Storicamente, la fissazione della giornata lavorativa normale è il risultato di una lotta di classe multisecolare fra possidenti e lavoratori

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2 Breve storia sulla giornata lavorativa 1 LA GIORNATA LAVORATIVA Storicamente, la fissazione della giornata lavorativa normale è il risultato di una lotta di classe multisecolare fra possidenti e lavoratori «è dunque il prodotto di una guerra civile, lenta e più o meno velata, fra la classe dei capitalisti e la classe degli operai» (K. Marx) e fu imposta dalle rivendicazioni contadine e operaie che cominciarono ad esprimersi con insistenza nei primi decenni del XVIII secolo

3 Breve storia sulla giornata lavorativa 2 Breve storia della giornata lavorativa 1. Il Capitale Capitolo ottavo La lotta per la giornata lavorativa normale Paragrafi Le trasformazioni legislative alla fine del XX secolo 2. Le lotte operaie e le legislazioni alla fine dell Ottocento e nel Novecento

4 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 3 Il Capitale Leggi coercitive per il prolungamento della giornata lavorativa dalla metà del sec. XIV alla fine del sec. XVII Leggi coercitive sulla limitazione del tempo di lavoro. La legislazione inglese sulle fabbriche dal 1802 al 1850

5 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 4 Leggi per il prolungamento della giornata lavorativa Statute of laboures di Edoardo III del 1349 La giornata lavorativa per artigiani e lavoratori agricoli: Marzo-Settembre dalle 5.00 alle (15 h) Ottobre-Febbraio dalle 5.00 all imbrunire Pause 3 h (1 h colazione ; 1,5 h pranzo ; 0,5 h sonno pomeridiano ) Statute of laboures elisabettiano del 1562 Limita le pause a 2,5 h per l estate e a 2 h per l inverno (1 h colazione ; 1 h pranzo ; 0,5 h sonno pomeridiano solo da metà maggio a metà agosto)

6 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 5 Rivoluzione industriale e nascita dell industria moderna Con «la nascita della grande industria nell ultimo terzo del secolo XVIII [ ] tutti i limiti, di morale e di natura, di sesso e di età, di giorno e di notte, furono spezzati» (K. Marx) Secondo il capitalista «la giornata lavorativa conta ventiquattro ore complete al giorno, detratte le poche ore di riposo senza le quali la forza-lavoro ricusa assolutamente di rinnovare il suo servizio» (K. Marx)

7 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 6 Rivoluzione industriale e nascita dell industria moderna «Il capitale non si preoccupa della durata della vita della forza-lavoro. Quel che gli interessa è unicamente e soltanto il massimo di forza-lavoro che può essere resa liquida in una giornata lavorativa» (K. Marx) «Il capitale non ha riguardi per la salute e la durata della vita dell operaio, quando non sia costretto a tali riguardi dalla società» (K. Marx)

8 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 7 Ideal workhouse o house of terror del 1770 Per «estirpare la pigrizia, la corruzione e i vaneggiamenti romantici sulla libertà» cioè «per promuovere lo spirito dell industria e per abbassare il prezzo del lavoro nelle manifatture», si propone che vengano chiusi «in una casa di lavoro ideale quei lavoratori che vengono a dipendere dalla pubblica beneficenza, in una parola gli indigenti. [ ] In questa casa del terrore, in tale ideale casa di lavoro, si dovrebbe lavorare per «quattordici ore giornaliere, compresi però i periodi occorrenti ai pasti, cosicché rimangano dodici ore lavorative piene»

9 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 8 Leggi sulla limitazione del tempo di lavoro «Dal 1802 al 1833 il parlamento emanò 5 Acts sul lavoro, ma fu tanto scaltro da non votare neanche un soldo per la loro esecuzione legale [ ] Così quegli Acts rimasero lettera morta». (K. Marx) «La loro formulazione, il loro riconoscimento ufficiale, la loro proclamazione da parte dello Stato, erano il risultato di lunghe lotte di classe» (K. Marx)

10 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 Giornata lavorativa normale di fabbrica (lavorazione cotone, lana, lino e seta) Factory Act del 1833 dalle 5.30 alle (15 h) 9 Fanciulli < 9 anni Fanciulli tra 9 e 13 anni Adolescenti tra 13 e 18 anni Tra 9 e 18 anni interdetti dal lavoro max. 8 h max. 12 h proibito il lavoro notturno Pausa per i pasti 1,5 h

11 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 Factory Act del Le donne sopra i 18 anni vennero equiparate alle giovani persone Donne > 18 anni Fanciulli < 12 anni max. 12 h proibito il lavoro notturno max. 6,5-7 h Disposizioni minuziose sulle pause (es. «fanciulli, adolescenti o donne non devono rimanere durante nessuno dei pasti in una stanza della fabbrica dove abbia luogo qualsiasi processo lavorativo») Riduzione dell età minima (da 9 a 8 anni) dei fanciulli abili al lavoro

12 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 Factory Act del Donne e adolescenti tra 13 e 18 anni max. 11 h (dal 1 luglio 1847) max. 10 h (dal 1 maggio 1848) Legge sulle 10 h entrò in vigore il 1 maggio 1848 Riduzione dei salari del 10 % circa Riduzione dei salari del 8 % circa La reazione dei capitalisti Pretesto la crisi economica del Entrata in vigore delle 11 h Riduzione dei salari del 8 % circa Entrata in vigore delle 10 h Tra il riduzione dei salari non inferiore al 26 %

13 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 12 Nel 1850 la Court of Exchequer, un supremo tribunale d Inghilterra, stabilì di fatto l abolizione della legge delle dieci ore Factory Act del 1850 Giornata lavorativa normale di fabbrica (solamente per le donne) dalle 6.00 alle (12 h) Donne e adolescenti tra 13 e 18 anni max. 10,5 h (dal lunedì al venerdì) max. 7,5 h (il sabato) Pausa per i pasti 1,5 h

14 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 13 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ALTRI PAESI Francia Nel 1841 Luigi Filippo emanò una legge mai eseguita Fanciulli tra 8 e 12 anni Fanciulli tra 12 e 16 anni max. 8 h max. 12 h La legge delle 12 h è del 1850 e non limita questo tempo entro ore fisse determinate, tranne che per i fanciulli (tra le 5.00 e le 21.00) Austria nel 1860 Fanciulli tra 14 e 16 anni max. 12 h

15 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 1 14 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ALTRI PAESI Stati Uniti d America State of Massachussetts nel 1858 Fanciulli < 12 anni max. 10 h State of New Jersey nel 1855 Giornata lavorativa normale di fabbrica (industria cotoniera, laniera, della seta, della carta, vetraia e del lino) max. 10 h Fanciulli tra 10 e 18 anni max. 10 h (in tutti i settori) State of Rhode Island nel 1857 Fanciulli tra 12 e 15 anni max. 11 h (tra le 5.00 e le 19.30)

16 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte ore di lavoro - 8 ore di ricreazione - 8 ore di riposo Congresso operaio generale di Baltimora (16 agosto 1866) «La prima e grande necessità del presente, per liberare il lavoro di questo paese dalla schiavitù capitalista, è la promulgazione di una legge per la quale otto ore devono costituire la giornata lavorativa normale in tutti gli Stati dell Unione americana»

17 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 16 Congresso operaio internazionale di Ginevra - Prima Internazionale (settembre 1866) «Dichiariamo che la limitazione della giornata lavorativa è una condizione preliminare, senza la quale non possono non fallire tutti gli altri sforzi di emancipazione Proponiamo otto ore lavorative come limite legale della giornata lavorativa» Congresso della Seconda Internazionale di Parigi (luglio 1889) «sarà organizzata una grande manifestazione internazionale a data fissa, in modo che contemporaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori intimino ai poteri pubblici di ridurre legalmente la giornata di lavoro a otto ore» Al Congresso dell'internazionale di Bruxelles (1891) venne fissata la data delle manifestazioni simultanee di tutto il mondo per le 8 ore: il Primo Maggio

18 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 17 I primi ad ottenere la giornata lavorativa normale ad 8 ore furono i lavoratori russi a seguito della rivoluzione del 1917 L'impatto della rivoluzione russa fu enorme anche su questo terreno e nel giro di pochi anni la maggior parte dei paesi europei stabilirono la giornata lavorativa di 8 ore In Germania le leggi del sancirono la conquista delle otto ore nella maggior parte dei settori industriali In Gran Bretagna il movimento operaio riuscì ad imporre le otto ore giornaliere intorno al 1920 con importanti eccezioni (es. i turni nelle acciaierie duravano ancora in media dodici ore)

19 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 18 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ITALIA Legge del 1899 max. 12 h interdizione dal lavoro notturno per donne e ragazzi dai 13 ai 15 anni Accordo alla FIAT del 2 marzo 1906 Art. 2 «l'orario normale di lavoro è di 10 ore. Le prime due ore straordinarie, oltre le dieci, verranno retribuite col salario maggiorato del 25 %. Al di là delle 12 ore l'operaio non è più obbligato a prestare la sua opera. Se lo farà verrà retribuito col 50% in più del salario normale»

20 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 19 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ITALIA Accordo per le 48 h/s del 20 febbraio 1919 (Federazione degli industriali metallurgici e la FIOM) «per tutte le officine meccaniche, navali e affini, l'orario di lavoro viene ridotto da ore a 48 ore settimanali. Per gli stabilimenti siderurgici tale orario viene ridotto da 72 a 48 ore» Regio Decreto 692 del 1923 (per tutte le categorie) 8 h o 48 h/s (+2 h o +12 h/s di straordinario)

21 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 20 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ITALIA Regio Decreto 1096 del h Legge 527 del h Regio Decreto 1768 del h/s Legge 1109 del h o 48 h/s

22 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 2 21 LA GIORNATA LAVORATIVA IN ITALIA I rinnovi contrattuali del '62-'63 segnano il culmine della grande ripresa di lotte operaie negli anni del miracolo economico e sono caratterizzati da una rilevante riduzione dell'orario di lavoro settimanale (in pochi anni nella maggior parte delle categorie l orario medio scende a 44 ore settimanali) Le 40 ore vengono raggiunte con i rinnovi contrattuali del '69-'70 (a seguito dell autunno caldo ) e la loro attuazione avverrà nel biennio '72-'73. Il sabato libero diviene una conquista generalizzata, salvo per certi tipi di servizi pubblici e di produzioni a ciclo continuo

23 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 22 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO Negli anni 80 si assiste ad una svolta nella politica degli orari di lavoro (erosione del modello standard di orario di lavoro) ampliare il tempo di utilizzo degli impianti l orario di lavoro entra tra gli ingredienti delle nuove politiche di riaggiustamento industriale nuovi regimi di turni, estesi alla notte, al sabato e alla domenica, ad orari stagionali flessibili (es. turni 6x6, i turni spinti, squadrette week-end, ecc )

24 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 23 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO Direttiva CEE 104 del 1993 max. 48 h/s Riposi obbligatori: 11 h/g - 24 h/s - 4 sett./a

25 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 24 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO Patto per il lavoro del 24 settembre 1996 accordo per recepire la direttiva comunitaria n. 104 del 1993 orario di lavoro normale 40 h/s rimodulare l orario di lavoro sulla base di orari multiperiodali

26 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 25 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO I firmatari del Patto per il lavoro : CONFINDUSTRIA Pres. Giorgio FOSSA CISL Segr. Gen. Sergio D'ANTONI UIL Segr. Gen. Pietro LARIZZA CGIL Segr. Gen. Sergio COFFERATI CONFCOMMERCIO Pres. Sergio BILLE

27 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 26 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO l orario normale di lavoro è fissato 40 h/s Legge 196 del 1997 la contrattazione collettiva nazionale può stabilire durata inferiore possibilità di modulare la soglia delle 40 h/s come durata media fino ad un periodo di un anno Non c è alcuna indicazione sulla durata massima giornaliera L unico tetto indicato è su base settimanale (40 h) La prestazione lavorativa verrà svolta in orario normale anche oltre le 8 h giornaliere, purché non si superi la soglia delle 40 h settimanali

28 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 27 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO Legge 196 del 1997 è il Pacchetto Treu del Governo Prodi I Pres. del Consiglio Ministro del Lavoro Ministro del Tesoro Vice Pres. del Consiglio Ministro dell Interno Ministro dell Industria

29 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 28 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO L Avviso comune del 12 novembre 1997 (CGIL, CISL, UIL e Confindustria) orario normale 40 h/s la contrattazione collettiva può stabilire durata inferiore e/o rimodularlo nell arco di 12 mesi Riposi: 11 h/g - 24 h/s - 4 sett./a Decreto legislativo 66 dell 8 aprile 2003 (attuazione delle Direttive CEE 104/1993 e 34/2000) Art. 3 l orario normale di lavoro è fissato in 40 h/s Art. 3 i contratti collettivi di lavoro possono stabilire una durata minore e riferire l orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all anno

30 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 29 LE CONTRORIFORME DI FINE SECOLO Decreto legislativo 66 dell 8 aprile 2003 è del Governo Berlusconi II Pres. del Consiglio Vice Pres. del Consiglio Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministro dell Economia e delle Finanze

31 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 30 Il 27 novembre del 2015 il ministro del Lavoro del Governo Renzi dichiara:

32 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 31 Il 27 novembre del 2015 il ministro del Lavoro del Governo Renzi dichiara: «Ho la convinzione che stia cambiando il ruolo del lavoro nella vita delle persone [ ] oggi le tecnologie ci consegnano più libertà. Il lavoro è un po meno cessione di energia meccanica ad ore e sempre più risultato» Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali «Dovremmo immaginare contratti che non abbiano come unico riferimento l ora di lavoro, ma misurare l apporto dell opera» «L ora di lavoro è un attrezzo vecchio»

33 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 32

34 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 33 I nuovi schiavi in agricoltura «LATINA - Il sole è appena tramontato e Kumar può tornare a casa. Da 12 ore è chinato sui campi per seminare. Ha le mani sporche di terra e la pelle già cotta dal sole. Per ogni ora passata piegato in due, ha guadagnato meno di tre euro. [ ] Sono 22 le province in cui si registrano condizioni di paraschiavismo. In tutto 12 regioni, da nord a sud. A dirlo è il rapporto della Flai Cgil [ ] Nel nostro paese si può azzardare una stima di 100 mila braccianti gravemente sfruttati, in cinquemila vivono in condizioni di schiavismo vero e proprio» (Tratto da Le inchieste di Repubblica )

35 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 34 I nuovi schiavi nella grande distribuzione «Lavoratori sottopagati, privati delle domeniche e dei giorni festivi, del diritto di ammalarsi e sottoposti a quotidiane vessazioni. Questo è il sottobosco che nutre le multinazionali del commercio, sempre più spietate e alla ricerca ossessiva di nuove forme di schiavitù, per consentirsi di mantenere alti i profitti» (Tratto da USB Commercio)

36 Breve storia sulla giornata lavorativa. Parte 3 35 I nuovi schiavi nelle fabbriche

37 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 36 CONCLUSIONI Storicamente parlando, questa breve storia della giornata lavorativa dimostra «che il lavoratore isolato, il lavoratore come libero venditore della propria forza-lavoro, soccombe senza resistenza quando la produzione capitalistica ha raggiunto un certo grado di maturità» (K. Marx) che il riconoscimento legale della giornata lavorativa normale non ha coinciso spesso con un miglioramento reale delle condizioni di lavoro

38 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 37 CONCLUSIONI che ogni conquista strappata in un determinato momento storico (per la congiuntura economica favorevole o per rapporti di forza politici o sociali favorevoli) è precaria che le controriforme, con la conseguente erosione dei diritti acquisiti, avvengono quando si instaura un clima di pace sociale che, al contrario, con le lotte e la mobilitazione sociale, le rivendicazioni operaie avanzano

39 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 38 CONCLUSIONI che il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro può avvenire molto lentamente (per ottenere le 8 ore lavorative sono trascorsi più di 50 anni), ma anche a seguito di accelerazioni improvvise (ciò che è avvenuto in Europa a seguito della Rivoluzione Russa del 1917) che è necessaria e fondamentale una visione internazionalista e l unità delle lotte anche al di fuori dei confini nazionali (molto importante il 1 maggio come giorno di lotta unitaria)

40 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 39 CONCLUSIONI che la responsabilità politica delle controriforme di fine secolo, sia a livello nazionale che comunitario, sono bipartisan (governi di centro-destra e centro-sinistra) che le controriforme attuate riguardano una molteplicità di fattori: l orario di lavoro giornaliero, i licenziamenti, la precarizzazione delle forme contrattuali, la gestione del TFR, il sistema pensionistico, ecc...

41 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 40 CONCLUSIONI che lo Stato, inteso come entità giuridica che regolamenta il conflitto, non è stato e non è affatto neutrale, bensì portatore di interessi particolari infatti La regolamentazione tende ad assere assente in mancanza di conflitto sociale (per dare mano libera ai capitali e al mercato ) La regolamentazione interviene per disinnescare le conflittualità tra le classi e riportare la pace sociale Fa eccezione lo Stato Sovietico durante i primi anni della Rivoluzione Russa

42 Breve storia sulla giornata lavorativa. Conclusioni 41 Resistendo alle politiche d austerità, praticando l unità delle lotte nei luoghi di lavoro Mettendo in discussione il sistema capitalista, costruendo e rafforzando le forze politiche comuniste e anticapitaliste

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