggetto autorizzato dovrà provvedere al ripristino finale e al recupero ambientale dell'area anche in caso di chiusura dell'attività autorizzata. La dismissione degli impianti deve avvenire nelle condizioni di massima sicurezza; il ripristino finale e il recupero finale dell'area ove insiste l'impianto devono essere effettuati ai sensi della normativa vigente e in accordo con le previsioni contenute nello strumento urbanistico vigente; 11) Gli impianti dovranno perseguire la massima efficienza termica relativamente all utilizzo del calore prodotto in conformità alle Direttive Europee 2006/32/CE e 2009/28/CE relative al miglioramento delle prestazioni energetiche degli impianti e dell ottimizzazione degli usi finali dell energia. 9 di 10
10 ALLEGATO A Dgr n. del pag. 10/10 COMMISSIONE TECNICA REGIONALE SEZIONE AMBIENTE SEDUTA del 25 marzo 2010 ELENCO ELABORATI 1. istanza di autorizzazione (prot /5719 del 15/09/08); 2. nuova richiesta di autorizzazione (prot /5719 del 16/02/10); 3. relazione tecnica generale (prot /5719 del 16/02/10); 4. relazione di compatibilità ambientale (prot /5719 del 16/02/10); 5. previsione d'impatto acustico (prot /5719 del 16/02/10); 6. dichiarazione integrante la previsione di impatto acustico (prot /5719 del 11/03/2010); 7. studio di incidenza ambientale (prot /5719 del 16/02/10); 8. verbale di istruttoria tecnica n REG/2008/47; 9. 4 perizie giurate attestanti la qualità e la quantità delle emissioni inquinanti previste (prot /5719 del 01/03/2010); 10. planimetria generale con l individuazione dei punti di emissione e le altezze degli edifici più prossimi (prot /5719 del 23/03/2010); 11. planimetria di dettaglio (prot /5719 del 23/03/2010); 12. Sezioni e prospetti (prot /5719 del 23/03/2010); 13. schema a blocchi dell impianto (prot /5719 del 16/02/10); 14. schema elettrico unifilare (prot /5719 del 16/02/10). 10 di 10
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