SISTEMI Di Alessandro Bicciato - classe 3^ ISE - a.s. 2008/09

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1 SISTEMI Di Alessandro Bicciato - classe 3^ ISE - a.s. 2008/09 Definizione di sistema: Un sistema è un insieme di parti o componenti correlate tra loro in modo tale che tutto l insieme possieda una propria struttura ed un suo comportamento. Ogni componente ha anch esso una sua struttura ed un suo comportamento e può essere considerato come sistema. I componenti di un sistema d elaborazione automatico: - Unità centrale o CPU. - Unità periferiche: {struttura che dipende dalla propria funzione} - d ingresso / d uscita: fanno comunicare il sistema con l esterno (esterno: tutto ciò che non fa parte del sistema ma interagisce con esso). - memorizzazione ausiliaria: unità periferiche che possono memorizzare le informazioni. Il microprocessore di un computer è un sistema. Classificazione dei sistemi Naturali: sistemi già esistenti in natura. Artificiali: sistemi creati dall uomo. Misti: sistemi naturali modificati dall uomo. Fisici: sistemi che hanno tutte le caratteristiche misurabili Caratteristica misurabile: significa rapportare ad un analoga caratteristica di un altro sistema (Es.: lunghezza di un oggetto). Il numero di una grandezza fisica è detto valore di una grandezza fisica. Le grandezze fisiche sono di due tipi: costanti o variabili. Grandezze fisiche variabili continue: il valore di una variabile può cambiare in qualsiasi momento. Grandezze fisiche variabili discrete: il valore di una variabile cambia solo in certi istanti di tempo. Astratti: sistemi che hanno anche una sola variabile non misurabile direttamente o indirettamente (Es.: organizzazione sociale). Statici: sistemi che hanno tutte le grandezze fisiche costanti. Dinamici: sistemi che possiedono almeno una grandezza fisica variabile. Esogene: sistemi che comunicano con l esterno. Endogene: sistemi che iteragiscono solamente con i componenti del sistema e non con l esterno. Esogeni d ingresso: rappresentano le sollecitazioni dall ambiente esterno. Esogeni d uscita: rappresentano le risposte che i sistemi forniscono all ambiente esterno. Aperti: sistemi che possiedono almeno una variabile esogena d ingresso e d uscita. Chiusi: sistemi che non possiedono variabili esogene e possiedono una porta d uscita.

2 Deterministici: esiste una legge ben precisa che lega tra loro tutte le grandezze variabili (Es.: legge di Coulomb). Probabilistici: non esiste una legge ben precisa che lega tra loro tutte le grandezze variabili. Invarianti: quando la legge che lega le sue variabili è sempre la stessa. Varianti: quando la legge che lega le variabili cambia. Tipi di sistema Sistemi continui: sistemi che hanno tutte le variabili continue. Sistemi discreti: sistemi che hanno tutte le variabili discrete. Sistemi digitali: è una tipologia di sistema artificiale, fisico, dinamico, aperto, deterministico, invariante e discreto le cui variabili esogene posso assumere un numero finito di valori (2). Modelli Modello: sistema artificiale che descrive la struttura o il comportamento di un altro sistema. Modello fisico: sistema di tipo fisico. Iconico: rappresenta la struttura di un altro sistema per somiglianza fisica. Analogico: rappresenta il comportamento di un altro sistema per analogia funzionale. Modello astratto: sistema di tipo astratto. Grafico: disegno che rappresenta il comportamento o la struttura di un sistema. Matematico: è un espressione simbolica utilizzata per descrivere la legge che lega le variabili di un sistema. Procedurale: è un programma, ossia una sequenza di istruzioni, la cui esecuzione ordinata simula il comportamento di un sistema. Sviluppo di un nuovo sistema Quali sono le principali fasi che intervengono nella realizzazione di un nuovo sistema? La prima fase è quella di analizzare un problema che bisogna risolvere. Lo scopo è quello di produrre un modello che rappresenti il funzionamento del sistema (modello funzionante) di solito di tipo matematico o grafico. Questo modello viene usato per la seconda fase: il progetto. Utilizza il modello per produrne un altro di tipo strutturale. La terza fase è quella di implementazione. Ha come scopo quello di produrre un nuovo prototipo del nuovo sistema (prototipo = sistema di prova). La quarta ed ultima fase è il collaudo del prototipo. Se il prototipo passa il collaudo allora si avvia la produzione. Lo sviluppo di un sistema di un sistema digitale come mostrato nella schema sopra si differenzia da qualunque altro sistema dal fatto che il modello funzionante è sostituito da un automa e che il modello strutturale è sostituito da uno schema a blocchi. Automa: è un modello matematico utilizzato per descrivere il comportamento dei sistemi digitali. Un automa è una quintupla (insieme ordinato di 5 elementi) del tipo (S, I, U, f, g). S è un insieme che esprime gli stati dell automa S= {s 1,s 2,, s n, }

3 I è un insieme finito che esprime i valori d ingresso I= {i 1, i 2,, i n } U è un insieme finito che esprime i valori d uscita U= {u 1, u 2,, u n } f è una funzione di transizioni di stato f: S I S (f: dominio codominio) g è una funzione di trasformazione d uscita g: S I U Microcontrollore: integrato elettronico, contiene un unità centrale che svolge una funzione particolare. Per definire un automa ci sono 2 modi: La matrice, viene chiamata anche tabella delle transizioni di stato. È formata da tante righe quanti sono gli stati dell automa e da tante colonne quanti sono i valori d ingresso. Ogni riga della tabella rappresenta lo stato. Ogni casella di questa matrice contiene il valore della funzione di transizione di stato ed il valore della funzione di trasformazione d uscita corrispondente allo stato associato alla riga e dal valore d ingresso associato alla colonna sulla quale giace la casella. S= {1, 2, 3} I= {a, b} U= {ON, OFF} s є S i є I s\i a b s 1 2/on 3/on s 2 3/off 1/off s 3 1/on 2/on s\i a b M s on s off s on L automa di Moore è caratterizzato dal fatto che le uscite sono in funzione soltanto dello stato interno del circuito; ad ogni stato corrisponde un livello determinato delle uscite. L automa di Mealy ha la caratteristica che l'uscita è in funzione non soltanto dello stato interno del circuito, ma anche del livello degli ingressi. Il grafo orientato è formato da tanti nodi quanti sono gli stati dell automa e da ciascuno di questi modi fuoriescono tanti archi orientati quanti sono i valori d ingresso. Alfabeto, codifica, decodifica e sistemi di numerazione Un alfabeto è un insieme finito di simboli grafici che sono detti caratteri dell alfabeto (Es.: alfabeto latino, insieme delle cifre decimali, codice Morse, ecc ). A= {c 1, c 2,, c k } Un codice è un insieme di sequenze di caratteri di un particolare alfabeto che sono dette parole dell alfabeto e sono usate per rappresentare gli elementi di un altro insieme. C= {P 1, P 2,, P m, } insieme delle parole I= {e 1, e 2,, e n, } insieme degli elementi che rappresentano le parole

4 2 operazioni fondamentali : Codifica è l operazione che fa corrispondere a ciascun elemento dell insieme I la parola o le parole del codice che lo rappresentano. Se un elemento dell insieme I è rappresentato da due o più parole del codice C, il codice viene detto RIDONDANTE. Decodifica è l operazione che fa corrispondere a ciascuna parola del codice l elemento o gli elementi che sono rappresentati da quella parola. Se esiste una parola che rappresenta due o più elementi, il codice viene detto AMBIGUO. Tipi di codice: - Ambigui e ridondanti - Ridondanti ma non ambigui #C > #I - Ambigui ma non ridondanti #C < #I - Non ambigui e non ridondanti #C = #I Un codice non ambiguo e non ridondante viene detto EFFICIENTE. Codici a lunghezza fissa #C (#A) L { lunghezza di ogni parola n parole codice n di caratteri dell alfabeto A= {0; 1} 000 A= {0,1,, 9} 000 L= 3 : L= 3 : #C 2 3 = #C 10 3 = I codici binari: - Numerici (Es.: BCD) - Non numerici (Es.: ASCII) BCD (Binary Coded Decimal) Sistemi di numerazione posizionale - Decimale - Binario - Ottale - Esadecimale È una tecnica di codifica dei numeri naturali che si basa su un alfabeto di B 2^4 2^3 Dec Bin Hex Oct A B C D E F 17 simboli grafici o cifre. Ciascuna cifra rappresenta un numero compreso tra 0 e B-1. Il numero di cifre B è detto del sistema di numerazione posizionale. B= 2 A= {0; 1} B= 8 A= {0,, 7} B= 10 A= {0,, 9} B= 16 A= {0,, F} Decodifica W= C n-1, C n-2,, C 2, C 1, C 0 Conversione da base 2 a base 8 ( ) 2 = (144) Conversione da base 2 a base 16 ( ) 2 = (64) Codifica di un numero x є N nel sistema di numerazione posizionale in base B (B є N e B>1)

5 Procedimento: 1. i=ø; q 0 =x 2. (c i ) B = q i MOD B 3. q i+1 = q i DIV B 4. i= i+1 5. SE q i > Ø TORNA AL n= i i q i c i 0 q 0 (c 0 ) B 1 q 1 (c 1 ) B 2 q 2 (c 2 ) B : : : n-1 q n-1 (c n-1 ) B n q n x=239 B=16 i q i c i F E 2 0 (EF) 16 = 239 Il codice ASCII (American Standard Code for Information Interchange) Altri standard: ISO 646= ASCII (L=7 #ASCII=128) ISO 8859 > ASCII (L=8 #ISO 8859= 256) ASCII UNICODE ISO8859 (L=16#UNICODE= 65536) Sono tutti codici binari a lunghezza fissa e servono per rappresentare i caratteri alfanumerici. ASCII(0)= ( ) 2 =(30) 16 = 48 ASCII(A)= ( ) 2 =(41) 16 =65 ISO 8859(A)= ( ) 2 =(41) 16 =65 UNICODE(A)= ( ) 2 =(41) 16 =65 Ordinamento: il codice ASCII è formato da 4 gruppi di 32 parole, ed in base al bit 5 e al bit 6 appartengono allo stesso gruppo. Gruppo Ø Bit 6= 0 Bit 5= 0 32 codici di controllo Gruppo 1 Bit 6= 0 Bit 5= 1 10 cifre e 21+1 simboli grafici, speciali Gruppo 2 Bit 6= 1 Bit 5= 0 26 lettere maiuscole e 6 simboli grafici, speciali Gruppo 3 Bit 6= 1 Bit 5= 1 26 lettere minuscole e 5+1 simboli grafici, speciali ASCII (0)= 48 ASCII (9)= 57 ASCII (A)= 65 ASCII (Z)= 90 ASCII (a)= 97 ASCII (z)= 122 Sistemi di numerazione: operazioni aritmetiche Addizione A= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B B= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B S= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B Dove S= A+B ISO 8859 UNICODE i n n B r i r n r n-1 r 2 r 1 r 0 + a i a n-1 a 2 a 1 a 0 + b i b n-1 b 2 b 1 b 0 = s n s n-1 s 2 s 1 s 0

6 Procedimento: 1. r 0 = Ø 2. PER i=0, n-1 ESEGUI: a. s i = (a i + b i + r i ) MOD B b. r i+1 = (a i + b i + r i ) DIV B 3. s n = r n A= (110011) 2 = 51 B= (101101) 2 = 45 S= ( ) 2 = 96 i r i a i b i = Sottrazione A= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B B= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B D= (d n-1, d n-2, d 2, d 1, d 0 ) B Dove D= A- B Procedimento: 1. p 0 = Ø 2. PER i=0, n-1 ESEGUI: a. SE a i <b i + p i ALLORA p i+1 =1 ALTRIMENTI p i+1 =0 b. d i = a i + p i+1 * B - b i -p i 3. SE p n =0 ALLORA D= A- B ALTRIMENTI D= A+ (B n - B) complemento della base del minuendo A= ( ) 2 = 150 B= ( ) 2 = 70 D= ( ) 2 = 80 Moltiplicazione A= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B B= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B P= (p n, p n-1, p 2, p 1, p 0 ) B Dove P= A*B Procedimento: 1. P = Ø 2. PER i=0, n-1 ESEGUI: a. P = P + A (b i ) B *B i i n n B p i p n p n-1 p 2 p 1 p 0 - a i a n-1 a 2 a 1 a 0 - b i b n-1 b 2 b 1 b 0 = d n d n-1 d 2 d 1 d 0 i r i a i b i =

7 Divisione A= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B B= (a n-1, a n-2, a 2, a 1, a 0 ) B Q= (q n-1, q n-2, q 2, q 1, q 0 ) B Dove Q= A/B Procedimento: 1. R=A 2. PER i=n-m, 0 ESEGUI: a. SE R B*B i ALLORA q i =1, ALTRIMENTI q i =0 b. R=R-q i *B*B i Codificatore di segnale Il codificatore di segnale sono dispositivi digitali che ha in ingresso una sezione di bit e produce in uscita un segnale digitale che viene trasmesso da un trasmettitore attraverso un mezzo fisico. Viene trasmesso dal sistema sorgente fino a cui si trova il sistema di destinazione. Riceverà il segnale per mezzo di un ricevitore che estrarrà le informazioni (decodificatore). Codificatore di segnale trasmettitore mezzo fisico ricevitore decodificatore di segnale Sistema sorgente segnale sistema di destinazione Tecniche di trasmissione Manchester differenziale Sequenza di bit I Segnale da Trasmettere high Low U A= {S,I,U,g,f} I= {0, 1} U= {lh, hl} S= {s 0, s 1 } s 0 = lh s 1 = hl s 0 s 1 s 0 s 0 s 1 S 0/lh s0 1/hl 1/lh s1 Tecnica MTL-3 Rappresenta le informazioni per mezzo di un segnale a tre livelli: 0, 1, -1V. 0/hl

8 Sistemi digitali Tipi di sistemi digitali 1. A logica cablata: il comportamento è completamente definito dalla sua struttura interna. Quindi è impossibile cambiare il suo comportamento senza toccare la sua struttura interna. ES.: porte logiche, filp flop, contatori. 2. A programma memorizzato: il comportamento è definito da un programma (sistema di istruzioni che è in grado di eseguire) memorizzato all interno dello stesso sistema. ES.: microcontrollori, computer, mainframe, super computer. Tipo Costo Microcontrollori <10 Micro computer 100 Computer 1000 Server computer Mainframe computer Super computer > Architettura interna dei sistemi digitali a programma memorizzato (Von Newmann) 1. Unità periferiche: fanno comunicare il sistema con l ambiente esterno e memorizzano informazioni al loro interno. Possono essere di ingresso o uscita oppure di memorizzazione ausiliare. 2. Unità centrale: è composta da 4 moduli: a. Interfacce di ingresso e d uscita: hanno la funzione di far comunicare l unità centrale con tutte le altre unità periferiche del sistema con dei segnali elettrici che viaggiano dall unità centrale alle unità periferiche lungo delle linee di interconnessione elettrica. Tutte le linee sono suddivise in gruppi e ciascun gruppo di linee viene detto porta d ingresso e d uscita. Le porte sono identificate da un numero che viene detto indirizzo di ingresso/uscita. In genere è formato da 8 linee. Interfaccia d'i/o l1 l2 l3 : : : : ln linea di interconnessione }Porta d'i/o BUS DI SISTEMA b. Memoria centrale: ci sono molti tipi di memorie centrali, ma principalmente si dividono in 2 gruppi: i. ROM (read only memory): memoria di sola lettura permanente. 1. PROM: memoria programmabile solo una volta. 2. EPROM: mediante raggi ultravioletti può essere programmata più di una volta. 3. EAROM: può essere riprogrammata elettricamente ma il tempo di scrittura è molto più lungo del tempo di lettura. 4. FLASH ROM: può essere riprogrammata elettricamente come l EAROM, ma si differenzia dalla EAROM per essere più veloce. ii. RAM (random access memory): memoria che si può leggere e modificare ma non è permanente perché perde le informazioni non appena viene cessata l alimentazione. 1. SRAM: memoria statica che non è volatile ma è più veloce di una memoria dinamica.

9 2. DRAM: memoria dinamica che viene letta e riscritta costantemente. È una memoria volatile. La memoria centrale è suddivisa in celle, dette celle di memoria centrale, che memorizzano al loro interno una sequenza di bit. La lunghezza di bit memorizzati è uguale per tutte le celle che è uguale a 8 o ad un multiplo di 8. Le capacità finora sono di 8bit, 16 bit, 32bit(quelle dei pc), 64 bit e 128bit. Ogni cella di memoria ha un suo indirizzo che è un numero compreso fra 0 e n-1. Nella memoria centrale sono contenuti 2 tipi di informazioni: i. Dati da elaborare ii. Programmi che devono essere eseguiti Entrambi questi tipi sono rappresentati all interno delle celle di memoria centrale in codice binario che viene detto codice macchina. Il codice macchina è un codice che viene utilizzato per rappresentare le istruzioni dei programmi da eseguire. Il processore deve essere in grado di decodificare il codice macchina di ogni istruzione del programma da eseguire. Sono definite le operazioni di decodifica e di codifica. Decodifica Codice macchina di una istruzione Istruzione del linguaggio macchina Codifica c. Bus di sistema: serie di interconnessioni elettriche ognuna nelle quali sono trasmesse cifre binarie in successione, l'insieme delle quali (che può essere o meno interpretato come un valore numerico) è interpretato dai vari componenti del sistema secondo protocolli prestabiliti. d. Processore: a livello di moduli è il componente più importante. Ha il compito di: i. Eseguire i programmi contenuti nella memoria centrale. ii. Elaborare i dati. iii. Controllare il funzionamento di tutti gli altri moduli dell unità centrale. Il processore esegue un algoritmo che consiste in un ciclo infinito chiamato ciclo delle istruzioni che ha inizio e non ha fine. Registro: componente contenente una parola binaria. Inizio Prelievo Decodifica Esecuzione Alcuni registri vengono azzerati. Inizializzazione dei componenti interni. Il processore preleva da una cella della memoria centrale il codice macchina di una istruzione del programma da eseguire. Il processore decodifica il codice macchina appena prelevato. Il processore esegue l istruzione che è stata decodificata. (PC)=0 (IR)=cella[PC] Istruzione=decodifica[IR] PC= PC+1 Esegui[istruzione] Torna al prelievo Per far funzionare questo ciclo il processore deve avere delle risorse: i. Registro program counter (PC): viene usato nella fase di prelievo e contiene l indirizzo dell istruzione che viene eseguita. Nella fase di inizializzazione viene azzerato. ii. Registro istruction register (IR): il processore copia il codice macchina di ogni istruzione contenuta nel program counter. iii. Logica di decodifica dei codici delle istruzioni del linguaggio macchina. iv. Unità aritmetico-logica (ALU): svolge la maggior parte delle istruzioni necessarie all esecuzione di ogni istruzione nel linguaggio macchina. v. Logica di controllo e temporizzazione: ha il compito di eseguire il ciclo delle istruzioni.

10 Sistema digitale a programma memorizzato reale In questo corso di Sistemi utilizzeremo il microcontrollore PIC 16F84 della casa Microchip. Questo microcontrollore ha un numero di istruzioni pari a 35, rappresentate tutte da un codice macchina diverso. Il PIC 16F84 è un componente elettronico discreto che integra al proprio interno un circuito elettronico in grado di svolgere tutte le funzioni di una unità centrale di elaborazione. Questo integrato è capace di elaborare informazioni con un programma memorizzato al proprio interno ed è in grado di comunicare con l esterno. Sono i componenti elettronici più utilizzati. È fatto di materiale semiconduttore, il silicio. Componenti fondamentali 1. Memoria programmi: memoria che contiene il codice macchina delle istruzioni composta da 1024 celle. Ciascuna cella ha la capacità di 14bit. Realizzato con tecnologia FLASH ROM. 2. Memoria dati: memoria RAM statica (SRAM) composta da 68 celle da 8bit e serve per scrivere dati linee d I/O: ciascuna può essere programmata sia per ricevere che per trasmettere segnali e sono programmate singolarmente. Sono divise in due gruppi, PORTA (5 piedini) e PORTB (8 piedini). Il piedino del VSS serve per la massa, quello VDD fornisce 5V, mentre quello MCLR serve per il reset. 4. Frequenza di funzionamento: la frequenza massima a cui può essere abilitato è 20MHz. Ogni 4 cicli di clock il microcontrollore esegue una istruzione. In 1 secondo il microcontrollore esegue 5 milioni di istruzioni (5mIPS). Principali componenti interni del PIC 1. Memoria programmi di 1024 x 14bit 2. Memoria dati di 68byte 3. La porta d I/O PORTA di 5 linee 4. La porta d I/O PORTB di 8 linee 5. Registro (PC ) di 13bit: questo registro contiene la rappresentazione binaria della cella della memoria programmi da cui prelevare la prossima istruzione da eseguire. Bastano i 10bit meno significativi. 6. Registro (IR) di 14bit 7. Logica di decodifica 8. Logica di controllo/ temporizzazione 9. Unità aritmetico logica (ALU): svolge la maggior parte delle istruzioni necessarie all esecuzione di ogni istruzione nel linguaggio macchina a 8 bit. 10. Registro di lavoro (working register)(w) delle capacità di 8bit. Contiene il codice prodotto dalla ALU. 11. Registro status da 8bit. Contiene i bit che sono influenzati e influenzano l ALU. Useremo i bit: a. Bit 0, Carry: usato nelle istruzioni ADDLW, SUBLW, ADDWF, SUBWF. b. Bit 1, Digit carry: usato nelle istruzioni ADDLW, SUBLW, ADDWF, SUBWF. c. Bit 2, Zero: usato nelle istruzioni ADDLW, SUBLW, ADDWF, SUBWF. d. Bit 5, RP0: se RP0=1 allora vengono selezionati i registri TRISA e TRISB altrimenti sono selezionati i registri PORTA e PORTB. 12. Registro TRISA a 5bit controlla il funzionamento delle linee della PORTA (0 in uscita, 1 in ingresso). 13. Registro TRISB a 8bit analogo a TRISA.

11 14. Registro FSR a 8bit(file select register) svolge un compito analogo al (PC) e vengono usati i primi 7bit. Più in particolare viene usato per specificare l indirizzo di un altro registro della memoria dati. 15. Pseudoregistro INDF a 8bit usa i contenuti dell indirizzo del registro FSR. Correlazione dei registri (PC), (IR) e della logica di decodifica e quella di controllo/ temporizzazione PC 13 memoria programmi di 1024 x 14bit 14 IR indirizzo logica di decodifica codice macchina di una istruzione logica di controllo e temporizzazione } agli altri componenti del microcontrollore Funzionamento dell unità aritmetico logica F 8 8 ALU U Funzionamento del registro FSR FSR 8 memoria dati 68 x 8bit 8 8 W U F Linguaggio macchina L insieme di istruzioni che l unità centrale è in grado di eseguire. Il PIC 16F84 è in grado di eseguire 35 differenti istruzioni del proprio linguaggio macchina. Tutte queste istruzioni si possono classificare in 4 categorie principali, che si differenziano per il loro formato: 1. Istruzioni orientate al byte (18): ogni istruzione di 8bit. 2. Istruzioni orientate al bit(4): ogni istruzione di 1bit. 3. Istruzioni con operando immediato(6): specificano direttamente il valore dell operando nel loro codice macchina. 4. Istruzioni di controllo(7): di solito non ha nessun operando, e serve per controllare il modo in cui l unità centrale eseguirà le altre istruzioni. Linguaggio assemblativo: insieme delle istruzioni e delle regole sintattiche usate per descrivere il formato del codice macchina.

12 Istruzioni ad operando immediato Codice operativo (specifica l operazione che dovrà essere eseguita sull operando) Codice dell operando (rappresenta il valore dell operando) 0 (K) istruzione sintassi operazione status C DC Z Move literal to W MOVLW K W=K Add literal and W ADDLW K W=(K+W) MOD 256 r8 r4 1 se W=0, 0 altr. Subtract W from literal SUBLW K W=(K-W)MOD se W=0, 0 altr. And literal and W ANDLW K per i=0,7 Wi=Wi AND Ki 1 se W=0, 0 altr. Inclusive or literal and W IORLW K per i=0,7 Wi=Wi OR Ki 1 se W=0, 0 altr. Exclusive or literal and W XORLW per i=0,7 Wi=Wi XOR Ki 1 se W=0, 0 altr. Istruzioni orientate al byte Codice operativo Destinazione d=0 W d=1 f f contiene l indirizzo di un registro del PIC istruzione sintassi operazione status C DC Z Move W to f MOVWF f F=W Add W to f ADDWF f, d dest=(f+w)mod 256 r8 r4 1 se W=0, 0 altr. Subtract W to f SUBWF f, d dest=(f-w)mod se W=0, 0 altr. And W to f ANDWF f, d per i=0,7 desti=fi AND Wi 1 se W=0, 0 altr. Inclusive or W and f IORWF f, d per i=0,7 desti=fi OR Wi 1 se W=0, 0 altr. Exclusive or W and f XORWF f, d per i=0,7 desti=fi XOR Wi 1 se W=0, 0 altr. Move f MOVF f, d dest=f 1 se W=0, 0 altr. Increment f INCF f, d dest=(f+1)mod se W=0, 0 altr. Decrement f DECF f, d dest=(f-1)mod se W=0, 0 altr. Istruzioni orientate al bit Codice operativo b indice del bit del registro F su cui operare f istruzione sintassi operazione Bit set f BSF f, b Fb=1 Bit clear f BCF f, b Fb=0 Bit test f skip on set BTFSS f, b se Fb=1 allora PC=PC+1 Bit test f skip on clear BTFSC f, b se Fb=0 allora PC=PC-1 C status DC Z

13 Istruzioni di controllo Codice operativo K Rappresentazione di una costante K istruzione sintassi operazione Go to address GOTO K PC=K Call subroutine CALL TOS=PC, PC=K Return from Subroutine RETURN PC=TOS C status DC Z Direttive Equals: viene interpretata dall assemblatore e non viene prodotto nessun codice macchina. sintassi: nome EQU K

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