Malattie metaboliche G. LIGUORI

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1 Malattie metaboliche Il diabete mellito è tra le patologie croniche più diffuse al mondo; di strettissima attualità per l aumento della prevalenza, evidenziato negli ultimi anni, costituisce uno dei maggiori problemi di salute per la popolazione impegnando cospicue risorse sia sul piano economico che organizzativo. Nel Capitolo vengono prese in considerazione l ospedalizzazione in regime ordinario e di Day Hospital (DH) e quella per amputazione del piede nei soggetti con diabete. Secondo i dati dell Istituto Nazionale di Statistica, relativi al 2011, è diabetico il 4,9% degli italiani, cioè quasi 3 milioni di persone e di questi un gran numero ogni anno utilizza le strutture ospedaliere per l assistenza alla malattia; i ricoveri presso gli istituti di cura pubblici e privati accreditati possono, perciò, essere indicativi dell appropriatezza dell assistenza erogata. I dati del 2010 confermano che le regioni del Centro-Nord, rispetto a quelle del Sud e le Isole, presentano tassi di dimissione significativamente più bassi del valore nazionale per entrambe le tipologie di ricovero. Inoltre, i tassi per gli uomini sono maggiori rispetto alle donne, con un rapporto nazionale pari a circa 1,5. Le differenze regionali potrebbero spiegarsi anche con il diverso ricorso al DH che, in alcune realtà regionali, viene utilizzato in alternativa alle visite ambulatoriali. Dal 2005 ad oggi si conferma la costante diminuzione del tasso medio di dimissione per tutti i regimi di ricovero e per l intero territorio, che passa dal 92,21 per del 2005 al 77,00 per del Tale tendenza, in attesa di trovare conferma in un più lungo periodo di osservazione, può essere valutata come prova indiretta di un complessivo miglioramento della qualità delle cure territoriali. Il piede diabetico si conferma tra le più importanti complicanze croniche della malattia ed è la causa più frequente di amputazione agli arti inferiori nella popolazione generale, con un notevole impatto sulla qualità di vita; la frequenza di amputazioni agli arti inferiori viene considerata un indicatore di qualità di assistenza alle persone diabetiche in quanto, nella gran maggioranza dei casi, le ulcere ai piedi e le amputazioni possono essere prevenute con una costante ed attenta valutazione delle condizioni del piede. In Italia, dal 2001 al 2010, il tasso di dimissione per amputazione è aumentato da 12,0 a 13,3 (per ), con una leggera riduzione delle amputazioni maggiori; tale indice aumenta fortemente con l età in entrambi i generi, con una maggiore frequenza fra gli uomini rispetto alle donne. Sia per il totale delle amputazioni che per quelle maggiori è segnalata un elevata variabilità regionale, senza evidenza di gradiente geografico. È necessario incentivare tutte le iniziative che possano concorrere a far aumentare la partecipazione del cittadino diabetico, accrescendone la competenza con l informazione ed una corretta educazione. Fondamentale, dunque, è il ruolo dei Medici di Medicina Generale nell educare i cittadini a corretti stili di vita ed informare i soggetti a rischio circa la disponibilità di strutture organizzate dove essere presi in carico con un approccio produttivo di gestione integrata. G. LIGUORI

2 136 DECIMO RAPPORTO OSSERVASALUTE Ospedalizzazione per diabete mellito Significato. Il diabete mellito è una delle patologie croniche più diffuse in tutto il mondo, costituendo uno dei maggiori problemi di salute della popolazione, impegnando notevoli risorse sia sul piano economico che organizzativo. Secondo i dati dell Annuario Statistico Italiano, edizione 2011, dell Istituto Nazionale di Statistica è diabetico il 4,9% degli italiani, pari a circa 2 milioni 960 mila persone; quasi sovrapponibili i dati 2010 della sorveglianza Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, a cura dell Istituto Superiore di Sanità (ISS), secondo cui, nel pool delle Aziende Sanitarie Locali partecipanti, la percentuale delle persone che riferiscono di aver ricevuto una diagnosi di diabete è pari a circa il 5%. Il diabete mellito, se non opportunamente trattato, nell arco del tempo, può compromettere la funzionalità di diversi organi ed apparati con conseguenze rilevanti sulla qualità di vita. Il tipo di diabete più frequente è il diabete di tipo 2 (85-95% dei casi) in cui prevale l insulino-resistenza, spesso associata ad obesità. L assistenza al cittadino diabetico richiede una rete di servizi integrati finalizzati a prevenire, diagnosticare e curare la patologia. I ricoveri per acuti, negli istituti di cura accreditati sia pubblici che privati, in Regime Ordinario (RO) ed in Day Hospital (DH), possono essere indicativi dell efficacia dell assistenza territoriale erogata. Tasso di dimissioni ospedaliere per diabete mellito* Numeratore Denominatore Dimissioni per diabete mellito x Popolazione media residente *La formula del tasso standardizzato è riportata nel Capitolo Descrizione degli Indicatori e Fonti dei dati. Validità e limiti. Come negli anni precedenti, l indicatore è stato costruito considerando tutte le dimissioni con codice ICD-9-CM 250, identificativo del diabete, presente nella diagnosi principale o in quelle secondarie. Per ciascun anno, il numero di dimessi per diabete mellito rappresenta il numero di persone con almeno un ricovero nell anno in esame. È stato considerato, per ogni anno, solo il primo evento di ricovero del paziente. Il limite di questo indicatore è rappresentato dal fatto che il denominatore è costituito dalla popolazione residente; più appropriato sarebbe, qualora fossero a disposizione i dati, costruire un tasso specifico con, al denominatore, il numero totale di cittadini diabetici, consentendo, così, una stima rappresentativa della diversa prevalenza di ospedalizzazione per patologia nelle diverse regioni. Valore di riferimento/benchmark. Come valore di riferimento è stata considerata la media delle 3 regioni (Veneto, PA di Bolzano e Lombardia) con i più bassi tassi di dimissioni totali nel 2010 (sia in regime di RO che in DH) per diabete mellito che è pari a 48,58 (per ) (Tabella 1). Descrizione dei risultati Nel 2010, il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere più alto in regime di RO, come per il 2009, si registra in Puglia (99,39 per ), seguita dal Molise (87,20 per ) e dalla Campania (87,16 per ), mentre per i ricoveri in regime di DH il valore più alto si riscontra in Puglia (42,61 per ), seguita dalla Basilicata (40,86 per ) e dal Molise (40,65 per ). La distribuzione dei valori per entrambe le tipologie di ricovero mostra che le regioni del Sud e le Isole presentano tassi di dimissioni più alti del dato nazionale; le regioni del Centro- Nord, invece, presentano valori più bassi (Tabella 1). Si conferma che in alcune regioni il rapporto RO/DH è più alto, ad esempio, nel Veneto (17,7:1), il che potrebbe essere messo in rapporto ad una migliore adesione alle Linee Guida per i controlli periodici ed a una maggiore efficienza nell organizzazione dei servizi territoriali, mentre in altre regioni risulta notevolmente più basso come, ad esempio, in Molise (2,14:1) o in Puglia (2,3:1). Le differenze regionali potrebbero anche essere dovute ad un diverso ricorso al DH che viene utilizzato come alternativa alle visite ambulatoriali. Quindi, un elevato tasso di ricoveri in DH potrebbe non rappresentare, necessariamente, una cattiva assistenza territoriale, ma essere dovuto alla particolare organizzazione dell assistenza al cittadino diabetico. Confrontando i dati dal 2005, primo anno in cui l indicatore è stato costruito considerando tutte le dimissioni in cui fosse presente il codice ICD-9-CM 250, al 2010, si conferma la costante diminuzione del tasso medio di dimissione per tutti i regimi di ricovero e per l intero territorio nazionale, così come già evidenziato nel Rapporto Osservasalute degli anni precedenti, con un valore che passa dal 92,21 (per ) del 2005 al 77,00 (per ) del 2010; tale tendenza, da confermare considerato il breve periodo G. LIGUORI, A. PARLATO, P. RUSSO, D. UGLIANO, R. ALFIERI, M. AVOLIO

3 MALATTIE METABOLICHE 137 temporale di analisi, potrebbe rappresentare una prova indiretta di un complessivo miglioramento della qualità delle cure territoriali. Per quanto riguarda la distribuzione per genere, nel 2010, il tasso di dimissioni ospedaliere in regime di RO per entrambi i generi è più elevato in Puglia (uomini: 112,45 per ; donne: 88,21 per ), mentre è più basso per gli uomini nella PA di Bolzano (50,64 per ) e per le donne nel Veneto (32,46 per ). Le dimissioni in regime di DH sono più elevate, sia per gli uomini che per le donne, in Puglia (rispettivamente, 50,42 e 35,80 per ). Per entrambe le tipologie di ricovero, i tassi standardizzati di dimissione ospedaliera sono maggiori negli uomini rispetto alle donne, con un rapporto nazionale di circa 1,5:1 (Tabella 2), così come negli anni precedenti. Tabella 1 - Tasso standardizzato (per ) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati accreditati, per diabete mellito (diagnosi principale e secondaria), regime di ricovero e regione - Anni Regioni RO DH Totale RO DH Totale Piemonte 53,44 9,21 62,58 51,08 7,79 58,76 Valle d Aosta-Vallée d Aoste 58,89 12,10 70,82 54,96 11,28 65,98 Lombardia 49,29 7,03 56,23 46,16 6,16 52,18 Bolzano-Bozen 49,24 5,71 54,84 44,83 5,92 50,57 Trento 56,42 9,38 65,66 51,92 9,26 60,92 Veneto 43,15 2,36 45,48 40,74 2,30 42,98 Friuli Venezia Giulia 53,94 5,71 59,60 53,24 5,33 58,49 Liguria 50,69 21,40 72,05 50,01 18,25 68,20 Emilia-Romagna 59,67 7,20 66,78 60,38 7,29 67,50 Toscana 52,73 9,26 61,92 52,96 8,53 61,35 Umbria 64,47 6,98 71,39 65,17 5,37 70,44 Marche 56,51 12,33 68,81 56,02 10,84 66,83 Lazio 70,36 18,18 88,30 68,10 17,87 85,53 Abruzzo 73,14 11,09 84,13 71,30 10,15 81,29 Molise 85,69 44,98 130,46 87,20 40,65 127,51 Campania 90,70 27,36 117,78 87,16 23,15 109,85 Puglia 102,56 31,05 133,25 99,39 42,61 141,01 Basilicata 78,54 41,91 120,15 76,26 40,86 116,60 Calabria 83,76 17,22 100,84 86,19 15,57 101,54 Sicilia 88,11 34,85 122,71 82,57 26,01 108,16 Sardegna 66,80 8,78 75,51 67,45 9,33 76,62 Italia 65,10 15,11 80,06 63,09 14,18 77,00 Nota: la standardizzazione è stata effettuata considerando come popolazione di riferimento la popolazione media residente in Italia nel Fonte dei dati: Ministero della Salute. SDO - Istat. Health For All-Italia per la popolazione. Anno 2012.

4 138 DECIMO RAPPORTO OSSERVASALUTE Tabella 2 - Tasso standardizzato (per ) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati accreditati, per diabete mellito (diagnosi principale e secondaria), regime di ricovero, genere e regione - Anni Regioni RO DH RO DH Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Piemonte 65,26 43,73 11,12 7,68 64,00 40,56 9,66 6,29 Valle d Aosta-Vallée d Aoste 71,75 48,16 13,58 10,87 66,45 45,56 12,48 10,27 Lombardia 62,91 38,41 8,73 5,62 58,86 36,05 7,60 4,97 Bolzano-Bozen 55,14 43,72 6,80 4,83 50,64 39,52 6,93 5,08 Trento 67,47 47,46 11,40 7,74 58,29 46,21 11,13 7,90 Veneto 54,19 34,19 3,43 1,48 50,75 32,46 3,59 1,26 Friuli Venezia Giulia 70,99 40,58 8,24 3,58 69,87 40,06 7,60 3,54 Liguria 61,98 41,94 27,04 16,98 60,74 41,37 23,27 14,31 Emilia-Romagna 73,98 47,91 9,43 5,40 76,03 47,64 9,72 5,28 Toscana 65,62 42,25 11,17 7,68 65,92 42,49 10,33 7,01 Umbria 80,71 51,12 8,47 5,73 80,88 52,25 7,14 3,83 Marche 71,73 43,63 15,03 10,00 70,96 43,53 12,99 9,04 Lazio 85,75 57,92 22,02 15,03 83,06 56,10 21,70 14,76 Abruzzo 87,31 60,85 13,44 9,07 86,93 57,79 12,55 8,04 Molise 102,15 71,04 52,19 38,56 103,93 72,15 49,67 32,50 Campania 104,32 79,01 33,69 22,00 100,58 75,59 28,95 18,27 Puglia 114,26 92,52 36,52 26,21 112,45 88,21 50,42 35,80 Basilicata 88,74 69,12 50,14 34,43 85,28 67,88 49,24 33,28 Calabria 94,88 73,59 20,78 13,95 98,85 74,66 18,92 12,61 Sicilia 102,63 76,15 42,61 28,30 97,01 70,57 31,99 20,97 Sardegna 77,55 57,78 11,04 6,79 80,08 56,85 7,70 9,33 Italia 78,46 54,10 18,47 12,29 76,49 52,04 17,44 11,45 Nota: la standardizzazione è stata effettuata considerando come popolazione di riferimento la popolazione media residente in Italia nel Fonte dei dati: Ministero della Salute. SDO - Istat. Health For All-Italia per la popolazione. Anno Raccomandazioni di Osservasalute La riduzione dei ricoveri per diabete mellito è il risultato di una migliore applicazione delle Linee Guida e di una efficiente organizzazione delle cure territoriali. Un coordinamento insufficiente nella gestione delle cure può, infatti, essere causa d inconvenienti quali l aumento delle prestazioni specialistiche, dei ricoveri inappropriati e l allungamento delle liste di attesa a carico dei livelli di assistenza più elevati. La necessità di migliorare l integrazione ed il coordinamento nella gestione delle cure e d introdurre sistemi di partecipazione attiva del cittadino diabetico, mantenendo al tempo stesso la specializzazione delle risorse professionali e la sostenibilità economica, particolarmente nell attuale congiuntura, ha determinato la nascita di nuovi modelli assistenziali che si possono definire di gestione integrata. Per promuovere la diffusione di questi modelli organizzativi, l ISS ed il Centro nazionale per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie hanno predisposto, a partire dal 2006, il progetto Integrazione, Gestione E Assistenza della malattia diabetica nell ambito del quale è stata definita una strategia complessiva d intervento che comprende Linee Guida organizzative, requisiti per i sistemi informativi con i relativi indicatori e percorsi di formazione per tutti i professionisti, medici e non medici, coinvolti nell assistenza delle persone con diabete. Pertanto, implementare ulteriormente le risorse dedicate alla gestione integrata sul territorio della malattia diabetica, è la scelta irrinunciabile per ridurne i costi economici e sociali, non ultimo quello relativo all ospedalizzazione. A tal fine è fondamentale, inoltre, aumentare la consapevolezza dei cittadini con un adeguata informazione e formazione sui corretti stili di vita ed incrementare la partecipazione del cittadino diabetico nella gestione della malattia, aumentandone la competenza. Dovranno essere, altresì, previsti adeguati percorsi educazionali nelle scuole di ogni ordine e grado per prevenire il sovrappeso e l obesità fin dall età scolare, condizioni queste favorenti l insorgenza della malattia.

5 MALATTIE METABOLICHE 139 Ospedalizzazione per amputazione all arto inferiore nei diabetici Significato. Il piede diabetico è una delle principali complicanze croniche del diabete mellito e rappresenta la causa più frequente di amputazione agli arti inferiori nella popolazione. Questa complicanza ha un notevole impatto sulla qualità della vita delle persone e può provocare perdita d indipendenza, inabilità a lavorare ed un complessivo impoverimento (1). Nella grande maggioranza dei casi, le ulcere ai piedi e le amputazioni possono essere prevenute attraverso una sistematica attività di valutazione del piede e stratificazione del rischio ed attraverso l educazione dei pazienti. La frequenza di amputazioni agli arti inferiori è considerata un indicatore di qualità di assistenza alle persone con diabete. Questa misura, seppure basata sui ricoveri ospedalieri, può fornire elementi per valutare i servizi e l assistenza forniti a livello territoriale (2). Tasso di dimissioni ospedaliere per amputazione all arto inferiore nei diabetici* Numeratore Denominatore Dimissioni per amputazione nelle persone con diabete mellito Popolazione media residente x *La formula del tasso standardizzato è riportata nel Capitolo Descrizione degli Indicatori e Fonti dei dati. Validità e limiti. Sono stati selezionati i ricoveri con indicazione di amputazione agli arti inferiori fra gli interventi principali o secondari (ICD-9-CM ). Sono state escluse: le amputazioni per trauma (ICD-9-CM ; DRG ) e per tumore maligno delle ossa (ICD-9-CM e 170.8; DRG 213 e 408). Le amputazioni sono state suddivise in maggiori (ICD-9-CM e 84.19) e minori (ICD-9- CM e 84.12). I ricoveri delle persone con diabete sono stati identificati attraverso il codice ICD-9-CM 250.xx, nella diagnosi principale o in una delle secondarie, registrato in un qualsiasi ricovero del paziente durante l anno. Sono stati esclusi i ricoveri per diabete gestazionale (ICD-9-CM ). L indicatore è basato su flussi di dati amministrativi facilmente accessibili e può, quindi, rappresentare uno strumento agile ed economico per la valutazione della qualità dei servizi territoriali nella gestione del diabete. Il ricovero per amputazione dipende, tuttavia, anche dalla prevalenza di patologia e dall adesione dei pazienti ai trattamenti raccomandati. L indicatore, quindi, dovrebbe essere considerato un punto di partenza per valutazioni più accurate. Valore di riferimento/benchmark. L atteso è che il tasso di amputazioni sia il più basso possibile. Tuttavia, non è immediata l identificazione di un valore di riferimento dal momento che l indicatore dovrebbe essere valutato insieme al rapporto amputazioni maggiori/minori ed in relazione ad esiti finali quali la sopravvivenza delle persone con patologie del piede. Descrizione dei risultati Il diabete è uno dei maggiori fattori di rischio per le amputazioni agli arti inferiori. Infatti, nel periodo , mediamente il 60,7% delle persone che ogni anno subiscono un intervento di amputazione ha il diabete. Nel 2010, utilizzando come denominatore la popolazione diabetica stimata dall Istituto Nazionale di Statistica (Istat) (3), il tasso di dimissione è pari a 3,0 ogni persone con diabete. In Italia, nell arco temporale , il tasso standardizzato di dimissione per amputazione è aumentato da 12,0 a 13,3 (per ); l andamento è, sostanzialmente, stabile nel tempo, con una leggera riduzione per quanto riguarda le amputazioni maggiori (4,3 vs 3,7 per ), mentre si osserva un trend in crescita degli interventi di amputazione minore (7,1 vs 9,2 per ) (Grafico 1). Il tasso di dimissione aumenta fortemente con l età in entrambi i generi ed in tutte le classi di età e le amputazioni sono più frequenti fra gli uomini rispetto alle donne (Grafici 2 e 3). Nel 2010, il tasso di amputazione negli uomini è circa tre volte superiore a quello nelle donne (Tabella 1). Non si osserva un gradiente geografico Nord-Sud. Tuttavia, la variabilità regionale è molto elevata sia per il totale delle amputazioni che per quelle maggiori: nelle persone con diabete i tassi totali più bassi si osservano in Valle d Aosta ed in Toscana (Tabella 1), mentre i più alti in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sicilia; per le amputazioni maggiori (Tabella 2), i tassi più bassi si riscontrano in Valle d Aosta e nelle Marche, mentre i più alti in Campania ed in Molise. M. MAGGINI, F. LOMBARDO

6 140 DECIMO RAPPORTO OSSERVASALUTE Grafico 1 - Tasso standardizzato (per ) di dimissioni ospedaliere per amputazione all arto inferiore nelle persone con diabete - Anni Nota: la standardizzazione è stata effettuata considerando come riferimento la distribuzione per età e genere della popolazione media residente in Italia nel Grafico 2 - Tasso (per ) di dimissioni ospedaliere per amputazione all arto inferiore nelle persone con diabete per classe di età. Maschi - Anno 2010

7 MALATTIE METABOLICHE 141 Grafico 3 - Tasso (per ) di dimissioni ospedaliere per amputazione all arto inferiore nelle persone con diabete per classe di età. Femmine - Anno 2010 Tabella 1 - Tasso standardizzato (per ) di dimissioni ospedaliere per amputazione all arto inferiore nelle persone con e senza diabete per genere e regione - Anno 2010 Regioni Persone con diabete Persone senza diabete Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Piemonte 18,09 5,87 11,08 11,83 5,42 8,03 Valle d Aosta-Vallée d Aoste 11,81 1,69 6,39 8,59 8,21 8,29 Lombardia 26,26 7,43 15,58 14,36 6,51 9,74 Trentino-Alto Adige* 25,40 5,54 14,17 18,22 5,52 10,90 Veneto 21,38 5,25 12,24 19,64 7,62 12,61 Friuli Venezia Giulia 31,32 7,96 18,54 18,78 7,90 12,45 Liguria 15,75 6,30 10,34 9,70 4,07 6,39 Emilia-Romagna 22,77 8,20 14,48 11,25 5,45 7,84 Toscana 12,16 4,52 7,77 9,06 4,34 6,36 Umbria 21,51 7,52 13,61 11,39 5,25 7,88 Marche 25,01 7,11 14,67 10,94 5,68 7,90 Lazio 15,00 5,11 9,46 6,82 2,90 4,49 Abruzzo 22,41 6,97 13,66 10,01 5,06 6,98 Molise 29,24 7,83 17,45 10,39 5,78 7,77 Campania 20,59 10,17 14,90 10,88 3,85 6,78 Puglia 20,65 8,46 13,83 6,39 2,71 4,24 Basilicata 19,46 6,41 11,89 14,16 2,43 7,19 Calabria 21,01 8,44 14,13 12,52 6,23 8,81 Sicilia 26,24 9,33 16,57 8,33 2,52 4,96 Sardegna 20,31 5,07 11,47 11,55 2,86 6,17 Italia 21,28 7,09 13,26 11,58 4,95 7,70 *I dati disaggregati per le PA di Bolzano e Trento non sono disponibili. Nota: la standardizzazione è stata effettuata considerando come popolazione di riferimento la popolazione media residente in Italia nel 2001.

8 142 DECIMO RAPPORTO OSSERVASALUTE Tabella 2 - Tasso standardizzato (per ) di dimissioni ospedaliere per amputazione maggiore all arto inferiore nelle persone con e senza diabete per genere e regione - Anno 2010 Regioni Persone con diabete Persone senza diabete Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Piemonte 4,99 1,91 3,21 6,31 2,92 4,28 Valle d Aosta-Vallée d Aoste 1,39 0,00 0,51 1,77 2,21 2,05 Lombardia 6,47 2,15 4,03 6,60 3,23 4,64 Trentino-Alto Adige* 3,94 0,95 2,24 4,95 1,92 3,30 Veneto 3,97 1,28 2,46 5,32 3,07 3,96 Friuli Venezia Giulia 6,41 2,10 4,07 8,37 4,03 5,90 Liguria 4,85 2,15 3,31 4,20 1,80 2,75 Emilia-Romagna 6,18 3,42 4,57 5,53 2,99 4,03 Toscana 4,19 1,66 2,75 4,91 2,00 3,15 Umbria 5,83 2,62 4,12 6,58 3,61 4,87 Marche 3,85 0,99 2,13 3,80 1,85 2,67 Lazio 4,61 1,74 2,98 3,35 1,23 2,05 Abruzzo 7,28 1,76 4,19 4,31 1,58 2,65 Molise 8,45 2,54 5,33 4,91 1,50 2,66 Campania 7,25 3,87 5,36 5,61 2,32 3,67 Puglia 5,54 2,55 3,84 3,26 1,51 2,21 Basilicata 6,72 0,56 3,18 9,14 0,99 4,44 Calabria 5,46 2,16 3,63 6,03 2,17 3,77 Sicilia 6,44 2,49 4,18 3,27 1,10 2,02 Sardegna 6,72 1,70 3,66 7,36 1,23 3,54 Italia 5,64 2,21 3,69 5,24 2,35 3,53 *I dati disaggregati per le PA di Bolzano e Trento non sono disponibili. Nota: la standardizzazione è stata effettuata considerando come popolazione di riferimento la popolazione media residente in Italia nel Raccomandazioni di Osservasalute È nota l efficacia delle valutazioni periodiche e dell educazione delle persone con diabete mellito nel ridurre la frequenza di ulcerazioni ed amputazioni degli arti inferiori (1, 4) ed è, quindi, improrogabile la messa in atto di tutte le azioni che possano assicurare alle persone con diabete la migliore cura possibile. Ci sono forti evidenze, inoltre, che la qualità della cura per le persone con malattie croniche possa migliorare con l adozione di modelli assistenziali di gestione integrata della malattia che, nel caso del diabete, si sono dimostrati efficaci nel migliorare sia gli aspetti della qualità dell assistenza sanitaria che gli esiti clinici rilevanti. Questi approcci sono accomunati dal fatto di essere sistemi organizzati, integrati, proattivi ed orientati alla popolazione, che pongono al centro dell intero sistema un paziente informato/educato a giocare un ruolo attivo nella gestione della patologia da cui è affetto (5). Nell ambito del Progetto Integrazione, Gestione E Assistenza per la malattia diabetica è fortemente raccomandata la valutazione periodica, con esame obiettivo del piede e stratificazione del grado di rischio, con una frequenza almeno annuale e l educazione del paziente (5). Riferimenti bibliografici (1) Gruppo di Studio Intersocietario Piede Diabetico SID- AMD. Documento di Consenso internazionale sul Piede Diabetico. Terza edizione italiana Disponibile sul sito: (2) AHRQ Quality Indicators. Prevention Quality Indicators Technical Specifications. Version Disponibile sul sito: (3) Istat. Annuario statistico italiano Avellino. RTI Poligrafica Ruggiero S.r.l. - A.C.M. S.p.A (4) Valk GD, Kriegsman DMW, Assendelft WJJ. Patient education for preventing diabetic foot ulceration. A systematic review. Cochrane Database Syst Rev 2005 Jan 25 (1): CD (5) Progetto IGEA. Gestione Integrata del diabete mellito di tipo 2 nell adulto - Documento di indirizzo. Aggiornamento Roma, Il Pensiero Scientifico Editore Disponibile sul sito:

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